Atene, capitale da riscoprire
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La prima cosa che di questi periodi preoccupa chi si reca ad Atene è la sicurezza; noi non ci siamo mai sentiti in pericolo la polizia è molto presente anche in periferia e abbiamo incontrato solo una piccola manifestazione. La lingua può creare qualche difficoltà ma le scritte nelle metropolitane sono tutte in inglese come le strade indicate nella doppia dicitura e gli ateniesi parlano bene l’inglese e molti anche un po’ di italiano. Le scritte sui pullman sono invece in greco e ciò ne rende difficoltoso l’utilizzo. Le prese sono uguali a quelle italiane, e il costo della vita è un po’ più basso che da noi.
4 aprile
Partiamo da Roma Fiumicino con un puntualissimo volo Easyjet (100 euro a persona andata e ritorno) e così alle 10 locali (in Grecia le lancette dell’orologio sono spoaste un’ora avanti rispetto all’Italia) siamo già in territorio greco. Facciamo i biglietti per l’aeroporto che paghiamo 8 euro a testa (la poco simpatica venditrice ci ha fatto il prezzo intero mentre al ritorno abbiamo fatto il biglietto per due persone a 14 euro alle macchinette).
Il treno metropolitano impiega circa 45 minuti per giungere a Syntagma. Qui noi cambiamo perchè il nostro albero Oscar hotel è sulla linea rossa fermata Larissa (135 euro per una doppia per 3 notti colazione compresa). Svolte le pratiche di check-in optiamo per l’abbonamento ai trasporti di 5 giorni per soli dieci euro, scelta che si rivelerà azzeccata. La prima visita la dedichiamo all’Acropoli (costo biglietto 12 euro che comprende la visita ad altre attrazione), meraviglia del mondo classico che è lì da più di 2500 anni. I propilei, le Cariatidi il Partenone valgono da soli una visita alla capitale greca. Terminata la visita, ci rechiamo alla collinetta adiacente dell’Aeropago dove ammiriamo una vista bellissima sull’Acropoli e schiacciamo un pisolino stanche della sveglia mattutina. Riprese le forze, visitamo il Museo dell’Acropoli (costo 5 euro) l’unico che chiude tardi alle ore 20. Il Museo ripercorre la storia dell’Acropoli con video interessanti, le riproduzioni dei fregi (oggi al British Museum a Londra) e le originali Cariatidi qui portate per conservarle in un posto più protetto. La cosa più simpatica è la riproduzione Lego dell’Acropoli con didascalie, da vedere. Ceniamo al To Kati Allo,taverna greca dove con 14 euro in due saggiamo piatti della cucina locale quali gyros e moussaka(si trova nella curva sotto l’entrata del museo dell’Acropoli.
5 aprile
E’ domenica mattina e ciò vuol dire cambio della guardia, ma c’è una particolarità; da noi oggi è Pasqua ma qui sono ortodossi e il loro calendario prevede che oggi qui sia domenica delle palme e così nel visitare la Chiesetta in piazza Monastiraki ci fanno dono di un ramoscello di ulivo, cosicchè quest’anno abbiamo festeggiato due volte la domenica delle palme. Alle ore 11 in Piazza Syntagma si tiene di fronte al palazzo del Parlamento ellenico il cambio della guardia davvero particolare per le movenze e gli abiti degli euzoni (le guardie). Duerà una mezz’oretta e al termine si possono fare le foto con gli euzoni ma ci sembra troppo un caos turistico e soprassediamo. In piazza c’è uno stand dell’agenzia spaziale della comunità europea cui si recano molti greci e le tante bandiere dell’Unione Europea esposte in città ci fanno pensare che i greci hanno ancora voglia di Europa nonostante tutto. Dedichiamo il resto della mattinata alla visita ai siti incusi nel biglietto dell’Acropoli: l’agorà antica (col tempio di Efesto il meglio conservato di Atene), la biblioteca di Adriano, l’agorà romana e il tempio di Zeus (lìOlimpeion che si trova sotto l’Acropoli). Poi optiamo per la visita allo stadio Patenaikon (3 euro a persona con audioguida inclusa in italiano). Visita di un’ora circa bella ed emozionante perchè qui si sono tenuti i primi giochi Olimpici dell’era moderna nel 1896 e qui Stefano Baldini ha conluso la maratona vincente nel 2004. Uno stadio da 80mila posti in marmo pentelico di cui è possibile visitare gli spogliatoi dove si guardano filmati sulle olimpiadi e sono esposte le fiaccole di tutte le Olimpiadi. Visita consigliata. Ceniamo a Monastiraki al Goody’s il fast food greco che si rivela buono(ma è pur sempre un fast food).
6 aprile
Dedichiamo la giornata alla visita di luoghi importanti ma perifirici di Atene. Salimo sulla metro verde in direzione Pireo e ci fermiamo a Faliri per una foto allo stadio e al palazzetto dell’Olympiakos. La fermata successiva è il capolinea: il porto del Pireo. Un crogiulo di perone, automobili e… navi. Da qui partono imbarcazioni per tutte le isole greche e sono davvero tante. E’ uno dei porti più importante e trafficato al mondo e passeggiare per le sue vie è davvero interessante e si scoprono Chiese belle e vie commerciali ma a noi basta esserci passati. Riprendiamo la metro nella direzione opposta e scendiamo a Irini. Qui, nel quartire Maroussi ci sono le strutture che hanno ospitato le Olimpiadi nel 2004. Lo stato di abbandono è evidente e stona con la bellezza delle strutture, dallo stadio con il suo braciere spento allo stadio del tennis alle piscine. Riusciamo a visitare solo le piscine coperte utilizzate per il nuoto libero e a intrufolarci nela Palazzetto del complesso OAKA dove gioca Il panathinaikos che una capacità di 18000 posti a sedere. Il pomeriggio lo dedichaimo allo shoppin sulla via più nota, Odos Venizelou, su cui si trovano il palazzo dell’Università con le statue di Socrate e Platone, quello dell’Accademia e i più importanti marchi di abbigliamento. Dopo una rinfrescata in albergo, passeggiamo per Dionis Aeropagitu , la via sotto all’Acropoli per ammirare questa meraviglia illuminata da potenti riflettori e di notte Atene sembra ancora più bella. Per la cena scegliamo il God’s Restaurant di fronte all’uscita del Museo dell’Acropoli per 28 euro in due con acqua, servizio e due piatti completi di carne serviti (gyros e souvlaki) serviti con pita e patatine fritte.
7 aprile
L’ultima mattinata la dedichiamo alla visita del Museo Archeologico Nazionale (7 euro a persona, 10 minuti a piedi dalla stazione Larissa). Il museo conserva pezzi di inestimabile valore (il più celebre è la Maschera di Agamennone) divisi per età dal neolitico all’età del bronzo oltre a custodire preziose ceramiche e qualche reperto dell’Antico Egitto. Terminata la visita, è ora di tornare all’eroporto. Un altro viaggio giunge troopo velocmente al termine.