The Western Ring

Viaggio alla scoperta del Far West, città di frontiera e il mito di Yellowstone
Scritto da: faber.c
the western ring
Partenza il: 09/08/2014
Ritorno il: 29/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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INTRODUZIONE

The Western Ring nasce nell’ottobre del 2008 quale naturale conseguenza del viaggio intitolato “Burning Route 66”, dove attraversando gli States lungo la mitica e famosa Route 66, respiravamo un’aria che avrebbe per sempre segnato i nostri cuori!

Al rientro da quel viaggio, sulle ali dell’entusiasmo di un’organizzazione che aveva visto solo successi, ci venne in mente di approfondire lo stile e la cultura americana nelle terre del mitico Far West! Iniziammo così a disegnare il profilo del nostro viaggio, che avrebbe toccato i simboli dell’epopea della frontiera. Il tempo passava, tornavamo in America più volte, ma solo per brevi periodi, poi venne il momento di decidere…ora o mai più!!!

Così nell’ottobre 2013, ben 5 anni dopo aver ideato il viaggio, prenotammo i voli e da li fu solo un susseguirsi di emozioni che hanno portato alla stesura di una guida, che raccoglie non solo informazioni, ma l’essenza delle nostre aspettative!

E dopo aver vissuto quei momenti, vogliamo condividerli con voi, che siete l’ispirazione di ogni nostro pensiero di viaggio!

SABATO 9 AGOSTO 2014, Roma-Denver

Sveglia alle 5.45, un’ora dopo eravamo in viaggio per l’aeroporto di Fiumicino, dove abbiamo lasciato l’auto al Parkingblu e con la loro navetta abbiamo raggiunto il Terminal 5, quello dedicato ai voli per gli USA e Israele, che in questi giorni, causa tensioni in Medio Oriente, è blindatissimo.

Dopo aver passato ben tre livelli di sicurezza, arriviamo al gate d’imbarco, da dove il volo American Airlines (€. 885,00 pax A/R) parte in perfetto orario. Volo lungo, aeromobile vecchio, con sedili strettissimi e intrattenimento vicino allo zero, ma con un ottimo servizio di catering, infatti alla fine del volo abbiamo anche mangiato pizza per merenda (chi vi scrive è un pizza dipendente)!

Arrivati a Chicago, solita trafila all’immigrazione e poi lunga attesa del volo interno per Denver. Abbiamo provato a cambiarlo con quello prima, che essendo in ritardo di due ore ci tornava comodo, ma fortunatamente ce lo hanno negato, si perché poi è stato cancellato!

Dopo un volo interno un po’ turbolento (i voli interni in USA sono sempre un po’ agitati), finalmente arriviamo in albergo, per questa notte avevamo prenotato il Days Inn (€. 66,00 incl. colazione) vicino all’aeroporto. Alle 00:50 assaporiamo il profumo delle lenzuola…finalmente a nanna!

DOMENICA 10 AGOSTO 2014, Denver – Boulder – Estes Park – Cheyenne

La nottata è trascorsa tra una dormita e una pausa dovuta al fuso orario. Alle 7.30 ci siamo alzati e dopo la colazione siamo andati con la navetta del motel a ritirare l’auto alla Alamo in aeroporto. Dopo aver respinto i soliti attacchi terroristici dell’addetto al banco, che cerca di appiopparti assicurazioni di tutti i tipi, prendiamo finalmente possesso dell’auto, una bella Nissan Sentra berlina (€. 622,00 con Enoleggioauto) e torniamo in albergo a recuperare i bagagli. Alle 11.20 inizia il viaggio, direzione Boulder, Colorado, piccola cittadina ai piedi delle Montagne Rocciose, dove passeggiamo tra bancarelle e negozietti e consumiamo il pranzo in un chioschetto di cibo hawaiiano.

Dopo pranzo iniziamo la scalata delle Rockies, il percorso è bagnato da acquazzoni conditi da fulmini e tuoni, ma la strada e i paesaggi sono ugualmente meravigliosi: boschi, fiumi, laghi e praterie… qui l’America è ancora quella dei ranch e delle case in legno. Raggiunta quota 2.500 mt, iniziamo la discesa verso Estes Park, la porta del Rocky Mountain Nat’l Park. Ad Estes facciamo una passeggiata, approfittando di un timido sole, poi ci dirigiamo verso est, percorrendo la US-34, devastata solo 11 mesi fa da un’alluvione senza precedenti e ora completamente percorribile in tutta sicurezza. Raggiunta Loveland, prendiamo l’I-25 verso nord, con sosta al WalMart per rifornirci di acqua e altri snack che ci faranno compagnia nei prossimi giorni!

Alle 19.00 siamo a Cheyenne, lasciati i bagagli in camera al Microtel Inn (€. 69,00 incl. colazione), andiamo a fotografare la “Big Boy”, una vecchia locomotiva della Union Pacific che correva da qui verso lo Utah e poi cena in una steakhouse di fronte allo store Wrangler.

LUNEDI’ 11 AGOSTO 2014, Cheyenne – Gering

Il fuso orario si fa ancora sentire e complice un treno che passa proprio dietro il motel, alle 4.30 siamo svegli!

Dopo aver tirato fino alle 6.30, decidiamo di andare a fare colazione, purtroppo non eccezionale.

Alle 8.00 siamo già in giro per Cheyenne, passeggiamo per le vie centrali alla scoperta di questa cittadina di frontiera e poi ci fermiamo a curiosare nello store Wrangler, che però ci delude, soprattutto per i prezzi alti.

Prima di lasciare la città, visitiamo il Frontier Park, l’area dove ogni anno alla fine di luglio si tiene il Cheyenne Frontier Days, oggi è ovviamente deserto, ma è pur sempre un luogo simbolo del west moderno!

Alle 11.00 partiamo alla volta del Nebraska, guidiamo prima sulla US-85 e poi sulla NE-71, strade che corrono nel bel mezzo del nulla, dove praterie e bestiame sono le uniche distrazioni, oltre al meraviglioso cielo azzurro!

Alle 13.20 siamo a Gering, il Circle S Lodge (€. 51,50 incl. colazione) è proprio sulla strada, la signora, gentilissima, ci da una stanza con un letto più grande rispetto a quello prenotato.

Pranziamo nell’unico pub della città, composta solo da 2-3 isolati, poi ci tuffiamo nell’arido Scottsbluff Nat’l Monument, dove acquistiamo il pass annuale ($ 80,00) per i parchi, che ci servirà nel proseguo del viaggio.

Ci avventuriamo per qualche sentiero, nonostante i 35°C che picchiano sulle nostre teste, poi terminiamo il giro sulla strada che fa un loop e finiamo con una passeggiata a Scottsbluff, che non offre nulla.

Prima di tornare in albergo, visitiamo il museo del ranch, ma causa ristrutturazione è praticamente ridotto a due pareti, così in 10 minuti siamo già fuori e ne approfittiamo per continuare la caccia al contenitore di polistirolo per il ghiaccio (cooler). Abbiamo già tentato in 2-3 posti diversi , ma senza successo…finalmente, dopo tanto penare eccolo, 8 dollari e le bibite fresche sono assicurate per l’intero viaggio!!!

Cena nello stesso (e unico) pub di pranzo, con hamburger e anelli di cipolla fritti.

MARTEDI’ 12 AGOSTO 2014, Gering – Hot Springs – Custer

La sveglia continua ad essere esageratamente anticipata: 4.50! Approfittiamo del tempo a disposizione per messaggiarci con amici e parenti in Italia.

La colazione al motel è scandalosa, solo cose confezionate servite da una macchinetta, quindi decidiamo di andare altrove, ma Gering è troppo poco dotata in questo senso, così ci rifugiamo dal vecchio caro Mc Donald’s, che risolve immediatamente il problema: uova, bacon, hashbrown e succo d’arancia!

Alle 9.00 partiamo alla volta del South Dakota, il paesaggio è piatto, ma comunque affascinante, con i pascoli di mucche nere a riempire il verde delle praterie. Ci fermiamo pochi minuti ad Alliance, per visitare “Carhenge” una moderna riproduzione di Stonehenge al cui posto delle pietre ci sono delle automobili.

Continuiamo sulla US-385 e alle 13.00, come da programma, siamo ad Hot Springs. Fa molto caldo, ma all’ombra si sta bene, così pranziamo in un pub all’aperto, sotto un albero.

Il raduno motociclistico di Sturgis è finito da pochi giorni e la zona è ancora piena di bikers che se ne vanno a spasso con le loro moto roboanti e luccicanti.

Dopo un giretto per la cittadina, ci dirigiamo al Wind Cave Nat’l Park, ma decidiamo di non scendere nelle grotte e facciamo solo un giretto per il parco, passeggiando per il boschi delle Black Hills.

Ripartiti per Custer, la raggiungiamo verso le 17.15, il simpatico proprietario del Chief Motel (€. 68,00) ci racconta di quando 11 anni fa visitò l’Italia, poi ci da delle utili indicazioni per il percorso di domani e dopo aver posato i bagagli, ci tuffiamo in piscina.

Dopo la doccia, mentre ero nel portico del motel a scrivere il mio diario di viaggio, sento un odore di brace, cerco la provenienza e…incredibile, il mio vicino di stanza stava facendo un BBQ sul cassone del suo pick-up! Questo è ciò che mi piace dell’America…tutto è possibile… tutto è il sogno americano!

Dopo una passeggiatina nella ridente cittadina di Custer, ceniamo in una steakhouse e mangiamo il filetto più buono della vacanza, ottima anche la patata al cartoccio.

La serata termina in una lavanderia a gettoni a rinfrescare gli abiti sudati dei giorni scorsi.

MERCOLEDI’ 13 AGOSTO, Custer – Custer State Park – Mount Rushmore – Keystone

Oggi tappa corta, ma intensa. Grazie ai suggerimenti del proprietario del motel, abbiamo deciso di modificare il percorso e strada facendo anche il programma, così saltiamo Crazy Horse (che vediamo comunque da fuori) e ci dirigiamo nel Custer State Park. Guidiamo e passeggiamo in posti meravigliosi, dove la natura la fa da padrona: boschi, laghi, ruscelli, pianure, rocce e poi muli, bisonti, cerbiatti e cani della prateria. Insomma, la strada principale rispecchia il nome che porta: Wildlife Trail!

Pranziamo in un posto sperduto nel nulla, un panino con carne tritata, patatine in pacchetto e birra.

La zona continua ad essere popolata da bikers, affascinanti con i loro bandana in testa!

Dopo pranzo percorriamo una strada panoramica che incontra dei tunnels scavati nella roccia. Uno di questi, dal lato opposto, regala un’immagine unica: le quattro facce dei presidenti scolpite sul Monte Rushmore. E proprio li arriviamo mezz’ora dopo.

Questa opera è fantastica e unica nel suo genere. Rimani li a guardarla per tempi lunghissimi e fai mille foto pensando di cogliere sempre l’angolazione migliore. Un sentiero passa proprio sotto la montagna ed è molto bello. Alle 16.15 ci dirigiamo verso Keystone, dove dormiremo al Mount Rushmore’s White House Resort (€. 66,00) , ma prima dobbiamo fare benzina, visto che siamo quasi a secco!

Preso possesso delle camere, dopo poco siamo già in piscina a rinfrescarci, poi via a visitare la città in stile western e i suoi negozietti. La fatica e la fame arrivano insieme, così ci fermiamo a cena al Ruby House, posto molto tipico, dove mangiamo una baffa di ribs e uno stufato di bisonte eccezionali.

Uscendo dalla locanda, sentiamo della musica country, un tizio grosso e barbuto suona nel bar del ristorante, le note sono quelle di Willy Nelson e non possiamo che sederci ad ascoltarlo in compagnia di un paio di cocktails (ci chiedono prima il passaporto per verificare la nostra maggiore età).

GIOVEDI’ 14 AGOSTO 2014, Keystone – Scenic – Badlands N.P. – Wall

Stamattina finalmente sveglia ad un orario accettabile. Facciamo colazione in un piccolo cafè di fronte all’albergo, beviamo solo un cappuccino, per cambiare. Dopo aver ammirato alla stazione di Keystone una vecchia locomotiva ancora funzionante e sbuffante di un fumo nero e denso, chiudiamo le valigie e partiamo alla volta delle Badlands. Prima di arrivare a Rapid City, facciamo una visitina ad un negozio di articoli natalizi, il Christmas Village. Ogni cosa al suo interno è fatta per rappresentare il Natale con lo stile del vecchio west. Facciamo acquisti, tanto per cambiare!

Imboccata la US-44 verso est, visitiamo Scenic, una piccola ghost town e poi proseguendo giriamo a nord in una strada sterrata dove iniziano le formazioni rocciose del parco.

La strada è agevole, ogni curva è una cartolina e ogni prateria è territorio dei simpaticissimi cani della prateria, che amano mettersi in posa per le nostre fotografie.

Una volta raggiunta la HWY-240, la strada diventa asfaltata e incredibilmente il nero dell’asfalto, con il giallo della striscia di mezzeria, il verde dei prati e il blu del cielo, danno vita ad un quadro meraviglioso, che solo questo splendido paese può regalare! Proseguiamo facendo sosta a tutti i viewpoints, è uno scenario meraviglioso, con queste rocce giallo ocra, che però hanno la base rossastra e la vetta grigia…indescrivibile, neanche le fotografie rendono merito a questo posto incantato!

Alle 15:30 siamo a Wall, piccola cittadina ai bordi del parco delle Badlands. Ci togliamo di dosso la calura con un bel bagno nella piscina del Motel 6 (€. 55,00) e poi andiamo alla scoperta del famoso Wall Drug, centro commerciale che vende oggettistica e abbigliamento country, oltre agli immancabili locali mangerecci.

La fame incombe e così alle 18.15 approdiamo in un locale fuori dal Wall Drug, dove mangiamo ottima carne alla griglia.

Un rapido passaggio in lavanderia ad asciugare i costumi bagnati e poi un po’ di TV.

VENERDI’ 15 AGOSTO 2014, Wall – Sturgis – Deadwood – Devil’s Tower – Gillette

Stamani sveglia alle 7.30 e colazione in un luridissimo posto di fianco al motel (la colazione però non era male), poi partenza alla volta del Wyoming! Percorrendo la I-90 giungiamo a Stargis, il luogo dove ogni anno si tiene il raduno di motociclisti. La città ne ospita ancora qualcuno, dal momento che il “rally” si è concluso solo 5gg fa. Dopo un giretto per la città, riprendiamo il viaggio verso Deadwood, veramente molto carina e pittoresca. La città del peccato offre una strada principale contornata da edifici d’epoca, locali e negozi di artigianato.

La US-14, detta anche Spearfish Byway, ci porta da Deadwood a Spearfish, attraversando un canyon e offrendo una panoramica meravigliosa, che vale il percorso più lungo. Qui pranziamo in una locanda.

Da Spearfish riprendiamo la I-90 fino a Sundance e poi deviamo a nord tramite la statale fino alla Devil’s Tower. Questo posto è “magnetico”…vuoi perché non gli stacchi gli occhi di dosso sin dal primo avvistamento, che inizia molte miglia prima, vuoi perché ha un po’ di misterioso, di extraterrestre! Si perché la domanda sorge spontanea: “ma sto coso è veramente opera della natura o cos’altro? Questo monolite di origine vulcanica, si staglia nella pianura e ti impone la sua presenza e non puoi fare a meno di guardarlo e di pensare che cavolo ci fa questo coso qui, in mezzo al piattume più totale!

Ai suoi piedi corre un sentiero di circa 2Km, percorribile in pochi minuti di cammino, ovviamente la passeggiata è naso all’insù, anche per ammirare i climbers che si arrampicano sulla facciata all’ombra!

C’è da dire che la torre non è la sola attrazione di questo luogo, infatti la vallata che si può ammirare al di sotto è altrettanto meravigliosa, con i suoi pascoli verdi, le rocce rosse e il fiume che la attraversa con le sue curve morbide. Questa parte del Wyoming è veramente emozionante ed è difficile descrivere lo stupore che si prova nell’ammirare i suoi paesaggi.

Alle 19.15 siamo a Gillette, città piuttosto squallida e molto rozza. L’albergo però non è male, il National 9 Inn (€. 44,00 incl. colazione) da fuori sembra come la città, ma dentro le camere sono belle e pulite!

Per cena optiamo per un ristorante dall’aria tranquilla e non ci delude. Il conto è salato, ma il cibo di ottima qualità. Alle 21.30, stanchi per la lunga tappa percorsa, ce ne andiamo a dormire.

SABATO 16 AGOSTO 2014, Gillette – Sheridan – Little Big Horn N.P. – Billings

Solita sveglia alle 7.30, ottima e abbondante colazione, poi via verso Sheridan. Per raggiungerla abbiamo percorso una strada secondaria (come la maggior parte dei percorsi del nostro viaggio) molto bella, che correva tra le praterie e i ranch.

In queste zone le mucche, seppur presenti, hanno lasciato il posto ai cavalli, meravigliosi con i loro colli allungati verso i pascoli verdi e rigogliosi del Wyoming.

Il percorso è stato a tratti molto scomodo a causa di lavori in corso che presentavano il manto stradale totalmente sterrato. Ma in un viaggio on the road anche questo è bello e ci godiamo il momento, soprattutto quando incrociamo un TIR, che passando a tutta velocità sullo sterrato, ci avvolge in una nuvola di polvere rossa e densa!

Alle 11.00 siamo a Sheridan, dove subito dopo aver parcheggiato, mettiamo sotto torchio i negozi di articoli western. Dopo 2 ore e mezza di visite sulla main street, ne usciamo con stivali, maglie, bandana e altri gadgets.

A pranzo una insalata e poi di nuovo in macchina verso il Montana, anche questo meraviglioso e selvaggio come il west richiede!

Il Montana si presenta come una grande pianura vasta e sconfinata, incorniciata da un cielo di un azzurro meraviglioso e si capisce bene il motivo per cui lo chiamano Big Sky. Guidare tra questi paesaggi fa sognare, non vorresti mai tornare a casa, soprattutto se, come me, hai il sogno di vivere in un ranch a lavorare con cavalli, mucche e bestiame in generale.

Una sosta al Little Big Horn Battlefield per visitare il sito dove Custer fu battuto dagli indiani è anche un pretesto per assaporare più da vicino questo territorio.

Dal parco di Little Big Horn, impieghiamo un’ora per raggiungere Billings, la città più popolata del Montana. Il Il Dude Rancher Lodge (€. 63,00) è carino e pulito. Purtroppo pioviggina e questo aumenta la nostra pigrizia dovuta alla stanchezza.

Usciamo per un giro in città, ma non è un granchè e soprattutto è piena di barboni ad ogni angolo.

Per cena ci concediamo una taverna greca, tanto per gustare qualche sapore mediterraneo e spezzare la monotonia della cucina americana!

DOMENICA 17 AGOSTO 2014, Billings – Cody

La colazione di Billings è senz’altro una delle migliori che abbiamo consumato in tutto il viaggio e vista la lunga giornata che ci attende, sarà senz’altro un ottimo carburante per il nostro organismo!

Partiamo alla volta di Cody, percorriamo una strada secondaria che attraversa qualche minuscolo centro abitato, prevalentemente villaggi di contadini.

Alle porte della cittadina del Wyoming, davanti a noi si presenta un panorama stupendo, le montagne alte e grigie e sotto la pianura verde e luminosa.

Alle 11.15 siamo a Cody, ci fermiamo al WalMart a prendere un po’ d’acqua e poi proseguiamo verso ovest per raggiungere il ranch dove avevamo prenotato una passeggiata a cavallo.

Alle 12.00 siamo al ranch, i cavalli sono già sellati e mentre attendiamo che terminino i preparativi, conosciamo una coppia di italiani che alloggia lì.

La passeggiata dura poco meno di 2 ore, i paesaggi meravigliosi fanno tornare alla mente film e documentari che nel passato ci hanno fatto innamorare di questi posti, prima come mito e ora come splendida realtà!

Saliamo in cima ad una collina, il vento ci accarezza la fronte, poi ridiscendiamo, guadando un fiume più volte. Inutile dire che i cavalli erano molto tranquilli, questo ti permette di assaporare totalmente l’atmosfera, senza essere troppo impegnato nel gestirli.

Rientrati al ranch, facciamo due chiacchiere, scattiamo qualche foto, passiamo in rassegna tutti i musi dei cavalli e poi insieme alla coppia italiana ce ne andiamo alla Old Trail Town, proprio alle porte di Cody.

Sembra di tornare indietro di 150 anni; case in legno, carri, saloon, carrozze…tutto molto ben tenuto e assortito…questa era Cody nell’800!!!

Salutata la coppia italiana, ci dirigiamo al B&B, l’Angels’ Keep (€. 90,00 incl. colazione), dove facciamo una doccia e poi usciamo.

Per cena mangiamo sotto il portico esterno dell’Hotel Irma, famoso albergo intitolato alla figlia di Buffalo Bill, con noi altra gente e una coppia di ragazzi che suona e canta musica country.

Dopo cena, facciamo un salto in lavanderia e prepariamo la strada al nostro abbigliamento della prossima settimana!

LUNEDI’ 18 AGOSTO 2014, Cody

Stamattina potevamo dormire un po’ di più, invece l’unica volta che abbiamo optato per un B&B al posto di un motel, i proprietari usano consumare la colazione tutti insieme loro e gli ospiti, così alle 8.00 dovevamo essere seduti a tavola e loro hanno iniziato a sferragliare in cucina già alle 7.15 e indovina un po’ la cucina con quale camera confinava?

Vabbè, però l’iniziativa di stare tutti insieme a colazione è carina e ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere e scambiarci opinioni sui nostri modi di vita.

La mattinata l’abbiamo poi trascorsa a scoprire Cody e non solo la città, ma anche i suoi bei negozi di abbigliamento country e cowboy, non ce n’è sfuggito uno e a giudicare dalle buste che abbiamo riportato, neanche loro si sono fatti sfuggire noi!!!

Il pranzo l’abbiamo consumato in un bel ristorante buffet cinese, poi un giro in macchina fino alla diga e infine, visto che arrivava un acquazzone, siamo tornati in camera a rilassarci un pochino.

Alle 18.00 abbiamo assistito alla finta sparatoria davanti all’Hotel Irma, poi siamo andati a cena in un pub, dove abbiamo incontrato di nuovo la coppia italiana ed infine lo spettacolo del rodeo all’arena posta appena fuori Cody. Non era il nostro primo rodeo (wow, ho sempre sognato di dire questa frase molto americana), ma ci siamo entusiasmati lo stesso e divertiti da morire. Poi grazie a Robert, il proprietario del B&B, eravamo riusciti a sederci nei posto migliori, ovvero sopra le gabbie da dove escono i cowboy in sella a cavalli e tori!!!

Lo spettacolo è durato circa due ore, alle 22.00 si sono spente le luci, alle 23.00 già dormivamo!!!

MARTEDÌ 19 AGOSTO 2014, Cody – Yellowstone National Park – Gardiner

Stamattina a colazione c’erano altri 4 ospiti con noi, quindi il gruppo e le chiacchiere erano molto ben distribuite, tra chi veniva dal Colorado, chi dal South Dakota, chi dall’Olanda e chi, come noi, dal Bel Paese!

Il nostro viaggio però oggi ci avrebbe portato al mitico parco di Yellowstone, quindi come si suol dire: bando alle ciance e carichiamo i bagagli!

Le 50 miglia che separano Cody da Yellowstone sono state spesso dichiarate come le più belle d’America. Bene, alla fine di questo viaggio, sommando tutti gli altri io avrò percorso in USA circa 11.000 km e devo dire che di strade meravigliose ne ho viste, ma effettivamente questa è stupenda, così stupenda, che descriverla rimane assai complicato….meglio andare di persona a verificare e godere di praterie, canyon, fiumi a pelo d’erba e boschi arrampicati sulle montagne!

Appena si entra dall’ingresso est, il parco più antico d’America e forse il più famoso del Mondo, ci accoglie con un panorama mozzafiato, poi la strada sale fino a 2500mt e oltre e il Lago Yellowstone si staglia di fronte fermo e scuro, come fosse un grande animale che dorme. Poco sopra di lui, come a proteggerlo, i monti dell’ovest, quelli che scendendo a sud diventano la catena del Grand Teton.

Il nostro percorso odierno prevede di arrivare a Canyon Village e poi deviare a ovest verso Norris per poi risalire a nord verso Gardiner nel Montana.

Durante il tragitto ci fermiamo ad ammirare cascate, solfatare, animali tra cui un bisonte e due orsi, il primo sul ciglio della strada, i secondi in un prato ma distanti da noi. Poi un ranger ci mostra col suo telescopio un gruppo di aquile, bellissime e maestose, sono loro il simbolo di questo paese!

Arrivati a Mammoth Hot Springs, le terrazze offrono un panorama lunare, ma fantastico. Colori che degradano sulle sfumature più impercettibili di grigio, bianco, arancio, ruggine e poi l’odore dello zolfo, il fumo caldo che sale dal terreno.

Alle 17.00 siamo a Gardiner, prendiamo possesso della camera al Super 8 (€. 119,50 incl. colazione) e dopo una doccia, facciamo una passeggiata per la piccola cittadina. Ceniamo in un ottimo locale, poi ancora due passi con un’aria frizzantina tipica di montagna e poi a nanna!

MERCOLEDI’ 20 AGOSTO 2014, Gardiner – Yellowstone National Park – West Yellowstone

La stanza confinava con la lavanderia, pertanto il rumore delle centrifughe ci ha svegliati di buon mattino.

Questo però ci ha permesso di fare colazione ad un orario decente e trovare ancora disponibili tanti prodotti, che come si sa, spesso nei motel, tendono a finire e non vengono reintegrati!

Dopo una breve spesa al supermercato per il pic-nic che abbiamo in programma per pranzo, partiamo alla scoperta di Yellowstone.

La nostra direzione sarà sud-est, per poi rientrare ad ovest. Costeggiamo la Lamar Valley fino a Tower, per un tratto di circa 6 miglia percorriamo una strada interna non asfaltata e qui abbiamo un piccolo inconveniente con l’auto, infatti d’improvviso un cigolio risuona minaccioso da una delle ruote anteriori. Fermata l’auto, nel bel mezzo del nulla e con un coyote avvistato pochi minuti prima che si aggirava sul ciglio del sentiero, iniziamo ad ispezionare il fondo dell’auto alla ricerca di cosa potesse provocare un rumore così forte.

Non avendo trovato nulla e non vedendo passare nessuno (compreso il coyote), decidiamo di proseguire piano piano, per evitare di danneggiare ulteriormente l’auto. La nostra intenzione era di proseguire fino a Canyon Village, dove ieri avevamo visto un meccanico e capire cosa fosse accaduto. Invece d’improvviso, così come era arrivato, il rumore è sparito e non s’è mai più ripresentato.

Abbiamo dedotto che un sasso si fosse incastrato tra il disco dei freni e le pastiglie oppure un piccolo pezzo di legno sempre in quella zona.

Alle 13.00 ci fermiamo in un’area di sosta per il nostro pic-nic, ma purtroppo inizia a piovere, così terminiamo il pasto in macchina e ripartiamo alla volta di Norris, dove visitiamo il Geyser Basin, una zona di solfatare e geyser.

Terminati i 3 sentieri che girano intorno a questi magnifici fenomeni geotermici, che trasformano la zona in una tavola di colori brillanti, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso la nostra meta per la notte: West Yellowstone, di nuovo nel Montana. La pioggia ci accompagna per tutto il tragitto e con essa il freddo, infatti le temperature erano scese a 9-10°C.

Preso possesso della camera all’Al’s Westward Ho Motel (€. 110,00), andiamo a cena e cerchiamo un posto carino, visto che oggi c’è un altro compleanno da festeggiare!!! Hamburger con cheddar e bacon e una bella birrozza fredda…regalino niente male!!!

Dopo cena, visto che aveva schiarito, ci concediamo una passeggiatina per la via principale della città, come al solito a comprare souvenir!

GIOVEDÌ’ 21 AGOSTO 2014, West Yellowstone – Lake Yellowstone

Stamani con molta calma ci siamo preparati e abbiamo selezionato il posto che più ci convinceva per fare una bella colazione americana completa.

Alle 10.00 siamo partiti alla volta dell’ingresso ovest di Yellowstone e arrivati sulla strada principale del parco, abbiamo deviato verso sud, dove sono concentrati i geyser. Ogni sito e ogni geyser offrono uno spettacolo quasi personalizzato, purtroppo il tempo è inclemente e così alle 12.00 un temporale molto forte ci sorprende, fortunatamente un attimo prima di incamminarci per un sentiero. Il cielo era nerissimo e compatto, ma uno spiraglio a sud ci faceva ben sperare, così abbiamo atteso in macchina che passasse, nel frattempo abbiamo pranzato, con uno yoghurt, qualche carota e una macedonia, presi la mattina al minimarket di West Yellowstone.

Purtroppo lo spiraglio tardava a raggiungerci, così ci siamo avvicinati noi a lui e arrivati nella zona dell’Old Faithful, finalmente il sole torna a baciarci! Ne approfittiamo per fare un giro intorno al geyser più famoso del parco in attesa che erutti alle 15:17 (è arcinoto che questo geyser ha una ciclicità di 90 minuti).

Dopo un’ora di attesa, assistiamo all’eruzione dalla prima fila, ma rimaniamo delusi, credevamo fosse più spettacolare. Un altro geyser (Dasy Geyser) è programmato per eruttare alle 15.55, così percorriamo un sentiero di un paio di km e lo raggiungiamo giusto in tempo per vederlo e incredibilmente questo è molto più bello.

In questa zona assistiamo ad un evento meraviglioso, un branco di coyotes inizia ad ululare proprio dietro di noi, l’eco della valle amplifica il suono ed è bellissimo ed emozionante. Poco dopo spuntano in 4-5 a circa 150 mt da dove eravamo e si fermano li a giocare tra loro per un bel po’.

Tornati alla macchina, decidiamo di tornare indietro di 10 miglia, per vedere la zona della fontana, che la pioggia ci aveva impedito di visitare. Il geyser chiamato Fontana è meraviglioso, ha una potenza incredibile e l’acqua che ne esce sembra un mare in tempesta.

Sono ormai le 17.50, siamo stanchissimi, così ci mettiamo in marcia per Lake Village, dove alloggeremo per la notte al Lake Lodge Cabins(€. 70,00).

Il nostro alloggio è appunto una cabina in legno sperduta nel bosco, molto essenziale e spartana, ma per dormire andrà benissimo!

VENERDI’ 22 AGOSTO 2014, Lake Yellowstone – Jackson Hole

La sveglia alle 7.30 ormai è indipendente dalla nostra volontà. Per colazione avevamo voglia di latte e dolcetto, ma purtroppo siamo incappati nel bar del Lake Lodge, dove fanno tutto con le macchinette e così mentre il muffin era decente, il cappuccino era orrendo!

Alle 9.20 ci mettiamo in marcia per Jackson, Wyoming. Visto che il West Thumb Geyser era di strada pensavamo di vederlo, ma come ieri quando lo abbiamo saltato, anche oggi piove bene, così tiriamo dritti. Abbandonato lo Yellowstone National Park, si attraversa il Grand Teton National Park, che con il tempo di stamani (pioggia battente e temperatura a 7°C), regala scenari meravigliosi, che immortaliamo in un paio di viewpoints.

Alle 12.00 siamo a Jackson, trafficata e caotica come New York (ovviamente con le dovute proporzioni). La stanza dello Snow King Motel (€. 81,50) non è ancora pronta, così parcheggiamo in centro (i parcheggi sono tutti incredibilmente gratuiti) e andiamo a pranzo da un messicano che ci aveva consigliato Robert, il proprietario del B&B a Cody. Burrito, nachos e qualche snack piccante, tutto gustoso e abbondante!

Dopo pranzo, seppur con la pioggia, visitiamo la cittadina, che si rivela molto carina e caratteristica.

Il suo stile western dato dai marciapiedi in legno e le facciate degli edifici con il porticato anch’esso in legno, ne fanno un posto veramente speciale, avvalorato dalla splendida piazza incorniciata da due archi costruiti con le corna dei wapiti.

Alle 15.00 siamo finalmente in albergo per sistemarci e riposarci, ma per poco, infatti alle 17.00 eccoci di nuovo in giro per il centro, ovviamente con la pioggia!

Il messicano ha rallentato la nostra fame, così per allungare la serata, facciamo un salto in lavanderia per smaltire un po’ di abiti sporchi, poi torniamo in centro ed entriamo al Silver Dollar Cowboy, il locale più famoso di Jackson, dove alle 21.00 suona una band country. Un paio di birre e qualche snack, un’ora di musica live, poi la stanchezza bussa sulle nostre gambe e così ce ne torniamo al motel.

SABATO 23 AGOSTO 2014, Jackson Hole – Idaho Falls – Clearfield

Stamattina sveglia comoda, alle 9.00. Dopo aver lasciato l’albergo, siamo andati in centro a fare colazione da Starbucks, finalmente un cappuccino come si deve!

Fatto il pieno di benzina, alle 10.30 siamo partiti per la prima di due tappe di trasferimento molto lunghe, al termine delle quali raggiungeremo Moab, nello Utah. Oggi scavalcheremo la catena del Grand Teton, salendo sino a 2.400 mt, quassù la temperatura raggiunge i 4°C e stranamente…piove, piove, piove!

Arrivati ad Idaho Falls, nell’Idaho, la pioggia non solo non cessa, ma appena parcheggiata l’auto, aumenta di colpo, impedendoci di fare due passi per questa cittadina, così ci fermiamo in un buonissimo family restaurant per un paio di ottime insalate.

Sempre in compagnia della pioggia, attraversiamo le pianure dell’Idaho, a tratti diventa così forte da farci sbandare con l’auto, così riduciamo ulteriormente la velocità (già molto bassa) e procediamo con cautela.

Finalmente il cielo si schiarisce, l’autostrada diventa più sicura e riprendiamo un po’ di vigore per le ultime 120 miglia che ci separano da Clearfield. Posate le valigie al Days Inn (€. 51,50 incl. colazione), andiamo a fare visita all’ennesimo Boot Barn Store, dove facciamo altri acquisti country e consumiamo i 15 dollari di credito che avevamo accumulato nei giorni precedenti a Sheridan. Siamo talmente presi dallo shopping che la commessa viene a cercarci e ci dice che loro avrebbero dovuto chiudere 20 minuti fa, quindi ci chiede di chiudere il conto perché devono andare via.

La cena la consumiamo in un pessimo fast food tex-mex e non avendo altro da fare in un posto dove non c’è nulla da fare, ce ne torniamo in camera a vedere un film in TV.

DOMENICA 24 AGOSTO 2014, Clearfield – Moab

Stamani sveglia regolare, 8.30 in piedi e poi colazione in motel. La seconda tappa di trasferimento prevede un primo tratto di I-25 e poi tutta statale fino a Moab.

Dopo Salt Lake City il paesaggio inizia a farsi più desertico, le rocce si scuriscono e gli altopiani si affacciano all’orizzonte. Per pranzo ci fermiamo in un Subway in pieno deserto, poi percorriamo una vecchia strada tutta rotta e dissestata, ma che offre un panorama mozzafiato.

Il tratto finale di avvicinamento a Moab è a dir poco estasiante, pareti rosse e canyon tipici di questa zona dello Utah. Alle 15.30 siamo a Moab, ci danno subito la stanza al Kokopelli Lodge (€. 58,00), facciamo una doccia e poi usciamo a fare una passeggiata.

La città è piccola e piena di negozi di artigianato locale (qui vivono i nativi) e agenzie che offrono escursioni in moto, jeep, cavallo, bicicletta e rafting.

Alle 19.00 ci concediamo un rapido assaggio del parco ad Arches, poi ci spostiamo su una collina per godere del tramonto e infine cena nel locale più famoso della città, la Moab Brewery, dove mangiamo ottima carne.

LUNEDI’ 25 AGOSTO 2014, Arches National Park

Sveglia comoda, colazione super abbondante da Denny’s e poi ci infiliamo nei canyons di Arches National Park. Questo parco è meraviglioso, le sue rocce rosse fanno rivivere film western e perché no…le sfortunate avventure di Willy il Coyote!

Facciamo subito il primo sentiero che ci porta dentro un canyon, meraviglioso e maestoso, poi visitiamo i numerosi viewpoints e iniziamo a visitare i primi archi naturali.

Alle 13.00 ci incamminiamo per i 5 Km che tra andata e ritorno portano al famoso Delicate Arch. L’orario non è quello migliore, il percorso è molto duro e faticoso. Arriviamo dopo un’ora di dura camminata, a tratti anche in salita. L’arco è meraviglioso, bellissimo. Dopo una ventina di minuti di foto e riposo all’ombra, riprendiamo la via del ritorno, che copriamo in mezz’ora. Qui faccio una piccola parentesi necessaria per consigliare chi volesse visitare questa zona del parco: il Delicate Arch si trova più o meno a metà del parco di Arches, pertanto è molto facile che ci si trovi in zona ad un’ora calda. Il consiglio è quello di andare subito al mattino, appena entrati al parco, in modo da coprire la distanza del sentiero con il fresco. In alternativa, farlo la sera al tramonto, sempre per godere di una temperatura più adatta ad una scarpinata di 5Km. Ovviamente 2 litri d’acqua a testa sono il minimo sindacale, vi assicuro che potrebbero non bastare.

Dopo il Delicate Arch, stanchi morti, ci rechiamo al Devils Garden a rifocillarci d’acqua e poi visitiamo altri due archi e chiudiamo il giro del parco. Prima di tornare in albergo facciamo un giro sulla UT-128, una strada che costeggia il Colorado River, giusto per omaggiarlo, visto che è lui l’artefice di tutte queste bellezze.

Un temporale si avvicina minaccioso, così torniamo indietro e rientriamo in albergo.

Per cena scegliamo una pizzeria e scopriamo la serietà del proprietario, infatti essendo la mia pizza in ritardo, per scusarsi si offre di restituirmi i soldi. Rimango basito da tanta serietà, bastavano le scuse, ma lui insiste e così per sdebitarmi lascio una cospicua mancia!!!

MARTEDI’ 26 AGOSTO 2014, Canyonlands National Park

Anche oggi abbiamo il lusso di potercela prendere comoda. Colazione alle 10.00 e poi il parco di Canyonlands. Purtroppo è brutto tempo e le rocce rosse senza sole non si accendono, ma esploriamo comunque questo meraviglioso parco e quando possibile percorriamo qualche sentiero a piedi.

Il parco è molto diverso da Arches, infatti qui l’attrazione la vivi dall’alto. Il fiume Colorado e il Green River, hanno scavato questi canyon, il vento poi ha modellato i pinnacoli, creando un paesaggio meraviglioso, tipico dei film western.

Questo parco è diviso in due parti, questa dove eravamo noi e un’altra raggiungibile uscendo e percorrendo oltre 100 miglia prima di rientrare. Siamo praticamente al principio di quello che poi diventerà il famoso Grand Canyon, in Arizona.

Rientrati in albergo, dopo un po’ di riposo, alle 18.00 decidiamo di cenare con l’orario degli americani, scegliamo la già visitata birreria di Moab, che ancora una volta ci regala una cena prelibata.

L’ultima lavatrice americana ce la spariamo a Moab, poi a letto per recuperare un po’ di energie!

MERCOLEDI’ 27 AGOSTO 2014, Moab – Glenwood Springs

Trascorsa l’ultima notte in quel di Moab, abbiamo riordinato i bagagli e siamo andati a fare colazione da Starbucks. Poi ci siamo messi in moto verso il Colorado, dapprima percorrendo la panoramicissima UT-128 che corre lungo il Colorado River, praticamente costeggiando la parete esterna del parco di Arches. Questa strada offre degli scenari meravigliosi e vale la pena prenderla in considerazione. Raggiunta la I-70, abbiamo poi proceduto verso est, incontrando cattivo tempo. Il pranzo lo consumiamo in una stazione di servizio, poi alle 14.30 siamo finalmente a Glenwood Springs, zona termale ai piedi della famosa Aspen. Presa la camera al Rodeway Inn (€. 60,00 incl. colazione), iniziamo a risistemare i bagagli per far posto ai tanti acquisti fatti nei giorni passati, solo per mettere gli stivali ci voleva un ingegnere!

Incredibilmente riusciamo a mettere dentro tutto e anche in maniera ordinata e comoda.

Usciamo per una passeggiata in un vicino centro commerciale all’aperto, poi per cena optiamo per un favoloso ristorante Thai, veramente buono!

Anche questa città, come tutte gli altri piccoli centri incontrati nel viaggio, la sera è praticamente deserta, così tornati in albergo, guardiamo un po’ di TV.

GIOVEDI’ 28 AGOSTO 2014, Glenwood Springs – Denver

Il viaggio volge al termine, gli ultimi chilometri dei 4.930 percorsi, ci porteranno li dove avevamo iniziato 19gg prima… Denver, Colorado!

Dopo una colazione leggera in albergo, siamo partiti imboccando subito la I-70. Questa autostrada è tutto tranne che agevole, infatti si snoda tra le montagne e si arrampica fino ad oltre 3000 mt, il tutto complicato dalla pioggia, sempre presente, mezzi pesanti di ogni genere e lavori in corso ovunque!

Impieghiamo 3 ore per raggiungere Denver, parcheggiamo sulla Lincoln, in pieno centro e ci tuffiamo in un pub per consumare un rapido e gustoso pranzo a base di nachos, insalata e pannocchie al burro.

Dopo pranzo passeggiata per il centro città lungo la street mall, ma la pioggia non ci da tregua, così entriamo in un centro commerciale a curiosare!

Saranno i 20gg di viaggio sulle spalle o i quasi 5000 Km percorsi fin qui, ma la stanchezza arriva dritta sulle nostre gambe, così valutato il cattivo tempo che non cessa di accompagnarci e l’anonimato di cui gode Denver, decidiamo che può bastare e ce ne torniamo alla macchina per raggiungere l’albergo in zona aeroporto. Alloggiamo allo Sleep Inn (€. 53,00 incl. colazione).

Dopo 3 settimane spese a pensare di farlo, oggi decidiamo di affidare la nostra cena a Domino’s Pizza, così facciamo l’ordine sul sito web col telefonino, paghiamo con la carta di credito e attendiamo gli 11-28 minuti che la e-mail di conferma ci aveva comunicato…ne passano 25 e toc-toc, bussano alla porta dell’albergo, un’omino in divisa ci consegna la pizza e il pollo, caldi e abbondanti. Lasciamo la mancia e ci tuffiamo ad azzannare la cena comodamente sdraiati sul letto mentre in TV danno Jurassic Park.

Questo è quello che amo dell’America: l’organizzazione!

VENERDI’ 29 AGOSTO 2014, Denver – Roma

Stamattina sveglia lavorativa, alle 6.40 siamo in piedi. Chiusi i bagagli, non usufruiamo nemmeno della colazione in albergo, facciamo il check-out e alle 7.30 siamo in strada per raggiungere la Alamo in aeroporto.

Lasciata l’auto (evviva, senza addebiti, siamo stati bravi) prendiamo la navetta per il terminal, facciamo il check-in, assistiamo ad un piccolo contrattempo alla sicurezza, dove scatta un allarme e sigillano tutto per 5 minuti, poi saliamo al gate, facciamo colazione e attendiamo il volo American Airlines per Chicago messaggiando ad amici e parenti. Volo puntuale e stranamente poco turbolento!

Le due ore di attesa a Chicago passano tra acquisti al Duty Free e un panino da Mc Donald’s, poi ci imbarchiamo e in un attimo, puntualissimi, siamo già in aria verso casa.

L’arrivo a Roma è puntuale e traumatico…afa pazzesca e caldo bestiale… ma i nostri ricordi legati a questo viaggio rimarranno per sempre congelati nelle nostre menti perché l’America è il nostro sogno e niente e nessuno potrà cancellarlo!



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