Marocco sud occidentale tra arte, mare e alte montagne

Un paesaggio mutevole e spettacolare, un popolo giovane e accogliente
Scritto da: Sergio&Marta
marocco sud occidentale tra arte, mare e alte montagne
Partenza il: 18/04/2015
Ritorno il: 25/04/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Premessa

Sergio, 54 anni, e Marta, 49 anni, sono i protagonisti di questo viaggio. Marta ha organizzato il tour, Sergio ha scritto il diario di viaggio. Questo è il nostro secondo tour in Marocco, nel primo viaggio, effettuato nel 2011, abbiamo visitato tre città imperiali, Fez, Meknes e Marrakech, Erfoud, il deserto dell’Erg Chebbi e la Valle del Dades. Per questo itinerario, bellissimo, vedi il nostro diario su questo sito. Questa volta abbiamo voluto fare un viaggio al risparmio, approfittando dei prezzi bassi, frutto terribile della crisi internazionale in Medio Oriente e Nord Africa, scegliendo strutture di livello medio, cosa abbastanza rischiosa in Marocco! Quest’anno abbiamo altri viaggi in programma e quindi abbiamo ridotto il budget a 500 € a testa. Se ci si accontenta di un livello di pulizia non eccelso e di stanze non proprio spaziose, di mangiare un po’ alla meglio per non perdere tempo durante gli spostamenti nel tragitto, l’impresa è possibile senza grande sforzo. Al termine della descrizione c’è il dettaglio delle spese; ovviamente quello che fa la differenza è l’opportunità di poter decidere per tempo il periodo di ferie da prendere e di pianificare il viaggio con almeno tre mesi di anticipo. Abbiamo prenotato volo e autobus il 12 Gennaio 2015, la macchina a noleggio il 28 Gennaio 2015 e gli alberghi il 31 Gennaio 2015. Il volo andata e ritorno Pisa – Marrakech, con due bagagli a mano e una valigia di 15 kg, è costato 150,52 €, l’autobus da Firenze a Pisa andata e ritorno è costato 19,96 €.

Il viaggio, della durata di 8 giorni, prevede l’arrivo a Marrakech e il pernottamento per la prima notte, il noleggio auto all’aeroporto la mattina successiva con itinerario Marrakech – Taraoudant – Tafraoute il secondo giorno, Tafraoute – Agadir – Essaouira il terzo giorno, Essaouira – Oualida – El Jadida – Azemmour il quarto giorno, Azemmour – Casablanca – Rabat il quinto giorno, Rabat – Cascade d’Ouzoud – Marrakech il sesto giorno con restituzione macchina, la permanenza a Marrakech per il settimo e l’ottavo giorno. Il noleggio auto, della durata di cinque giorni, ha avuto un costo complessivo di 170 € comprensivo di assicurazione con copertura totale e navigatore GPS. Gli alberghi sono stati prenotati tutti on line su booking.com, prezzo medio 33 € a notte colazione inclusa!

Sabato 18 Aprile 2015

Eccoci più o meno pronti per il nostro secondo viaggio in Marocco! Quest’anno partiamo un po’ tesi, due dei nostri figli, tutti maggiorenni, hanno qualche problema di salute. Già la partenza è uno stress: alle 8.20 di mattina sono all’ospedale con la mia figlia maggiore per fare dei controlli, esco alle 11.20 ma appena immessomi sulla via del ritorno trovo un ingorgo tremendo perché c’è una strada chiusa per lavori. Arrivo a casa alle 12.25, l’ultimo autobus utile per la stazione è alle 12.35. Andiamo di corsa al capolinea ma ovviamente l’autobus è in ritardo, visto il caos che c’è in città. Mentre stiamo per tornare a casa a prendere la macchina ecco spuntare un autobus; ovviamente è pieno zeppo e quindi il tragitto è più lungo del previsto. Arriviamo alla stazione di S. Maria Novella per prendere il Terravision appena in tempo, alle 13.11 saliamo sul bus e alle 13.13 si parte …. pfui! Il tragitto è tranquillo, arriviamo all’aeroporto di Pisa alle 14.30, il check-in è rapidissimo, abbiamo il tempo di mangiare i nostri panini, di prendere un caffè e di aspettare un po’ per l’imbarco. L’aereo è pieno, visti i prezzi c’era da immaginarselo, il tragitto dura circa 3 ore e 30 minuti, partiamo con circa 25 minuti di ritardo, alle 16.35 ora italiana, arrivo recuperando circa un quarto d’ora, alle 18.50 ora locale.

Il Marocco è un’ora indietro rispetto all’Italia ma ha l’ora legale, anche se per un periodo più breve del nostro. Viaggio tranquillo, anche se accanto a me ho un signore di circa la mia età che in una mezz’oretta mi racconta tutta la sua vita, robe da pazzi! Come al solito, una volta atterrati, ci vuole circa un’ora per le pratiche burocratiche, siamo fuori dall’aeroporto alle 20.10. Abbiamo la brillante idea di farcela a piedi dall’aeroporto fino al nostro riad, che abbiamo scelto a ridosso delle mura della kasba; il tragitto è più lungo di quanto pensassimo, arriviamo all’interno della kasba alle 21.20 e iniziamo la caccia al riad. Una ragazza ci indica la strada ma quando arriviamo all’albergo ci dicono che quello è il Riad Dubai mentre noi cerchiamo il Dar Dubai. Uno dei ragazzi dell’albergo ci accompagna quindi al nostro riad, dove, come al solito, ci accolgono con il loro ottimo the alla menta, poi contattano il responsabile della struttura per verificare la nostra prenotazione. La cosa ci insospettisce, verifichiamo che l’albergo non è all’indirizzo che avevamo prenotato, ci arrabbiamo un po’, dopo qualche minuto arriva il capo struttura che ci spiega che lui gestisce sei riad e che non alloggeremo nel riad prenotato perché per un disguido la nostra camera è già occupata. Mi arrabbio un po’, faccio presente al ragazzo che ho prenotato a gennaio; lui per tutta risposta ci offre la cena, aspetta che abbiamo finito di mangiare e ci accompagna personalmente presso il riad dove alloggeremo. Durante la cena chiacchieriamo tutti insieme con un buffo signore londinese che ha sposato una filippina! Alle 23.30 siamo finalmente in camera, una struttura di livello medio – basso, il tempo di fare una doccia e dormiamo come ghiri!

Domenica 19 Aprile 2015

Giornata memorabile! Alle 8.00 siamo pronti ma per fare colazione ci vogliono 45 minuti, tempi marocchini! Pago in euro perché non ho ancora cambiato i soldi in valuta locale; il ragazzo dell’albergo, nel darmi il resto, mi vuole cuccare 100 dirham, pari a una decina di euro, mi tocca arrabbiarmi un po’. Prendiamo un taxi per andare in aeroporto, contrattiamo per 50 dirham, circa 5 euro; all’interno dell’aeroporto facciamo un prelievo con la carta di credito, il cambio avviene a 10,58 dirham per ogni euro, un po’ meglio del cambio presso i cambia valute locali, anche se poi il gestore della carta di credito applica una tassa di circa il 4%, quindi, a conti fatti, meglio cambiare dai cambia valuta locali. Ci rechiamo poi al nostro car rental, Locationauto Marocco per prendere la nostra macchina; qui cominciano i problemi, la carta di credito non funziona e il gestore non può addebitarmi il deposito previsto per il noleggio. Concordiamo quindi di lasciare un deposito in contanti per 250 €; prendiamo quindi la nostra macchina, una Yundai I10, e partiamo. Ci fermiamo subito a fare benzina, dove spendo 300,50 dirham per fare il pieno, il benzinaio vorrebbe 350 dirham, pensa proprio che sia scemo! Gliene do 305 proprio perché non ho voglia di discutere e iniziamo la nostra avventura. L’itinerario prevede di attraversare il bellissimo Toubkal National Park, con le sue belle vette innevate delle montagne dell’Atlante. Lungo il tragitto ci fermiamo alla moschea Tim Mal, una struttura del XII secolo molto rimaneggiata che oggi è di fatto un museo; due ragazzi del luogo hanno le chiavi per farci visitare la struttura all’interno, spendendo solo 10 dirham a testa. Proseguiamo il nostro lungo e tortuoso tragitto, il panorama è bellissimo; la discesa a Taraudant è spettacolare, con le montagne che cambiano continuamente colore. Arrivati in fondo alla valle la strada è decisamente migliore e, visto che il tempo stringe, accelero un po’, grave errore, la polizia con l’autovelox mi becca e mi rifila una multa di 300 dirham; il territorio è completamente presidiato dalla polizia, sia per controlli di routine che per controlli stradali. Arriviamo in paese, un borgo agricolo che conserva una cinta muraria bastionata della lunghezza di 7,5 km molto bella. Girovaghiamo un po’ per questa cittadina berbera piena di negozietti, poi ripartiamo alla volta di Tafraoute, meta del nostro itinerario odierno. La macchina comincia a dare problemi, si accende la spia della temperatura; circa 10 km dopo essere ripartiti mi fermo in uno spiazzo per capire cosa succede ma la macchina non riparte più. Un signore gentilissimo che fa il guardiano in una lavorazione inerti mi dà una mano a vedere cosa può essere successo; dopo aver fatto un po’ raffreddare il motore controlliamo l’acqua del radiatore, è a secco, sicuramente si è bruciata la guarnizione della testa. Contatto l’agenzia di noleggio che mi dice che il centro più vicino per sostituire la macchina è all’aeroporto di Agadir, a circa 60 km da dove siamo adesso. Ormai è tardi, decidiamo di pernottare a Taraudant e poi domani cercheremo una soluzione; il signore che ci ha aiutato, che non ha macchina, chiama gentilmente un suo amico che ci riporta in città, dove prendiamo una camera in un albergo in centro, una struttura bellissima ma completamente decadente. Mangiamo una pizza in paese dopo aver invano cercato un locale segnalato dalla nostra guida Lonely Planet, la giornata non è stata delle più fortunate!

Lunedì 20 Aprile 2015

Abbiamo appuntamento alle 9.00 con il ragazzo che ci ha accompagnato ieri in albergo per andare con un meccanico a vedere cosa si può fare al mezzo. Alle 7.30 ci svegliamo, in Italia sono le 8.30, chiamo prima la banca e poi il call center di Cartasì per sapere come risolvere il problema con la carta di credito. L’operatore mi dice che, secondo lui, c’è stato un problema sulla rete telematica perché tutti i tentativi di prelievo fatti, sia da me che dall’addetto al noleggio auto, non risultano registrati! Esco quindi per provare a vedere se funziona e prelevo senza problemi, che sia girata la fortuna? Facciamo colazione fuori dall’albergo con due crepes al cioccolato e un ottimo the alla menta e poi ci avviamo con il meccanico e il nostro autista alla macchina. Lungo il tragitto sale in macchina anche un amico dell’autista che parla inglese e ci aiuterà a capirci meglio. Constatato definitivamente che il mezzo non è utilizzabile e che per ripararlo ci vuole del tempo, ci mettiamo in contatto con l’agenzia di noleggio; nel frattempo i ragazzi hanno chiamato un carro attrezzi per portare la macchina in città. Fa tutto il nostro interprete, prima parla con l’agenzia di Marrakech e poi con quella di Agadir e, dopo aver concordato il prezzo, decidiamo di portare la macchina all’aeroporto di Agadir, dove ce la sostituiranno con un’altra. Partiamo quindi con il carro attrezzi, ringraziamo e ci sdebitiamo con i nostri “angeli custodi”, 100 dirham per il meccanico, 200 dirham per l’autista e neanche una mancia all’interprete, che rifiuta categoricamente! E poi mi vengono a dire che i marocchini sono tutti delinquenti e spacciatori! Il carro attrezzi è un mezzo semifatiscente come buona parte del parco mezzi del Marocco; ci conduce però egregiamente all’aeroporto di Agadir, lungo il tracciato centinaia di serre di banani e distese di aranceti a perdita d’occhio. All’esterno dell’aeroporto c’è ad attenderci l’addetto di Locationauto Marocco che in pochi minuti ci rende disponibile l’autovettura, un’altra Hyunday I10. Appena partiti mi rendo conto che anche questa macchina ha dei problemi, si accende la spia del motore appena do gas e la macchina sobbalza come se avesse la tosse! Torno indietro e cerco di rintracciare il tipo che me l’ha data, lo trovo dopo un po’ e mi dice che va tutto bene, il mezzo è a posto e posso andare tranquillo … mah! Già prevedo di fermarmi dopo qualche chilometro, partiamo piuttosto perplessi, il nostro tour è ancora lungo! All’ora di pranzo superiamo Agadir, purtroppo abbiamo dovuto tagliare dal nostro itinerario Tafraute e la Valle del Paradiso con le cascate dell’Immouzer perché siamo in ritardo sulla nostra tabella di marcia. La strada che collega Agadir ad Essaouira, prossima tappa del nostro viaggio, è bellissima; le piante di argan sono ovunque, con le loro bacche ancora un po’ verdi. Ci fermiamo ad una della cooperative che lavorano questo prezioso frutto, cinque donne sono intente a rompere i noccioli e ricavarne la mandorla interna dalla quale si produce l’olio; una giovane operaia che parla bene l’inglese ci mostra le fasi della lavorazione, Marta si mette all’opera ad una sorta di mola in pietra dove le mandorle vengono pressate a freddo per produrre il famoso olio di argan. Compriamo alcune saponette e una bottiglietta di olio e ripartiamo; arriviamo ad Essaouria intorno alle 17.00, trovare il nostro riad, il Dar Sabon, non è difficile come al solito, la mappa e le indicazioni fornite dall’albergo sono stranamente esaustive. Entrati nella struttura notiamo con stupore che la proprietaria è una giovane donna lituana che ha lavorato a lungo in Inghilterra e che poi si è innamorata di questo posto e ha coraggiosamente deciso di investirci tutte le sue energie. Ci spiega brevemente cosa vedere e dove andare a mangiare; Essaouira è un borgo fortificato posto a ridosso dell’oceano Atlantico, una cittadina molto dinamica e movimentata, piena di negozi e di locali, con un porticciolo dove i pescherecci portano tutti i giorni il pesce che viene poi cucinato direttamente sul porto. Questa città è famosa per i suoi intagliatori, che lavorano il legno di tuya. Compriamo alcuni portagioie da regalare agli amici e una insalatiera per noi. Andiamo a vedere il tramonto dai bastioni, bellissimo, anche se il vento è molto forte; compriamo un quadretto per casa e girovaghiamo senza meta nel centro della città. Ceniamo al Loft, un locale consigliatoci dalla proprietaria dell’albergo, dove mangiamo un’ottima tajene di agnello e uno sformato di frutti di mare decisamente deliziosi. Il cameriere ci offre un piccolo antipasto e un the verde a fine pasto, attenzioni che solo noi italiani otteniamo perché il feeling con i popoli del Mediterraneo è forte, attenzioni che a loro costano quasi niente ma che rafforzano il nostro amore per questo popolo e per questa terra meravigliosa. Il locale è pieno di turisti di tutte le nazionalità. Dopo cena continuiamo a girovagare per la città, bellissimi i venditori di pesce e quelli che estraggono il succo dalla canna da zucchero.

Martedì 21 Aprile 2015

Facciamo colazione presto e ci affrettiamo per proseguire il nostro itinerario; percorriamo la bellissima strada costiera che da Essaouira conduce a Oualida, un tratto incontaminato di macchia mediterranea spettacolare fino a giungere alla costa, dove iniziano i campi coltivati e dove i contadini raccolgono il grano ancora a mano e gli aratri sono ancora trainati dagli asini, uno spettacolo alquanto impressionante, anche se i terreni sono coltivati ottimamente. Oualida non offre molto, solo una bellissima vista sulla laguna che corre per un lungo tratto tra il mare e la strada creando un paesaggio molto suggestivo. Ben più interessante El Jadida, con la sua città portoghese perfettamente conservata, con mura e bastioni intatti che arrivano fino al mare. Bella anche la cisterna, nulla a che vedere con quella di Istanbul ma comunque molto interessante. Visitiamo il vecchio forno portoghese ancora attivo, non abbiamo soldi spiccioli da dare al panettiere che un po’ si arrabbia per aver spiegato il funzionamento del forno senza aver raccolto nulla! Proseguiamo poi per Azemmour, destinazione finale della giornata; parcheggiamo fuori dalla medina e iniziamo la ricerca del nostro riad. Ovviamente non lo troviamo e ci affidiamo quindi a una signora del posto che gentilmente ci accompagna senza voler nulla in cambio. Il Riad 7, nostra dimora odierna, è di proprietà di uno svizzero, anche se è gestito da una ragazza marocchina che ci sistema in una camera posta sulla bella terrazza che spazia a 360°. Siamo gli unici ospiti dell’albergo, decidiamo di mangiare all’interno, prima usciamo per fare un giro in città. La medina è abbastanza deludente, nulla di quanto descritto dalla guida, il borgo è abbastanza fatiscente e sporco, poco gradevole. La cena in albergo invece è buona, un antipasto di melanzane, una tajene di agnello con piselli, carote e albicocche secche e una coppa di fragole.

Mercoledì 22 Aprile 2015

Facciamo colazione presto e ci avviamo verso Casablanca, il tragitto è abbastanza veloce perché prendiamo l’autostrada; più difficile il tratto che attraversa la città e conduce alla moschea Hassan II, la terza al mondo per dimensioni e con il minareto più alto del mondo, oltre 200 metri. Questa moschea e la moschea Tim Mal, che abbiamo già visitato, sono le uniche due moschee del Marocco visitabili anche da parte dei non musulmani. Arriviamo alla moschea alle 10.20, la visita guidata, anche in italiano, comincia alle 11.00, abbiamo il tempo di osservare un po’ l’esterno della moschea, fatta realizzare da re Hassan II tra il 1987 e il 1993, con una spesa complessiva di 800 milioni di dollari. Un’opera bellissima, realizzata su una roccia sul mare, alla quale hanno lavorato artigiani di tutto il mondo su progetto di un architetto francese, una moschea che riprende simboli musulmani, ebraici e cristiani, nello spirito di voler essere un simbolo di concordia fra tutti i popoli del mondo, mai così attuale. Terminata la visita percorriamo in macchina questa caotica città di ben 5 milioni di indisciplinati abitanti, visitando il Boulevard Mohammed V con le sue strutture moresche e l’elegante quartiere di Anfa. Ci dirigiamo poi verso Rabat, meta del nostro itinerario quotidiano, dove arriviamo intorno alle 16.00 e dove troviamo facilmente il nostro riad all’interno della medina, il Dar Aida. Visitiamo il suq e la kasba, bellissima quest’ultima, con la sua vista sul mare, i suoi vialetti colorati e il suo bel giardino portoghese. Nella kasba non lasciatevi impressionare dai ragazzi del posto che vi indicano l’itinerario per potervi accompagnare, rifiutate gentilmente e visitatela da soli, è molto meglio! La medina, con il suo suq, è molto bella, piena di negozi che vendono di tutto, piena di gente e di colori e allo stesso tempo relativamente pulita e tranquilla, decisamente una piacevole sorpresa. Qui vendono veramente di tutto, negozi che vendono solo zampetti, teste e cervelli di pecore o montoni, altri che vendono solo teste di mucca bollite, uno spettacolo pazzesco, cose mai viste! Una bancarella improvvisata vende interiora di mucca, con la trippa come si vendeva da noi forse 60 anni fa, scura, ancora da pulire, roba da rabbrividire! Ceniamo al ristorante El Bahia, immediatamente fuori le mura, un locale frequentato soprattutto da gente del posto, dove si mangia bene e si spende il giusto.

Giovedì 23 Aprile 2015

Stamani sveglia presto, vogliamo provare ad aggiungere al nostro giro anche la medersa di Salè. Ci fermiamo prima alla torre di Hassan, che è però in restauro, e al mausoleo di Mohammed V, poi arriviamo a Salè. La ricerca della medersa, ovviamente non esistono cartelli indicatori, è abbastanza facile, l’interno è stupendo, un piccolo gioiello, visitabile anche nella parte delle stanze dove i ragazzi studiavano il Corano. All’uscita ci aggancia un tipo che ci fa fare un mini tour facendoci vedere anche l’ingresso della grande moschea e un’altra moschea molto bella, poi ci chiede 20 € per il tour, volevo mangiarlo! Gli do 40 dirham, anche troppi!

Proseguiamo adesso per le Cascate d’Ouzoud, un lungo viaggio di circa 300 km in un territorio bello e curato che alterna la vegetazione di alto fusto a quella di basso fusto e a una campagna molto curata, dove il grano è la coltura principale, con i campi pieni di papaveri e di fiori di tutti i colori. Lungo l’itinerario piccoli villaggi tutti uguali, con qualche negozio assurdo lungo l’unica via principale. Per comprare qualcosa da mangiare ci fermiamo ad Ez – Zhiliga, dove visitiamo il suq più incredibile che abbiamo mai visto nella nostra lunga vita, venditori che hanno merci di tutti i tipi, il pane è appoggiato su un telo per terra, con la polvere che gira tutto intorno, così come il resto del cibo, tutto all’aria aperta, tutti con le mani che toccano la merce, un vero spettacolo! Compriamo una delle poche cose dove i nativi non possono introdurre le loro manine, un chilo di fave, per fortuna che il pane lo avevamo già comprato la mattina a Rabat!

Proseguiamo il nostro itinerario, lungo la strada gente dappertutto, pastori che guardano le greggi, bambini di tutte le età che tornano a casa dalla scuola in posti sperduti. I bambini sono impressionanti, alcuni non avranno più di 5 o 6 anni, stanno lungo la strada a vendere qualcosa, erbe aromatiche o frutta, immaginatevi un bambino europeo a fare una cosa simile, arriverebbe subito “telefono azzurro”! Hanno occhi svegli e sorrisi incredibili, sempre allegri e spensierati, un popolo dove lo psicologo penso che quasi non esista! Arriviamo a prendere la strada per le cascate d’Ouzoud un po’ in ritardo, sono già passate le 15.00; la strada è bellissima ma completamente in rifacimento, quindi impieghiamo molto più tempo del previsto per arrivare al paese e da qui per le cascate c’è un bel tratto a piedi. Decidiamo a malincuore di lasciar perdere e proseguiamo per Marrakech, abbiamo ancora da percorrere 160 km e dobbiamo essere all’aeroporto alle 20.00 per riconsegnare la macchina e farci accompagnare da un tassista dell’albergo presso il nostro riad. Arriviamo una decina di minuti in ritardo, le operazioni di riconsegna del mezzo dono abbastanza rapide, il ragazzo del noleggio, Said, si scusa per il disagio con la macchina e mi restituisce il deposito cauzionale che avevo lasciato. Il tassista ci dice che il turismo per ora non decolla, la percentuale di cancellazioni delle prenotazioni è altissima, la crisi politica dovuta alle minacce di attentati scoraggia la gente a scegliere il Magreb come meta turistica. Arriviamo in albergo che sono già passate le 21.30, ci sistemiamo un po’, andiamo a mangiare un boccone e andiamo a letto.

Venerdì 24 Aprile 2015

Ci svegliamo con calma, alle 9.00, facciamo colazione e andiamo verso piazza Jamaa El Fna, spettacolare come sempre. Oggi per i musulmani è giorno di festa e quindi la città si sta ancora svegliando; visitiamo i giardini della moschea Quotubia, molto ben tenuti. Ci sediamo su una panchina all’ombra, dopo un po’ passa un vecchietto con un vassoio di biscotti di marzapane, ne offre uno a Marta dicendo che è gratis, come al solito lei prova a rifiutare ma il tipo è insistente. Poi ne dà uno anche a me e mi chiede 40 dirham, sto per staccargli il collo, allora mi dice che il primo è gratuito, il secondo è a pagamento e quindi gli bastano 20 dirham, lo mando garbatamente a quel paese, comunque mi sgraffigna i 20 dirham! Prendiamo poi il taxi per andare ai giardini Majorelle, i giardini della villa posseduta da Yves Saint Laurent sino alla sua morte, avvenuta nel 2008, che conservano un patrimonio inestimabile di piante provenienti da tutto il mondo, una cosa veramente spettacolare, con le buganvillee e le piante grasse tutte fiorite. Torniamo in città a piedi, percorrendo tutto l’animatissimo suq, incontrando tipi veramente particolari, un pranoterapeuta sposato con un’italiana che ci racconta un bel pezzo della sua vita, un venditore di lampadari in rame che ci rifila due bellissimi lumi a parete per soli 400 dirham, un ragazzo che ci vende una serie di saponette naturali senza parlare una parola della nostra lingua né di inglese! Ceniamo in un ristorante un po’ fuori da piazza Jemaa El Fna, dove mangiano molti marocchini; spendiamo 5 € a testa mangiando carne entrambi! Ci tratteniamo dopo cena nella piazza principale, impressionati dalla marea umana che canta, ride e balla al suo interno, uno spaccato di vita semplice, magari anche povera, ma felice, spensierata, tipica di un popolo giovane e pieno di speranza nel futuro.

Sabato 25 Aprile 2015

Girovaghiamo senza meta nel suq per fare gli ultimi acquisti, fa un gran caldo. Andiamo poi a visitare le tombe saadite, che non avevamo visto nel nostro precedente viaggio, molto belle, con i loro ricami e le ceramiche colorate. Torniamo poi in città per dare un ultimo sguardo all’interno del suq, poi ripassiamo dall’albergo, prendiamo le nostre valigie e ci avviamo a prendere il taxi per l’aeroporto. Qui facciamo la solita pantomima con il tassista, noi offriamo 70 dirham, la tariffa governativa, lui fa finta di capire 70 dirham a testa, allora io gli mostro il contante, prendere o lasciare, ovviamente prende! In aeroporto le pratiche burocratiche sono più rapide che all’andata, l’aereo però è in ritardo, decolliamo 50 minuti più tardi del previsto. A bordo ci dicono che hanno rimandato l’atterraggio a causa delle turbolenze; siamo un po’ preoccupati, a Pisa abbiamo il pullman un’ora dopo l’orario di atterraggio programmato, alle 0.20. Atterriamo alle 11.52, le operazioni si svolgono in 18 minuti complessivi, alle 0.10 siamo nel piazzale dell’aeroporto, cose mai viste! All’1.25 siamo a Firenze, una delle nostre figlie ci viene a prendere alla stazione, percorriamo i viali deserti, niente a che vedere con il caos marocchino, segno di un popolo vecchio e stanco. La differenza è semplice, l’età media della popolazione italiana è 44 anni, quella della popolazione marocchina è 27 anni, il dinamismo non può certo essere lo stesso! Se poi pensiamo che in Italia restano attaccati alle poltrone vecchi decrepiti ottantenni possiamo ben capire quale sarà il futuro del nostro bel Paese se non ci decidiamo a cambiare qualcosa!

Costi

Volo: € 151

Autobus: € 20

Noleggio auto: € 170 (compreso assicurazione all inclusive e navigatore)

Assicurazione sanitaria: € 64 (con Europeassistance, sconto 20% abbonati Altroconsumo)

Alberghi: € 242

Benzina: € 100

Vitto: € 155

Varie: € 15 (parcheggi, autostrade)

Taxi: € 35

Musei: € 45

Totale: € 997

Imprevisti: € 75 (multa, recupero auto, albergo Tafraoute non usufruito)

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Rabat

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Salè

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Casablanca

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Paesaggio

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Fossili

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Marrakech

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Giardini Majorelle



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