Nella natura della Finlandia

Una vacanza tra laghi, foreste, orsi e renne
Scritto da: silviagy
nella natura della finlandia
Partenza il: 04/08/2015
Ritorno il: 14/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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In breve

  • La Finlandia non è una meta economica. Il costo della vita è piuttosto elevato per gli standard italiani; per esempio, abbiamo speso sui trenta Euro al supermercato per due panini, due brioche, due bottiglie d’acqua e due di Coca (piccole), e il costo di una portata principale al ristorante si aggira sui 20 Euro (a Rovaniemi, spezzatino di renna 24 Euro, filetto di renna 37). Una birra costa sugli 8 Euro, una pizza 15.
  • Il costo del noleggio dell’auto (nel nostro caso, una Kia Sportage) è nella media, ma ha influito notevolmente la consegna in un luogo diverso da quello del ritiro (+ 250 Euro). Non abbiamo noleggiato il navigatore, ma abbiamo usato quello dello smartphone.
  • Anche il costo degli hotel è elevato, ma cercando su internet con qualche mese di anticipo abbiamo trovato delle buone offerte.
  • La colazione negli hotel in cui siamo stati era sempre compresa nel prezzo. In ogni caso, anche dovendo pagarla a parte, può valerne la pena, dal momento che più che una colazione è un pranzo abbondante: polpette di carne, pancetta, salsicce, tortine di riso, verdure varie, aringhe, talvolta salmone e qualche formaggio, pane, marmellata, frutti di bosco, yogurt, frittata, uova sode… tutto a buffet.
  • I frutti di bosco sono ovunque nelle pietanze, dallo yogurt alla carne, specialmente mirtilli e lingonberry, una specie di mirtillo rosso. Io, che li adoro, ne ho mangiati a quintali.
  • I ristoranti sono spesso aperti solo a pranzo, da lunedì a venerdì. Ci sono molti ristoranti simil-italiani e tex mex. Sebbene preferiamo assaggiare la cucina locale, in un paio di casi siamo stati costretti a mangiare una pizza o un burrito, in mancanza di altre alternative.
  • In agosto c’è davvero molta luce, soprattutto a nord, naturalmente. Prevedere una mascherina per gli occhi per la notte, se non si riesce a riposare in assenza del buio.
  • In luglio e agosto ci sono anche molte zanzare, oltre ad altri insetti, soprattutto non appena si entra nella foresta. Può essere d’aiuto un prodotto tipo Autan, ma qualche puntura è inevitabile (una sera ne ho contate dieci solo su una caviglia, erano puntini tipo quelli dei mosquitos).
  • La lingua finlandese è assolutamente incomprensibile e, con tutte quelle AA, Y e K, sembra davvero assurda. Abbiamo imparato qualche parola “base” (sì, no, grazie, buongiorno ecc.), ed è stato divertente. Comunque, quasi tutti parlano inglese.

04 agosto 2015

Il desiderio di trascorrere qualche giorno al fresco e immersi nella natura ci ha portati a volgere il nostro sguardo verso nord al momento di scegliere la meta per le vacanze. E’ così che ci troviamo di primo pomeriggio all’aeroporto di Helsinki, dopo essere sopravvissuti all’overbooking di Alitalia e al ritardo del volo da Milano a Amsterdam, a causa di un violento temporale sull’aeroporto olandese, che ci ha fatto rischiare di perdere la coincidenza.

Il nostro viaggio prevede un paio di giorni di relax nella regione dei laghi, per poi procedere verso la Lapponia e il circolo polare artico. Ritirata l’auto (noleggiata prima di partire con Scandia Rent), con l’aiuto del navigatore e di una cartina ci lasciamo velocemente la città alle spalle e ci dirigiamo verso Kerimaki, un paesino a qualche chilometro dalla città di Savonlinna, famoso per la presenza della chiesa di legno più grande del mondo. Raggiungiamo la nostra meta dopo quattro ore, la maggior parte delle quali trascorse viaggiando tra foreste di abeti e betulle e, nella parte finale del percorso, laghi.

Il nostro hotel (Hotelli Herttua) si trova a un paio di chilometri dal paese, a cui è collegato anche da una pista ciclabile, ed è in riva a un lago, in una posizione molto scenografica. Al nostro arrivo, complice il cielo sereno striato di nuvole rosa, il paesaggio è incantevole, con l’acqua che riflette come uno specchio il cielo e la foresta circostante, e ci fa dimenticare la stanchezza del viaggio. Dopo una cena a base di pizza alla renna e formaggio lappone e hamburger (la cena vera e propria a buffet viene servita a un orario assurdo, dalle 16 alle 19, fortunatamente abbiamo potuto mangiare qualcosa nonostante fossero quasi le 20), usciamo a fare due passi per goderci il panorama. C’è molta luce, nonostante l’ora, e, rientrati in camera, guardo con sospetto le sottili tende che costituiscono l’unico nostro schermo verso l’esterno: sembrano totalmente inadeguate a creare un po’ di buio. Ma siamo in piedi dalle tre di questa mattina, confido molto nella stanchezza per riposare.

05 agosto 2015

La stanchezza non è stata d’aiuto. Alle tre filtrava già tanta di quella luce che avevo l’impressione che fosse mattina inoltrata. Una bandana, provvidenzialmente infilata in valigia all’ultimo minuto, ha sostituito egregiamente la mascherina per gli occhi che contavo di acquistare in aeroporto e a cui ho dovuto rinunciare, per via della coda interminabile a Linate prima e per l’imbarco al volo a Amsterdam poi.

Impieghiamo più tempo del dovuto a fare colazione. C’è davvero di tutto: polpette, salsicce, salmone, uova, aringhe, verdure, yogurt, frutti di bosco… in confronto, la tipica colazione anglosassone, che mi è sempre sembrata più che abbondante, impallidisce.

La giornata di oggi, fortunatamente tiepida e soleggiata, è dedicata all’esplorazione del parco naturale di Linnansaari, sull’omonima isola situata nell’immenso lago Saimaa. L’isola è accessibile da Porosalmi e da Oravi; noi scegliamo Oravi, più vicina, che raggiungiamo dopo una trentina di chilometri di strada sterrata.

Non saprei come definire Oravi: un negozietto/caffetteria/noleggio barche, qualche casetta e una piccolissima chiesa. Da qui, tre volte al giorno, le barche trasportano gli escursionisti sull’isola.

Indossato un giubbotto salvagente, saliamo a bordo della piccola imbarcazione a motore che, a tutta velocità, attraversa una parte dell’infinita distesa d’acqua, disseminata di isolotti, che è il Saimaa. Tutto intorno c’è solo la foresta, e ogni tanto tra gli abeti si vede, sulla riva, qualche capanno di legno, che i finlandesi utilizzano come “casa vacanze” per godersi i laghi e la natura in generale. Nelle acque del lago Saimaa vivono circa 300 esemplari della rarissima foca degli anelli di Saimaa. Il periodo per avvistare facilmente questi animali è la primavera, e infatti noi non ne vediamo nemmeno l’ombra.

Sull’isola, a parte un prato adibito a campeggio, un piccolo bar e una sorta di gazebo per grigliare, non c’è nulla, e vi regna la pace più assoluta. Percorriamo un circuito ad anello di circa 7 km, che si snoda nella foresta lungo sentieri e attraverso qualche zona umida da superare tramite delle passerelle di legno. Contrariamente alla zona circostante, totalmente piatta, l’isola raggiunge qualche decina di metri di altezza, e vedere dall’alto la foresta e il lago, con l’acqua scintillante e gli alberi che fanno da cornice, è davvero meraviglioso.

Torniamo al pontile in tempo per la barca delle 16,00 più che soddisfatti dell’escursione e, come da previsione, massacrati dalle zanzare.

Prima di rientrare in hotel, ci fermiamo in paese per vedere la chiesa. Dall’esterno non sembra particolarmente grande ma, una volta all’interno, si rivela gigantesca (può ospitare fino a 5000 fedeli). E’ completamente di legno, tinteggiato di bianco e di un tenue grigio, e ci sono grandi stufe per riscaldarla. Molto particolare, merita sicuramente la visita.

Avevamo pensato di provare la cena a buffet dell’hotel, per assaggiare qualcosa di tipico, ma la serata è così bella che decidiamo di mangiare i panini che, a causa della lauta colazione, sono avanzati dal pranzo, e così ceniamo seduti su una panca in riva al lago. C’è una luce fantastica anche questa sera, e il bello è che rimane così a lungo, perché il buio arriva che è quasi mezzanotte. Mentre mangiamo, osserviamo alcuni ospiti dell’hotel uscire a passo spedito dalla sauna, percorrere il pontile e tuffarsi nell’acqua immobile del lago. La serata è fresca, si sta bene con una maglietta e una felpa, e mi viene freddo solo a guardarli. Arrivano anche due donne con dei secchi colmi di mirtilli, che iniziano a smistare pazientemente. Abbiamo notato, in effetti, che il sottobosco è costituito quasi solo da piantine di mirtilli. La cosa, devo ammettere, mi entusiasma: adoro i frutti di bosco.

06 agosto 2015

Al contrario di ieri, il cielo oggi è grigio e sembra che possa iniziare a piovere da un momento all’altro. Dopo la solita, abbondante, colazione (che ci consentirà di arrivare all’ora di cena), ci mettiamo in macchina in direzione di Savonlinna. Dal momento che per ora non piove ne approfittiamo per salire a bordo di uno dei battelli turistici ormeggiati accanto alla kauppatori (la piazza del mercato) per fare un giro sul lago.

L’escursione dura un’ora, durante la quale inizia a cadere una leggera pioggerella. Insieme agli altri (pochi) turisti, ci ripariamo sotto una tettoia; alcuni si coprono con le coperte che sono messe a disposizione di chiunque ne abbia necessità. Solo due uomini (nordici, contrariamente a tutti noi al riparo), rimangono imperterriti al loro tavolino, con le loro birre, sotto la pioggia, come se niente fosse.

Al mercato acquistiamo un cestino di lamponi giganti (davvero gustosi), poi visitiamo la chiesa prima di dirigerci verso il castello di Olavinlinna, il castello medievale situato più a nord d’Europa, nonché vanto della città. E’ situato su una roccia nel lago, e sembra uscito da una fiaba. Lo visitiamo in parte da soli (all’ingresso ci viene consegnata una breve descrizione cartacea in italiano) e in parte con una guida, che ci conduce negli ambienti non accessibili in solitaria. Alla fine, restiamo nel castello parecchio tempo.

Dal momento che continua a piovere e si è alzato anche un po’ di vento, decidiamo di sperimentare la sauna (provarla almeno una volta, in Finlandia, ci sembra d’obbligo) e la piscina dell’hotel. Ci sarebbe piaciuto imitare i locali e, dopo la sauna, tuffarci nel lago, ma il clima non è proprio l’ideale, infatti anche alcune delle donne che ieri lo hanno fatto ora sono in piscina (l’acqua, comunque, è gelata; l’unica differenza con il lago, secondo me, è che la piscina è al coperto).

Questa sera proviamo la cena a buffet, alle 18.15 (aver saltato il pranzo aiuta a cenare a quest’ora). Il cibo è molto variegato; non sappiamo riconoscere tutte le pietanze, ma il salmone è ottimo, come anche le aringhe marinate con delle bacche rosse. Il dolce è vagamente inquietante: sembra macedonia in scatola affogata nella panna. I finlandesi ne mangiano a badilate; Matteo lo assaggia, io passo direttamente al caffè (abbiamo scoperto che i finlandesi sono i maggiori consumatori di caffè al mondo. Non ce lo aspettavamo).

Quando terminiamo di cenare sono da poco passate le 19.00. Decidiamo quindi di sfidare umidità e zanzare e facciamo una passeggiata nei dintorni dell’hotel (ci sono parecchi sentieri segnalati). C’è un altro piccolo lago a pochi passi di distanza, e nel bosco troviamo una sauna a fumo e un capanno di legno. Ci sono inoltre dei pezzi di artiglieria disseminati tutto intorno all’hotel, e una trincea – durante la Guerra d’Inverno nel 1939 qui passava la linea del fronte. Per restare in tema, visitiamo anche l’esposizione di armi e cimeli risalenti alla guerra, al piano inferiore dell’hotel. Interessante.

07 e 08 agosto 2015

Sveglia alle 7,00 dopo una notte piuttosto riposante, durante la quale non ho avuto bisogno della bandana. Evidentemente, mi sto abituando alla luce.

Partiamo in direzione nord, verso Kuhmo, dove abbiamo prenotato un hotel che non utilizzeremo, almeno non subito. Arriviamo dopo quattro ore di strada tra abeti, laghi e betulle. Anche oggi la strada, che dal punto di vista finlandese a livello di importanza può essere paragonata alle nostre autostrade, è composta da due ampie corsie, una in un senso e una in quello inverso, e non è nemmeno particolarmente trafficata.

L’hotel (hotelli Kalevala), a 4 km dalla cittadina, è bellissimo, grande, di legno, e naturalmente in riva a un lago. C’è perfino una piccola spiaggetta, dove ci sediamo su un tronco per mangiare un cestino di mirtilli prima di rimetterci in auto per un’ulteriore ora di viaggio verso il confine con la Russia. Passeremo la notte in un capanno nella taiga, nei pressi di Vartius, sperando di riuscire a vedere almeno un orso.

Man mano che procediamo, ci sembra di dirigerci nel nulla. La strada si restringe, i veicoli diminuiscono, gli abeti sembrano sempre più fitti intorno a noi. La sensazione aumenta quando lasciamo la strada per seguire uno sterrato di un paio di chilometri che ci conduce al Wild Brown Bear Lodge, dove ci accoglie Ari, con cui avevo scambiato qualche mail nei mesi precedenti per prenotare. Siamo in anticipo, e trascorriamo un’ora giocando a freccette su una terrazza di legno affacciata sul lago, in attesa che arrivino gli altri “esploratori”. Alla fine siamo in quattro coppie, di cui una di italiani che avevamo già conosciuto a bordo della barca che ci ha condotti sulla terraferma da Linnansaari (e questo è indice del numero di persone che sono qui in vacanza). Dopo averci consegnato uno zainetto con le provviste (noi ne abbiamo comunque portate di nostre), Ari ci intima di seguirlo in silenzio e inizia a camminare velocemente addentrandosi nella foresta, seguendo sentieri e strette passerelle di legno nelle zone dal terreno particolarmente umido e molle (la maggior parte).

Dopo nemmeno mezz’ora di cammino raggiungiamo una radura, nella quale sono situati i capanni di osservazione. Al momento di prenotare avevamo scelto il numero 6: è posizionato di fronte a un piccolo specchio d’acqua circondato da canneti, dove spero che un orso vada ad abbeverarsi per fare qualche bella foto. Dall’esterno i capanni mi sembrano ancora più piccoli che sulle foto viste sul sito, ma è solo quando apriamo la porticina del nostro che le sue dimensioni si rivelano veramente: non è piccolo, è minuscolo. Matteo, che è alto 190 cm, deve stare un po’ chinato. Lungo la parete frontale ci sono una mensola di legno per l’attrezzatura fotografica, un telo con dei fori da aprire e chiudere per i teleobiettivi, un vetro di circa venti cm di altezza per tutta la lunghezza per osservare l’esterno. Ci sono due sedie di plastica che non si possono spostare più di tanto perché subito dietro ci sono due tavole di legno collocate tipo letto a castello con materasso, coperta e sacco a pelo. Il wc è un bidone con un coperchio, con dentro un sacco nero della spazzatura, collocato tra la porticina e la prima delle due sedie. Dalle 18.00 alle 7.00 della mattina successiva è vietatissimo uscire, a causa degli animali pericolosi che di notte vagano per la zona (orsi, lupi, ghiottoni…). Approfittiamo quindi degli ultimi minuti a disposizione per stare all’aria aperta prima di rinchiuderci nel rifugio. Per fortuna non soffriamo di claustrofobia…

Ci organizziamo per affrontare le ore successive. Pensiamo di fare dei turni di veglia, per non perderci l’eventuale orso o ghiottone (Ari ci ha avvisati, i ghiottoni sono difficili da vedere, perché contrariamente agli orsi arrivano velocemente, prendono il cibo e fuggono) ma poi cambiamo idea. Tanto per fare qualcosa, curiosiamo nello zaino e mangiamo un panino.

Fa caldo, nel rifugio, e usiamo le aperture per i teleobiettivi per far filtrare un po’ d’aria fresca (spruzzando un po’ di Autan attraverso il foro, sul telo, per non essere invasi dalle zanzare).

All’esterno, il laghetto brilla sotto i raggi del sole, e c’è un certo movimento: un’anatra seguita dai suoi anatroccoli scivola avanti e indietro sull’acqua e ci sono numerosi uccelli che cinguettano, gracchiano, volano da un albero all’altro e zampettano qua e là in cerca di cibo. Pian piano, però, la quiete scende sulla foresta. La luce diventa più calda, gli animali si ritirano nei loro rifugi, e un silenzio profondo accompagna l’arrivo della sera.

Il primo orso arriva alle 20.45. Sbuca dagli alberi a destra del laghetto, attraversa la radura e scompare nella foresta. Siamo emozionatissimi, e felici per questo primo avvistamento. Successivamente, vediamo altri quattro orsi: uno in lontananza, uno che sembra poco più grande di un cucciolo e che si solleva sulle zampe posteriori proprio di fianco al nostro capanno, uno a meno di sei-sette metri e uno – il più grande di tutti, davvero gigantesco – che cammina puntando il nostro rifugio, fermandosi a non più di tre metri di distanza, dove è nascosto del cibo. Udiamo chiaramente il rumore dei suoi passi, le zampe che sprofondano nel terreno molle, e anche il suo masticare.

A mezzanotte è piuttosto buio, e fatichiamo a distinguere l’ambiente circostante. Decidiamo di riposarci fino alle tre e proviamo a distenderci sui “letti”. Uso lo zaino come cuscino, per la gioia della mia cervicale. Ora fa freddo, e indossiamo tutti gli indumenti che abbiamo portato con noi: maglia, felpa pesante, k-way.

Alle tre prepariamo il caffè e ci rimettiamo in postazione sulle sedie. E’ affascinante vedere la foresta che si risveglia. Poco alla volta, i suoni ritornano, e anche gli uccelli, e una fitta nebbia si alza dal terreno. Dopo un paio d’ore, improvvisamente, un ghiottone fa la sua breve comparsa, ma è davvero veloce, e riusciamo a scattare solo un paio di foto.

Trascorrere qui la notte è stata un’esperienza meravigliosa; sentiamo però la necessità di aria fresca, e alle 7.01 ci incamminiamo verso il lodge, per poi affrontare il tratto in auto verso l’hotel dove, dopo doccia e colazione, ci mettiamo a letto e dormiamo fino al pomeriggio. Terminiamo la giornata con una cena nella bella sala in legno affacciata sul lago del nostro hotel. E’ un vero peccato partire già, domani mattina; ma la Lapponia ci aspetta…

09 agosto 2015

Lasciata Kuhmo, facciamo una prima sosta nel villaggio di Paltaniemi, per visitare l’incantevole chiesetta di legno risalente al 1726. L’edificio custodisce dei bei dipinti a tema sacro, dai colori vivaci e dall’aspetto piacevolmente rustico. Proseguiamo poi verso la nostra meta, Kuusamo, ma poco oltre Suomussalmi veniamo attratti da una particolare installazione situata in un piccolo campo accanto alla strada: un migliaio di spaventapasseri dalla testa di torba e paglia, che sembrano guardarci con curiosità. Naturalmente ci fermiamo per osservarli da vicino e scattare qualche foto. Di fianco al campo ci sono un piccolo negozio di souvenir, in una casetta di legno, e una grande griglia coperta su cui una ragazza sta cucinando uova e salsicce. L’atmosfera è davvero piacevole, grazie anche al cielo grigio, all’odore di legna bruciata e di cibo, e alla signora del negozio che ci parla in italiano, invitandoci a mettere uno spillo per indicare la nostra provenienza su una grande cartina dell’Europa. Durante il tragitto vediamo anche le prime renne, che circolano liberamente lungo la strada: la Lapponia si avvicina…

A Kuusamo alloggiamo in una sorta di resort per famiglie (Holiday Club Kuusamon Tropiikki), in cui le attrazioni principali sono un parco tematico Angry Birds per i bambini e una grande piscina coperta circondata da palme (vista solo attraverso la vetrata; le palme sono finte, e contrastano leggermente con la taiga). Andiamo in città (che è grande per lo standard della zona, conta 18.000 abitanti) ma è domenica ed è tutto chiuso. Entriamo in un pub alla ricerca di qualcosa da mangiare per cena, sicuri di trovare qualche piatto semplice ma tradizionale… e tutto ciò che troviamo è un menù che spacciano per italiano. Non ce la facciamo a ordinare un piatto di pasta ma prendiamo una pizza che, tutto sommato, non è male.

10 agosto 2015

Oggi percorreremo il Pieni Karhunkierros (piccolo anello dell’orso), un anello di trekking di 12 km nel parco nazionale di Oulanka. Il sentiero parte da Juuma (circa 30 km a nord di Kuusamo), attraversa paesaggi incantevoli ed è semplice e piacevole da percorrere. Ci sono numerose scale e passerelle di legno per superare le zone dal terreno particolarmente umido, ponti sospesi sul fiume e punti ristoro davvero carini, generalmente costituiti da una baita di legno (che può essere utilizzata anche per trascorrervi la notte), una griglia circondata da panche di legno, attrezzi per grigliare e una legnaia corredata anche da un cavalletto per segare la legna (davvero organizzati, i finlandesi). A saperlo, avremmo portato delle salsicce da cuocere, invece dei panini. Anche qui, come lungo la strada percorsa in auto per arrivare a Juuma, vediamo parecchie renne (una ci cammina anche accanto per un breve tratto di sentiero).

Prima di tornare in hotel ci fermiamo a Ruka, famosa stazione sciistica finlandese. Ora è estate ed è praticamente deserta, ma pare che in inverno sia molto animata. Sinceramente, a noi, abituati alle Alpi, questa specie di montagnetta non è che faccia poi una grande impressione, ma è comprensibile che in questo mondo piatto abbia una certa importanza.

Ormai siamo rassegnati a non mangiare finlandese a Kuusamo, dove pare che i ristoranti siano aperti solo a pranzo: questa sera tex mex presso uno dei ristoranti del Tropiikki (buono, comunque).

11 agosto 2015

Oggi, finalmente, arriveremo il Lapponia, per la precisione a Rovaniemi. Dopo qualche ora della solita strada che attraversa infinite foreste di abeti, e che percorriamo con prudenza per via delle numerose renne, arriviamo al villaggio di Santa Claus, al Circolo Polare Artico (Napapiiri in finlandese). Ho sempre pensato a questo luogo immaginandolo buio e coperto di neve, e vederlo in estate mi sembra davvero strano, e anche le musichette natalizie suonano un po’ anomale in agosto; per la verità, ci aspettavamo questa sensazione, ma non ci è sembrato un valido motivo per non venire qui, già che eravamo in zona. Facciamo qualche foto alla linea che indica dove passa il Circolo Polare, andiamo all’ufficio postale di Babbo Natale per spedire le letterine che arriveranno a dicembre ai bimbi dei nostri amici, acquistiamo qualche addobbo e, naturalmente, ci mettiamo in coda per parlare con Babbo Natale in persona. In tutta sincerità, non amo particolarmente la figura di Babbo Natale (mentre adoro le “sue” renne), ma non si può arrivare fino in Lapponia e non incontrarlo (anche perché la coda è breve; in inverno, invece, pare che sia chilometrica)! Scattare foto dell’incontro è vietato: le uniche concesse sono quelle fatte dai suoi elfi, che è possibile acquistare alla modica cifra di 35 Euro!

Raggiungiamo poi il nostro hotel (hotel Santa Claus): è in centro a Rovaniemi, all’inizio della piccola zona pedonale che percorriamo in breve tempo. Finalmente, concludiamo la giornata con una cena finlandese: purè con spezzatino di renna, polpette di renna con verdure, torta di cioccolato con sciroppo di betulla e sfoglia alla frutta lappone, tutto molto buono. Il locale, poi, è davvero carino (ristorante Nili), tutto in legno in stile lappone.

12 agosto 2015

A un’ora di viaggio da Rovaniemi, oltre il Circolo Polare Artico, ci attende Lampivaara, una miniera di ametista, la gemma della Lapponia. Il paesaggio non è molto diverso da quello dei giorni precedenti ma, forse a causa del cielo grigio e dell’aria fresca, forse perché non incontriamo molte auto, ci sembra di essere alla fine del mondo. Dal parcheggio della miniera, un ampio sentiero di 2,5 km attraverso la foresta (siamo nel parco di Phya-Luosto), ci conduce a destinazione. C’è un piccolo bar in una specie di baita, dove ci scaldiamo un po’ prima di affrontare una breve salita sulla collina dove, accanto a un fuoco, ci attende la guida. In una casetta di legno, veniamo fatti accomodare su delle panche coperte da pelli di animali, e ci viene offerto un tè in grezze tazze di legno, mentre la guida ci mostra pietre e gemme varie e ci parla della geologia della zona (in inglese). Veniamo poi condotti attraverso una breve galleria e infine all’aperto dove, muniti di martelletto e setaccio, possiamo scavare e cercare un’ametista (se ne può portare via una a testa). Esperienza divertente, inoltre torniamo a Rovaniemi con due piccole gemme violette come ricordo.

Anche stasera cena a base di renna, questa volta presso il ristorante del nostro hotel: mangiamo un filetto tenerissimo, accompagnato da patate e carote e guarnito con una salsa ai funghi davvero deliziosa.

13 agosto 2015

Dedichiamo la mattina a una veloce visita al mercato all’aperto e a una visita approfondita dell’Arktikum, un bel museo che ospita un’esposizione dedicata alla Lapponia (usi, costumi e storia sàmi, e ricostruzione di ambienti tipici di questo popolo) e una dedicata all’Artico in generale. Molto istruttivo, a nostro parere da non perdere assolutamente.

Gironzoliamo un po’ per Napapiiri (ne approfittiamo per spedire alcune cartoline di auguri che arriveranno per Natale), passiamo da un supermercato per rifornirci di cibo e bevande e telefoniamo al numero che ci è stato fornito a Helsinki per concordare la riconsegna dell’auto. Peccato che, invece della compagnia di noleggio, mi risponda un tizio che parla solo finlandese. Ci rechiamo quindi in centro a Rovaniemi, dove ieri abbiamo visto un ufficio della Scandia Rent, ma è chiuso, e sulla porta è indicato il medesimo numero in nostro possesso. Inizio ad agitarmi; il nostro treno parte tra un’ora. Proviamo a fare il numero togliendo e aggiungendo uno zero prima e dopo del prefisso e finalmente azzecchiamo la combinazione. Ci viene detto di lasciare l’auto nel parcheggio della stazione (ci sono due posti riservati a Scandia Rent) e di mettere le chiavi in una cassettina accanto alla biglietteria. In tanti anni che noleggiamo auto, una cosa così non ci era mai capitata.

Non abbiamo mai preso un treno notturno, quindi non possiamo fare paragoni. Questo però, oltre che puntualissimo, è molto curato. All’esterno, le carrozze sono decorate da grandi gufi verdi, come anche le lenzuola. Ci vengono forniti anche due asciugamani a testa e due bottigliette d’acqua. E’ tutto pulitissimo, e il piccolo bagno della nostra cuccetta si può anche trasformare in una doccia.

Partiamo alle 17.54 e arriviamo puntualissimi a Helsinki alle 7.10 della mattina successiva.

14 agosto 2015

Lasciamo le valigie al deposito bagagli della stazione, e ci incamminiamo per le vie della capitale finlandese. Come prima cosa andiamo al mercato, dove facciamo colazione seduti a un tavolino accanto al porto. E’ presto, e non c’è molta gente in giro. Anche la Uspenskin Katedraali (cattedrale ortodossa) è ancora chiusa, e possiamo solo ammirare la bella facciata rossiccia prima di proseguire il nostro breve tour. L’esterno della Cattedrale di Helsinki è invece in stile neoclassico; dal momento che manca un quarto d’ora all’orario di apertura, decidiamo di attendere e ci sediamo sulla gigantesca scalinata che dalla Cattedrale scende verso la piazza del Senato, riscaldati dai raggi del sole. L’interno della cattedrale, però, è deludente: è totalmente spoglia. Merita invece la visita la Temppeliaukio, una chiesa totalmente scavata nella roccia, che raggiungiamo con una piacevole passeggiata che ci consente di vedere qualche bello scorcio della città.

La mattinata ormai è giunta al termine, e con essa la nostra vacanza. Torniamo alla stazione dove, recuperati i bagagli, saliamo su un bus che ci porterà all’aeroporto.

Mentre l’aereo decolla, guardiamo dall’alto per l’ultima volta la Finlandia, una terra che, con i suoi vasti spazi e la sua natura, ci ha decisamente conquistati.

Hotel:

Herttua, Kerimaki. Piacevole, in riva a un lago. Ristorante, sauna e piscina, e bici e barche a remi a noleggio.

Kalevala, Kuhmo. Molto bello, in riva a un lago. Ristorante, sauna, spiaggia; bici e barche a noleggio. Organizza escursioni.

Holiday Club Kuusamon Tropiikki, Kuusamo. Adatto alle famiglie. Due ristoranti. Parco a tema per i bambini, grande piscina coperta (a pagamento).

Santa Claus Hotel, Rovaniemi. Moderno, molto curato. Nel centro della città. Ristorante, bar, sauna.

Per l’osservazione degli orsi: Wild Brown Bear, Vartius (www.wbb.fi).



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