Sudafrica in estate… ops, inverno
Abbiamo volato con KLM all’andata via Amsterdam fino a Cape town e al ritorno con Air France da Johannesburg via Parigi. Durante la vacanza abbiamo poi preso un volo interno da Cape town a Johannesburg prenotato sul sito British airways e operato da Comair.
La vacanza è stata suddivisa in questo modo :
4 notti a Cape town al bed and breakfast Verona Lodge
2 notti a Hermanus presso Whale Coast lodge ( senza colazione ma con la possibilità di usare la cucina in comune)
2 notti a White river presso il White house lodge
4 notti all’interno del Kruger park. Abbiamo dormito nei bungalow dei campi statali, cambiando alloggio ogni notte in modo da poter attraversare di giorno il parco con la nostra macchina e vedere gli animali. Questa si è rivelata davvero un’ottima soluzione. Gli alloggi sono prenotabili sul sito http://www.sanparks.org/, ma occorre farlo con un certo anticipo perché c’è sempre molta gente! Noi abbiamo trovato posto a Berg -en-Dal, Lower Sabie, Olifants e Pretoriouskop.
Siamo stati nel mese di Agosto, che in Sudafrica è la stagione invernale. Nella prima parte del viaggio c’è stato un clima simile al nostro autunno quindi una giacca è indispensabile, mentre nella zona del Kruger la temperatura era decisamente più alta.
A Cape town abbiamo prenotato la macchina presso Avis, mentre a Johannesburg abbiamo prenotato un piccolo suv per attraversare il Kruger tramite la società Thrifty. In entrambi i casi ci siamo trovati bene. Attenzione perché in Sudafrica si guida al contrario! All’inizio non è certo facile, sembra sempre di essere contromano! Per il noleggio abbiamo dovuto richiedere qui in Italia la patente internazionale.
Cape town è stata la nostra prima base per la visita della città e dei dintorni. In particolare da Cape town abbiamo raggiunto Robben Island, l’isola dove è stato in prigione Mandela per ben 18 anni, prenotando la visita per tempo online dal sito www.webtickets.co.za. Siamo stati poi a Simon’s town dove è presente una colonia di pinguini presso la spiaggia Boulder’s beach e nella riserva del Capo dove abbiamo raggiunto Capo di Buona Speranza, il punto più a sud ovest del continente africano. In questa riserva si vedono liberi babbuini e struzzi!
Il nostro bed and breakfast a Cape town si trovava in una bella posizione, vicino al lungomare e a diversi ristoranti, dove abbiamo mangiato sempre bene, in particolare ci siamo trovati molto bene al Richard’s bistrot. E’ consigliabile lasciare una mancia ai camerieri ,che ci hanno detto dovrebbe essere calcolata intorno al 10% del totale.
Da Cape town abbiamo poi raggiunto Hermanus, facendo una breve sosta a Stellenbosh, paesino turistico famoso per le numerose cantine dove è possibile fare degustazione di vini sudafricani anche se noi ci siamo limitati semplicemente ad una visita del paese.
Dal lungomare di Hermanus si avvistano le balene! Noi ne abbiamo viste solo due, è possibile anche prenotare l’escursione in barca per vederle più da vicino. É bello comunque anche stare seduti di fronte al mare ad aspettare di vedere lo sbuffo della balena e il corpo uscire dall’acqua. Da Hermanus abbiamo raggiunto un’altra colonia di pinguini, a Betty’s bay ( bisogna seguire le indicazioni per Stony point).
Il sesto giorno ci siamo recati all’aeroporto di Cape town per prendere il volo per Johannesburg. Una volta ritirata la nuova macchina abbiamo raggiunto White river. Il tragitto in macchina è durato circa quattro ore. Occorre tenere presente che in Agosto, quando siamo stati noi in Sudafrica, è inverno, pertanto verso le 17,30 cala il sole e improvvisamente sembra che sia già notte! Abbiamo visto direttamente lì che purtroppo se non si è in città l’illuminazione sulle strade è molto scarsa, a volte praticamente assente.
White river è stata la nostra base di appoggio per visitare la zona del Blyde River Canyon. Ci sono tantissimi punti panoramici, segnalati sulle cartine disponibili presso gli uffici turistici della zona. Noi avevamo a disposizione una giornata sola, quindi non era possibile vederli tutti. Seguendo la strada per Sabie e poi per Graskop abbiamo visto le cascate Bridal veil falls, God’s window e Bourke’s potholes. Il punto più bello secondo noi è stato Veld view ( tra l’altro gratuito!) dove si vede un panorama spettacolare, difficile da descrivere a parole!
Da White River abbiamo poi raggiunto la meta finale, e forse anche la più attesa, del nostro viaggio in Sudafrica: il Kruger Park! Siamo entrati dall’ingresso Phabeni. Considerato che avevamo già prenotato gli alloggi, alla reception ci hanno dato il permesso per poter entrare nel parco per quattro giorni. Il permesso andava poi mostrato alle reception dei singoli campi insieme alla conferma di prenotazione. Abbiamo comprato subito la cartina del parco, indispensabile per potersi muovere. Nel parco è possibile muoversi con la propria macchina, la maggior parte delle strade sono asfaltate. Sembra di trovarsi all’interno di un documentario. Abbiamo visto tantissimi animali tra cui impala, giraffe , zebre, elefanti, rinoceronti, coccodrilli, ippopotami, bufali ( una mandria intera! ). Purtroppo solo due leoni e nessun leopardo , ma essendo predatori sono i più difficili da avvistare. Abbiamo trovato bello potersi muoversi autonomamente all’interno del parco. All’interno dei singoli campi è comunque generalmente possibile prenotare escursioni con altri turisti e le guide. Di solito ci sono le escursioni all’alba, al tramonto e alla sera. Noi ne abbiamo fatta una al tramonto. Abbiamo trovato i campi estremamente organizzati. In ogni campo in cui siamo stati c’era un piccolo ristorante,un minimarket e un distributore di benzina. La zona del Kruger è a rischio malaria, pertanto occorre informarsi adeguatamente prima di recarsi al parco. Nel periodo in cui siamo stati noi non abbiamo visto zanzare, occorre comunque informarsi bene a tal proposito.
Il bilancio della nostra vacanza è sicuramente positivo. Siamo stati in un paese affascinante, in cui sono ancora visibili i segni della sua storia recente e in cui ci è sembrato che la strada per l’uguaglianza sia ancora lunga. Portiamo a casa tantissimi ricordi, primo fra tutti la gentilezza e la disponibilità dei sudafricani incontrati. Consigliamo per prepararsi al viaggio di leggere l’autobiografia di Nelson Mandela,“Lungo cammino verso la libertà”, bellissimo ritratto della storia del Sudafrica.