Week end di fuego a Madrid

Full immersion nella capitale spagnola
Scritto da: Nami
week end di fuego a madrid
Partenza il: 10/04/2015
Ritorno il: 12/04/2015
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Volo easy jet da mxp a/r 145 euro circa (prenotato un mese prima) /// alloggio: casa di un’amica

Venerdì 10/04 – Primo giorno: partenza alle 18 e arrivo a Madrid alle 20.

Prendiamo un taxi per raggiungere casa della ns amica (euro 30 tariffa fissa). Il taxi ci è stato consigliato da lei, in quanto non abita in centro, ma in un quartiere nuovo e coi mezzi sarebbe stato un po’ complicato, soprattutto la prima volta. Ceniamo a casa, e rimandiamo il primo tour al giorno dopo!

Sabato 11/04 – secondo giorno

La colazione la facciamo fuori, in un bar, prendendo la “combo” tipica: spremuta fresca di arancia, caffèlatte (o caffè) e pane tostato con “salsa di pomodoro”: cioè pomodoro schiacciato condito con olio e sale. Sarà anche insolita, ma molto gustosa e fresca.

Ben piene, ripartiamo verso il centro passando prima per l’ex mattatoio generale di Spagna: El Matadero – un enorme complesso lasciato all’esterno come in origine, all’interno trasformato in un nuovissimo centro culturale multifunzionale: mostre interattive, biblioteche, cineteche, spazio bimbi, spazi per la terza età etc.

Proseguiamo poi per il parco del Rio de Madrid, davvero spettacolare, grandissimo e con mille cose: giochi per i bambini, campi di calcio, piste da skateboard, scivoli coperti e scoperti per bambini, fontane, pista da pattinaggio, ponticelli e chi più ne ha più ne metta! E’ sabato, inutile dire quanta gente fosse in giro, complice il cielo blu spettacolare e il sole caldo!

Da lontano si intravede anche lo stadio Calderon, “casa” dell’Atletico Madrid. Lo stadio Bernabeu del Real invece è da tutt’altra parte e non lo visiteremo (purtroppo).

Prendiamo un autobus (abbonamento ai mezzi bus + metro, 10 viaggi, 12 euro) andiamo in centro, dove tra file e file di viette caratteristiche con negozi dalle insegne ancora come una volta (vediamo anche il ristorante Botin il più antico del mondo (1590), arriviamo al mercato coperto di San Miguel: una sorta di Eataly spagnola, ma ancora + particolare… un’infinità di banchi fissi con mille cose da mangiare… pesce fresco, pesce fritto, carne, patatine, frutta, dolci, paella tutto take away sia come assaggini da stuzzicare sia come porzioni normali.

Anche qui pienissimo di gente! Incrociamo anche un piccolo gruppetto con neo sposi al seguito!

Finiamo poi a Plaza Major e poi alla Puerta del Sol con la famosa campana dei 12 rintocchi = 12 acini di uva di capodanno e la statua dell’orso col corbezzolo.

Prendiamo una piccola tapa sulla terrazza panoramica del centro commerciale El Corte Ingles. La vista è spettacolare! Si vede lo skyline di tutta la città!

La terrazza la trovate all’ultimo piano del “Gourmet Experience” del Corte Ingles… non il primo edificio per intenderci da Sol, ma in fondo alla via – (el corte ingles è una catena di centri commerciali).

Il gourmet experience è una specie di supermercato chic, con bar e ristoranti. Prezzi un po’ altini, ma la vista merita tutto. Noi abbiamo preso una specialità un po’ “forte”: del fois alla piastra, sull’immancabile crostone di pane e una bibita fresca. Pigriamo sulla terrazza godendoci il relax madrileno.

Usciamo e giriamo senza meta in attesa delle 14,30 perché abbiamo prenotato una visita guidata a piedi – in inglese (disponibile anche in spagnolo). Partenza da plaza Major. Euro 10, da prenotare su internet in anticipo / o via cellulare con un’app apposita.

Il giro prevede: case degli scrittori Garcia Lorca, Cervantes e altri a noi un po’ meno conosciuti – piazza di Sant’Anna, molto bella con l’hotel e numerosi bar all’aperto.

Il parlamento, la fontana di Nettuno, famosa per i festeggiamenti dei tifosi dell’Atletico Madrid e quella della Cibeles, simbolo della città e fontana dei festeggiamenti invece dei tifosi del Real Madrid. Palazzo delle comunicazioni, sede del comune e il banco di Spagna. Solo visti da fuori i musei Thyssen / Reina Sofia e Prado.

Il tour molto lungo (2 ore e ½), ma interessante, si è concluso al Parque del Buen Retiro (davanti c’è la puerta de Alcalà, un parco enorme, con tanto di lago dove poter affittare le barchette, il palazzo di cristallo e tanto tantissimo verde.

Peccato solo per le nuvole che hanno coperto a sorpresa il cielo, e per la pioggerellina e vento che ci ha fatto scappare via. Stanche e un pochino infreddolite, ne approfittiamo per tornare a casa e riposare un attimo e prepararci x la sera… nel frattempo la pioggia è già finita, tutto di nuovo asciutto e sereno!

Come “cena” abbiamo optato per mangiare in posti diversi, stuzzicando varie cose “tipiche” sotto la guida della ns amica. Prima tappa il Museo de Jamon: bar coi tipici mille prosciutti appesi, dove abbiamo preso vino e birra accompagnati da mini panini con jamon serrano. Il bar è molto molto popolare, solo posti in piedi e strapieno di gente.

Siamo rimaste un quarto d’ora, poi siamo andate in un posto lì vicino, dove fanno birra artigianale naturale: Cerveza Naturbier – anche qui secondo giro, accompagnato da stuzzichini.

Decidiamo poi di proseguire andando a mangiare il rab de toro al locale LOS GATOS che merita non solo per la qualità del cibo, ma anche per come è “arredato”: mille cianfrusaglie, davvero unico! Il piatto è una specie di spezzatino, proprio di coda di toro.. gustoso, sapore paragonabile per far capire, a quello della carne di stinco di maiale. Questo è uno dei locali in cui lo cucinano meglio… E consigliato da una persona che abita a Madrid, non è poco!

La serata prevederebbe di uscire ancora per andare a cenare altrove, ma alla fine rimaniamo lì sedute e ordiniamo dei canapé (tapas) vari: crostoni con alici marinate – crostoni con gulas (mini anguilline davvero buonissime!) – crostoni con prosciutto d’anatra. Siamo piene, il vino va giù che è una meraviglia e scambiamo due chiacchiere col tavolo di fianco, dove sono seduti 3 messicani, uno spagnolo e un italo-spagnolo. La notte è lunga e finito la cena e il bere, usciamo e a piedi andiamo al locale Deseo, una discoteca poco lontano, giusto un paio di vie. 6 euro ingresso con due consumazioni. Musica discutibile, ma riusciamo cmq a divertirci. Nella stessa zona i disco pub e simili si perdono a vista d’occhio come i PR per strada che distribuiscono pass e free drinks.

Decidiamo alle 3 che non è ancora abbastanza e andiamo al BERLIN CABARET, locale molto molto famoso e altrettanto particolare: arredato come i locali stile anni 20, a pianta circolare con specchi e divanetti d’epoca. Cosa super speciale, dopo le 3 e ½ ogni momento è buono x lo spettacolo a sorpresa… Alcuni addetti fatto sgomberare la pista rotonda e…. E magicamente il pavimento “sprofonda”…. Per tornare sù con ballerine e ballerini, a volte drag queen. Noi assistiamo a un balletto molto carino!

Usciamo verso le 4,15 e torniamo in taxi — optiamo spesso per questo mezzo perché a Madrid è uno dei più gettonati… a ogni orario. Spesa media 7/10 euro massimo (dipende ovviamente della tratta) che dividiamo per tre, quindi come una corsa in autobus, ma ancora più comodo! Crolliamo a letto.

Domenica 12/04 – Terzo giorno

Facciamo colazione a casa (a orario di pranzo in realtà)! La domenica è il giorno preferito degli spagnoli e la nostra amica ci tiene a farci vedere il mercato del rostro e il bel movimento che pervade tutta la città… Il rostro è un mercato diciamo pure all’italiana, con bancarelle sulla strada, ma davvero una fila infinita!

Prendiamo calamite, souvenirs a prezzi ridicoli (1 euro cad) e anche cose originali per noi: sciarpe strane, collanine, foulards, borse. Anche oggi sole e aria fresca, si sta benissimo.

Mangiamo al volo un pincho (porzione…) di tortilla di patate davvero squisita, in un bar di cui non ricordo il nome, specializzato in tortillas – servita sempre su una fetta di pane croccante! Continuiamo il giro passando per tutto il quartiere Latina… pieno pienissimo di barettini all’aperto, gente e colori ovunque.

Arriviamo al palazzo reale, e alla cattedrale dell’Almudena – davvero spettacolare! Come la piazza davanti col teatro real e il parco con siepi a labirinto di fianco al palazzo.

Non entriamo al palazzo perché le mie amiche lo hanno già visitato e io mi lascio scoraggiare dalla coda… ma non perdetevelo, dicono sia davvero bellissimo!

Riprendiamo il cammino vedendo il palazzo del senato, poi Plaza de Espana e infine la gran via coi mille negozi, cinema e teatri.

E’ ormai pomeriggio inoltrato, torniamo a casa in metropolitana per riposarci giusto un attimo, e poi sempre in taxi, per farci portare in aeroporto per tornare a casa!

Mi sono ripromessa di tornare un’altra volta per vedere le cose mancanti (ancora tantissime, nonostante la scarpinata senza sosta di questi giorni): i musei visti solo da fuori, Thyssen /del Prado e Reina Sofia… entrare a palazzo reale, lo stadio Bernabeu e magari prendere la funicolare per andare a casa de Campo.

Considerazioni finali

Madrid è davvero una città a cui manca solo il mare, sembra davvero di vivere in vacanza per l’aria serena e spensierata che si respira… A detta della mia amica, è una delle poche città che non vedi mai vuota. Anche la sera, sia nel weekend che in settimana, i locali e le piazze sono sempre pieni e vivi!

A livello architettonico è proprio il tipo di città che mi piace: palazzi e monumenti di un bianco scintillante, che contrastano e abbagliano col cielo blu (tipico di Madrid, la pioggia è più unica che rara!).

Grandi palazzi e monumenti importanti che ti fanno apprezzare e sanno sorprendere ad ogni angolo, degni quindi di una capitale europea.

Consigli utili: cercate i posti più tipici possibili anche se magari un po’ più difficili da trovare, dove cucinano le vere prelibatezze spagnole… non limitatavi solo alla famosa paella.

Non ci sono limiti di orario, come si sa, Madrid vive di notte, mangiare tardi è un must.

I luoghi dove acquistare del buon jamon non mancano… anche “sottovuoto” da portare a casa in aereo.

Il taxi è il mezzo più gettonato, i prezzi non sono esagerati. Farete quasi fatica a trovarne di liberi, da quanto siano usati dai locali e dai turisti!

Esistono dei “free tour” sempre a piedi organizzati da volontari, e il costo è un’offerta libera a fine del tour. Girano poi ovviamente anche i famosi bus rossi dei city tour, ma non lo abbiamo preso.

Clima: per tutti e tre i giorni ci ha assistito il sole, nonostante le previsioni nei giorni precedenti ci avessero fatto temere pioggia e brutto tempo (invece ha piovigginato per 10 minuti il secondo giorno, e ripeto la nostra amica ci ha detto che non pioveva da + di un mese). Continuavo a dire che mi sembrava di essere in Irlanda perché nel cielo blu ogni tanto spuntavano delle nuvole grigie, ma davvero solo di passaggio. Faceva caldo, con una brezza piacevole. A volte si stava bene in maniche corte, ogni tanto ci si copriva, ma mai freddo. Nemmeno a sera inoltrata.

Due giorni sono davvero troppo pochi per visitarla come si deve! E’ davvero grande e offre tantissimo, per ogni fascia d’età!



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