Passeggiando per Praga… in famiglia
Finalmente Praga! Dopo anni di corteggiamenti seguiti da ripensamenti, seguiti da nuovi corteggiamenti seguiti da altri ripensamenti, due mesi orsono, finalmente ci siamo decisi ad acquistare i voli per la “città d’oro”. Ma, passano gli anni, cambiano i nuclei familiari, per cui il classico viaggio romantico di coppia si è trasformato nel frattempo in un viaggio familiare, con bimbo di un anno e nonni al seguito.
Si parte, di venerdì sera, da un terminal 2 di Fiumicino che ancora risente, sia in termini di fastidiosi odori che in termini di operatività, dell’incendio del vicino terminal 3. Alla fine partiamo con 50 minuti di ritardo. Ma poco male, perché considerato che l’arrivo sarebbe stato di sera e con un bimbo così piccolo non aveva molto senso affrontare anche un ulteriore transfer verso il centro, avevo già prenotato il Courtyard Marriot Prague Airport Hotel, una bella struttura che sorge a due passi dal terminal arrivi dell’aeroporto di Ruzyne, e che offre alti standard qualitativi a prezzi convenienti.
Il sabato mattina dopo aver approfittato dell’abbondante colazione dell’hotel, ci rechiamo con un taxi in città (la corsa costa tra i 25€ e 40€ euro a secondo del numero di passeggeri), dove soggiorneremo per le restanti due notti presso il Residence Leon d’Oro. Si tratta di un semplice hotel a tre stelle, che offre camere spartane negli arredi, ma pulite e molto grandi, con annessa piccola cucina che è un plus che da non sottovalutare per coloro che viaggiano con bambini piccoli. Inoltre l’hotel si distingue per la magnifica posizione a pochi passi dalla Piazza della Città Vecchia e per i prezzi molto contenuti, considerata la zona.
Inizia così la nostra vacanza praghese. Il tempo è buono e la temperatura mite. Con il tram ci rechiamo presso la zona del castello di Praga, il cui complesso, comprendente la splendida cattedrale gotica di San Vito, domina il paesaggio. Visitiamo prima i giardini reali, dove abbiamo modo di far sgambettare per benino nostro figlio, poi la Cattedrale, il Castello e il Vicolo d’Oro. Infine scendiamo, questa volta a piedi, ma ovviamente evitando le scale, verso il Piccolo Quartiere (Mala Strana) dove ci fermiamo per un breve spuntino.
Ripassiamo in albergo per nutrire il piccolo e, dopo un breve riposo, siamo di nuovo “on the road”. La prima meta pomeridiana è il Ponte Carlo. La direttrice principale che porta al ponte è la Karlova, via piena di negozi, (tra cui quelli che preparano i fantastici e golosi Trdlo), e che, specialmente di sabato, soffre di sindrome da superaffollamento turistico. Ma poco male; il buon Brunetto, cullato dalle dolci oscillazioni dei sampietrini praghesi, cade in un sonno profondo e quindi non soffre per l’eccessiva calca. Arriviamo quindi al Ponte Carlo, che si staglia imponente tra le due rive della Moldova, e permette di scattare belle foto ricordo. Dal ponte si passa poi al quartiere Mala Strana. Ci dirigiamo verso l’isolotto Kampa, ma solo dopo aver scattato qualche foto al famoso e curioso Muro di John Lennon e al successivo Canale del Diavolo con vista sul Mulino della Certovka. Giriamo per un po’ per i giardini Kampa dove si fanno notare soprattutto i “Bronze Babies”, tre stravaganti sculture infantili dell’artista ceco David Cerny, e infine ritorniamo sull’altra sponda del fiume dove abbiamo in programma di cenare. La scelta ricade sul Kavarna Slavia Cafè, posizionato proprio di fronte al teatro nazionale, dove, in un atmosfera un po’ retrò, si ha la possibilità di assaggiare cucina praghese di buona qualità. Il locale è molto adatto anche per i passeggini visto gli ampi spazi presenti tra i tavoli. Dopo cena, completiamo il nostro percorso, con una bella e dolce passeggiata sul lungo fiume. Sono gli ultimi minuti del tramonto e lo spettacolo del Castello e del Ponte Carlo che si riflettono sulla nera Moldova è davvero di rara bellezza.
L’indomani, dopo una discreta colazione in hotel, ci dirigiamo con calma verso Piazza San Venceslao, da molti considerata un po’ un simbolo della globalizzazione, ma che comunque resta una piazza molto bella, lunghissima, e dominata dal monumento di Jan Palach e dal palazzo del Parlamento. Molto interessante, nei giardini al centro della piazza, è la mostra fotografica che ricostruisce le trasformazioni che questa ha subito negli anni, e che permette di fare un viaggio a ritroso nella storia recente di Praga e della Repubblica ceca tutta. Ridiscendendo piazza San Venceslao, tagliamo a destra verso il quartiere ebraico e poi ritorniamo alla Città Vecchia (Stare Mesto) passando sotto la stupenda Porta (o Torre) delle Polveri. Pausa pranzo al Zebra Asian Restaurant (ottimi thai noodles), e poi rotta verso la Piazza della Città Vecchia , dominata dalla splendida architettura barocca della Torre dell’Orologio e della Chiesa di Tyn, e che, per bellezza e fermento, rappresenta il cuore pulsante della città. Lì, abbiamo lasciato nostro figlio del tutto libero (si fa per dire) di scorrazzare e guardare con occhi meravigliati gli innumerevoli artisti di strada, le splendide carrozze trainate da cavalli bianchi e le stravaganti auto d’epoca che portano i turisti a spasso per la città.
Dopo una breve pausa in hotel, ritorniamo ancora nella limitrofa Piazza della Città Vecchia e, approfittando dei nonni che sono ben felici di dare un occhio al pupo, finalmente saliamo, al prezzo di 120 corone, sulla Torre dell’Orologio dalla cui cima si ha una bellissima visione a 360° su tutta Praga. Bisogna dire che gran parte dei turisti è attratta più dal carillon dell’orologio astronomico che dal panorama che si può ammirare dalla torre, per cui non c’è molta coda per salirci sopra. Dalla piazza ci spostiamo di nuovo sul lungo fiume e, proseguendo verso Vysehrad, ci imbattiamo prima nel parco Zitkovy e poi nelle Case Danzanti, spettacolare architettura ideata da Frank Gehry, in cui un palazzo di vetro dalle strane forme crea l’illusione ottica di un flessuoso passo di danza a due con l’edificio adiacente. Apprezzata anche questa particolare opera, un po’ stanchi prendiamo il tram per tornare a Stare Mesto dove consumiamo degli ottimi hamburger presso MeetBurger, classico american restaurant a pochi passi dall’orologio astronomico.
Ormai la visita a Praga sta per terminare ma, messo a letto il pargolo, non posso esimermi da fare un ultimo breve salto notturno per le strade di Stare Mesto, per fotografarne i monumenti principali nel diafano fascino che solo le luci notturne possono regalare. La Torre dell’Orologio, la Chiesa di Nostra Signora di Tyn e soprattutto la Porta delle Polveri, sapientemente illuminate, sembrano uscite da un dipinto un po’ malinconico che racconta di bei tempi andati, e mi permettono di prendere congedo, nel modo più dolce possibile, da questa splendida città, e da queste breve ma intensa vacanza.