Longiarù, a due passi dal cielo
Longiarù, Longiarù… Ai più questo nome non dirà nulla ed invece è un piccolo, ridente paesetto dell’Alta val Badia situato al termine dell’omonima valle che si insinua tra prati ed abetaie fino al parco naturale Puez-Odle. La piccola valle ha inizio a S.Martino de Tor a metà strada tra Corvara e Brunico. L’aveva scoperto mia moglie guardando una trasmissione televisiva con Patrizio Roversi che sorvolava in elicottero questa piccola valle innevata e subito ci era piaciuto: era nell’archivio viaggi! Ci era piaciuto perché è una località amena e tranquilla, un po’ fuori dal mondo, lontano dalle note mete del turismo montano e pur incastonata in un paesaggio bellissimo. Siamo al centro della Ladinia, le indicazioni sono appunto in tre lingue: italiano, ladino e tedesco. Gli abitanti della zona sono quasi tutti ladini, tra loro parlano la loro lingua, sono legati alla loro identità ed alle loro tradizioni, ma sono gentili, ospitali e sempre disponibili ad aiutarti. Non è necessario andare in capo al mondo per star bene e sentirsi a proprio agio! Quindi… trovati alcuni giorni disponibili… via per Campill (in ladino!). Poiché per noi la vacanza comincia quando chiudiamo la porta di casa, ce la prendiamo con calma. Dopo diversi km di autostrada entrando in Trentino e percorrendo la valle dell’Adige ci godiamo la visione delle prime montagne e delle distese di vigne che danno origine agli ottimi vini della zona. Usciamo a Lavis e percorriamo la valle di Fiemme, poi quella di Fassa fino a Canazei. Ci fermiamo spesso… siamo in vacanza e non mancano certamente le tentazioni per una breve sosta. Da Canazei saliamo fino al passo del Pordoi: fa freschetto! Continuiamo per il Campolongo e poi discendiamo verso Corvara e percorrendo la val Badia raggiungiamo la nostra meta e cioè la pensione Odles di Roman Clara ( cognome comune da queste parti) al termine della valle di Longiarù. Le viles sono piccoli villaggetti di quattro o cinque masi una volta completamente autonomi. In una di queste viles , a 1500 mt di altezza si trovano la pensione e l’agriturismo dei Clara. Sistemazione perfetta per le nostre esigenze! Ottime colazioni, buone cene, belle, spaziose e profumate camere arredate con tanto legno (in pino cembro, da cui il profumo) e splendida vista. Inoltre tante piccole e semplici comodità tra le quali un’oasi wellness da fare invidia ai migliori hotel e che noi abbiamo sfruttato al massimo ! Il tutto ad un prezzo accettabilissimo e soprattutto in una atmosfera tranquilla e rilassante che Roman e famiglia rendono ancora più piacevole : insomma un piccolo paradiso.
Il giorno dopo, lunedì, iniziamo o almeno tentiamo di farlo, le nostre escursioni. Naturalmente nella zona ce ne sono di tutti i tipi :dalle facili alle ferrate….Cominciamo a risalire la valle dei mulini che qui è un’attrattiva perché presenta un discreto numero di mulini alimentati con le acque di un ruscello con condutture ricavate da tronchi di albero. Alcuni sono ancora funzionanti. Comincia a piovere e dobbiamo desistere.Torniamo indietro fino al paese e poiché abbiamo deciso di non usar l’auto prendiamo il bus fino a S.Martino che è il paese all’inizio della valle. Qui, sempre sotto la pioggia, raggiungiamo la collina dove si trova il bel castello (Ciastel de Tor) nel quale è allestito un interessantissimo museo sulla storia, cultura e tradizioni degli oltre trentamila Ladini della valli dolomitiche.Veramente da non perdere ! Torniamo alla pensione un po’ in bus ed un po’ a piedi : non piove e tutto sommato abbiamo camminato abbastanza ! Wellness, poi cena .
Martedì è una bella giornata, lo spettacolo delle rocce dolomitiche illuminate dal sole al di sopra delle scure abetaie è affascinante. Facciamo una discreta escursione (sentiero 3 e 33) fino alla forcella S.Zenon a 2300 mt dalla quale si ammira la valle di Funes. Spuntino alla malga Ciamcios e torniamo indietro per il sentiero 5. Wellness e cena ! Nonostante il poco allenamento e il nemico calendario ce la caviamo abbastanza bene !
Mercoledì si presenta ancora con il sole e decidiamo di salire fino a Utia Vaciara seguendo il sentiero dei mulini 4,4a e 35. La salita è abbastanza faticosa ma i prati di Utia con alle spalle il massiccio del Putia ci ripagano abbondantemente. Spuntino alla malga e discendiamo seguendo il sentiero 9 fino a Longiurù. Questo percorso ( facile) è veramente piacevole perché nella parte finale artisti locali hanno disseminato il sentiero di sculture in legno di forme strane e fantastiche creando un vero e proprio museo all’aperto. Da vedere. Rientro dopo una discreta caminata : wellness e cena !
E’ già giovedì: decidiamo di fare un giro in auto. Eravamo già stati da queste parti diversi anni indietro ,per due o tre volte, ai tempi della roulotte e dei ragazzi al seguito e pensiamo di rivedere qualche luogo conosciuto. Riprendiamo la statale della val Badia fino ad immeterci in val Pusteria. C’è molto traffico :molto più di quello che ricordavamo. La statale non attraversa i paesi ,ma li sfiora… Ci fermiamo a Monguelfo con il delizioso piccolo centro ed il noto castello poi infiliamo la valle di Brayes fino al suggestivo lago con la Croda di Becco sullo sfondo. Molta gente e posteggio obbligatorio (5 E). Con un’oretta di cammino facciamo il giro del lago: lo fanno tutti, ma l’ultima volta che l’abbiamo fatto non c’era quasi nessuno ! Sarà anche per la nota fiction “A due passi dal cielo” che qui ha trovato un’ottima ambientazione e mai titolo fu così centrato. Torniamo indietro fino a Dobbiaco: ci fermiamo a rivedere il camping Olimpia una delle nostre passate mete :c’è sempre,siamo contenti. Da Dobbiaco scendiamo per la val di ladro verso Carbonin e Cortina. Poco dopo il lago di Dobbiaco sostiamo per visitare un suggestivo cimitero della guerra 1915/18 che raccoglie circa 1300 caduti noti e molti ignoti di diverse bandiere che qui si sono fermati. Purtroppo comincia a piovere e le nubi si fanno basse. Da Carbonin raggiungiamo il lago di Misurina e il bivio per il rifugio Auronzo sotto le Tre Cime di Lavaredo ma desistiamo da raggiungerlo perché le Cime sonno completamente coperte dalle nuvole. La strada per il rifugio è a pagamento (24 E fino alle 15,00 poi 16 E):vergogna! Per il passo delle Tre Croci scendiamo su Cortina ,che guardiamo dall’alto,poi saliamo al passo del Falzarego e quindi per quello di Val Parola torniamo verso la val Badia attraversando S.Cassiano. Il paesaggio nei pressi del passo è aspro e un po’ struggente ; questa è stata una zona dove molto si è combattuto e proprio qui si trova il più esteso ed articolato museo della Grande Guerra sia all’aperto che raccolto nel forte austriaco dei Tre Sassi. Abbiamo fatto un bel giro, peccato per la pioggia! Al rientro, neanche a dirlo,wellnes e cena.
Venerdì si torna a casa (purtroppo). Ma come sempre la vacanza continua fino all’ultimo. Attraversiamo Corvara, poi Colfosco quindi facciamo il passo Gardena, quindi il Sella e torniamo sul Pordoi perchè vogliamo salire con la funivia ai 2950 mt del Sas Pordoi: la terrazza delle Dolomiti ! Appena saliamo ecco arrivare le nubi e lo spettacolo sempre affascinante e di larghissimo respiro è dimezzato. Pranziamo in alto nella speranza di rivedere il sole, ma niente da fare. Torniamo giù. A Canazei torna il sole!
Bene: sei giorni intensi, da incorniciare e con il desiderio di poterli ripetere. Speriamo!