Islanda, che meraviglia!
Indice dei contenuti
INFO GENERALI
Itinerario
Dopo essermi documentata un po’ decido di fare il giro di tutta l’Islanda comprensivo della zona dei fiordi nord-occidentali in senso antiorario. L’articolazione delle tappe che indico nel diario di viaggio ci ha consentito di visitare tutto con tranquillità senza spostamenti troppo faticosi in 14 giorni compreso il viaggio. Rispetto all’itinerario che ho fatto consiglio di modificare le soste nella zona nord come indicato al termine del diario, in modo da poter fare una puntata anche nella zona interna, inoltre dedicherei a Reykjavik solo una mezza giornata, prevedendo magari di rimanerci a cena. Se riuscite a soggiornare in Islanda almeno 16 giorni, al termine del diario ho indicato due possibili escursioni che secondo me vale la pena di fare.
Volo
Abbiamo prenotato con Wow air compagnia islandese low coast (pagati € 630, per volo a/r 2 persone con due bagagli da stiva) con partenza solo il venerdi da Roma Fiumicino (la scelta delle date di arrivo e partenza e la durata del viaggio, in tutto 14 gg., è stata praticamente obbligata). All’andata, causa guasto dell’aereo, partiamo il giorno dopo (ci pagano la notte in hotel a Roma).
Auto
Abbiamo prenotato una 4×4 con la compagnia Lotus Car Rental (trovata sul sito visiticeland.com dove sono elencate tutte quelle operanti nel paese; del sito c’è la versione in lingua italiana in cui però non sono riuscita a trovare l’elenco delle compagnie) prezzo 233.000 corone pari a circa € 1.580, 00 per 12 gg. compresa l’assicurazione all insurance in one package a copertura di qualunque danno (alla fine dei conti non indispensabile). Non hanno l’ufficio in aeroporto ma prevedono la possibilità di consegnare e restituire l’auto in aeroporto con un costo aggiuntivo di circa 20,00 euro. Sicuramente conviene in quanto l’aeroporto internazionale si trova a Keflavik circa 50 km fuori Reykjavik. Ci viene consegnata una Hyundai Tucson, non proprio recente, ma con gomme nuove e adatte agli sterrati. Riflessione sull’auto: l’Islanda presuppone un viaggio itinerante in cui si passa parecchio tempo in auto, quindi è importante avere un veicolo comodo e spazioso. La 4×4 non è indispensabile, in quanto gli sterrati che abbiamo incontrato e le strade massicciate (che inevitabilmente bisogna percorrere se si fa l’intera Hringvegur) sono percorribili anche con un’auto a due ruote motrici, ma sicuramente con più fatica e molto più scomodi. Inoltre, se si stabilisce di fare il giro di tutta l’Islanda comprensivo dei fiordi nord-occidentali, e quindi di visitare la scogliera di Latrabjarg e la spiaggia di Raudisandur oppure di visitare la penisola di Vatsnes nella zona nord (ci sono le foche), è assolutamente consigliata la 4×4.
Nel diario ho indicato le distanze tra i luoghi in cui abbiamo pernottato, chiaramente senza tener conto le deviazioni fatte per visitare le varie attrazioni. Comunque, complessivamente, abbiamo percorso circa 3.200 km, le strade sono praticamente vuote e circondate da panorami bellissimi. In alcune zone si fa fatica a non fermarsi ogni dieci minuti per fare le foto.
Alloggi
Purtroppo, nel periodo estivo, è necessario stabilire l’itinerario in anticipo in modo da prenotare i posti dove dormire, in particolare se si preferiscono le camere con bagno privato. Noi abbiamo prenotato tutto tramite booking.com e l’appartamento a Reykjavik tramite Air bnb. In alternativa è possibile trovare l’elenco completo delle sistemazioni (hotel, campeggi, bungalow, guesthouse e fattorie) sul sito che ho citato prima visiticeland.com. Ma dal momento che andavano contattati via mail per il preventivo e per capire la tipologia di sistemazione, mi è risultato più semplice prenotare su Booking, vedendo anche le foto delle strutture. Per quanto possibile abbiamo preferito gli appartamenti che consentono di preparare la cena in autonomia visto che mangiare, anche in una caffetteria, è mediamente costoso.
Tutte le strutture e gli appartamenti in cui siamo stati erano pulitissimi e abbiamo speso una media di € 140,00 a notte in due.
Cibo
Come anticipavo mangiare fuori è costoso. Per un piatto unico, ad esempio un trancio di merluzzo con patate lesse e qualche verdura minimo 27,00/30,00 euro. In alternativa ci sono le zuppe sicuramente più economiche che possono costituire una valida alternativa almeno per il pranzo. Noi abbiamo preferito pranzare a sacco quasi tutti i giorni e la sera, quando pernottavamo in appartamento, fare la spesa e cucinare. I supermercati si trovano in tutti i centri anche molto piccoli. L’acqua si può riempire dal rubinetto ed è sempre buonissima. Il pranzo a sacco oltre al contenimento dei costi, consente di ottimizzare i tempi e di muoversi liberamente senza avere il problema di dover trovare lungo il percorso un luogo per pranzare; ciò in considerazione del fatto che, spesso per lunghi tratti, non si incontra nulla se non qualche fattoria.
Soldi
I contanti non servono in quanto ovunque, anche nei posti più sperduti, è possibile pagare con la carta di credito. Persino i bagni, se a pagamento (ad es. a Dimmuborgir), si pagano con la carta.
Varie
Ogni giorno facevamo il pieno di benzina visto che alcuni lunghi tratti sono praticamente disabitati. I distributori sono tutti automatici e sono presenti in tutti i centri e a volte anche lungo la strada principale (la Hrinvegur). Inoltre in alcune stazioni ci sono dei punti per lavare l’auto gratuitamente con appositi spazzoloni: molto utile in quanto dopo sterrati e pioggia, a un certo punto del viaggio, anche le maniglie delle portiere erano inzaccherate di fango.
Quando siete in giro e vi capita di fermarvi in un locale o in un centro visitatori prendete le brochures che pubblicizzano le escursioni organizzate nella zona dalle agenzie del posto. Ciò vi consente di prenotare il giorno prima o di programmare gli orari in funzione di qualcosa che vi interessa e che magari non avevate pensato di visitare prima della partenza. Io l’ho fatto per la passeggiata sul ghiaccio presso il parco Skaftatell (avevo preso gli opuscoli al centro visitatori di Solheimajokull) che ho prenotato la sera prima per il giorno dopo. Nel periodo di alta stagione c’è il rischio di arrivare al parco e di non trovare posto all’orario scelto e quindi, o di saltare l’escursione, o di doverla fare in un orario diverso con l’effetto di ritardare rispetto alla tabella di marcia programmata. Comunque le agenzie che organizzano le escursioni sono tutte indicate anche sulla Lonely Planet, per cui in alternativa è possibile visitare i relativi siti internet. Per le due escursioni fatte durante il viaggio noi ci siamo rivolti alla Icelandic Mountain Guides per la passeggiata sul ghiaccio e alla West Tours per l’isoletta disabitata di Vigur nei fiordi nordoccidentali. Ogni escursione è costata circa 130,00 euro per due persone.
Quando vedete un po’ di auto in sosta lungo la strada avvicinatevi: di solito c’è qualcosa di interessante da vedere.
L’abbigliamento consigliato è quello per il trekking, in particolare le scarpe sono fondamentali. I jeans non servono. Io ho usato i pantaloni da trekking sia invernali che estivi acquistati da Decathlon, le giacche tecniche softshell, con sotto la t-shirt e un piumino non troppo pesante, oltre a un cappellino o fascia per il vento.
Un’impressione che ho avuto è che nella capitale pubblicizzano molto il sud e la penisola di Snaefellsness, probabilmente più organizzate per ciò che concerne la ricettività e le escursioni con partenza dalla stessa Reykjavik, praticamente non dicono nulla sui fiordi nord-occidentali, e poco sulla zona nord, entrambe invece bellissime e da non perdere.
Passiamo al diario di viaggio.
1° giorno: Keflavik-Hvolsvollur distanza Km 146
Arriviamo a causa ritardo dell’aereo alle 15,30 all’aeroporto di Keflavik.
Consegna dell’auto previo prolungamento della durata del noleggio a causa della modifica dell’itinerario per il ritardo dell’aereo da dover pagare in contanti, visto che il pagamento per il periodo programmato era già avvenuto on line e l’incaricato non aveva con sé il pos. All’aeroporto comunque ci sono vari sportelli bancomat. Quindi ci dirigiamo verso la nostra sistemazione di quel giorno prevista ad Hvolsvollur. Ci fermiamo al primo supermercato che incontriamo sulla strada che dall’aeroporto va verso la capitale; si tratta del supermercato Bonus una catena islandese la cui insegna è un porcellino rosa sullo sfondo giallo. Se riuscite è preferibile fare la spesa nei centri un po’ più grandi visto che anche i super sono più forniti. Compriamo il pane e ciò che serve per prepare i sandwiches per i prossimi giorni più biscotti, marmellata, olio, sale, zucchero, barrette proteiche, frutta secca, pasta, sughi pronti, tonno in scatola, qualche zuppa liofilizzata e il mitico skyr una sorta di yogurth tipicamente islandese dolce e compatto. Voglio precisare che, ovunque, sia negli appartamenti che nelle guesthouse ho trovato il bollitore e spesso anche le bustine di the, il nescafè e lo zucchero.
Appartamento Borg Apartment € 140,00.
2° giorno: Hvolsvollur – Kirkjubaejarklaustur distanza Km 154
Come ho detto, a causa del ritardo dell’aereo sono costretta a modificare l’itinerario programmato, per cui sposto l’escursione prevista il primo giorno (Golden Circle) all’ultimo giorno di viaggio, grazie al fatto che avevo previsto le ultime due notti a Reykyavik pensando di trascorrere mezza giornata alla Blue Lagoon (con il senno di poi non è indispensabile in quanto in giro per l’Islanda troverete vasche termali meno comode, ma molto più suggestive).
L’itinerario di oggi prevede la visita alla cascata Seljalandfoss (c’è un sentiero che consente di passare dietro) e visto che siamo lì anche alla cascata meno conosciuta ma molto bella di Gljufurarbui.
Tappa successiva cascata Skogafoss. Giro completo: abbiamo fatto tutti i gradini per arrivare alla sommità anche se la visione più bella è quella dal basso.
Sosta alla lingua ghiacciata del Solheimajokull con passeggiata fino all’inizio del ghiacciaio. Poi ci vogliono i ramponi, in quanto si scivola. Ma ci consente di avere un primo contatto con il ghiaccio e con i panorami mozzafiato che ci accompagneranno per tutto il viaggio.
Sosta a Vik bellissima spiaggia (Reynisfjara) con primo avvistamento dei pulcinella di mare (i famosi puffin) e bellissimo anche il punto panoramico di Dyrholaey, da non perdere assolutamente. Raggiungiamo la nostra guesthouse per la notte a Kirkjubaejarklaustur. Ceniamo anche lì, visto che intorno non c’è nulla.
Guesthouse Horgsland camera con bagno privato e colazione € 134,00.
3° giorno: Kirkjubaejarklaustur – Hofn distanza Km 202
Innnanzitutto visitiamo il Kirkjugolf (colonne di basalto che hanno formato una sorta di pavimento). Dopo ci incamminiamo per il parco di Skaftafell dove alle 12,00 abbiamo prenotato la passeggiata sul ghiaccio. Noi abbiamo fatto quella semplice chiamata Blue Ice Experience con Icelandic Mountain Guides. Ma in realtà era possibile osare qualcosa di un po’ più impegnativo e sicuramente più soddisfacente. Dati comunque i tempi stretti rinunciamo a vedere la cascata di Svartifoss dal momento che c’è un po’ di strada da fare a piedi circa un’ora e mezza dal parcheggio.
Proseguiamo passando per una zona di campi di lava ricoperti di muschio Sulla strada ci fermiamo in un posto chiamato Laufskalavarda con tutti tumuli di pietre. Nella tabella c’è scritto che per tradizione i viaggiatori di passaggio in questo posto per la prima volta devono aggiungere una pietra al tumulo per buona fortuna. Aggiungiamo anche noi le nostre prelevate dalla spiaggia di Vik. Un altro po’ di km e arriviamo alla laguna di Jokulsarlon: uno spettacolo. Facciamo decine di foto e andiamo anche sulla spiaggia dove i blocchi di ghiaccio prendono il largo. Che meraviglia il contrasto del ghiaccio sulla sabbia nerissima.
Arrivo nel tardo pomeriggio ad Hofn, giretto per il paesino e per il porticciolo rifornimento di benzina e piccola spesa al market per il pranzo del giorno dopo e per l’immancabile skyr per la colazione.
A Hofn ci sono i ristoranti che preparano un piatto tipico e cioè delle aragostine che vengono cotte con il burro, ma un piatto costava minimo 50 euro abbiamo ritenuto di potervi rinunciare.
Appartamento Skyjaborg Apartment € 150,00.
4° giorno: Hofn – Seydisfjordur distanza Km 213
Sulla strada facciamo una deviazione per il Viking Cafè carino, ma soprattutto molto bella la strada per arrivare e il panorama che la circonda.
Proseguendo incontriamo una colonia di cigni, quindi sosta per foto. Si va avanti e ci fermiamo a Djupivogur bella spiaggia e faraglioni. Dopo un bel tratto di strada, in parte massicciata, in mezzo alle montagne, con incontro ravvicinato di molteplici pecore (bellissime), raggiungiamo la zona dei fiordi orientali. Non riusciamo a visitare la cascata Hengifoss perché ci sono un bel po’ di km di deviazione da fare e siamo un po’ stanchi. Ci fermiamo a Egilsstadir per piccola spesa e rifornimento di benzina e raggiungiamo la nostra destinazione per la notte cioè Seydisfjordur, non prima di esserci fermati per fotografare l’ennessima e bellissima cascata sulla strada e un meraviglioso lago ghiacciato. Cena fuori in uno dei due locali della cittadina.
Guesthouse The Old Apothecary camera con bagno privato senza colazione € 156,00 (c’è una zona comune con bollitore per preparare the, caffè o tisane).
5° giorno: Seydisfjordur – Laugar distanza Km 229
Partiamo presto visto che le cose da vedere oggi sono tante.
Innanzitutto visita della cascata Dettifoss a cui siamo arrivati percorrendo la strada n. 864. E’ uno sterrato molto lungo ma tranquillo (lasciate perdere il commento della Lonely sulla strada) e consente di arrivare sul bordo della cascata prima del precipizio: bellissimo! Sicuramente una visuale molto più bella di quella che si ha facendo l’altra strada la n. 862.
Proseguiamo per la zona del lago Myvatn e ci dirigimao al Krafla. Passeggiata a piedi nelle solfatare del cratere Leirhnjukur, dopo visita del cratere Viti con un lago azzurrissimo al suo interno e sosta a Hveri per le pozze di fango ribollenti e soffioni. Bellissimo. Ci dirigiamo ai bagni di Myvatn. Le vasche termali più famose d’Islanda dopo quelle della Blue Lagoon di Reykjavik immerse in una natura bellissima. Praticamente in mezzo alla lava.
Arriviamo alla nostra sistemazione per la notte a Laugur. Mangiamo lì cena a menù fisso molto buona, anche se cara.
Guesthouse Storu Laugur camera con bagno privato e prima colazione € 193,00 (colazione ottima anche con roba salata e in particolare con dell’ottimo salmerino artico), a fronte dei 180,00 indicati su booking. Sono stati molto scorretti sul cambio. Quindi se ci andate verificate prima il tasso di cambio e quindi quanto bisogna pagare in corone.
6° giorno: Laugar – Akureyri distanza Km 64
Visita dei campi di lava di Dimmuborgir e trekking fino alla cima del vulcano spento di Hverfell. Noi ci siamo arrivati a piedi da Dimmuborgir, ma scopriamo che c’è una strada che arriva proprio ai piedi del vulcano che ci avrebbe fatto risparmiare parecchi km.
Sosta per il pranzo alla fattoria Vogafjos (si mangia con vista sulle stalle separate da un vetro) dove mangiamo molto bene.
Proseguiamo con la visita alla fenditura nella roccia di Grjotagja e ci dirigiamo verso la nostra sistemazione di stasera ad Akureyri.
Appartamento Saeluhus Apartments e Houses (molto utile la lavatrice e asciugatrice disponibile in zona comune) € 306,00 per due notti.
7° giorno: Akureyri
Il programma prevedeva giretto per la città e whale watching da Husavik.
In realtà abbiamo rinunciato al whale watching in quanto dopo aver letto che il mare è sempre agitato e tanta gente si sente male, dato che soffro il mal di mare, ho preferito evitare. Peraltro molte persone incontrate dopo, ci hanno raccontato che il mare era davvero agitato e che durante la gita non hanno avuto la fortuna di avvistare alcuna balena. Tra l’altro se siete fortunati l’avvistamento può avvenire anche nella penisola di Vatnsnes o nei fiordi occidentali come è successo ad altri viaggiatori che abbiamo incontrato nel nostro giro. Quindi dopo la passeggiata ad Akureyri, di cui se ne può fare a meno, nel pomeriggio ci dirigiamo verso Siglufjordur. Molto carina e molto bello il locale in cui la sera fanno spesso musica dal vivo il Kaffi Raudka. Per arrivarci percorriamo anche due lunghi tunnel scavati nella roccia, di cui uno a senso unico con piazzole da un lato per consentire il passaggio in entrambi i sensi di marcia.
8° giorno: Akureyri – Drangsnes distanza Km 368
Si parte presto in direzione fiordi. Dopo un lungo tratto che mi è sembrata la parte più insignificante di tutto quello che ho visto in Islanda, facciamo una deviazione per la chiesa di pietra nera di Thingeyrar: molto suggestiva. L’impressione su questa zona dell’Islanda mi viene confermata anche da altri viaggiatori che abbiamo incontrato. Proseguiamo e decidiamo di fare una deviazione per la penisola di Vatsnes dove si avvistano le foche e con un po’ di fortuna anche qualche balena. Noi scendiamo sulla spiaggia dal sentiero che parte dall’Osar HI Ostel. Vediamo un’intera colonia di foche beatamente piaggiate e facciamo anche una bella passeggiata sulla spiaggia. Tutto molto suggestivo. Proseguendo ci fermiamo a Holmavik dove visitiamo l’originale museo della stregoneria e ci fermiamo al caratteristico Caffè Riis dove assaggiamo un discreta pizza margherita. Un altro po’ di km e arriviamo a Drangsnes, 80 abitanti. Un posto dove ti senti davvero lontano da tutto. Bellissimo. Peccato non aver avuto il coraggio di utilizzare le vasche termali in riva al mare, in quanto faceva davvero freddo e piovigginava.
Guesthouse Malahorn cottage con bagno privato e prima colazione € 156,00.
9° giorno: Drangsnes – Isafjordur distanza Km 236
La strada per Isafjordur è un’emozione continua e aiutati da una giornata di sole splendido non possiamo fare a meno di fermarci continuamente a fotografare stormi di uccelli fermi sulla riva del fiordo, cigni e poi le mitiche foche. Vicino all’antica fattoria Litlibaer molto carina, con il tetto in torba, dove proviamo caffè e waffel c’è un tavolo da picnic con binocolo a disposizione per l’avvistamento delle foche. Passiamo da Sudavik che meritava una sosta per la visita del centro della volpe artica, ma purtroppo vogliamo arrivare a Isafjordur in tempo per l’escursione all’isoletta disabitata di Vigur. L’escursione la domenica parte alle 15,30 come indicato nella brochure trovata al museo della stregoneria ad Holmavik. Quindi appena arrivati prenotiamo l’escursione e dopo mezz’ora di navigazione siamo su quest’isola disabitata piena di puffin, sterne artiche, urie e altri uccelli. Facciamo decine di foto compresa quella del puffin con i pesciolini nel becco: da cartolina!
Appartamento Gentle Space Guest Apartments Isafjordur € 147,00
10° giorno: Isafjordur – Patreksfjordur distanza 178 Km
Ci muoviamo con calma da Isafjordur verso la cascata Dnjandi. Prima facciamo una deviazione verso Sudureiyri ma purtroppo la fabbrica per la lavorazione del pesce è chiusa e in giro non c’è nessuno. Tappa alla cascata e proseguimento verso Patreksfijordur. Sosta a una vasca naturale sulla strada dotata di spogliatoi e bagni.
Arrivo a Patreksfjordur nel pomeriggio con sole bellissimo e cena nella caffetteria del paese.
Hotel Fosshotel Westfjords camera con bagno privato e colazione € 156,00.
11° giorno: Patreksfjordur – Brjanslaekur distanza Km 56 e da Stykkisholmur a Grundarfjordur Km 39 + traghetto durata della traversata 2 ore e mezza
Scogliera di Latrabjarg e spiaggia rosa di Raudisandur. Le strade per arrivare sono sterrate, strette con strapiombi, in particolare quella per la spiaggia, non proprio agevoli da percorrere. Alla scogliera facciamo un bel tratto a piedi, ma a un certo punto torniamo indietro in quanto si comincia ad alzare un vento fortissimo. Tra l’altro gli uccelli si vedono bene nella prima parte del sentiero. Dopo un altro lungo tratto di sterrato arriviamo alla spiaggia di Raudisandur: sconfinata e con mare cristallino! Al bivio scendiamo dalla strada che va a sinistra in modo da poter arrivare facilmente sulla riva. Ci stanchiamo un bel po’ a camminare anche perché il vento spira incessantemente. Ci avviamo al traghetto Baldur compagnia Seatour che parte da Brjanslaekur per Stikkysholmur. L’avevo prenotato on line prima di partire, anche se che mi è parso che non ci fosse un problema di posti.
Ritiriamo i biglietti e aspettiamo di salire. Intanto a causa del vento il mare è davvero molto agitato e mi chiedo se il traghetto riuscirà a partire. Con grande stupore salita sul traghetto, mi rendo conto che è molto stabile. Si tratta evidentemente di navi adatte alla navigazione in questi mari sempre molto agitati. Figuratevi che io che soffro il mal di mare sono stata bene.
Arriviamo a Stykkisholmur, dove purtroppo non avevo trovato nulla per la notte a un prezzo accettabile, e proseguiamo velocemente per Grundarfjordur con un tempo veramente pessimo, anche se il panorama che vediamo dalla macchina avrebbe merito qualche sosta.
Grundafjordur Guesthouse and Apartments camera con bagno privato e possibilità di utilizzare la cucina in comune davvero molto confortevole e pulita € 124,00
12° giorno: Grundarfjordur – Reykjavik distanza Km 265
Purtroppo a causa del forte vento e del cielo grigio non riusciamo a goderci il posto in cui stiamo proprio sul fiordo e davvero molto bello. Quindi ci dirigiamo verso Reykiavik percorrendo tutta la penisola di Snaefellsness. Ci fermiano ad Arnastapi, ma rinunciamo ad andare alle spiagge di Breidavik e Budavik perchè c’è davvero troppo vento. Adesso capisco le avvertenze sul cruscotto dell’auto.
Nel pomeriggio arriviamo a Reykiavik e così ne approfittiamo per un giro della città.
Appartamento “newly renovated 1 bed apartment” € 210,00 per due giorni. La proprietaria ci fa trovare in frigo tutto ciò che serve per la colazione.
13° giorno: Reykjavik
Golden Circle. Prima sosta Almannaja facciamo il percorso fino alla cascata. Poi Geysir e cascata Godafoss. Continuando il percorso troviamo il cratere Kerid molto suggestivo. Torniamo a Reykiavik e siamo pronti per la nostra cena. Ristorante Reykiavik dove abbiamo appuntamento con un’altra coppia che stava sul nostro aereo e che abbiamo incontrato più volte. Cena a buffet a base di pesce (c’è anche la carne di balena), agnello e dolci: tutto a volontà e molto buono spendiamo complessivamente 90 euro in due.
14° giorno: partenza da Reykjavik (aeroporto di Keflavik) e volo di ritorno
Girovaghiamo un altro po’. Mi compro un bracciale in pelle di salmone color turchese. Visita della sala per concerti Harpa bellissimo edificio in vetro molto moderno e via verso l’aeroporto.
Ultime note: noi siamo rimasti due notti ad Akureyri per spezzare il viaggio e prendere una boccata di ossigeno prima del lungo spostamento verso i fiordi nordoccidentali, ma anche perché avevo ipotizzato di fare il whale watching da Husavik.
In realtà consiglierei due notti nella zona di Myvatn in modo da poter partecipare ad una escursione organizzata alla caldera dell’Askja, negli altipiani interni, che dura circa 10 ore. Credo che sia di gran lunga superiore al tanto pubblicizzato whale watching. Quindi dopo la sosta di due notti nella zona di Myvatn suggerirei di non fermarsi ad Akureyri (si può visitare in un’oretta magari durante la sosta per il pranzo), ma piuttosto a Blonduos o nella penisola di Vatsnes (secondo me molto bella), in modo da spezzare il lungo tragitto verso i fiordi. Se avete qualche altro giorno a disposizione suggerisco una giornata di trekking nella penisola disabitata di Hornstrandir nei fiordi nord-occidentali rimanendo quindi due notti a Isafjordur e una gita in giornata a Landmannalaugar pernottando due notti nella zona di Hvolsvollur/Hella.
Le varie agenzie propongono tante altre escursioni, compreso ad esempio l’ingresso con super jeep in un tunnel di ghiaccio, tenete presente, tuttavia, che le escursioni hanno un costo elevato (minimo 70 euro a persona), quindi la scelta di quante e quali fare inciderà notevolmente sul costo totale del viaggio.
Che dire, confermo pienamente l’unanime giudizio: per chi ama la natura l’Islanda è meravigliosa e le foto riescono solo in parte a rendere la straordinarietà e la bellezza selvaggia e mozzafiato dei luoghi visitati!