Cracovia e dintorni 2

Viaggio nella città polacca, visita alle miniere di sale e poi verso Auschwitz
Scritto da: mediamente
Partenza il: 02/04/2015
Ritorno il: 06/04/2015
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
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Abbiamo acquistato un viaggio organizzato da un tour operator siciliano: circa 1700 €. in tre per aereo diretto da Catania, albergo Novotel (4 stelle), assicurazione viaggio e due escursioni, alle miniere di sale e ad Auschwitz-Birkenau. Al di là del vantaggio di avere tutti i trasporti organizzati, sconsiglio vivamente di rivolgersi ad agenzie se non si conosce bene il tour operator con cui si deve viaggiare: i nostri accompagnatori non erano per nulla professionali. Le escursioni sono state organizzate male, l’assistenza era amatoriale e non ci si poteva neppure lamentare troppo, in quanto metà pullman era occupato da parenti e amici delle guide italiane.

Primo giorno

Siamo partiti da Catania verso le 16:30 ed arrivati a Cracovia alle 19. Il Novotel si trova di fronte ad un ponte sulla Vistola e dagli ultimi piani si gode di una vista Castello non male.

La distanza albergo-centro è di circa 10-15 minuti. Ci incamminiamo per vedere la Piazza del Mercato, ma fa veramente freddo (ad aprile, mediamente, per ogni 5 minuti di sole/bel tempo ce n’erano 5 di nevicata, che, però non arrivava a formare uno strato di neve sul terreno), quindi in via Grodzka 35 ci fermiamo al Pod Antolami, un ristorante di cui avevamo letto una buona recensione su internet e che consigliano anche al centro informazione turistico. Qui, con meno di 15 euro a testa, ceniamo in un locale veramente particolare (c’erano molti turisti che scattavano foto) con piatti tipici: come aperitivo di attesa ci hanno offerto dei crostini e una crema a base di strutto, cipolla e bacon; mia madre ha ordinato un piatto unico di pirogi e io e mio padre dei piatti a base di maiale (in Polonia il porco rientra tra gli alimenti principali), veramente eccezionali. Anche la birra polacca che abbiamo chiesto (Porter) era spettacolare: molto simile alla Guinness. In Italia non abbiamo cambiato soldi, ma quasi ovunque ci sono bancomat (circa 3.75 zotly ad euro) e si può pagare con la carta di credito (cambio a 3.88. Credo che non ci siano più le condizioni per un cambio più favorevole). Per strada notiamo che c’è una processione di gente con vari lumi e candele accesi vicino ad una chiesa. Essendo giovedì santo pensiamo ci sia una veglia, ma ci ricordiamo che è il decimo anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo II, che è stato per anni vescovo di Cracovia (di fronte alla chiesa c’era un’università cattolica con la sua immagine nel portone).

Secondo giorno

Ci svegliamo presto perché, a proposito della cattiva organizzazione, l’escursione alle miniere di sale era prevista per le 16:30 (appuntamento in albergo alle 16). La giornata è veramente fredda, con raffiche di vento e bufera di neve, ma ci armiamo di coraggio e andiamo a visitare il castello sulla collina di Wawel. Facciamo una lunga fila per acquistare i biglietti per vedere la Dama con l’ermellino (10 zloty, circa 2.50€. cadauno) e la grotta del Drago (meno di 1 euro a testa), in cui si narra sia vissuto un drago tremendo a cui per inganno fu fatta mangiare una pecora piena di zolfo, che gli fece venire molta seta, al punto da fargli bere tutto il fiume fino a farlo esplodere. La grotta è un po’ deludente, ma, visto il prezzo, conviene andarci. Tra l’altro, oltre queste due attrattive, si può visitare solo una collezione di orologi, veramente ridotta, che comunque si vede, essendo nella stanza attigua al dipinto di Leonardo da Vinci. Visita veloce alla cattedrale e andiamo in Piazza del Mercato, la piazza medievale più grande d’Europa. Molto carina. Ogni ora dalla chiesetta al lato nord (mi sembra) della piazza viene suonato per 4 volte un motivo con la tromba, in memoria di una sentinella uccisa mentre segnalava l’imminente aggressione dei Tartari; ogni volta, per commemorare la vedetta, la musica viene interrotta bruscamente. Al lato nord si trova anche il Barbacane, un bastione difensivo molto caratteristico.

Nel pomeriggio andiamo alle miniere di sale. Qui si ha la prima prova inconfutabile della mancanza di esperienza dell’agenzia. L’idea di visitare la miniera di pomeriggio potrebbe avere una sua logica nel non voler perdere ore di luce nel visitare la città… Il problema, però, è che in aereo non avevano fatto altro che dire quanto fosse bella la miniera e quanto fosse semplice scendere… “solo chi soffre di claustrofobia potrebbe avere problemi” ecc. In realtà, però, il percorso è ostico: per scendere a 60 metri, ovvero al primo livello, ci sono varie rampe di scale e il percorso è di più di 3 km durante del quale si affrontano altre rampe di scale ecc. Ci sono solo un paio di stanzoni veramente belli, anche se le sculture di sale non hanno un colore bianco; sembrano normali statue-bassorilievi. Il resto è solo corridoi e scale. Potrebbe essere vista come una bella esperienza, ma dopo una giornata di camminate a Cracovia, la gente è veramente stanca e non fa che lamentarsi, soprattutto chi, non immaginando fosse così faticoso (anche grazie alle rassicurazioni delle guide) è andata nonostante i problemi ai ginocchi ecc. Una signora ha preso una storta durante la prima discesa e ha chiesto di interrompere il percorso e risalire… ebbene, nonostante sia un posto molto turistico, non sono per nulla attrezzati: ci sono gli ascensori solo a fine percorso e sono quelli di un tempo! Tralasciamo poi l’organizzazione per la risalita: degli ultimi ¾ d’ora in miniera ricordo solo le file chilometriche su corridoi stretti.

Terzo giorno

Altro errore madornale dell’agenzia: appuntamento per andare ad Auschwitz alle 11 (partenza alle 11:30). Il che significa perdere tutto il giorno, perché in un paio d’ore si può solo andare a rivedere la piazza del mercato. I mezzi pubblici funzionano veramente bene a Cracovia: ci sono vari tram/autobus che costano, nelle zone centrali, 2,80 zloty (circa 70 centesimi) per 20 minuti (in 20 minuti si arriva ovunque: Cracovia è una città piccola). Nella strada per il campo di concentramento, vediamo anche dei nidi di cicogne fra gli alberi (la Polonia è detta “terra delle cicogne”). Auschwitz è molto toccante, con l’esposizione di foto, migliaia di paia di scarpe e capelli dei deportati, ma, secondo me, è a Birkenau che si vive maggiormente il dramma di ciò che è avvenuto 60 anni fa. Tra Auschwitz e Birkenau ci sono 2 minuti di pullman, ma, grazie all’agenzia, perdiamo più di un’ora ad aspettare che due persone unitisi all’escursione il giorno prima, non avendo potuto seguire il gruppo, visitino il campo (un’ora solo perché ci sono state lamentele delle poche persone che non sono parenti o amici delle guide, una delle quali ha avuto il coraggio di lamentarsi perché, essendo con i due tizi, non è riuscita a visitare bene tutti i capannoni. Ps guide che non erano mai state a Cracovia e scattavano foto come cinesi, invece di curarsi di noi ). Arriviamo in albergo, provati e stanchi, alle 21:30. Ceniamo lì. Dopocena faccio una passeggiata ed entro in un locale della Piazza centrale, dove prendo una hot honey vodka (vodka calda con miele, arancia e limone… ), molto buona.

Quarto giorno

Iniziamo la giornata con un giro al Kazimierz. In piazza del mercato ci sono vari gruppi di studenti che organizzano gite al quartiere ebraico e al ghetto in piccole auto con riscaldamento e audio guida anche in italiano (il turismo a Cracovia è per l’80% formato da gruppi italiani e spagnoli)per circa 20-25 euro a testa, ma decidiamo di farci una passeggiata, anche perché non distano molto dall’albergo e comunque tutta Cracovia è servita bene con i mezzi pubblici. Il quartiere ebraico è uno dei punti più belli della città, dopo Piazza del Mercato, secondo me. Tantissime sinagoghe e palazzi un po’ più carini (Cracovia risente molto del comunismo: in gran parte della città ci sono palazzi brutti tutti uguali fra loro). Il ghetto, che è attiguo al quartiere ebraico, ma al di là della Vistola, è un po’ deludente: a parte la fabbrica di Schindler, che, però, la domenica di Pasqua è chiusa, ci sono solo case vecchie e spesso abbandonate.

Per pranzo torniamo in piazza del mercato, dove ci sono molte bancarelle in cui vengono venduti souvenir a prezzi più accessibili dei negozi: Cracovia è molto economica per i residenti, ma per i turisti non mi sembra diversa da altre città, anzi… le calamite arrivano a costare circa 6 € (Parigi, Dublino ecc. hanno prezzi molto più convenienti per i souvenir)e la cucina non polacca costa quanto in Italia, se non di più. Ci sono anche molti banconi in cui vengono venduti piatti tipici polacchi: porco con vari condimenti (tra cui un risotto con sangue di maialino veramente eccezionale), pierogi, zapiekanka (mezza baguette farcita con funghi, formaggio ecc.), ecc. Onestamente sconsiglio di mangiare in piazza all’aperto, soprattutto in inverno, anche perché i prezzi sono equivalenti a quelli del ristorante e la qualità è inferiore. La Polonia è molto cattolica, quindi la domenica di Pasqua è quasi tutto chiuso, anche molti musei. Rientriamo nel tardo pomeriggio in albergo. La città è anche molto pulita: ci sono vari cestini per la spazzatura.

Quinto giorno

Partenza alle 11, quindi restiamo in albergo e dopo un’abbondante colazione passo un po’ di tempo al centro benessere (palestra, piscina e sauna). Il Novotel è curato nei minimi dettagli, quindi, dal punto di vista dell’alloggio, esperienza molto positiva. In aeroporto, contrariamente alle notizie dateci dalle guide, anche dopo aver passato i controlli, ci sono bar e dutyfree, in cui spendere gli ultimi zloty.



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