Vietnam e Cambogia 3

Viaggio itinerante, organizzato in modo personalizzato
Scritto da: carlottac
vietnam e cambogia 3
Partenza il: 09/08/2014
Ritorno il: 24/08/2014
Viaggiatori: 4
Spesa: 4000 €
Ascolta i podcast
 
Il diario riguarda il mio viaggio di tre settimane, insieme con marito e una coppia di amici, personalizzato per noi da Tonkin Travel. Ci sono voluti mesi di preparazione per cercare di analizzare ogni minimo dettaglio, ma per fortuna Quan ed Erika, i nostri referenti, hanno una pazienza infinita e rispondono sempre prontamente a tutti i nostri dubbi.

L’itinerario si svolge con le tappe classiche vietnamite di nord, centro e sud, per poi proseguire in Cambogia a Phnom Penh ed Angkor.

Vista la durata del volo, per far il minor numero di scali possibile, troviamo con Cathay Pacific un diretto Milano – Hong Kong e le successive coincidenze con attese minime per Hanoi all’andata e da Siem Reap al ritorno. Il costo non è tra i più vantaggiosi, ma paghiamo volentieri la comodità degli scali ridotti al minimo.

All’uscita dell’aeroporto di Hanoi la botta di caldo umido ci “piega in due” ma il sorriso di Huè, la nostra guida e ora cara amica vietnamita, ci piace da subito! Facciamo molta fatica ad abituarci al clima che sapevamo essere molto caldo e molto umido, ma un conto è immaginarlo un altro viverlo!

Dedichiamo due giorni ad Hanoi che è una bella città. Molto caratteristico il contrasto tra la vecchia zona, dove sono migliaia i negozi di tutti i generi e la gente vive praticamente la strada come un proseguimento della propria abitazione, e la zona coloniale più moderna con bei viali alberati ed in genere più lusso. Inutile dire che alla seconda preferiamo la prima!

Cerchiamo di vedere più cose possibile e dal risciò ai massaggi non ci facciamo mancare nulla riuscendo anche a ritagliarci qualche ora per lo shopping. I massaggi tra l’altro, visto l’esiguo costo, saranno un piacevole appuntamento pomeridiano per l’intero viaggio.

Ristoranti Hanoi: Madame Hien (OTTIMO) – Au Lac House (OTTIMO)

L’hotel Silk Path é buono, belle camere, pulito ed in posizione strategica. Non male il ristorante. Personale gentilissimo.

Dopo Hanoi abbiamo deciso di trascorrere una notte in una guesthouse fuori città, l’agenzia ci propone il Moongarden e la scelta è azzeccatissima. Il posto è stupendo, i proprietari hanno ristrutturato alcune antiche costruzioni, ricavandone camere lussuose, con arredi bellissimi. Il servizio è impeccabile. Massaggi alle mani, bagno con acqua profumata, pediluvio con erbe rilassanti prima di dormire! E’ tutto molto piacevole. Il cuoco tiene un corso di cucina e ci divertiamo con lui a fare involtini e varie decorazioni di frutta e verdura. La serata è in compagnia dei ragazzi che lavorano presso la casa, che amano il karaoke e ci coinvolgono nei loro canti e balli!

Il mattino lezione di tai chi e visita ad alcuni villaggi, in particolare Duong Lam, dove saremo ospitati da diversi abitanti che hanno voglia di chiacchierare e ci offrono il tè. Persone meravigliose che con piacere ci aprono le loro case e raccontano le loro storie: dalla bellissima anziana signora, soprannominata “strada” perché ha partorito il suo primo figlio lungo la strada mentre andava a lavorare nei campi; al “generale” che racconta le sue vicende di guerra mostrandoci le foto, in una casa che pare un museo, ed è fortissimo il contrasto con il nipotino che seduto per terra vicino a noi guarda Gozzilla sul televisore a schermo piatto!!! Visitiamo la pagoda “Mia” dove è in corso un rito funebre, ed anche qui ci accolgono con sorrisi gentili invitandoci a pranzare con loro. L’intera gita a Moongarden é una delle esperienze che più ci ha affascinati!

Rientriamo ad Hanoi e ceniamo al ristorante Green Tangerine (OTTIMO)

La tappa successiva è la Baia di Ha Long. Abbiamo una barca tutta per noi, la Mekong Eyes è bellissima, il personale anche qui è molto gentile. La navigazione tra i “panettoni” è molto suggestiva, anche se personalmente resta un po’ di delusione per l’acqua piuttosto sporca con rifiuti vari che galleggiano ovunque! Sebbene siano molto turistiche, sono piacevoli le escursioni con le piccole barche, che permettono di apprezzare la natura da una prospettiva diversa. Pioviggina, ma questo contribuisce a rendere l’atmosfera ancora più particolare. Attracchiamo per la notte e ci godiamo il tramonto e l’ottima cena.

Torniamo verso Hanoi per il volo che nel tardo pomeriggio ci porterà a Huè. Vietnam Airlines puntualissima e aereo nuovo di zecca.

Il clima è diverso rispetto al nord, molto meno umido, ma caldo torrido. Arriviamo in hotel in serata, stanchissimi, per fortuna il Pilgrimage è molto bello e ci fermiamo volentieri.

Il mattino dopo visitiamo due tombe molto interessanti, pranziamo in un ottimo ristorante e cerchiamo, arrancando sotto il sole cocente, di vedere la cittadella. Sarà che abbiamo mangiato benissimo e ci siamo abbuffati, sarà anche l’età (aimè) non ce la facciamo a camminare per chilometri alle due del pomeriggio con questo caldo insopportabile. Per fortuna individuiamo delle piccole auto elettriche che portano fino all’ingresso dei vari padiglioni e questa soluzione ci salverà la giornata!

Cena ristorante Tropical Garden (cibo buono, peccato che all’uscita ci siamo resi conto che le aiuole intorno ai tavoli fossero infestate dai topi!)

Ci trasferiamo di prima mattina a Hoi An, via Danang. Il percorso è piacevole, il cielo è blu, non c’è una nuvola, e ci godiamo il panorama. In alternativa alla visita proposta dall’agenzia presso un laboratorio di scalpellini, chiediamo di fare tappa al mercato di Danang che è molto caratteristico. D’obbligo l’acquisto dell’aglio, tipico della zona. Interessante anche vedere le varie mercanzie allineati sulle bancarelle, innumerevoli i prodotti essiccati, gamberi minuscoli come formiche, grosse lucertole e piccoli serpenti. Danang è una città nuova e ordinata perché ricostruita a seguito dei bombardamenti che l’avevano rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale. C’è un bellissimo lungomare con lussuosissimi hotel e giardini meravigliosi.

Arriviamo al Boutique Hotel di Hoi An dove ci fermeremo per tre notti. Il posto è stupendo, ed è veramente quel che ci vuole dopo i primi giorni così faticosi, soprattutto per il clima. La spiaggia è ben attrezzata e deserta! Anche l’acqua è stupenda, piatta e caldissima. Non è color turchese caraibico ma è trasparente e pulitissima. Un vero paradiso!

Non riusciamo a stare in ozio per molto tempo ed approfittiamo del comodissimo e frequente servizio navetta offerto dall’hotel per girare in lungo e in largo Hoi An. In questi giorni di sosta faremo diverse gite in centro, in varie ore del giorno, sia per lo shopping che per cenare. Il soggiorno è davvero molto piacevole.

Riprendiamo il viaggio con un volo interno verso Saigon. La differenza tra questa città e le precedenti è molto marcata. La prima cosa che la nostra guida ci raccomanda è di stare attenti ai borseggiatori ed agli scippi, e di non uscire dall’albergo con soldi e cose di valore! La sicurezza generale che avevamo percepito finora va a farsi friggere e purtroppo con questa premessa non riusciamo a goderci la città! Molto interessante è la visita al Museo della Guerra, tappa imperdibile per approfondire la conoscenza del Paese.

Ristorante Viet Village (OTTIMO)

Ci piace anche moltissimo la visita ai tunnel di Cu Chi, che permette di rivivere da vicino la storia recente che ci è stata raccontata da vari film e che abbiamo letto nei libri. Visitiamo inoltre il tempio Cao Dai ed assistiamo ad una cerimonia di preghiera molto suggestiva. Queste escursioni ci impegneranno tutta la giornata, ma valgono assolutamente! Lungo la strada ci fermiamo ad una festa di matrimonio dove ci accolgono a braccia aperte e ci offrono da mangiare e da bere, ma noi ci accontentiamo di qualche foto con gli sposi, che sono felicissimi e molto emozionati per questa ospitata fuori programma! Al rientro a Saigon diluvia a rimaniamo a bocca aperta nel vedere le migliaia di motorini che sfrecciano con le ruote quasi completamente immerse nell’acqua. Non si vede a un passo tanta è la violenza dell’acquazzone, ma nessuno ferma queste persone che si limitano ad infilarsi la mantella impermeabile e continuano imperterrite per la loro strada. Un’altra immagine che mi rimarrà impressa nella memoria! Noi nemmeno a piedi e con l’ombrello usciremmo di casa con un’acqua simile!

Cena ristorante Chateaux (PESSIMO)

L’hotel di Saigon è il Grand Silverland, non male ma senza alcuno charme, direi che si può trovare di meglio.

Arriva finalmente la tappa che più di tutte aspettavamo: il Mekong. Ci imbarchiamo a Cai Be sulla Dragon Eyes II che è una barca stupenda, ed è tutta per noi! Subito ci “innamoriamo” dei ragazzi dell’equipaggio che sono meravigliosi, gentili, premurosi e sempre sorridenti! Il fiume è immenso, pieno di grosse chiatte che trasportano di tutto. La “poesia” che ci immaginavamo non è questa! Basta però addentrarci nei canali più piccoli per trovare la vita vera dei “Mekong people” con tutto il suo fascino. Nei tre giorni di navigazione prenderemo innumerevoli barche, di tutte le dimensioni, e faremo tantissime escursioni, tutte molto interessanti. Alla fine ci dispiace molto lasciare i nostri ragazzi, e ancora oggi se ripenso a questi giorni vedo i loro sorrisi timidi e i loro sguardi svegli e fieri.

Attracchiamo a Chau Doc e appoggiate le valigie in hotel e proseguiamo con un breve tragitto in auto verso la Tra Su Forest. Di questa escursione mi sento di dire solo una parola: IMPERDIBILE!

Prima di lasciare il Vietnam alloggiamo al Victoria Hotel di Cau Doc, consigliato oltre che per la spa, per il ristorante superlativo!

Con la barca veloce attraversiamo il confine, il viaggio è piuttosto noioso, cinque ore stipati in uno spazio angusto, ma per fortuna le pratiche doganali sono abbastanza veloci.

Arriviamo a Phnom Penh all’ora di pranzo e la nostra guida cambogiana ci accompagna al ristorante panoramico subito fuori dal porto, enorme e molto turistico, ma il cibo è squisito.

Proseguiamo la visita dei mercati, la pagoda della signora Penh ed il Palazzo dell’imperatore, la città é inaspettatamente molto bella. La nostra guida è una signora sulla settantina che ha vissuto direttamente la dittatura di Pol Pot, ha avuto il marito ucciso dai Kmer ed è stata per anni insieme con i suoi bambini in campo di concentramento. Inutile dire che è stato davvero un privilegio conoscerla e che i suoi racconti ci hanno molto commosso!

Pernottiamo al Villa Langka: bella camera, enorme, finalmente non dobbiamo scavalcare le valigie per andare a dormire, anche il bagno è molto spazioso. Sconsigliato il ristorante, dove abbiamo cenato perché distrutti dall’intensa giornata di visite non abbiamo avuto la forza di cercare altro!

Il giorno successivo ci aspetta un lungo tragitto in auto verso Siem Reap. Per le prime tre ore la strada è un incubo, non asfaltata per i lavori in corso e piena di buche! Il paesaggio è interessante, capanne di legno e lamiera si alternano a distese di risaie verdissime e molto particolari perché delimitate da altissime palme! Arriviamo a destinazione che sembriamo degli zombie tanta è la stanchezza!

L’hotel Victoria Angkor è stupendo. Il ristorante francese è un po’ pretenzioso, ma al Cafè si mangia molto bene.

I due giorni successivi sono dedicati ad Angkor, e visto che è impossibile girarlo tutto, ci concentriamo sui siti più famosi: Angkor Wat, Angkor Tom, Bayon, Ta Prom e Bantleys Rey, uno più bello dell’altro!

A Siem Reap città troviamo un posto molto carino, il Pura Vida, che diventerà la tappa fissa di tutta la nostra permanenza per il massaggio preserale davvero super e ad un costo ridicolo!

La mattina dell’ultimo giorno abbiamo una gita al lago Tonle Sap per vedere i villaggi galleggianti ed é un ottimo modo per terminare il nostro viaggio. Ci imbarchiamo sul volo di ritorno con impressa nella mente la caratteristica più marcata di questa zona del mondo: la gente che vive sull’acqua ed i loro meravigliosi sorrisi!

CONCLUSIONI

In Vietnam c’è benessere. Ognuno ha la propria casa, non c’è disoccupazione, ed il PIL è all’8%! I vietnamiti sono formichine operose in continuo movimento. Persone sveglie e attente, sempre gentili e disponibili, furbe nel senso simpatico del termine. Basti pensare che, pur non avendo armi all’avanguardia, hanno “mandato a casa per sfinimento” francesi, russi e americani, solo con le loro strategie di battaglia e la loro perseveranza.

Visitare il Vietnam è come passare attraverso tre stati, nord, centro e sud sono completamente diversi, non solo per il clima ma anche per il cibo, il paesaggio e le persone stesse.

La Cambogia è un paese poverissimo, ancora sotto shock dopo la terribile dittatura Khmer. C’è molta corruzione e la differenza tra ricco e povero è immensa. Le persone sono più “rassegnate” e “passive” rispetto ai vietnamiti, ma non meno gentili e accoglienti.

Un proverbio dice: il vietnamita pianta il riso e il cambogiano aspetta che cresca! Questa differenza è facilmente riscontrabile anche all’occhio del turista che comunque al ritorno porta con se il bellissimo ricordo di gente amabile e garbata.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche