Seconda visita all’Expo di Milano
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La prima visita invece ho avuto il piacere di farla sabato 23/05 ed ero riuscita a visitare i Padiglioni di: Coca Cola, Food Truck Nation, Svizzera, Ecuador, Chile, Iran, Kuwait, Stati Uniti d’America, Slovenia, Austria, Turchia, Monaco, Slovakia, Estonia, Sultanato dell’Oman, Indonesia, Turkmenistan, Qatar, Marocco, Cluster Cereali e Tuberi, Germania, New Holland, Cluster Bio Mediterraneo, Cluster Isole Mare e Cibo. Qui si può leggere il racconto:
PRIMA DI ENTRARE
Io vengo da Bergamo, lasciamo l’auto 12 ore al parcheggio di “Lampugnano”, spendendo solo 2,50€ (e non ho sbagliato a scrivere…). Qui si prende la Metro Rossa e dopo 5 fermate (“Uruguay”, “Bonola”, “S.Leonardo”, “Molino Dorino”,”Pero”) si arriva al capolinea “Rho Fiera”. Il tragitto dura poco meno di dieci minuti e i treni sono frequenti. Abbiamo aspettato massimo due minuti. All’uscita dei tornelli della metro la scorsa volta ci sono stati i controlli del personale ATM dei biglietti della metro, questa volta invece no. Qui si seguono le indicazioni e si arriva ai tornelli d’ingresso Expo. Fuori dai tornelli ci sono i bagni (pulitissimi), le biglietterie, l’info point (qui ho preso la cartina). Ai tornelli ci sono ingressi riservati a: gruppi, media, donne incinte e portatori di handicap, operatori che lavorano all’interno e visitatori. Ho scelto un tornello e alle 09:45 mi sono messa in coda. Nella vaschetta dei controlli si mette: cellulare, tablet, cinture, oggetti metallici, bevande in bottiglie di plastica (queste le mettono loro in un contenitore a parte), subito dopo si passa il biglietto sotto la “timbratrice” ottica.
DOPO L’ENTRATA
Militari, Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, Guardie Forestali, Guardia di Finanza (scusate chi ho dimenticato), ovunque, magari non danno troppo nell’occhio ma ci sono e sono tanti. Ho visto anche unità cinofile verso la sera. Lo staff dei padiglioni in cui sono entrata è stato tutto molto carino, sorridente, gentile e preparato. Ognuno con il suo abbigliamento tipico, sia uomini che donne.
Da qui inizia la lunga camminata attraverso il ponte coperto che arriva proprio davanti al “Padiglione Zero”, subito a destra siamo andati alla fermata (ex nr 10) n. 1 della navetta gratuita “People Mover”. Scendiamo alla fermata n. 5, all’altezza del “Cluster Bio Mediterraneo”. La mia giornata si è concentrata nella visita di quattro padiglioni che non avevo visitato la scorsa volta nella zona ad Est del Cardo (Giappone, Russia, Slow Food, Birra Moretti) per poi proseguire a la visita ai padiglioni ad Ovest del Cardo, lungo il Decumano.
CODE
Anche questa volta ho avuto la fortuna di visitare all’interno parecchi padiglioni e le code erano abbastanza veloci o nulle, tranne che per il Giappone anche se il tempo passato in coda è passato veloce e secondo me il tempo di attesa era più basso rispetto a quello riportato in bacheca all’inizio della fila.
CLIMA
Nuvoloso tutto il giorno, ha piovuto a tratti. Con pantaloni lunghi e maglietta a mezza manica si stava molto bene. Ci siamo riparati sotto al Decumano e qualche volta nelle terrazze coperte. Consiglio di portarsi dietro un piccolo ombrello.
PADIGLIONI VISITATI
1) GIAPPONE
Questo padiglione era l’obiettivo principale di visita appena arrivati, la bacheca mostrava già un’ora e mezza di coda già alle 10:15 del mattino, ma il tempo passato in coda secondo me era molto meno, circa una mezzora o tre quarti d’ora. Le ragazze dello staff (gentilissime e sorridenti) comunicano al microfono che all’interno del padiglione non ci sono bagni ed invitano a scaricare la App del Padiglione sugli smartphone perché serviranno per interagire lungo il percorso all’interno. Oltre alla coda esterna, anche all’interno si fa una piccola coda, il tutto allietato da dei video, da alcune panchine qua e là e delle stecche di legno da toccare per fare del rumore o della musica, ai bambini danno anche delle collane. Ci sono cartelli che invitano a scaricare la App. Ci sono varie stanze nel percorso con giochi di luce e come dicono loro è un “viaggiare verso la diversità armoniosa”. Poi un corridoio con fiori sotto vetro, per poi ritrovarsi in una stanza con la riproduzione di tantissimi cibi tipici, è divertente aprire dei cassetti e trovarci anche gadget e souvenir sotto vetro come i portachiavi, sempre inerenti al cibo, poi una stanza con mappamondi, una saletta con un tavolo in salita e poi al ristorante del futuro, questo show è veramente divertente e coinvolgente.
Si esce al piano di sopra dove c’è la zona ristorazione, qui c’è anche il ristorante “Minokichi” , il più antico del Giappone, fondato nel 1716, attenzione perché i prezzi di quest’ultimo sono alti. Il padiglione mi è piaciuto molto, si è immersi in un’atmosfera di tranquillità ed incanto.
2) RUSSIA
Nessuna coda e prima di entrare ci si diverte a specchiarsi sul soffitto a specchi di questo padiglione. All’esterno anche tre simpatici orsi colorati che sono la mascotte. La prima cosa che si incontra è una bacheca di vetro con i fasci di grano russo e i semi formano una piccola Russia. Passando oltre c’è un info point dove una bacheca mostra che a due orari della giornata si può scrivere il proprio nome in cirillico e prima di immergersi nella visita un cartello presenta la grandezza di questo Stato. Il colore rosso primeggia su tutto. Nelle altre due stanze sulle pareti si vedono i molteplici prodotti presenti in questa terra, nel mezzo della stanza un laboratorio luminoso e un ragazzo dello staff offre del succo di mirtillo, molto buono. Sulla parete della stanza successiva è riprodotta la “Tavola Periodica degli Elementi” inventata dal chimico Mendeleev. Qui piccola degustazione di tartine con acciughe. In orari predefiniti invece degustazioni di Vodka. Si prosegue poi con lo shop, un angolo bar, e il “Vagone Ristorante”, tavoli interni ed esterni.
3) SLOW FOOD
Proprio in fondo al Decumano, un’oasi di pace poco frequentata, e la si riconosce dalle sue strutture in legno. Diviso in varie parti, la sezione ludica con libri da sfogliare, si gioca con la biodiversità, si tocca o si annusa e si indovina di cosa si tratta. Poi l’albero del cibo, dove si può scrivere una frase ed appenderla sui rami, un grande uomo di mais. Poi la zona ristorante e la zona adibita a conferenze o manifestazioni, tutto immerso nel verde e nel legno. Molto divertente sia per adulti che per i più piccoli.
4) PADIGLIONE BIRRA MORETTI
Impossibile non notarlo, a forma circolare e di colore marrone, si possono degustare diversi tipi di birre e anche le proposte nuove denominate “Le Regionali”, possibilità anche di mangiare. Ci sono tavolini attorno al Padiglione e una terrazza carina sul tetto con ombrelloni. Noi abbiamo provato una “piadina classica”, un “rotolo estate” e una birra da 30cl, la nostra spesa è stata di euro 15,00 in totale. Birra ottima ma delusione per il cibo (piadina fredda e poco cotta), molto bella l’atmosfera sulla terrazza dove si può ordinare al tavolo e godere di un bel panorama. I ragazzi dello staff sono giovani, dinamici e gentili.
5) ISRAELE
Anche questo padiglione è impossibile non riconoscerlo, un orto verticale sulla parete esterna e uno schermo a led che si nota da lontano. Una coda di attesa di circa 15 minuti, nella prima stanza un ragazzo dello staff presenta attraverso la sua voce e con dei collegamenti ad uno schermo questo paese culla di tre religioni monoteiste. La protagonista di tutto il Padiglione è la modella Moran Atias che attraverso filmati accompagna il visitatore a scoprire Israele e le sue tecniche di irrigazione, l’agricoltura e molto altro. L’aerea ristoro era colma di persone, una cosa molto carina sono i cestiti da pic nic messi a disposizione. Alcuni ragazzi dello staff facevano provare delle creme da mettere sulla pelle.
6) FRANCIA
Sembra piccolino all’esterno con tutta la sua architettura in legno. Per arrivarci si passa attraverso un percorso molto suggestivo di piante di prodotti tipici come: uva e mele, ecc. Nessuna coda per entrare, qui dentro si sta prevalentemente con il naso all’insù perché il soffitto è formato da tante conche con all’interno appesi i prodotti tipici (bottiglie, formaggi, pentole, fasci di grano…). Inoltre, ci sono campane con infusi di thè e tappi da sughero. Si arriva poi all’area shop con tazze molto carine e un banchetto con baguette, pane, brioches. Accanto c’è una “casetta dell’acqua”. Lì vicino invece il ristorante “Cafè des Chefs” dove è anche possibile consultare il menù. Ma non finisce qui perché si trova anche un camioncino “Bistrot du Lion” dove si possono fare piccole degustazioni (noi abbiamo assaggiato una fettina di carne bianca e una patata al forno), inoltre il chiosco “Boulangerie” con altri prodotti tipici molto invitanti.
7) SANTA SEDE
Piccolo padiglione accanto alla Francia, giallo e grigio, sulle pareti esterne la scritta “Non di solo pane” è rappresentata nelle principali lingue. Nessuna coda, l’interno è piccolo ma molto suggestivo. Qui si riflette su povertà, corruzione, disequilibrio, speculazione attraverso schermi led e fotografie. C’è anche un quadro di Tintoretto che rappresenta l’ultima cena. Verso l’uscita, lo staff distribuisce gratuitamente delle immagini di Papa Francesco.
8) POLONIA
L’architettura della Polonia è una grande quantità di cassette di legno una accanto all’altra. Al di fuori si trova un piccolo bar, delle panchine sempre di legno, e un palco per intrattenimenti serali. Abbiamo potuto avere in omaggio delle bustine di thè. L’accesso è senza coda e attraverso una scalinata, si arriva ad una grande scritta di benvenuto. Si prosegue poi in un giardino con specchi che lo fa sembrare infinito. Alla fine del percorsi si arriva ad uno shop dove vengono mostrati molti prodotti tipici. Il ristorante è piccolino e all’interno.
9) SPAGNA
Si nota subito una grande valigia a led fuori dal padiglione che da proprio l’impressione che si sta per partire per un viaggio all’interno della struttura. Niente coda nemmeno qui e durante il percorso d’accesso si incontrano altre valigie più piccole, sia a terra che appese, ognuna con il nome di un prodotto, dedicata ad un alimento. Lungo i corridoi: fotografie, filmati e monitor interattivi, per poi arrivare ad una stanza molto suggestiva con piatti bianchi sul pavimento e alle pareti, tutt’intorno vengono proiettati giochi di luce e filmati. Uscendo dal percorsi si ha già un primo impatto con l’area esterna molto carina con un “Tapas Bar” con tavolini sotto a delle verande e poi si trova il ristorante ed infine un carrettino con il famoso “Jamon Iberico”.
10) UNGHERIA
Anche qui niente coda. La struttura è un grande cilindro di colore bronzo, all’esterno un chiosco, e un artigiano che lavora il legno e signore dello staff in costumi tipici che lavorano con ago e filo, piccole piantine di fiori nel piazzale qua e là. All’interno invece c’è il piano terra dove al centro della stanza si trova un pianoforte, staff con costumi tipici che svolgono i lavori più tradizionali. Inoltre, si esalta la natura e l’importanza dell’acqua, e poi schermi, statue e fotografie. Tramite una scala si accede al piano superiore dove si può fare un giro circolare del padiglione da un’altra prospettiva.
11) ROMANIA
Niente coda nemmeno qui. Una gentile ragazza dà il benvenuto nella lingua tradizionale. Il padiglione è fatto di legno e riproduce la tipica abitazione in un villaggio rumeno. Al piano terra ho visto un’esposizione di quadri e al centro uno spazio con proiettore. Al piano di sopra invece c’è un immenso giardino e anche la zona ristorazione.
12) MESSICO
Qui invece una breve coda di dieci minuti. La struttura del padiglione sembra un’enorme pannocchia. All’esterno si trova un piccolo chiosco molto attivo e tutt’intorno tavolini e sedie. Prima di entrare lo staff distribuisce a ciascun visitatore un adesivo con codice a barre con il quale si potrà interagire nell’attesa della fila con dei totem oppure più avanti nel percorso. All’interno un grande bar e poi si inizia il percorso attraverso la riproduzione di un filmato che presenta questo grande paese, si prosegue su delle rampe costeggiate da grandi girandole e si arriva in una stanza con una scultura originale sotto vetro, molto suggestiva. Poi si arriva in una stanza piena di cucchiai di legno appesi al soffitto che attraverso dei microfoni riproducono un suono melodico, in questa stanza ci sono anche due sculture di “albero della vita”. Proseguendo nella stanza successiva, il ragazzo dello staff spiega che quello spazio verrà adibito di volta in volta ad una città messicana, questa volta l’area era dedicata alla città di “Puebla”, infatti veniva esposta tutta una mostra inerente questa città. Bella l’idea, questo padiglione sarà in continuo mutamento. Infinite si arriva all’ampia terrazza dove si trova il ristorante.
13) REGNO UNITO
Anche in questo padiglione la coda non c’è ed accediamo attraverso un percorso immerso nella natura tra frutteti e fiori, inoltre ci sono delle panche di legno con delle scritte in varie lingue e anche altri pannelli di legno con dei buchi dove si può guardare all’interno ed iniziare a scoprire il mondo delle api. Infatti il Padiglione è la riproduzione di un grande alveare dove si possono sentire anche il ronzio delle api. Si invita il visitatore a sentirsi come un’ape. Sulla grande terrazza c’è il ristorante inglese con i loro prodotti tipici.
14) OLANDA
Forse il padiglione più colorato e con l’atmosfera sempre di festa ed allegria, qui si mangia, si beve e ci si rilassa. Formato da camioncini, ognuno con un prodotto tipico e da stand, si può trovare anche una piccola ruota panoramica. Non si può non assaggiare le buonissime patatine fritte nel cono di carta a 4,50 euro oppure assaggiare una porzione di cubetti di formaggio a 6,00 euro.
15) AZERBAIJAN
Anche qui riusciamo ad entrare subito. Il padiglione lo si nota dalla sua grande sfera di vetro e dall’enorme caramella verde all’entrata. Al piano terra ci sono delle note musicali appese al muro e si possono toccare degli strumenti musicali, mentre al primo piano (secondo me il più apprezzato) ci sono installati dei fasci di fiori di plastica, sono nove colori (come le sue zone climatiche), dove il visitatore può accenderli attraverso il passaggio della propria mano. Nel padiglione non mancano piante, fiori, e prodotti tipici. Sulla terrazza c’è un piccolo cafè e una bella vista sull’intera zona di Eataly con al centro del giardino la “Macchina di Santa Rosa”, Patrimonio dell’Unesco.
16) ARGENTINA
La si riconosce dai suoi grandi silos che compongono il padiglione. Qui la coda è solo per accedere al ristorante, infatti pullula di visitatori intenti a cenare soprattutto con il suo piatto tipico: la carne. Il profumo è ovunque e molto invitante. Un piccolo banchetto all’entrata offre un assaggio di “Fernet Branca”. La mostra invece è ubicata al piano superiore con proiezioni sui muri.
17) COLOMBIA
La coda è di circa un quarto d’ora. All’esterno un banchetto offre ai visitatori dei fiori. Lo staff accompagna il visitatore a scoprire questo paese attraverso dei video in base alle molteplici fasce climatiche: il caldo, il freddo, le zone umide, il paramo (microclima) e le nevi perenni. Mi è piaciuto molto perché ogni fascia climatica ha le sue produzioni agricole ed ognuna contribuisce allo sviluppo del paese. Durante il percorso ci sono fotografie di personaggi famosi della cultura e dello spettacolo, come Shakira. Verso l’uscita si passa attraverso delle scale con in sottofondo la musica prodotta dalla “Marimba”, vi è anche lo strumento musicale e si può provare, il suo suono riproduce il suono dell’acqua. Infine si attraversa lo shop, il ristorante e il cafè colombiano. Sedie e tavolini sia all’interno che all’esterno del padiglione. Da notare il lato esteriore verso il Padiglione Cinese, veramente molto bello.
18) CINA
Il padiglione cinese è immerso nel colore giallo dei fiori e per accedervi vi si passa in mezzo dando la sensazione di essere ovunque tranne che a Milano. La struttura è spaziosa e le code non ci sono nemmeno qui. I cartelli lungo la prima parte del percorso raccontano le quattro stagioni e i principali periodi del calendario lunare per poi passare al concetto filosofico di armonia tra uomo e natura. Grande attenzione sul tema dell’agricoltura e veramente belle le sculture di argilla che rappresentano le dieci fasi principali della preparazione dell’anatra laccata. Il punto più suggestivo lo si raggiunge salendo sempre più in alto attraverso una rampa, lo sguardo del visitatore è rapito da più di ventimila luci a led rappresentanti steli di grano che cambiano colore. Si prosegue con la visita di un filmato con l’introduzione del Presidente Cinese. Sul retro del padiglione vi è il ristorante con prodotti tipici.
19) THAILANDIA
Il gentilissimo staff thailandese dà il benvenuto e si scusa in anticipo per l’attesa di circa quindici / venti minuti, intanto con il microfono intrattiene i visitatori. L’architettura del padiglione è come un grande cappello come quello tipico dei contadini. La sala che mi ha impressionato di più è stata quella in cui attraverso un filmato, la Thailandia mostra al visitatore la ricchezza del suo territorio e la coltivazione del riso e di come il Re thailandese sia da sempre impegnato in prima persona nell’agricoltura, nel suo sviluppo e nella ricerca. L’ultima stanza mostra attraverso filmati sul pavimento i prodotti tipici. È presente un piccolo mini market che funge anche da area ristoro.
20) ALBERO DELLA VITA
Questa volta ho assistito allo spettacolo delle h 22:00, a mio parere stupendo, imperdibile ed emozionante con i suoi giochi di luce ed acqua e con la musica di sottofondo. Per apprezzarlo al meglio, il cielo dev’essere completamente buio. Si può ammirare bene sia attorno alla “Lake Arena” oppure anche nella parte di “Cardo” davanti all’albero. C’erano un sacco di persone di tutte le età, tutte con il naso all’insù a godersi lo spettacolo, tutti ad ammirare quell’albero magico.
Expo Milano 2015 ogni volta è una meraviglia, è stupore, scoperta e voglia di ritornare.
Ogni giorno, ovunque, ci sono eventi, manifestazioni, balli, canti, degustazioni, visite ufficiali, concerti, iniziative, conferenze.
Ogni padiglione interpreta a modo suo il tema “Nutrire il Pianeta – Energia per la Vita” e per questo ognuno è unico e speciale.
Tutto è in continua mutazione per migliorare padiglioni, aree e cluster.
I sorrisi e la gentilezza dello staff che ti accoglie nei vari padiglioni nella lingua d’origine, i costumi tradizionali, i profumi dei cibi, l’armonia tra culture e religioni racchiuse in un’unica area, la voglia di far conoscere paesi lontani e vicini: tutto questo trasporta il visitatore a viaggiare nel mondo senza prendere né un aereo né una nave.
E’ sorprendente come essendo in coda al Padiglione della Colombia, alla tua sinistra ci si può immergere nell’atmosfera Cinese e a destra in quella Argentina, dove davanti a te in coda ci sono due amici francesi e dietro una famiglia egiziana, mentre una coppia di fidanzati inglesi ci passeggia accanto.
Non vedo l’ora di organizzare la mia prossima terza visita.
Consiglio a tutti di iscriversi alla pagina Facebook “Expo 2015 Milano – consigli per gli utenti”.
Jessica Pellegrini (Bergamo – 27 anni)