New York di un cuore che batte nel cuore d’America e Boston di la più europea delle città americane
A causa di impegni lavorativi non abbiamo avuto modo di prenotare per tempo il volo, bloccato sole due settimane prima della partenza. Di conseguenza il costo non è stato di poco conto. Sarebbe auspicabile prenotare con largo anticipo … Noi abbiamo optato per un volo con scalo ad Amsterdam direzione Boston con Delta Airlines, compagnia con la quale ci siamo trovati molto bene. Al ritorno invece abbiamo fatto scalo a Parigi.
I primi due giorni li abbiamo trascorsi con alcuni parenti e, devo dire, la scelta è stata assai indovinata dal momento che abbiamo avuto modo di abituarci al fuso orario e di recuperare le forze in attesa del tour de force che ci avrebbe attesi a New York.
Il secondo giorno abbiamo fatto una passeggiata a Boston e abbiamo visitato il Quincy Market che rappresenta l’area commerciale più famosa della città. In realtà si tratta di un ampio edificio realizzato in stile neoclassico su cui fa bella mostra di sè una bianca cupola centrale. Al suo interno ospita numerose bancarelle gastronomiche che offrono una grande varietà di cibi. La passeggiata è proseguita fino a North End camminando lungo le cui vie si ha l’impressione di trovarsi in Italia. Al nostro arrivo era in corso una festa con tanto di esposizione del santo.Vi erano le tipiche bancarelle che vendevano cibo di ogni tipo dalle mele ricoperte di cioccolato fuso ai fritti.. la cosa che mi ha colpito è che molti acquistavano la pasta e passeggiavano tranquillamente con il piccolo contenitore come mangiassero un gelato!! A North End si respira il sapore autentico del quartiere italiano cosa che, avremmo scoperto in seguito, la Little Italy newyorkese ha perso del tutto. Chissà, forse è per questo motivo che Boston è considerata la più europea delle città americane!?
E’ giunto il lunedì… Ci siamo.. New York, arriviamooo! Ci siamo spostati a New York con un autobus di linea (Peter Pan) che collega comodamente Boston alla grande mela.
Che emozione l’arrivo a New York! Era da così tanto tempo che desideravamo visitarla… non ci è parso quasi vero! Alloggiavamo a pochi minuti da Times Square in una posizione davvero strategica. In questo il mio fidanzato non delude mai. Sceglie sempre ottimamente. Abbiamo fatto un giro nei dintorni dell’hotel e in poco tempo ci siamo ritrovati di fronte al famosissimo incrocio che affaccia su Times Square.
Siamo stati letteralmente travolti dai grandi schermi che poiettavano le immagini più disparate, non si faceva in tempo a rimanere colpiti da un’immagine che subito si restava attratti da una più bella. New York, la città dai mille colori, sapori, rumori. E’ così che ci appare sin dall’inizio.
L’indomani diamo inizio alla visita del primo dei musei che ci siamo proposti di visitare, il MoMa. E’ un museo che vale davvero la pena visitare. E’ articolato su sei piani, dei quali il quinto è quello che mi ha colpita completamente. Si comincia con un meraviglioso Miro’ (quadro a fondo blu con oggetti assolutamente astratti collocati sulla tela). Si prosegue con un la statua boccioniana che rappresenta il movimento e con un quadro stupendo del medesimo artista. Mi sarei persa nella sala futurista ad ammirare gli italiani Balla e Severino e la famosa capra di Chagall. Non finisce qui. Nella sala attigua ammirata da migliaia di sguardi la celeberrima Notte Stellata di Van Gogh. Dalle forti pennellate quasi inferte sulla tela si intuisce molto del tormentato stato d’animo di Vincent. Come dimenticare le Damoiselles d’Avignon di Picasso che dominavano un’intera parete! La visita al MOMA è valsa a pieno le tre ore ed oltre che le abbiamo dedicato. Nel pomeriggio la pioggia ci ha spinti ad entrare da Macy’s un enorme store su circa sei piani che aveva milioni e milioni di articoli!
Mercoledì è stata la volta dello splendido Guggenheim universalmente considerato uno dei maggiori capolavori dell’arte moderna. Visitandolo ci si rende conto che la fama di cui gode non è assolutamente immeritata. Frank Lloyd Wright è perfettamente riuscito nel suo obiettivo di realizzare un’opera di rottura rispetto allo skyline newyorkese incessantemente proteso verso l’alto. E’ difficile descriverlo a parole perchè alla sua vista queste vengono a mancare. E’ così diverso da tutto il resto! All’interno presenta una serie di balconate che si arrampicano verso la volta. Almeno è quanto il mio occhio profano è riuscito a cogliere! Espone varie opere d’arte ma devo dire che queste reggono difficilmente il confronto che venga instaurato con la struttura! è semplicemente unica!!! Se si trascorresse un unico giorno a Ny, questo dovrebbe essere dedicato al maestoso Guggenheim.
Nel pomeriggio siamo stati al Met. Si tratta di un museo dalle dimensioni colossali. Abbiamo trascorso al suo interno quasi quattro ore eppure sono certa di averne visitato solo una piccola parte. L’ala che mi ha più colpito però è quella dedicata agli impressionisti. Finemente rappresentati Monet, Manet, Serraut, Gaughin con le sue tahitiane e, da ultimo, ma non certo per importanza, Van Gogh. Inconfondibili le sue pennellate cariche di colore e dense di emotività. Si tratta di un museo gigantesco. Pensare di visitarlo in poche ore è impossibile. L’ideale sarebbe scegliere una sezione e dedicarsi alla sua visita approfondita.
In serata invece ci siamo diretti verso il Rockfeller Center per la visita al Top of the Rock. E’ una delle prime attrazioni che viene in mente quando si pensa o si sente parlare di Ny. Siamo arrivati ai suoi piedi intorno alle 20 e in biglietteria ci hanno informati che la prima salita utile era alle 22. Abbiamo deciso di prendere i biglietti e cenare in zona. Sono molto ben organizzati in quanto non abbiamo dovuto fare alcuna fila e, giunti sul posto all’orario convenuto, non ci restava che intraprendere la salita. Effettuati i controlli di sicurezza, i piani che ci separavano dalla meta sono volati in un lampo. Davanti a noi si stagliava New York con le sue mille luci. Abbiamo ammirato L’Empire State Building e parte del Chrysler (come letto ovunque, purtroppo, non si riesce a vedere tutto perchè coperto da un altro grattacielo) Abbiamo scattato tantissime foto… una più bella dell’altra. E’ un’esperienza che non si può non provare. La vista di New York è indescrivibilmente meravigliosa!!
La mattinata del giovedì è stata dedicata ad una lunghissima passeggiata che ha toccato Chinatowon con le sue luci colorate, Soho con le tipiche abitazioni dei film americani (pochi gradini, corrimano in ferro lavorato e le immancabili scale esterne. Vi scenderà mai qualcuno? Non importa. Sono talmente belle che, anche se inutilizzate, non possono mancare nell’affresco delle case residenziali usa). Il Greenwich dalle cui descrizioni mi aspettavo qualcosa in più e il West Village. Carinissimo il Washington Square Park in cui è possibile rilassarsi e riposarsi, piacevolemente seduti su una panchina, prima di riprendere il cammino. A seguire Little Italy alla quale di italiano è rimasto soltanto il nome. Non è un quartiere che consiglio di visitare dal momento che mi è parso abbastanza artefatto. In serata abbiamo visitato il posto che mi resterà sempre nel cuore, l’Empire State Building. I consigli degli amici e della fedele Lonely Planet indicavano di salire sull’Empire al tramonto per poter godere di una vista unica. La nostra intenzione era di recarci al mattino in biglietteria per poter prendere i biglietti ma la fila lunghissima ci ha scoraggiati. Cosi, quando intorno alle 18.30 ci siamo recati ai piedi dell’edificio, ci è parso un miraggio il fatto che all’esterno non vi fosse nessuno. Abbiamo avuto fortuna! All’interno abbiamo percorso circa 7/8 serpentoni, fatto i controlli di rito e finalmente in un’ora eravamo su. Lo spettacolo dall’86 piano è semplicemente meraviglioso. Il tramonto è un momento magico. Le ultime luci del giorno stemperano nell’arancio caldo della sera prima e in un rosa fiabesco poi. Il giorno si assopisce e la sera pian piano avvolge la città. Ammirare in lontananza i profili distinti dei mille grattacieli newyorkesi, distinguerne le luci microscopiche e poi perdere quei contorni precisi e delineati, poterne indovinare la sola presenza. La vista di New York dall’Empire State Building è un’esperienza che si deve necessariamente provare. I miei occhi si sono riempiti di luci, immagini ed emozioni avvolte dai colori del tramonto. Non dimenticherò mai queste sensazioni. In un famoso film, la protagonista diceva che L’Empire è il posto più vicino al paradiso che New York possiede. Mi piace pensarlo così.
Il venerdì mattina ci siamo recati sul luogo in cui fino all’11/09/2001 svettavano alte e potenti le Twin Towers. Ora vi è un’enorme vasca su cui scorre dell’acqua, tanta acqua. Sui bordi sono incisi i nomi di tutte le vittime barbaramente trucidate nell’adempimento del dovere, al lavoro. E’ un’esperienza molto forte. Un assordante silenzio lascia tutti attoniti. Non esistono parole umane per spiegare la follia che si è scagliata su quelle povere vite recidendone il filo prima del tempo. Chiunque avrebbe potuto trovarsi vittima di quella tragedia. Per quale motivo poi? La sola intramontabile speranza è che tragedie simili non abbiano più ad accadere. Anche se purtroppo non è così… accadono anche ora in questo preciso istante. E’ doverosa una visita per non dimenticare quanto male la barbarie umana possa causare.
Dopo una lunghissima passeggiata a partire dal Memorial passando per Wall Street abbiamo raggiunto il famosissimo ponte di Brooklyn. Lo spettacolo di cui si gode da lì è davvero unico e il nostro sguardo si è perso all’orizzonte magneticamente attratto dalla splendida New York Mi hanno colpita la particolare struttura del ponte con tutti i suoi sostegni e sullo sfondo i grattacieli con il magnifico skyline newyorkese. Le scene dei milioni film ambientati nella Grande Mela si rincorrevavo nella mente e siamo stati letteralmente sopraffatti dalla bellezza di ciò che ci circondava. La passeggiata con il vento tra i capelli è stata davvero bellissima!
Non contenti dei chilometri percorsi nella giornata, ci siamo recati a Central Park nella convinzione che l’indomani il tempo non sarebbe stato clemente. Abbiamo visitato il Reservoir Jacqueline Kennedy- Aristotele Onassis, un grande lago artificale dedicato alla coppia. Siamo poi arrivati, dopo lungo cammino, anche al laghetto spesso ripreso in moltissimi film americani ambientati a New York. Anche se in tv sembrava molto più grande rimane comunque un posto carino da vedere! Abbiamo avuto l’occasione di assistere ad un matrimonio… incredibile, no? Ciò mi ha fatto riflettere su quanto poco gli americani siano interessati alla forma. Sul piazzale in cui si è celebrato il matrimonio vi erano musicisti di strada, venditori di bolle di sapone, turisti e perfino bambini urlanti! Mai un italiano avrebbe acconsentito ad una simile celebrazione!! Adoro Central Park!! Un enorme spazio verde in cui poter staccare la spina, dimenticarsi del traffico, del caos e dello stress. Molti corrono a piedi, in bici, su una bici taxi o su un cocchio trainato da cavalli. E’ un posto veramente stupendo.
Il sabato mattina abbiamo deciso di prenotare la crociera a bordo della Circle Line.Si è rivelata un’ottima scelta. In un’ora e mezzo abbiamo visitato, via Hudson, i luoghi più caratteristici di New York. Davvero emozionante l’arrivo alla statua della Libertà!! Alla vista di Miss Liberty mi è giunta immediatamente alla memoria la scena de “La leggenda del pianista sull’Oceano” in cui il protagonista afferma che in ogni nave ce n’è uno. Uno che per primo avvista Miss Liberty e grida “Americaaaaaaaaa” Davvero toccante. Milioni di persone che, dopo tante traversie, giungevano nel Nuovo Mondo nella speranza di un futuro migliore di quello che la patria poteva loro garantire. Abbandonavano tutto e tutti per poter sopravvivere. Siamo passati sotto il Ponte di Brooklyn, abbiamo visto il Queens, il Top of the Rock, l’imponente Empire e il meraviglioso Chrysler. Il tempo a bordo è davvero volato. E’ stata una magnifica esperienza. Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro per negozi per poter acquistare qualche souvenir da portare a casa.
Domenica mattina abbiamo ripreparato i bagagli e nel primo pomeriggio siamo partiti alla volta di Boston dove avremmo trascorso gli ultimi giorni di vacanza.
Boston è una città veramente deliziosa sicuramente più a misura d’uomo della grande mela che pure ho adorato. Un posto in cui sarebbe sicuramente possibile vivere. Una città pulita, ordinata, curata nei suoi numerosi spazi verdi.
Abbiamo visitato l’acquario dal momento che non ci era mai capitato di vistarne uno. Dopo aver ammirato le simpatiche foche all’ingresso, siamo entrati e siamo rimasti ammaliati dai pinguini mai visti prima dal vivo. Sono degli animali davvero graziosi! Per non parlare poi dei cuccioli che sono in un altro lato della vasca. Giocano tra loro, nuotano veloci in acqua ed alcuni rimangono immobili, quasi per consentire ai visitatori di fotografarli. Al termine del percorso si esce fuori e ci sono loro, i leoni marini!! Maestosi nella loro esibizione che effettuavano solo previa corresponsione del compenso, pesci!!
Credo valga la pena visitare questo acquario. A noi è piaciuto.
Non va assolutamente tralasciata la passeggiata lungo il Freedom Trail segnalato da mattoncini rossi che indicano il percorso e che tocca i siti storici più rappresentativi della città.
Un giorno è stato dedicato allo shopping in un famoso outlet non molto distante da Boston in cui abbiamo dato libero sfogo al nostro consumismo senza neanche sentirci troppo in colpa grazie al cambio favorevole.
In conclusione, devo dire che Boston è un posto molto tranquillo in cui ci trasferiremmo a vivere e che la splendida New York con le sue luci, i suoi colori, i suoi rumori ci ha letteralmente stregati. Salutandola le abbiamo detto che il nostro era solo un arrivederci.
A presto New York!