Siviglia-Porto sola andata
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Sabato 16 Agosto – Siviglia
Io e il mio ragazzo partiamo da Bergamo con volo Ryanair (160€ Bergamo-Siviglia / Porto-Bergamo) alle ore 6.50 e arrivo a Siviglia con un leggero anticipo alle 10.50 ora Italiana (Siviglia è +2h per mantenere la stessa ora del resto del paese). Uscendo dall’aeroporto sulla sinistra troviamo un Bus dell’EA che per 4 € ci porta in 20 minuti al capolinea Plaza des Armas. In questa piazza, all’interno della stazione, si trova l’ufficio turistico che ci fornisce una piantina del centro, che ci servirà molto dal momento che la zona vecchia della città si dimostrerà essere un dedalo di stradine. L’ostello che abbiamo prenotato è il Nuovo Suizo e come tutti gli ostelli del viaggio è stato prenotato su Hostelword un mese prima. Si trova nel Barrio di Santa Cruz in una buona posizione, che ci permetterà di girare il centro della città comodamente a piedi. L’ostello semplice, ma pulito ci costerà per 2 notti in camera doppia 70€ comprensivi di condizionatore, bagno in comune, colazione, accesso internet e wi-fi inclusi. * Unica pecca non c’è acqua fredda, ma solo tiepida e calda. Utilizziamo questo primo giorno per passeggiare nel Barrio di Santa Cruz, imparare ad orientarci e goderci la pace che vi regna in agosto. Pranziamo all’ombra del Metropol Parasol, un’enorme opera architettonica a forma di fungo, inaugurata solo 2 anni fa che dà copertura ad un’area archeologica scoperta negli anni ’90 con resti romani e con mosaici e al mercato della frutta e della verdura. E’ possibile salire in cima alla struttura dove si trova una bella terrazza panoramica da cui ammirare la città. Nel pomeriggio ci addentriamo sempre più nel vecchio quartiere fatto di stradine strette e, per nostra fortuna, quasi sempre coperte da teli che fanno da schermo per il sole. La cattedrale, costruita nel 1248, si innalza nel luogo in cui si trovava la Moschea Grande di cui rimane solo il minareto, conosciuto come Giralda per via della statua che la sormonta che un tempo girava al mutare del vento. Con il passare del tempo il nome passò a designare la torre nel suo complesso, mentre la statua prese il nome di Giraldillo. In questa zona ci sono numerosi ristorantini e anche se ci troviamo nel centro i prezzi sono comunque più che abbordabili, quindi decidiamo di fare un aperitivo a base di Sangria e tapas (polpette di pesce e formaggio fuso di capra con marmellata di peperoni.. squisito!) Continuiamo il nostro gironzolare per le vie e, andando verso il fiume, ci imbattiamo in un ristorante dall’aspetto molto tipico con dei camerieri esuberanti che per 10€ ci portano altra sangria (migliore della precedente) e un misto di 7 tapas, tra cui la famosa coda di toro.
Domenica 17 Agosto – Siviglia
Il giorno seguente decidiamo di dedicare la mattina alla visita dell’Alcazar di Siviglia il palazzo reale che si trova di fronte alla cattedrale. Il biglietto è di 8.75€ a persona e non prevede una guida quindi decidiamo di prendere per altri 5€ l’audioguida. Durante la fila per affittare quest’ultima ci imbattiamo però in una signora che si sta lamentando del cattivo funzionamento dell’apparecchio e quindi lasciamo stare. Fortunatamente poco dopo essere entrati incontriamo una comitiva di turisti italiani con guida e facendo finta di niente ci uniamo a loro. La guida è stata davvero molto competente e devo ammettere che ha trasformato la visita di un posto già meraviglioso in qualcosa di ancora più interessante. Il palazzo originariamente era un forte dei mori ampliato durante gli anni più volte e conserva quindi al suo interno testimonianze di stili tra i più diversi: mudejar, gotico, neoclassico… Oltre al castello si possono visitare gli 11 ettari di parco dove si trovano svariate specie di piante, anche tropicali, importante durante i primi viaggi dalle colonie e numerosi pavoni. Usciamo del palazzo e mangiamo in uno dei ristorantini del centro. Da buoni turisti ci buttiamo su paella e sangria: questa scelta anche se ottima, unita alla calura estiva della città, ci farà decidere di concederci una siesta in ostello. In serata ci raggiungono i nostri due compagni di viaggio. Il loro aereo arriva dalla Sicilia ed è infatti per questioni logistiche legate ai voli che abbiamo scelto di incontrarci a Siviglia per poi partire nel nostro tour del Portogallo. Insieme a loro ceniamo in un localino in Calle Mateos Gago al “Casa Tomate” dove assaggiamo tra le altre cose il famoso jambon iberico. Terminiamo la nostra veloce visita alla città in Piazza di Spagna, la piazza semicircolare che rappresenta l’abbraccio della Spagna alle sue colonie, costruita a inizio secolo per l’esposizione iberoamericana. L’atmosfera è bellissima e sicuramente d’impatto per i giochi d’acqua, i ponti ricoperti da maioliche e per la tranquillità che vi regna. Nel complesso tutta Siviglia mi ha dato l’impressione di essere una città molto rilassata e soprattutto pulita, sicuramente un posto in cui tornare.
Lunedì 18 Agosto: Siviglia- Faro-Lagos
Sveglia presto e partenza dalla stazione degli autobus di Siviglia per la cittadina portoghese di Faro (biglietto Movelia 18€). La diversità tra i due paesi è sempre più evidente man mano che ci addentriamo in Portogallo, le strade e le case sono sempre più lasciate all’abbandono. Arriviamo alla stazione dei bus e ci dirigiamo all’aeroporto dove l’affitto dell’auto è più complicato di quello che avevamo previsto. Per risparmiare abbiamo scelto una compagnia minore e quindi ci ritroviamo a dover fare 2 ore di fila per noleggiare la nostra Peugeot 208 dove i nostri 4 trolley si incastrano alla perfezione! Iniziamo quindi ufficialmente la nostra vacanza in Portogallo. Prima tappa Praia Falesia, che bisogna ammettere rende molto di più in foto che dal vivo, le falesie sono molto suggestive, ma per il resto la spiaggia è rovente e il mare troppo mosso per farci una bella nuotata. Inoltre per pranzo non troviamo che un piccolo bar che ci “deruba” per due panini. Cambiamo quindi spiaggia e terminiamo la giornata nella bellissima Praia da Marinha, dove regna una calma incredibile e ci possiamo godere un bellissimo tramonto. In serata raggiungiamo Lagos dove abbiamo prenotato due camere al LC’s Guesthouse. L’ostello è stato da poco ristrutturato , è molto carino e a pochi minuti dal centro. Ci sistemiamo e siamo pronti per la serata, gironzoliamo un po’ per le viuzze piene di negozietti e ambulanti; seguiamo la nostra guida Routard cercando un posto per cenare. Questa sarà una delle migliori cene della vacanza, troviamo infatti un ristorante dove il pesce è ottimo.
Martedì 19 Agosto: Lagos- Portimão
Il giorno seguente facciamo colazione al Bora Cafè, un piccolo bar del centro all’insegna del biologico e delle atmosfere etniche, da provare di sicuro! Trascorriamo la giornata alla spiaggia di Dona Ana a Lagos, una bellissima spiaggia pulita, con baie raggiungibili solo a nuoto e quindi libere dalla ressa di turisti. Nel tardo pomeriggio ci spostiamo a Portimão (22 km da Lagos); la cittadina non ci è piaciuta per niente. Diversamente da Lagos, è invasa dai turisti e le spiagge sono gremite di gente e di stabilimenti balneari. Facciamo comunque una passeggiata lungo la strada sopraelevata che costeggia il mare, che è piena di bancarelle, ambulanti e locali per l’aperitivo. Ritornati a Lagos ceniamo e trascorriamo la sera nella parte vecchia della città che il mattino successivo dovremo lasciare.
Mercoledì 20 Agosto: Lagos- Cabo de Sao Vicente – Evora
Quella di oggi è una giornata particolarmente impegnativa. Per questo sveglia presto e dopo una veloce colazione partenza per Cabo de São Vicente, una quarantina di kilometri a ovest di Lagos. Qui su un promontorio con falesie modellate dal vento alte fino a 80 m si può godere di una bellissima vista e anche in una bella giornata di sole si percepisce la forza del mare che rifrange sulla scogliera. Riprendiamo il nostro viaggio verso nord e dopo circa una mezz’oretta raggiungiamo la Praia do Bordeira. La spiaggia è immensa e molto selvaggia e quando arriviamo è coperta da una coltre di nebbia che per fortuna dopo poco inizia a diradarsi. Ci ritroviamo alle spalle dolci dune di sabbia e davanti l’immensità dell’oceano accompagnata da un costante vento, una sorta di paradiso per i surfisti che già si stanno preparando per uscire in mare. Riprendiamo la macchina e puntiamo dritto su Evora a ben 320 km a nord-est rispetto a dove ci troviamo. Attraversiamo così tutta la regione del l’Alentejo andando su e giù per colline di girasoli, campi di grano e distese di ulivi; impossibile non notare le tantissime querce da sughero “scortecciate” che si possono incontrare lungo la strada. Il paesaggio anche se tendenzialmente secco in questa stagione è comunque molto più affascinante rispetto ad Evora. Avevamo deciso di dedicare del tempo alla città in quanto considerata Patrimonio dell’Unesco e una delle città più belle del Portogallo, ma quello che ci siamo trovati era una cittadina completamente deserta e priva di qualsiasi attrattiva se non il Tempio di Diana, che pur essendo interessante non meritava la sfacchinata. Ma ormai è fatta. Sotto un sole cocente riprendiamo la macchina e puntiamo su Lisbona. Ci tocca quindi un’altra ora e mezza e forse anche più di auto perché il traffico è tanto sul ponte” 25 Aprile” da cui accediamo alla città. Troviamo quasi subito il nostro nuovo ostello il BALUARTE CITADINO STAY COOL HOSTEL, in una zona non centralissima, ma che comunque ci permette di parcheggiare la macchina per qualche giorno e vivere la città a piedi o meglio ancora con i tipici tram e funicolari. Trascorriamo la serata nel Barrio Alto, uno dei quartieri centrali più frequentati. L’atmosfera è unica, le strade sono piene di gente e festoni. Inoltre, data la modesta dimensioni delle tascas (le tipiche osterie), i tavoli si trovano per lo più sulle stradine e l’impressione è quella di una festa di paese di altri tempi, dove la musica e il vociare si mescolano continuamente.
Giovedì 21 Agosto: Lisbona
Iniziamo la nostra giornata di visita alla capitale dal quartiere di Baixa che si trova nel centro della città, tra il fiume Tago e Piazza del Rossio. Il quartiere si sviluppa tutto intorno a Rua Augusta e, diversamente dal resto della città, è architettonicamente uniforme e simile dal momento che fu raso al suolo dal terremoto del 1755 e in seguito totalmente ricostruito. Come scopriremo nei giorni a venire la storia e l’aspetto di Lisbona sono fortemente legati a questo tragico evento. Il nostro girovagare viene subito distratto dalla visita alla Confeitaria Nacional Balthazar Castanheiro, una storica pasticceria in cui fare una seconda colazione con l’imbarazzo della scelta tra le mille golosità esposte. Ci rimettiamo in marcia da Rua Augusta e passando sotto l’arco di trionfo arriviamo in Praça do Comércio; la piazza ricorda per certi versi Piazza Unità d’Italia a Trieste: è infatti chiusa anch’essa su tre lati da palazzi governativi e da un quarto lato che si apre sul fiume Tago a dal quale si può vedere il ponte25 Aprile. La piazza è incandescente e dopo qualche foto da una delle vie vicine prendiamo uno dei famosi tram gialli che ci porta nel quartiere dell’Alfama. Il tram ha l’aria di essere in servizio da secoli con i suoi rivestimenti in legno e i sedili in pelle, ma nonostante questo si inerpica su per le stradine strette e passaggi impossibili con una certa disinvoltura. Scesi raggiungiamo il Miradouro del Castelo Sao Jorge da dove possiamo ammirare la vista dell’alto della città. Non abbiamo moltissimo tempo da dedicare alla città e così decidiamo di sacrificare la visita al Castello che ammiriamo solo da fuori. Pranziamo in un orrendo ristorante dove però con 10€ ci riempiamo di Baccalà alla Portoghese (baccalà, patate e besciamella!!). Riprendiamo a camminare per strette viuzze circondate da palazzi ricoperti da azulejos e arriviamo all’altro famoso punto panoramico, il Miraduro Das Portas Do Sol, la terrazza da cui si può ammirare il Convento di Sao Vicente de Fora e da dove si capisce fino in fondo il perché Lisbona è considerata la “città bianca”. Riprendiamo il tram e lasciamo l’Alfama, attraversiamo il centro e torniamo nel Barrio Alto, questa volta a bordo del famoso Elevador da Gloria, il tempo d’attesa è infinitamente più lungo del tragitto in sè, ma questo non mina il nostro entusiasmo! Raggiungiamo così il terzo punto panoramico della giornata: il Miraduro de Sao Pedro de Alcantara. Diversamente dagli altri Miraduro questo è una piazza/giardino dove potersi sedere all’ombra di qualche pianta e ammirare dal “versante opposto” il centro di Lisbona. Ancora segnati dal pranzo ci concediamo solo un aperitivo in giro per il Barrio Alto.
Venerdì 22 Agosto: Lisbona
Le cose da vedere sono ancora molte e quindi anche oggi sveglia presto. Questa volta il mezzo prescelto è l’Elevador de Santa Justa che ci porta di nuovo nel Barrio Alto nelle vicinanze della Chiesa del Carmo. La chiesa per lungo tempo rivaleggiò con la cattedrale per il titolo di chiesa più bella di Lisbona fino a che nel 1755 il terremoto e successivo incendio non distrusse buona parte del complesso e in particolare il tetto delle tre navate. Inizialmente decisi a ricostruirla i cittadini cambiarono poi idea influenzati dal movimento del Romanticismo secondo cui le rovine avevano molto più fascino ora che il sole penetrava all’interno. In effetti, anche se della chiesa non resta molto, l’impatto è forte nelle belle giornate così come sotto un temporale. Riprendiamo l’auto e raggiungiamo il quartiere di Belém.
La nostra prima tappa è il Monastero dos Jerónimos, l’imponente chiesa realizzata per celebrare il ritorno di Vasco de Gama dopo aver scoperto la rotta per l’India. L’interno è in stile gotico e molto imponente e vi sono conservate le spoglie di Vasco de Gama e quelle del lo scrittore Fernando Pessoa. Il monastero è nello stesso stile degli altri due importanti monumenti presenti nel quartiere, la Torre di Belém e il Monumento alle scoperte e insieme rappresentano una sorta di tributo al periodo storico più importante che la nazione ha attraversato. La Torre è molto più piccola di come l’avevamo immaginata ed è strapiena di turisti, ma comunque molto affascinante. Secondo la leggenda essa aveva scopo difensivo e inizialmente si trovava al centro del Tago, in seguito al terremoto il corso del fiume deviò leggermente e per questo ora si trova quasi sulla riva. Meno tempo abbiamo dedicato al Monumento alle scoperte che rappresenta una sorta di caravella con a bordo tutti i più grandi navigatori del paese, perché già distratti dalla successiva tappa, quella alla famosa Pastéis di Belém dove i monaci del vicino monastero inventarono i classici dolcetti portoghesi, piccoli cestini di pasta sfoglia con crema pasticcera famosi in tutto il paese, davvero deliziosi a qualsiasi ora! La pasticceria offre la possibilità, oltre che di mangiarli, anche di vedere all’opera schiere di pasticceri che nel retro del locale preparano in diretta i famosi pasticcini. Riprendiamo il nostro viaggio e ci dirigiamo nella città di Cascais, alle porte di Lisbona in direzione Nord, dove si trova la Boca do Inferno una spaccatura della costa dove il mare entra nella roccia e in caso di brutto tempo si infrange con tale violenza da creare un suono gutturale estremamente suggestivo, o così ci dicono dal momento che la giornata è stupenda e il mare calmissimo.
Risaliamo di poco la costa e facciamo tappa a Cabo de Roca quello che è considerato il punto più a ovest del vecchio continente. Qui soffia un vento fortissimo, ma questo non ci impedisce di godere della stupenda vista sulla distesa dell’oceano. Il tempo sta cambiando e quando arriviamo a Sintra il cielo e quasi del tutto coperto da nuvoloni che attraversano il cielo a una velocità incredibile. La città meriterebbe molto più tempo di quello che noi abbiamo a disposizione e siamo quindi costretti a escludere dal nostro programma la visita al Palácio da Regaleira e al Pozzo Iniziatico al quale tenevo molto e che sicuramente sarebbero stati interessanti. Passiamo quindi il resto del pomeriggio a visitare il Palácio Nacional da Pena (ingresso palazzo + giardino 13.50€ a persona) un palazzo/castello del tutto differente da quelli che siamo abituati a immaginare, una mescolanza di stili, colori, materiali decisamente differenti. A tratti spettrale, gotico, mostruoso, a tratti magico e incantato, ma sempre estremamente affascinante. La vista che si ha dalle sue torri spazia a 360° tutto attorno al palazzo e sull’immenso giardino, che è possibile visitare con un trenino o come abbiamo fatto noi a piedi, alla scoperta di stagni, piante esotiche e mausolei di pietra. Riprendiamo la macchina appena in tempo e sotto un temporale partiamo per Aveiro, 260 km più a Nord. Raggiungiamo la cittadina nella tarda serata e con un tempo ancora incerto. Per nostra fortuna abbiamo prenotato alla “ Morgan & Jacob’s Guesthouse” che si rivela essere un bar/pub e quindi anche se arriviamo tardi non abbiamo difficoltà a trovarlo. Purtroppo ci sono pochi ristoranti e alcuni hanno già la cucina chiusa quindi ci accontentiamo di un classico baccalà con contorno di patate in un mediocre locale. In compenso la sistemazione per la notte è ottima, 56€ camera doppia con bagno privato o 45€ con bagno in comune come i nostri compagni di viaggio, ma comunque sempre pulito e tutto nuovissimo.
Sabato 23 Agosto: Aveiro – Porto
La colazione è compresa ed è servita al piano terra dove si trova il locale e prevede caffè, succo e toast. Dedichiamo la mattinata a visitare il piccolo centro. La guest house si trova sulla piazza centrale e così, come prima cosa, facciamo un giro nel mercato coperto del pesce, dove i pescatori del posto espongono in bella vista il pescato della notte. Continuiamo il nostro gironzolare per le vie e costeggiamo i canali su cui si affacciano molte case art nouveau e numerosi negozietti vintage. E’ possibile anche fare un giro sui moliceiros, tipiche imbarcazioni a mezzaluna decorate e colorate simili alle gondole veneziane, ma il prezzo è alto se si considera la durata del tour e quindi ci accontentiamo di guardarle scivolare sui canali. Salutiamo Aveiro e ci rimettiamo in marcia, ma prima facciamo una breve sosta a Costa Nova, un piccolo villaggio di pescatori affacciato sull’oceano dove di per sè non c’è niente da vedere, se non che gli abitanti hanno deciso di decorare le casette a righe bianco e blu, bianco e rosso, bianco e ogni colore possibile, rendendo così un anonimo paese come tanti un piccolo centro turistico. Proseguiamo verso nord, e verso la fine della vacanza alla volta di Porto. Non entriamo subito in città, ma ci inoltriamo nella Valle del Duoro. Il fiume Douro nasce nella Spagna settentrionale, e scorre verso il Portogallo sfociando nell’Atlantico nei pressi della città di Porto. Ripercorriamo il corso del fiume a ritroso verso la parte più interna e rinomata, quella dove si nascondono i vigneti scoscesi. Purtroppo i nostri calcoli sono sbagliati e la strada è più lunga di quanto avevamo previsto. Non raggiungiamo quindi l’Alta valle del Duoro, ma ci godiamo comunque uno stupendo paesaggio che serpeggia ai lati del fiume. In serata entriamo in Porto e ci mettiamo alla ricerca dell’ostello, il Rivoli Cinema Hostel (classificato tra i primi cinque piccoli ostelli di tutto il mondo da Hostelcars 2010 e 2011). Il personale è molto gentile e ci accolgono con un aperitivo a base di Porto (1.50€) sulla loro stupenda terrazza da cui si gode di una vista sulla città. Anche il resto dell’ostello è molto pulito, moderno e confortevole, ogni camera è ispirata ad un film e nella sala comune se ne trova una vasta scelta. Inoltre il prezzo è buono, 45€ a notte camera doppia con bagno condiviso. Nonostante il nostro ostello sia più che confortante usciamo per un primo giro d’esplorazione e alla ricerca di un posto dove mangiare. Ci inoltriamo in Rua dos Mercadores, la più antica strada della città dalla quale partono una fitta rete di strade, stradine, passaggi e un incredibile assembramento di case colorate e popolari. Qui si trova Miss’ Opo , un locale molto particolare, simile ad un loft gestito da ragazzi giovani e arredato con un gusto eclettico. Il menù varia a seconda dei giorni e dell’ispirazione dello chef ; questo permette di avere sempre piatti freschi e di vivere un’esperienza diversa ogni volta (con 15€ a testa prendiamo 1 zuppa di cannellini, 1 coniglio ubriaco, 2 salami di pane e pernice –che ci dicono essere un piatto tipico della città-, 1 piatto di gamberi e patate, 1 cheesecake, 1 torta al cioccolato acqua e vino). Trascorriamo il resto della serata nella parte alta della città in giro per le viuzze.
Domenica 24 Agosto: Porto
Dopo la colazione in ostello, scendiamo nella parte bassa della città. Qui prendiamo “l’elecritco” il tipico tram giallo e costeggiando l’ultimo tratto di Duoro, ci dirigiamo al Jardim do Passeio Alegre, giardino/parco molto carino che nasce nel punto in cui il fiume incontra l’oceano. Qui si può passeggiare o stendersi sull’erba fresca con vista sul mare. C’è anche un piccolo mercato di frutta e verdura e facciamo un giro tra le bancarelle. Torniamo poi in centro e visitiamo la parte bassa della città che ancora non abbiamo visto. Questa zona è detta Ribeira e qui si trovano molte enoteche e ristorantini di cucina locale. Ormeggiate lungo il fiume ci sono poi le Rabelos, le imbarcazioni tipiche che un tempo erano usate per trasportare il vino lungo il Duoro. Attraversiamo in seguito il ponte in metallo Dom Luis, realizzato da un collaboratore di Eiffel. La vista sulla città è molto bella e si può vedere anche l’altro ponte della ferrovia Dona Maria Pia progettato dello stesso Eiffel e prova generale prima di costruire la torre a Parigi. Dall’altra sponda del fiume si trova Vila Nova de Gaia sede delle grandi cantine. La storia di questo posto è fortemente legata a quella dei mercanti inglesi del XVII secolo, i quali a causa dell’embargo sui prodotti provenienti dalla Francia, con cui erano in guerra, rivolsero il loro interesse al vicino Portogallo. Ed è proprio su questa riva del fiume che le uve che arrivano dall’alta valle del Duoro vengono fatte fermentare per produrre il Porto. Tra tutte le cantine visitabili noi scegliamo quella di Graham’s ( Rua Rei Ramir, 514) fondata nel 1820 e produttrice di uno dei migliori Porto Vintage in commercio. La cantina è molto bella e prevede una prima parte più museale con cenni storici sulla famiglia Graham e sui loro vitigni. Poi passa alla cantina vera e propria; qui è previsto l’accompagnamento della guida. Purtroppo oggi non c’è la ragazza che si occupa delle visite in italiano quindi seguiamo quella inglese, che è comunque stata interessante e di facile comprensione, nonostante la tecnicità di alcuni argomenti trattati. La visita finisce con una degustazione di alcuni vini nella bellissima sala degustazione. Noi scegliamo di fare quella da 5€ con 3 assaggi di Porto differenti. Terminato il tour, ritorniamo sui nostri passi e ci fermiamo ancora per fare un’ulteriore assaggio, questa volta di Porto bianco mentre ci godiamo il tramonto sul fiume.
Lunedì 25 Agosto: Porto
E’ ora di tornare a casa e quindi dopo la colazione prendiamo la nostra macchina e ci dirigiamo all’aeroporto. In realtà solo tre di noi si imbarcheranno destinazione Bergamo per poi tornare in Piemonte, il quarto potrà godersi ancora un giorno a Porto per poi partire alla volta di Roma per tornare al lavoro. Rimasto solo avrà così la possibilità di fare il tour offerto dall’ostello. Compreso nel prezzo del soggiorno infatti c’è a disposizione di chi vuole una guida che, se prenotata, è a disposizione per portare gli ospiti in giro per la città (visita solo in inglese). Il nostro compagno ci segnala quindi che ci siamo persi la stupenda Libreria Lello e Irmao: una libreria in stile art decò totalmente in legno padroneggiata da una doppia scala che ricorda sia un violoncello che un vascello di un tempo.