Yucatan, Chiapas, Campeche e Quintana Roo

Un viaggio da sogno fra gli stati del Messico visitati durante il nostro meraviglio tour
Scritto da: Valentina Rossi 8
yucatan, chiapas, campeche e quintana roo
Partenza il: 30/05/2014
Ritorno il: 15/06/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Quest’anno io e il mio ragazzo anticipiamo di un paio di mesi le ferie estive e decidiamo di concederci due settimane alla scoperta dei territori Maya e non solo… complici le varie recensioni lette sul sito di Turisti per caso e l’inseparabile Lonley planet il viaggio risulterà un successo.

1 Giorno: VIAGGIO MALPENSA- CANCUN

Partenza dall’Italia alle 11:00 a.m. con volo American Airlines: Malpensa – Miami – Cancun… lo scalo a Miami era di 3 ore e 30… ed è risultato essere il tempo giusto senza correre rischi e senza lunghe attese, dato che le file per l’immigrazione in USA sono interminabili (il mio consiglio è di non rischiare mai ad effettuare cambi negli USA sotto le 3 ore).

Arriviamo puntali alle 20:40 a Cancun dove ritiriamo l’auto noleggiata con la Europe Assistant (prenotazione effettuata tramite il sito Rental Car, che offre buone possibilità di risparmio). Il costo dell’auto a noleggio di per se non è molto alto circa 100 euro per 4 giorni (Chevrolet Matiz), la benzina ha un costo irrisorio mentre cosa inciderà sul budget sarà il “drop off” in una città diversa da quella di partenza (per noi circa 120,00 € in più), ma ne è valsa sicuramente la pena data la libertà di movimento che ci ha dato. Al momento della prenotazione dell’auto state molto attenti a quanto viene aggiunto di tassa “One Way” o “Drop off “che dir si voglia, perchè molte compagnie aggiungano la tassa solo a fine transazione in una postilla piccolissima, e quella che sembra la più conveniente alla fine risulta non esserlo per niente.

La sera nonostante la stanchezza data dalle circa 18 ore di viaggio, ci concediamo un breve giro per la zona hotelera di Cancune passiamo di fronte al famoso COCO BONGO, ma presto crolliamo sfiniti in Hotel. (NYX hotel .. posizione eccellente con una colazione a Buffet ottima).

2 Giorno: CANCUN – VALLADOLID – DIZNUP CENOTE – CHICHEN ITZA

Complice il fuso orario ci svegliamo molto presto ed è una fortuna perché così dalla nostra camera riusciamo a goderci la favolosa vista della spiaggia di Cancun all’alba affollata solo di gabbiani e pellicani, non poteva esserci un’inizio migliore! A metà mattinata partiamo in direzione Valladolid , le strade a Cancun sono ben indicate e con l’aiuto del navigatore troviamo facilmente la MEX 180. Varcato il confine tra Quintana Roo e Yucatan incontriamo il primo posto d’informazione turistiche (gli operatori si sbracciano in modo da farvi accostare per vendere biglietti e prenotazioni alberghiere per Chichen Itza), noi ci facciamo convincere facilmente ed acquistiamo il biglietto di entrata per il giorno successivo a Chichen Itza. All’ora di pranzo o poco più raggiungiamo Valladolid, splendida cittadina tipicamente yucateca con la sua chiesa gialla in stile coloniale. La città è piccola ed oltre la piazza principale ed il mercato centrale (dove abbiamo pranzato con il nostro primo Tacos e Chichen Pibill) il resto si confonde un po’ tra traffico, carrozze per turisti e capanne maya. A pochi km da Valladolid si trova il Cenote DIZTNUP, composto da Due Cenote: Xchen e Samula, entrambi illuminati artificialmente. Noi decidiamo di entrare nel cenote Xchechen. Esperienza molto particolare quella di nuotare tra i pesci sotto terra ed in mezzo alle radici, l’ambiente ha qualcosa di magico. Usciti dal cenote il tempo comincia a guastarsi e dato che ormai è pomeriggio inoltrato e gli squilibri dati dal fuso orario si fanno sentire decidiamo di dirigerci verso Piste – Chichen Itza, presso l’hotel Villa Archeologica. L’hotel si trova in mezzo alla Giungla con una bella piscina (della quale però purtoppo non abbiamo potuto usufruire causa mal tempo) e a 5 minuti a piedi dall’entrata secondaria di Chichen Itza. Ceniamo presso la Villa dove io assaggerò la prima “Sopa de Lima”, zuppa squisita tipica dello yucatan che consiglio a tutti di provare.

3 Giorno: CHICHEN ITZA – IZAMAL – MERIDA

La piramide di Kukulcan a Chichen Itza è considerata una delle 7 Meraviglie del mondo non a caso. Il nostro secondo giorno parte con la scoperta del sito archeologico, esperienza meravigliosa soprattutto se come noi avete la possibilità di farla la mattina presto, quando ancora il sito non è preso d’assalto e si riesce a gustare a pieno la magia e il mistero del luogo. Il sito è sicuramente il meglio conservato di tutti siti archeologici visitati (forse un po’ troppo sovraffollato di bancarelle), ma sarà stato perché era il primo approccio con il mondo MAYA, oppure perché la nostra guida Juan bravissima ci ha affascinato ed incuriosito con le sue spiegazioni, le sensazioni trasmesse restano uniche ed indelebili. Consiglio vivamente di prendere una guida (se ne trova a tutti i prezzi, basta trattare), e con 3 ore di visita riuscirete ad apprezzare a pieno il luogo e a scattare anche delle belle fotografie.

La nostra giornata prosegue in direzione IZAMAL, rinominata la “città Gialla” dove si trova una delle piramidi più alte dello Yucathan dedicata a “Kinich Kak Mo” e il monastero di San Antonio da Padua. Durante il viaggio in auto abbiamo il piacere di ammirare il paesaggio della “giungla” yucateca e dei sui paesini surreali con capanne Maya dal tetto di paglia, senza porte e con amache come letti, ed anche se come scopriremo in seguito (in Chiapas) quella dello Yucatan non è vera propria Giungla, ai nostri occhi europei la vegetazione che ci circonda è qualcosa che sopraffà.

Dopo Izamal il nostro viaggio prosegue in direzione MERIDA, autentica cittadina Messicana, dove pernotteremo per 2 notti presso l’Hotel “Dolores Alba”, che ha la possibilità di parcheggio gratuito e si trova in una posizione centrale, ma che nel complesso risulterà essere il più scadente di tutta la vacanza. Merida è una tipica città Messicana coloniale, viva e piena di colore. Noi trascorriamo la serata girovagando per le sue vie e piazze, dove troveremo un Festival nazionale con mercatino artigianale Maya, balli e canti in piazza.

4 Giorno: ESCURSIONE RIO CELESTUN

Il quarto giorno nonostante il tempo incerto la nostra metà è “Rio Celestun” alla ricerca dei “Flamingos”. Ci affidiamo ad un escursione organizzata e la nostra guida ci spiegherà fin da subito che se le acque della laguna sono alte i fenicotteri migrano a “Rio Lagartos” (il mio consiglio è di informarsi bene su condizioni meteo e periodo dell’anno). Il percorso in barca dura circa 2 ore e mentre si percorre la laguna vediamo una miriade di cormorani, gabbiani, fregate ed altri uccelli che sicuramente gli appassionati di Birdwatching riconoscerebbero. Dopo un’oretta di navigazione raggiungiamo una “piccola” colonia di fenicotteri rosa circa 300/400, la guida ci spiega che solitamente lì si trovano 1000/2000 esemplari di Fenicotteri, ma che a causa dell’acque alte al momento è rimasto solo la parte di esemplari giovani sotto i 2 anni, che ancora non affronta la trasferta a Rio lagartos. Per chi come noi non è abituato a trovarsi di fronte a questi animali resta comunque un spettacolo da vedere. L’escursione in barca si conclude con un percorso tra le mangrovie che conduce ad una sorgente naturale di acqua dolce limpidissima, che contrasta nettamente con le limacciose acque della laguna. Fare il bagno in questa sorgente tra le mangrovie in un ambiente così selvaggio è d’obbligo! Pranziamo in un tipico ristorantino affacciato sul golfo del messico gustando del buon pesce e trascorrendo le prime ore del pomeriggio sulla spiaggia bianca bagnata dal placido e tiepido golfo del messico. Verso le 17:00 p.m. Rientriamo a Merida e concludiamo la serata gustandoci mercatini e atmosfera messicana.

5 Giorno: UXMAL – KABAH – RUTA PUK – CAMPECHE (Viaggio notturno Campeche – San Cristobal)

La mattina del quinto giorno salutiamo MERIDA e partiamo in direzione UXMAL. L’uscita dalla città di Merida è un po’ faticosa, il traffico e le strade messicane piene di topes non sono da sottovalutare. Percorriamo la MEX 261 e raggiungiamo il sito archeologico. Fin dall’entrata si presenta alla vista la meravigliosa ”Piramide dell’Indovino”: imponente, incredibilmente ben conservata e che ci ha lasciato senza fiato. Sulla Piramide (come del resto su quasi tutte le piramidi dello yucatàn) non vi si può salire, però il sito è molto grande e formato da molte strutture tra cui il palazzo del governatore che si erge su una piramide minore da cui si può godere un vista meravigliosa sia del sito, che della giungla che lo circonda e che racchiude ancora una buona parte della città Maya. A differenza di Chichen Itza, Uxmal è in puro stile Maya PUUK, che da il nome a tutta la zona e non risente dell’influenza Tolteka… anche qui ci siamo fatti accompagnare nella nostra visita da un guida locale molto brava (per circa 400 pesos). Le guide sono facilissime da trovare in tutte le lingue (anche italiano) e anzi saranno ad aspettarvi all’ingresso del sito. Finita la visita decidiamo di pranzare al ristorante turistico all’entrata del sito (sinceramente un po’ caro e non eccezionale). Durante la rotta per Campeche attraversiamo la parte iniziale del RUTA PUUK, incontrando il sito archeologico KABAH, dove a malincuore decidiamo di non fermarci perché la strada da percorrere è ancora lunga e la riconsegna dell’auto era prevista per il primo pomeriggio (in realtà l’abbiamo riconsegnata in serata ma non ci è stato addebitato alcun costo aggiuntivo). La piramide di Kabah domina lo sfondo delle colline circonstanti e la si può ammirare fin da lontano. La strada prosegue dritta, infinita all’orizzonte, in un susseguirsi di dolci saliscendi tra le colline della Ruta Puuc coperte dalla fitta boscaglia che chi sa quante città e siti Maya ancora nasconde. Complice la strada deserta la sensazione di libertà che si prova è davvero notevole. L’incanto è intervallato dall’attraversamento dei rari paesi che si incontrano lunga la strada, che sembrano ai confini della realtà. Bambini a torso nudo che giocano ai margini delle strade, donne che grigliano pollo su bidoni di latta convertiti a enormi barbecue sono scene che si ripetono ciclicamente a ogni paese. Viaggiando in auto per queste terre ci invade un senso di tranquillità ed armonia con la natura, e le uniche cose che stonano un po’ sono i dossi, “TOPES”, e i posti di blocco della polizia, che si trovano all’entrata e all’uscita di ogni paese. A me è risultato molto strano vedere ragazzini in uniforme militare, muniti di mitra e bazuca che sorvegliano cittadine sonnacchiose dove sembra che niente possa succedere. Avevamo letto storie di polizia messicana corrotta a cui molto spesso si deve allungare una “mancia”, a noi questo non è mai successo, anzi le poche volte che siamo stati fermati l’indicazioni dai poliziotti sono state più che utili.

Verso le 16:00 arriviamo a Campeche, purtroppo il tempo sta iniziando a guastarsi, riusciamo a girare un paio d’ore indisturbati per le strade colorate della cittadina e lungo il suo “Malecòn”, però proprio mentre nella piazza principale sta per iniziare uno spettacolo itinerante, arriva una vera e propria tempesta tropicale. In qualche maniera riusciamo a raggiungere l’auto e ci dirigiamo verso l’aeroporto per riconsegnarla. Le strade di Campeche diventano fiumi in mezzo alla tempesta e non è raro nel tragitto vedere galleggiare bidoni e pneumatici. Ceniamo con un’hamburger alla stazione degli Autobus Adò e verso le 10:00 p.m. partiamo con l’autobus di primera classe in direzione SAN CRISTOBAL. I posti prenotati erano tra le prime file (consiglio a tutti di prenotare posti piuttosto avanti, perché in fondo si trovano i bagni e dopo diverse ore l’odore che ne esce è un po’ nauseante), e dopo un po’ crolliamo addormentati entrambi. Nella bel mezzo della notte nel tratto tra Escarcega e Palenque in mezzo al niente, il nostro pulman prende un “TOPES” troppo velocemente e rompe il semiasse. Così restiamo fermi in mezzo al niente e nel diluvio per una mezz’ora, poi non so come ripartiamo. Molto a rilento raggiungiamo la stazione di PALENQUE dove per un paio di ore aspettiamo il pullman successivo. Il viaggio fino a San Cristobal è lungo ed abbastanza stancante invece che 10 ore per noi durerà circa 15 ore, però lo spettacolo che godiamo dai finestrini fa dimenticare anche la stanchezza. La strada è circondata da pura Giungla contornata da nebbia e a sprazzi si vedono paesini formati da capanne. Ormai è mattina presto e ai bordi delle strade si vedono gruppi di bambini e ragazzi diretti nelle scuole, la particolarità è che insieme allo zaino per mano hanno anche grossi macete. La vegetazione in Chiapas cresce ad una rapidità straordinaria e il macete diventa un compagno indispensabile per affrontare il viottolo di casa.

6 Giorno: SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS

Arriviamo per l’ora di pranzo a San Cristobal, un po’ provati ci dirigiamo verso l’hotel “Villa degli Arcangeles” dove alloggeremo per due notti. Il “ Villa degli Arcangeles” ottimo hotel in puro stile coloniale centralissimo e con il personale molto disponibile. Trascorriamo il pomeriggio e la serata alla scoperta della Citta, una città di montagna, siamo infatti a più di 2000mt e il cambio di temperatura si sente. San Cristobal de las Casas è considerata la capitale culturale del Chiapas ed effettivamente considerati tutti i musei presenti non si può dire il contrario: dal museo del cacao, dell’ambra, della giada, della medicina mesoamericana, casa na Bolom. Visitando il museo del cacao cogliamo l’occasione per ricaricarci con qualche assaggio del prezioso frutto! San Cristobal però non è solo musei ma spiccano anche le due chiese principali, la Diocesi di San Cristobal gialla e rossa che segna la piazza centrale e la Chiesa Santo Domingo attorniata da un mercatino locale dove gli indigeni vendono oggetti di artigianato locale. Da non perdere anche i due punti panoramici mozzafiato che offre al citta. San Cristobal si può definire vivace e romantica allo stesso tempo, sembra quasi impossibile che si trovi immersa tra le montagne verdi e piovose del Chiapas…E’ una città magica! Dedichiamo l’intera giornata alla città e al rientro in l’hotel ci procuriamo una guida o meglio autista che il giorno dopo ci accompagnerà per tutta la giornata.

7 Giorno: CANYON DEL SUMIDERO – SAN JUAN CHAMULA – ZINECANTAN

Partiamo presto la mattina in direzione CHIAPAS DE CORZO, dove iniziano le escursioni per il Canyon del Sumidero. La strada dai 2000 mt di San Cristobal scende abbastanza rapidamente verso la vallata e la nostra guida/autista impiega circa 20 minuti a raggiungere la cittadina, guidando in maniera abbastanza spericolata dato che il tempo previsto senza superare i limiti di velocità è circa 45 minuti. Così, in attesa che le imbarcazioni in partenza per il Canyon raggiungano il numero sufficienti di partecipanti, abbiamo tutto il tempo per girovagare un po’ per Chiapas de Corzo, scoprendo la cattedrale in puro stile coloniale con le sue antiche campane, il punto panoramico da cui si gode una bellissima vista sul Canyon, il mercato artigianale, dove gustiamo la tipica bevanda “POSUL” intruglio di Cioccolata e Mais, servita da un pentolone in una noce di cocco! Percorrere il Canyon è un esperienza emozionante, peccato per i troppi rifiuti e la vegetazione gallegiante che a causa le forti piogge dei giorni precedenti si è accumulata nella diga. Le rive del Canyon sono affollate di Coccodrilli ne avvistiamo più di una decina, e vi assicuro non di piccole dimensioni, arrampicate sopra gli alberi riusciamo anche a intravedere diverse Scimmie ragno agili e veloci nei movimenti.

Rientrati dal Tour in barca la nostra giornata continua alla scoperta della comunità indios di SAN JUAN CHAMULA. La comunità si trova a circa 15 km da San Cristobal ed è un luogo incantato, i suoi abitanti però non amano farsi fotografare quindi le immagini del Sindaco e i suo consiglieri vestiti del tipico gilè in puro pelo di pecora e cappello da cowboy restano solo nei nostri ricordi. Anche all’interno della chiesa non si possono fare fotografie, ma dentro è qualcosa di surreale, una fusione tra cristianesimo e riti pagani locali che ha dell’incredibile: fiori cosparsi dappertutto, persone che pregano cospargendosi oli e altri ungenti, pittori nudi che restaurano quadri con le mani .. e odori fortissimi provenienti da tutte le donazioni fatte ai vari santi/spiriti ..Si percepisce che le credenze e le usanze di queste comunità indios sono ancora profondamente radicate, reali e non qualcosa messo su solo per i turisti, ma restano difficili da spiegare soprattutto x chi come noi non è molto ferrato in materia. San Juan Chamula ha qualcosa di mistico e merita davvero di esser visitata. Proseguiamo il pomeriggio con la visita di ZINACANTAN, villaggio molto più piccolo con chiese meno caratteristiche ma con un’identità molto forte resa evidente ad esempio dagli scialle azzurri che tutte le donne (bambine comprese) indossano fieramente. Qui la guida ci porta in casa di una famiglia Maya Totzil, dove possiamo vedere come tramite i telai vengano cuciti abiti, sciarpe tappeti etc… Qui ci offrono prima un paio di liquori tradizionali (una tequila e una tequila aromatizzata a non so quale frutto locale davvero niente male) poi ci invitano a pranzare con tacos e tortillas preparati a mano e cotti al momento, come da tradizione su pietra focaia. In questa occasione molto probabilmente un po’ di scena “turistica” è stata messa su anche se il siparietto è stato molto gradevole.

Passiamo l’ultima serata cercando di vivere il più possibile il clima festoso e gioviale di San Cristobal.

8 Giorno: AGUA AZUL – MI SOH LA – PALENQUE

Siamo quasi a metà della nostra vacanza e il programma procede come avevamo più o meno pensato, gli alberghi gli prenotiamo sempre tramite booking uno o massimo due giorni prima, basandoci sul punteggio dato dai clienti, ottimo metodo a mio avviso. Anche l’hotel a Palenque “CHABLIS HOTEL” non ci deluderà (Hotel ottimo situato nei pressi della stazione degli autobus ADO, in zona hotellera). Per guadagnare tempo decidiamo di affidarci ad un’escursione organizzata che prevede partenza alle 5.00 a.m. per Palenque con sosta ad Agua Azul e Mi soh là e rientro a San Cristobal, dove però noi non rientreremo.L’’agenzia ci spiega che comunque il costo resta quello previsto per la visita con A/R su San Cristobal, ma a noi non importa perché il costo è minimo ed è tempo tutto guadagnato, scopriamo presto che siamo in molti a fare così. (Magari è utile sapere che molto speso le escursioni che partono presto la mattina prevedono la colazione). Arriviamo ad Agua Azul a metà mattinata e dedichiamo un’oretta e mezzo all’escursione delle cascate, che sono molto belle completamente immerse nella natura, peccato che l’acqua non è AZUL ed è impossibile farci il bagno, perché le forti pioggie dei giorni precedenti hanno reso l’acqua marrone e terrosa. A Mi soh là spendiamo circa un’ora e ci fermiamo per il pranzo. La cascata ha un getto molto alto, di una portata abbastanza imponente ed è bello vedere i giochi di luci dati dal sole, che ci ha accompagnato fino qui, peccato che ci abbandonerà non appena raggiunto il sito archeologico di PALENQUE.

Nonostante il tempo (anzi forse la fitta pioggerella e le nubi scure aiutano) il sito archeologico è unico e misterioso. Completamente immerse nella giungla ed accompagnate dalle urla delle scimmie urlatrici, le tre piramidi e il Palazzo dell’indovino spiccano e dominano il tutto come qualcosa di Soprannaturale ed incomprensibile. La scoperta del sito archeologico è stata un po’ frettolosa a causa del poco tempo, ma sicuramente avvincente grazie alla nostra guida VICTOR, stravagante guida locale che ci ha narrato due storie del sito: quella ufficiale narrata dagli archeologi accreditati e quella alternativa o VERA, come la definiva lui! A detta di Victor la VERA storia narra che in realtà i MAYA discenderebbero da un misto di popolazioni: Egizi, Asiatici, Greci, Vichinghi etc.. arrivati via via in centro america molto tempo prima dei coloni Spagnoli. Victor ci ha mostrato come il sito archeologico è pieno di segni di altre culture come il Fiore di Loto, la posizioni del Budda, rappresentazione dei faraoni etc.. La sua è stata una teoria molto affascinante, ma anche un po’ fantasiosa a nostro avviso.

La Pioggia continuerà imperterrita per tutta la serata, tanto è che ceniamo e prenotiamo direttamente in hotel l’escursione per il giorno dopo.

9 Giorno: YAXICHILAN – BONAMPACK – (Viaggio notturno Palenque – Tulum)

L’escursione a Yaxchilan e Bonampack è una vera e propria immersione nel cuore del Chiapas, attraverso la Selva Lacandona fino al confine con il Guatemala, al di là del Rio Usumacinta. Partiamo presto la mattina e nel nostro pulmino siamo solo in 6. La carrettera frontariza corre lungo tutto il confine del centro america e guardare dal finestrino è qualcosa di spettacolare.. Alla vista della terza (o forse quarta) famiglia (comprensiva anche di figli molto piccoli) che cammina ai bordi delle strada, l’autista ci spiega che si tratta di famiglie Honduregne, che inseguono il cosidetto “sogno americano”, ovvero percorrano a piedi il Messico per raggiungere gli Stati Uniti in cerca di fortuna. L’autista ci spiega che in Messico (e così in tutto il centro America) è permesso viaggiare a piedi (non si viene fermati dalla polizia), ma è severamente vietato farsi dare passaggi in auto. Il problema per queste famiglie non si presenta tanto in Chiapas quanto al nord, dove tutto il territorio diventa arido e desertico.

Yaxichilan si raggiunge navigando il fiume Usumacinta per circa un’ora su una lancia a motore in uno scenario da film, contornati da autentici muri di foresta tropicale. Il sito archeologico è scoperto solo in minima parte, la stragrande maggioranza è ancora ricoperta dalla Giungla. Le scimmie urlatrici e le scimmie ragno si trovano dappertutto, ci accompagnano anche dentro il suggestivo “labirinto”, dove la nostra guida ci fa luce con una torcia, necessaria per poter attraversare una serie di corridoi e stanze buissime abitate solo da pipistrelli, in gran quantità. Finito il percorso sbuchiamo nella piazza principale occupata da due strutture architettoniche La grande Acropoli e la Piccola acropoli. A fine visita ritorniamo al pulmino veramente entusiasti ed anche un po’ affamati, ma per fortuna è l’ora di pranzo.

La strada per raggiungere Bonampack è un po’ dissestata, tanto è che nell’ultimo tratto siamo costretti a fare un cambio pulmino, molto probabilmente perché le sospensione del nostro non avrebbero retto tutti gli urti. Il sito archeologico si apre sulla grande piazza dove si trovano ancora le “2 Stele” con bassorilievi originali, ma ciò che più spicca è sicuramente l’Acropoli, posta su una base di terrazze artificiali con la piramide al centro. La piramide è la più alta su cui è possibile salire tra quelle visitate. Nelle fessure al Suo interno si trovano le famose “pareti dipinte”., bellissime! Unico neo qualche turista un pò invadente che non lasciava molto tempo per vederle, dato che erano visitabili massimo in tre persone alla volta.

Verso le 17:00 ripartiamo in direzione Palenque, per circa tre ore ci godiamo il viaggio di ritorno immersi nella giungla con i colori della sera. Puntuali alle otto rientriamo in hotel dove rititriamo gli zaini e ci dirigiamo verso la stazione degli Autobus Ado, in previsione del viaggio notturno fino a Tulum. Ceniamo con patatine e brioches visto che non ci sono bar nei pressi e l’unica cosa che troviamo aperta, facile da raggiungere dato il diluvio in atto è un Supermarket poco fornito. Nell’attesa osserviamo le molte giovani donne indios, con due o tre figli a testa in braccio o per la mano … e come questi bambini con occhi grandi e meravigliosi ci scrutano tra l’attratto e lo spaventato, sono emozioni difficili da descrivere, attimi di un viaggio che solo vivendoli si possono poi capire a pieno, il BELLO e DIVERSO del mondo.

Causa maltempo (e i danni provocati sulle strade) anche stavolta partiamo in ritardo di un paio d’ore usufruendo della Linea Ado Super Lusso, che ha un servizio migliore, ma forse vista la differenza prezzo (circa 30 euro a testa), non ne vale poi la pena.

10 Giorno: TULUM – Playa Paraiso

Finalmente verso le dieci di mattina arriviamo a Tulum, e scesi dall’autubus capiamo subito che in Quintana Roo (a differenza del Chiapas) l’attività principale è il turismo.

Ci dirigiamo verso l’autonoleggio della Herzt (prenotazione effettuata il giorno prima sempre tramite il sito Rental Car). Anche questa volta ciò che ha inciso sul prezzo del noleggio è stato il Droop off a Cancun. Nel Quintana Roo i servizi non mancano e le località sono facilmente raggiungibile anche tramite autobus di Linea, collettivos, taxi etc.. ma a mio avviso l’auto lascia sempre una maggiore libertà di movimento. L’hotel prenotato si trova proprio di fronte alla Hertz, si chiama “ITOUR MEXICO” ed è gestito da due fratelli romani, simpatici e disponibili.

L’albergo offre l’utilizzo di bici ai clienti perciò decidiamo di usufruirne subito nel primo pomeriggio e ci rechiamo a Playa Parayso, dove godiamo del sole e del mare caraibico per il resto della giornata. La serata la trascorriamo all’insegna della Tequila sale e limone, di solito io non sono un’amante della tequila, ma quella assaggiata in Messico era speciale.

11 Giorno: TULUM ROVINE – BAIA SOLYMAN

La mattina del nostro secondo giorno a Tulum ci svegliamo abbastanza presto e dopo una buona colazione in stile italiano (con schiacciata e prosciutto), ci dirigiamo in auto verso le rovine Maya. Fin dal parcheggio veniamo presi letteralmente d’assalto da tour operators che ci voglio offrire biglietti per entrate al sito archeologico ed al Cenote Dos Ojos, poco più avanti . Rifiutiamo anche ai più insistenti e all’entrata compriamo i biglietti solo per il sito. Queste Rovine Maya sono state le uniche che abbiamo visitato senza guida, ma la scenografia del paesaggio su cui si trovano (affacciate sul mar dei caraibi) si commenta da sola, e LASCIA SENZA FIATO. La spiaggia al di sotto delle rovine nella quale abbiamo fatto il bagno è meravigliosa, sicuramente affollata, ma neanche la tanta gente ne rovina il fascino la bellezza e la felicità che ho provato ad essere in un luogo del genere.

Qua ho anche scoperto che le Iguane vanno matte per i fiori di colore rosso, una donna ne ha lanciato uno e due iguane si sono quasi azzannate per strapparselo di bocca. Questo posto meraviglioso non ha bisogno di ulteriori commenti è ASSOLUTAMENTE DA VEDERE.

All’uscita del sito molte bancarelle vendono gelati al cocco, gelato di “cocco vero”, e noi concludiamo la nostra visita con questa prelibatezza per il palato.

Seguendo il consiglio di Marco, il proprietario del nostro hotel, e incuriositi dalle recensione della Loonley Planet, il pomeriggio ci rechiamo a Baya Solyman, un’autentico paradiso . Una baia di spiaggia bianca contornata da palme che si dispiegano dolcemente verso il blu del mare dei caraibi. In realtà quasi tutta la baia ha alle spalle Ville o Resort, ma per nostra fortuna (forse anche grazie al periodo dell’anno) la spiaggia era deserta e solo dopo un paio di ore in solitudine sono apparsi i primi villeggianti. Nella baia non ci sono ne bar ne ristoranti quindi vi consiglio di munirvi almeno di bottiglie d’acqua.

Prima di rientrare in Hotel proviamo a passare dal Gran cenote per un’ultimo bagnetto in un cenote, ma essendo già le sette di sera e più , lo troviamo chiuso. Altra cosa importante da ricordare è che quasi tutti i posti chiudono alle 17 massimo 17:30.

Anche questa giornata è trascorsa in maniera splendida, innamorarsi di questo viaggio diventa ogni giorno più facile.

12 Giorno: PLAYA AKUMAL – PLAYA DEL CARMEN

Il nostro dodicesimo giorno abbandoniamo Tulum in direzione PLAYA AKUMAL, la spiaggia delle Tartarughe. Avevo sentito parlare a lungo di questa spiaggia ma non immaginavo che fosse davvero così facile vedere le tartarughe di mare semplicemente facendo snorkeling da riva.

Come da copione appena arrivati veniamo assaliti da offerte di tour di snorkeling. Non accettiamo, decidendo di provare prima da soli e al limite affidarsi in seguito ad un’escursione guidata, ed è stata un’ottima scelta perché non c’è assolutamente bisogno di affidarsi a guide per scovare tartarughe o altri pesci.

La spiaggia di per sé è una favola, bianca tutta contornata di palme, dopo poco ci tuffiamo con maschera e boccaglio e già a pochi metri da riva scorgiamo la prima tartaruga .. MERAVIGLIOSA ! Io ne riesco ad avvistare almeno 4, il mio ragazzo che ha continuato a fare snorkeling per molto più tempo di me almeno una decina, insieme ad una svariata serie di pesci colorati.

La spiaggia è ben attrezzata e ci sono almeno un paio di bar e ristoranti, forse nei periodi di alta stagione diventa un po’ troppo affollata, ma ne vale sempre e comunque la pena.

Dopo essersi goduti spiaggia, il mare e il sole in questo luogo paradisiaco, ci dirigiamo verso PLAYA DEL CARMEN presso l’hotel BB Playavintage.

L’hotel non è facile da raggiungere, innanzitutto perché si trova nel quartiere di PLAYA CAR e non a playa del Carmen Ciudad anche se è vicinissimo alla quinta avenida.

Considerando che fino a tre giorni prima ci trovavamo in Chiapas, PLAYA CAR ci appare un po’ un cazzotto nell’occhio , è un tipico quartiere americano, un po’ un’incrocio tra CORAL GABE di MIAMI e BEVERLY HILLS di LOS ANGELES, qui di Messicano c’è veramente poco.

Comunque grazie alla ottima posizione la sera raggiungiamo la famosa 5 avenida in 5 minuti di camminata a piedi.

Playa del Carmen è tutta molto turistica però senza i grandi grattacieli e Resort di Cancun. Ceniamo con un’ottimo Gelato “Italiano” e concludiamo la nostra serata girovagando per gli immensi negozi della 5 avenida facendo lo slalom tra venditori locali di qualsiasi cosa (gite, ristoratori, souvenir e anche stupefacenti).

13 Giorno: ISOLA COZUMEL

La costa tra Cancun e Playa ha tre isole davanti a se, noi siamo riusciti a visitarle tutte e tre, e direi che è stata proprio una bella scelta perché sono diverse tra loro (anche se Isla Contoy per me ha una marcia in più- troppo paradisiaca).

La prima che abbiamo visitato è stata Cozumel, la più grande. I traghetti partono circa ogni ora e l’attraversata dura circa 35 minuti. Noi abbiamo preso quello delle 08:00 a.m. e fin dal porto di Playa i molti tour operators tentano di venderci escursioni di ogni tipo: snorkeling, gite in barca etc.. ma noi abbiamo deciso di esplorare l’isola per conto nostro noleggiando un motorino. La spesa è stata circa di 25,00 € (noleggio motorino per tutto il giorno più caschi). L’isola è sostanzialmente divisa in due parti: il lato verso la costa messicana dove il mare è più calmo, ma dove le spiagge sono quasi tutto a pagamento o di proprietà di Resort; mentre l’altra parte è il lato verso l’oceano, dove le spiagge sono completamente libere, selvagge e la natura ne fa da padrona … MERAVIGLIOSE, unico neo (se proprio lo vogliamo trovare) il mare è sempre piuttosto mosso. Noi come prima cosa ci siamo diretti verso il lato selvaggio dell’isola, incontrando punti panoramici mozzafiato con costa frastagliata alternata da incantevoli distese di spiagge bianca sul mare aperto. Tutta questa parte è praticamente deserta, ci siamo fermati in una tratto dove era possibile fare il bagno, e la prima persona che riuscivamo a scorgere era a chilometri di distanza.

Dopo un paio di ore in questo paradiso la fame ha cominciato a farsi sentire e quindi ci siamo rincamminati e abbiamo trovato penso l’unico punto ristoro esistente su questo lato dell’isola, dove abbiamo mangiato un pesce DELIZIOSO.

Il ristorante metteva a disposizione dei clienti amache colorate posizionate sulla spiaggia tra una palma e l’altra, come non farsi tentare da una piccola siesta?! Purtroppo era già pomeriggio inoltrato e la siesta è durata poco, l’ultima ora l’abbiamo passata in una caletta scovata tra un resort e l’altro qui il mare era bellissimo, calmo e con maschera e boccaglio siamo riusciti a vedere tantissimi pesci colorati.

Rientrati verso le 20:00 a Playa ci siamo fermati ad un’agenzia turistica vicino al nostro B&B e abbiamo prenotato l’escursione per il giorno successivo a “Isla Contoy e Isla Mujeres”

15 Giorno: ISLA CONTOY – ISLA MUJERES

Il pulmino che ci condurrà al porto a nord di Cancun dove ci imbarcheremo per Isla Contoy ci passa a prendere verso le sette di mattina ed effettua diverse soste per raggruppare tutto il gruppo diretto alle Isole. Verso le 10:00 ci imbarchiamo e la traversata dura circa un’ora. La costa a nord di Cancun è lambita da una striscia di sabbia bianca bagnata dal mare color turchese, Uno spettacolo per gli occhi. Prima di scendere sull’isola abbiamo effettuato una sosta di circa 45 minuti per un tour di snorkeling presso la barriera corallina, con fondali meravigliosi, anche se niente di paragonabile con il Mar Rosso, come ci aveva avvertito più volte la guida.

Rientrati sulla barca in circa 10 minuti raggiungiamo Isla Contoy, PARADISIACA! Quest’isola è visitabile da un massimo di 150 persone al giorno e qui ci vivono solo 5 Biologi. La natura è completamente incontaminata, solo spiagge bianche e mare color turchese. L’isola si sviluppa in lunghezza, si passa da un lato all’altro dell’isola in 5 minuti di camminata e l’interno è un mix di mangrovie e giungla. Esiste un osservatorio da dove si può vedere tutta l’estensione dell’isola, i colori, gli odori, i rumori che si percepiscono sono da vivere più che da descrivere.

Trascorriamo circa tre ore sull’isola compreso il tempo del pranzo, dopo di che ci dirigiamo verso ISLA MUJERES. Qui il tempo è un po’ più limitato, circa 1 e 30. Noi lo impieghiamo visitando il centro abitato, tutto colorato e pieno di negozietti dove vendono prodotti artigianali e gustando un’ottimo gelato (presso una gelateria italiana .. sulla costa del Quintana Roo la presenza di Italiani e più in generale di europei è decisamente più elevata rispetto al resto delle regioni visitate). Anche Isla Mujeres si sviluppa in lunghezza e anche su questa riusciamo a raggiungere a piedi la piazza che guarda l’oceano dall’altra parte. Al porto vediamo una Nave pirata, dove si sta inscenando una tipica commedia svolta sul mar dei Caraibi, il tutto abbastanza turistico.

Rientrando a Playa del Carmen l’euforia di un gruppo di siciliani in tour, conquista il capitano che offre da bere tequila a tutti i passeggeri.

Rientrati a Playa del Carmen dato l’avvicinarsi della fine della nostra vacanza, dedichiamo completamente la serata allo shopping pre-partenza.

15 Giorno: PUERTO AVVENTURAS – PESCA AL MARLYN – PUERTO MORELOS

Il mio ragazzo è un pescatore, io in realtà non sono molto amante della pesca, ma dato che è cosa rara avere la possibilità di pescare nel mar dei caraibi decidiamo di dedicare la mattina del nostro penultimo giorno ad un escursione di “Pesca al Marlin”, con il compromesso che il pomeriggio sarebbe stato completamente dedicato a godersi sole e mare.

Le escursioni di pesca al Marlyn sono effettuate su barchette con un massimo di 6/7 persone e dove si pesca a turno. In realtà per quasi tutta l’escursione anche chi pesca sta sotto coperta e dato che il mare è spesso mosso, non è proprio il massimo stare per 4 ore sotto coperta in balia dalle onde, infatti già dopo la prima mezz’ora il mal di mare si fa sentire. L’escursione è un po’ cara circa (100 $ per il pescatore e 35 $ per l’accompagnatore) e raramente si pesca sul serio un Marlyn. La nostra imbarcazione riesce comunque a far salpare almeno un pesce a tutti i pescatori (due per il più fortunato), tra cui un bellissimo pesce arcobaleno, un pesce vela e un inquietante barracuda dalle dimensioni ragguardevoli. A dire il vero il mio ragazzo (tra un conato e l’altro…) riesce a salpare solo mezzo tonno a causa dell’attacco di uno squalo che si porta via il resto durante il recupero!

Finita l’escursione per il nostro pomeriggio completamente dedicato al relax ci dirigiamo verso Puerto Morelos, dove trascorreremo anche l’ultima notte.

Puerto Morelos è un piccolo paesino di pescatori, non molto turistico, con una spiaggia e mare bellissimi. Il centro abitato è costituito praticamente da una sola piazza con qualche albergo, noi pernotteremo presso HOTEL HACIENDA MORELOS in puro stile coloniale affacciato sul mare.

16 Giorno: PUERTO MORELOS – VOLO DI RIENTRO

Purtroppo tutte le cose belle hanno una fine e così anche la nostra vacanza. Il nostro volo di rientro parte alle 18:00 da Cancun verso Londra, l’ultima mattina la dedichiamo ancora a goderci il bellissimo mar dei caraibi e al buon cibo messicano con l’ultimo pranzo a base di nachos e pesce. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso l’aeroporto di Cancun, dove lasceremo l’auto alla Hertz (vicino all’aeroporto non ci sono distributori quindi consiglio di fare riferimento prima). Il nostro rientro è stato come da programma. Per tutto il viaggio di ritorno nonostante la stanchezza e la tristezza data dalla fine della vacanza, saremo accompagnati dalla consapevolezza di aver visto posti MAGICI, provato sensazioni UNICHE e conosciuto terre INEGUAGLIABILE, era un viaggio ASSOLUTAMENTE DA FARE!

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YUCATAN E CHIAPAS .. UN VIAGGIO DA SOGNO!!

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