Da Dahab a Gerusalemme

Viaggio fai da te tra Egitto e Israele
Scritto da: giobest
da dahab a gerusalemme
Partenza il: 22/04/2014
Ritorno il: 03/05/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Da Dahab a Gerusalemme 22/04 -3/05 2014

Hotel dahab: canyon estate € 313 compresi pranzi e trasferimenti

Tramite Booking.com prenotati con largo anticipo :

Eilat -little prince € 58 senza colazione

Masada -Youth Hostel € 87 + cena c.a 10 € 1 notte

Ein gedi -Youth Hostel € 151 2 notti cene c.a 10 €

Jerusalem -Abraham hostel € 127 2 notti -pizza con birra nis 50

Riassumo quello che abbiamo fatto: 4 giorni a dahab( egitto ) e 8 giorni israele . Tappe del viaggio in israele raggiunto tramite Taba Border : Eilat-Masada-Ein Gedi-Gerusalemme.

Voli aerei: andata Mxp-Sharm easyjet € 78 .Ritorno Tel AViv -Mxp Meridiana euro 96 entrambi acquistati nel mese di febbraio.

22 -26 aprile relax al Canyon Estate di dahab

Il piccolo resort conosciuto lo scorso anno ci ha regalato 4 giorni di perfetto relax con bagni tra coralli ancora dai brillanti colori e pesci multicolori. A Lorenzo e sua moglie Federica va il nostro ringraziamento per averci accolto come amici. Dal gradito upgrade (appartamento invece della camera doppia che avevamo chiesto) all’organizzazione del trasferimento sia dall’aeroporto di Sharm, sia da Dahab a Taba dove c’è la frontiera con israele.

Come lo scorso anno il passaggio di questa frontiera è stato semplicissimo. Forse anche complice l’avere scelto di viaggiare in sabato, ci ha permesso di non trovare nessun affollamento. Taba dista da Dahab meno di 2 ore di macchina e partendo alle 14 alle 18 ( israele è avanti 1 ora) eravamo al nostro ostello Little Prince in centro ad Eilat. Il confine si attraversa agilmente a piedi ( sono poche centinaia di metri). Prima di uscire dal gate israeliano abbiamo cambiato 200 euro in 900 Nis ( cambio circa 0,20 )

Dal confine il centro si raggiunge facilmente utilizzando il bus n.16 . Biglietto a bordo solo in sikel 4,90. Compiendo tutto il percorso del bus si ha occasione di vedere il centro di Eilat con i suoi hotel e centri commerciali. Per noi la corsa termina alla stazione centrale dei bus dove acquistiamo il biglietto per la tratta del giorno dopo : partenza ore 14,15 Eilat-Masada Nis 49,50. In internet si trovano facilmente gli orari, e le tappe dei bus Israeliani www. egged.co.il

Con un po’ di fatica troviamo l’ostello scelto che, scelto per la posizione ( bus e spiaggia raggiungibili a piedi) lascia molto a desiderare come sistemazione. Noi abbiamo prenotato con booking.com € 58 e forse questo è il motivo dell’alloggio in camera davvero poco confortevole (v. recensione su trip advisor).

Sono le 19,30 quando finalmente ci siamo sistemati e usciamo per la cena che dovremmo consumare al Maman Beach avendo acquistato un coupon dal sito groupon ebraico… Trovare il bar-ristorante non è stato facile anche perchè scopriamo qui per la prima volta quello che sarà una costante del viaggio : gli israeliani non aiutano!!! Dopo un po’ di girovagare a seguito di indicazioni sbagliate , troviamo il posto vicinissimo al luna park di Eilat accanto al ponte. La città sfavilla di luci! Il maman beach è sulla spiaggia e il personale ci accoglie con benevolenza (stanno trasmettendo dal mega schermo la partita Napoli-inter…).

Pensavo di cenare con l’hamburgher di Mc Donald ed invece ci siamo trovati con una qualità ben superiore ed un servizio da 10 e lode. Vassoio in ceramica dove faceva bella mostra di sé un mega panino con una ciotola di patatine e insalata. Una bibita era compresa nel coupon…vista mare e gradito venticello in una calda serata.

Bel dopocena a spasso in una affollatissima città con negozi aperti e grandi marche.( i russi la fan da padroni ). Un frullato per 20 nis al centro commerciale ( chiusura ore 23) è stato un piacevole fine serata. Riattraversiamo l’arteria principale e siamo già all’ostello.

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Trascorriamo la mattina al mare senza farci mancare un bagno e notando ovviamente la differenza tra qui e dahab. Sul lungomare si trova un mega centro commerciale dove facciamo qualche acquisto .E’ anche possibile pranzare. Scegliamo uno dei tavolini che si affacciano sul mare al cafè-cafè dove ci confrontiamo per la prima volta con un menù israeliano. Attira la nostra attenzione il shakshuka un piatto per due persone servito con succo d’arancia. La pasticceria ci sembra buona e così prendiamo anche un ottimo dolce al cioccolato spendendo nis 150.

Raggiungiamo a piedi la stazione dei bus da dove parte alle 14,15 dalla piattaforma 6 il bus 444 direzione gerusalemme. Una sosta in autogril per sgranchire le gambe e alle 17,10 siamo a masada dopo esserci anche addentrati nella zona turistica degli alberghi di En Boken. Durante il percorso l’autista annuncia le fermate, ma solo lingua ebraica : masada è Messada. L’ostello è dotato di piscina che però chiude alle 17,45 . Velocissimo bagno, per ammirare il panorama del Mar morto in lontananza ,guardati a vista da uno scontrosissimo bagnino che non ci permette nemmeno 1 minuto in più…Del resto dobbiamo prepararci per la cena che è servita dalle 19 alle 20,30…Un po’ orari da collegio..la cena non è eccelsa, ma ci si può accontentare. E’ sempre compresa anche l’acqua e bevande alla spillatrice…

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La sveglia è puntata per le 4,30 dal momento che la salita alle rovine della fortezza di Masada inizia alle 5. Una buona colazione in camera con nescafè e un’ottimo dolce che ci siamo portati da Eilat e siamo pronti. E’ ancora buio quando usciamo dall’ostello. L’ingresso al sito archeologico lungo la salita del Serpente è appena fuori dal cancello e quindi davvero comodo. I biglietti dei parchi naturali si possono pagare anche con carta di credito. Il costo è di 29 Nis. Dalle ore 8 funziona anche una cabinovia… ma credo che il bello di masada sia proprio raggiungere la vetta sulle proprie gambe, per gustare , se non proprio soli, ma in buona compagnia, il sole che sorge dietro i monti giordani e illumina queste antichissime rovine.

La visita potrebbe durare anche di più, ma un paio d’ore sono sufficienti per noi che alle 8,30 siamo a fare la meritata colazione dopo una doccia rinfrescante. Anche se la scalata ha avuto inizio prima dell’alba, c’è comunque caldo. Maglietta e calzoncini corti sono l’abbigliamento giusto per questa stagione.

L’ostello ha il check out alle 10 e ci viene quindi benissimo prendere il bus delle 9,55 direzione Ein Gedi. Sul sito della egged si possono controllare gli orari dei bus. E’ affidabilissimo con tempi di percorrenza e costi. Nel preparare il viaggio io ho fatto un po’ fatica ad orientarmi con le fermate ( ad ein gedi ce n’è più di una) ma scrivendo agli ostelli mi hanno detto qual era la fermata più vicina . E’ buona cosa saperlo perchè gli autisti che abbiamo trovato noi sono stati molto scorbutici e addirittura hanno negato che il bus passasse da quella parte…Tra Masada e Ein gedi field school ( questa la fermata per l’ostello e per il parco naturale di Ein gedi) c’è la fermata Ein gedi spa www.eingediseaofspa.com che sembra essere un buon punto per godere di qualche ora sul mar morto.

La tratta fino a Ein gedi spa costa 19 nis non ci si impiega più di 15min.

Per l’ingresso alla spa usiamo un coupon 2x 1(!) comperato dal sito israeliano di groupon che dà diritto all’uso delle piscine interne, a quella esterna e ai servizi in spiaggia nonché ad un pranzo senza bevande. Alla reception dietro cauzione e pagamento di pochi nis ci danno la chiave di un grosso armadietto dove possiamo stivare i nostri trolley. Un trenino fa la spola ogni 15 minuti per la spiaggia, che dista un buon chilometro. Alla spiaggia sono disponibili sedie di plastica e docce. La maggior parte dei turisti è russa e tutti si spalmano il corpo di fango che raccolgono in mezzo a spazzatura ( bottiglie di plastica, ciabatte, pezzi di stoffa…) . Entriamo in mare con le scarpette che ci siamo portati per il mar rosso e galleggiamo come fanno tutti. Ritornati all’edificio della spa pranziamo insieme a frotte di turisti scesi dai bus in quella che più che ristorante dovrebbe chiamarsi mensa. Veramente squallido e mal tenuto come anche tutto il resto del centro. Dopo una pennichella su brandine scassate decidiamo di levare le tende e andare in cerca del bus per l’ostello .Ci sono diverse linee di bus.La 444 ferma sulla strada principale ed è quella che abbiamo preso all’andata, la 487 è quella che abbiamo preso al ritorno e la fermata è proprio davanti all’ingresso del centro termale . Costo della tratta nis 6,90 per 10 min di percorrenza. L’ostello è proprio di fronte alla fermata. Basta attraversare la strada. La bella camera è dotata di un terrazzo da cui si vede il mare e i monti della Giordania. La cena è come quella consumata la sera prima e come quella della sera dopo…Ci accontentiamo dal momento che in questa vacanza il cibo non è tra le nostre priorità e nei dintorni non ci sarebbe comunque altro posto dove cenare meglio.

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Dopo colazione ci aspetta il parco di Ein gedi. Scegliamo l’ingresso del wadi David . Paghiamo l’ingresso solo nis 23 con uno sconto offerto dal nostro ostello.

Bellissima camminata che ci porta oltre la cascata raggiungibile in circa mezz’ora di facile sentiero, sulle alte vette con passaggi anche non proprio facili. Il panorama è fantastico.. Il cielo azzurro, le montagne aride e laggù in fondo il mar morto e le montagne della Giordania. Arriviamo fino a Ein gedi spring..e poi il percorso è tutto in discesa…Ritornati in albergo dopo una bella doccia partiamo spediti per la spiaggia di ein gedi raggiungibile a piedi lungo la strada. Mai delusione fu più grande!!! squallore, desolazione mosche…la spiaggia non esiste, ci sono solo ciottoli che rendono difficile l’ingresso al mare e prima della ripida discesa un gruppo di grossi ombrelloni piantati nella terra battuta senza nemmeno , non dico una sdraio, ma una sedia…proviamo a sistemarci lì, ma per terra c’è sporcizia di ogni tipo ..

Mi ricordo di aver letto della spiaggia di Mineral Beach e così decidiamo di tentare di raggiungerla in bus..Dopo circa 30 mm di attesa passa il 486 il cui conducente scocciato conferma che il bus si ferma in quella spiaggia. Costo nis 19 per arrivare in 15 mm.

Ingresso a mineral beach nis 60…anziani e bambini pagano meno…La spiaggia non è come quella di Ein Gedi spa, ma almeno è curata e ci si può sedere. Ci sono anche docce e servizi e un paio d chioschi che vendono cibo e bibite.

Rientriamo a ein gedi grazie al passaggio di una gentile signora che abita ad Arad ed è una fortuna perchè pare che non ci sia nessun bus che si fermi davanti alla coral beach…Le informazioni ricevute è che la fermata è sulla strada principale distante almeno 1 km..

30-4 ultima tappa: gerusalemme

La fermata del bus è proprio davanti all’ostello. Abbiamo deciso per la partenza delle 8,45 in modo da essere a Gerusalemme in tempo per il tour guidato che in città organizzano gratis alle 12 davanti alla porta di Jaffa. Il bus è quasi puntuale e poco dopo le 10 siamo nella città di David. Si esce dall’autostazione dei bus e ci si trova davanti alla monorotaia che va in centro. L’ Abraham Hostel è a 3 fermate di tram . I biglietti si fanno prima di salire e la macchinetta non è di facile interpretazione. Aiutati da una ragazza straniera riusciamo a comperarne 6 pagando con carta di credito. Inutile cercare il carnet di biglietti di cui avevo letto in internet. Nessuno ne sa niente. Comunque il costo è di nis 6,90 a corsa. Col senno di poi sarebbe stato più comodo prendere il bus n. 75 che ci avrebbe lasciato proprio sulla porta dell’ostello e che parte dentro la stazione dei bus . .

Lasciati i bagagli in deposito dato che la camera sarà pronta per le 14 ci iscriviamo al tour free della città che però abbandoniamo a metà, non perchè sia brutto, ma perchè spiegato in inglese strettissimo e la nostra conoscenza della lingua non ci permette tanto…Rientramo all’ostello e prendiamo possesso della camera. Discreta , ma senza armadio,terzo piano vista piazza…Pulita.

Nostra prossima tappa il Mercato Mahane Yehuda che dista qualche centinaio di metri direzione nord. C’è anche la fermata del tram. Ci perdiamo un po’ tra le decine e decine di negozi che vendono frutta spezie e pani e ci fermiamo a guardare cosa mangiano i locali. Da un chioschetto acquistiamo un buon filafel per pochi centesimi e una bella spremuta d’arancia nel chiosco vicino alla fermata del tram costo 7 nis.

Con il tram ritorniamo alla porta di Damasco. Questa porta dà accesso al quartiere mussulmano. Ci perdiamo per le vie e non so come ci ritroviamo al muro del pianto . Ci dividiamo dal momento che donne e uomini vi debbono accedere da due parti separate.

Alle 18,00 abbiamo prenotato tramite il sito internet… la visita al tunnel sotterraneo del muro. L’ingresso è vicino al muro del pianto, guardandolo sulla sinistra. Anche qui non siamo fortunati e la guida ha uno slang davvero per noi incomprensibile….Bella però la prima parte illustrata mediante slide che ci fanno comprendere com’era la zona il tempio e le varie ricostruzioni. Consiglio: andateci se conoscete bene l’inglese o se trovate un tour in un’altra lingua…io pur avendo prenotato una decina di giorni prima non ne avevo trovati nè in francese nè in spagnolo. In italiano non ne fanno.

Usciamo dal tunnel che è già tardi e non sappiamo nemmeno noi come ci troviamo al Santo Sepolcro. Ci avviciniamo con l’idea di vedere la chiusura della porta che avevo letto essere intorno alle 20 e invece riusciamo ad entrare. Non c’è nessuno se non una piccolo gruppo di italiani che stanno finendo di celebrare la messa. Ci aggreghiamo a loro e riusciamo ad accedere alla cripta dove è stato posto Gesù. Don Valerio ci fa poi scendere nella cripta di Sant’Elena, dove è stata ritrovata la croce di Gesù e usa parole molto toccanti. Forse la cosa più spirituale dei nostri 3 giorni a Gerusalemme l’abbiamo avuta in quest’ora e per un caso… per puro caso…

Sono le 20,40 la piazza antistante l’ingresso si è riempita di gente, ma noi non ce la facciamo ad aspettare oltre…Siamo talmente stanchi che non abbiamo nemmeno fame. Rientriamo all’ostello e ci accontentiamo di un panino e un’insalata consumati in una panineria alla fermata davidka .

1-5-2014

Il programma della giornata ci porta alla visita del Monte Sion. Ci arriviamo acquistando il biglietto per la passeggiata sulle mura. Troviamo per caso l’ingresso e la vendita del ticket per la parte sud della mura sulla sinistra lungo i bastioni prima dell’ingresso della porta di jaffa. Non è segnalato, ma questo ingresso è decisamente meglio dell’altro e questo giro fino alla porta di sion è molto più panoramico di quello che porta da jaffa alla porta di damasco e oltre. Arrivati in corrispondenza della porta di Sion ci accorgiamo di un Barmizva che sta rumorosamente andando verso il muro del pianto. E’ infatti giovedì e come nel lunedì si celebra questo rito. Abbandoniamo il giro delle mura per dedicarci alla chiesa …e alla visita della tomba di re david… Cerchiamo inutilmente il cenacolo, nostra principale meta: è chiuso per restauro. Rientriamo dalla porta di Sion e costeggiamo i bastioni percorriamo la strada per arrivare al muro del pianto e all’ingresso della spianata.

Per chi non lo sapesse: al muro si può accedere solo attraverso diversi posti di controllo, ma l’ingresso per la spianata del tempio è a sinistra guardando il muro… si vede una lunga passerella di legno coperta. L’ingresso accanto a quello per il muro è però chiuso da un cancello che viene aperto due volte al giorno. Gli orari sono aleatori. Sapevo di un’apertura intorno a mezzogiorno ed invece di fatto siamo entrati alle 13,30… armarsi di coraggio se proprio la si vuole fare. Sole cocente e per noi anche incessante musica dei cortei dei barmizva che si sono succeduti … Importante avere con sè il passaporto e uno scialle…io avevo maglietta con mezze maniche e arrivata all’ingresso un sedicente mussulmano mi ha mandata a farmi dare uno scialle…cos’altro dovevo coprire?? presto detto : dovevo, come altre donne comperare una loro sciarpa …fortunatamente avevo con me il mio pile con le maniche lunghe e non gli ho dato questa soddisfazione.

Di questo luogo che dire: i mussulmani ci vivono liberamente… i loro figli ci giocano a pallone, ci vengono a scuola, ci passano i pomeriggi chiacchierando ..le altre religioni possono entrarci 2 volte al giorno dopo rigidissimi controlli… per fortuna siamo tutti figli di uno stesso Dio…

Trascorriamo il resto del pomeriggio nel quartiere ebraico visitando il museo Erodiano che contiene bei reperti e mosaici e percorrendo la ricostruzione del castro romano che ci riporta alla porta di jaffa. Nel quartiere è facile muoversi perchè ai muri sono affisse targhe che ti danno l’indicazione dei luoghi che vuoi visitare. E’ piacevole anche sostare in uno dei tanti locali che sono attorno alla piazza. Ritornati alla porta di jaffa saliamo a destra sui gradini che portano all’altro ingresso della camminata delle mura. Il biglietto comperato al mattino è infatti utilizzabile tutta la giornata .Questa parte si rivela subito molto meno bella della passeggiata del lato sud. Si snoda in molti punti attaccata alle case , a macerie e a sporcizia…Oltrepassiamo la porta di damasco, ma alla successiva quella di Erode, decidiamo che ne abbiamo davvero abbastanza. Scendiamo e finiamo qui il nostro giro della cinta muraria. E’ possibile finire il giro delle mura in corrispondenza delle varie porte di Gerusalemme, ma è possibile salire solo dai 2 punti a destra e sinistra di jaffa.

Decidiamo di interrompere il giro dopo la porta di Damasco e usciti dalla cinta muraria prendiamo il tram a Damasco per scendere alla fermata davidka e rilassarci un’ora in camera sfruttando così il biglietto del bus che dura 75 mm per ritornare in centro dopo una bella doccia.

Per cena abbiamo deciso di mangiare al Cafè cafe che si trova nel… dal momento che ci è molto piaciuto il sukka…gustato a Eilat nel ristorante della stessa catena. Alla fermata fermata City hall scendiamo la scalinata e l’isola pedonale con i suoi bei negozi e bar e caffè ci accoglie. Questo percorso è alternativo al pezzo di strada che separa la fermata del tram dalla porta di jaffa e anche molto più piacevole da percorrere.

Alle 20,30 abbiamo la prenotazione per lo spettacolo di luci e suoni. Veramente bello, da non perdere. Fortunatamente avevo acquistato il biglietto on line qualche tempo prima di partire, perchè a quell’ora ci sarebbe stato il tutto esaurito. Lo spettacolo si tiene all’interno del giardino della Torre di David.

2-maggio-2014: ultimo giorno a Gerusalemme

Ce la prendiamo comoda dal momento che dobbiamo anche preparare i bagagli. l’ostello dispone di un grande storage, per cui lasciamo tutto lì fino a sera. Alle 10 prendiamo il tram fino a Damasco e da qui camminiamo oltre la stazione dei bus arabi. Dopo poche centinaia di metri sulla sinistra c’è la stazione del bus 75 che porta al Monte degli ulivi. Si scende a fine corsa e si entra nell’hospital Vittoria dove si può visitare la chiesa evangelica e salire sul campanile… i gradini sono più di 200 e l’ascensore non funzionante. Dopo aver fatto questa esperienza possiamo dire che la vista spazia su tutta Gerusalemme, ma non è poi quel granchè… Bisogna ritornare sui propri passi e uscire dall’hospital per percorrere la via degli ulivi che è comunque un bel po’ più sotto. Le spiegazioni della lonely planet non sono affatto chiare. Comunque tenendo la sinistra si arriva ad un incrocio che bisogna attraversare. Sempre proseguendo si arriva al Monastero dell’assunzione che è nascosto in una stradina. Sconsiglio vivamente di addentrasi da soli dal momento che è sempre in attività un borseggiatore ben conosciuto dalla gente del posto. Dopo l’hotel 4 archi inizia la vera e propria zona del monte degli ulivi che termina con l’orto del getsemani. Il panorama qui è veramente bello, forse il punto più bello da cui si può ammirare la spianata e comprendere dove sorgeva l’antico tempio. Consiglierei di fare questo giro il primo giorno per avere poi una visione più adeguata dell’antica città e del succedersi degli eventi che hanno portato alla morte di Gesù. La strada in discesa costeggia anche il cimitero affollatissimo di tombe. Chi può si fa seppellire qui perchè secondo la credenza è da qui che inizierà la resurrezione. E’ visibilissima anche la porta d’oro fatta murare dai mussulmani per evitare che Cristo risorto possa entrare in città… Da tenere presente che le chiese lungo il percorso chiudono per la pausa pranzo… Si rientra alla città vecchia dalla porta di santo stefano. Oggi è venerdì e c’è molta più polizia per le strade. Si sente in lontananza la voce della preghiera mussulmana. Poco dopo le 13 ci troviamo sommersi dalla marea dei mussulmani che si allontanano dal luogo di culto per eccellenza nella città santa. E’ un fiume in piena che si riversa nei vicoli della città. La nostra direzione di marcia è opposta alla loro. La sensazione è quella di trovarsi al momento sbagliato nel posto sbagliato. In molti si accalcano davanti alle panetterie più o meno improvvisate..anche io mi avvicino ad una di queste e per 10 nis mi faccio dare 2 focacce…( fosse stato per il venditore me ne avrebbe data una sola… ma ho insistito, avendo visto che gli altri avventori pagavano 5 nis l’una….). Senza una meta vaghiamo per i vicoli e ci ritroviamo nel quartiere ebraico. Immaginavo di trovare tutti i locali chiusi dal momento che è venerdì, ma a parte il negozio del cambio, il resto è tutto aperto. Ci fermiamo su una panchina discosta dalla piazza principale e assistiamo all’andirivieni dalle case di bimbe vestite a festa..Alle 16 c’è la via crucis dei frati francescani che parte dal…

Siccome arriviamo con un po’ di anticipo riesco ad avvicinarmi ad una delle finestre della scuola coranica. La grande moschea con il suo tetto dorato è lì…quasi la si può toccare..E’ davvero il punto migliore per vedere quest’angolo di Gerusalemme con i giochi dei bimbi e le passeggiate nei giardini fioriti completamente chiuso agli ESTRANEI, ma così vivibile per i mussulmani… si ha la sensazione di essere intrusi, non desiderati.

La Via crucis cristiana sembra quasi essere la risposta alla preghiera mussulmana del mattino…anche qui una grande folla segue il rosario dei frati francescani che si fermano nelle stazioni lungo la via dolorosa. In circa 30 minuti si arriva al santo sepolcro, ma come avevo immaginato è impensabile entrarci. Dal momento che ci eravamo già stati sappiamo che la porta a destra nella piazza entra nel Monastero copto. Terminiamo qui la nostra via crucis davanti all’immagine della madonna protetta da 2 monaci impegnati in perenni chiacchiere tra loro.

E’ ora di avviarci al nostro ostello dove ci aspetta qualche ora di attesa prima dello sharut ( il taxi collettivo ) che per 64 nis ci porterà all’aeroporto. Peccato non poterci fermare per la cena dello Shabbat che l’ostello organizza tutti i venerdì sera alle 20. Intanto che i giovani preparano i tavoli noi ordiniamo al pub una pizza e una birra… l’ultima cena in Israele.



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