Due muzungu in Rwanda
31 dicembre
Il mio compagno era già da più di un anno che mi tampinava che voleva andare a vedere i gorilla in Rwanda e non ci andavamo mai, così felice di accontentarlo abbiamo preso il volo con KLM da Bologna alle ore 6.30 e scalo ad Amsterdam, con arrivo alle 19.20 a Kigali, in Rwanda (1568 € per due persone). Era la prima volta che volevamo con KLM, siamo rimasti davvero soddisfatti dei servizi offerti e le hostess sono state carinissime! Scesi dall’aereo siamo stati colpiti da un caldo umido che ci è subito penetrato nelle ossa! Ci è stata misurata la temperatura corporea, una prevenzione per via del virus Ebola, e ci siamo messi in fila per pagare il visto ( 30 $ a persona). Abbiamo faticato un po’ a capire quale era la persona che ci era venuta a prendere in aeroporto, ma poi siamo riusciti a trovare il proprietario del Discover Rwanda Youth Hostel ( 46 $ per una doppia) che ci ha portato all’ostello. Abbiamo sistemato i nostri bagagli nella stanza e ci siamo fatti una doccia ghiacciata perché l’acqua calda non andava…abbiamo aspettato la mezzanotte per farci gli auguri del nuovo anno e poi siamo crollati dalla stanchezza!
Indice dei contenuti
1 gennaio
Alle 7.30 del mattino ci dovevano consegnare l’auto in ostello, e sono stati puntualissimi! Il ragazzo dell’autonoleggio ci ha spiegato alcune cose riguardati l’auto e le strade e poi ci ha consegnato le chiavi dell’auto (350 $). Visto l’orario abbiamo fatto colazione, pane e frittata, e cartina alla mano, ci siamo immessi in strada! Le strade sono pulitissime e tutto è molto ordinato che non sembra affatto di essere in uno stato africano! Grazie alle indicazioni della gente siamo riusciti ad uscire da Kigali e intorno a noi abbiamo iniziato a vedere il vero Rwanda, fatto di dolci colline ricche di vegetazione e coltivazioni. E’ veramente il paese delle mille colline! Siamo arrivati a Nyanza e ci siamo fermati per il visitare il Palazzo Imperiale (14000 RWF). Una guida ci ha accompagnato nella visita spiegandoci gli usi e i costumi, mostrandoci l’antico palazzo del re fatto di paglia e quello nuovo a fianco, costruito nel 1931. Abbiamo potuto vedere anche le mucche dalle corna lunghe, considerate sacre. Terminata la visita ci siamo rimessi in marcia in cerca della piantagione di caffè di Maraba, ma purtroppo non siamo riusciti a trovarla, così abbiamo proseguito con il nostro itinerario e siamo giunti al Murabi Genocide Memorial, dove tre ragazzi in bici ci hanno accompagnato proprio di fronte al memoriale, ma poi abbiamo dovuto contrattare non poco perché volevano dei soldi, ma siamo riusciti a liberarci dalle loro richieste. Entrati nell’edificio abbiamo potuto apprendere qualcosa in più sul genocidio avvenuto nel 1994. Un giovane ragazzo ci ha mostrato anche ciò che rimane della scuola dove sono morti tanti ragazzi. In alcune stanze giacciono i resti dei corpi mummificati di donne, uomini e bambini… è un’immagine terrificante e sconvolgente… nella mia testa penso che un odio così non dovrebbe esistere, è innaturale!
Lasciato il memoriale abbiamo imboccato la strada che passa attraverso la Nyuwge Forest, e alcuni tratti di strada devono ancora essere asfaltati. Il paesaggio cambia, ci si sente davvero parte della foresta perchè si odono i canti dei vari uccelli e la vegetazione è ricca e rigogliosa! Siamo riusciti anche a scorgere due scimmie ( colobus)! Arrivati all’Uwinka Center ci siamo fermati per prenotare l’escursione per l’indomani, e poi abbiamo proseguito verso Gisakura Guesthouse ( 46400 RWF una doppia più cena) , che si trova alla fine della foresta. Ci siamo fatti una bella doccia calda e abbiamo fatto una bella cena a base di pesce fritto con patate, riso e verdura!
2 gennaio
Abbiamo fatto colazione, sempre pane e frittata, e mentre stavo portando alcune cose in auto sono stata assalita da alcune scimmiette che stavano puntando le banane che tenevo in mano! Così sono dovuta correre a nasconderle! Siamo ritornati all’Uwinka Center per l’escursione delle colobus monkeys ( 60 $ a testa). Insieme al ranger ci siamo incamminati lungo la strada e dopo poco le abbiamo avvistate sugli alberi che saltavano da un ramo all’altro! Visto che però non erano abbastanza vicine, armati di machete i ranger si sono fatti strada nella fitta vegetazione e ci hanno creato un “sentiero” che ci ha permesso di arrivare proprio sotto l’albero dove loro stavano riposando, così abbiamo potuto ammirarle da molto più vicino! L’escursione è durata circa 1 ora 1/2, e siamo risaliti in auto in direzione Kibuye. All’inizio la strada era asfaltata e procedeva tutto bene, ma man mano che andavano avanti peggiorava sempre più fino ad un punto dove nella strada c’era molto fango e ci siamo impantanati con l’auto! Sono stati attimi di panico, ma per fortuna alcune persone si sono fermate e tutte insieme ci hanno dato una mano a tirare fuori l’auto dal fango! L’unione fa la forza! Non vedevamo l’ora di arrivare a Kibuye! Siamo arrivati verso metà pomeriggio,e abbiamo cercato subito Home St. Jean ( 8000 RWF per una doppia). Questo albergo si trova proprio sul lago Kivu, c’è un sentiero che permette di scendere fino al lago, così ci siamo rilassati il resto del pomeriggio ammirando il paesaggio. Alla sera abbiamo deciso di mangiare in albergo, visto che c’è il ristornate, ma non avevamo previsto i tempi africani nella preparazione del pasto….abbiamo aspettato più di un’ora per avere la nostra cena , ma alla fine era ottima! ( 6000 RWF)
3 gennaio
Abbiamo faticato a dormire per via delle zanzare insistenti, così alle 7.00 eravamo già in piedi. Visto che il giorno prima avevamo avuto qualche problema sulla strada sterrata, abbiamo deciso di prendere la strada asfaltata per arrivare a Kinigi, anche se così facendo l’abbiamo allungata di alcuni chilometri. La strada ci è sembrata interminabile e siamo arrivati circa alle 12.30 davanti all’ufficio del Volcanoes National Park dove abbiamo confermato i nostri pass per l’escursione dei gorilla l’indomani. Per il pernottamento abbiamo scelto il Kinigi Guesthouse. Nel pomeriggio siamo andati alla ricerca delle grotte di Musanze che sono indicate nella guida, ma purtroppo le indicazioni ci hanno portato ad un vicolo cieco. Abbiamo scelto di cenare nella Guesthouse (9500 RWF) e poi siamo andati a letto.
4 gennaio
Ci siamo svegliati al sorgere del sole, e dopo la solita colazione pane e frittata, siamo andati all’ufficio del parco alle 7.00, impazienti di incominciare la nostra escursione. Ci hanno rilasciato i nostri pass e mentre i ranger definivano i vari gruppi, abbiamo assistito all’Intore Dance, una tradizionale danza africana, molto praticata in Rwanda. Il ranger ci ha chiamato a se e abbiamo conosciuto gli altri membri del nostro gruppo: una famiglia svedese, composta da mamma e due figli, e tre ragazzi inglesi. Dopo le varie spiegazioni siamo saliti in auto (ognuno con il proprio mezzo) e ci siamo diretti al punto di partenza dell’escursione. A noi è stato assegnato il Susa Group, quello seguito dalla studiosa Dian Fossey, composto da 43 esemplari. Per raggiungere il luogo di inizio dell’escursione abbiamo guidato per circa 45 minuti su strade sterrate. Arrivati al punto di partenza ci hanno muniti di bastone e abbiamo cominciato a scalare la montagna. Nel nostro gruppo eravamo i più atletici, infatti eravamo spesso fermi per fare riprendere le forze agli altri. Dopo circa tre ore di camminata, siamo arrivati in un punto dove abbiamo dovuto lasciare i nostri zaini e da lì ci siamo immersi nel fitto della vegetazione. Dopo pochi passi li abbiamo avvistati in mezzo alla foresta. I ranger ci hanno fatto avvicinare a loro tenendo sempre una distanza di sicurezza e tramite alcuni versi comunicavano con i gorilla. Il gruppo era composto da circa una decina di esemplari tra cui un Blackback e un Silverback. Sembravano molto incuriositi da noi e si mettevano addirittura in posa per le foto!! Quando siamo arrivati noi avevano appena finito di pranzare ed era venuto il momento della siesta, così anche noi ci siamo seduti per poterli ammirare nel loro habitat. Sembravano molto calmi e pacifici. Purtroppo siamo potuti restare con loro solamente un’ora, che è passata in un attimo, ma è stata un’ora indimenticabile perché abbiamo potuto essere a stretto contatto con questi scimmiottoni e non vederli dietro le sbarre di uno zoo. Erano così batuffolosi che avremmo voluto abbracciarli forte forte!! Ma probabilmente non sarebbe stato ricambiato.. da parte loro! Abbiamo dovuto salutare i nostri nuovi amici, e dopo un breve spuntino, ci siamo rimessi in marcia per ridiscendere la montagna. Siamo arrivati alle nostre auto che erano circa le 14.30 e ci è stato rilasciato un certificato di partecipazione all’escursione. Stanchi ma con il sorriso stampato sulle labbra, siamo ritornati alla Guesthouse per una “bella” doccia calda. Abbiamo cenato sempre nel ristorante della Guesthouse e ci siamo coricati per la notte, a lume di candela perché la corrente era andata via…
5 gennaio
Abbiamo caricato l’auto con i nostri bagagli, pagato il conto della Guesthouse (84 $), e il mio compagno si è accorto che avevamo una gomma un po’ sgonfia, così abbiamo chiesto aiuto al receptionist della Guesthouse, il quale ci ha prontamente aiutati facendoci accompagnare da un suo “collaboratore” dal loro gommista di fiducia a Musanze. Risolto il problema a costo zero, abbiamo potuto prendere la strada per Kigali. Arrivati nella capitale abbiamo perso l’orientamento dato che i cartelli non esistono. Dopo aver chiesto aiuto a varie persone, siamo riusciti a trovare la strada per il Kigali Genocide Memorial Center. All’entrata del memoriale ci è stata fatta una perquisizione approfondita sia del mezzo che di noi stessi. Parcheggiata l’auto siamo stati investiti da un caldo soffocante e umido. Siamo entrati dentro al museo munito di aria condizionata ed abbiamo cominciato la visita che si strutturava, sinteticamente, nella spiegazione di tutte le fasi che hanno portato nel corso degli anni a quello che è conosciuto come il peggior genocidio del XX secolo. Siamo rimasti molto colpiti dalle immagini crude di quello che l’uomo può fare ad un suo simile nonché connazionale. E’ stata allestita, inoltre, una sala con delle foto ricordo di uomini, donne e bambini che hanno perso la vita nel genocidio del ’94. All’esterno, nel giardino del memoriale, è possibile inoltre visitare le sepolture delle vittime.
Lasciato il memoriale ci siamo diretti verso il centro della città e siamo passati davanti anche all’Hotel Des Mille Collines (famoso per il film Hotel Rwanda) ma purtroppo non siamo potuti entrare. Ci siamo diretti a Camp Kigali, luogo in cui, il 7 aprile 1994, furono giustiziati dieci soldati belgi che si trovavano lì in difesa del primo ministro ruandese Agathe Uwilingiyimana anch’essa morta nell’attentato. Si possono ancora vedere i fori di proiettile sulle pareti dell’edificio, all’interno è inoltre conservata una lavagna sulla quale i parenti delle vittime hanno lasciato un messaggio un anno dopo l’omicidio dei propri cari. All’esterno è stato eretto un monumento in loro memoria, costituito da dieci colonne, ognuna delle quali rappresenta un militare morto e sulle quali sono incise le età e i nomi delle vittime. Dal momento che non avevamo più nulla da fare, abbiamo deciso di dirigerci verso l’aeroporto dove abbiamo aspettato fino alle 17.30 per riconsegnare l’auto e le 20.30 per imbarcarci sul nostro volo per Amsterdam. Abbiamo fatto una breve sosta ad Entebbe in Uganda per poi arrivare ad Amsterdam alle 6.00 di mattina del 6 gennaio.
6 gennaio
Il volo per Bologna è partito in orario alle 10.20 ed è arrivato a destinazione alle 12.00. KLM si è riconfermata una valida scelta! Abbiamo potuto così riprendere la nostra auto e ritornare a casa con un pezzo d’Africa nei nostri cuori!
Che dire del Rwanda?! Una meta insolita, ma che sicuramente non delude mai e che non ha nulla da invidiare ad altri paesi africani. Del Rwanda ci resterà sempre impressa la pulizia quasi eccessiva dei suoi abitanti, caratteristica molto rara in Africa, ed il sorriso che mai manca sui loro volti!