Bruxelles, capitale europea Doc
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PRIMO GIORNO
Decolliamo alle 08.15 e atterriamo all’aeroporto di Charleroi intorno alle 09.50. Da qui prendiamo la navetta Brussels City Shuttle, già prenotata da casa per 28€ a/r, che ci porta alla stazione Gare du Midi della città in circa 45 minuti. Per il soggiorno abbiamo scelto l’Hotel Marivaux, molto vicino alla fermata della metropolitana Rogier ed in posizione abbastanza centrale. Alla reception parlano italiano, il personale è molto gentile, la colazione ottima e abbondante e il prezzo abbastanza contenuto.
Lasciamo i bagagli in hotel e cominciamo il nostro tour della città; come prima tappa scegliamo il Parlamento Europeo, che vediamo da fuori, un edificio molto moderno di forma circolare con copertura in vetro. Poco distante si trova il Museo di Scienze Naturali (8,50€ il biglietto studenti), con la più grande collezione di scheletri di dinosauri d’Europa. Dopo aver mangiato un sandwich nella cafeteria del museo, ci dirigiamo verso il centro città, ovvero la splendida Grand Place, una piazza sulla quale si affacciano palazzi molto importanti come il Municipio. Per chi fosse interessato, qui si trova anche l’Hard Rock Cafè.
Concludiamo la visita con la Bourse (palazzo della Borsa). Dopo esserci riposati in albergo, la sera ci spostiamo verso Piazza San Gery, con i suoi innumerevoli locali che offrono ottimi aperitivi a buon prezzo; poco distante troviamo il ristorante Fin de Siecle, ristorante di cucina belga con porzioni abbondanti e dai prezzi ottimi (un piatto di salsicce e purè più una birra media belga 18€). La giornata si conclude con una visita notturna alla statua del Manneken Pis, che rappresenta un bambino nell’atto di fare pipì, in quanto una leggenda dice che tale bimbo avesse in tal modo spento un incendio che divampava in città. Intorno alla statua sorgono numerose chocolaterie, dove si possono comprare barrette di cioccolato di qualsiasi tipo e gusto.
SECONDO GIORNO
Il secondo giorno comincia con una visita alla Cattedrale di San Michele, commissionata nel 1200 dal duca di Brabante; la cattedrale è ovviamente di ordine gotico, come tutti i palazzi della Grand Place, e all’interno non potevano quindi mancare le splendide vetrate gotiche. La giornata è parecchio soleggiata e quindi dalle vetrate entra una grande quantità di luce, che ci permette di scorgere dei particolari in più all’interno della chiesa, come degli scudi crociati (o addirittura templari?) sui pilastri che dividono le navate.
In seguito ci spostiamo al Parco del Centenario, uno splendido spazio verde in cui i fiori dai colori sgargianti la fanno da padrone. Qui si trova anche il museo Autoworld (7€ biglietto studenti), una collezione di centinaia di auto dagli inizi del Novecento sino agli anni Ottanta, con qualche spazio dedicato alla contemporaneità.
Usciti dal Museo, con un lungo viaggio in metro raggiungiamo l’Atomium, modello di un atomo di ferro, costruito per l’Expo del 1958; la zona è molto affollata per via del parco divertimenti che lo circonda e quindi, dal canto nostro, è stata una delusione; di particolare importanza sportiva è lo Stadio Re Baldovino, o Heysel, dove 39 tifosi perirono nella tragica finale di Coppa Campioni del 1985. In seguito ci spostiamo nel quartiere di Anderlecht, dove dopo esserci rifocillati con un buon kebab, andiamo a vedere da fuori lo Stadio dell’Anderlecht (Constant Vanden Stock).
Il tempo peggiora e quindi abbiamo solo il tempo di farci delle foto di fronte al Palazzo Reale, per evitare lo scroscio di pioggia che dura circa un paio d’ore. Quando la pioggia ha smesso usciamo per la cena e, grazie alle recensioni su Tripadvisor, troviamo un ristorante italiano Pasta Divina, dove una signora italiana cucina pasta fatta a mano e prodotti italianissimi; il meccanismo è semplice: si deve scegliere il tipo di pasta e il sugo con cui condirla. Il prezzo è leggermente alto rispetto alla media ma per la bontà e la veridicità della cucina italiana che si offre in questo locale merita veramente la spesa. Per dolce non potevamo non assaggiare i buonissimi waffle, dolce a cialda ricoperto o di panna montata o di varie creme al cioccolato e non, con guarnizione di frutta.
TERZO GIORNO
Il nostro ultimo giorno in città si apre ancora al Parco del Centenario: qui, infatti, vi è un altro interessantissimo museo, che purtroppo il giorno prima era chiuso; stiamo parlando del Museo Reale delle Armi e dell’Esercito, una sensazionale collezione di armi che vanno dal medioevo (corazze, scudi, armature, alabarde, ecc.) alla contemporaneità. Essendo il 2014 il centenario dello scoppio della Grande Guerra, c’era una mostra interamente dedicata a quei cinque anni di guerra, con la ricostruzione di una trincea, un’esposizione di divise e tantissimi altri cimeli che per motivi di spazio non posso descrivere. Inoltre, tale mostra confluiva nella parte dedicata al secondo conflitto mondiale, creando i presupposti per un viaggio coinvolgente attraverso eventi storici che hanno cambiato il mondo.
Non ci rimane molto da vedere, perciò ci dedichiamo allo shopping nelle vie del centro e attigue al nostro hotel, dove mangiamo da Mc Donald’s.
Verso le 15 ci muoviamo verso la stazione Gare du Midi, dove prendiamo in largo anticipo la navetta per l’aeroporto. Questo, col senno di poi, è stato un colpo di genio, in quanto, per un restringimento dell’autostrada a causa di lavori, ci impieghiamo il doppio del tempo per raggiungere l’aeroporto. Il volo parte alle 19.05 e verso le 21 siamo di nuovo a Orio al Serio, stanchi ma appagati di una bellissima vacanza.
CONCLUSIONI
La città ci ha veramente sorpreso in quanto ha tutti i canoni di una capitale europea per eccellenza: bellezze artistiche, ottimi collegamenti con i mezzi pubblici, musei di qualunque genere (noi abbiamo saltato quelli d’arte, che comunque sono molto pubblicizzati in città), gente tranquilla e pronta ad aiutare i turisti se necessario. E’ chiaro che, se non si entrasse nei musei, la città si visiterebbe in un giorno, ma merita veramente di essere scoperta e vissuta appieno. Ci tornerei senz’altro tra qualche anno!