Indimenticabile Lisbona
In sintesi
1° giorno: Alfama, Barrio Alto, Baixa
Indice dei contenuti
2° giorno: Praca do Comercio, Belem (Chiesa e monastero di S. dos Jeronimos; torre di Belem; Munumento alle scoperte). Per la torre e il monastero si può fare un biglietto unico che costa 12 euro altrimenti singolarmente 6 euro ciascuno. Consigliata l’antica pasticceria in cui mangiare Pasteis de Belem.
3° giorno: mare a Carcavelos, a 20 min di treno da Cais do Sodré. Costo 1,85 euro a tratta.
4 giorno: Chiesa e monastero di S. Vicente de Fora con terrazza panoramica (5 euro); Feira da Ladra; Chiesa di S. Engracia (4 euro); Castello di S. Giorgio (8,5 euro).
Volo: Ryanair da Bergamo all’andata e Easyjet al ritorno per un totale di 96 euro a testa, acquistato però a fine gennaio.
I trasporti pubblici di Lisbona non sono molto frequenti. Costo del biglietto 1,40 euro valido per un’ora. Si può fare una tessera cartacea che costa 50 cent e che si ricarica con i biglietti che servono, anche alle macchinette automatiche.
Treni puntuali e comodi.
Alloggiare: Oliveirinha 30 in zona Alfama, vicinissima al passaggio del tram 28 e al Miradouro de Santa Luzia. Costo per tre notti: 90 euro.
Appartamento prenotato su booking: monolocale rustico, ma accogliente, cucina ben attrezzata, pulizia accettabile, terrazzo abitato da gatti, letto alla francese. Il proprietario di casa è molto simpatico e disponibile, parla inglese e abita nell’appartamento di sopra.
Prima domenica del mese: musei e monumenti gratuiti.
Tre giorni è il numero minimo per visitare la città. Clima molto caldo in estate anche se ventilato di sera.
Dove mangiare: Farol de Santa Luzia, zona Alfama; Antiga Confeitaria de Belem
1° GIORNO
Saranno almeno 12 anni che voglio vedere Lisbona e ogni volta era troppo costosa. Prenotando il volo molti mesi prima riusciamo a stare sotto i 100 euro. Finalmente, io e il mio ragazzo, riusciamo a realizzare un sogno.
Volo da Orio molto presto, arrivo a Lisbona alle 9 con qualche difficoltà nel raggiungere l’appartamento. Il tram non passava, abbiamo aspettavo mezzora e poi abbiamo deciso di prendere un taxi, ma il tassista non sapeva dove si trovasse l’indirizzo, non aveva il navigatore e ha chiesto informazione ad alcuni suoi colleghi. Speranzosi di arrivare alla casa, sistemarci e riposarci, saliamo sul taxi, che però fa un giro strano, prendendo la direzione opposta rispetto a dove dovevamo andare. Ci lascia nella via sbagliata, chiedendoci 7 euro. Siamo ancora più lontani dalla destinazione e con le valigie in mano cerchiamo il tram 28E, che si fa attendere molto e quando arriva è pienissimo. È un tram turistico, sempre affollato, perchè caratteristico della città.
Riusciamo ad arrivare dopo molto tempo e finalmente giriamo per il quartiere, ancora assonnati e stanchi per il viaggio. Pranzo in Alfama che è in festa per il Corpus Domini e la festa dei santi. La gente arrostisce sarde fuori dalle proprie case, le signore anziane sono sedute sui gradini come in Sicilia.
Mangiamo in uno stand allestito temporaneamente: piatto con cinque sarde, due birre, due insalate, pane e patatine. Speso 18 euro in tutto. Le sarde sono veramente ottime! L’odore di pesce alla griglia ci accompagnerà per tutto il nostro soggiorno a Lisbona.
Nel pomeriggio ci addentriamo nella Baixa (città bassa) e nel Barrio Alto.
Incontriamo degli amici genovesi che si trovano a Lisbona per un matrimonio e ceniamo con loro ad una festa popolare in cui arrostiscono ancora sarde, chorizo e carne di maiale. Dopo cena ci uniamo alla gente del posto che balla a ritmo di musiche popolari famose. La città è molto trafficata, gli automobilisti sono gentili, le persone rilassate, ci sono tantissimi turisti soprattutto olandesi e tedeschi. Di sera i giovani escono a piedi o con i taxi, la città è affollata e il clima piacevole. Alcune persone ti si avvicinano chiedendoti se vuoi dell’hashish, ma non sono insistenti. La sera, stanchi, crolliamo molto presto anche per goderci appieno il giorno seguente.
2° GIORNO- Belem
Oggi siamo più riposati e pronti per scoprire Lisbona. Decidiamo di andare a Belem, che si raggiunge col tram 15E da Praca do Comercio, ma ci si può arrivare anche con altri mezzi come ad esempio i treni da Cais do Sodré in direzione Cascais o con gli autobus 28, 727, 729 e 751. Mentre scendiamo a piedi per le strade scivolose dell’Alfama, entriamo nella cattedrale “Sè”, proprio vicino a noi e assistiamo alla messa con coro e vescovo per celebrare il Corpus Domini. L’esperienza si rivela emozionante soprattutto per il coro e per gli aspetti tradizionali: alcune donne sono vestite con un velo nero, la messa è quasi tutta cantata. Procediamo per la piazza do Comercio, che si affaccia sul fiume Tago e fu sede del palazzo reale per quattrocento anni ed era il punto d’ingresso della città per ambasciatori e reali che attraccavano le loro navi e raggiungevano il palazzo. Questa piazza resterà uno dei nostri luoghi preferiti per la vista e la spaziosità. Prendiamo un affollato tram 15 per Belem. Ci sentiamo molto fortunati perchè la prima domenica del mese i musei e monumenti sono tutti gratuiti. Visitiamo la chiesa di Santa Maria e il monastero dos Jeronimos, di cui io mi innamoro totalmente per i colori e le forme, tipiche dell’architettura manuelina. Ci sono anche tanti musei a Belem che però noi non abbiamo visitato: il museo nautico, delle carrozze, di storia popolare, di archeologia e il planetario. Pranzo al ristorante Cais do Belem, posto molto turistico, servizio lento, cibo nel complesso buono ma molto salato. Abbiamo mangiato baccalà e calamari, serviti con patate, verdure e aglio. All’inizio ti portano degli antipasti, ma se non li vuoi puoi rifiutarli, anche perè si pagano. Il pane è a pagamento, mentre il coperto no. Abbiamo assistito ad un festival di musica popolare, con sfilate ed esibizione di gruppi etnografici. Nel pomeriggio giro alla torre di Belem, che però ci delude un po’ per la coda sia all’ingresso, che per salire in cima. Solitamente costa 6 euro. Molto bello invece il momumento alle scoperte, lungo il fiume. Di recente realizzazione, ma di forte impatto. La forma rievoca il profilo di una caravella. Ci si può entrare e godere della vista grazie ad un’ascensore, ma noi non siamo riusciti a vederla poiché era già chiusa. Infine, immancabile la tappa all’antica pasticceria di Belem per gustarci le vere pasteis de nata, dei dolcetti tipici portoghesi fatti con pasta sfoglia e ripieni di crema. Veramente deliziosi! Costano 1,05 l’uno e si possono spolverizzare con zucchero a velo o cannella. Tutti i turisti fanno scorte di questi dolcini. La pasticceria è dell’ottocento, decorata con azulejos e vale la pena di fare un po’ di coda per entrarci. Ormai giunta l’ora di rientrare, prendiamo di nuovo il tram 15 e, rientrando a casa, scopriamo l’elevador Castelo in rua dos Fanqueiros. Una scoperta fantastica perchè con due ascensori riusciamo ad evitarci le strade in salita e trafficate, arrivando sotto le mura del castello di S. Giorgio. La vista panoramica sulla città al tramonto è molto bella. All’ingresso del secondo elevador scopriamo anche il Pingo Doce, un supermercato economico e ben fornito in cui facciamo la spesa per la cena.
3° GIORNO- Carcavelos
Siamo a Lisbona già da due giorni, volati molto in fretta. Decidiamo di prendere del fresco al mare, viste la torride giornate in cui si fa molta fatica a girare per la città. Il proprietario di casa ci consiglia di andare a Carcavelos, a venti minuti di treno da Cais do Sodré. La spiaggia è raggiungibile a piedi dalla stazione, camminando in un viale alberato. Come ci aspettavamo è una spiaggia molto ampia, poco frequentata di lunedì mattina, ma nel pomeriggio si riempie soprattutto di turisti. L’acqua dell’oceano è freddissima, il clima ventilato, tant’è che ci ustioniamo senza accorgercene. Nel pomeriggio merenda al bar con vista sull’oceano e odore di aglio e lumache di mare servite ai turisti. La sera, rientrati dal mare, seguiamo nuovamente il consiglio del nostro proprietario e ceniamo al Farol de Santa Luzia, di fianco alla chiesa e al belvedere. L’esperienza vale veramente la pena poiché il cibo è ottimo. Cena ancora a base di pesce che non ci stanca mai: bacalhau alla minhota e lulas a la plancha (baccalà fritto su un letto di patate fritte e cipolle, calamari alla piastra con verdure). Di dessert riso dolce e ananas caramellato al vino di Madeira. Prezzi contenuti, piatti unici che ti saziano. Consigliatissimo! Chiuso a pranzo e la sera alle 23. Passeggiando per le strade ci rendiamo conto che la città di lunedì sera è deserta, a differenza degli altri giorni.
4° E ULTIMO GIORNO
Oggi è l’ultimo giorno. Inizia ad assalirmi la malinconia perchè non voglio lasciare Lisbona e ancora abbiamo da vedere tante cose. Ci dedichiamo alla nostra zona visitando la chiesa di S. Vicente de Fora con il monastero che è a pagamento (5 euro), ma merita una visita. La vista dalla terrazza panoramica è impagabile. Oggi è martedì e ci rechiamo anche alla feira da Ladra, il famoso mercatino delle pulci che si svolge il sabato e il martedì. Acquistiamo qualche regalo per i parenti e ci dirigiamo verso Santa Engracia, ma non la visitiamo all’interno (costa 4 euro e si può godere della vista panoramica). Per pranzo vorremmo provare il ristorante consigliato “Ti natercia” in Alfama, ma lo troviamo chiuso così come il Farol di Santa Luzia. Le strade di Alfama sono davvero caratteristiche e me ne sono innamorata ogni giorno di più. Pranziamo quindi alla Casa di Madeira, ma l’attesa è lunga, sbagliano a portarci i piatti… cibo non eccezionale e nemmeno economico. Posto sconsigliato. Nel pomeriggio visitiamo il castello di San Giorgio, che con nostra sorpresa costa 8,5 euro. Si visita in un’ora, la struttura è intatta perchè ricostruita, ma ci sono dei siti archeologici. Bella la vista sul fiume e l’esperienza in camera oscura dove puoi vedere la città e ascoltare una sintesi turistica su Lisbona. Le visite sono ogni mezzora, in inglese o spagnolo. Di corsa e accaldati, dopo aver bevuto una limonata con menta, prendiamo le valigie e ci avventuriamo di nuovo sul tram 28, restando bloccati nella città per una macchina parcheggiata male. Anche il rientro in aeroporto è difficoltoso, così come l’arrivo in città.
Che dire di Lisbona… ti entra nel cuore poco alla volta con i suoi paesaggi, i tetti rossi delle case di Alfama, le terrazze panoramiche, la vivacità e festosità che la caratterizza, il profumo di pesce per le strade. Una città da visitare più di una volta, anche nei dintorni.