Cipro, un’isola da scoprire 3
Indice dei contenuti
Giorno 1: Partenza, 21 maggio 2014
Io e la mia ragazza partiamo da Malpensa. Arrivo in mattinata a Larnaca. C’eravamo fissati di voler noleggiare una moto per girare l’isola. Purtroppo dopo due ore di ricerca in città (su internet non si trovano info) troviamo un moto-rental, ma i prezzi sono il doppio di quelli di un’auto. Noleggiamo dunque una Mitsubishi Colt a benzina (cambio automatico) e partiamo in direzione Paphos. Lo shock di guidare a sinistra passa in fretta, le autostrade (non a pagamento) sono buone e veloci. Abbiamo alloggiato per tutta la durata della vacanza al Roman Boutique Hotel di Paphos (www.romanhotel.com.cy). Pulito economico e… molto pittoresco. Scelto quasi per scherzo, coscienti di aver prenotato un albergo dall’arredamento pacchiano (guardate le foto nel sito, è assurdo, ma ci ha fatto molto ridere).
Cena in centro in un economico ristorante siriano dove abbiamo aspettato un po’ ma mangiato bene e abbondante.
Giorno 2
Abbiamo visitato la penisola di Akamas a ovest fin dove la nostra Colt poteva transitare, sino a Lara Beach, la spiaggia delle tartarughe (www.aboutcyprus.org.cy/en/turtles-and-conservation-in-cyprus). Si possono comunque noleggiare quad per esplorare il parco naturale sterrato della zona.
Pranzo in una taverna tipica a base di Moussaka. Nella strada del ritorno visitiamo la famosa Coral Bay, bellissima spiaggia ma troppo commerciale per i nostri gusti.
Cena presso una taverna gestita da bulgari vicino a Coral Bay (H Mikri Tavern) in cui abbiamo mangiato un ottimo octopus e orata ai ferri.
Giorno 3
Direzione nord, attraversando le montagne arriviamo ai bagni di Aphrodite. Paesaggio stupendo ma non avendo scarpe da trekking non visitiamo il sentiero che costeggia la parte nord-est della penisola di Akamas. Ci dirigiamo verso Polis, dove pranziamo al Finikas Restaurant con una discreta tuna salad. Sulla carta è segnata come una città ma in realtà è un paesino con qualche ristorante e negozietto. Proseguiamo la costa verso la parte turca sino al confine. E’ strano passare di fianco ai campi militari dell’ONU, trincee e filo spinato, sembra di entrare in una zona di guerra. In realtà è molto ‘politica’ la situazione, solo a giustificarne la presenza. La popolazione ormai se ne è fatta una ragione e vive in assoluta pace. Attraversiamo un paesino di campagna e ci troviamo di fronte ad una sbarra: è il confine turco! Intorno non c’è nulla di interessante se non qualche chiesetta bizantina ma eravamo curiosi di scovare qualche spiaggia sperduta ed incontaminata. Qui il mare invece è bello ma non ci sono che spiaggioni anonimi. Torniamo verso casa.
Stanchi del viaggio ripieghiamo nuovamente nel ristorante siriano di Paphos in cui eravamo stati ma assaggiamo altre specialità. Non pensavo di mangiare dei fegatini di pollo così buoni e leggeri.
Giorno 4
Oggi visitiamo la parte sud sino al castello di Kolossi, vicino a Limassol. Non ne rimaniamo così impressionati. Prima di arrivarci ci fermiamo a visitare la spiaggia di Petra tou Romiou in cui si trova la Roccia di Afrodite: uno spiaggione di sassi pressochè deserto. L’acqua è fredda e agitata. La pace e il suono delle onde che si infrangono sulla roccia fanno da padroni.
Al ritorno visitiamo il sito archeologico di Kourion. E’ immenso e merita di essere visto. Si trovano i resti dell’antica città stato e numerosi mosaici ben conservati. Peccato per i fastidiosi russi che in modo ignorante urlano e scattano foto a caso.
Giorno 5
Trodos, la parte centrale dell’isola. Dopo aver risalito i monti aridi ci immergiamo in un paesaggio fiabesco inaspettato. Qui la segnaletica stradale lascia a desiderare. Percorriamo quella che la mappa da come strada provinciale e che a tratti sembra un sentiero si sassi e fango con tanto di guado in stile Camel Trophy!
Arriviamo al monastero di Kikkos: davvero tipico, soprattutto la chiesetta al suo interno.
Pranzo a Pedulas ci sembra di essere in uno dei tanti agriturismo dei Colli Euganei. Profumo di griglia ovunque, ci sediamo in ristorantino che affaccia sul paese e gustiamo un’abbondante grigliata mista a base di gyros, salsiccia nera e formaggio locale grigliato.
Appesantiti dal pranzo ma non paghi puntiamo verso Nicosia, la capitale.
La Berlino d’oriente è divisa in due da un muro che divide la parte turca dalla parte greca.
Un’esperienza unica attraversare le vie della zona greca affollate di gente e costellate di negozi in stile Oxford Street (Londra) sino a giungere al varco di frontiera in cui a seguito di compilazione di un modulo stampato su carta da formaggio ci lasciano entrare nella povera parte turca. Qui vi è il degrado, gli edifici fatiscenti ed abbandonati, negozi di cui ora non resta altro che un’insegna arrugginita e una vetrina vuota e sporca. Da lontano il canto del muezzin dall’alto del minareto. Una volta tolte le scarpe entriamo nell’immensa sinagoga. Non ci si rende conto della bellezza delle culture diverse dalle nostre se non le si visita.
Giorno 6
La nostra Colt ormai rassegnata a macinare kilometri ci porta fin su ad Aya Napa, dopo Larnaca, verso il confine turco a sud-est. All’andata, a metà strada, ci fermiamo a visitare il santuario di Afrodite a Palaipafos. Dopo aver visto Kourion questo sito archeologico ci delude.
Proseguiamo il cammino sino a Capo Greco. Il mare qui è paradisiaco, in fondo alla lingua di terra si erge il faro, tutto attorno un paesaggio desertico-lunare. Qui non c’è molta possibilità di farsi un bagno neanche per gli amanti della roccia. A pochi kilometri da lì arriviamo a Konnos Beach. Sembra di essere ai tropici. Sabbia chiara mista a rocce, acqua cristallina e non troppo profonda.
Dopo un pranzo a base di un’abbondande fish salad chiediamo indicazioni per la famosa spiaggia divisa in due da una lingua di terra (Nissi Beach). Purtroppo non conoscendone allora il nome siamo finiti nella vicina Pemera Beach. Poco male perchè camminando poco oltre l’affollata spiaggia verso ovest abbiamo trovato una piccola baia con una spiaggia deserta (la fortuna di essere a Cipro a maggio è che le spiagge sono quasi sempre vuote).
La sera visitiamo la turistica Aya Napa. Il centro sembra il lungomare riminese, un carnevale di luci colorate e profumi di cibo. Troviamo un fast food diretto da una gentilissima coppia di greci che ci preparano un kebab dieci e lode.
Giorno 7
Dopo aver girato in lungo e in largo l’isola oggi restiamo a Paphos. Sulla carta era descritta come la più turistica e carina città. A noi è sembrata la più banale ed inutile, fatta eccezione del lungomare nella zona del porto. Il mattino prima che il sole inizi a cucinarci visitiamo l’enorme parco archeologico situato proprio dietro il nostro albergo: le Tombe dei Re, una necropoli risalente al IV sec AC in cui si trovano meravigliosi affreschi e mosaici ben conservati. Da non perdere assolutamente. La costante ‘russi-bovari’ ci perseguita… in compenso è la prima volta che durante un viaggio non abbiamo mai incrociato altri italiani. Idilliaco.
La mattina prosegue appena fuori la città alle cascate dei Bagni di Dioniso (www.adonisbathswaterfalls.com). Il biglietto di ingresso è un po’ caro (8euro) ma le cascate sono molto particolari. Facciamo il bagno nell’acqua gelida con tanto di salto dal ramo dell’albero che abbraccia il laghetto e accoglie le cascate.
La nostra fortuna con il cibo ci accompagna e troviamo il miglior Doner Hamburger di Coral Bay dove mangiare.
Nel pomeriggio ci rilassiamo per l’ultima volta in un angolo tranquillo della spiaggia di Coral Bay. La sera ci aspetta la nostra ‘ultima cena’ appena fuori Paphos alla taverna Akis (avevamo addocchiato questo posto passandoci davanti più volte: promosso!)
Giorno 8. Ritorno. 28 maggio 2014
Dopo quasi 1.100Km di auto abbiamo fatto il pieno e porteremo sempre nel cuore questa vacanza. Cipro nel complesso è un bel posto da visitare. Consigliato questo periodo per la poca affluenza e per le temperature miti. Gli indigeni nel complesso sono un popolo cordiale anche se le precedenti esperienze (Creta ad esempio) ci portano a pensare che i greci siano più ospitali (da qui il famoso detto “greco-italiano: una razza una faccia”). I prezzi non sono alti, la benzina costa meno del diesel italiano. Consiglio questo viaggio, a patto che non ci si fermi e fossilizzi nello stesso posto. Se desiderate vi linko il video della vacanza: https://vimeo.com/111122699