Mongolia, con Istanbul e Pechino fai da te
1 Agosto. Bologna-Istanbul
Abbiamo passato 3gg in questa storica città visitando la Moschea Blu, Aya Sofya, l’incredibile Gran Bazar, Solemanik Moscov (dove si gode di un panorama pazzesco), il Palazzo Topkapi, l’antica Cisterna Basilica e assaggiando alcune delle loro specialità culinarie quali Cus Cus, Borek, il famoso Kebap, pesce, senza dimenticare il buonissimo caffè al pistacchio. Ci siamo persi nei vialetti osservando i famosi giocolieri/gelatai turchi. Passeggiare per questa metropoli dai suoni e dall’atmosfera contrastanti ha reso il week end davvero interessante.
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3 Agosto. Partenza per la Mongolia
Tanto spirito di avventura e una buona dose d’intesa ci ha permesso di formare una “famiglia” con le 2 persone che ci hanno accompagnato per 20gg alla scoperta di questo paese ricco di storia, tradizioni, natura ancora integra e dove le nuvole galleggiano: Amaraa e Tsogo, relativamente la nostra Guida e il nostro Driver. Con loro abbiamo pianificato il nostro itinerario di oltre 4000Km passati a bordo di un Van Russo partendo dal Centro della Mongolia arrivando al Nord, passando dal Sud del Gobi per poi rientrare alla moderna capitale Ulaanbaatar (dove i giovani sono completamente occidentalizzati). Abbiamo visitato i monasteri più importati e antichi come l’Amarbaysgalant Khiid, Erdene Zuu e Ongiin khiid attraversando alcune delle città più importanti come Erdenet e Dalanzadgad.
Appena fuori dalla capitale la natura è ovunque, provocando una forte sensazione di libertà. Qui regnano gli animali: mandrie di Cavalli, Yak, Mucche, Capre, Asini, Renne, Cammelli, ma anche il cielo è vivo con le sue Aquile, Falchi, Damigelle di numidia e tanti altri.
Percorrevamo circa 300km al giorno e, tappa dopo tappa siamo arrivati allo spettacolare Khövsgöl Nuur, il lago più grande del paese. Qui è iniziata la nostra vera avventura. Le scarse piogge ci hanno permesso di raggiungere Tsagaan Nuur tagliando per una “scorciatoia” a Nord del lago (se il terreno è bagnato è impossibile farlo, se non a cavallo). Abbiamo oltrepassato il bosco quasi strofinando le portiere del van sulla corteccia dei grossi alberi. Abbiamo guadato fiumi con l’acqua che ricopriva completamente le ruote in un terreno interamente sabbioso. Anche per il nostro autista è stata la sua prima (ed emozionante) esperienza. Con una Jeep non avremo mai potuto farlo. Qui ci siamo diretti alla Fattoria della famiglia Oko per noleggiare i cavalli e in 4gg raggiungere i famosi pastori delle Renne. Il nostro primo incontro con questi ultimi è stato tra i più fortunati: una famiglia si stava muovendo in cerca di nuovi pascoli per le loro renne. È stata un’emozione davvero forte e incredibile.
Abbiamo attraversato la taiga, poi appena il bosco si è diradato abbiamo iniziato a vedere le prime tende coniche e le mandrie di renne al pascolo. Il caldo che ci accompagnava durante le giornate qui a 3000mt si è trasformato in freddo, soprattutto durante la notte. Abbiamo vissuto solo un paio di gg in questa terra meravigliosa, assistendo alla mungitura, alla preparazione del Suutei Chai, (il famoso thè e sale con latte fresco), alla preparazione dell’airag, dei noodle con carne di Renna, alla pulitura della pelle. Abbiamo cavalcato in queste vallate che sembrano infinite e abbiamo persino assistito ad una cerimonia di un famoso sciamano. Qui è stata una delle rare volte che non abbiamo campeggiato ma dormito in tenda con loro. Fuori era troppo freddo e il vento molto forte. I mongoli sono un popolo molto ospitale e ogni qualvolta si entra in tenda (o gher) si viene accolti con il tradizionale thè e i loro cibi “bianchi”: formaggio, burro fresco e il pane appena fatto. Tutto squisito. La carne è di ottima qualità. Abbiamo imparato che i nomadi hanno una vita scandita dai ritmi della natura, amica e spietata contemporaneamente, e che il loro sostentamento è dovuto da ciò che hanno. Si sfrutta tutto dell’animale: dal latte alla carne, la pelle e persino lo sterco utilizzato come combustibile. E proprio quando cominci a stare bene è ora di andarsene.
Ricominciano le ininterrotte ore sul Van su strada tutta sterrata. Viaggiare qui è scomodo e per nulla semplice, ma questo si può trasformare in un vantaggio per chi desidera godersi al massimo tutto lo spazio che desidera. Durante l’arco della giornata incrociavamo davvero poche jeep. Un giorno il nostro autista ci regala una serata a sorpresa: vede una gher dispersa nella prateria e chiede se per un gg possiamo vivere con loro, mangiando e aiutandoli nei lavori di vita da nomade. Cosi ci rimbocchiamo le maniche e via di mungitura alle capre, cavalli e mucche, raggruppamento pecore, pulizia sterco, preparazione del burro e dello yogurt ed essicazione della carne. Che esperienza! Dormiremo dentro alla Gher con loro, per terra.
Attraversiamo di nuovo la parte centrale del paese, la meno interessante dal nostro punto di vista, passando dal Vulcano Khorgo fino ad arrivare finalmente al famoso deserto del Gobi. Altro scenario, altra natura. Tutto cambia. In Mongolia i colori sono ben distinti: il cielo è così blu, i prati così verdi, il sole così giallo che le emozioni non hanno mai fine. Persino quando il cielo minaccia un temporale e la nube scura si allontana, ecco che nel centro del nulla appare un incredibile arcobaleno che sembra quasi poterlo toccare. Qui non c’è nulla di monotono. Qui si respira la purezza. Ed ecco che dalla taiga siamo giunti fino al deserto (siamo nel Parco Nazionale Gobi Gurvan Saikhan). Terra rossa con a tratti estensioni di ciuffi verdi, cammelli al pascolo ed un silenzio troncato solo dal forte vento. Siamo passati dal Red Canyon (famoso per il ritrovamento di uova e resti di dinosauri, nel Bayanzag), alle Dune di sabbia (Khoongoryn Els) che abbiamo risalito a fatica: 2 passi avanti e 1 indietro. Dormire ogni sera campeggiando dove decide il cuore è una cosa favolosa, dove i compagni notturni sono solo animali al pascolo. Visitiamo la Eagle Valley in una giornata limpidissima e riusciamo ad ammirare i famosi uccelli Lammager che vivono qui tra queste gole le cui pareti arrivano sino a 200mt di altezza. Tra queste belle montagne abbiamo prestato attenzione e con un po’ di fortuna siamo riusciti a vedere 2 pecore Argali. I Pika invece spuntavano veloci da ogni buco della terra. A tratti qualche lastra ancora ghiacciata. Qui l’inverno è davvero molto rigido (anche -40°). Ormai la fine di questa bella esperienza si avvicina, ma la Mongolia non smette mai di stupirci. Arriviamo infatti allo White Stupa: una scogliera di roccia che si è creata nel tempo grazie al vento. Da lontano sembra la rovina di un’antica città. Qui siamo nel deserto quasi lunare, dove non c’è una luce nel raggio di centinaia di Km e la notte il cielo diventa il vero protagonista con il suo giardino stellato.
Incredibilmente sono volati questi gg, e mentre dal nulla si inizia ad intravedere la strada asfaltata, ecco che appare una volpe della steppa. La visita all’enorme statua di Gengis Khan segnala definitivamente il nostro ultimo giorno. Non possiamo fare altro che ringraziare di cuore Amaraa perchè la sua presenza è stata fondamentale. Ci ha spiegato la cultura e le loro tradizioni; perfetta traduttrice; ci ha insegnato la storia di questo grande Paese e anche a cucinare. Un grazie infinito al nostro driver sempre attento e scrupoloso. Ha svolto un duro lavoro e senza la sua esperienza non avremo potuto fare tanto. Ed infine grazie anche a Daka della HappyMongolia che ci ha aiutato per la logistica del viaggio. Brava ed efficiente. Avremo nel cuore questo sorprendente paese. E poi chi ha detto che in mongolia si mangia male? I Huushuur sono fenomenali, il Suutei Tsai è ottimo e anche il Gambir (pane) e i Noodle con carne.
23 Agosto. Ulaanbaatar-Pechino
Il treno della transmongolica parte alle 07,15 da UB. Arriveremo a Pechino alle 12,00 del giorno dopo. Un treno antico ma confortevole. Il nostro primo impatto con la patria cinese è stato di spavento, ma sorpassati alcuni ostacoli eccoci come a casa nostra. Comunicare con loro non è semplice ma i pochi che parlano inglese sono disponibilissimi ad aiutarti (anche chi non lo parla si sforza molto). Con nostro dispiacere scopriamo che il Palazzo Reale e tutta la zona centrale limitrofa è chiusa causa manifestazione, ma ciò fa si che l’aria di questa città sia respirabile. Riusciamo a camminare sulla famosa Piazza Tienanmen, la più grande del mondo e visitiamo il Palazzo d’estate. Poi prendiamo un treno notturno per Xi’an per vedere l’esercito di terra cotta. Qui il cielo è grigio dallo smog. Il centro di Xi’an è molto caratteristico, stretti vicoli con lanterne rosse pieno di bancarelle dove preparano e vendono cibo, e altre dove si baratta per un souvenir. La sera rientriamo a Pechino (circa 1300Km) arrivando la mattina del gg dopo. Prendiamo subito la metrò, poi bus ed infine un Taxi per arrivare alla sezione di Jinshanling. Siamo sulla Grande Muraglia Cinese. Questo lunghissimo muro costruito nel 200 a.c. come barriera contro i nemici, è immerso in una rigogliosa foresta. Predomina serpeggiando sopra alle colline. La fortuna è stata quella di incontrare si e no una decina di turisti in questi 10Km di sali e scendi faticosissimi sotto al sole cocente. Beijing è una citta enorme, piena di centri commerciali a 6 piani che si estendono in lungo e in largo. La cucina è buona e l’anatra alla pechinese è da giù di testa! I massaggi sono veramente strong.
30 Agosto. Beijing-Bologna
13 ore di volo ci separano da casa. Anche quest’anno è finita la nostra avventura. Un altro pezzo di puzzle si incastra nel nostro zaino e riempie i nostri cuori.
Spese totali (voli/assicurazioni/treni/Dormire/Mangiare/regali/Tour Mongolia e Cina,ecc): € 3600,00 a testa.
Potete contattare il Driver Tsogo alla mail: tsogo_gerel@yahoo.com E Amaraa alla mail: amaraa_9666@yahoo.com. Per tutte le info sul viaggio contattateci. www.likeme.it
Mora&Kuzzo