Mete incredibili per turisti improbabili
Per prima cosa alcuni consigli pratici:
– Per andare sulle autostrade slovene è necessaria la Vigneta che deve essere attaccata al parabrezza e ha diverse durate (noi l’abbiamo presa settimanale); attenzione perchè settimanale non vuol dire da sabato a sabato ma da sabato a venerdì sera a mezzanotte quindi fate bene i vostri conti.
– L’acqua in bottiglia è generalmente cara se comprata nei bar o comunque fuori dai supermercati (mai meno di 1,5 euro per 1/2 litro)
– Le destinazioni sono tutte abbastanza vicine fra loro ma in quelle più famose c’è abbastanza affollamento cosa che sinceramente non mi aspettavo.
Per il viaggio ci affidiamo alla nostra mitica Lancia Musa e decidiamo di fare una tappa intermedia per non stancare troppo il nostro turista più piccolo (Giorgio, 2 anni); prenotiamo all’albergo “Il Leon Bianco” vicino Palmanova che si rivela un buon albergo climatizzato e con comodo parcheggio. La posizione è ottima per scoprire le zone vicine prima fra tutti la splendida basilica patriarcale di Aquileia; in 15 minuti raggiungiamo il sito veramente poco affollato per quello che ha da offrire. La visita della basilica è gratuita e già quella di per se merita il viaggio; il pavimento a mosaico è fantastico! Noi decidiamo di pagare anche i 7 euro a testa che ci permettono di visitare le 2 cripte (una veramente fantastica contenente i resti di una precedente costruzione anche qui con mosaici spettacolari), il battistero e il campanile. Finita la visita ci rifocilliamo con una bella merenda nel bar di fronte alla struttura. Ahimè non visitiamo il museo ma siamo tutti un po’ stanchi dal viaggio e decidiamo di tornare in stanza per una bella doccia. Per cena scegliamo il centro di Palmanova che tolta la piazza centrale non offre veramente nulla di particolare.
La mattina successiva sveglia di buon’ora e alle 9.30 siamo già al castello di Miramare, meta imperdibile lungo il tragitto verso la Slovenia. Un consiglio: parcheggiate lato Grignano dove c’è il porticciolo, il parcheggio è gratuito e alberato cosa che non guasta con i 40° della calura estiva. Dal parcheggio parte una breve salita che conduce a un’entrata laterale del parco del castello (gratuito), il cui edificio principale dista poco più di 5 minuti a piedi. Il giardino ha bisogno di forte manutenzione ed è un vero peccato visto la splendida posizione sul mare ma sembra veramente abbandonato; il castello invece è molto ben curato sia esternamente che internamente. Nel complesso un bel sito che, se tenuto meglio, avrebbe sicuramente potenzialità ben maggiori.
Il caldo inizia a farsi sentire e decidiamo così di tornare alla macchina e di varcare il confine sloveno; abbiamo preventivato una sosta all’allevamento dei cavalli lipizzani visto l’amore sviscerale del bimbo per i cavalli. L’allevamento si trova a Lipiza (Lipica in sloveno) ed è veramente a pochi km oltre il confine; la zona è bella e immersa nel verde volendo si può sostare qui anche solo per fare un pic–nic all’aperto. Attenzione perché qui c’è solo un ristorante per pranzare e un bar che offre però solo gelati e bibite: noi optiamo per il ristorante (visto che con il bimbo non possiamo fare diversamente) e dopo pranzo decidiamo di fare il giro all’interno dell’allevamento vero e proprio, per vedere i cavalli. A mio avviso 12 euro a testa è un po’ caro ma tutto sommato ne è valsa la pena; lo spettacolo di dressage deve essere pagato a parte ma essendo piuttosto lungo noi abbiamo deciso di non vederlo.
E’ quasi metà pomeriggio e decidiamo quindi di partire alla volta della nostra meta ossia il lago di Bled. Dopo un’ora e mezzo circa siamo a destinazione e ci attende all’appartamento un po’ fuori dal centro il padrone di casa con un’accoglienza veramente squisita (ci ha offerto anche un bicchierino di liquore tipico locale peccato che con due astemi è cascato male!). L’appartamento è perfetto con un grande balcone con tavolo esterno e sdraie per il meritato relax. Il giorno successivo decidiamo di visitare il rinomato lago di Bled e ci accorgiamo che…..non è un posto per macchine!!! Ovunque gente a piedi e in bicicletta e non è possibile parcheggiare da nessuna parte vicino al lago; dopo un po’ di girovagare troviamo l’unico parcheggio disponibile (ovviamente a pagamento) che di fatto si trova subito dietro la zona dei grandi alberghi sulla sponda vicino al centro. Ci accorgiamo anche nei giorni successivi che c’è molto movimento e abbastanza traffico in tutta la zona intorno al lago e che è bene muoversi non negli orari di punta.
Il lago con la sua isola centrale è veramente suggestivo specialmente nelle prime ore del mattino; il castello lo domina da uno sperone di roccia e l’isola si vede da ogni punto del lago. Bello fare il percorso pedonale che gira intorno a tutto il lago (6 km); noi ne facciamo una parte e poi decidiamo, nel punto più stretto, di prendere la tipica imbarcazione per raggiungere l’isolotto centrale. La traversata, andata e ritorno, costa 12 euro a persona e permette una sosta di una mezz’ora sull’isola ma è possibile anche accordarsi diversamente con il proprietario della barca. Il pomeriggio lo dedichiamo invece alla visita del castello; ingresso 9 euro a testa e sinceramente anche questo un po’ caro per quello che viene offerto. Molto bella la vista sul lago ma il resto è un po’ deludente.
Il giorno successivo sveglia presto e alle 8.15 siamo già a fare i biglietti per il percorso nella gola del Vintgar (4 euro a testa); bellissimo, una delle cose più belle e emozionanti che abbia mai visto. Una passerella in legno sospesa nella quasi totalità del percorso che affianca un torrente tumultuoso che scorre in una gola dove non batte il sole. Vi consiglio di andare al mattino presto primo perché riuscirete a godervi il percorso senza la ressa di gente e secondo perché con il fresco e la nebbia che sale dall’acqua e avvolge le passerelle in una specie di fumo leggero vi sembrerà di essere tornati all’Eden primordiale. Il percorso in tutto, fra andata e ritorno, è più di 3 km ma è un percorso semplice anche se non agevole con i passeggini visto che in alcuni tratti è piuttosto stretto e sono presenti diversi scalini; il nostro mitico mini turista s’è l’è fatta tutta a piedi anche se al ritorno ha avuto….qualche aiutino. La sera optiamo per cenare fuori e decidiamo di andare nella vicina Radovljica dove avevo letto sulla guida Lonely Planet, ci sono ottime trattorie (Gostilna). Naturalmente scegliamo la top segnalata dalla guida, la Gostilna Lectar e non ce ne pentiamo affatto; cibi tipici sloveni in un ambiente veramente molto carino e curato a dei prezzi veramente concorrenziali. Se la volete provare anche voi è veramente facile da trovare, visto che è proprio nell’unica piazza principale del minuscolo centro storico!
Siamo già a mercoledì e decidiamo di andare all’altro lago di queste zone che dista circa una mezz’ora da Bled ossia il lago di Bohinj: questo è più grande rispetto al suo fratello più famoso e ha una conformazione più “alpina” con i monti vicini a fargli da sponda. Il lago è pieno di persone a fare il bagno e in effetti, le sue acque chiare, invitano veramente a un tuffo; percorriamo invece ancora un tratto di strada e prendiamo la funivia del Vogel (29 euro in tre andata e ritorno). Arriviamo in cima a 1500 metri e qui ci sono un paio di ristoranti dove poter sostare per un po’: volendo è possibile seguire anche diversi sentieri ben segnalati di diverse lunghezze. Visto il bimbo al seguito, già provato dalla camminata del giorno prima, facciamo una breve passeggiata e poi ci godiamo il sole sulle sdraio del rifugio. La sera decidiamo di cenare vicino al lago di Bled e ci concediamo una pizza con successiva passeggiata in riva al lago.
Il giovedì lo dedichiamo alla visita di Lubiana, la capitale. La città mi stupisce per la sua bellezza, pulizia e ordine; la zona vicino alla piazza centrale con il famoso ponte a tre archi è veramente splendida. Non c’è caos, molta gente a piedi o in bicicletta, un’infilata di locali eleganti e invitanti lungo il fiume che l’attraversa. Pensando alle capitali europee più famose mi viene molto l’accostamento con Vienna che, anche se più in piccolo, me la ricorda molto. Passiamo una mattina piacevole passeggiando in centro e poi ci fermiamo a pranzo in un locale scelto a caso; il conto non è comunque salato nonostante fossimo in pieno centro. Un consiglio: se siete in macchina il parcheggio, molto comodo e nemmeno molto caro, è di lato al ponte del drago (riconoscibile dalle statue di drago alle sue estremità): seguendo le indicazioni per il castello ci dovreste arrivare agevolmente. Tornando verso Bled decidiamo di fare una sosta a Skofia Loka che viene segnalata dalla guida come uno dei borghi più antichi della Slovenia ma sinceramente non è nulla di che tolta la piazza principale e quindi dopo una breve sosta per bere una bibita fresca optiamo per tornare sul lungo lago di Bled per prenderci un bel gelato.
Il giorno successivo ahimè è il momento di partire e dopo aver lasciato le chiavi dell’appartamento decidiamo di fare una sosta al castello di Predjama vicino a Postumia; molto bello e scenografico ma decidiamo di non entrare perché il bimbo ha sonno ed è un po’ noioso. Proseguiamo quindi verso l’Italia e verso la nostra sosta intermedia prima di giungere a casa: Sirmione. Io ero già stata in questo spettacolare angolo del lago di Garda ma mio marito no quindi la sera, dopo esserci riposati un po’ in albergo, decidiamo di cenare nel centro storico. Sirmione è un vero gioiello del lago di Garda che merita sicuramente di essere visitata; il lago fa capolino fra le case di pietra e le bouganville fiorite e ovunque è un vociare di persone.
Con negli occhi uno dei nostri splendidi laghi torniamo a casa arrichiti da un’esperienza diversa, da posti nuovi e la felicità di aver scoperto un altro piccolo pezzo di mondo!
Buon viaggio a tutti.