Normandia in auto: Rouen, Etretat, Honfleur, Omaha beach, Bayeux, Coutance

Avventura on the road: 7 giorni in Normandia viaggiando in macchina
Scritto da: amarsaela
normandia in auto: rouen, etretat, honfleur, omaha beach, bayeux, coutance
Partenza il: 09/06/2014
Ritorno il: 14/06/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: Fino a €250 €
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  • Periodo: dal 9 al 14 giugno 2014
  • Mezzo di trasporto: macchina (con waze gps)
  • Itinerario: Bologna, Rouen, Etretat, Villers sur Mer (dettaglio posti visitati nella descrizione viaggio)
  • Spesa totale:1.170 euro due adulti e ragazza 17 anni
  • Sistemazioni: hotel a Rouen, chambre d’hotes ad Etretat, appartamento a Villers sur Mer

Viaggio in Normandia

Dopo alcune titubanze, in quanto questo viaggio era stato già pianificato partendo in aereo con Ryanair sino a Beauvais, poi noleggio macchina, abbiamo finalmente deciso d’avventurarci in questa nuova esperienza: normandia in macchina! Per l’organizzazione e pianificazione di questo viaggio ci siamo serviti ovviamente di molti consigli utili trovati spulciando molti blog sui viaggi, di booking per la prenotazione degli alloggi e poi la guida Michelin per la costruzione più tecnica stradale e scelta del percorso. Vi posto il link varie opzioni in macchina bologna-rouen secondo la guida Michelin. Si tratta di un buon sito: calcolo pedaggi e tempo sono corretti, controllati con scontrini alla mano, anzi fra i due un leggero risparmio di benzina visto che poi in Francia abbiamo fatto i pieni nei centri Carrefour di paese pagando il diesel solo 1,277. Unico errore il bollino per attraversare la svizzera costa 33.0 quest’anno e non 29 come indicato.

Comunque fra le tre opzioni abbiamo scelto il percorso per il San Gottardo, attraversando Basilea, Mullhousen, la Borgogna sino a Parigi e poi dritti a Rouen.

1° giorno Roncobilaccio-Rouen

Partenza ore 5.00 molto carichi d’energia! Felici e pieni di aspettative per questa nuova avventura, che anticipo, so che non si dovrebbe ma non verranno deluse! Il viaggio prevedrà 4 tappe ogni 300 km circa con cambio autista in modo da non stancarci troppo e godere anche il viaggio da passeggero. Prima sosta di 15 minuti per una breve colazione e stiracchiare un pochino la schiena.

Attraversiamo la nebbiosa Lombardia, intravediamo il lago di Como tanto quanto basta per farci intendere che dobbiamo sicuramente organizzare presto una gita per visitarlo, veramente molto bello, peccato la paratia autostrada che non permette una completa visuale, proseguiamo poi per la dogana di Brogeda (arriviamo verso le 9,20) in una giornata che promette un caldo oltre ogni limite e ce ne accorgeremo appena passato il Lago di Ceresio, e soprattutto quello di Lugano, dove una cappa d’umido ci schiaccia letteralmente, accompagnandoci per quasi tutto il viaggio sino alle porte di Parigi.

L’entrata nella famigerata galleria del san Gottardo è quasi di soppiatto, ce ne accorgiamo appena. L’avevo così temuta ed invece veramente ben organizzata. Ottima areazione, controllo della distanza, insomma in macchina con finestrini chiusi ed una leggera aria condizionata (perché al centro raggiunge temperature sopra i 36 gradi) si percorre benissimo in 14 minuti.

Tra sosta, cambio autista, arriviamo in Francia alle 13.15. Sinceramente l’attraversamento in Svizzera è stato molto deludente, quasi interamente fatto sotto tunnel e gallerie, scorrevole si ma poco gradevole all’occhio. Dovessimo ripassare di qui sicuramente imposterò un percorso alternativo, magari anche per un breve tratto (con il navigatore waze è comodissimo e sicuro).

Il caldo affligge, per fortuna la Francia è tempestata di Air (aree di sosta) non all’italiana, quindi i famosi autogrill ce ne sono di rado, ma ogni 30 km si trovano dei vari parchi sosta con tavolini panche a sedere all’ombra, WC tutti in acciaio (puliti) e spesso con aree giochi per bambini, insomma piccoli paradisi in mezzo alla campagna della Borgogna, perché per loro fortuna in Francia possono costruire le autostrade molto distanti dalle città!

Decidiamo di seguire il nostro navigatore Waze e non la cartina di programma quindi ci fa uscire dall’autostrada ed attraversiamo con stupore paesini incantati dove il tempo si è fermato. Percorriamo quindi la D64 e la D417 attraversando Saint Sauveur, Saint Loup sur Seouse, e la graziosissima Bouligny. Un breve assaggio di ciò che ci aspetterà, attraversiamo campi dorati di grano, distese di papaveri e poi ancora campi di grano verde, boschi, piccoli villaggi con le loro abitazioni tipiche a graticcio. Piccola deviazione dall’autostrada ma che a livello tempo ci ha fatto risparmiare minuti tagliando per i campi. La strada prosegue felice sotto il sole, la musica, i campi, cartelli bianchi agli incroci. Riprendiamo la A31 alle 16.30, alle 19.00 entriamo nella periferia di Parigi.

Dopo lo svincolo Parigi Palaisoeau seguiamola segnaletica per Rouen tradendo un pochino il nostro fedele compagno di viaggio Waze. Qui il caldo afoso fortunatamente ci lascia, facendo staffetta con una leggera pioggia che ci accompagnerà sino a Rouen. Cena lungo il viaggio. Arrivo a Rouen alle 21.30 circa. Parcheggiamo vicino al Parcheggio della Cattedrale: 24 ore 13 auro(ne pagheremo poi 11 € visto che ci staremo meno).

Abbiamo scelto come prima sistemazione un albergo in centro a pochissimi passi dalla Cattedrale in modo da permetterci una sua prima visione la sera stessa, anche se stanchi dal viaggio. L’albergo è l’INTER HOTEL: carino, un pochino vecchiotto senza ascensore ma pulito, comodo e molto disponibili gli operatori della reception. Indicato come tre stelle (senza ascensore sinceramente non penso le meriti) forse due stelle superiore. Non ho amato tantissimo la moquette nelle camere, essendo io allergica, ma nel complesso buona sistemazione che ha conciliato comodità, qualità, costo. Nella camera c’era anche il bollitore e un assortimento di the, tisane, caffè ed una bottiglietta di acqua in omaggio. Dopo una rinfrescata la stanchezza ancora non si fa sentire e un pochino perplessi alziamo gli occhi al cielo e guardandoci esclamiamo alle 10 di sera: ma è ancora giorno? Sì.. qui il sole cala alle 10.12 in giugno.. quindi sino alle 11 di sera c’è luce. Sotto una leggerissima pioggerella giriamo l’angolo dell’albergo e la visione si apre ai nostri occhi: la Cattedrale di Rouen. Consiglio veramente di vederla illuminata di sera! Le foto iniziano a scorrere dai nostri cellulare, reflex.. insomma qualunque apparecchio ne è stato immortalato! compresi i nostri occhi!

2° giorno Rouen-Jumieges-Etretat

Dopo una bella dormita riempiamo il nostro thermos con il caffè caldo che ci prepariamo in camera per il viaggio. Questa mattina ce la prendiamo comoda, usciamo dall’albergo alle 10.00. Scegliamo di non fare colazione in hotel ma in una brasserie di fronte: crepes al cioccolato, due homelettes al formaggio, molto ricche, cappucci e succo, per la modica cifra di 29.00 euro. Piccolo salasso, ma era da fare. Ci godiamo Rouen sotto un cielo leggermente coperto, niente pioggia, niente caldo afoso, insomma perfect! Rouen è una città stupenda, che sicuramente meriterebbe un soggiorno più lungo delle 4 ore che le abbiamo dedicato, ma purtroppo, anche se non vogliamo stressarci con tabelle di marcia, se vogliamo vedere altro dobbiamo seguire un pochino i tempi.

Vi posto la cartina che ho utilizzato dove in grigio è segnato il percorso migliore da fare, con le stradine più tipiche d’attraversare. Abbiamo fatto la scelta di non vedere il museo, anche se me ne dispiace, e neppure i giardini di Giverny, come detto tutto è impossibile o comunque lo sarebbe stato con uno stress notevole e queste sono vacanze non tour de force. Piccolo appunto che faccio la chiesa di Saint Ouen, con il suo bellissimo parco intorno chiude alle 12.00 per riaprire alle 14.00 quindi non siamo riusciti a vederla all’interno, peccato!

Le stradine in grigio meritano tutte, sono un vero gioiello, dove domina come signora la Cattedrale e i suoi merletti di sabbia, così li ho chiamati. Sembra ricamata, con la sabbia, è bellissima. Purtroppo un lato della facciata ha ancora l’impalcatura, ma si riesce comunque tranquillamente a goderne la sua bellezza, per rimanere poi rapiti, come risucchiati in cielo dalla potente e sovrana altezza degli interni!

Ci ha lasciato un pochino meno, comunque sempre molto tipica, la piazza del mercato e l’orologio, dove mi sono consolata mangiando un dolcetto fresco al riso in una patisserie della via.

Riprendiamo la macchina attraversiamo la Senna e prima di lasciare la città facciamo benzina alla Total sulla D18 dove il Gazol (Diesel) ci è costato solo 1,279. Consiglio di fare sempre benzina in città o centri commerciali Carrefour (li trovate ovunque) dove il prezzo è veramente sorprendentemente basso.

Percorriamo la Route de Havre con bellissime case in mattoncini, proseguiamo per la D982 molto panoramica Arrivati a Duclair attraversiamo la Senna utilizzando dei ponti mobili. In queste anse della Senna sono rimasti ancora alcuni attraversamenti dove invece di costruire ponti hanno fatto la scelta di effettuare il passaggio con piccole chiatte, tutto gratis. Niente di che, ma tutto molto d’atmosfera.

Sbarcati proseguiamo per Anneville, si gira a destra per Jumiège prendendo le indicazioni per il BAC. Ci rimbarchiamo e poi destinazione Abbay de Jumiège! Veramente molto bella e tutto ben tenuto, come tutta la Normandia. Anche le case abbandonate cadono con stile qui. Ci perdiamo un pochino tra foto e varie così la visita all’Abbay di Wandrille salta, ma fa lo stesso ci godiamo il viaggio alla chambre d’Hotes che abbiamo prenotato a pochi km da Etretat. Il nostro navigatore impostando strade non a pagamento ci fa percorre stradine dove possiamo goderci stupendi campi, boschetti, contadini che rientrano dai campi, scene di vita quotidiana, sempre accompagnati dal nostro sole alto delle sette di sera, stupendo!

La chambre d’Hotes è la Chambre d’Hotes du Four à Pain sulla route d’Etretat Bordeaux Sain Clair. Noi per comodità abbiamo prenotato dall’Italia, ma vi assicuro che queste zone sono piene di chambre d’hotes da trovare sul momento oppure rivolgendosi agli uffici del turismo dislocati in ogni paesino che incontrate.

Si tratta di una sorta di B&B in agriturismo con famiglia, un mix che fa entrare in contatto con la vita del posto. Lo consiglio!

La chambre d’hotes che abbiamo scelto è a pochissimo da Etretat dire 3/4 minuti di macchina, in piena campagna. La struttura è separata dalla casetta padronale, penso si trattasse di un vecchio fienile o stalla  in graticcio, molto tipica. L’unico inconveniente le scale un pochino ripide per salire al piano camera, per il resto tutto eccellente. Rifinito, pulitissimo e tanta pace. Doccia veloce e poi di corsa in paese ad Etretat. Ceniamo al Bistretatais in rue Adolphe Boissaye 17. Ricordo che almeno in giugno e infrasettimana i ristoranti chiudono presto, quindi meglio non fare all’italiana andando alle nove di sera. Abbiamo preso il Pot au feu de poisson in pratica brodo di verdure con tranci di pesce grigliato. Un pochino sciapo ma buono, lo abbiamo accompagnato con il famoso cidro, che sinceramente non amato moltissimo. l’ho trovato una via di mezzo tra birra e vino con un odore non troppo piacevole di fermentazione. Notevole è invece il pommeau (l’aperitivo sempre a base di mele) e il calvados. Poi tramonto sulla spiaggia tra le braccia rosate delle due falaises che circondano Etretat! La pace, la bellezza che se ne gode sono impagabili, momenti eterni, attimi senza tempo dove tutto sparisce e rimane l’incanto. Il sole è tramontato alle 10.07 con i suoi colori ancora caldi in cielo ci siamo incamminati verso la camera, dove un pochino stanchi ma felici ci siamo addormentati subito!

3° GIORNO: Etretat-Honfleur-Villers sur Mer

Questa mattina l’aria fresca e pungente della Normandia ci ha svegliato, ma sempre con un bel sole alto in cielo a darci il buon giorno. Siamo stati molto fortunati co il tempo, non ha mai piovuto in 4 giorni. La colazione è stata fatta in casa della famiglia: brioches, torte, pane, marmellate varie, caffè, the, succo. Abbiamo condiviso la tavola con una coppia di turisti francesi di Bordeaux che ci hanno dato alcuni consigli su cosa visitare fra cui un villaggio sopra Fécamp, Vuele les roses, dove le case hanno la tipica copertura in paglia (chaume) risalente ai tempi dei normanni. Ci hanno fatto vedere alcune foto scattate da loro, molto grazioso! Purtroppo ci avrebbe portato troppo fuori strada, quindi abbiamo deciso di saltarlo. C

Prendiamo la strada per le Falaise e ci incamminiamo per la Falaise d’Aval raggiungibile solo a piedi. Il percorso è leggermente in salita, ma devo ammettere niente di impossibile, si percorre benissimo, oltre al fatto che tutte le soste per ammirare il paesaggio rendono la salita meno gravosa, anzi decisamente in relax! Lo spettacolo che si apre è senza eguali: il verde del prato che scivola a confine con il bianco delle scogliere che si scagliano contro il cielo e il mare blu, attraversato dal volo leggero dei gabbiani. Catturarne l’essenza di quel volo, ecco cosa ambisce il mio sguardo che si perde nella loro leggerezza.

Pranzo al sacco (baguette fresche è qualche cosa da farcirle acquistato al Carrefour del paese) sulla passeggiata della spiaggia, dopo la discesa. Il tempo è volato e non ce ne siamo accorti, vedere l’altra Falaise è troppo tardi, dobbiamo ritirare la chiave dell’appartamento a Cabourg entro le 19! Alle 14.00 riprendiamo la macchina, attraversiamo il Ponte di Normandia (che permette il passaggio della Senna lungo la sua foce nell’Oceano – costo 5,40€) passiamo e ci catapultiamo nella realtà di Honfluer, un paesino di pescatori con la sua chiesa di santa Caterina, tutta in legno: viuzze, case tipiche, molto grazioso. Merita sicuro una sosta, ma dal mio punto di vista è troppo commerciale. Una via intera si affaccia sul vecchio bassin piena di ristorantini, dove anche noi ovviamente ci siamo fatti catturare e dove abbiamo finalmente assaggiato le famole Moules frittes, ovvero cozze con patatine fritte. Abbiamo assaggiato l’aperitivo tipico ovvero il Pommeau, decisamente ottimo, e per finire il rinomato Calvados.

Tornando da Honfluer per raggiungere l’appartamento abbiamo attraversato Trouville e Douville. Trouville per i melanconici alla Flaubert,e Dumas; Douville per gli aristocratici alla Coco Chanel. Da vedere stupendi palazzi, affascinanti, sembra di ripiombare negli anni 30. Io ho preferito all’arroccata Trouville. La terza notte per il resto del nostro soggiorno in Normandia sarà in appartamento a Villers sur mer. Paesino molto grazioso sempre con il suo centro tipico, la chiesetta romano-normanna, con accenti gotici e l’incantevole chilometrica spiaggia di sabbia fine.

4° giorno Bayeux – Longues sur Mer – Omaha beach

Dopo una bella dormita pronti per affrontare il quarto giorno. Decidiamo dopo varie consultazioni di vedere prima la Cattedrale di Bayeux e poi relax lungo le spiagge dello sbarco, scegliendo di vedere quel che veniva senza troppo pensare. Per raggiungere Bayeux abbiamo fatto sempre stradine secondarie attraversando sulla costa anche Houlgate, altro borgo tipico. La Cattedrale di Bayeux un melange fra romano normanno e gotico non delude, molto bello soprattutto il coro, forse perché più gotico colpisce maggiormente i miei gusti.

Non ci tratteniamo molto a Bayeux, giro fra le stradine, alcune foto al mulino e poi ritornando verso la macchina messa con disco orario. Ci fermiamo a mangiare al sacco nel bellissimo giardino di piazza Charles de Gaulle sotto l’ombra di possenti alberi e una bella fontana al centro, tanti ragazzi hanno avuto la nostra idea e con coperta e pallone passano le loro ore qui del primo pomeriggio.

Ritorno in macchina e direzione mare, incontriamo Longues sur mer, l’unica batteria di difesa della costa ritenuta “monumento storico”: composta da 4 bunker che conservano ancora i cannoni, situata tra Arromanches ed Omaha Beach.

Le città dello sbarco sono tantissime, così come d i musei allestiti. Facciamo la scelta di saltarli e goderci la natura. Ci dirigiamo quindi verso Omaha Beach, qui nuovamente rimango senza fiato! Una distesa di sabbia, silenzio e cielo, dove il tuo cuore è l’unico rumore ritmato dalle onde lente, i pensieri qui si dissolvono. Abbiamo sempre la fortuna di goderci il posto con sole e bassa marea. Una favola da non perdere per rigenerare la mente e corpo. Trascorriamo qui tutta la serata sino alle otto di sera passeggiando lungo la spiaggia verso l’oceano, osservando i gabbiani in cerca di qualche granchi, i cavalli al trotto, i piccoli rigagnoli d’acqua dell’oceano che formano creative ed affascinanti forme sulla sabbia.

Il ritorno all’appartamento è fatto ancora con il sole e mare fra i capelli, attraversando i campi di grano. Ceniamo stanchi, domani ultimo giorno.

5°GIORNO Coutance – Mont Saint-Michel – Omaha beach

Il quinto giorno forse è stato pensato male.. indecisi se fare la costa nord sino a Cape de la hauge oppure andare a Coutance nella Mancha. Decisione finale Coutance, il paesaggio è meno bello a mio avviso quando si entra nella Mancha ed i chilometri iniziano a farsi sentire, un pochino di stanchezza arriva. Coutance bella, ma non merita tutti quei chilometri.

A quel punto non bastandoci decidiamo di proseguire per Mont Saint Michel e quando arriviamo sinceramente molta delusione, il parcheggio è molto distante dalla lunga strada sul mare, quindi lo intravediamo appena. C’è un servizio navetta, ma a quel punto molto sconfortati ci guardiamo e la decisione è unanime, torniamo alla nostra Omaha beach. Arriviamo alle sei e lei è pronta con i suoi colori e silenzio a coccolarci di nuovo.

Tornati in albergo doccia, cena e prepariamo i bagagli per la partenza di domani. Non sarà una levataccia, visto che l’agenzia a Cabourg per riconsegnare le chiavi apre alle 9.30.

6°GIORNO Villers sur Mer – Roncobilaccio

Dopo un piccolo rifornimento di viveri al supermercato del paese e pieno benzina andiamo a consegnare le chiavi a Cabourg, riprendiamo poi la strada verso casa alle 10.00. Decidiamo di percorrere strade normali sino a Rouen per goderci gli ultimi tratti di questa meravigliosa terra. Scopriamo poco lontano da Caburg, Dives sur mer, davvero graziosa. Per me molto meglio di Honfluer con il suo Village d’art e le botteghe ricavate nelle vecchie abitazioni. Breve sosta per mangiare a Les Andelys. Arriviamo quando i negozietti sono tutti chiusi, comunque ammiriamo ugualmente questo piccolo paesino con i resti dell’antica fortezza di Riccardo Cuor di leone che sovrasta il borgo adagiato lungo l’ansa della Senna, molto bello. Anche lui merita una sosta. Questa è l’ultima tappa. Diretti verso l’autostrada e non la lasciamo più sino in Italia. Il viaggio di ritorno forse perché è buio, forse per la stanchezza della settimana, forse anche perché meno motivati, si fa duro.

Valutazioni finali

Questo viaggio è stata una vera avventura, 13 ore di viaggio andata e 18 al ritorno. Sicuramente la prossima volta sceglieremo come notte finale altra soluzione che non obblighi consegna chiavi ed orari di ufficio, per un viaggio così lungo partire alle 10 non va bene. Meglio partire alla mattina presto e non valicare la mezzanotte!

Sicuramente la scelta di far benzina nei paesini premia, i centri Carrefour sono sparsi ovunque e si trova a prezzi imbattibili. In autostrada e Svizzera costa carissima. I centri commerciali a differenza di quanto accade in Italia nei paesini sono veramente accessibili con prezzi non gonfiati. Merita veramente fare la spesa anche per le piccole cose.

Un consiglio spassionato, viaggiate con il navigatore, impostando strada più breve e togliendo strade a pedaggio (a voi la scelta se evitare le sterrate o no) si scoprono posti veramente incantevoli!

Spero che questo mio diario possa essere utile a qualcuno o almeno suggerirvi una nuova meta di viaggio, merita davvero la Normandia, non ne rimarrete delusi!



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