Consigli pratici per un viaggio in Giappone
Un tour classico, di 15 giorni, alla scoperta delle principali mete di questo meraviglioso Paese, che sa coniugare gli eccessi, gli sfarzi e la modernità di una metropoli come Tokyo all’amore per la tradizione e per la cultura millenaria che incontrerete ovunque appena fuori della capitale, alla magnificenza dei giardini, al silenzio dei suoi templi, alla pace e all’armonia dei suoi paesaggi, al commosso ma dignitoso ricordo degli orrori della guerra
Fatta questa premessa, inizio con l’itinerario percorso, ad agosto, di due settimane: Tokyo, con escursioni in due giornate distinte a Kamakura e Nikko, Takayama, Kanazawa, Kyoto, con escursione a Nara, Hiroshima, con escursione a Miyajima, ritorno a Tokyo e ripartenza per l’Italia. Tutte le tratte sono state fatte in treno. Tenete presente che due settimane sono poche per questo itinerario, e dovrete correre molto. Noi purtroppo non avevamo a disposizione più tempo quindi abbiamo per forza di cose dovuto fare delle scelte su cosa visitare e cosa non visitare, soprattutto a Tokyo e Kyoto. Volendo, potete concentrarvi solo su queste due città, dedicando magari una settimana a Tokyo ed una a Kyoto: di sicuro, non vi annoierete perché ci sono moltissime attrattive. A voi dunque la scelta: il mio consiglio è quello di vedere poco ma bene. Abbiamo volato, via Helsinki da Milano Malpensa, con Finnair/Jal: la scelta è caduta su questa compagnia semplicemente per l’ottimo prezzo del biglietto, 565 euro a/r assicurazione compresa, acquistato nel mese di gennaio 2014. Generalmente le tariffe si aggirano sugli 800 euro quindi noi siamo state molto molto fortunate.
Il clima: se avete intenzione di recarvi in Giappone ad agosto sappiate che fa molto caldo con tassi di umidità, come in buona parte dell’Asia, molto elevati. Essendo stagione monsonica c’è il rischio anche di forti piogge, noi ci siamo imbattute nel tifone. Per combattere il caldo bevete molto, troverete distributori di bevande e acqua praticamente in ogni angolo di città, paese o stazione. Portatevi un cappello e, all’occorrenza, in pieno stile giapponese, un piccolo asciugamano da usare per il sudore, che troverete comunque in vendita in ogni negozio di souvenir. Il kway è consigliato in caso di pioggia. Le ciabatte sono utili invece per le visite ai templi, dove dovrete sfilarle continuamente.
Il cibo: il cibo in Giappone è ottimo, molto vario e soprattutto conveniente. Se amate il sushi sappiate che Tokyo è la patria del sushi, a Hiroshima non mancate di assaggiare l’okonomiaki, la cosiddetta pizza giapponese, una specialità locale fatta di carne, pesce, verdure su una frittata di uova. Se vi piacciono le ostriche a Miyajima ne troverete in quantità. Molto forte vanno anche le catene di ristoranti-fast food dove troverete piatti di pollo fritto, maiale fritto, polpette e molto altro. Non sempre troverete ristoranti con il menù in inglese, quindi prima di sedervi assicuratevi che vi sia. Non mancate di fare una tappa ai ristoranti della stazione di Kyoto, all’undicesimo piano ne troverete di eccezionali. Al contrario delle nostre, dove è preferibile scappare per via della puzza, dei rumori, dello sporco e delle facce poco raccomandabili, le stazioni giapponesi sono delle vere e proprie città, luoghi da vivere e da esplorare in tutta calma dove è possibile trovare oltre a del fantastico cibo anche una miriade di negozi.
I giapponesi e l’inglese: la nota dolente è la conoscenza dell’inglese. Se pensate che noi italiani lo parliamo e capiamo male, beh consolatevi. In Giappone la conoscenza della lingua inglese è pessima. Noi abbiamo fatto parecchia fatica a comunicare, il consiglio quindi è di imparare qualche parola in giapponese altrimenti vi aggiusterete a gesti come è capitato a noi.
Cultura e abitudini: se non siete mai stati in Asia vi accorgerete presto che il popolo asiatico appartiene davvero ad un’altra cultura, quindi abbiate rispetto e comportatevi non da italiani all’estero ma cercando di adeguarvi alle loro tradizioni e al loro vivere quotidiano. I giapponesi sono un popolo che ama il silenzio, sui treni e sugli autobus e soprattutto nei templi evitate di parlare ad alta voce. Sono un popolo onesto, non cercate di fregare nessuno perchè voi sarete sempre trattati con rispetto. Sono un popolo civile, rispettoso delle regole e pulito: quando scendete da un qualsiasi treno portate con voi eventuali resti di cibo e bevande, non fumate dove non è consentito, specie per strada, se non nelle apposite aree, ed armatevi di pazienza: qui imparerete a fare la fila per prendere i treni, salire e scendere dagli autobus, fare i biglietti, imparerete l’arte della calma perché la fretta non è di casa. Ricordate che in Giappone ed in Asia i tempi sono più lunghi dei ritmi incalzanti e forsennati dell’occidente, quindi rilassatevi.
Treni e mezzi pubblici: dopo un primo momento di disorientamento, capirete presto che prendere un treno è facilissimo. Molto utile può essere la app Japan Train, perché vi aiuterà a sapere l’orario del treno che dovete prendere, il nome del treno e il binario di partenza. Gli Shinkansen hanno carrozze riservate e non riservate: sappiate che ad agosto è difficile trovare posti riservati, perché anche i giapponesi si muovono in questo periodo soprattutto a cavallo della festa in ricordo dei morti che si tiene il 16 agosto. Noi abbiamo sempre viaggiato nelle carrozze non riservate, ad eccezione del Narita Express che va prenotato, e non abbiamo mai avuto problemi a trovare posto arrivando però con congruo anticipo al binario. Il mio consiglio è di acquistare il Japan Rail Pass: noi lo abbiamo pagato 320 euro per 14 giorni, comprese le spese di spedizione, ci sono diversi siti dove acquistarlo, fatevi un giro per consultare chi fa il prezzo migliore. Una volta acquistato, rigorosamente solo in Italia, potete cambiarlo già in aeroporto oppure in qualsiasi stazione JR, ma vi sarà utilissimo perché non pagherete più nessun biglietto. Vi sarà sufficiente esibirlo all’ingresso dei binari. Per quanto riguarda i bus, in genere si paga quando si scende dal mezzo. Non tutti i bus hanno il cambio delle valute di carta, quindi cercate di avere sempre con voi delle monete. L’altro consiglio che mi sento di darvi è di fare, dove è possibile, dei pass da uno o più giorni a seconda delle vostre esigenze perché salire e scendere dai bus ha un suo costo e alla fine della giornata se non prestate attenzione potrete anche spendere un po’ di soldini. I biglietti infatti hanno valore per una sola corsa, non hanno validità di 100 minuti o più come in Italia.
Cambio e valuta: in Giappone, a differenza degli Stati Uniti o del nostro Paese, è ancora molto in uso il contante. Negli alberghi potete tranquillamente usare la carta di credito, per quanto riguarda il cambio all’aeroporto di Narita troverete diversi uffici: non fiondatevi nel primo che capita, ma guardatevi intorno perché i tassi di cambio sono diversi. In alternativa potrete richiedere gli yen anche presso la vostra banca, pagando ovviamente la dovuta commissione. Noi abbiamo evitato di portare il bancomat perché avevamo letto delle difficoltà a prelevare, il mio consiglio è quindi quello di portare contanti a sufficienza.
Alberghi: nell’ordine elencherò gli hotel dove abbiamo soggiornato, con un unico e prezioso consiglio. A Tokyo scegliete un albergo vicino agli ingressi delle stazioni: Tokyo è una metropoli e le distanze sono considerevoli, avere un hotel a pochi passi dalle stazioni vi eviterà di fare chilometri su chilometri, sempre per il famoso discorso che le stazioni sono delle vere e proprie città sotterranee e che è facile perdersi, soprattutto a Shinjuku. Tokyo, Best Western Shinjuku Astina Hotel (a 5 minuti a piedi dalla stazione, uscita East B6, ottimo); Takayama, Minshuku Kuwataniya (se volete provare l’esperienza del tatami e dell’honsen è perfetto); Kanazawa, Apa Villa Hotel Kanazawa Katamachi (un po’ datato, ma pulito e confortevole); Kyoto, MyStays Kyoto Shijo (a qualche fermata di bus da Pontocho, consigliato); Hiroshima, Sunroute Hotel Hiroshima (datato anche questo, ma la vista sull’A Bomb Dome che si gode dalla stanza e dalla sala colazioni vale il soggiorno).
Costo del viaggio: noi abbiamo speso sui 2000 euro per 15 giorni, ma abbiamo avuto la grandissima fortuna, come scrivevo all’inizio, di aver trovato un volo molto conveniente. In linea di massima, nonostante i luoghi comuni, il Giappone non è assolutamente un paese caro, non più di tanti altri paesi europei. Certo, molto dipenderà da dove soggiornerete, dove mangererete e dagli acquisti che farete. Si possono spendere anche 4000 euro così come meno di quanto abbiamo speso noi se opterete per alberghi economici o per i capsule hotel.
Chiudo questo resoconto, dicendo che se avete qualche esitazione o dubbio sul scegliere il Giappone come meta delle vostre prossime vacanze, non abbiatene. È un paese straordinario, meraviglioso, che sa coniugare gli eccessi, gli sfarzi e la modernità di una metropoli come Tokyo all’amore per la tradizione e per la cultura millenaria che incontrerete ovunque appena fuori Tokyo, alla magnificenza dei giardini (mozzafiato il Kenrokuen di Kanazawa) al silenzio dei suoi templi, alla pace e all’armonia dei suoi paesaggi, al commosso ma dignitoso ricordo degli orrori della guerra. Se amate lo spirito dell’Asia e della sua gente, vi innamorerete di questo incantevole Paese! Partite e non ve ne pentirete!