Isole Eolie mini vacanza nelle ali di un gabbiano

In barca a vela tra Lipari, Vulcano, Salina e Cefalù
Scritto da: wolilu
isole eolie mini vacanza nelle ali di un gabbiano
Partenza il: 27/06/2014
Ritorno il: 30/06/2014
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Sono le 6.30 mi sveglio c’è già una luce che entra dalla finestra, è l’alba, mi alzo e ho l’anticamera completamente piena di bagagli. Sono pronta, oggi 27/06 insieme alla mia famiglia parto per le isole Eolie. Mi sento emozionata, sarà una vacanza fantastica. 5 giorni tutti insieme, non sono una cosa da poco, per noi è un evento, un grande regalo che i miei figli ci donano. La loro presenza.

Programma: Milano-Palermo, noleggio auto per Cefalù. Barca a vela comandata dallo Skipper Attilio di Cefalù Yacht Service wow… partenza per l’isola di Vulcano, poi Lipari e l’isola di Salina, ritorno a Cefalù. Pomeriggio a Cefalù serata e cena da amici, nelle Madonie con vista mozzafiato di Polizzi Generosa un paese come una donna sdraiata che ti sorride e ti guarda. Abbronzatura assicurata. Ritorno Palermo-Milano/Bergamo.

Certo è un programma ambizioso per soli 3 giorni di barca a vela, scivolare, veleggiare sul mare blu zaffiro delle Isole Eolie, che dal 2000 sono state insignite del titolo di patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, come patrimonio culturale e riserva della biosfera. Dispiace non poter vedere le altre bellissime isole Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea; ma tutto non si può avere nella vita, sarà per la prossima vacanza.

Siamo arrivati al porto di Cefalù, dove ci aspettano lo Skipper e il suo amico. Dopo acquisti per la cambusa si esce dal porto e via con il vento in poppa. Che emozione la barca scivola silenziosa verso un tramonto sull’acqua turchese, fantastico sembra un film… e io ho un conato di vomito. Prendo subito una pastiglia, non voglio rovinarmi l’avventura, però per questa sera non mangio preferisco una fetta di limone tra i denti.

Viaggiamo tutta la notte coperti da un mantello di stelle. Come siamo piccoli. Mi addormento cullata dalle onde e mi sveglio a Vulcano. Tre obiettivi: vedere e scalare il vulcano, la piscina sulfurea e la spiaggia nera, ma prima di tutto colazione al bar. Un enorme cornetto ripieno di marmellata o di crema, a piacere, e un caffè per iniziare una meravigliosa e caldissima giornata. 2 cornetti ,tre caffè € 8.00 per tutta la famiglia comprese 3 bottiglie di acqua.)

Camminiamo, camminiamo su per le pendici del Vulcano della Fossa con un profumo di zolfo da far frizzare i peli a un gatto siamese. A proposito, ci segue un gatto di razza Europea che ci fa compagnia, il panorama è stupendo e il mare blu. Ci avventuriamo su per le pendici molto ripide camminando lentamente sotto un sole cocente, spalmandoci crema protettiva mista a polvere sollevata dai nostri piedi che arrancano sulle pendici. Siamo proprio gente di città. Arrivati in cima, 386 m s.l.m. -Con fumarole e getti di vapore il vulcano ci comunica che è vivo e lo guardiamo con assoluta meraviglia e rispetto. Incontriamo persone di tutti i tipi e nazioni, vestiti in tutti i modi e con calzature varie: sandali ciabatte e scarponcini da trekking. Io nello zainetto avevo anche asciugamano e costume.

Per chi non vuole fare l’esperienza in barca a vela, esistono una nave che in circa un’ora e mezza e un aliscafo che in tre/quarti d’ora permettono di raggiungere comodamente l’Isola di Vulcano con partenza da Milazzo.

Scendiamo velocemente dopo aver visto e guardato dentro il cratere, sensazione da brivido. Ci incamminiamo verso la piscina naturale dei fanghi sulfurei dalle note proprietà terapeutiche, dove si vedono numerose persone ricoperte di fango, Le salutiamo con la mano e loro ci invitano; ma proseguiamo verso la spiaggia nera, dove ci aspetta un meraviglioso bagno in acqua fredda. Ormai abbiamo la pelle rossa, che richiede un po’ di refrigerio, e un tuffo nel bel mare blu. Che nuotata. Dopo l’acquisto di braccialetti e collanine di lava e pietra pomice colorata, ritorniamo alla barca e ripartiamo verso l’isola di Lipari.

Scivoliamo sulle onde con il vento a 45°, i miei uomini aiutano lo skipper a issare le vele e governare la barca; noi donne in pozzetto prendiamo gli ultimi raggi di sole. Ci fermiamo di fronte ad un’insenatura, dove c’è una caletta con una piccola striscia di sabbia. Sotto di noi il mare è un gioiello turchese e smeraldo e decidiamo di tuffarci nelle acque cristalline. Fare il bagno al largo è una cosa indescrivibile, mi è sempre piaciuto fare il bagno dove non c’è nulla.

Arriviamo a Lipari che è ora di cena e, poiché a pranzo abbiamo mangiato frutta e verdura, pensiamo di attraccare al porto, farci belli e andare in un ristorante. Abbiamo passeggiato tutti insieme per il paese rilassati e felici percorriamo il Corso, via Garibaldi e numerosi vicoli molto suggestivi, scoprendo così la rocca del Castello, la storica Chiesa delle Anime del Purgatorio (Purgatorio mai esistito nella bibbia) troppe cose belle da vedere e troppo poco tempo. E’ buio e abbiamo fame. Lo skipper si ferma a parlare con delle persone e ci porta in un “ristorante diffuso” con i tavolini sulla strada in salita, è particolarmente accattivante il ristorante Nenzyna.

Ordiniamo varie specialità di pesce e il nostro comandante ordina tonno, ma vuole sapere che parte gli avrebbero servito, poiché Lui vuole mangiare solo “surra”. Noi rimaniamo in silenzio pensando ‘che stranezza’. Tonno è tonno. Ma lui, che è un intenditore, sa tutto sui pesci e sulla pesca; siamo in ottime mani. Il nostro formidabile skipper che ha recentemente battuto il record di traversata Atlantica, ci racconta aneddoti pazzeschi, svoltisi nelle sue decine e decine di traversate ed esperienze nei sette mari. Ci divertiamo moltissimo, nel frattempo sono arrivati i nostri piatti dopo aver assaggiato la surra, ci strabiliamo per la sua morbidezza e gustosità. Passeggiando lentamente torniamo in barca e passiamo la notte in porto dormendo benissimo.

Sveglia all’alba e via con il vento che soffia nelle orecchie e gonfia le vele verso l’isola di Salina. Decidiamo di circumnavigare l’isola. Salina è l’isola più fertile e ricca di acqua dell’arcipelago, questo consente di produrre la Malvasia, un vino dolce e buonissimo, e i famosi capperi che mi ha regalato una mia amica. Favolosi!

A turno proviamo a portare la barca, dopo lezione individuale dello skipper; che emozione stare al timone mentre gli altri lavorano alle vele, effettuare un'”orzata”, una “poggiata”… mica è semplice mantenere la barca sulla rotta che ti sei prefissato senza far decidere al vento dove portarti. Proseguiamo a zig e zag ammirando l’isola di Salina, con la sua particolare forma rappresentante due seni, di cui uno un po’ più piccolo dell’altro. “Pochi sono perfetti!”

Dopo aver fatto il giro dell’isola e fatto un tuffo in quel mare blu notte, scuro quasi come fosse un meraviglioso diamante nero, diamo fondo all’ancora in rada e sbarchiamo sull’isola. Il sole alto nel cielo fa impennare le temperature, cerchiamo rifugio in un bar, dove decidiamo di assaggiare il “pane cunzato” tipico di qui, una grossa bruschetta calda farcita in modo sproporzionato con prodotti a piacere, è buonissima e la gustiamo, all’ombra, in una veranda su una terrazza mozzafiato vista mare. La stagione non è ancora aperta, ma ci accolgono a braccia aperte, gentilissimi e attenti alle nostre esigenze; siamo entusiasti. Dopo aver visitato l’Isola torniamo alla barca, ceniamo e partiamo per la traversata notturna e il ritorno a Cefalù. A turno restiamo svegli in pozzetto, cercando nel cielo costellazioni, desideri e sogni, cantando tutte le canzoni che conosciamo. Durante il primo turno stiamo alzate io e mia figlia… e lo Skipper, ovvio! Tutto bene siamo fortunati e, verso le 24, ci giriamo, vedendo anche lo Stromboli eruttare, è un’emozione che scatena meraviglia mista a paura ed incredulità. Sembra un fuoco d’artificio, tre zampilli gialli e rossi si stagliano nel cielo, non credo ai miei occhi. Era tutto il giorno che vedevamo un pennacchio denso e scuro sul vulcano di Stromboli. Mi considero fortunata, poi tutto torna buio e silenzioso, sento solo il rumore del mio cuore e dei miei pensieri. In lontananza verso la Sicilia, Cefalù, ben tre lampi. Vado sotto coperta a dormire; è di turno mio marito e mio figlio!

Mi sveglio verso le 2 sbattuta a destra, a sinistra e in alto; il mare è ingrossato, c’è un vento forte e piove. Il mio stomaco segue l’onda, sto male, molto male è arrivata la tempesta prima del previsto e la traversata è ancora lunga, molto lunga. Alle ore 9 arriviamo in porto a Cefalù con una stupenda giornata di sole. E’ stata una notte dove ho pensato a tutti e a tutto. Ho avuto tanta paura, c’era un vento contrario che soffiava a 37 nodi. Mi sembrava di vivere in un film di tempesta in alto mare. Dopo due ore mi sono fatta forza e sono andata in pozzetto a vedere com’era la situazione, traballando ho messo fuori la testa e un’ondata ha spazzato la barca e mi ha accolto con una doccia completa; ho visto i miei uomini che dopo aver ammainato in fretta le vele, si erano messi in sicurezza e la barca di 12 metri volava, precipitava, ballava sulle onde o in mezzo alle onde. Sono tornata a sdraiarmi in cuccetta e ho detto una preghiera alla Madonna. Nessuno parlava, neanche i miei figli parlavano, tutti eravamo in assoluto silenzio pensando a noi, alla nostra vacanza e alla nostra vita. Alla paura che aveva preso il mio stomaco, la mia mente e alle onde che nella notte buia si infrangevano sulla chiglia della barca, un vero incubo. Ho pensato a tutte quelle persone meno fortunate di noi che attraversano i mari non per vacanza, su una sicura barca a vela, governata da uno skipper professionista, ma che il viaggio che stanno intraprendendo è il viaggio della disperazione e della speranza, su barconi o gommoni alla ricerca di una possibilità, di una vita migliore.

Tutti questi pensieri invadevano il mio cervello e il mio stomaco; così è arrivata l’alba che ha dissipato e illuminato il cielo facendo ridimensionare ogni emozione.

Si vede il faro di Cefalù, la Sicilia è bellissima, e alle ore 9 attracchiamo al porto.

Scendiamo a terra andiamo e a visitare la città di Cefalù; ci lasciamo impressionare dalle bellezze della cittadina tra cui: il Lavatoio Medievale, la Basilica Normanna e il Porto Antico . Invitati nelle Madonie a cena accettiamo la proposta con grande piacere, e ci avventuriamo su per i colli fino a giungere di fronte a Polizzi Generosa. Siamo accolti con grande ospitalità, conosciamo persone fantastiche che ci raccontano delle loro vite, delle loro esperienze e delle bellezze del posto. Ceniamo con prodotti tipici del territorio cucinati nel loro grande forno. Pino e Serafino ci raccontano del loro progetto di invitare turisti stranieri e percorrere con loro i sentieri dei sapori delle Madonie ritornare a casa la sera e cucinare i prodotti raccolti nel grande forno. La serata trascorre tra risate e racconti fantastici, tutti fanno a gara per intervenire e raccontare qualche esperienza o aneddoto molto rilassante. E noi soffriamo del mal di terra, tutto ondeggia e si muove, tutti sorridono, il tempo trascorre veloce e si è fatto tardissimo per noi; dobbiamo rientrare a Cefalù per la notte. Ringraziamo e ci baciamo tutti è stata una strana ma meravigliosa vacanza, colma di emozioni uniche indescrivibili, abbiamo conosciuto persone uniche e fantastiche, ci resteranno nel cuore per sempre. E’ una vacanza che consiglio almeno una volta nella vita.

Domani ci si alza alle 6.30 per prendere il volo Ryanair da Palermo con destinazione aeroporto di Milano/Bergamo. So che a Milano c’è brutto tempo piove e il cielo è grigio, chiudo gli occhi e vedo il mare, il cielo blu e sono felice di viaggiare con il vento in poppa.

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L'arrivo a vulcano

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Casa!

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Il cratere di vulcano

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Il grande forno delle madonie

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Lavatoio medievale

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Lavatoio medievale

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Lipari classic car!

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Pane e ricotta

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Prima volta al timone

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Salina

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Tramonto siciliano

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Le vigne di salina



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