Malaysia & Singapore: profumi d’Oriente

La nostra prima avventura on the road nel continente Asiatico, tra grattacieli splendenti, templi antichi, giungle incontaminate, fiumi maestosi, isole e coralli
Scritto da: Matthew Martino
malaysia & singapore: profumi d'oriente
Partenza il: 13/03/2015
Ritorno il: 04/04/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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1 marzo 2015

Eccoci finalmente a Marzo in prossimità della nostra partenza… destinazione: MALESIA!

Siamo emozionati ed ansiosi di avvicinarci ad una terra e a delle culture a noi molto lontane…

Ecco il nostro piccolo programma per le tre settimane con partenza il 13 marzo:

● 3gg Kuala Lumpur ● 2gg Sandakan – Sepilok (Borneo) ● 2gg Kinabatangan river (Borneo) ● 2gg Kota Kinabalu (Borneo) ● 3gg Singapore ● 2gg George Town ● 5gg isole Perhentian ● 1gg Malaka (da definire) ● 1gg Kuala Lumpur ● 4 aprile 2015 rientro…..

Ci sarà molto da correre con i nostri zaini sulle spalle, ma non vediamo l’ora di raccontarvi tutti i meravigliosi sapori d’oriente che scopriremo sulla nostra strada!!!

MALAYSIA, ARRIVIAMO!

14 marzo 2015: viaggio e arrivo a Kuala Lumpur… finalmente!

Dopo 6 ore di volo con Emirates arriviamo a Dubai per lo scalo (aereoporto di lusso con orologi rolex appesi ovunque), dal finestrino durante l’atterraggio si intravedono luci e grattacieli meravigliosi, vorremmo restare… ma non si può! Sará per un’altra volta.

Altre 7 ore di volo senza riuscire a dormire decentemente e arriviamo a Kuala Lumpur che sono le 8.00, mentre noi sbarchiamo in Malesia alle prime luci del giorno, molta gente in italia sta sognando da un pezzo, li è notte fonda!

Anche l’aereoporto di Kuala Lumpur è molto bello e con un bel sorriso sulle labbra e le gambe pesanti dal sonno ci dirigiamo al controllo passaporti… la coda non è molto lunga ma gli addetti sono davvero lenti, ci impieghiamo un ora e più per il timbro sul passaporto e per recuperare gli zaini…. ecco, finalmente si esce, o meglio ci si dirige verso il KLIA EXPRESS che collega l’aeroporto con il centro città.

Fa un caldo davvero torrido, aquistiamo i gettoni per la metro e cerchiamo di orientarci…sbagliamo al primo colpo ma dopo un pò troviamo la strada (sarà la stanchezza o sarà che non capiamo un tubo di malese…ma??!!), riusciamo comunque ad arrivare a “Pudu” quartiere del nostro Residence (Swiss Garden, 800 MYR 3 notti con colazione), cerchiamo di raggiungerlo a piedi ma ci rinunciamo… troppo caldo e non sappiamo bene dov’è! Per pochi euro ci facciamo portare da un taxi, eccolo finalmente! Dopo il chek-in entriamo nella nostra camera…è più grossa di casa nostra ed è al 32esimo piano…la vista è spettacolare!

Ci mettiamo subito dei vestiti più leggeri e usciamo diretti a Jalan Alor meta prediletta per lo street food..proviamo la cucina cinese al vapore…ci piace!! Decisamente evitiamo le zampe di gallina fritte, le rane grigliate e le palle di toro in brodo….bleah!

Paghiamo il pranzo (36 rm, circa 10 €) e andiamo verso “Bukit Bitang” la via dello shopping e dei “malls”! Ne visitiamo alcuni tra i più grandi e famosi, il Fahrenight 88 e il Pavillion, un pò per curiosare ma soprattutto per rinfrescarci con un pò di aria condizionata! Ci sediamo ad un bar per prenderci un caffè, daltronde sono quasi 20 ore che non ci concediamo una vera dormita, ma sbagliamo ad ordinare e chiediamo 2 caffè formato regular…più o meno la quantità di una caffettiera da 15! Ci mettiamo talmente tanto a berli che Matteo si addormenta sulla poltrona!

Carichi di caffeina percorriamo la sopraelevata che collega il Pavillion con il KLCC e sbuchiamo proprio davanti all’Aquaria…come resistere al tunnel delle mante e degli squali?! Deviamo e passiamo una mezzoretta in fondo al mar!

Verso le 16.45 arriviamo finalmente al KLCC, tutto quello che ci resta da fare è alzare gli occhi e ammirare le Petronas Twin Towers…meravigliose! Facciamo anche un giretto nel KLCC Park per trovare la giusta posizione per scattare le foto alle torri e poi entriamo nell’ultimo centro commerciale..il Suria..extra lusso!

Sono passate le 18 e decidiamo di tornare in hotel..abbiamo decisamente bisogno di una rinfrescata, ci sono più di 30 gradi e umidità altissima..una combinazione letale!!

Sul tardi torniamo a Jalan Alor per cenare..mangiamo di nuovo cinese ma questa volta noodles, teow e calamari..ci piace tutto!!! Ultimo giretto per scattare qualche foto alle Petronas illuminate e poi meritato sonno…

A domani…destinazione Batu Caves!

15 marzo 2015: Kuala Lumpur: Batu Caves, Little India e Chinatown…

Il secondo giorno decidiamo di alzarci presto nonostante il sonno e la stanchezza da fuso orario che qui in Malesia sentiamo bene, la sveglia comuque suona alle 8.00; ci tiriamo letteralmente giù dal letto ci prepariamo e scendiamo fino al sesto piano per fare colazione. Il ristorante è davvero bello, ci sono chef ovunque che cucinano omellette e quant’altro, si può scegliere davvero di tutto ma x il primo giorno optiamo per dolci, thè e un po di frutta locale.

Molto lentamente (sono le 9.00) finiamo di prepararci ed usciamo destinazione Batu Caves. Ancora disorientati ci facciamo accompagnare da un taxi locale per soli 16 rm (4 €) fino a Central Station da dove prenderemo il treno per le Batu. Central Station e grande e le indicazioni sono davvero pessime, non si capisce niente, anche persone locali chiedono a noi “Stranieri” aiuto!!! Fatto il biglietto saliamo sul treno, in 20 minuti circa arriviamo alle Batu Caves, si intravedono già statue di divinità Indù enormi, la strada è breve ma il caldo è assurdo, sembra di camminare in una nuvola di acqua calda!!!

Le Batu Caves sono delle grotte calcaree all’interno delle quali ci sono diversi templi Induisti, per raggiungerli bisogna scalare 272 ripidi scalini ed evitare scimmie fameliche, è qui che a febbraio si svolge il Thaipusam festival: la più grande processione indù della Malesia, dove devoti si trafiggono e percorrono la scalinata verso i templi. Subito fuori dalla stazione vediamo la prima statua Indù ad indicarci la direzione: una divinità con la faccia da scimmia enorme e la pelle verde, siamo già emozionati ed ansiosi di percorrere la scalinata che ci si presenta subito con tutta la sua maestosità: restiamo a bocca aperta!!! La statua dorata della divinità di Marugan è li ad osservare tutti, meraviglioso!! Arrivati in cima alla scalinata a fatica evitando le scimmie che ad alcuni hanno strappato la frutta di mano vediamo tutti i templi all’interno delle grotte, dove molti pregano, battezzano bambini nei loro meravigliosi abiti colorati e portano offerte, stupendo!!!

Nel pomeriggio torniamo in centro a Kuala Lumpur, la stanchezza ci assale, il fuso orario fa la sua prima vittima…, ed io, Matteo, mi addormento sul mio “comodissimo” sedile coccolato dal treno.

Spostandoci con la metro arriviamo a Masjid Jamek e visiatiamo la moschea più grande e caratteristica della città. Ovviamente c’è un “dress code” da rispettare, ed è cosi che la Simo si ritrova ben coperta e bardata con una bella tunica rossa stile cappuccetto rosso con un caldo ed un’afa tremendi, comunque nel rispetto dei loro usi e costumi!!! Subito dopo ci dirigiamo a Merdeka Square, la grande piazza dove fu celebrata l’indipendenza della Malesia dall’Inghilterra.

Arrivati restiamo delusi in quanto è in corso la tappa finale del “tour di Langkawi” tipo il nostro giro d’Italia, quindi tutto è transennato e c’è una confusione pazzesca con stand e musica a tutto volume, visita rinviata!!! Decidiamo così di visitare Little India dove c’è un grossissimo “bazar” in cui si compra qualsiasi cosa di qualsiasi marca a prezzi stracciatissimi: un paio di infradito e due paia di occhiali (Oakley e Spy) per un tot di 30 rm cioe circa 8 euro!!!!

Stanchi morti torniamo nel nostro hotel, ci godiamo un po la nostra bellissima piscina con vista citta dal sesto piano….. Ci voleva finalmente!!!!

In serata andiamo a visitare la famosa Chinatown, tutta illuminata dalle loro caratteristiche luminarie e piena dei loro caratteristici prodotti “tarocchi”, ceniamo qui mangiando noodles.

Tornando in hotel rivediamo la moschea di Masjid Jamek visitata nel pomeriggio tutta illuminata, bellissima!!

Kuala Lumpur: templi e grattacieli.

16 marzo 2015

La nostra prima meta questa mattina sarà Merdeka Square, ci riproviamo, sperando di non trovare ancora la confusione di ieri. Ci va bene, la piazza è tutta sgombra e così possiamo visitarla con tranquillità. La piazza è in realtà un’enorme prato verde dove ad un pennone alto quasi 100 metri è stata issata la gigantesca bandiera Malese a seguito della proclamata indipendenza nel 1957, Merdeka significa proprio indipendenza. Intorno ci sono una serie di bellissimi palazzi tra i quali il Sultan Abdul Samad Building in stile indo-saraceno.

Kuala Lumpur è meravigliosa, ma il problema è che si trasforma, di giorno e di notte la stessa zona cambia e non si può fare a meno di vederla in entrambi i momenti, per questo torniamo a Chinatown ma non per lo shopping, bensì per ammirare la miriade di templi sparsi per le sue strade.

Prima però ci fermiamo al Central Market (Pesar Seni), un edificio poco fuori Chinatown in cui sono venduti souvenirs tipici del paese come sciarpe in cashmere, pashmine e abiti indiani, oro e argento e le solite cianfrusaglie cinesi!! Al secondo piano una grande zona è dedicata al cibo con numerosi chioschetti e ristorantini, noi prendiamo un succo di frutta fresca ma non ci accorgiamo che contiene ginger, ossia zenzero, il ché la rende disgustosa….brrrrr….

Il primo tempio che visitiamo è un tempio cinese di fede taoista dedicato ad un guerriero, Kuan Tii (God of War temple), diventato idolo e simbolo di forza e incorruttibilità tanto che la sua immagine è cucita su tutte le divise della polizia cinese. Poco più avanti entriamo in un tempio indiano, lo Sri Maha Mariamman Temple, qui bisogna togliersi le scarpe in segno di rispetto. All’entrata il suo segno distintivo è il Gopuram, in stile india del sud, un tetto decorato con immagini di varie divinità indiane..coloratisimo!! Copiamo il rituale che abbiamo visto ieri alle Batu Caves e ci segniamo la fronte con le loro terre colorate e profumate. Camminiamo ancora un pò e arriviamo al tempio taoista più famoso di Kuala Lumpur, lo Sin Sze Si Ya, cominciamo a capire come funzionano questi tempi, in pratica i fedeli in qualunque momento entrano portando offerte come frutta, dolci, candele e fiori, poi accendono molti incensi e li muovono su e giú davanti ai diversi altarini delle loro divinità pregando, qui in un vaso pieno di sabbia infilano alcuni dei loro incensi e proseguono verso un altro altare. Altri invece arrivano con fogli colorati, dove crediamo siano scritte le loro preghiere, li accendono avvicinandoli alla fiamma degli incensi e poi li gettano dentro a delle fornaci. Il tutto avviene comunque abbastanza velocemente..è bello stare ad osservarli!!! A pochi passi un altro tempio cinese ci colpisce per una serie di candele rosa a forma di fiore disposte su un tavolo dai fedeli, molto caratteristico. Rimaniamo impressionanti invece da una statua su un altare (un Buddha nero e arrabbiato), non sappiamo cosa rappresenti, ma ci rende inquieti!! Torniamo indietro percorrendo di nuovo il mercato di Cinatown, questa volta ci fermiamo ad assaggiare il loro thè in una Tea House davvero caratteristica! L’ultimo tempio che visitiamo è il Chan See Shu Temple, uno dei più vecchi templi buddhisti di Kuala Lumpur.

Prima di rientrare in hotel decidiamo di visitere il mercato di Chow Kit, incuriositi dopo aver letto che qui vendono di tutto, frutta, carne, pesce, addirittura teste di mucca..in realtà non troviamo nulla di diverso dai mercati già visitati (forse non ci siamo addentrati abbastanza) e un pò delusi torniamo in stanza.

Finalmente è arrivato il momento di salire sulla Menara Tower e ammirare Kuala Lumpur dall’alto. Sono circa le 20 e fuori è buio, tutta la città è illuminata da una miriadi di luci e le Petronas risplendono nel buio..meravigliose!!

Ceniamo ancora una volta a Jalan Alor (lo street food non ci delude mai!) e prendiamo spiedini di pollo e ali di pollo alla griglia, noodles e filetti di pesce in salsa thai.., piccanti acqua e birra e spendiamo 64 rm cioè circa 17 euro!!!

Domani ci aspetta il trasferimento nel Sabbah…. Buona notte Kuala Lumpur!!!

Kuala Lumpur-Borneo: arrivo a Sandakan e Sepilok area

17 marzo 2015

Oggi è una giornata strana, destinata al trasferimento. Sappiamo benissimo cosa ci lasciamo alle spalle (il nostro bell’albergo a 4 stelle) e partiamo per la nostra avventura in Borneo, terra di mistero (per noi) e di fitte foreste pluviali…

Dopo esserci abbuffati al buffet del ristorante al sesto piano e aver fatto il check-out, indossiamo i nostri zaini e ci avviamo all’ingresso dove ci attende già il nostro taxi con cui abbiamo già contrattato il prezzo per portaci all’aeroporto, paghiamo 80 riggit (20 euro circa) per un ora di auto.

Due ore di volo (con la famosa airasia), riuscendo anche a vedere la punta del monte Kinabalu che ci da il suo benvenuto e siamo in Borneo, le procedure per l’immigrazione qui sono velocissime ed in meno di 10 minuti abbiamo un nuovo timbro sul nostro passaporto. Fuori dall’aeroporto è organizzato molto bene, si paga il taxi negli uffici (40 riggit, 10€) e poi si esce ed il taxi é li che ti aspetta, si consegnano i biglietti e ti portano a destinazione. Arriviamo così al Paganakan Dii che sarà il nostro albergo immerso nella giungla per due notti (435 myr 1/2 pensione).

La nostra camera è una specie di palafitta di legno con una vista meravigliosa sulla foresta, con le porte e balcone di legno, il bagno all’esterno ed il letto con una bella zanzariera che ci proteggerà nella notte. Lasciamo gli zaini ed andiamo ad esplorare la zona, oggi pomeriggio non avremo nulla da fare…. Appena girato l’angolo un bel ragno si cala su di noi facendoci sussultare, soprattutto la Simo che urla e scappa indietro di corsa tenendomi per un braccio e trascinandomi a terra, cado contro una staccionata che mi lascerà un bel livido… Vabbè, piccolo incidente.

Giriamo un po per il parco intorno al nostro “lodge”, tutto e molto bello e curato però intorno non c’è nulla, non ci sono ne case ne supermercati… nulla, siamo nel bel mezzo del nulla quasi nella giungla.

La sera mangiamo la nostra cena a base di noodles, cosce di pollo fritte, riso e carne di manzo prenotata il pomeriggio.

Andiamo a dormire stanchi ma pronti per partire alla scoperta del Borneo.

Borneo: Welcome to the jungle!

18 marzo 2015

Questa mattina ci alziamo di buon’ora, alle 7.00, svegliati dai rumori assordanti della giungla che hanno tenuto la Simo in allerta tutta la notte! Uova, wurstell e tre fette di pane tostato per colazione, si parte alla grande!

Alle 9.00 c’è gia il nostro shuttle ad attenderci che ci porterà al “Orang-Utan Rehabilitation Centre”. Gli oranghi feriti o rimasti orfani vengono portati qui per essere curati e reintrodotti in natura, i ranger del parco li attirano mettendo della frutta su piattaforme visibili dai visitatori. Paghiamo (30 rm a testa e 10 rm per la fotocamera) ed entriamo.

Arrivati alla piattaforma c’è subito il primo orango ad accoglierci, è un simpatico esibizionista, per nulla intimorito dai turisti fa giravolte e si mette in posa per tutti, io quasi gli stringo la mano: le nostre dita si sfiorano, ma subito vengo ripreso dal ranger: don’t touch! Dopo aver fatto alcune foto al “simpaticone” alle 10.00 iniziano a portare la frutta, vediamo gli alberi scuotersi violentemente, sta arrivando qualcosa… Ecco, il primo orango arriva alla cesta e inizia a sbucciare la frutta, i macachi presenti prima si sono tutti allontanati intimoriti, stanno arrivando altri oranghi. In pochi minuti la foresta davanti ai nostri occhi si riempe di vita, che emozione vedere questa danza dondolante da un ramo all’altro, arrivano uno dopo l’altro nelle loro pellicce rosse, che spettacolo.

Gli oranghi sono tutti in cerchio sulla piattaforma a mangiare ed ogni tanto qualche coraggioso macaco si lancia a tutta velocita a rubare qualcosa, uno spasso, così passiamo quasi un’ora a guardare meravigliati questi animali che se da una parte ti intimoriscono per la loro mole dall’altra ti trasmettono calma e tranquillità con la loro indole pacata. Finita la frutta gli oranghi si dissolvono lentamente nella foresta e noi ci avventuriamo a passo spedito verso i sentieri intorno.

Facciamo un po di trekking (circa 2 ore nella giungla) sperando di avvistare qualche strano animale, l’aria nel sottobosco e davvero arsa, c’è un’umidità pazzesca, non si riesce quasi a respirare e siamo sudati fradici (la natura qui è imponente), ma aimè, vediamo solo delle specie di quaglie selvatiche e qualche uccellino.

Tornati alla reception del parco attraversiamo la strada per recarci al vicino “Borneo Sun Bear Conservation Centre” dove gli orsi malesi (la più piccola specie di orso esistente al mondo) vengono accolti in quanto la distruzione del loro habitat e la medicina tradizionale cinese, che fa grande utilizzo della bile di questo animale (anche con torture tremende), li rendono in serio pericolo di estinzione.

Paghiamo anche qui 30 rm (quasi 8 €) a testa ed entriamo. Qui, a differenza del primo centro, si può solo salire su una piattaforma di osservazione e ammirare gli orsetti (caratterizzati da una specie di collare dorato) che dormono, scavano e giocano (ce n’è addirittura uno in cima ad un albero che dorme). Perdiamo poco piu di mezz’ora per la visita, sono le 13.50 e il nostro shuttle verrà a recuperarci solo alle 16.00, allora decidiamo di cercare un taxi per recarci al “Labuk Bay Proboscis Monkey Sanctuary” dove alle 14.30 nutriranno le scimmie nasiche (presenti solo nel Borneo)… forse possiamo farcela a vederle!

Troviamo il taxi e contrattiamo per 90 rm (23 €) il trasporto per il centro (15 km) e il rientro al nostro hotel. Saliamo in auto che sono le due, ci vorranno circa 40 minuti: possiamo farcela! Ecco davanti a noi un bel camion che viaggia lento, il tassista cerca di sorpassare: “GO MY FRIEND, GOO!” si mette a ridere e ingrana la marcia, sembra un tipo simpatico l’omino: “GO FAST, GO FAST!”, preso in simpatia inizia ad accelerare, così corriamo veloci verso la nostra meta e rallentiamo solo per un varano che ci taglia la strada, arriviamo comunque puntuali.

Giunti a destinazione paghiamo (60 rm per noi e 10 rm per la fotocamera) risaliamo in macchina (il punto di osservazione dista 2 km) e ci avviamo all’ingresso. Ci lasciamo dietro il taxi che ci aspetterà fuori pronto per riaccompagnarci in albergo ed imbocchiamo il sentiero che ci porterà da queste simpatiche scimmie con il naso a penzoloni.

Eccole, bellissime, strane, simpatiche e perennemente eccitate (è una loro caratteristica provata scientificamente!!); vederle tutte insieme così da vicino fa davvero effetto, alcune dormono, altre si guardano attorno, alcune si rilassano sugli alberi senza dar peso al frastuono che fanno dei piccoli macachi proprio li vicino, tutte aspettano la merenda che arriva puntuale. Strabiliante: saltano da un ramo all’altro come pazze, anche con salti di 20 metri e tutte si buttano sul cibo banchettando voracemente. Assistiamo a qualche piccola lite e ad alcuni scambi di effusioni amorose, restiamo a guardarle e fotografarle per un’oretta, usciti dal parco troviamo ancora il nostro amico tassista che ci aspetta con la macchina e l’aria condizionata accesa (grande!) gli chiediamo se può fermarsi ad un supermarket per comprare acqua e qualche snack locale, accetta e partiamo.

Ceniamo al Paganakan Dii, stasera il wi-fi non va così chiacchieriamo e aspettiamo ansiosi la giornata di domani che ci porterà sul fiume Kinabatangan… Buona notte a tutti.

Kinabatangan river: it’s a jungle out there

19 marzo 2015

Questa mattina ce la prendiamo proprio comoda…una bella dormita dopo giorni super impegnati ci voleva!! Con tutta calma facciamo colazione e riprepariamo gli zaini in attesa delle 12.30, ora in cui arriverà il pulmino del Nature Lodge (contattati dal’Italia, pacchetto 3d 2n all inclusive + tour: 1020 myr) per portarci sul Kinabatangan (il più lungo fiume del Sabah). Siamo comodi sul nostro pulmino nonostante la strada sia davvero sconnessa (la guida qui è al contrario e noi non ci abbiamo fatto ancora l’abitudine), sono circa 2 ore di viaggio e ci lasciamo alle spalle le coltivazioni di palme da olio per far spazio alla foresta primaria (purtroppo ne é rimasta davvero poca).

Appena arrivati al lodge riceviamo un cocktail di benvenuto e ci vengono illustrate le attività che faremo in questo tour di 3 giorni e 2 notti, prima di partire ci viene offerta una bella merenda a base di banane fritte (deliziose), thè e biscotti.

Cominciamo subito con una crociera sul fiume con l’obiettivo di avvistare quanti più animali possibili nel loro habitat naturale. Il fiume è davvero particolare, acqua marrone infestata da coccodrilli e tutt’intorno giungla vera, con suoni e richiami di scimmie e altri mammiferi. Qui la vera scommessa è avvistare l’elefante pigmeo, un piccolo elefante che si trova solo nel Borneo. Incrociamo le dita.

Il primo animale che incontriamo è un coccodrillo, nuota di fianco alla nostra barca..inquietante!!! Proseguiamo…il fiume fa una curva a sinistra, siamo tutti impegnati a scrutare fra gli alberi alla ricerca di qualche scimmia e invece vediamo una famiglia di elefanti pigmei!!! Non ci possiamo credere…la guida dice che era da 3 mesi che non ne avvistavano uno e noi nel nostro primo giorno sul fiume abbiamo avuto la fortuna di vedere una famiglia intera….wow!!!!! Arrivano subito altre barche come la nostra ad accerchiare gli elefanti per scattare foto, ma loro si spaventano e si ritirano nella giungla. Bye bye. La nostra crociera continua, avvistiamo un gruppo di scimmie nasiche che saltellano da un ramo all’altro, alcune sono talmente grosse che spaccano i rami su cui atterrano. Sotto di loro infatti notiamo un sacco di rami spezzati…che disastro!!! Poco dopo, intorno ad un albero carico di fichi, vediamo un numerosissimo gruppo di macachi che giocano, litigano, mangiano e si “riproducono” proprio davanti a noi!!! Sul bordo del fiume avvistiamo anche due varani e poco dopo un coccodrillo enorme, si lascia fotografare per qualche minuto e poi si immerge nelle acque torbide. Facciamo un pò di birdwatching e riusciamo ad avvistare un bucero rinoceronte, un’aquila e uno stupendo uccellino colorato. Le 2 ore di crociera passano in fretta, la guida gira la barca per tornare verso il lodge, stiamo navigando spediti quando ad un tratto rivediamo la famiglia di elefanti pigmei!! La scena a cui assistiamo è memorabile…uno dopo l’altro si tuffano in acqua e cominciano a nuotare per attraversare il fiume. Le mamme aiutano i piccoli a stare a galla ed è un continuo di spruzzi delle proboscidi che usano come una sorta di boccaglio. Meraviglioso, uno spettacolo indimenticabile!

Dopo esserci rinfrescati suona il gong che fa da richiamo per la cena, sono le 19.30. La cena è a buffet e mangiamo cucina malese: riso bollito con pollo o pesce al curry, verdure, una specie di insalata russa e un po di frutta.

Alle 20.30 abbiamo appuntamento alla reception per la night walk, ci inoltreremo nella notte dentro la giungla illuminata solo dalle nostre torce. Prima di iniziare la camminata la nostra guida ci avverte di prestare molta attenzione, non toccare gli alberi in quanto sui rami ci potrebbero essere serpenti o ragni e di seguirlo sempre lungo il percorso senza fare deviazioni. Il rumore è assordante, si sente benissimo a chi appartiene la foresta. Avvistiamo subito il più piccolo mammifero del Borneo e ci lanciamo in mezzo alla giungla per fotografarlo senza prestare alcuna attenzione a nulla, foglie, alberi, rami..è la nostra stessa guida ad incitarci a correre qua e là e uscire dai sentieri..rimaniamo un momento basiti ma ci adeguiamo in fretta!! Il mammifero avvistato è il piccolo “Tarsiospettro” un primate notturno che si nutre di uccelli, insetti e serpenti, non facciamo neanche in tempo a fotografarlo che salta via con un balzo…. sparito! Continuiamo la camminata nella notte e vediamo alcuni uccellini addormentati, la guida ci spiega che dormono appollaiati nella parte finale dei rami perché essendo praticamente ciechi di notte si tengono al sicuro dai predatori (i serpenti) e fuggono al primo movimento percepito sul ramo. Vediamo anche una rana e di nuovo il Tarsio, questa volta in posa è bellissimo!

Finita la camminata andiamo a dormire, domani mattina il gong suonerà alle 5.45 per la prima crociera sul fiume all’alba. Buonanotte Kinabatangan!

Kinabatangan river, day 2: il richiamo della giungla.

20 marzo 2015

Sono le 5.45 del mattino, il gong ci sta già chiamando e noi siamo svegli da 10 minuti ma siamo già pronti, ci avviamo al punto di imbarco dove indossiamo i nostri giubbini salvagenti e saliamo sulla barca.

Il fiume di color cioccolato stamattina ha un aspetto magico, è piatto, immobile e dalla superfice si alza una nebbiolina leggera. Navighiamo veloci, l’aria che arriva, seppur calda, è pungente; avvistiamo subito i soliti Macachi che saltano e fanno colazione, subito dopo è il turno delle Nasiche. Facciamo qualche foto e subito riprendiamo la crociera, inizia ad albeggiare, ad un certo punto la barca fa un sussulto, è la nostra guida che vira di colpo, ha avvistato qualcosa su un albero, forse un serpente…. Arriviamo piano sotto l’albero, eccolo un grosso pitone attorcigliato ad un ramo, ma subito la Simo dice di averne visto un altro, ed eccolo li, qualche ramo più in la c’è un altro serpente tutto nero e con le righe gialle… (che strano!), la guida ci dice che è un serpente delle mangrovie. È quasi ora di tornare e la nostra barca fa di nuovo una brusca frenata, c’è un coccodrillo, ci avviciniamo lentamente, quasi lo tocchiamo e gli scattiamo dei primi piani fantastici.

Adesso possiamo tornare al nostro lodge, arriviamo che sono le 7.45 e corriamo a fare colazione, si vede che qui non arrivano molti italiani: la colazione non comprende dolci (solo burro e qualche marmellata) ma noodles, anelli di cipolla, wurstell, fagioli, uova bollite, qualche fetta di pane tostato e frutta. Noi prendiamo la nostra tazza di thè e ci adeguiamo riempiendo il piatto di tutto tralasciando le uova.

La prossima attività in programma è un trekking di circa 3 ore complessive con destinazione l’Ox Bow Lake. Cominciamo ad addentrarci nella giungla, la nostra guida ci mostra alcune curiosità, come lo zenzero selvatico, la pianta del Durian (un frutto tipico della Malesia, una specie di melone con le spine), le foglie di una pianta che se stropicciate fra le mani emanano profumo di mango, la mimosa “timida” ossia un fiore che se sfiorato richiude le sue foglie diventando quasi invisibile. Ad un certo punto sentiamo un suono, tipo come se abbaiasse un piccolo cagnolino, in realtà è il verso dei gechi giganti… e qui sono davvero giganti! A terra vediamo numerosissime escrescenze di fango la guida ci spiega che sono i nidi di vermi giganti che però in questo momento, essendo la stagione secca, sono nascosti sotto terra. Dopo circa 40 min di cammino incrociamo un’altra guida che ci avvisa che lungo la strada sono stati avvistati gli elefanti, purtroppo nel 2009 una ragazza australiana è stata aggredita e uccisa da un elefante, quindi la gita è cancellata per ragioni di sicurezza, facciamo dietrofront e torniamo al lodge. Lungo la strada del ritorno vediamo un enorme insetto stecco e anche una specie di brucone che si è subito appallottolato alla nostra vista e che la guida ci spiega viene mangiato in Cina…bleah…!

Quello che è davvero difficile da descrive, oltre al caldo, sono i suoni che riempiono le nostre giornate..a volte i richiami degli animali sono talmente forti da sembrare allarmi, altri fanno dei suoni metallici che non sembrano neppure naturali, ad un tratto poi cala il silenzio e si sentono in lontananza i rumori delle scimmie che litigano e rami di alberi che si spezzano, ecco questo è il Borneo!!

Dopo aver pranzato (riso, manzo, pesce e verdure tutto speziato), esserci rilassati un pò ed aver schiacciato un pisolino (almeno io: Teo), sentiamo il richiamo del gong, è l’ora della seconda crociera, ma prima una bella merenda a base di frittelle e thè, ci sediamo accanto a dei ragazzi Australiani (qui la maggior parte dei turisti arriva dalla terra dei canguri) con cui scambiamo un po di chiacchiere, loro sono del sud Australia. Ci accomodiamo sulla nostra barca e si riparte!

Il pomeriggio oggi è un po grigio ed animali se ne vedono pochi, avvistiamo solo i soliti macachi casinisti che giocano, lottano, si spulciano tra di loro e saltano come matti, forse ci avviciniamo troppo e uno di loro si avvicina a noi con aria minacciosa, ci ringhia come volesse avvertirci di fermarci dove siamo: quello è il loro territorio! Vediamo anche un’altra specie di scimmie, da cuccioli hanno il mantello sull’arancione mentre da adulti diventano completamente nere. Noi riusciamo a fotografare un cucciolo! In cima ad un albero c’è una famiglia di macachi dal pelo lungo ed a fianco una di macachi dal pelo corto, anche qui è un susseguirsi di salti e baccano, alcuni piccoli, giocando, non stanno attaccati ai rami e cadono restando indenni, sono scimmie! La crociera prosegue tranquilla, oggi niente elefanti ma d’altronde la guida ha detto che siamo stati fortunati ieri, li abbiamo visti guadare il fiume, e oggi non possiamo pretendere. Le due ore sul Kinabatangan sono finite e si rientra al calar del sole.

La cena servita a buffet stasera comprende riso, agnello, pesce e zucca con una salsa al cocco oltre ad insalata, zuppa di mais e frutta per finire.

Dopo cena è il momento della bella camminata notturna nella giungla, ma questa volta vediamo solo qualche bell’uccellino addormentato, uno anche bello grosso, una rana e una farfalla.

Sono le 21.30 e corriamo in stanza a fare gli zaini, domani dopo l’ultima crociera, ci aspetta il trasferimento a Kota Kinabalu… Per adesso ci addormentiamo cullati dai suoni della giungla.

Arrivederci giungla… Kota Kinabalu arriviamo!

21 marzo 2015

Ecco il richiamo del gong… sono le 5.45 e ci prepariamo per la nostra ultima crociera sul fiume. Questa notte ha piovuto, noi in realtà non ce ne siamo neppure accorti, quindi è tutto super umido e il fiume è avvolto da una fitta nebbiolina. Vediamo sorgere il sole, è davvero uno spettacolo pazzesco!

Nessun avvistamento memorabile questa volta, cercavamo gli elefanti ma non si sono fatti trovare. È arrivato il momento di lasciare questo posto meraviglioso, questo magico fiume color cioccolato che ci ha regalato delle emozioni indescrivibili e partire per la nostra prossima meta Kota Kinabalu, la capitale del Sabah.

L’attesa in aeroporto è un po noiosa, ma dopo soli 45 minuti di volo ci ritroviamo immersi in un’altra realtà. Kota Kinabalu è la più grande città del Sabah, all’aeroporto prendiamo un taxi che con 30 rm ci porta al nostro hotel in centro (Dreamtel KK 380 myr 2 notti più colazione) ed usciamo subito. Ci accorgiamo della grande frenesia che c’è, traffico, rumori, e una moltitudine di persone che cammina per strada, anche qui pochi turisti europei.

Andiamo alla ricerca dei tour operator che qui dovrebbero trovarsi numerosi, li troviamo ma purtroppo tutti chiudono alle 5.00 pm e domani, domenica, è tutto chiuso. Girando l’angolo ne troviamo uno aperto (meno male!), ci infiliamo, loro sono gentilissimi e prenotiamo un’escursione per domani per conoscere le storie e le tradizioni del Sabha.

Facciamo un giro nei dintorni, tra le bancarelle presenti sulla strada, fra profumi fortissimi di spezie, frutta e pesce, vediamo anche cucinare una tipico piatto di mare con un profumino delizioso!

Al tramonto siamo sul lungomare, continuiamo la nostra passeggiata fino al mercato notturno, con ristoranti all’aperto che vendono e cucinanano pesce freschissimo a volonta per pochi spiccioli… Facciamo un giro tra la confusione delle bancarelle, vediamo pesci enormi, granchi, calamari, gamberoni e delle enormi aragoste, uno spettacolo ed un profumo meravigliosi!

Qui incontriamo un simpatico proprietario che ci fa fare qualche bella foto e ci invita per cena, accettiamo volentieri vista la sua stupenda bancarella. Prendiamo due granchi e quattro bei gamberoni alla griglia, il tutto accompagnato da un piatto di riso bollito ed uno saltato in padella. È tutto delizioso e freschissimo, i granchi sono molto speziati e piccanti, ci buttiamo sul cibo adeguandoci al galateo malese: mangiamo tutto rigorosamente con le mani (ci hanno portato solo una forchettina). Finita la cena usiamo la brocca in centro tavola per lavarci le mani a vicenda, paghiamo (69 rm – 17,50 €) e salutiamo tutti, buonanotte, ci siamo proprio saziati e divertiti.

KK: Mercato domenicale e Mari Mari Cultural Village.

22 marzo 2015

Oggi ci risvegliamo in una confortevola camera di hotel, nessun verso o rumore di animale intorno…un pò ci mancano!!

Qui a Kota Kinabalu, o KK come la chiamano quelli del posto, di domenica c’è il più grande mercato della città. Vendono di tutto, vestiti, souvenirs, piante, frutta e anche animali..(poveri cuccioli). Giriamo il mercato per un paio d’ore…fa caldissimo!! Verso le 12.30 rientriamo in camera, il pulmino del tour che abbiamo prenotato ieri verrà a prenderci per le 13.20 e ci porterà al Mari Mari Cultural Village (30 min di viaggio fuori città).

Al Mari Mari Cultural Village prendiamo parte ad un tour guidato di circa 3 ore che con un bel percorso che si inoltra nella giungla ci mostra le abitazioni e le tradizioni dei 5 popoli indigeni del Borneo.

Matteo viene dichiarato leader del nostro gruppo e dovrà chiedere il permesso di farci entrare al capo tribù del quinto villaggio che visiteremo, il meno ospitale e abitato dai famosi Murut i tagliatori di teste!!

Durante il percorso i vari membri delle tribù ci hanno mostrato diverse attività come la preparazione di una specialità tradizionale a base di pollo, riso e spezie cotta all’interno delle canne di bambù, ci hanno mostrato la produzione del vino di riso (e ovviamente lo abbiamo anche assaggiato!!), l’accensione del fuoco con l’ausilio di solo bambù (incredibile!), ci hanno cucinato e fatto assaggiare dei dolcetti al cocco ed abbiamo imparato a cacciare con la cerbottana (sia io che Matteo abbiamo fatto centro al primo soffio!!). È arrivato il momento di andare dai Murut, ci fanno mettere in fila con il leader (Matteo) davanti a tutti. Ad un certo punto sentiamo un urlo pazzesco, io mi spavento, e scopriamo che è il capo tribù che vuole parlare con il nostro leader. Sono faccia a faccia, fanno il saluto tradizionale (mano sulla spalla), poi gli chiede il nome, chi siamo noi ed infine ci dà il permesso di entrare, meno male!! Qui abbiamo assistito ad una dimostrazione di salti su una specie di trampolino costruito solo con il legno e mi hanno fatto un tatuaggio all’hennè. Infine abbiamo ammirato le loro danze tradizionali ed io (Simona) senza vergogna ho anche provato ad imitarli! È stato proprio un pomeriggio speciale, che ci ha insegnato molto sulla cultura di queste tribù e sulle loro origini.

P.s. forse ci siamo anche sposati, ma non ne siamo completamente sicuri, grazie al rituale a cui abbiamo partecipato!

Quando pensavamo fosse tutto finito, veniamo portati in un grosso salone dove ci viene offerto thè, caffè e cibo a volontà… noi prendiamo di tutto tra cui il mango fritto che, devo dire, è davvero buono!

Sazi del favoloso pomeriggio rientriamo in hotel dove ci rinfreschiamo e ci riposiamo un po’.

Per cena decidiamo di tornare al mercato notturno, al nostro “ristorante” preferito, ci riconoscono subito e sono contenti di rivederci, ordiniamo davvero tanto, un calamaro gigante (che taglieranno e friggeranno per noi), delle specie di vongoloni (che le faranno con le loro salse), un chilo di gamberetti (fatti con una salsa dolciastra al latte: buonissimi!), due gamberoni alla griglia (questa volta speziati col peperoncino) e riso per entrambi, tutto davvero delizioso, continuiamo a chiederci perché ci siano pochissimi turisti occidentali qui, stasera non ne abbiamo visti!!! Questa sera abbiamo esegerato, la spesa è stata di 97 rm cioè neanche 25 euro!

Puliti tutti i piatti salutiamo i nostri amici che non vedremo più, domani ci aspetta Singapore!

Singapore: ritorno al futuro!

23 marzo 2015

E così oggi lasciamo il Borneo, ci lasciamo dietro dei bellissimi ricordi, delle emozioni fantastiche e delle fotografie meravigliose di questi incredibili posti, la nostra nuova destinazione è Singapore, megalopoli futuristica che non vediamo l’ora di esplorare!

Dopo una ricca colazione al nostro hotel “Dreamtel” a KK ci facciamo portare in aereoporto per 30 rm (tariffa fissa), fatto il check in e lasciati i bagagli aspettiamo il nostro aereo che arriva non proprio puntuale! Ci imbarchiamo e voliamo veloci, anche perchè nelle due ore di volo verso Johor Baru (aereoporto più vicino a Singapore) dormiamo pesantemente. Il passaggio di confine tra la Malesia e Singapore risulta più lungo del previsto. In realtà è un servizio completamente gratuito per chi come noi arriva con un volo Air Asia, però molto lungo e macchinoso, si chiama Causeway link.

Alle 14 prendiamo il primo pullman che ci porta in circa 40 min alla dogana in uscita dalla Malesia (fuori fa caldo ma dentro il pullman c’è un’aria condizionata così forte che quasi nevica!!), fatto il timbro d’uscita andiamo a prendere un altro pullman che ci porta alla dogana in entrata a Singapore. Qui dobbiamo compilare la domanda per il visto, passare il controllo passaporti e bagagli, ma alla fine otteniamo il benedetto timbro di entrata…evvai! Per raggiungere il centro c’è nuovamente un pullman da prendere ed infine per arrivare proprio davanti al nostro hotel poche fermate di metro.

La fatica però è ripagata non appena mettiamo piede in albergo…alla faccia del super lusso! Abbiamo proprio scelto bene: Park Regis Singapore (560 Sgd solo pernottamento)! Zona centralissima, metro a 2 passi e camera super moderna con letto grandissimo!! Bisogna solo abituarsi ad avere il bagno proprio in camera..nessuna parete!

Ci sistemiamo e poi ci lanciamo subito alla scoperta di Singapore, non vedevamo l’ora! A piedi dal nostro hotel raggiungiamo in 1 minuto Clarke Quay, una bellissima zona sul fiume e da qui ci dirigiamo verso il Merlion (il leone simbolo di Singapore) attraversando Riverside e ammirando il Fuellerton, una degli hotel più belli del mondo, per sbucare proprio di fronte al Singapore Flyer, al palazzo a forma di Durian e al mitico Marina Bay Sands…che panorama spettacolare!

Tra un giro e una foto qua e là si son fatte le 20 e comincia a venirci un certo languorino!! Lungo la strada nella zona Riverside avevamo visto una miriade di bei ristorantini affacciati sul fiume e decidiamo così di sceglierne uno per la cena. I prezzi sono decisamente più alti rispetto alla Malesia, prendiamo 2 piatti semplici acqua e 2 birre. Al momento del conto la cosidetta mazzata ci colpisce in pieno 70 dollari di Singapore, circa 50 euro, non eravamo più abituati a prezzi del genere….ci manca l’economica Malesia!! Torniamo verso il nostro hotel, cavoli la zona è davvero stupenda e Clarke Quay illuminata è spettacolare. Facciamo ancora qualche giretto esplorativo rimanendo spesso incantati da queste costruzioni futuristiche disseminate per tutta Singapore e poi rientriamo definitivamente in hotel.

Per ora da Singapore è tutto, a domani per altre nuove avventure 🙂 Buona notte!

Singapore flyer-Little India-Garden by the bay-Marina Bay Sands.

24 marzo 2015

Iniziamo dicendo che nonostante il nostro albergo sia “fighissimo”, il prezzo per la colazione è davvero esoso (28$ di Singapore a testa tasse escluse) allora dobbiamo ringraziare Starbucks, onnipresente anche qui, proprio sotto il nostro albergo.

La prima meta di oggi è il Singapore Flyer, la più alta ruota panoramica al mondo, ben 167 metri. Sono le 10:30 circa e a quest’ora non c’è coda per salire, quindi prendiamo posto sulla prima capsula libera e cominciamo il giro di 30 minuti con cui potremo ammirare questa fantastica città dall’alto. La ruota gira lentamente e arrivati in cima non possiamo far altro che scattare un sacco di foto per immortalare il momento…stupendo!!

Terminato il giro cambiamo completamente zona e andiamo a visitare Little India. Qui l’aria profuma di fiori freschi per le tante bancarelle che vendono collane fiorite da donare come offerta nei loro templi. Vediamo lo Sri Veeramakaliamman Temple, assomiglia moltissimo a quello già visto a Kuala Lumpur, con il tetto sopra il portone di ingresso decoratissimo e coloratissimo, purtroppo non possiamo entrare perchè il tempio è chiuso. Decidiamo allora di mangiare qualcosa e ci mescoliamo con la gente del posto nella food court sotto un centro commerciale 100% indiano. Sbagliamo ad ordinare e così ci portano una specie di focaccia farcita con il formaggio, 3 liscie e una scodellina di pollo al curry..praticamente abbiamo mangiato solo pane! Vabbè… Camminando andiamo verso la Sultan Mosque, la moschea più grande di Singapore con un bellissima cupola dorata, costruita originariamente nel 1825 con il sostegno di Sir Raffle e della compagnia delle indie orientali. Purtroppo la troviamo in ristrutturazione quindi nulla da fotografare..sigh..

Ci consoliamo tornando in hotel e godendoci un pò la piscina….che relax!!

Verso le 17:30 usciamo di nuovo per andare al Garden by the bay, l’obiettivo è quello di visitare il parco e le serre finchè è ancora chiaro per poi salire sui Supertrees (superalberi) non appena fa buio e cominciano ad illuminarsi.

Ci spostiamo sempre con la comodissima e pulitissima metro, mentre stiamo per salire sul treno un signore ci chiede qual è la nostra destinazione per aiutarci ad orientarci ma esita un pò troppo, così quando le porte si stanno per chiudere io (Simo) salgo insieme al signore mentre il Teo resta giù…bye bye ci vediamo alla prossima fermata! Tra l’altro il signore gentilissimo è rimasto con me finchè sono stata raggiunta da Matteo e per la serie “sconosciuti che ti raccontano la loro vita in vacanza” mi ha raccontato di essere stato 2 volte in Italia e di aver trovato Roma caldissima (noi troviamo Singapore caldissima!! Da morire!!) e Pisa poco sicura perchè sui mezzi pubblici veniva schiacciato e strattonato…certo abituato alla metro di Singapore non c’è paragone!! Arriviamo comunque al Garden By the Bay che sono le 18.00 e il cielo è ancora chiaro, visitiamo i giardini esterni che sono un susseguirsi di creazioni artistiche di ogni cultura: c’è il giardino cinese, quello malese, quello indiano ed altri che non vediamo, la nostra destinazione adesso sono le futuristiche serre che ricreano l’habitat delle piante a rischio estinzione. Paghiamo per la “Flower Dome” (serra dei fiori) e per la “Cloud Forest” (foresta nebulosa) , è meraviglioso, all’interno della prima cupola ci sono piante, fiori ed alberi provenienti da ogni parte del mondo, alcuni mai visti prima altri della zona mediterranea a noi molto familiari, nella seconda cupola restiamo subito impressionati e meravigliati dalla possente cascata che ci travolge appena entriamo, è grandissima e sembra di essere all’interno della giungla, stupendo, tutto ricreato perfettamente: i fiori, le piante tropicali i suoni…piccolo neo solo il freddo pungente dei condizionatori…!!!

Finiamo il giro che sta tramontando il sole, è ora di salire sui Supertrees, paghiamo (5 $ a testa) e ci mettiamo in coda…quello che si vede da terra è uno spettacolo di luci che cambiano dal bianco al blu cobalto, ormai il sole è tramontato. Saliamo sulla passerella sospesi a 50 metri da terra e passeggiamo tra le luci colorate di questi avveniristici alberi, unemozione indescrivibile, si vede anche il Marina Bay Sands tra i Supertrees…

Terminiamo la serata salendo al 56esimo piano del Marina Bay Sands, a 200 metri di altezza per ammirare una vista meravigliosa dello skyline di Singapore, uno spettacolo strabilante!!!

Singapore: tra templi e lussi!

25 marzo 2015

Prima destinazione della mattina (sono le 10.00) è Starbucks per la nostra colazione. Da qui andiamo a piedi verso Chinatown, in circa dieci minuti sotto un sole cocente ed un’afa soffocante, raggiungiamo la nostra meta.

La strada principale del quartiere è Pagoda street, facilmente riconoscibile per la miriade di lanterne cinesi appese ovunque. Ci immergiamo nella strada stracolma di negozi e bancarelle che vendono di tutto, dai classici souvenir, alle solite “cianfrusaglie” cinesi, vediamo poi negozi di artigianato cinese e venditori di medicina cinese con esposti in bella vista ingredienti quali lucertoloni essiccati, spezie di vario genere e polipi essiccati. Come nella Chinatown di Kuala Lumpur anche qui è presente un grande templio indiano, entriamo, la Simo deve indossare il loro abito, e facciamo qualche foto, qui è in corso una loro celebrazione e stanno suonando i loro classici strumenti. Dopo aver assistito al loro rito indù, torniamo in strada, percorrendo la via tra il caos della gente e dei venditori che vogliono venderci qualsiasi cosa ci troviamo davanti ad un tempio buddhista (Buddha Teeth Reliquie Temple) molto grande e dove è custodita una reliquia di Buddha: un suo dente. All’interno le pareti sono tappezzate di migliaia di piccoli buddha dorati, ci muoviamo attraverso le stanze e leggiamo che anche loro anno gli inferni, 10 per la precisione, in cui le anime dei peccatori finiscono in base ai peccati commessi… mi sembra di leggere Dante! Il tempio è su più piani, ci passiamo un’ora senza neanche accorgercene, all’ultimo piano vediamo la reliquia, da moooolto lontano, e con divieto assoluto di fare foto… ci domandiamo… sarà un dente vero? Mah?

È ora di pranzo e decidiamo di mangiare nella via dello street food di Chinatown, ottima scelta, il localino in cui entriamo è davvero carino ed il cibo ci piace molto! Noodles ovviamente!

Dopo pranzo prendiamo la metropolitana e con poche fermate arriviamo davanti allo storico e lussuosissimo Hotel Raffles, per noi diventato famoso solo dopo aver visto i concorrenti di Pechino Express correre per raggiungere il Long Bar e bere il più famoso cocktail di Singapore… il Singapore Sling! Noi ovviamente li abbiamo imitati e con ben 32,95 dollari di Singapore (quasi 25 euro) ci siamo divisi un solo cocktail e sgranocchiato quante più arachidi possibili, buttando la loro buccia rigorosamente a terra, come vuole l’usanza qui!

Ultima tappa dei nostri 3 giorni a Singapore è Orchard Road, la via dello shopping..(NON conveniente..ovviamente!). È una strada in cui si trovano decine di mega centri commerciali per la maggior parte di altissimo livello…in 50 metri abbiamo visto la scritta Louis Vuitton almeno 6 volte! Dopo una breve passeggiata e nessun acquisto rientriamo in hotel e ci concediamo un ultimo bagno in piscina..ci voleva!!

Usciamo tardissimo per cena ma nella zona del nostro hotel, Clarke Quay, non è un problema, è la via della movida, per cui i locali sono sempre aperti e la gente non manca! Prendiamo un hamburger con patatine nello stesso posto della sera prima..andiamo sul sicuro!! L’ultima cosa che ci resta da fare prima di ricomporre gli zaini e salutare Singapore è fare una bella foto al Marina Bay Sands dalla piazza del leone così facciamo l’ultima passeggiata sul Riverside e incrociamo la veglia in onore del primo ministro. (Morto proprio il giorno del nostro arrivo e in occasione del 50′ dell’indipendenza del Paese…che sfiga!).

I nostri 3 giorni a Singapore finiscono qui, intensi e impegnativi..ma decisamente meravigliosi!!!

Singapore – Georgetown: ritorno in Malesia!

26 marzo 2015

Questa mattina la sveglia suona presto, sono le 5.15 e stiamo chiudendo gli zaini, il taxi che verrà a prenderci (a cui abbiamo chiesto il giorno prima e che ci ha anche chiamato in stanza in hotel per svegliarci) arriverà solo fra 15 minuti. Eccoci pronti, chiavi riconsegnate scendiamo nella hall che c’è già il nostro taxi pronto col motore acceso. Carichiamo gli zaini e noi stessi sull’auto e partiamo, saranno circa 20/25 minuti fino all’aeroporto “Changi” di Singapore per 28 $S. L’aereoporto è davvero bello e molto pulito, (rispecchia pienamente la città) i pavimenti sono di moquette, ci sono giardini di orchidee ovunque..insomma bellissimo! Oltrepassiamo l’immigrazione con un bel timbro d’uscita sul passaporto e ci lasciamo alle spalle, forse per sempre, Singapore.

Il volo delle 7.50 verso Penang è breve ed anche qui dormiamo, atterrati ci dirigiamo verso l’immigrazione ma questa volta la trafila è breve: uno sguardo, un timbro e siamo di nuovo in Malesia. Sappiamo come muoverci e prenotiamo un taxi (40 rm) che ci porta alla nostra destinazione in circa 20 minuti: Georgetown.

Nel nostro albergo, il Chulia Mansion (396 myr 2 notti con colazione, caffè dolci e gelato ad ogni ora e aperitivo), non c’è ancora pronta la camera, cosi dopo aver lasciato in custodia gli zaini decidiamo di fare una passeggiata (consigliata dalla “Lonely”) nei dintorni alla scoperta di Georgetown, patrimonio dell’UNESCO.

Usciti dall’albergo il caldo è terribile, camminiamo a stento sotto un sole cocente ed un’afa soffocante verso la prima tappa di questa camminata, il Penang Museum, dove c’è una mostra permanente della storia, degli usi e delle tradizioni di tutti i gruppi etnici di Penang con foto, documenti, costumi, mobili e molto altro. Al piano superiore c’è una specie di percorso storico che narra dal periodo della compagnia delle indie orientali a dopo la seconda guerra mondiale fino all’indipendenza. Dopo circa un’ora riprendiamo il cammino ed arriviamo davanti alla Supreme Curt, ma sfiniti dal caldo decidiamo di tornare indietro seguendo un altro percorso, quello dello “street art”.

Prima però, tra diversi templi, troviamo sulla strada la famosa residenza azzurra “Cheong Fatt Tze Mansion”, restaurata di recente è una miscela di stili orientali ed occidentali, ma noi decidiamo di comprare una bella bevanda di frutta fresca in un baracchino proprio li di fronte e proseguire, alziamo lo sguardo e troviamo il gigante graffito dell’uomo sul risciò, molto bello!

Per pranzo ci affidiamo alla sorte, vediamo un localino che ci ispira ed entriamo, troviamo un cameriere davvero simpatico che ci consiglia due bei piatti tipici ma ci avverte che quello di Matteo è davvero piccante e a molti turisti non piace..”no problem friend, i like spicy” è la risposta di Matteo!!! Ed effettivamente il piatto è davvero buono, salutiamo il cameriere che abbraccia Matteo, felice che il suo consiglio sia stato apprezzato!

Dopo pochi passi troviamo la street art in onore dei fotografi all’interno del cortile del “camera museum” che decidiamo di visitare e stare un po al fresco. Il museo ci stupisce, nel suo piccolo è molto interessante, la guida ci mostra il percorso e l’evoluzione della macchina fotografica, strabiliante vedere come certi antichi apparecchi facevano già immagini perfettamente in 3D e già ad inizio secolo c’erano i primi selfie! Terminata la visita andiamo a rinfrescarci in hotel, la camera è pronta finalmente.

Nel tardo pomeriggio decidiamo di prendere un bus in direzione del tempio buddhista più grosso della Malesia. Dopo circa un’ora di viaggio (sono le 17.10), alcuni passeggeri, dopo aver fatto fermare il bus, ci indicano la via verso il tempio.. in lontananza vediamo lo splendido Kek Lok Si Temple o Tempio della suprema felicità, maestoso ed immenso da sembrare molto vicino, ma così non è ed infatti dobbiamo prima salire una scalinata infinita tra bancarelle e venditori di ogni genere. Arrivati in cima giriamo fra i magnifici templi e strutture tutte decorate, tra cupole d’oro e statue di Buddha giganti ci dirigiamo verso la pagoda dove c’è la statua gigante dorata della dea della misericordia (Kuan Yin), qui dobbiamo essere trasportati con una piccola funicolare che chiude alle 17.30, corriamo come disperati attraverso scale e sentieri per arrivare in tempo, sono le 17.25 ed è gia chiuso da un pezzo….che delusione… Vabbe. Alle 18.00 ci cacciano dal tempio, dobbiamo tornare in albergo.

Rientrati ci aspetta una seconda doccia, siamo sudati fradici, usciamo x cena andando in un ristorante per strada (Tek Sen), ordiniamo Twice Coked Pork e Calamari Fritti, lo street food non ci ha mai deluso, e cosi è anche questa volta!

Georgetown: Penang National Park

27 marzo 2015

Ieri sera abbiamo chiesto consigli ad un paio di agenzie che organizzano escursioni per visitare il National Park di Penang, abbiamo capito che si può fare tranquillamente in autonomia quindi quella sarà la nostra meta di oggi. Verso le 10 siamo in strada ad aspettare il pullman 101 con destinazione Teluk Bahang, proprio l’ingresso del parco, il viaggio dura circa un’oretta considerato anche le numerosissime fermate che fa il pullman lungo il tragitto ed il traffico lungo la strada. Arrivati all’ingresso del parco ci rivolgiamo ad un banchetto con dei ragazzi che organizzano escursioni, decidiamo il percorso che vogliamo fare: 1 ora e mezza di trekking nella giungla con destinazione Turtle Beach, trasferimento in barca fino a Monkey Beach, sosta per pranzo, relax ed infine rientro in barca. Scriviamo i nostri nomi nel registro del parco, indicando l’ora di ingresso ed il percorso che faremo (così se ci dovessimo smarrire qualcuno si preoccuperà per noi!!). Cominciamo la camminata, il primo tratto è ben pavimentato con scalini e corrimano, ma alla prima deviazione ecco che il panorama cambia radicalmente e ci troviamo a 360 gradi nella giungla. Il percorso è abbastanza impegnativo ma sopportare il caldo è la vera sfida, con un’umidità al 100% ci sentiamo quasi schiacciare a terra, una sudata epica! Non vediamo animali ma li possiamo comunque sentire tutt’intorno, i rumori e i suoni della giungla ci ricordano che non siamo soli! Arrivati a Turtle Beach vorremmo solo buttarci in mare per rinfrescarci ma non è possibile, ci avevano infatti avvisati che il mare in quel punto è pieno di meduse, sventola la bandiera rossa sulla spiaggia, e dal molo riusciamo a vederne alcune davvero enormi! Turtle Beach non è un nome a caso, su questa spiaggia arrivano a nidificare 4 tipi diversi di tartarughe deponendo fino a 4000 uova all’anno. Qui è presente anche un centro di recupero delle tartarughe, il quale raccoglie le uova, le mette in sicurezza per poi liberare in mare le minuscole tartarughine appena nate. Seguiamo le indicazioni che portano al centro, vorremmo visitarlo, ma con nostro rammarico il centro è chiuso per pausa proprio nell’ora in cui saremo qui… No problem, facciamo due foto alle tartarughine all’ingresso e via.

Alle 14.00 arriva puntuale la nostra barca che ci porterà a Monkey Beach, la navigazione è piacevole ed il panorama fantastico, la giungla qui arriva a strapiombo sull’oceano uno spettacolo indescrivibile. Il ragazzo sulla barca ci fa notare delle rocce che qui chiamano una Turtle rock e l’altra Crocodile rock e la somiglianza si vede. Arrivati a Monkey Beach abbiamo decisamente fame, c’è un baracchino che sta grigliando e ci facciamo attirare dal profumino…prendiamo un pesce e 4 gamberi grigliati con il solito riso bollito di accompagnamento… tutto buono! Mentre aspettiamo la nostra barca, che verrà a recuperarci alle 15.30, facciamo una passeggiata sulla spiaggia, ci divertiamo a dondolarci dalle altalene attaccate alte negli alberi e ovviamente fotografiamo le scimmie che non possono mancare su Monkey Beach!

Verso le 16.00 siamo alla fermata del pullman ad aspettare..dopo un pò arriva il bus, ci carica ma ci avvisa subito che dovremo cambiare pullman poco più avanti. Arriviamo in una specie di parcheggio di pullman e veniamo invitati a scendere..rimaniamo tutti spaesati, ci sono un sacco di bus n.101 ma nessun autista..mah?? Aspettiamo e ad un certo punto sentiamo strombazzare, è il richiamo dell’autista che ci avvisa che è ora di partire…meno male! Arriviamo in hotel che sono già le 18.00, dobbiamo preparci e uscire in fretta a cenare perchè alle 22.00 incontreremo Daniele, il cugino di Matteo, con la sua fidanzata malese, anche lui qui in vacanza!! Che bella coincidenza!!

Prima di cena però dobbiamo riuscire a fotografare altri due murales che non abbiamo ancora visto, “Bruce Lee” ed il ragazzino sulla bici… esco di corsa da solo lasciando in hotel la Simo stanca, che non vuole venire. La strada sembra lunga e i graffiti sono nascosti bene, giro dietro ad una casa, che sembra essere abbandonata, e dietro l’angolo eccolo li: Bruce Lee nel suo salto da kung fu!Appena dietro dovrebbe esserci l’altro disegno ed infatti lo trovo subito, un ragazzino disegnato sopra una vera motocicletta, bellissimo!

Decidiamo di tornare nel ristorantino che ci era piaciuto tantissimo a pranzo il primo giorno, purtroppo il cameriere simpatico non c’è e purtroppo la differenza si sente, senza i suoi saggi consigli ordiniamo a caso e rimaniamo un pò delusi..uffa! Dopo cena andiamo a ritirare i nostri panni lasciati la sera prima in lavanderia, finalmente i nostri zaini tornano pieni di vestiti profumati!! Daniele si fa attendere ma verso le 23 eccolo entrare nella hall del nostro hotel, ci presenta la sua ragazza Avril e insieme usciamo per una bevuta e una passeggiata per la città. Ci sediamo ad un tavolino improvvisato sul bordo della strada, vogliamo provare qualcosa di nuovo, ma è tardi e tutto quello che Avril voleva farci assaggiare non c’è più, peccato, prendiamo comunque dei bei succhi freschi allo star fruit, al frutto della passione e al dragon fruit, moooolto buoni!! Finiti i cocktail facciamo una passeggiata e rivediamo alcuni dei bei murales di street art di cui Georgetown è piena.

Non possiamo fare troppo tardi, purtroppo domani dobbiamo alzarci alle 4.30 in quanto il pullmino che ci porterà alle Perhentian passerà a prenderci alle 5.00 in punto del mattino!! Cominceranno così i nostri meritati 5 giorni di mare in Malesia..era ora!!!

Georgetown – Perhentian, il mare all’orizzonte.

28 marzo 2015

Questa mattina la sveglia suona molto presto, davvero troppo presto dopo la bellissima serata di ieri. Sono le 4.30 e siamo già in piedi (a stento), scendiamo di corsa al piano di sotto del nostro hotel (Chulia Mansion), dove c’è la caffetteria aperta 24 ore su 24, con thè, caffè e biscotti e facciamo una veloce colazione. Scesi alla reception per riconsegnare le chiavi c’è gia il nostro pulmino pronto che ci attende con su altri tre compagni di viaggio per le prossime cinque ore.

Il viaggio nelle ultime ore della notte procede veloce, il nostro autista corre verso la nostra meta, prima che sorga il sole però ci siamo già fermati due volte per cercare di prelevare.. ma niente, tutti i bancomat di Georgetown sono spenti, ma noi questa volta siamo stati premurosi e abbiamo già prelevato 1500 rm ( circa 380 € ) nella speranza che ci bastino per i prossimi 5 giorni alle Perhentian.

Dopo aver fatto colazione in un tipico “autogrill” malese, continuiamo il viaggio spediti verso il nostro atteso mare, sono le 11.00 quando il nostro autista si ferma e ci dice di scendere…forse siamo arrivati..! Scaricati gli zaini ci guardiamo intorno, sì siamo a Kuala Besut, paesino di partenza per le isole, ci sentiamo comunque un po spaesati, non sappiamo dove andare ma ecco subito che vengono a chiamarci, sono i ragazzi che ci hanno organizzato il trasferimento, ci portano nel loro ufficio, ci consegnano i biglietti per la barca e ci accompagnano al porto da dove salperemo, magnifico.

Ci attendono circa 40 minuti di navigazione con mare calmo, ma noi non siamo fortunati ed il mare è molto mosso, la nostra lancia naviga veloce nonostante le onde che ci si infrangono contro, ogni metro che la barca fa c’è un salto di almeno quattro metri ed un contraccolpo micidiale, qualcuno dietro sta male, noi ci divertiamo, sembra di stare sulle montagne russe!

Così dopo più di un’ora di viaggio in mare arriviamo sulle isole Perhentian, sono meravigliose, i colori sono splendenti, la sabbia bianca corallina, il mare verde turchese, e dietro la spiaggia, dopo qualche palma, c’è una giungla rigogliosa, di un verde intenso con tantissime sfumature: che meraviglia!!!

Dopo diversi giri la nostra barca ci lascia su un pontile e li vicino c’è il nostro chalet.. “Abdul’s Chalets” (170 rm a notte, vista giardino 43 €), lo raggiungiamo volentieri a piedi nudi, l’acqua e calda e la sabbia soffice, fatto il check-in, lasciamo gli zaini in stanza, che incredibilmente ha la vista sull’oceano in quanto è al secondo piano (che bella sorpresa), indossiamo i costumi e corriamo a tuffarci!

È l’una e pranziamo praticamente sulla spiaggia, una volta finito passiamo il pomeriggio passeggiando e scoprendo angoli meravigliosi di quest’isola, facciamo un po di snorkeling, i coralli sono meravigliosi…verso sera decidiamo di tornare in hotel, ci aspetta una bella passeggiata e durante il tragitto conosciamo dei ragazzi italiani, arrivati al nostro hotel ci sediamo insieme e chiacchieriamo fino al tramonto, il relax sembra davvero cominciato!

Un paradiso chiamato Perhentian islands!

29-30-31 marzo / 1 aprile 2015

Ebbene sì, le Perhentian sono proprio un vero paradiso tropicale, con acque calde color turchese, sabbia bianchissima e fine come farina e con una giungla fitta, verde e rigogliosa… lasciateci qui… ci adatteremo in fretta! Ci sono due isole principali, Kecil (la piccola) e Besar (la grande), noi dopo varie considerazioni abbiamo deciso di stare su Besar e con precisione all’Abdul’s Chalets e siamo felicissimi della nostra scelta.

Siamo in questa serie di alloggi a conduzione familiare molto carini e proprio sul mare, il ristorantino annesso è buono ed economico e molto romantico la sera quando prepara i tavolini sulla spiaggia illuminati solo da poche candele. La spiaggia è stupenda guardando a destra si vede il villaggio dei pescatori su Kecil, dritto si vede in lontanaza Rawa Island e sulla sinistra dei grossi massi stile Seychelles e poi solo mare!

Tolta la prima mezza giornata in cui siamo rimasti in zona Abdul’s gli altri 4 giorni pieni passati qui li abbiamo dedicati all’esplorazione a 360 gradi di questo angolo di paradiso. Il tempo non è stato sempre clemente e così abbiamo avuto dei bei momenti di sole, come anche pioggia e tante nuvole, ma non ci siamo comunque mai fermati. Grazie anche ai preziosissimi consigli di Manuel e Giulia, i due italiani conosciuti il primo giorno in spiaggia, che essendo qui da più giorni sapevano già orientarsi alla grande, abbiamo acquistato direttamente da Abdul’s 3 escursioni di mezza giornata (quasi sempre dalle 10.00 alle 13.30) spendendo 160 rm a testa in totale (circa 40 euro), queste gite ci hanno permesso di esplorare sia le spiaggie più belle nascoste su Besar e su Kecil, oltre che i migliori siti per lo snorkeling.

Con maschera, boccaglio e pinne ci siamo immersi ovunque, i punti più caratteristici: Coral Bay, una distesa di coralli meravigliosi di varie forme e colori, anemoni, conchiglie e pesci colorati; Turtle Point, dove siamo riusciti a vedere una grossa tartaruga verde mangiare alghe sul fondo e poi salire a riva per respirare, molto emozionante; Shark Point, dove ovviamente si va alla ricerca degli squali e mentre stavamo lottando con dei piccoli squaletti curiosi e invadenti che si stavano avvicinando troppo a noi, ecco sul fondo un enorme squalo di 1 metro e mezzo….pauraaaa!!! Ma i bei posti per fare snorkeling in autonomia, senza bisogno di spostarsi in barca, non mancano; proprio pochi passi oltre il nostro alloggio c’è una spiaggia isolata con una magnifica barriera corallina da esplorare, è vicina ad un punto chiamato Fish Point, quindi si capisce che i pesci da vedere non mancano!! Qui abbiamo visto anche una cernia gigante, nascosta sotto un grosso corallo, abbiamo cercato di stanarla ma senza successo, comunque la sua bocca, seppur non sia un pesce carnivoro, incute un certo timore!

L’unico giorno in cui non avevamo prenotato escursioni lo abbiamo dedicato all’esplorazione a piedi di Besar, la nostra isola. Poco più avanti Abdul’s, tenendo la destra e oltrepassando altri hotel e alloggi, parte un percorso di trekking nella giungla che in circa 15 minuti ti conduce in un’altra zona dell’isola, camminando leggiamo i nomi di tutti quei resort che ci avevano fatto perdere ore nella nostra decisione finale per il pernottamento e vedendoli e paragonando sopratutto la bellezza della spiaggia di fronte a noi ci convinciamo di aver fatto la scelta migliore! Superando una lunga scalinata arriviamo al PIR (Perhentian Island Resort) il più famoso, storico e costoso alloggio dell’isola, ci rilassiamo un pò sulla sua bellissima spiaggia e poi facciamo un pò di snorkeling nella baia, la zona è favolosa!!

Con Manuel e Giulia siamo andati a visitare Rawa Island, un insieme di piccole isolette a circa 20 minuti da Besar, anche qui abbiamo fatto snorkeling e con pochi chicchi di riso abbiamo attirato una miriade di pesciolini che nuotavano insieme a noi!! Il mare era molto mosso ed in alcuni punti la visibilità non era buona, ma la gita è stata comunque bella ed emozionante!

Per quanto riguarda la fauna terrestre abbiamo visto 2 varani, uno enorme sotto le mangrovie e uno piccolino vicino al PIR, dietro al nostro alloggio abbiamo avuto la fortuna di vedere una famiglia di macachi dal pelo lungo e nero, con il contorno della bocca e degli occhi bianchi, li avevamo già visti nel Borneo ma non da così vicino! Scoiattoli ovunque che saltellano da un ramo all’altro, pochi ragni che se ne stanno in alto sulla loro ragnatela in pace, un’aquila che pranzava vicino al “Tuna Bay”, qualche moschitos e qualche formica..nulla di troppo fastidioso!!

Il tempo é proprio volato in questo paradiso, con colazioni a base di pancakes e frutta fresca, pranzi sfiziosi consumati quasi sempre da Abdul’s e cenette fantastiche trascorse al vicino Tuna Bay dove abbiamo conosciuto Jimmy, un cameriere simpaticissimo che parla un pò di italiano e che ci ha saputo consigliare i piatti più adatti a noi, gustosi e golosi.

Ci mancherà questo angolo di paradiso!!!

Addio Perhentian… ritorno a Kuala Lumpur e rientro in Italia

2-3 aprile 2015

L’ultima sveglia alle Perhentian ha un suono triste, oggi ci attende il trasferimento per i nostri ultimi due giorni a Kuala Lumpur. In queste isole abbiamo trascorso momenti indimenticabili che resteranno per sempre nalla nostra memoria come una cartolina meravigliosa. Abbiamo già preparato i bagagli perché la barca che ci riporterà sulla terra ferma arriverà alle 8.00, dopo aver fatto colazione ci avviamo con passo lento verso il pontile, la nostra lancia si vede già lontana all’orizzonte, ci voltiamo a guardare un’ultima volta questa spiaggia stupenda a ridosso della giungla, questa mattina il sole le rende giustizia: verde smeraldo della giungla, bianco corallo in spiaggia e turchese del mare…. chissà se mai la rivedremo…

Dopo neanche 40 minuti di navigazione (il mare oggi è piatto) arriviamo a Kuala Besut, il paesino sul mare dove già ci attende il pulmino che in un’oretta ci porterà fino all’aereoporto di Kota Bahru. Il viaggio è stato tranquillo, immersi in un paesaggio di strade dissestate con motorini e scooter che sfrecciano a destra e a sinistra, case trasandate, negozi e bancarelle di frutta colorate improvvisate al momento e palme verdissime ovunque

Arrivati in aeroporto l’attesa è breve, come al solito il nostro volo si svolge fra le nuvole dei nostri sogni, una bella ronfata di circa un’ora e mezza e siamo di nuovo a Kuala Lumpur. Il tempo non è bellissimo oggi e i nuvoloni coprono l’intera città, durante l’ora passata in taxi inizia a piovere , ma non siamo preoccupati perché sappiamo bene che il tempo cambia in un lampo. Arrivati al nostro hotel, lo Swiss Garden (428 MYR 2 notti con colazione), piove a dirotto ma una volta che si siamo cambiati e rinfrescati splende già il sole sulla nostra strada verso lo shopping. Ci dirigiamo subito verso Bukit Bitang, passando attraverso la nostra adorata Jalan Alor (nostra meta preferita per lo street food), dove però troviamo uno strano baccano e un fiume di persone colorate… “ma che succede?”, un signore ci dice che è in visita il ministro in vista delle elezioni, e la festa non manca e si vede: gente che suona e che balla, strani pupazzi che saltano da una parte all’altra, dragoni colorati che danzano impazziti… una visione fantastica!

Oltrepassata la ressa ci dirigiamo verso i super centri commerciali per cercare di fare qualche acquisto ma finiamo per girare tutto il giorno fra i negozi super lusso dell’immenso “Pavillon” e facendo solo qualche piccola compera.

Sfiniti dalla giornata, dopo una bella rinfrescata in hotel, ci rilassiamo passeggiando proprio dietro il nostro albergo, a Jalan Alor, cercando un tavolo e un posto dove mangiare. Deciso dove mangiare e seduti al nostro tavolo con i nostri saporiti piattoni davanti, ci guardiamo intorno e gustiamo un’ultima volta il baccano festaiolo, il mare di gente che cena per strada e passeggia, camerieri con i loro menù che cercano di convincere turisti spaesati di sedersi ai loro tavoli a cenare, gruppetti di suonatori che suonano musica rock sotto lanterne cinesi che galleggiano in strada e le grigie accese che fumano alte rilasciando forti profumi speziati… queste cene ci mancheranno sicuramente!

Dopo una ricca colazione a base di noodles, fagioli, uova e pancetta, nel nostro secondo giorno, ed ultimo in Malesia, decidiamo di andare verso Chinatown per fare acquisti e cercare di concludere ottimi affari, prima tappa è il Cental Market dove avevamo già visto nella precedente visita parecchie cose interessanti come Cashmere e Pashmine di ottima fattura a prezzi eccezionali!

Facciamo ancora qualche acquisto e passeggiamo al fresco del mercato chiuso guardando le belle bancarelle, ci dirigiamo poi all’esterno per andare a Petaling Street, la vera Chinatown, proteggendoci col nostro piccolo ombrellino dal caldo opprimente del primo pomeriggio. Arrivati in zona capiamo subito di essere nelle vicinanze di Chinatown, regno della contraffazzione e dei falsi perfetti ed infatti vediamo una grossa auto tutta marchiata AUDI… ma aspetta un po, è una macchina cinese truccata alla perfezione… sì siamo arrivati!

Passiamo il pomeriggio fra le bancarelle del mercato cinese, cercando regalini e pensierini da riportare in Italia, compriamo solo alcune magliette, un bellissimo orologio per pochi euro (la copia perfetta dell’originale da 4000 € circa) e della frutta per rinfrescarci… non abbiamo comprato altro in quanto i cinesi hanno alzato i prezzi a dismisura e contrattare con loro è diventato davvero difficile, decidiamo così di dirigerci al Bazar di Little India dove i prezzi sono molto più bassi, i venditori più umili e gli articoli sono i medesimi. Qui compriamo davvero di tutto: magliette, occhiali di “marca”, uno zainetto griffato, schede di memoria e infradito spendendo davvero poco, anzi pochissimo! Contenti dei nostri acquisti torniamo in albergo, sono le 16.30, perché vorremo passare un po di tempo in piscina ma dopo poco che siamo in camera inizia a diluviare, vabbè iniziamo a raccogliere le nostre cose, domani si parte…

La sera decidiamo di andare a cena alla Food Court del Central Market, mangiamo davvero bene e spendiamo davvero poco, neanche 10 euro in due, passeggiamo poi un’ultima volta a Petaling Street tra il baccano dei venditori che vogliono convincerci ad acquistare qualunque cosa, ma veniamo richiamati da una musica in fondo alla strada: c’è una parata con carri cinesi colorati e maschere danzanti, anche Petaling Street sembra salutarci un’ultima volta con un carnevale cinese improvvisato… non può essere… comunque bellissimo, grazie!

La notte è passata in fretta, dopo una ricca colazione raccogliamo le nostre cose e chiudiamo bene gli zaini, questo sarà il nostro ultimo trasferimento, destinazione Italia…. ci mancherai Malesia, è stato uno splendido viaggio…!

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