Myanmar, il Paese del sorriso
Abbiamo volato da Milano Malpensa con Qatar Airlines che si è dimostrato un ottimo vettore: puntualità, spazio fra i sedili maggiore del solito, personale di bordo gentile e disponibile. Ci è stato fornito un kit per il volo notturno che compredeva anche un paio di calzini per dormire più comodi un kit gioco per i bambini. Il pasto prevedeva anche l’opzione vegetariana e champagne ( gratis) fra i drink disponibili. Inoltre con il cambio a Doha si interrompe il viaggio che in effetti è molto lungo.
L’orario non è comodissimo perchè siamo arrivati a Yangon alle 5 del mattino, ma questo permette, se le forze lo consentono, di avere una intera giornata davanti a sé.
Il nostro tour operator, consigliatoci da un’ amica, contattato via internet è Adventure in Myanmar (www.adventuremyanmar.com). Si è dimostrata un’ottima organizzazione, ogni cosa era organizzata alla perfezione dalla guida agli autisti ,sempre precisi, agli alberghi, ottimi, ai voli interni scelti fra i vettori privati , più affidabili, sia come aerei che come orari.
Un discorso a parte merita Mu Than, (il cui nome cristiano è Martha, che appartiene alla piccola minoranza cattolica). Il suo italiano è un po’ incerto, la sua preparazine culturale buona, ma sua attenzione alle nostre necessità era incredibile( normalmente noi siamo abituati a organizzarci e a viaggiare da soli avendo una notevole esperienza dopo molti anni di viaggi). Ci siamo sentiti davvero coccolati. Avere un pulmino nuovo, sempre perfettamente pulito, un autista e una guida a disposizione è stata una bella esperienza.
Detto questo passiamo al viaggio.
Essendo la prima volta che visitavamo il paese abbiamo scelto un programma che in 12 giorni ci permetesse di visitare i luoghi più importanti della Birmania.
Abbiamo cominciato da Yangon. La città è molto estesa, ha 5 milioni di abitanti e non ha grattacieli. La parte coloniale è abbastanza ben conservata. Noi siamo andati a fare colazione all’ Strand Hotel, albergo di gran classe, affascinante retaggio della colonizzazione inglese. Poi un giro al mercato delle pietre, una piccola navigazione sul fiume e infine la Shwedagon Pagoda: affascinante” montagna” d’oro e di gioielli con un incredibile enorme diamante sulla cima! Unico vero fastidio del viaggio è il fatto che bisogna togliere calze e scarpe ad ogni visita di pagoda, non quando arrivi alla pagoda, ma ben prima, quando passi attraverso decine di banchetti che si trovano comunque dentro l’ area,vasta, di pertinenza della pagoda. Considerato che i pavimenti e a volte le pietre e i mattoni che devi percorrere, sono spesso molto sporchi, c’è da sperare di non prendersi qualche infezione (a uno di noi è è successo a causa di una lesione sotto il piede).
Abbiamo pernottato al Chatrium Hotel ottimo sotto tutti i punti di vista: come camera, come cena e come colazione(la più ricca e varia che abbia mai visto).
Il giorno dopo siam andati a visitare quell’ incredibile esempio di equilibrio che è la Golden Rock.Non per niente la sua foto è una delle più conosciuta della Birmania: un enorme masso rivestito di foglie d’ oro (i birmani, appena possono ricoprono di oro vero tutto quel che è sacro) con sopra un piccolo stupa, che sta in equilibrio sopra una roccia ancora più grande grazie, si dice, alla presenza di alcuni capelli di Budda!!
Abbiamo dormito al Golden Rock hotel, niente di speciale, ma era l’ unico in zona (un quarto d’ora di discesa a piedi) essendo il Mountain Top hotel proprio vicino alla pagoda, tutto pieno.Contrariamente a quanto si legge sulle guide, adesso il camion porta fino in cima alla montagna (un’ ora di viaggio)
Il giorno seguente, dopo aver visitato Bago i suoi templi, il palazzo reale e il Budda reclinato (uno dei posti più sporchi di tutto il viaggio grazie ai piccioni che vivono lì) siamo rientrati a Yangon.
Il giorno dopo abbiamo preso l’ aereo per Mandalay dove abbiamo visto altre interessanti pagode, abbiamo fatto una crociera fluviale fino a Mingun, su un grande battello a due piani tutto per noi! Abbiamo visitato la più grande pagoda, incompiuta , segno della passione per il gigantesco dei vari re birmani, la più grande campana funzionante, 90 tonellate,e al tramonto abbiamo visto l’ incantevole panorama di Mandalay, dell’ Irrawady , dalla collina che sovrasta la città.
Abbiamo dormito all’ Hotel Sedona, anche questo è un bellissimo hotel, molto raccomandabile. Il giorno dopo abbiamo visitato Amarapura,dove abbiamo assistito al pasto dei monaci(mille che sfilano in silenzio perfetto con la loro ciotola e mangiano quello che i fedeli hanno dato a loro, abbondante peraltro. I birmani anche se abbastanza poveri sono molto generosi).E’ un spettacolo affascinante. Abbiamo visitato Sagaing e con un carretto, Awa con i templi sparsi nella campagna.
Il giorno seguente siamo andati a Monywa dove abbiamo visitato le Powintaung caves. Una montagna perforata da grotte ricolme di statue di Budda e frequentate da numerose scimmie. Abbiamo dormito all’ Win Unity Hotel, buono ,ma niente di speciale.
In giorno seguente siamo andati a Bagan dove siamo stati due giorni con pernottamento all’ Amazing Bagan Hotel (buono) per visitare l’ enorme, incredibile sito di pagode della piana omonima. Un posto affascinante che vale veramente il viaggio.
Dopo Bagan siamo andati con l’aero a Pindaya dove in una grande grotta carsica sono stipate 8094, numero in continuo aumento perchè continuano ad aggiungerne,statue di Budda che riempiono ogni spazio disponibile, rendendo talvolta difficile il passaggio.
Da qui abbiamo proseguito per il lago Inle,un oasi di quiete incredibile, quando non è solcato dalle numerose piroghe a motore che portano i turisti su e giù e la gente del posto ai vari mercati. Abbiamo dormito 2 notti allo Shwe Inn Thar Floating hotel, affascinante abergo con i bungalow su palafitte, che però ha un problema: le finestre del bagno sono senza vetri(almeno le nostre 2 camere) per cui fare la doccia alla sera quando la temperatura scende a 10 gradi è un problema!
Il giorno dopo siamo tornati a Yangon e di qui a casa.
E’ stato un viaggio affascinante alla scoperta di una realtà molto distante da noi. Il popolo birmano è un popolo sempre sorridente e sembra sereno ,nonostante la evidente poverà, ma non miseria . il 75% dei birmani sono contadini per cui il cibo non manca, ma tutto il resto sì. Consiglio di andare in Birmania presto perchè il paese sta cambiando, anche se i birmani vestono tutti l’abito tradizionale, sono anche loro ,attaccati ai telefonini.
Aggiungo un solo consiglio: portare una valigia con un po’ di spazio perchè l’artigianato è ancora molto fiorente (abbiamo visitato produzioni di tutti i generi) e gli oggetti, al di là delle pietre preziose, sono molto belli, e contribuiscono a ricordare la vacanza nel tempo e aiutano l’ economia locale.Inoltre portate caramelle e penne ,molto apprezzate dai numerosi bambini che incontrerete.