Magica Thailandia

Il nostro magico viaggio tra mare e città
Scritto da: flami200
magica thailandia
Partenza il: 06/02/2014
Ritorno il: 14/02/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Guardo a bocca spalancata la città che si apre ai miei occhi: fumosa, grigia, caotica, piena di auto di ogni tipo, di rumori e suoni, e ancora non riesco a crederci: sono a Bangkok! (Abbiamo colto al volo un offerta skyscanner.it, con la quale eravamo gia’ stati in India).

6-7 febbraio

Partiamo alle 9 di mattina per essere a Malpensa, visto che si deve essere in aeroporto almeno tre ore prima, dopo i soliti vari controlli (esasperanti e inattendibili) ci imbarchiamo su un aereo della Thai International Airlines con scalo diretto a Bangkok. Dopo quasi dieci ore di volo arriviamo, e’ stato un ottimo volo, con la Thai si viaggia benissimo, ci hanno dato persino il menu’ per sceglierci la cena e la prima colazione. Ho visto anche vari film che non mi hanno fatto pensare alle ore di viaggio. Raccattiamo il bagaglio e ci avviamo sui tapis-roulant lunghissimi di questo modernissimo aeroporto, ci dirigiamo verso l’uscita dove una marea di persone con cartelli vari sta attendendo. E’ il Suvarnabhumi Airport, vastissimo, modernissimo, mastodontico.

Ci dirigiamo con un taxi colorato verso il nostro hotel, il Sukosol Hotel. Entriamo nella lobby che e’ grande, meravigliosa, ammobiliata elegantemente e con orchidee stupende poste nei vasi in modo artistico. La stanza davvero splendida, enorme, una de luxe superior, con loggia con parquet poltroncine in vimini fiori e piante. Vi anche un antibagno con cabina armadio e bagno stratosferico. Meraviglioso! Benche’ stanchi usciamo, la prima escursione di Bangkok iniziera’ domani mattina alle 8,30, prenotata dall’Italia, tramite un signore di Firenze che ha un sito www.solimaibangkok.com.

Fuori il caldo e’ notevole, il rumore assordante, il traffico impressionante, ma noi andiamo avanti. Ogni costruzione ha davanti a se la casa degli spiriti un tempietto dove riposano gli spiriti buoni e tengono lontani quelli cattivi.

Grandi fotografie dei Reali. Siamo impressionati dalla miriade di fili elettrici che penzolano da ogni parte. Bangkok e’ comunque una citta’ ultramoderna nella quale per fortuna hanno trovato ancora posto dei monumenti bellissimi che intendiamo visitare. Le strade sono piene di carrettini dove i gestori cucinano polpette, spaghetti, spiedini di carne e pesce, riso in tutte le salse, anatre laccate che pendono dalla testa in giu’ (becco compreso).

8 febbraio

Belli freschi la mattina scendiamo nella lobby e scegliamo la nostra colazione con servizio internazionale, servizio a buffet molto buono, sala da pranzo favolosa, camerieri ultra gentili. Addirittura mi mettono il tovagliolo sulle ginocchia gli altri ristoranti sono lo Spice & Rice, thai, il Primavera, italiano, il Kamon giapponese. Mangiamo dell’ottimo salmone e buonissima frutta e alle 8,30, siamo pronti per la prima escursione.

Ci viene a prendere la nostra guida italiana di solimaibangkok e iniziamo quindi la visita ai templi che sono il tempio del Budda Sdraiato enorme, lungo 46 metri il Budda d’ Oro di 5 tonnellate di oro puro ed il Tempio di Marmo progettato da un italiano e costruito tutto in marmo di Carrara. Il Wat Saket o Montagna d’oro , con una vista mozzafiato di Bangkok. Intravediamo anche un po’ di Chinatown. Il Wat Po, ovvero il tempio che ospita il Budda disteso davvero bello e imponente, ci emoziona. L’esterno bellissimo con chedi (alti edifici fatti a campana rovesciata), e stupa. I due ingressi sono presidiati da coppie di guardiani in pietra e delimitano, sulla destra e sulla sinistra, la corte dove si trovano quattro grandi chedi ricoperte di ceramiche invetriate e mosaici eretti in commemorazione dei primi re della dinastia Chakri, attualmente al potere, fondata nel 1782. La prima capitale del regno era Ayutthaya, ma in seguito alle invasioni birmane la capitale era divenuta nel 1782 Bangkok perche’ meglio difendibile.

Essendo il Wat (si chiamano cosi gli edifici religiosi) Pho un grande monastero vi sono un infinita’ di monaci dai vestiti color arancio e dal cranio pelato che ci mandano in visibilio.

La citta’ immersa in un traffico tremendo, in una nebbiolina grigia nello smog e nell’ odore persistente del cibo che viene cucinato in ogni metro quadro libero di marciapiede. I tailandesi, ci spiega la guida, mangiano poco ma 7 o 8 volte al giorno! L’odore del cibo ha comunque un che’ di sgradevole, mi ricorda l’odore acre del cavolo che invadeva Leningrado e Mosca.

Torniamo in hotel piuttosto affaticati, ma molto soddisfatti! Dopo aver salutato la nostra splendida guida saliamo in camera doccia e siamo di nuovo freschi per andare a cena in un ristorante nella zona di Siam. La frutta e’ la cosa piu’ buona della nostra vacanza: mangeremo sempre ananas dolcissimi, banane piccole e buonissime, durian, mangustine, rambutan, rose and green apple dal gusto simile alle mele ma a forma di pera guava, uva, papaia, jackfruit, mango e altra frutta eccezionale, dal sapore veramente delizioso. Dopo cena siamo davvero stanchi: il non dormire si fa sentire, e allora ce ne andiamo nella nostra stupenda stanza piuttosto presto, anche perche’ l’indomani mattina partiamo per Phuket.

9 febbraio

Con un taxi fatto chiamare dal consierge dell’hotel, ci portano al Suvarnabhumi airport dove alle 11,30 ci imbarcheremo su volo Thai per Phuket.

Il volo dura circa un ora e quando sbarchiamo in aeroporto con un minibus preso di fronte all’uscita dal piccolo aereoporto di Phuket, in viaggio verso il nostro hotel prenotato su booking.com, l’Amora Beach Resort nella bella baia di Bang Tao, immerso in una pineta lungo la spiaggia di sabbia bianchissima. Un oasi di pace e tranquillita’ poco distante dalla caotica Patong. La sera ceniamo in un ristorante a due passi dall’hotel.

10 febbraio

La spiaggia davvero stupenda, un insenatura naturale davvero infinita, circondata da grandi alberi che sembrano pini e tante palme fino a degradare sulla bellissima spiaggia di sabbia bianca. Qui intorno vi sono numerosi resort ma per fortuna li hanno costruiti con buon senso per cui non si vedono nascosti come sono dalla boscaglia. L’unica cosa che vedi sono gli ombrelloni colorati ed i lettini con gli asciugamani per ogni resort.

Qui anche se piu’ caldo che a Bangkok, la temperatura e’ accettabile in quanto soffia una bella brezza marina che fa’ davvero piacere. Siamo circa a 34 gradi mentre a BKK eravamo a 30 ma l’arietta e la mancanza di umidita’ rendeva affannoso anche respirare.

Phuket e’ legata alla terra ferma da un ponte, questa costa prospiciente le isole Andamane si sviluppa sul lato occidentale della penisola che termina con la Malesia. E’ anche la zona piu’ sottoposta ai monsoni che la colpiscono violentemente. Ricordiamo lo Tsunami.

Anche qui come nel resto del Paese sono molto gentili e sorridenti ed il saluto tipico, chinando la testa e congiungendo le mani Sawatdee come le hostess ci hanno salutato a bordo degli aerei della Thai Airlanes.

La nostra spiaggia, Bang Tao, verso sinistra termina in una laguna stupenda. Anche la camera e’ bella, grande e spaziosa, con balcone che da’ sulla piscina, tutta in mezzo al verde ed ai fiori. Le camere sono circondate da grandi prati che degradano fino al mare e la nostra e’ particolarmente silenziosa e gradevole, e’ la n. 422!

Con l’hotel prenotiamo l’ escursione alla James Bond Island e Phi Phi island per l’indomani.

L’ albergo consta di vari corpi dove sono le camere, tutte con balcone, due grandi piscine, un bar all aperto, uno in riva al mare, diverse sale molto accoglienti per fare la prima colazione e pranzare o cenare. Oggi, dopo aver fatto il bagno, pranziamo in uno dei tanti ristorantini che sono sulla spiaggia: un gran pesce (sembra un dentice) cotto sul barbecue ed una bottiglia di acqua ci costa 550 bath, ovvero 7 euro circa! Una delle persone del locale si vede chiaramente che e’ un travestito: dai capelli, gli atteggiamenti, il corpo di una donna, porta il rossetto e le unghie laccate ma la voce maschile. Si chiama Meo ed sempre gentilissimo e premuroso.

Verso sera sulla spiaggia arriva un elefantino che fa’ la gioia di grandi e piccini. Il suo accompagnatore chiede 100 bath per far fare un giro. Pur essendo ancora un cucciolo e’ alto circa 2 metri. In serata ci rechiamo a Patong, affollatissimo centro di mare, con locali di ogni specie, mercatini, ristoranti, night club, spettacoli di travestiti. Per la strada girano tante ragazze (a volte sono travestiti) seminude che invitano a entrare nei locali, vi sono poi altre ragazze che sempre rivolgono lo stesso invito, e chiaramente prostitute. La gente del posto lavora duramente: vi sono donne che portano su una spalla un bilanciere dove dentro vi e’ la mercanzia da vendere, vecchi rugosi, invalidi che si trascinano sulle gambe, vecchi occidentali che passeggiano per mano a delle ragazzine delle quali potrebbero essere i nonni e che mi fanno una bruttissima impressione. Comunque Patong dopo l’impressione triste di questa sera, ci affascina davvero e finiremo per tornarvi sempre, sino a quando durera’ il nostro soggiorno.

Capire l’inglese dei locali e’ davvero arduo, sara’ perche’ sono un po’ arrugginita ma loro non riescono a pronunciare bene le parole, come anche la “r”,lo shopping diventa choping, il rice ice, per dire cosa bevi dicono uot grin ? In Thailandia vi sono un infinita’ di razze: malesi, cinesi ecc… e vi convivono varie religioni: il buddismo, l’induismo, l’islamismo e l’animismo (credenza secondo la quale anche gli oggetti hanno un anima). Adorano i fiori e se ne trovano ovunque, di colorati e profumati: nei templi degli spiriti, sui taxi, sugli autobus, sui tuk-tuk. Non difficile vedere un autista di taxi che ha un tempietto appeso allo specchietto anteriore circondato da gelsomini e fiorellini gialli fermarsi e mettersi a pregare a mani giunte. Anche le figure del Budda sono molto presenti cosi come le divinita’ induiste. Il buddhismo Theravada, professato dai thai, insegna che ogni uomo e ogni donna e’ responsabile di cio’ che accade nel mondo e ognuno possiede in se’ la forza di trovare la strada verso il Nirvana. Qui a Phuket, oltre a esservi una fiorente industria basata sul turismo, vi e’ anche la produzione della gomma, di noci di cocco, del riso e la pesca. Conseguentemente una regione con il reddito pro capite piu’ alto del Paese, seconda solamente a BKK e puo’ vantare, oltre al mare cristallino e a splendide spiagge, anche degli stupendi parchi forestali che non faremo in tempo a visitare, purtroppo.

11 febbraio

Oggi abbiamo l’escursione all’isola di James Bond. Ci portano alla sede dello Yacht Club Thai, dove il luogo di incontro e’ l’imbarcadero. Qui scopriamo che i nostri compagni di gita sono tutti tedeschi! Per fortuna arrivano anche due coppie piuttosto anziane di italiani, per cui faremo conversazione con loro durante l’escursione. Attraversando l’isola, come anche il giorno prima, abbiamo visto vastissime piantagioni di caucciu’: ogni albero con il suo pentolino per la raccolta. A bordo c’e’ un ragazzo thai che parla bene l’inglese e noi faremo riferimento a lui. Il viaggio inizia ed e’ stupendo. A bordo ci offrono un sacco di cose: caffe’, succhi di frutta, frutta fresca, dolcini, pistacchi. Ci daranno poi anche il pranzo. Navighiamo nel Golfo del Siam oddio, stupefacente! Questa affermazione mi sa’ proprio di sogno. E’ incredibile esserci. Entriamo nella Baia di Phang Nga che dire meravigliosa e’ dir poco. Sono 140 isole rocciose e verdi incredibili e stupende. Ci sono anche intere foreste di mangrovie. Siamo incantati. Vi sono anche delle grotte strapiene di pipistrelli (che qui mangiano )

Ci fermiamo per un po’ sulla spiaggia, fa molto caldo, beviamo qualcosa e poi torniamo sul veliero dove pranzeremo. Ci serviremo di rice, verdure al curry, insalate cotte e crude, pesce alla griglia, spaghetti buonissimi e pollo fritto. E poi tantissima frutta favolosa. Degli ananas piccoli dolcissimi, bananine meravigliose, papaia! Una vera goduria. Intanto la navigazione e’ sempre fantastica. Raggiungiamo infine una bella baia dove fare il bagno ma visto quello che abbiamo mangiato non ce la sentiamo di farlo. Verso le 17 veleggiamo verso casa, purtroppo, sbarcheremo sulla terra ferma e col solito pulmino saremo condotti in hotel. Dopo una bella doccia decidiamo di cenare in hotel in quanto siamo piuttosto stanchi ma ci ripromettiamo di andare a Patong domani sera.

12 febbraio

Oggi piacevole giornata di mare. L’acqua bella e trasparente, il golfo stupendo, lo percorriamo tutto in varie passeggiate ammirando le barche colorate. Un vecchio pescatore sta raccogliendo la rete dove dentro vi sono pochi pesci.

Dopo innumerevoli bagni pranziamo al ristorante del resort, piuttosto bene, poi riposino all’ombra quando si conquista un lettino non lo si molla a nessun costo e nuovamente a tuffarci in mare dove viene a salutarci l’elefantino.

In serata ci rechiamo a Patong con lo Shuttle del resort (pulmino che passa ad orari fissi) e ceniamo al Patong Seafood.

13 -14 febbraio

Purtroppo si riparte per l’Italia. La mattinata la passiamo al mare, sino alle 13 circa. Alle 17 ci viene a prendere l’autista con la limousune che ci porta all’ aeroporto da dove partiremo per Bangkok: arrivederci, Phuket! Abbiamo piu’ di tre ore di attesa per il nostro volo e finalmente alle 0,30 si parte con la Thai che ci serve la cena. Guardo un film e poi dormo un po’, ci svegliamo per la colazione e dopo 12 ore di interminabile volo atterriamo a Zurigo. Qui abbiamo subito la coincidenza per Malpensa, partiamo alle 9,30. Arriviamo a Milano dopo circa 40 minuti. il tempo discreto,ma che freddo… raccattiamo i bagagli che sono tutti interi e ci sono tutti, casa!

Magica Thailandia!

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