Thailandia e Cambogia in famiglia

Bangkok, Chiang Mai, Phnom Penh, Angkor Wat
Scritto da: cicca
thailandia e cambogia in famiglia
Partenza il: 07/08/2014
Ritorno il: 26/08/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Il 7 agosto con marito e figlia 14 enne mi imbarco su un volo Turkish Airline destinazione Bangkok acquistato l’ottobre precedente. Quest’anno ho organizzato una vacanza di 18 giorni circa che da Bangkok ci porterà a Chiang Mai e da qui in Cambogia per poi ritornare a Bangkok per tuffarci gli ultimi giorni nella parte moderna e commerciale di questa incredibile metropoli. Nonostante l’ora tarda, dall’areoporto impieghiamo piu’ di un’ora e mezza a raggiungere l’hotel che avevo prenotato nella zona “old town” e che consiglio sia per l’accoglienza, il prezzo e soprattutto la posizione impagabile, l’hotel Feung Nakorn Balcony.

Praticamente abbiamo visitato tutta la zona centrale, Palazzo reale, Wat Pho, Wat Tramit, Chinatown, Kaosan Road, Golden Mountain, il giro in barca sul canale girando a piedi o al massimo brevi percorsi in tuktuk.

Non mi soffermo sulla bellezza dei luoghi visitati perchè ampiamente già descritti, l’unica cosa che segnalo è che in nessun luogo vengono accettate le carte di credito quindi munitevi di bath in Thailandia e dollari in Cambogia.

Dopo due giorni intensissimi da Bangkok ci trasferiamo a Chiang Mai con volo AirAsia, compagnia aerea che ci tengo a pubblicizzare per la puntualita’, per la facilità nelle prenotazioni on-line e soprattutto per le tariffe applicate.

Scegliendo un operativo al mattino presto, la notte precedente abbiamo dormito all’Amari Don Muang, hotel moderno con accesso diretto all’areoporto.

Chiang Mai ci accoglie con un’atmosfera molto diversa da Bangkok che ti fa capire come mai molti stranieri abbiano preferito trasferirsi in questa zona dove la qualità della vita è migliore rispetto al resto del paese.

Chiang Mai è piccolina e il soggiorno qui è motivato dalle visite agli splendidi templi e da escursioni nei dintorni piu’ o meno avventurose prenotabili presso le numerosissime agenzie presenti. Fatevi un bel giro, decidete cosa volete fare e, importantissimo, contrattate la quota di partecipazione.

Avendo una figlia adolescente la visita al Tiger Center era d’obbligo e consiglio di effettuarla in autonomia con un taxi da abbinarsi al tempio Doi Suthep (favoloso). Con un’agenzia abbiamo poi scelto il giro nella foresta con gli elefanti (assolutamente esclusi show con gli animali), rafting e trekking. (euro 66 in tre).

Inoltre consiglio un foot massage nella piazzetta centrale di Chiang Mai e una sosta mangereccia al Ristorante Girasole di proprietà di un ragazzo italiano da 20 anni residente li’.

L’hotel scelto il Sakhorn, bello e accogliente ma un po’ fuori dalle mura della città. Noi camminavamo per raggiungere il centro almeno 20/25 minuti e il night market circa 15 minuti, al contrario ci sono sempre i tuktuk disponibili.

Da Chiang Mai, sempre con Air Asia ci trasferiamo in Cambogia precisamente a Phnom Penh la capitale. L’arrivo a Phnom Penh è stravolgente: se Bangkok c’è tantissimo traffico ma piu’ o meno ordinato, qui è sconvolgente! Impariamo subito che non esiste alcuna regola:moto contromano, ognuno passa dove trova spazio e attraversare le strade per i pedoni è una vera sfida, addirittura ci si aspetta per fare gruppo.

In Cambogia praticamente tutto è espresso in dollari quindi munirsi di valuta americana sufficiente.

Qui dormiamo in un bell’hotel di proprietà di una signora australiana, The Willow. La zona è molto tranquilla, ovviamente in relazione a quello che puo’ essere in quella città, e la posizione permette di raggiungere a piedi il lungofiume e il palazzo reale. Le cene le consiglio in uno dei due locali di fronte all’albergo, specialmente il Savanna.

Organizzate e assolutamente non perdete la visita all’ S21 e ai Killing Fields – da contrattare il tutto con un tuktuk: anche mia figlia ne è rimasta coinvolta e colpita. Con un’audio guida in italiano compresa nel ticket di ingresso sei completamente proiettato in quel tragico momento storico. Io avevo letto parecchio in proposito prima di partire e avevo riassunto gli accadimenti a marito e figlia riassumendo il Pol Pot pensiero e quello che 3 anni e mezzo di follia avevano causato.

Dopo due giorni, con un’auto privata al costo di 60 dollari in tre ore circa dalla capitale ci siamo trasferiti a Battabang dove abbiamo dormito in un bell’hotel sul lungo fiume, il Vimean Sovannaphoum Resort, ottimo, tranquillo, personale disponibile e gentile.

Qui un giorno è sufficiente per esaurire le cose da fare e vedere: bambu’ train, Wat Banan e Phnom Sampeau. Battabang ci è sembrata un po’ decadente e tristina.

Con un bus di linea in 4 ore raggiungiamo finalmente Siem Reap. Questa cittadina ci piace proprio, è ordinata e pulita – sempre secondo i loro criteri non pensate alla Svizzera!

Dall’Italia avevo contattato una guida locale parlante l’italiano che mi sento proprio di raccomandare. La sua mail è chhoensamy82@yahoo.com, molto carino e disponibile. La zona di Siem Reap ovviamente la si puo’ visitare in completa autonomia con l’ausilio di una Lonely Planet ma vi posso assicurare che avere una persona competente che spiega e racconta, ti consiglia, a cui fare qualsiasi domanda, vale la spesa affrontata. Le guide se contattate direttamente applicano un prezzo inferiore rispetto alle agenzie. Condiserate un soggiorno di almento 4/5 giorni per apprezzare al meglio l’intera area e non perdetevi l’alba all’Angkor Wat. Tutte le visite sia qui che in Thailandia possono risultare molto faticose a causa delle salite importanti e del caldo umido quindi tenetene conto.

In Cambogia consiglio di portare qualche giochino da regalare ai bambini, noi siamo stati al villaggio galleggiante di Kompong Kleang e abbiamo regalato alla loro scuola un sacco di matite colorate e ai bimbetti alcuni pupazzetti. Evitate di dare soldi ai ragazzini, come in tutto il resto del mondo dietro c’è un’organizzazione che li sfrutta. Una scena orribile a cui abbiamo assistito e’ stata che un uomo cinese li filmava mentre tirava loro banconote.

Tornati a Bangkok abbiamo scelto un hotel nella zona di Sukhumvit, il Citadines soi 8. Una buona scelta per l’ottimo rapporto qualità prezzo della struttura e per la posizione comodissima alla fermata skytrain Nana e al mall Terminal 21. Oltre ad una giornata ad Ayuttaya e a Bang Pa In palace – da non perdere- avevamo previsto per gli ultimi due giorni un tuffo nella Bangkok commerciale dal Chak to chak market ai centri commerciali della zona di Siam tra grattacieli e traffico 24 ore al giorno.

La sensazione era di trovarsi in una citta’ completamente diversa rispetto a quella visitata i primi giorni: una antica con templi, budda, monaci e palazzi antichi, tanti fedeli in preghiera, l’altra moderna con grattacieli spettacolari tantissimi giovani alla moda e sicuramente benestanti che invadono metro, skytrain e soprattutto centri commerciali.

Devo ammettere che l’unico acquisto meritevole di essere scritto sono state un paio di Converse per mia figlia originali a 30 euro, il resto cavolatine braccialetti e regalini da pochi bath. In tutti i market Pat Pong,Chack to Chack, Chinatown, Night market a Chiang Mai e Siem reap forse è piu’ interessante gironzolare tra i banchetti che realmente voler acquistare qualcosa. Sono esposti tanti oggetti di provenienza cinese che spesso vengono acquistati dai turisti cinesi stessi.

In conclusione bellissimo viaggio, fortunatamente senza particolari imprevisti, cibo ottimo.

Non portate quantità incredibili di vestiti perchè ovunque ci sono lavanderie che per pochi soldi in mezza giornata lavano e impacchettano le tue cose.



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