Costa Rica di 18 mesi dopo

Un viaggio oltre ad essere fisico e mentale è anche di vita. Nel mezzo del cammin di nostra vita, abbiamo deciso di lasciare l'Italia per andare a vivere e lavorare in Costa Rica. Questo è un breve resoconto della nostra avventura
Scritto da: bartolomeo
costa rica di 18 mesi dopo
Partenza il: 28/07/2014
Ritorno il: 28/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Ascolta i podcast
 

Ma questa è un’altra storia…

Così è finito il mio precedente diario di bordo sul Costa Rica (COSTA RICA, IL NOSTRO FUTURO).

In quella narrazione oltre a descrivere le località visitate, spiegavo che il nostro obbiettivo era quello di trasferirci a vivere in questo Paese.

Ed eccoci qui, ormai da un anno a vivere un’altra vita…

In questo diario, scriverò informazioni tipicamente “turistiche”, da aggiungere a quelle già date precedentemente, ma soprattutto racconterò la nostra esperienza di vita, perché sempre più persone mi scrivono per avere consigli e informazioni su come trasferirsi in questo bel paese.

Prima di tutto mi presento, già sapete che mi chiamo Cinzia… ho 53 anni e da quando ne avevo 17 ho lavorato in ospedale, prima come infermiera, poi come coordinatrice (per intenderci la vecchia caposala!) e stomaterapista. Mi è sempre piaciuto il lavoro, soprattutto il rapporto con i miei pazienti stomizzati, ma dopo 34 anni nello stesso ospedale, con la burocratizzazione e disumanizzazione sempre in aumento, mi sono detta che non sarei più riuscita a trovare nuovi entusiasmi e motivazioni per lavorare in questo modo per x anni, dove la “x” sta’ per: ma quando mai mi manderanno in pensione?

Luca il marito, lavora da quando aveva 15 anni, scuole serali per diventare idraulico, saldatore, autista di patente DE, e anni e anni a cambiare lavori, sperando di migliorare la sua posizione economica e professionale, ma trovandosi sempre spalle al muro a causa di fallimenti delle ditte, cambi di gestione, stipendi non pagati…

Quale futuro per entrambi?

E allora in breve tempo, stupendo genitori, amici e soprattutto figli, che ci pensavamo già come vecchi genitori maturi e senza grilli per la testa, si vende la casa (gran colpo di fortuna!) e si parte in avanscoperta…

Ma questa parte e la scelta di questo Paese, l’ho già raccontata in precedenza.

Ora tiriamo le somme di questo grande passo.

Abbiamo acquistato un ostello di un italiano, già adocchiato nel nostro viaggio precedente.

L’affare ci ha creato un po’ di ansia, perché il proprietario era molto indeciso e cambiava idea continuamente, sia sulla vendita, che sul prezzo… ma alla fine complice la sua avversione maturata nel tempo verso il paese ed i suoi abitanti, siamo riusciti a fare il rogito ad un prezzo veramente conveniente!

Il lavoro di ristrutturazione ed abbellimento ci è costato sia in soldi che in fatica, ma adesso dopo un anno siamo quasi soddisfatti del risultato, e così sembra anche ai clienti…

Ma andiamo con calma.

Prima di tutto, non è tutto oro quello che luccica!

Si fa un gran parlare del CR, come il paese più felice del mondo.

Giocando i mondiali con l’Italia e ahimè, battendola pure, questa nazione è arrivata alla ribalta dei giornali e della televisione: alto livello di istruzione, ottima sanità, poca disoccupazione e altrettanto rara delinquenza, tanta natura incontaminata con una missione: impatto inquinante zero!

Diciamo che è un paese che si vende bene…

L’istruzione e la sanità a buoni livelli si possono trovare in genere nelle strutture private per cui a pagamento. Anche se il numero dei dipendenti nei vari posti è molto alto, la disoccupazione c’è e moltissime persone sono costrette a lavoretti giornalieri.

L’aumento del traffico di droga ha determinato l’aumento della piccola delinquenza, e anche i reati sessuali o passionali sono molto numerosi.

Il rispetto della natura incontaminata è solo in certe zone, le grandi piantagioni di banane e ananas e caffè continuano a non lesinare nell’uso di pesticidi e diserbanti con buona pace del governo connivente.

Migliaia di camion vecchiotti e fumosi percorrono le poche strade che congiungono le città principali, però è vietato fumare quasi ovunque….

Nuove leggi sempre più restrittive soprattutto per gli stranieri, hanno notevolmente aumentato la burocrazia e il mancato passaggio di consegne fra governo centrale e strutture periferiche, crea una situazione di confusione totale, nell’applicazione delle stesse.

E allora mi si dirà dopo un quadro così apocalittico: cosa ci siete venuti a fare in Costa Rica?

Perché tutte queste “brutte cose” che ho elencato finora, ci sono decuplicate anche in Italia, perché tutto mondo è paese, delinquenza, corruzione, leggi contraddittorie ci sono ovunque e non è giusto, come si fa abitualmente, esaltare o demonizzare un paese.

Occorre viverci, lavorarci e valutare se è a misura di noi stessi e delle nostre aspirazioni.

Questo Paese ci ha dato la possibilità investendo una somma “modesta” di acquistare una bella proprietà e lavorarci dignitosamente. Negli ultimi anni, è aumentata molto la burocrazia ed è stata scoraggiata l’immigrazione, però la tassazione è del 13% solo su quello che si è effettivamente guadagnato, le tasse sulla casa sono ancora modeste e le leggi sono ancora ad interpretazione del singolo funzionario. Dicono che c’è corruzione, può essere, ma in un anno nessuno ci ha chiesto niente che non sia stato certificato da una ricevuta conforme!

(Come non detto, giusto ieri un certo Carlos della municipalità, ci ha chiesto 1000 $ per rilasciare una licenza… purtroppo per lui si è rivolto agli italiani sbagliati!).

I ticos non sempre sono felici, ma il discorso “pura vida” è reale, vivono giorno per giorno senza crearsi troppi problemi, mentalità poco condivisibile per la maggior parte degli occidentali, ma vissuta da loro molto serenamente.

E poi c’è il caldo, il sole (a parte quest’anno in cui i primo sei mesi sono stati disastrosi), la natura è veramente spettacolare e il mare anche se non proprio caraibico, è caldo e piacevolissimo…

E noi qui abbiamo trovato una buona dimensione di vita, Luca si occupa della manutenzione di giardino e ostello, mettendo a frutto tutti i suoi studi passati e soprattutto cucina con successo nel ristorantino che abbiamo appena aperto, coronando il suo sogno di sempre, mai realizzato per mancanza di titoli e diplomi.

Io mi occupo della burocrazia, tasse, prenotazioni e nel giorno libero della signora che fa le pulizie, anche di quello.

Difficoltà? Per Luca a parte i primi momenti che è stato qui da solo in attesa del mio arrivo, quasi nessuna.

Io ho un po’ più difficoltà nei rapporti sociali, la mia timidezza diventa panico quando devo accogliere i clienti parlando il poco inglese e spagnolo che conosco…i figli mi prendono in giro per le mie frasi smozzicate in cui inserisco vocaboli di ogni lingua conosciuta, lasciando allibiti e sconcertati non pochi turisti!

Diciamolo, molto più facile scrivere che parlare, non per niente a scuola avevo il massimo dei voti nei componimenti!

Ma ora parliamo di quello che ancora si può vedere visitando il Costa Rica, perché anche se è un piccolo stato, è ricco di cose interessanti per tutti i gusti.

Alcuni parchi li avevamo visti l’anno scorso, da allora abbiamo ampliato i nostri orizzonti.

Non finirò di elogiare il Tortuguero, uno dei parchi più particolari del CR.

Per chi c’è stato, ricorda un poco il delta del Danubio in Romania, una navigazione lenta in canoa, accompagnata dai tanti rumori della natura… la differenza sono gli animali esotici, i tronchi galleggianti a filo d’acqua che una volta indicati dalla guida, scopri che hanno occhi e denti affilati quale ogni buon caimano si rispetti!

Oppure un rumore richiama la nostra attenzione fra la chioma di un albero gigantesco quasi immerso nell’acqua e scopri un gruppo di scimmie curiose che al tuo passaggio ti salutano (o ti insultano?) con urla simili ad un giaguaro infuriato…

E uccelli di ogni tipo, forma e colore, che di volta in volta accompagnano con il loro canto il tuo lento navigare. E gli iguana, lunghi anche un metro e mezzo fra capo e coda, con i loro colori cangianti e la maestosità delle creste e dei bargigli…insomma uno spettacolo continuo che non stanca mai!

E le tartarughe? Beh ci sono anche quelle, ma va a periodi e poi sono talmente timide e diffidenti che ci vuole un’abile guida per avvicinarle tanto da fotografarle con calma.

Dopo la pace delle acque calme del Tortuguero, il tumulto delle rapide del Rio Paquare.

Era da tanto che volevamo fare rafting, e finalmente, ci siamo tolti la voglia. Partenza da Siquirres con un pulmino che ci porta in alta montagna. Durante il tragitto una guida ci illustra i comandi che verranno dati tutti in inglese, e come comportarsi in caso di incidente… Aiuto! Non lo facevo così difficile e pericoloso! Mi consolo pensando alle hostess, sugli aerei che ti spiegano come comportarsi in caso di atterraggio di emergenza… Evento molto raro vero?

Arriviamo al punto di partenza, caschetto, giubbotto salvagente, scarpette di gomma, meglio portarsele da casa e un bel remo. Sul nostro canotto siamo in sei due ragazzini americani, io Luca, nostra figlia Tania e quel pazzo della nostra guida.

Apparentemente il fiume sembra calmo, ma quando ci siamo in mezzo è tutta un’altra cosa! Rapide del 3°/4° grado, in cinque minuti siamo fradici, acqua che scroscia da tutte le parti tentando di disarcionarci. Molti occupanti degli altri canotti cadono in acqua, ma noi saldi ai nostri posti che resistiamo! Saremo l’unico equipaggio a non avere “vittime” in acqua! Il percorso si snoda in mezzo ad una natura bellissima anche se in monti punti non potremo ammirarla perché impegnati a manovrare il canotto. Passiamo anche sotto a 2 o 3 cascate…

Era da tanto che non mi divertivo così! Dopo circa tre ore di navigazione ci fermiamo a fare un picnic a bordo fiume, poi proseguiamo in acque un po’ più calme fino all’approdo.

È un’avventura abbastanza costosa, ma mi sento assolutamente di raccomandarla e penso che la rifarò volentieri anche in futuro.

E ora passiamo all’Arenal, meta quasi obbligatoria per chi visita il Paese…

Sarà ma per adesso io continuo a preferire il Poas. Intorno all’Arenal sicuramente ci sono molte più possibilità di escursione e divertimenti vari, ma la visita al suo parco è poco soddisfacente. Mi spiego meglio: per noi italiani, che abbiamo 3 vulcani attivi e una miriade di vulcani spenti, l’Arenal ricorda il paesaggio che troviamo anche intorno al lago di Bolsena, Bracciano, Vico oppure Monte Amiata. Senza nulla togliere al cono molto bello, il sentiero che una volta portava ad avvicinarti al vulcano, ora da qualche anno è ostruito da lava ed è proibito andare oltre perchè pericoloso. La parte interessante di questo percorso nella foresta sono gli alberi di ceibo, giganteschi e molto impressionanti.

Per chi ama il brivido e l’emozione delle altezze si può fare una lunga discesa in Canopy.

Abbiamo prenotato il giro in un’agenzia di La Fortuna, purtroppo non mi ricordo il nome, ma l’ingresso è molto caratteristico perché simula l’entrata in una giungla.

Un pulmino ti viene a prendere, anche in albergo e ti porta in un altro albergo molto caratteristico per le sue ampie piscine termali. Da qui si sale per un certo tratto a piedi, e poi giù attaccati ad un cavo, per undici stazioni, una all’altezza di 80 metri, un’altra lunga 350 metri, un vero spasso per chi non ha paura delle altezze. E devo dire che rispetto a quelle fatte in Messico, l’attenzione alla sicurezza è garantita. Al termine delle discese un trattore ci porta nuovamente all’albergo da dove siamo partiti, e compreso nel prezzo (45$ a persona) si può godere dei bagni rilassanti.

Nelle sue piscine termali.

Altre fonti da consigliare sono quelle del Laurel. Con pochi dollari si hanno a disposizione circa 15 piscine, circondate da un giardino stupendo, in una delle più profonde c’è anche uno scivolo gigante per i più arditi… Il posto è così rilassante che Luca si è addormentato in piedi nella piscina appoggiato al bordo. Assolutamente eccezionale!

Prossima meta Parco Manuel Antonio: una vera meraviglia. La spiaggia del parco e molto bella, con i pellicani in picchiata a pescare pesce. Abbiamo passeggiato nel parco da soli, senza guida e ti trovi sempre in qualche caletta o spiaggia magnifica. Siamo riusciti a vedere senza fatica scimmie ragno nella foresta e procioni sulla spiaggia che aprivano gli zaini dei pochi turisti che facevano il bagno… Uno spettacolo. Il sentiero all’interno del Parco è facile e ottimamente strutturato, con ponticelli di legno lungo tutto il percorso, poi, guarda caso si finisce su una spiaggia bellissima veramente da cartolina dove le iguana quasi le calpesti.

Per andare al Corcovado consiglio di arrivare a Sierpe, dormire lì e poi la mattina partire per la baia di Drake. Rientrare la sera a Sierpe per un’altra buona notte di sonno. Il tragitto via fiume da Sierpe a San Pedrillo è quanto di più affascinante ci possa essere. Si naviga tramite piccoli e stretti canali in mezzo a una foresta immensa di mangrovie di ogni specie. Sembra di essere in un altro mondo, quasi un film/documentario. Imperdibile!

Il percorso nel Parco è spettacolare per via della vegetazione, purtroppo non abbiamo visto molti animali, forse siamo stati sfortunati…

Abbiamo spezzato in due l’ultima tratta di ritorno dal Corcovado verso Alajuela. Ci siamo fermati a Uvita e anche qui dobbiamo dire che ne è valsa la pena. Il Parco di Uvita non è estesissimo ma è racchiuso tra due spiagge che confluiscono in una punta di promontorio. Detto così sembrerebbe quasi banale. E’ uno spettacolo vedere una foresta finire su una spiaggia così profonda ed enorme dove però devi stare attento all’alta marea che si “mangia” i quasi 300 metri di spiaggia nel giro di qualche ora…

Insomma anche questo è un paesaggio da non perdersi!

Ma non finisce qui, perché questi due pazzi protagonisti, stanno già pensando ad un nuovo futuro di viaggi…

CONSIGLI PRATICI

– La moneta locale è il “colon” il cui cambio odierno è di 100 colones, 0.165 euro.

– Sono però molto graditi ovunque i dollari americani.

– Gli euro non sono accettati e anche poche banche sono disposte a cambiarli (praticamente solo il Banco Nacional del C.R. e comunque assolutamente inutili i tagli superiori ai 100 €).

– Anche le carte di credito sono accettate solo dai grossi alberghi e da ristoranti di lusso, mentre i distributori di carburante le prendono senza difficoltà. Poco amata è l’American Espress a causa delle commissioni molto alte, preferibile Visa o Master Card.

– Le casse automatiche sono presenti quasi ovunque, ma se avete bisogno dei servizi interni della banca, armatevi di santa pazienza, spesso ci sono delle file talmente lunghe che escono dall’edificio e proseguono sul marciapiede adiacente. Ulteriore consiglio: munitevi di una felpa, lo sbalzo di temperatura va dai 30° fuori ai 15° dentro! Roba da polmonite!

– La corrente è 110 v. e le spine sono di tipo americano, per cui conviene portarsi un adattatore. Telefoni, computer e macchine fotografiche si ricaricano a sufficienza, ma ci vuole molto più tempo.

– I nostri repellenti per zanzare sono poco efficaci contro i loro insetti. Molto meglio le piastrine insetticide da mettere in camera, o i loro zampironi.

– Il cibo è buono anche se un po’ monotono l’acqua che spesso è di pozzo, non ci ha mai dato problemi.

– Gli acquisti nei supermercati, specialmente gli alimenti occidentali sono abbastanza onerosi, se avete tempo e voglia conviene comprare direttamente dal contadino o dal pescatore, si mangia cibo buono, naturale e ad un decimo del prezzo dei negozi.

– Se un ticos, vi dice “a orita”, che letteralmente vorrebbe dire “al più presto”, mettetevi il cuore in pace, sicuramente si fa notte!

– Se si transita in Nord America, ricordarsi di richiedere l’ESTA visto temporaneo, lo si può fare tramite il sito della Polizia di stato oppure tramite questo indirizzo: http://esta.cbp.dhs.gov/ costo nel 2014, 23 euro, durata 3 anni.

– Internet è ovunque e sempre gratuito (a differenza dell’Italia), molto convenienti anche le SIM per cellulare, con l’equivalente di un euro si fanno ore di chiamate locali. Per chi non avesse possibilità di accedere a Skype, esistono delle tessere che al costo di 5 $ permettono di chiamare per circa un’ora tutto il mondo.

VISTI: Non c’è un visto di ingresso al Paese, ma quando si esce si paga una tassa di 30 dollari a persona.

Il visto turistico dovrebbe avere una durata di tre mesi, ma attenzione, controllare sempre cosa scrive il funzionario, potrebbe darvi molti giorni in meno. Attualmente la pena per chi viene trovato con un visto scaduto è l’espulsione dal CR per 5 anni!

TRASPORTI LOCALI: La rete di autobus è molto capillare e quelli pubblici sono notevolmente economici. Ci sono autobus privati più comodi e anche compagnie aeree che con piccoli veivoli, con dei costi tutto sommato accessibili che connettono le mete più importanti, facendo risparmiare tempo e fatica.

RAFTING: accidenti se mi ricordo qual è la compagnia con cui abbiamo fatto l’avventura… ma tant’è sembra esserci il monopolio! Per 99 $ ti vengono a prendere all’hotel, e ti portano ad un punto di ritrovo per una abbondante colazione. Poi con un pulmino si sale in montagna e per 4 ore si sta’ a mollo, salvo il tempo del pranzo al sacco.

HOTEL

TORTUGUERO: Cabinas y Restaurante : EL MUELLECITO di Rosa Castellon y Bismarck Mendoza. Frente al muelle principal. Tel. (+506) 2709-8104, (+506)8913-4977, (+506) 8888-0585 e-mail bmendozacatellon@hotmail.es

Camere con bagno e acqua calda, prezzo $ 30,00 doppia + $ 5 colazione (frutta, caffe, gallo pinto, uova). Ottima relazione qualità/prezzo.

ARENAL: Hotel Vagabondo, La Fortuna 142, Costa Rica, Telefono: +506 2479 8087

Il proprietario, Luca, è molto cordiale, il giardino e le camere sono ben tenute e anche il ristorante è ottimo. I prezzi sono adeguati al posto e variano dal numero di letti della camera.

MANUEL ANTONIO: Hotel Manuel Antonio. E’ l’hotel più bello che abbiamo provato, con camere enormi, ma anche il prezzo piuttosto alto $ 95 a camera.

CORCOVADO: per l’organizzazione del tour ci siamo affidati al bar restaurante LAS VEGAS di Sierpe, dove Rebeca, una attraente Tica, ci ha organizzato il tutto al prezzo di $ 120 a testa, comprensivi di 2 notti in camera doppia con colazione (camere ampie ma spartane), lancia da Sierpe a San Pedrillo (3 ore), ingresso al parco, guida esperta e pranzo. Sono consigliati pantaloni lunghi, calze e legacci per via delle numerose zecche.

Tel. 2788-1117 restlasvegas2013@hotmail.com – tel. Rebeca 88124131

UVITA: Cabinas FIORE (proprio come in italiano). Pulito, stanze molto grandi, letti comodi, ottima colazione. Prezzo $ 50 la doppia con colazione.

E dulcis in fundo, il nostro! Hostel Hakuna Matata, Caretera Principal, contiguo Banco de Costa Rica, o parada del bus Arena Blanca. Tel.: 00506 2755 1225. Info@cahuitahostel.com. www.cahuitahostel.com. Facebook: Hakuna Matata Hostel



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche