Assaggio di Francia
Dopo una giornata carica di emozioni andiamo a dormire a Bayeux, cenando con vista sulla splendida cattedrale. Il giorno dopo non possiamo lasciare la città senza aver ammirato l’arazzo della regina Matilde che, a dispetto del suo nome, è un tessuto ricamato che ha un valore documentario inestimabile perché descrive per immagini gli avvenimenti relativi alla conquista normanna dell’Inghilterra avvenuta nel 1066. Infatti nel 2007 l’Unesco ha inserito questa tela, della lunghezza di quasi 69 metri, nell’elenco delle memorie del Mondo. Attraversiamo il confine regionale e siamo in Bretagna diretti a Saint Malò, cittadina fortificata con una cintura di bastioni. Il suo porto che sbocca sul Canale della Manica è, tra quelli francesi, uno dei più esposti al fenomeno delle maree, la cui ampiezza supera i 10 metri. E’ strabiliante come l’uomo ha saputo sfruttare il ritmico movimento del mare provocato dall’azione gravitazionale del sole e della luna a proprio vantaggio, per ricavarne energia, costruendo una mareomotrice a Dinard, cittadina turistica che si raggiunge attraverso un ponte e che sorge di fronte a Saint Malò. Il panorama dalle larghe spiagge di Dinard è molto suggestivo e, per gli amanti delle passeggiate, ancora più godibile dai camminamenti che orlano la costa dell’elegante cittadina, che nel periodo estivo quadruplica i suoi abitanti. Ci inoltriamo nella riserva ornitologica di Cap Frehel con il faro che domina il mare da un’altezza di 103 metri e visitiamo il castello di Fort La Latte a picco sul mare, dichiarato monumento storico e utilizzato come set cinematografico di numerosi film.
Lasciamo la Cote d’Armor per fare una tappa a Dinan e passeggiare nel suo caratteristico centro storico con strade strette e case a graticcio. Andiamo a dormire a Pontorson con lo spettacolo meraviglioso di Mont Saint Michel che si staglia all’orizzonte. E’ un tramonto indimenticabile che lascia il posto alle luci dell’isolotto patrimonio dell’Umanità. L’indomani attraversiamo il nuovo ponte-passerella con l’autobus navetta e saliamo al Santuario di San Michele Arcangelo. Dall’alto il fenomeno della marea è ancora più impressionante per la gran velocità con cui monta, si dice come quella di un cavallo al galoppo, che ha talvolta causato annegamenti e disagi alle automobili parcheggiate che adesso, però, non possono più accedervi. Inoltre la baia, confluenza di tre fiumi, è soggetta al fenomeno delle sabbie mobili, descritte anche da Victor Hugo e ed è difficilmente accessibile.
Lasciamo il sito, che è uno dei più visitati della Francia, a lungo conteso tra Bretagna e Normandia alla fine a favore di quest’ultima, in direzione Rennes e facciamo due tappe veloci a Fougéres e Vitré per vedere i rispettivi castelli e rifocillarci con un ottimo panino della catena di ristorazione La mie caline. Arriviamo a Rennes, capitale della Bretagna, per un rapido giro tra le piazze principali, per andare a dormire poi a Vannes, nel golfo di Morbihan che in Bretone significa “mare piccolo”. La conformazione fisica favorisce un microclima temperato simile a quello del Mediterraneo. Anticamente fondata dai Veneti, la cittadina offre angoli suggestivi come l’accesso al centro storico dal Porto attraverso la Porta Saint Vincent, il mercato coperto del pesce, le mura che la circondano e la cattedrale di Saint Pierre.
La visitiamo alla luce della luna e la mattina successiva per poi prendere la strada per la penisola di Quiberon che ci regala scorci di scogliere selvagge e mare turchese, porti turistici e larghe spiagge dove il mare si ritrae e poi di nuovo invade la battigia dopo qualche ora. Proseguiamo alla volta di Nantes e inizia la terza parte del viaggio, nella Regione della Loira, dove iniziamo a fare una scorpacciata di castelli. In ogni città ce n’è uno diverso, con mura possenti e giardini fioriti. Dormiamo ad Angers, il passpartout per le dimore estive dei sovrani di Francia. Saumur, Chinon, Rigny Ussè, Azay Le Rideau, Villandry sono sulla strada per Tours e consentono di godere di un ottimo panorama lungo la Valle della Loira.
Dopo aver visitato Tours, arriviamo a Chenonceau, il “castello delle donne”, per l’impronta femminile che lo ha caratterizzato nel corso dei secoli e conservato come luogo di pace. La sua particolarità è il ponte a cinque archi che sovrasta il fiume e che contiene la galleria d’arte, dove un tempo si davano le feste reali. Dormiamo ad Amboise, che naturalmente possiede un altro castello, anch’esso Monumento storico di Francia. Ed è arrivato il giorno della partenza. Abbiamo l’aereo nel tardo pomeriggio e c’è tempo per vedere altri due castelli Chaumont e Chambord, considerati da qualcuno i più belli. Quest’ultimo di influenza leonardiana è il più grande di tutti ed è costruito scenograficamente in un’ansa del fiume Cosson. Visitiamo velocemente anche la cittadina di Blois e arriviamo a Parigi Orly giusto in tempo per il nostro volo di rientro. E’ passata solo una settimana, ma mentre le immagini diventano ricordi ci rendiamo conto che sono davvero tanti. Paesaggi diversi e luoghi magici ci attraversano la mente, mentre salutiamo la Francia dal finestrino del nostro aereo e ci riproponiamo di tornarci presto, visto che non è poi così lontana.
Stefania.altieri@virgilio.it