Delhi, Agra, Varanasi e Rajasthan

Un'esperienza così diversa dalle nostri abitudini di viaggio che per la prima volta vogliamo contribuire alla comunità di Turisti per Caso
Scritto da: Giorgio Manzoni
delhi, agra, varanasi e rajasthan
Partenza il: 18/02/2015
Ritorno il: 07/03/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Siamo una sportiva coppia sessantenne e da molti anni viaggiamo in completa autonomia, prenotiamo sempre tutto da soli e decidiamo cambiamenti e modifiche anche durante i nostri viaggi. Dopo il prezioso contributo che ci dà la lettura dei diari di viaggio di altri Turisti per Caso, decidiamo di andare in India del Nord per 16 giorni e di contattare un’agenzia segnalata su queste pagine molte volte positivamente: Mahendra Travel di Mahendra Singh – www. inindiaconmahendra.it mail indiamahendra@libero.it Tel. +919829661008. E’ stata la migliore scelta che potevamo fare perché altrimenti non avremmo mai potuto affrontare un esperienza davvero forte e ricca di contrasti quale abbiamo vissuto. Non vogliamo scrivere un diario dettagliato e puntuale, come già ce ne sono molti e che sono utilissimi, ma solo dare alcune indicazioni e informazioni che riteniamo utili a chiunque voglia fare un viaggio come questo.

Alcune note di viaggio rilevate con App Runtastic su smartphone:

2600 km in auto – 130 km a piedi – 580 km trasferimento da Agra a Varanasi in treno letto – 800 Km volo interno AirIndia da Varanasi a Delhi.

La App Runtastic che memorizza il percorso fatto e lo tiene in memoria, è stata fondamentale per ritrovare sempre le strade percorse, soprattutto a piedi in città grandi e piccole. Una seconda App che consigliamo è Maps.me che offline e con il solo GPS dice sempre esattamente dove ci si trova. Per entrambe la mappa dell’India è incredibilmente completa e dettagliata. Sono entrambe gratuite.

Pur avendo guidato in molti paesi del mondo, noleggiare un auto e guidare da soli in India lo ritengo molto difficile per un Occidentale.

Il codice della strada non esiste, neanche per tenere la sinistra. È facile incontrare contromano su una superstrada con spartitraffico un contadino con cammello, carro e vari animali sulla corsia di sorpasso e contromano per cui se volete provarci pensateci bene.

Gli animali tranne che a Delhi, sono ovunque e di tutti i tipi: Mucche, Cammelli, Maiali, Capre Pecore, Cani, Scimmie, Scoiattoli. Grazie al rispetto del popolo indiano che è quasi totalmente vegetariano questi sono liberi di stare dappertutto e si spostano solo suonando il clacson. Ragion per cui il principale rumore sono i clacson che suonano continuamente in città e campagna. Un secondo motivo per suonare, visto che il codice di precedenze non esiste, è l’avvisare che si stà arrivando, quindi suonano le bici e i rickshow, le moto, i Tuc Tuc le auto e i camion.

L’auto con autista è quindi una scelta obbligata e anche se il primo giorno si resta un po in tensione per lo stile di guida poi ci si abitua.

Noi abbiamo avuto Mahendra, che parla Inglese e Italiano per 9 giorni e altri tre Driver sempre dell’organizzazione Mahendra Travel in altre città. Tutti questi sono stati perfetti.

Era uno dei nostri principali dubbi proprio perché non avevamo mai viaggiato con un Autista ma alle comodità ci si abitua presto. Puntuale il Driver ci aspettava con l’auto pulita e scorta d’acqua fresca ogni mattina o all’arrivo di treno e voli. Sempre disponibili a fermarsi per scattare foto a paesaggi o persone, sempre pronti ad accontentarci in tutto. La scelta di un’autista comporta però le immancabili soste nei negozi per turisti dove viene mostrata e spiegata la loro produzione: tappeti, sciarpe, argenti, pietre e gioielli, miniature e varie altre cose.

Tutto questo è una recita ed un rituale a cui si partecipa più o meno volentieri e che comunque rappresenta un momento di riposo. Si viene presentati al titolare che vi mette a sedere, vi offre da bere, vi racconta della sua famiglia e vi affida ai dipendenti che vi mostreranno la loro produzione. Si può liberamente decidere se acquistare qualcosa oppure no, in caso di acquisto anche la trattativa del prezzo segue i rituali tipici del mercanteggiare orientale. I prezzi sono mediamente più bassi delle stesse cose acquistate in Italia e la qualità è buona. In alcuni casi abbiamo trovato cose molto simili se non perfettamente uguali in vie fuori dal circuito turistico in piccoli negozi dove i prezzi sono circa dieci volte più bassi.

In alcune aree a forte concentrazione turistica l’offerta insistente dei venditori di strada è spettacolare, da riprendere con video. Per esempio: siamo in coda a Jaipur e davanti a noi una signora dopo la trattativa acquista degli elefantini in legno per 4000 rupie (57 Euro), il venditore si rivolge a noi e dopo 20 minuti di proposte che rifiutiamo regolarmente arriva a 1000 rupie. Non ci interessa ma se offriamo 500 rupie possiamo concludere. L’unico modo per liberarsene è quello di mostrare una banconota da 10 rupie, il venditore passa al cliente successivo ricominciando da 4000 rupie. Questo è un esempio dei prezzi e del valore delle cose e dei servizi in India.

Le mance sono obbligatorie ovunque, però cambiano molto fra il ristorante per turisti dove vi porta il vostro autista (che comunque è una garanzia di sicurezza e pulizia), i luoghi prettamente turistici e la vita normale. Es: una mancia di 100 rupie (1,40 Euro) sono normali al ristorante dopo un conto di 1000 Rupie in due. Una bottiglia di birra costa al ristorante da 250 a 600 rupie ed a volte rappresenta metà del conto totale.

Se però comperate arance o banane in strada costano 5-10 rupie. Stessi prezzi se volete provare lo street food di qualsiasi genere (in questo caso le vaccinazioni sono obbligatorie). La mancia per facchini e personale d’albergo è di 10 rupie.

Gli euro in banconote sono molto accettati ovunque anche perché in questo modo il turista non si rende conto che stà pagando cifre altissime secondo lo standard indiano. (5 euro = 350 rupie)

Altro esempio, il prezzo d’ingresso nei Forti o Palazzi è fissato dallo Stato. Ci sono due biglietterie affiancate: Turisti da 400 a 750 rupie a persona. Indiani da 5 a 25 rupie a persona.

Il vostro autista a volte fa anche da Guida e cicerone durante il viaggio, e quindi si guadagna una mancia extra a vostra discrezione, ma molto spesso vi suggerisce una Guida specifica in ogni città. Sembra una forzatura ma noi lo abbiamo trovato molto utile. Questa costa 100 rupie all’ora (1.40 euro), molto spesso parla italiano e vi scorta in aree ed edifici pubblici e privati che da soli non vedreste mai. Inoltre siete lasciati in pace dalle guide non ufficiali che altrimenti vi attorniano e vi accompagnano insistentemente sperando in una mancia.

Una buona guida cartacea che avrete letto in precedenza completerà la vostra informazione su quello che state visitando.

La pulizia la troverete solo negli alberghi e nei ristoranti per turisti. Tutti i rifiuti sono buttati in strada dove a volte sono il supermercato delle classi più povere e il cibo dei molti animali liberi ovunque. La fognatura tranne che a Delhi è a cielo aperto di fianco alle strade con odori che vi seguiranno per tutto il periodo del viaggio. Nelle città si aggiungerà lo scarico dei motori.

Conclusioni: questo è stato il nostro primo viaggio in un paese del terzo mondo ed abbiamo voluto immergerci completamente nella sua cultura e vivere ogni possibile esperienza in un concentrato tour de force di 16 giorni. Il riposo è stato assicurato in ottimi Hotel scelti e prenotati da Mahendra che si premurava di farci dare sempre le migliori camere e servizi. Alcuni 5 stelle davvero notevoli ed altri edifici Heritage dallo stile e fascino particolare.

Delhi è molto diversa da tutto il resto che abbiamo visto. Una città grandissima con una metropolitana migliore e più pulita di quella di Milano (nelle tratte da noi usate) che costa 10 rupie a tratta (14 centesimi di euro).

A Varanasi è tutto ancor più accentuato: odori, rumori, animali, emozioni e traffico.

Non ci siamo mai sentiti in pericolo ne di giorno ne di notte in ogni luogo o città e molto spesso eravamo gli unici occidentali in mezzo alla popolazione locale.

In strada molto spesso si è avvicinati dalle persone più diverse con le scuse più fantasiose, se vi fermate e li ascoltate scoprirete che in realtà vogliono solo dei soldi in cambio di qualsiasi cosa. Non rispondete ed ignorateli semplicemente e vi lasceranno subito in pace.

Al contrario, se prendete voi l‘iniziativa e chiedete e parlate con chiunque, negozianti artigiani ed altri troverete una disponibilità e una cortesia che vi lascerà senza parole e sarà il più bel ricordo dell’India che avrete conosciuto. Tutti sono ben contenti di farsi fotografare e la vostra attenzione li renderà felici. Se entrate in un laboratorio artigiano o in una bottega vi accoglieranno con grandi sorrisi.

Se sentite una musica e ne rintracciate l’origine vi accoglieranno festosamente e vi coinvolgeranno in canti e balli anche di carattere religioso. In tutti questi casi sarete sempre gli unici occidentali e sarete sempre trattati da ospiti d’onore. Esempio: in una fastosa cerimonia di matrimonio in corso nei giardini del nostro hotel ci hanno chiesto di fotografarci come ospiti speciali.

Incredibile india (è anche il motto dell’ente del turismo Indiano) e namastè a tutti i gentili lettori.



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