Sudafrica on the road
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Il Sudafrica e’ uno luogo straordinario da visitare, città splendide, natura incontaminata, spiagge deserte lambite dall’oceano, paesaggi mozzafiato. Un paese di forti contrasti, meta imperdibile per gli amanti della natura.
Periodo: dal giovedì 6 a lunedì 24 Agosto
Volo: Emirates
Cambio: 1 euro circa 13 rand
Guida: Rough Guide
Km percorsi: 2.500
Costo: oltre i € 3.000 a persona
Quest’anno eravamo molto indecisi su dove andare. La fine dell’embargo ha accelerato la nostra voglia di esplorare Cuba prima che sia troppo tardi ma l’eccessivo costo dei voli ci ha fatto, per il momento, cambiare idea. Incuriositi e suggestionati dai vari racconti di amici tornati dal Sud Africa abbiamo iniziato a lavorare alla programmazione del nostro itinerario.
Siamo partiti da Malpensa la notte del 6 agosto con volo Emirates, scalo di un paio d’ore a Dubai e arrivo a Città del Capo il giorno successivo nel primo pomeriggio. I controlli sono abbastanza veloci e dopo aver recuperato i nostri bagagli ci dirigiamo ai banchi della Hertz per il ritiro dell’ auto. Ci viene data una Toyota Etios che ci ha dignitosamente accompagnato nella prima parte di questo viaggio. Costo del noleggio dal 7 al 12 agosto € 200 ( € 33 al giorno circa) più 87 Rand al giorno per il navigatore.
Venerdì 7 Agosto
Impostiamo sul navigatore l’indirizzo del nostro Hotel e ci dirigiamo verso la zona del Victoria & Albert Waterfront. A parte qualche piccola incertezza iniziale dovuta alla guida a sinistra raggiungiamo senza difficoltà il Commodore Hotel (€ 580 per 5 notti con trattamento di prima colazione), dotato di un comodo parcheggio privato a pagamento (75 rand al giorno). Se volete ridurre al minimo le difficoltà della guida potete optare per un auto con cambio automatico ma dopo poco tempo ci si abitua (la faccio facile io da passeggero J ) Molto più utile è’ invece il navigatore, che si può richiedere all’atto della prenotazione per 87 rand in più al giorno. Stanchi dal viaggio decidiamo di raggiungere il Waterfront per cenare, che dista non più di 2 minuti a piedi dall’Hotel. A differenza di molte altre grandi città, il porto non è’ affatto la classica zona pericolosa e degradata, anzi. La poderosa opera di riqualificazione dell’area lo ha reso oggi la meta prediletta dai turisti per una passeggiata serale, grazie alla presenza di un grosso centro commerciale e una moltitudine di bar e ristoranti. Per la nostra prima cena sud africana scegliamo l’Harbour House dove ordiniamo un ottima degustazione di pesce accompagnato da un altrettanto ottimo Sauvignon della zona di Costantia. Costo 1.100 rand, più’mancia; molto più caro rispetto alla media, come avremo modo di scoprire in seguito, ma rimarrà per me la miglior cena di tutta la vacanza. Per quanto riguarda la mancia è uso lasciare il 10-15% dell’importo totale a ristoranti, guide e autisti, anche in considerazione dei bassissimi salari percepiti.
Sabato 8 Agosto
Partiamo alla scoperta della Penisola del Capo, lasciando la visita di Cape Town per i giorni a seguire. Imbocchiamo la N2 che ci ritroveremo a percorrere svariate volte durante il nostro itinerario in quanto percorre tutta la costa meridionale del Sud Africa.
Prima tappa Muizemberg, un tempo la spiaggia più alla moda del Sud Africa, oggi è un po’ decaduta ma tipica per le sue cabine di legno dai colori vivaci che spiccano sulla lunga distesa di sabbia in leggero declivio. Proseguiamo sulla costa attraversando varie località via via più gradevoli ed eleganti, come St.James caratterizzata dalle sue deliziose abitazioni abbarbicate alle montagne. Passiamo da Fish Hoek, che vanta una delle migliori spiagge di False Bay, qui infatti si apre un’ampia insenatura e l’oceano è moderatamente caldo e tranquillo. Arriviamo a Simon’s Town, terzo insediamento più antico del Sud Africa, una graziosa cittadina di mare con il suo caratteristico porticciolo e le barchette di legno dei pescatori. Decidiamo di fermarci per il pranzo e optiamo per Bertha’s un Sea Food affacciato al porticciolo. Anche oggi ci togliamo la voglia di pesce, spendendo 342 Rand in totale.
A pochi km più a Sud si trova Boulders Beach, famosa ed imperdibile per la sua colonia di dolcissimi pinguini africani. La spiaggia deve il suo nome ai massi di roccia che creano delle piccole insenature con acqua trasparente, splendide per fare il bagno, se fosse stagione. Ma il vero motivo per spingersi fino qui è la sua colonia di pinguini. L’ingresso alla riserva costa 40 Rand, una volta entrati si accede a due passerelle di legno che permettono di osservare senza disturbare centinai di pinguini che dormono, camminano o giocano tra di loro. Assistiamo a scene davvero buffe, starei ore ad osservarli mentre cercano di uscire dall’acqua e le onde li fanno cadere.
Proseguiamo scendendo ancora più Sud, alla volta di Cape Point e Good Hope.
Contrariamente a quanto si pensi non è Cape Point il punto più a sud del continente Sud Africano ma Cape Agulhas, a circa 300 km a sud est. Cape Point è ugualmente meraviglioso e facile da raggiungere. La riserva si trova in cima a delle scogliere che sovrastano un mare burrascoso. Un tratto di costa che regala un panorama splendido. Purtroppo arriviamo al Gate attorno alle 16,00 del pomeriggio, paghiamo l’ingresso di 80 rand ma ci avvisano che alle 18,00 il parco avrebbe chiuso. È un vero peccato perché avremmo potuto dedicare più tempo e percorre a piedi i vari trail che si snodano nel parco. Nonostante tutto la vista è’ mozzafiato e la foto di rito davanti al cartello d’obbligo. Qui abbiamo incontrato anche alcuni struzzi e babbuini. Si trovano spesso cartelli intimidatori che richiamano l’attenzione dei turisti a NON dare cibo ai babbuini. Sembrano simpatici ma possono diventare molto aggressivi e non è il caso di rischiare…..
Rientriamo in hotel per una doccia e poi a 5 minuti di taxi raggiungiamo il centro. La sera preferiamo spostarci in taxi per comodità e visto anche il costo molto ridotto ( circa 50 rand a corsa). Ceniamo da HQ consigliato da amici. La particolarità del locale, per altro molto bello, è che alla sera, al contrario di molti altri ristoranti, il menù diventa fisso: insalatina croccante con scaglie di parmigiano e peanuts come starter, una sirloin steak da favola come portata principale e patatine fritte come contorno. Il tutto sempre accompagnato con dell’ottimo vino della zona. Il locale diventa poi lounge bar. Costo totale con dolce e caffè 660 rand.
Domenica 9 Agosto
Partiamo alla volta di Hermanus con un unico obiettivo: l’avvistamento delle balene.
Hermanus è una piccola località di scarso interesse turistico ma punto strategico per vedere le balene anche solo dalla costa, meglio se muniti di un buon binocolo. Il periodo migliore per vederle va da luglio ad ottobre quando le femmine scendono sotto costa per partorire nelle baie riparate e vi rimangono per tutto lo svezzamento, quando i piccoli sono autonomi per fare rientro nei mari più freddi del sud.
Dopo un’abbondante colazione in hotel partiamo e in un paio d’ore arriviamo a destinazione giusto in tempo per acquistare i biglietti per l’uscita in barca delle 12,00 con la compagnia Hermanus Whale Cruises al costo di 700 Rand a testa. Ci sono diversi operatori che offrono gite in barca, le condizioni sono identiche per tutti quindi la scelta dipende più dal giorno e dall’orario in cui arrivate più che dall’affidabilità dei barcaioli. Dopo un breve briefing del capitano sulle balene e le loro caratteristiche principali partiamo. Non è stato affatto semplice trovare le balene e nonostante il mare non fosse dei più calmi abbiamo avuto la fortuna di vederne due! Forse è stata proprio l’adrenalina di trovarmi davanti 2 megattere di 80 tonnellate che mi ha evitato un mal di mare assicurato! L’emozione che si prova è indescrivibile, anche perché il loro avvistamento è possibile ma non assicurato e il mare mosso non aiuta la ricerca. Da fare!
Per riprenderci dall’emozione dell’avventurosa uscita in barca, ci rechiamo nell’unico ristorante del porto, l’Harbour Rock Sea Grill; il caso vuole che ci venga assegnato un unico tavolo libero vista oceano, che ci permetterà durante il pranzo di avvistare a pochi mentre dalla costa una balena che ci saluta con un guizzo e la sua imponente coda. Tutto dura pochi istanti ma rimaniamo a bocca aperta nel vedere questo spettacolo inaspettato. Da oggi, tutte le volte che costeggiamo il mare, il nostro sguardo sarà sempre rivolto all’orizzonte nella speranza di rivivere un simile spettacolo ma per quanto possa essere frequente non è così facile avvistarle. Ordiniamo una tartare, tonno scottato con pure’ e una zuppa di pesce. Vino, acqua e caffè totale 457 Rand.
Sulla via del ritorno verso Cape Town facciamo una breve sosta a Betty’s Bay località di villeggiatura molto carina che ricorda le città costiere della Cornovaglia. Qui, a Stony Point, si trova un’altra colonia di simpatici pinguini che sono diventati per noi una fissa. Anche se meno famosi dei loro cugini di Boulders vale la pena una visita se transitate in questa zona. Stiamo percorrendo l’imperdibile Ruote 44, la strada panoramica più bella che abbia mai percorso. Attraversa tratti di oceano incontaminato sul quale si affacciano montagne selvagge. Ad ogni curva si apre uno scenario differente, tantissime piazzole di sosta dove scattare foto stupende ed ammirare il panorama a bocca aperta.
Per cena, stanchi dalla giornata ci rechiamo nuovamente al Waterfront.
Vano il tentativo di trovare un ristorante thailandese consigliato sulla guida e decantato come il miglior Thai della città. Ripieghiamo su Tasca, buona scelta per una cena non sofisticata in un ambiente easy. Il menu è vasto e comprende principalmente pietanze a base di carne. Costo totale 500 rand.
Lunedì 10 Agosto
Oggi finalmente riapre dopo la chiusura annuale per manutenzione la funivia della Table Mountain. La bellissima giornata di sole ci fa ben sperare di poter godere della vista di Cape Town dall’alto. Per salire sulla Table occorre una giornata limpida e serena perché la funivia potrebbe essere funzionante ma la Table coperta dalla sua famosa “tovaglia”, una spessa coltre di nubi che la riveste in particolare durante le giornate estive (nostro inverno) ma il fenomeno può verificarsi tutto l’anno.
Per ottimizzare gli spostamenti, volendo fare altre tappe nei dintorni, decidiamo di muoverci utilizzando il bus Citysightseeing: 2 linee (rossa e blu) che si intrecciano e coprono tutta l’area urbana di Cape Town di maggior interesse turistico, come Camps Bay, False Bay, ect… costo 170 rand a persona.
Ci sembra vantaggioso perché dà la possibilità di acquistare anche il biglietto per la funivia evitando la coda. Purtroppo e con grande stupore ci dicono che per il forte vento la funivia è chiusa! Ci dovremo accontentare della vista sulla baia dalla stazione intermedia, raggiungibile appunto con il bus. La vista è molto suggestiva e possiamo solo immaginare come possa essere da ancora più in alto. Non potendo salire sulla Table approfittiamo del maggior tempo a disposizione per un breve giro a Long Street e nel tipico quartiere di Bo Kapp.
Proseguiamo verso Camps Bay, località di mare con ville e hotel di lusso, palme oceano e spiagge che ricordano una piccola California in miniatura e contornata dall’imponente massiccio così chiamato “dei 12 apostoli” ma non contateli perché sono molti di più. Come invidiamo i fortunati che hanno casa qui!
Percorriamo tutta la costa passando per l’esclusiva Clifford Beach, una delle zone più costose dell’Africa, Mouille Point, famosa per il suo tozzo faro vittoriano, Green Point con vista su Robben Island. Il paesaggio è molto piacevole. L’intera zona è stata recuperata in occasione dei mondiali 2010 ed è diventata ora una delle zone più richieste dove vivere a Cape Town.
Per pranzo facciamo tappa ai Kirstenbosch National Botanical Garden (ingresso 40 Rand a testa) considerati una delle oasi di verde più belle al mondo, divenuto nel 2004 Patrimonio dell’Umanità. Si tratta di un meraviglioso parco alle pendici della Table Mountain. È una zona immensa che si estende per oltre 500 ettari, con foreste abitate da diversi uccelli e animali. È possibile fare picnic, rilassarsi al sole e passeggiare tra specchi d’acqua e piante rare. Data la stagione il parco non è fiorito e forse non al massimo del suo splendore ma vale comunque una visita. L’inverno per altro è mite e prevalentemente soleggiato, con temperature che oscillano tra 10 (minime) e 20 (massime) gradi, un inverno insomma che tutti vorremmo avere! Pranziamo da Moyo, un accogliente ristorante che propone piatti tipici della cucina africana. Costo 400 rand.
Terminiamo la giornata sulla baia di Hout Bay dove per non farci mancare niente partecipiamo ad un uscita in barca per vedere l’isola delle foche, esperienza piacevole ma non imperdibile. Il vero spettacolo con le foche è per altro nella baia dove nuotano placidamente e qualche pescatore intrattiene i turisti con alcuni esemplari ormai ammaestrati.
Per cena optiamo per il Mama Africa su Long Street.
Colorato locale molto caratteristico, segnalato in tutte le guide, potrebbe apparire prettamente turistico (e forse lo è) ma la qualità del cibo e la cortesia del personale lo rendono un locale molto piacevole dove passare la serata. Potrete degustare piatti tipici africani come spiedini di coccodrillo, carne di struzzo, di kudu e impala oppure più semplicemente la classica bistecca. Vi è sempre un gruppo che suona dal vivo e che ne rallegra ulteriormente l’atmosfera. Totale 900 rand.
Martedì 11 Agosto
Il Sud Africa è famoso in tutto il mondo per i suo pregiato vino. La zona vinicola per eccellenza è Cape Winelands, una verde vallata non lontana da Cape Town, gita che può essere fatta tranquillamente in giornata; Questa zona è caratterizzata da aspri passi montani, vette imponenti, valli colme di vigneti dove si trovano tenute da favola che esportano in tutto il mondo. Il periodo non era quella giusto per ammirare le ondulate colline ricoperte di vigneti, ora a riposo, ma merita comunque una visita in tutte le stagioni. Non mancano cittadine da visitare: Stellenbosh, che in genere strega il visitatore per la sua particolare architettura e Franschhoek un grazioso villaggio in posizione idilliaca, capitale gastronomica del Sudafrica.
L’atmosfera ovattata che si respira in questi tranquilli villaggi quasi riporta all’epoca vittoriana, lunghi ed ordinati viali di querce fanno da sfondo ad atelier di artisti, pittoresche casette di legno bianco e tipiche cantine dove degustare l’ottimo vino della zona. Noi scegliamo il Solms Delta, a 13 km ad ovest di Franschhoek, dove ci gustiamo un pranzo eccellente in un contesto bucolico per soli 600 rand.
Sulla via del ritorno facciamo una piccola deviazione per percorrere la strada costiera di Chapman’s Peak, una delle strade più spettacolari e azzardate al mondo, lunga 9 km con ben 114 curve; Letteralmente scavata sul fianco di una montagna collega le località di Noordhoek e Hout Bay, con viste mozzafiato sull’Oceano Atlantico. La strada è un susseguirsi di panorami spettacolari ed offre diverse piazzole di sosta e punti per fare pic nic, per cui attrezzatevi! è a pagamento, il pedaggio è circa 20 rand.
È’ la nostra ultima sera a Cape Town e decidiamo di trattarci bene. Ceniamo all’Aubergine, anche questo consigliato da amici. Locale con un’atmosfera calda e raccolta. Piatti originali, ottimi sia come presentazione che come gusto. Eccezionale la carta dei vini. I prezzi sono decisamente superiori alla media ma in Italia un ristorante di questo livello sarebbe costato molto di più.
E così è già tempo di salutare Cape Town.
4 giorni ci sembravano tanti ma un giorno o 2 in più sarebbero stati invece l’ideale per approfondire meglio la zona del Capo con le sue suggestive e selvagge scogliere a picco sul mare. Avremmo anche avuto più chance di salire sulla Table Mountain, spesso chiusa per vento forte. Noi poi abbiamo avuto l’aggravante della chiusura annuale per manutenzione che ha ulteriormente ridotto i giorni possibili per la salita in teleferica! È certamente un validissimo motivo per tornare….ma dispiace non esserci potuti salire ora e non eravamo attrezzati per la salita a piedi, un trekking, a quanto ci hanno detto fattibile ma non facilissimo. Leggendo il nostro diario potrebbe sembrare di non avere visitato il vero centro città ma a parte Long Street e Bo Kapp non offre molte attrazioni. Il bello di Cape Town è proprio l’insieme dei suoi quartieri e baie limitrofe che ne fanno un contesto unico e inimitabile. In questo viaggio abbiamo preferito dare priorità alla natura e tralasciare in questo caso Robben Island che portava via una mezza giornata e i cui biglietti andavano prenotati con largo anticipo.
Per quanto riguarda la sicurezza non ci è sembrata la citta pericolosa che molti dipingono, anzi… non abbiamo mai avuto problemi e non ci siamo mai sentiti a disagio ma è anche vero che la sera ci siamo sempre spostati in taxi, proprio per evitare di ritrovarci a parcheggiare in zone poco sicure. Basta quindi essere un attimino prudenti, come in tutte le grandi città o più in generale diciamo che il Sud Africa non è pericoloso se si segue il buon senso.
Mercoledì 12 Agosto
In mattinata con un volo interno della British Airways (costo 128 € a persona) raggiungiamo Durban. Anche qui ci dirigiamo ai banchi della Hertz per il noleggio dell’auto, questa volta ci viene data una Ford Figo che ci terrà compagnia fino all’ultimo giorno della vacanza assieme all’ immancabile navigatore. Pernottiamo all’Holiday Inn Express Hotel (costo € 100), situato a 15 km dall’aeroporto, nell’agglomerato urbano di Umhlanga Ridge e a pochi metri dal centro commerciale Gateway, un ottimo posto dove fare acquisti e cenare. L’Hotel e’ comodo per chi come noi e’ solo di passaggio, altrimenti per un soggiorno di più giorni non prendetelo in considerazione: vedreste il mare solo dalla finestra!
Durban e’ una tappa obbligatoria per avvicinarsi al Kruger e alle altre Riserve Private ma, con il senno di poi, invece di partire la mattina presto da Cape Town e passare il resto della giornata in un centro commerciale, sarebbe stato meglio optare per un volo nel primo pomeriggio. Un ultimo giretto al Waterfront sarebbe stato di gran lunga più interessante che vagabondare assonnati per i negozi del Gateway! L’esperienza insegna. Ceniamo al Cape Town Fish Market, una catena specializzata in pesce e sushi dove la qualità del pesce è molto buona e sempre fresco. Costo 500 Rand
Giovedì 13 Agosto/ Venerdì 14 Agosto
Che il safari abbia inizio!
A bordo della nostra Ford Figo, in circa 3 ore e mezza di macchina a nord est di Durban lungo la N2, raggiungiamo la grande riserva faunistica di Hluhluwe- Imfolozi che secondo la guida rivaleggia in bellezza persino con il Kruger National Park, anche se non può competere con le sue dimensioni, grande venti volte tanto.
Piccola nota sulle strade: in generale sono perfette, anzi i loro sterrati sono meglio di alcuni tratti delle nostre tangenziali! Abbiamo sempre usato il navigatore che a mio parere è indispensabile perchè non tutte le strade secondarie sono segnalate. Mi raccomando rispettate i limiti perché i controlli sono frequenti e il rischio multa elevato. A noi è andata liscia per un pelo. Consigliamo anche la patente internazionale che sebbene non sia indispensabile rende i controlli molto più rapidi e sbrigativi. Singolare l’usanza, quando il veicolo più lento lascia passare, di usare le 4 frecce come segno di ringraziamento! In risposta il superato lampeggia in segno di saluto e cortesia. Non tutti lo fanno ma è’ molto diffuso e nella sua semplicità questo gesto stabilisce una sorta di empatia tra conducenti!
Se potete non guidate con il buio che in questo periodo cala alle 18,30. L’illuminazione è scarsa e la moltitudine di animali e persone che attraversano o vagano sul ciglio della strada è elevata! Chi cammina, chi corre, chi aspetta un passaggio… e non mancano anche gli animali: mucche, scimmie, capre.
Tornando alla Riserva, visitiamo la parte Nord di Hluhluwe. Entrando avvistiamo alcuni facoceri a cui non diamo molta importanza, poi scorgiamo un bellissimo rinoceronte bianco con il piccolo! Sarà il preludio di tanti altri avvistamenti, il parco infatti è famoso per gli avvistamenti di questa specie a rischio d’estinzione. La Riserva è ideale per chi vuole gestirsi i safari in autonomia. Oltre ai drive offerti dai camp si può fare uso della propria auto grazie al buono stato delle strade sterrate che attraversano il Bush. Il parco è rinomato per i rino ma sono presenti tutte le specie tra cui, ovviamente, i Big Five. Ahimè avvistare leoni e leopardi è quasi impossibile, abbiamo visto un solo leone ma di sfuggita e molto in lontananza. Ci sono numerosi branchi di elefanti con cuccioli ma è facile incontrare anche singoli individui in giro da soli, infatti l’incontro più memorabile è stato con un maestoso elefante che mangiava pacifico al bordo di una strada e ci ha bloccato per quasi 20 minuti. Si era creato un vero e proprio ingorgo perché è molto pericoloso passare troppo vicino agli elefanti che, se si innervosiscono, possono rovesciare l’auto in un secondo. Occorre quindi fermarsi, spegnere il motore ed aspettare…
Il Parco presenta vari avvallamenti e colline, su una di queste è adagiato il nostro camp, l’Hill Top (€ 300 per 2 notti con colazione), da cui si domina il Bush sottostante. Qui pernottiamo 2 notti e partecipiamo ad alcuni safari organizzati al costo di 300 rand cada uno. Emozionanti i safari notturni per la moltitudine di animali avvistati con le torce tra cui un enorme ippopotamo ma di cui non è’ stato possibile documentare nulla perché davvero troppo buio.
L’Hill Top Camp è definito dalla guida il migliore della riserva. Caratterizzato da vari alloggi di forma rotonda con tetto a capanna, equipaggiati anche di angolo cottura e barbecue per chi volesse cimentarsi nella griglia. I capanni sono dislocati all’ombra di una fitta vegetazione popolata da tanto simpatiche quanto dispettose scimmiette pronte ad arraffare tutto quello che viene lasciato incustodito anche solo per pochi secondi. A nostro giudizio sia il Camp che i Lodge nel complesso sono dignitosi ma non altrettanto la qualità del cibo, anche se non siamo qui per mangiare.
Sabato 15 Agosto
Saint Lucia – vedere brouchure Avalone
Lo sapete che iSimangaliso significa “miracolo e meraviglia” in lingua Zulu? E il Greater St. Lucia Wetland Park è proprio questo: un miracolo della natura e un luogo meraviglioso con i suoi otto ecosistemi interdipendenti e una travolgente varietà di flora e fauna.
Il solo estuario di St Lucia ospita ben 800 ippopotami e 1200 coccodrilli ma l’intero parco è un ottima base per la pesca, il birdwatching, l’avvistamento di balene o le immersioni.
Pernottiamo una notte all’Avalone Guest House (costo € 100 con colazione). La struttura e le camere, seppur pulite e spaziose sono un po’ datate ma è Monica, la padrona di casa, a fare la differenza. Ci accoglie calorosamente e ci fornisce un sacco di info utili sulla zona. Seguiamo il suo consiglio e prenotiamo un escursione in barca per il mattino seguente. Il resto del pomeriggio lo trascorriamo a rilassarci nella piscina in attesa del tramonto; siamo molto impazienti perché dicono che per le strade della città è molto facile imbattersi negli ippopotami, che escono dalle acque del fiume alla ricerca di erba da mangiare. Ci sono un sacco di cartelli segnaletici che avvisano del singolare pericolo. Anche Monica ci tiene a precisare che se decidiamo di uscire a cena a piedi, dobbiamo portarci una torcia e se incrociamo un ippopotamo è bene cambiare lato della strade e non puntargli la luce addosso! Seppur scettici preferiamo uscire in macchina e sempre sotto consiglio di Monica ceniamo all’Ocean Basket, si tratta di una catena che offre esclusivamente piatti di pesce e di sushi. La scelta è molto varia e i prezzi abbordabili. Non aspettatevi però di vedere piatti elaborati, qui si tratta di mangiare soprattutto fritti e griglia, oltre a dell’ottimo sushi. I piatti prevedono tutti una guarnizione a scelta fra insalata, riso o patate fritte e varie salse di contorno. Costo 500 Rand.
Nel rientrare a casa però, esattamente come ci avevano detto, lo vediamo, è lui: un enorme montagna grigia che bruca placidamente in un aiuola! Da non credere!
Domenica 16 Agosto
Alle 10 puntuali ci vendono a recuperare per la gita in barca (compagnia Shaka Barge, costo 450 Rand). Abbiamo optato per una compagnia che gestisce barche più piccole (massimo 15 persone) rispetto i grossi battelli che avevamo visto al nostro arrivo per gustarci meglio le spiegazioni, per altro chiarissime, della nostra guida. Durante l’escursione è possibile avvistare uccelli, coccodrilli e decine e decine di ippopotami; questi ultimi avendo la pelle molto delicata passano la giornata letteralmente “in ammollo” per poi attivarsi appena cala la sera, come abbiamo avuto modo di constatare con i nostri occhi. L’escursione dura circa due ore.
Pranziamo al St Lucia Ski Boat Club, in una posizione eccellente per osservare ippopotami e uccelli. L’ampio giardino si affaccia proprio sull’estuario del St. Lucia, dove nuotano tranquilli ippopotami e coccodrilli. Il menu’ e’ molto semplice: pizza, hamburger, sandwich, tutto comunque cucinato con cura e molto buono. Prezzo decisamente conveniente. Costo 300 Rand
Ci rimettiamo in marcia per andare alla scoperta dello Swaziland, l’unica parentesi negativa di tutta la vacanza. A meno di soggiornare per più giorni e per qualche valido motivo, sconsiglio di transitare per questo stato. L’esperienza della dogana è massacrante anche perché nessuno ti spiega bene cosa devi fare. In pratica occorre compilare un foglietto con i dati dell’auto e affrontare una prima coda per farsi mettere un timbro dalla dogana. Successivamente, il foglietto, dopo un’altra estenuante coda, deve essere timbrato dall’immigrazione. Tutto questo in uscita dal Sud Africa, poi la stessa trafila occorre seguirla, 100 metri più avanti, per l’entrata vera e propria in Swaziland. Insomma, una perdita di tempo immane per avere 4 timbri. Per transitare in Swaziland inoltre, occorre richiedere alla compagnia di noleggio un permesso speciale, pagato la bellezza di 900 rand, che alla fine nessuno ha controllato ma senza di quello non ci volevano nemmeno dare macchina. Per il nostro breve soggiorno in Swaziland abbiamo soggiornato al Lugogo Sun (€ 140), vicino alla città di Mbabane. Se dovessi ripianificare il viaggio mi fermerei una notte in più a Saint Lucia, più rilassante e a mio avviso interessante. Rivedendo l’itinerario forse sarebbe stato addirittura meglio visitare prima St.Lucia e dopo la Riserva dell’Hluluwe. Prendete nota!
Lunedì 17 Agosto
Ci dirigiamo verso Mpumalanga. Anche oggi ci toccano un bel po’ di ore di macchina senza contare che dobbiamo riattraversare la dogana! Peggio del giorno prima.
Nel primo pomeriggio arriviamo stremati al Pine Lake Inn (€ 290 con colazione), nella cittadina di White River, dove soggiorniamo due notti. L’ arrivo al Pine Lake Inn da subito ci lascia un pò perplessi. Hotel bellissimo ma ubicato in una zona totalmente isolata e l’unica alternativa per la sera e’ cenare in Hotel, dove però siamo gli unici ospiti! un tantino surreale. Alla fine presa confidenza con la situazione ci siamo goduti una mezza giornata di relax in piscina e l’hotel si è’ rivelata un ottima base di partenza per il Blyde River Canyon e dintorni.
Martedi 18 Agosto
Sembra strano essere in Africa e trovarsi in mezzo ad un tipico paesaggio montano con foreste di pini “artificiali”; la loro crescita, rimboschimento e abbattimento è infatti controllata per la produzione del legname. Stiamo percorrendo la Panoramic Route, imperdibile se vi trovate nella zona perché prima di arrivare al famoso Blyde River Canyon ci sono vari punti panoramici con cascate e corsi d’acqua che meritano una sosta: Mac Mac Falls, The Pinnacle, God’s Window, per citarne alcuni. Sono tutti a pagamento quindi è meglio avere dei tagli piccoli, ogni ingresso sono 10 rand. Più caro l’ingresso alle Bourkes Luck Potholes ma imperdibile! Qui il potere dell’acqua ha scavato e modellato nei secoli una serie intricata di conformazioni rocciose, profonde gole e piscine naturali su diversi livelli che si possono osservare da passerelle e ponticelli di legno. Queste sculture naturali, grazie alla stratificazione dell’arenaria hanno tonalità che variano dall’ ambra al tortora, dall’ocra al marrone e a seconda del livello dell’acqua e dell’ora del giorno il paesaggio cambia costantemente sfumatura.
La Panoramic Ruote prosegue verso la vera attrattiva della zona, il Blyde River Canyon un’impressionante spaccatura nella roccia che dà vita a questo tortuoso canyon al cui, il famoso Gran Canyon americano, anche se più maestoso non ha nulla da invidiare. Nel canyon si snoda tortuoso il Blyde Canyon River sormontato dai suoi caratteristici tre pinnacoli.
Dopo il Blyde River Canyon la strada che porta al Kruger (per noi la Riserva Karongwe) è un attesa trepidante verso il momento clou del viaggio. La strada non offre più luoghi di grande interesse se non il passaggio attraverso il tunnel J.G. Strijdom scavato interamente a mano dai minatori.
Chi transita sulla Panoramic Route non può non fare una sosta a Graskotp per provare i famosi e squisiti pancakes dolci e salati di Harris, buoni a tutte le ore!
Mercoledì 19/ Giovedì 20/ Venerdì 21 Agosto
Ci siamo, è nuovamente tempo di safari! Seppur tristi perché consapevoli che sarà l’ultima tappa della nostra meravigliosa avventura Sud Africana non vediamo l’ora di essere a bordo di un 4×4 alla ricerca di leoni e leopardi! La riserva prescelta è il Karongwe Game Reserve, un selvaggio e tranquillo angolo di paradiso. Posizionato su 21 000 acri di terreno, è una delle migliori riserve in Sud Africa per individuare il più sfuggente e grosso gatto dell’Africa, il leopardo.
Offre sistemazioni di lusso di altissimo livello in 4 diverse strutture: Kuname, Shiduli, River Lodge e Chisomo, tutti situati sulle rive del fiume Makhutswi, anche se in questo periodo dell’anno è completamente in secca. Noi abbiamo optato per il Karongwe River Lodge, dove abbiamo pernottato per tre notti ( € 500 a persona). Nel costo è inclusa la pensione completa e 2 game drive al giorno.
I prezzi degli extra (bevande e superalcolici ) sono veramente irrisori quindi non temete di ordinare.
Non so da dove iniziare per descrivere la bellezza di questo posto.
I lodge sono bellissimi, grandi, curati e arredati in maniera attinente all’ambiente circostante: può capitare di vedere giraffe, nyala e antilopi comodamente seduti sul terrazzino della camera.
Le camere vengono pulite due volte al giorno e anche se la sera fa un po’ freddino, al rientro dal safari ti fanno sempre trovare la stufetta elettrica accesa.
Ottima la cucina, degna di un ristorante di alto livello sia come qualità che presentazione. Molto apprezzata anche l’idea di cenare tutti insieme intorno al classico barbeque sudafricano nel boma del resort.
Il personale gentile, cortese e sempre sorridente, per non parlare della professionalità ed esperienza del nostro ranger Hellen e del tracker Matti che hanno reso i nostri due safari quotidiani un’esperienza indimenticabile. Il safari è sicuramente un’esperienza impegnativa, soprattutto per gli orari che impone ma tutto vale qualche ora di sonno in meno.
Per la mattina consiglio cappello, guanti e abbigliamento pesante perché ad agosto è veramente freddo! Già da metà mattina le temperature si alzano e si incomincia a stare bene anche in mezze maniche.
Ogni game drive dura tre ore ed è prevista una sosta per sgranchirsi le gambe e per chi ne ha bisogno… andare alla “toilette”. Viene inoltre offerto un caffè/ merenda nel Bush e la jeep diventa un piccolo chioschetto da cui ammirare i cieli rossi africani al tramonto sorseggiando una birra fresca e deliziosi snack dolci e salati prima di far ritorno al lodge per un’ abbondante colazione o una cena al cospetto di un braciere che riscalda l’atmosfera e l’ambiente. Siamo riusciti a vedere tutti e 5 i Big Five ma l’emozione più grande è stata camminare nel bush e trovarsi a 7-8 metri di distanza un elegante ghepardo che pisolava all’ombra di un albero. Vi è’ anche la possibilità di organizzare con il proprio ranger un walking safari nel Bush. Più difficile l’avvistamento di animali ma molto istruttivo dal punto di vista ambientale perchè ci si ferma ad analizzare orme, escrementi di animali, piante e tutto quello ti circonda. Tra un game e l’altro è’ possibile rilassarsi a bordo piscina in compagnia di simpatici nyala (e osservare la natura) che incuranti della tua presenza ti passano di fianco.
Era la mia seconda esperienza di safari e seppur entusiasmante mi aspettavo una presenza di animali più nutrita, come ricordavo in Kenya. In realtà, anche se le riserve private sono recintate non pensate di entrare in uno zoo safari. Gli spazi sono immensi e gli animali vanno scovati. Non sempre è facili vederli perchè ben nascosti da alberi e arbusti ma i vostri ranger sapranno come aiutarvi nella “caccia”. Prima del drive i ranger si consultano per sapere dove sono stati avvistati gli animali di maggior interesse e mettersi alla ricerca delle loro tracce. Possono passare anche ore da una ricerca ad un vero e proprio avvistamento, ma quando avviene l’emozione è fortissima e quando ti trovi faccia a faccia con il felino di turno non vorresti più andartene oltre ad un irrefrenabile voglia di scendere dalla jeep per toccarlo ma ovviamente questo è’ vietato!
Sicuramente questo posto ha contribuito a rendere il nostro viaggio in Africa un’esperienza indimenticabile e per agli amanti della natura, che non soffrono la mancanza della tv in camera e del wifi questo piccolo rifugio sarà un luogo da cui non vorrete più venire via.
Sabato 22 Agosto
Sveglia all’alba per i nostro ultimo safari. Dopo colazione partiamo alla volta di Johannesburg; dopo 6 interminabili ore di auto pernottiamo al Peermont Metcourt (costo € 150) prima del volo di rientro in Italia.
Volendo a tutti i costi rivedere l’itinerario avremmo potuto optare per un volo la sera tardi ed evitarci la notte a Johannesburg, tanto una volta finita la vacanza e appurato che non ci si può fermare oltre si ha solo voglia di tele-trasportarsi a casa. Anche su questo punto…prendete nota!
Domenica 23 Agosto
Alle ore 11 parte il nostro volo, che ci riporta, a malincuore a casa.
Il Sud Africa è un paese affascinante con una varietà di paesaggi mozzafiato che difficilmente capita di vedere in altri luoghi. Tuttavia è anche un paese pieno di contraddizioni, dove le differenze tra bianchi e neri sono ancora molto marcate. Si percepisce chiaramente che la maggior parte della ricchezza è in mano a pochi. Un paese caratterizzato da una storia tanto drammatica quanto recente che sta lentamente cercando una sua identità ed unità. Consiglio vivamente un viaggio in Sud Africa soprattutto a coloro che hanno voglia di scoprire un paese straordinario con paesaggi estremamente variegati. Sono certa che vi rimarrà nel cuore! Per maggiori info sul mio itinerario e per vedere le mie fotografie visita il mio blog personale http://civediamoquandotorno.blogspot.it