Andalusia on the road 5

Tour dello splendido sud della Spagna tra Granada, Marbella, Cordoba... e un salto a Gibilterra
Scritto da: luva.04
andalusia on the road 5
Partenza il: 05/07/2014
Ritorno il: 11/07/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Vista l’estate piovosa di Milano abbiamo deciso di regalarci una vacanza di una settimana in un luogo caldo: visto che amiamo la Spagna e ci mancava l’Andalusia, la scelta è ricaduta su questa fantastica regione. Come al solito abbiamo prenotato tutto su internet, sia albergo che volo, un economico Easyjet per Malaga. Dopo aver sopportato le solite follie di Malpensa (al terminal 2 partono solo voli Easyjet, quindi moltissimi in un sabato mattina di luglio, eppure insistono ad avere una sola fila di check-in per tutti; risultato: dopo più di un ora di coda, a 10 minuti dalla chiusura del nostro check-in, le addette al banco urlano, solo in italiano, di spostarsi presso uno specifico banco; immaginatevi il caos di uscire dalla fila con tutte le valigie… e ovviamente questo gioco si ripeteva anche per gli altri voli! Speriamo che per l’Expo si sveglino). Arriviamo in perfetto orario a Malaga e, presa la macchina a noleggio, ci dirigiamo al nostro albergo e poi via per un primo giro della città.

Il nostro albergo è vicino al porto quindi iniziamo passeggiando per questa zona che è stata di recente riqualificata con negozi, musei e ristoranti e raggiungiamo la spiaggia di Malagueta per abbronzarci un po’. Per pranzo ci dirigiamo, sempre a piedi verso il centro storico ammirando l’arena e passeggiando all’ombra del Paseo Parque, una bellissimo parco lungo e stretto che corre parallelo ad Avenida Canovas del Castillo, pieno di piante maestose e fiori bellissimi. Il centro storico della città è veramente caratteristico, formato da tantissimi vicoli che vanno in tutte le direzioni, pieni di ristoranti e cervecerie. Dopo una buonissima paella de marisco visitiamo la cattedrale, chiamata la “Manquita”, mozza, perché uno dei 2 campanili non è mai stato completato; come molte delle chiese e degli edifici della zona sorge sopra una vecchia moschea di cui mantiene ancora oggi delle caratteristiche visibili. Dopo esserci rinfrescati al suo interno ci dirigiamo verso il teatro romano, passando anche dalla casa natale di Picasso (immancabile la foto con la sua statua seduta su una panchina!). Proprio vicino al teatro c’è anche l’entrata per l’Alcazaba, noi per risparmiare qualcosa abbiamo fatto il biglietto cumulativo con il Castello del Gibralfaro: considerate che per visitarli entrambi ci vogliono sulle 3 ore, scarpe da ginnastica e una bella bottiglia d’acqua perché per raggiungere il castello la pendenza non è indifferente. La vista dall’alto sulla città vi ripagherà dello sforzo!

La giornata seguente facciamo un giro a Marbella: le autostrade dell’Andalusia sono ben tenute e con poco traffico; quelle siglate AP (autopista) sono a pagamento, con un costo paragonabile alle nostre (il carburante in compenso costa molto meno; sono riuscito a trovare il diesel a 1,30€ e la benzina a 1,40€) mentre quelle con sigla A (autovia) sono gratuite. La cittadina è abbastanza piccola con un centro storico completamente pedonalizzato e tantissimi vicoletti; il lungo mare è pieno di ottimi ristoranti, noi ci siamo abbuffati di tapas di ogni tipo. Alla sera invece abbiamo optato per l’Hard Rock, per cui serve la macchina perché situato abbastanza lontano dal centro vero e proprio.

Per la terza giornata decidiamo per un’altra cittadina di mare, Nerja: qui troviamo un mare parecchio agitato, ma ci dicono che è cosa abbastanza comune. Decidiamo allora di fare un giro per il paese, facendo un po’ di foto dal “Balcone d’Europa”, da cui si gode di una vista splendida su tutta la linea costiera. Dopo aver pranzato con un tipico spiedino di sardine cotte alla brace riprendiamo la macchina alla volta delle famose grotte di Nerja: grandissime e davvero spettacolari, si possono anche far fotografie senza flash. Al ritorno a Malaga ci accorgiamo che al porto sono ancorate 2 navi da guerra, una spagnola e una turca e che sono visitabili gratuitamente! Ci divertiamo quindi per un paio di ore ad esplorare le navi e fare foto coi militari e su quella turca fanno anche promozione turistica per il loro paese, davvero una simpatica iniziativa.

Il quarto giorno ci spostiamo invece in Inghilterra… e più precisamente a Gibilterra! Il parcheggio prima della dogana era già completo alle 10 del mattino quindi abbiamo fatto la fila in auto, comunque non più di 15-20 minuti, e abbiamo parcheggiato nel primo posto disponibile… perché il traffico era peggio di Milano all’ora di punta! Caratteristico il fatto che si attraversa la pista dell’aeroporto appena passata la dogana. Appena aperto lo sportello sembra di essere catapultati in un paese del Regno Unito: pub, bandiere inglesi e le mitiche cabine del telefono rosse ad ogni angolo. Per strada ci sono degli erogatori automatici di cartine per 1€ o 1£, perché qui si può pagare indifferentemente con le due valute. Percorriamo a piedi tutta la lunghissima Main Street, posto ideale per mangiare e fare shopping. Dopo un sandwich e una birra ci dirigiamo a prendere la funicolare per salire nel punto più alto della rocca, dove ci sono le scimmie; purtroppo la troviamo chiusa per il forte vento, quindi non possiamo mettere in pratica la nostra idea di salire nel punto più alto e poi scendere a piedi vedendo gli altri punti di interesse… per fortuna! Ci saremmo accorti più tardi che le distanze sulla cartina erano un po’ ingannevoli, in alcuni punti le salite sono molto pendenti e il sole è veramente implacabile! Ci è andata quindi meglio col piano B: alla fine di Main street ci sono parcheggiati dei pulmini di un’agenzia privata che per 30€ a persona ti fanno fare il giro dei punti di interesse di tutta Gibilterra, con anche qualche cenno storico e folcloristico. Prima tappa Europa Point dove riusciamo a vedere l’Africa; vi è anche un faro e una moschea; ci dirigiamo quindi verso l’Upper Rock, fermandoci a vedere il monumento alle colonne d’Ercole. Finalmente arriviamo quindi nel punto dove si raccolgono le scimmie: attenzione che sono parecchio aggressive, non cercate di accarezzarle o vi morderanno! Inoltre, è assolutamente vietato dar loro da mangiare. Dopo qualche milione di foto andiamo a vedere le St Michael’s Cave: sono delle grotte dall’acustica perfetta, e infatti al loro interno c’è un palco dove vengono tenuti dei concerti; durante le ore di apertura al pubblico, viene diffusa della musica da vari altoparlanti e le luci cambiano colore a ritmo. Ci spostiamo quindi a vedere i tunnel militari scavati durante le varie guerre che si sono combattute su questo strategico lembo di terra dalle invasioni islamiche fino alla seconda guerra mondiale; al loro interno ci sono delle spiegazioni e delle simpatiche ricostruzioni. Ultima tappa il castello moresco che però vediamo solo esternamente. Tutte queste attrazioni sono a pagamento se non si è in uno dei gruppi.

Il giorno successivo partiamo alla volta di Cordoba dove ci attendono 40°C all’ombra! Parcheggiamo appena fuori le mura e iniziamo la nostra visita da lo Alcazar de los Reyes Cristianos, in pratica una fortificazione con uno splendido giardino al suo interno. Dopo aver pranzato a tapas andiamo a vedere il ponte romano e quindi la cattedrale-moschea: se da fuori è bella, una volta entrati si rimane a bocca aperta! In pratica è un’enorme moschea con all’interno una cattedrale barocca; se la commistione di stili lascia disorientati la selva di colonne e le zone intatte della parte araba sono sublimi. Non a caso è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.

L’ultimo giorno lo dedichiamo invece a Granada. Noi, consigliati anche da altri utenti di questo sito, avevamo prenotato il ticket d’entrata all’Alhambra online quindi evitiamo la coda e, un po’ nascoste, troviamo dopo qualche minuto le macchinette automatiche in cui basta inserire la carta di credito utilizzata per pagare e ci ritroviamo in mano l’agognato biglietto. Su questo è riportata l’ora di ingresso, a cui bisogna farsi trovare in fila davanti al palazzo dei Nasridi, che dista circa 15 minuti a piedi dall’ingresso principale. Noi avevamo ancora un paio di ore, quindi, percorrendo un bel viale alberato, per fortuna in discesa, raggiungiamo il centro città e visitiamo la cattedrale con annessa cappella (quest’ultima a pagamento e dove non è consentito fare foto con nostro sommo dispiacere, anche perché è la parte più interessante). Dopo mangiato risaliamo lentamente fino all’Alhambra, in cui passiamo circa 2 o 3 ore vedendo veramente tutto: il palazzo dei Nasridi, l’Alcazaba (da cui c’è una splendida vista sulla città antica), i bagni arabi e il Generalife.

Purtroppo il giorno successivo si parte presto per tornare a Milano; ovviamente all’aeroporto di Malaga impieghiamo 10 minuti scarsi per il check-in contro gli 80 di Malpensa!

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Interno della cattedrale di Cordoba



  • Pennywise1982 Pennywise1982
    Ciao, bellissimo diario. Poiché il mio prossimo tour on the Road sarà proprio il sud della spagna farò tesoro di tutto quanto qui letto. Grazie ancora. Ciao"
  • Pennywise1982 Pennywise1982
    Ciao, bellissimo diario. Poiché il mio prossimo tour on the Road sarà proprio il sud della spagna farò tesoro di tutto quanto qui letto. Grazie ancora. Ciao"
  • Pennywise1982 Pennywise1982
    Ciao, bellissimo diario. Poiché il mio prossimo tour on the Road sarà proprio il sud della spagna farò tesoro di tutto quanto qui letto. Grazie ancora. Ciao"
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