Deserto, colori, storia e avventura: Giordania on the road
Arrivo previsto ad Amman, poi visita di Jerash, Mar Morto, Mar Rosso, Wadi Rum e…duclis in fundo, Petra, l’antica città dei Nabatei. Una settimana è sufficiente perché la Giordania è piccola, le strade sono buone, si può fare tutto gustandosi ogni tappa.
Iniziamo quindi il nostro meraviglioso viaggio.
Dopo 3 ore di volo arriviamo in Giordania dove velocemente facciamo il visto di ingresso accanto al controllo passaporti. All’uscita ci viene a prendere l’autista che ci accompagnerà per tutto il viaggio. Anche se mi piace organizzare tutto da me per l’autista mi sono affidata alla Jordan Tours & Travels con la quale mi sono trovata benissimo. Viaggiando in auto non ci sono tempi morti, hai meno preoccupazioni e soprattutto hai una persona locale che tì darà sempre ottimi consigli. Perché la Giordania ha un grande rispetto per il turismo e non c’è da stupirsi visto che rappresenta la sua più grande risorsa e vista la posizione delicata nella quale si trova questo paese, stretto tra Palestina, Israele, Siria e Arabia saudita.
Mohammed ci accoglie con un sorriso e ci accompagna al nostro hotel, situato al centro della Capitale, a circa 30 minuti dall’Aeroporto. L’aria è calda, il cielo inizia già a tingersi del caldo rosso del tramonto. Arriviamo all’Hotel Landmark che è molto accogliente e pulito. Ci stupisce la presenza di metal detector per l’ingresso nella hall, ma questo elemento caratterizzerà l’ingresso di ogni hotel del nostro viaggio.
E’ inquietante e rassicurante nello stesso momento. Perché ti rendi conto che sei in un paese “caldo” ma che presta molta attenzione alla sicurezza. I sovrani giordani sono benvoluti e probabilmente la Giordania è tra i più stabili dei Paesi Arabi, ma un po’ di attenzione non guasta mai.
Usciamo per vedere velocemente il centro città e per fare una passeggiata nel vivace quartiere Rainbow. Andiamo a cena da Sufra, molto grazioso e tipico, con un accogliente terrazza. La cena è squisita, a base di mezde e pietanze tipiche libanesi. Rientriamo in hotel in taxi (sono 5 minuti) e ci prepariamo per partenza presto la mattina seguente. Il nostro autista puntuale ci accompagna subito al nord, confine con la Siria per vedere il sito di Umm Quais. Onestamente bella la vista che spazia tra Israele e Siria, ma il sito non è niente di eccezionale e lo visitiamo molto rapidamente. La tappa successiva è il castello di Aijoun, anche questo bello ma sufficiente per coprire la parte dei Castelli. Infine arriviamo nella splendida Jerash, antica città Romana con uno splendido teatro, Colonnato e resti ben conservati. Quindi camminiamo per un paio di ore sotto il sole convinti di essere nell’antica Roma. Il Teatro è davvero ben conservato e molto scenografico.
Lasciamo Jerash dopo aver bevuto un dissetante e squisito succo di melograno alla volta del Mar Morto, un paio di ore di trasferimento.
All’ingresso della zona c’è un bel cartello a indicare che siamo nel punto più basso della terra, 400 mt sotto il livello del mare. Fa uno strano effetto. Il Mar Morto è immenso, immobile, sull’altro lato si scorgono le luci di Gerusalemme. Il clima è caldo ma piacevole. Il nostro resort , Crowne Plaza, è bellissimo. Ceniamo all’aperto con una bella brezza e ci godiamo la vista del tramonto in questo luogo magico.
La mattina seguente provare la sensazione di galleggiare sull’acqua è davvero incredibile. Si fa fatica a non galleggiare, si rimane sospesi in quest’acqua calda e densissima, e soprattutto salatissima. Uno schizzo negli occhi ed è la fine! Ma l’iter corretto prevede coprirsi di fango per 20 minuti e poi immergersi nell’acqua per pulirsi. Un’esperienza divertente e soprattutto eccezionale per la pelle, che rimane liscia e compatta. Rimaniamo poi a rilassarci nella splendida piscina vista Mare, giornata di puro relax. Il pomeriggio con calma il nostro fedele autista ci viene a prendere per portarci, lungo la splendida strada dei re, fino al Mar Rosso.
La strada lambisce il Mar Morto per ore, e solo lì si percepisce veramente la sua vastità, lasciando poi spazio alle saline e al deserto. Il Mar morto è destinato a scomparire, nei prossimi 50 anni, perché evapora naturalmente e perché viene estratto molto sale. Il Governo Giordano sta studiando dei modi per non farlo davvero morire, uno di questi è rappresentato da un condotto per far arrivare l’acqua dal Mar Rosso, speriamo si trovi presto una soluzione, per conservare un luogo unico al mondo.
Attraversando dune di colore bruciato e montagne di colore rosso, arriviamo dopo 4 ore a Aqaba, una piccola e vivace città che si affaccia sul Mar Rosso. La pertinenza Giordana sul Mar Rosso è davvero piccola, stretta sempre tra Israele, Egitto e Arabia Saudita.
E’ una città trafficata da turisti che si riversano per un po’ di mare, e forse risente di questo clima turistico. Gli hotel sono tutti vicini, e nelle strade adiacenti ci sono tanti negozi di souvenir e ristorantini. Il Nostro hotel, Movenpick, è molto bello, centrale, con una graziosa spiaggia private e varie piscine. Usciamo per fare due passi e cenare in uno dei tanti localini, scegliamo il Captain, il clima è mite, una serata perfetta.
La mattina seguente prendiamo il bus per la spiaggia attrezzata di Berenice, dotata di piccola barriera corallina dove fare snorkeling. La spiaggia è tranquilla ed il mare turchese. Nella vicina barriera è facile vedere pesci variopinti e rari, incluso il pesce scorpione. Dal mare si vede in lontananza la vicina spiaggia destinata ai locali, con le donne completamente vestite con i burca. Di nuovo il contrasto tra occidente e Oriente si fa molto forte, noi liberi in costume, loro imprigionate nelle lunghe vesti nere, senza possibilità alcuna di nuotare.
Dopo una piacevole giornata rientriamo in hotel per un ultimo bagno in piscina, poi passeggiamo per il centro e acquistiamo varie spezie, dopo che il negoziante ci aveva accolto offrendoci te tea all’ibiscus e pasticcini locali.
Il mattino seguente partiamo per escursione in barca verso alcuni siti di snorkeling. In barca siamo 4 occidentali e 3 coppie arabe, con le donne completamente vestite. Il mare è calmo e invitante, il sole è caldo, partiamo direttamente dal pontile dell’hotel. Facciamo la prima sosta al giardino giapponese, una splendida barriera corallina in mezzo al mare, dove possiamo ammirare molti pesci e coralli. La seconda sosta è per vedere un relitto situato a una decina di metri di profondità, i marinai ci guidano per avvistarlo, ma onestamente nuotare nel mare profondo e scuro, fa un po’ impressione, anche se la vista del grosso relitto è affascinante. Gli arabi non si tuffano affatto in mare, scopriamo che per le donne è impossibile dato che non si possono spogliare, e molti uomini non sanno nuotare!
L’ultima sosta è di nuovo alla spiaggia di Berenice, per un lunch tipico sotto una tenda in stile arabo. Un po’ di tempo per il relax e un altro tuffo e nel pomeriggio rientro in hotel. Decidiamo di cenare nel romantico Ristorante Grill dell’Hotel, con terrazza sul mare e cucina libanese eccellente. Salutiamo Aqaba e partiamo alla volta del Wadi Rum, situato a circa un’ora di auto. Avvicinandosi al deserto, famoso per Laurence D’Arabia, si inizia a percepire la sua magia. E’ un luogo incantato, che ti strega per i suoi paesaggi e per i suoi colori, per il silenzio, e per l’azzurro del cielo. La strada di ingresso è poco trafficata, ogni tanto si incontrano i cammelli, abitanti sovrani di questa terra. Arriviamo a una prima base tendata, dove la nostra guida beduina ci accoglie con un sorriso rassicurante, e ci fa salire a bordo della sua jeep per partire per l’esplorazione al tramonto. Attraversiamo paesaggi mozzafiato, senza incontrare nessuno. Il Wadi Rum ci avvolge imponente nella sua pace. La guida ci fa arrampicare su una roccia dove ci sono delle incisioni antichissime, di epoche lontanissime. E dall’alto sentiamo solo il nostro respiro, che quasi si blocca alla vista di quella vastità, che sembra ricordarci quanto siamo piccoli e passeggeri in questo mondo. Saltando tra le dune, la guida ci fa toccare una pianta che strofinata, libera una schiuma identica alle saponette, oppure una terra che passata sul viso, dona un bellissimo colore alla pelle. Parla poco, ma con i gesti ci fa capire tutto. Il deserto nasconde mille tesori, ma per trovarli bisogna guardarlo con i loro occhi, liberi da pregiudizi e tecnologia. Dopo un’oretta di escursione, la guida ci accompagna al nostro campo, dove ci sistemiamo in una comoda tenda, semplice ma pulita. Giusto in tempo per osservare il sole scomparire lontano, tingendo la sabbia e le montagne di un colore rosso fuoco intenso, caldo e avvolgente. Dopodiché solo il buio, illuminato dalle stelle delle cielo, ed il silenzio, onnipresente e assoluto. Rientriamo nel campo per cenare, tipica cena beduina con verdure, riso e agnello, accompagnati da canti e danze locali. Il freddo e la stanchezza prendono il sopravvento, è tempo di coricarsi, domani sarà il gran giorno. Quasi due ore di auto ci separano dal più maestoso dei tesori della Giordania: Petra. Lasciamo i nostri bagagli al Hotel Shara Mountain, semplice ma accogliente, e ci dirigiamo all’ingresso della città. Comprati i ticket di ingresso, iniziamo a camminare lunga una strada circondata da montagne e costruzioni molto antiche, percorsa da molti a cavallo. Sul biglietto di ingresso c’è scritto che il tratto a cavallo è incluso, ma qualsiasi persona vi accompagni all’ingresso del SIQ con i cavalli vi chiederà la mancia.
Si tratta di circa 800 mt quindi è una piacevole passeggiata, ma quello che davvero colpisce è l’ingresso del Siq. Impressionante. Una gola profonda con sfumature dal rosso all’ocra al nero. Non è difficile immaginare lo stupore di chi si è accinto ad attraversarlo per la prima volta. Ora milioni di turisti lo attraversano, eppure conserva sempre il fascino del suo mistero.
Camminare attraverso quelle strette e imponenti pareti, scolpite dall’acqua e dal vento, è come camminare attraverso la storia. La fantasia vola al popolo che aveva nascosto la sua città e i suoi tesori alla fine del lungo passaggio. L’emozione di attraversarlo è indescrivibile, e ancor di più lo è la splendida vista che appare dopo circa 2 km. Il tesoro, il tempio di Petra, è come una rivelazione, appare improvvisamente tra la gole e lascia gli spettatori attoniti. E’ quello è solo l’inizio di una città, celata per centinaia di anni agli occhi indiscreti del resto del mondo.
Tra i tanti turisti provenienti da tutto il mondo, restiamo ad ammirare lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi. Vorrei far sparire tutti, rimanere li a gustarmi questa meraviglia nel silenzio. Invece tra il rumore delle carrozze che accompagnano i turisti nel siq e quello delle carovane di asini e cammelli che accompagnano i visitatori attraverso la città perduta, di silenzio ce n’è ben poco. Guida alla mano, iniziamo a visitare Petra.
Nonostante il caldo decidiamo di recarci subito all’altare del sacrificio. Il primo vero sacrificio consiste nel salirvi. Si tratta di una ripida salita tra scale e mulattiere, ma siamo all’inizio della giornata e la fatica viene ripagata dallo splendido panorama che si gode dall’alto. Si riesce a vedere buona parte della città, c’è una piacevole brezza rinfrescante, e meno visitatori che in basso, quindi ne vale veramente la pena.
Ci riposiamo un po godendo di quella posizione privilegiata, poi scendiamo per camminare lungo alcune tombe, costeggiare il teatro costruito 2000 anni fa e salire fino alle Tombe Reali, imponenti e suggestive. A furia di camminare è passata già metà giornata, ma resistiamo sulle nostre gambe, nonostante gli asini e i cammelli diventino sempre più invitanti. Passeggiamo lungo la strada colonnata fino ad arrivare al Tempio Grande. La stanchezza inizia a farsi sentire, così decidiamo di rientrare per uno spuntino e una breve pausa, prima di provare Petra By Night. Alcuni giorni della settimana, dopo il tramonto, è possibile rientrare a Petra che di notte è ancora più suggestiva. Il Siq è illuminato da candele e l’atmosfera è davvero magica. Si arriva al Tesoro che è completamente tappezzato di lanterne, ci si siede per terra e una guida locale racconta brevemente la storia della città, accompagnato da musica locale, una melodia antica come questa terra. Lo spettacolo è emozionante. La musica vibra nell’aria in un indimenticabile scenario con centinaia di lanterne e, sullo sfondo, il Tempio. Alla fine della serata i beduini offrono il tea, prima di ritornare indietro.
E’ stata una giornata faticosissima, ma davvero appagante. Crolliamo in un sonno profondo, e la mattina seguente ritorniamo a Petra per completarne la visita. Questa volta entriamo da un ingresso secondario (situato a Umm Sayhoun) al quale è possibile accedere solo se già dotati di biglietto. Da qui siamo molto vicini al Qasr al-Bint, per intraprendere la salita al Monastero, altro gioiello di Petra.
Da questo lato non c’è praticamente nessuno, e sicuramente è meno suggestivo che entrare dal Siq, ma ci evita qualche Km e un’ora di camminata, quindi procediamo veloci per la seconda faticosa, salita.
I muli fanno su e giù carichi di turisti, noi rimaniamo sempre instancabili sulle nostre gambe. Salendo ogni tanto si incontrano venditori di souvenir e ci sono degli scorci mozzafiato, ma il vero spettacolo è salire e vedere dopo quasi due ore dall’ingresso, il Monastero, così maestoso!!!!!
E’ancora più imponente del Tesoro, con i suoi 45 mt di altezza per 50 di larghezza. Dopo una pausa proseguiamo il tragitto verso la parte panoramica, si sale per circa un’altra ora per arrivare sul tetto del mondo… dalla cima di Petra si vedono tutte le montagne e il deserto circostante, un punto panoramico meraviglioso.
Ci sediamo in una tenda beduina con una fresca arietta, ammiriamo il paesaggio, poi torniamo ad ammirare il Monastero, e stavolta c’è un secondo spettacolo. Un ragazzino, si arrampica sul tetto del Tempio con una maglietta fluorescente, percorrendo passaggi da brivido! E’ gia ora di pranzo e scendiamo per fermarci in uno dei punti di ristoro presenti nel sito. Il tempo vola, anche perché il tragitto fino all’ingresso principale è lungo, e usciamo dalla città intorno alle 18.00, in tempo per ripartire alla volta di Amman.
Arriviamo nel nostro hotel vicino all’aeroporto, dopo circa due ore di strada.
Il viaggio è giunto al termine, la mattina seguente si riparte e si torna alla realtà, ma questa esperienza, rimarrà sempre nei nostri cuori, e nelle nostre centinaia di fotografie!