In Marocco col camper
Venerdì 7 marzo
Quest’anno partiamo per il Marocco più tardi rispetto agli anni passati. Sotto un tiepido sole percorriamo l’autostrada che ci conduce in Francia, e quando arriviamo a Genova facciamo una breve sosta caffè in una area di servizio affollata. Prima di ripartire ci accorgiamo che lo spinotto dove viene collegato il carichino per il cellulare non funziona. Antero consulta le istruzioni e vede qual è il fusibile che è saltato. Purtroppo non riusciamo a trovare nella scatola degli attrezzi il fusibile giusto, quindi non sappiamo come rimediare. Abbiamo perso la speranza di poter riparare il guasto e già pensiamo di fare una sosta da un elettrauto, quando…vicino a noi si fermano due autotreni guidati da autisti romeni. Ci vedono indaffarati ad armeggiare nel cofano motore del camper e ci domandano quale problema abbiamo. Subito capiscono come rimediare e…preso un filo di rame lo passano dentro il fusibile guasto e… tutto funziona alla perfezione! Mille e mille ringraziamenti e siamo pronti per proseguire, ma ci accorgiamo che perdiamo acqua dal deposito! Facciamo un veloce controllo, constatiamo di non aver chiuso bene lo scarico automatico del deposito, rimediamo alla dimenticanza e ci dirigiamo verso il confine. Accompagnati da un bel sole arriviamo al casello di Puget-sur-Argens (Frejus) che sono le 16, decidiamo di proseguire da ora in poi senza autostrada. Purtroppo, complice l’orario, moltissimi locali rientrano alle loro case ; il traffico locale intasa le vie che attraversano i piccoli paesi lungo la D7. Proseguiamo per circa 20 km e ci impieghiamo non meno di 1 ora (www.conilcamper.it). Arrivati a Le Muy decidiamo di riprendere l’autostrada. Una piccola sorpresa ci attende al casello: il biglietto appena preso dalla macchinetta sfugge dalle mani di Antero a causa di una grossa folata di vento.Proviamo a cercarlo per terra…inutilmente, intanto la fila dietro di noi si fa lunga e gli autisti incominciano a suonare il clacson. Ci spostiamo, andiamo all’ufficio, ma non troviamo personale ma solo un disco che da le informazioni in automatico; niente da fare, dobbiamo proseguire senza il ticket…e un dubbio ci assale….ci faranno pagare tutta l’autostrada? Fatti 20 chilometri vediamo l’uscita di Le cannets des Maures e proviamo. Naturalmente la macchinetta chiede l’introduzione del biglietto ( che non abbiamo), siamo in difficoltà ma quando vediamo un inserviente delle autostrade che entra dentro una cabina, Antero scende dal camper e si dirige verso di lui. Antero fa presente che ha perso il biglietto e siccome il più vicino casello dove si ritira il biglietto è quello di Le Muy il casellante controlla la categoria del camper, controlla la cifra, ci dice la somma esatta da pagare. Antero ritorna al camper, inserisce le monete e…ecco che si apre la barriera e possiamo proseguire con tanti ringraziamenti al casellante. Non ci resta che raggiungere Brignoles dove facciamo sosta nel piazzale antistante il supermercato U. Qui troviamo già in sosta due camper di francesi e 1 camper con una coppia di italiani. Facciamo conoscenza, loro sono di Firenze e vanno in Spagna e da li prenderanno il traghetto per Lanzarote dove trascorreranno due mesi.
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Sabato 8 marzo
Sono le nove e lasciamo Brignoles proseguendo- come abbiamo stabilito – per la nazionale. La giornata è limpida ed il sole abbastanza caldo. Ammiriamo e attraversiamo i paesi lungo la statale fino ad arrivare a Le Boulou nell’area di sosta vicino al cimitero cittadino. Abbiamo fortuna, c’è rimasto solo un posto in pendenza ma per trascorrere la notte va bene. Il sole ancora è alto ed abbiamo il tempo di fare una lunga passeggiata prima lungo l’argine del fiume che scorre sotto di noi, poi nel paese. Curioso il sistema per prendere i bruchi delle processionarie: nel tronco hanno messo una piattaforma ( qui ci vanno i bruchi che discendono dai rami) e dalla piattaforma un tubo di plastica ( i bruchi entrano per poi uscire) collegato all’interno di un sacchetto di plastica ( qui i bruchi si depositano e non possono più uscire). Ingegnoso………..con poca attrezzatura vengono eliminati i bruchi e il loro fastidioso bruciore. Incontriamo un francese che sta rientrando a casa dopo aver trascorso due mesi in Marocco e si dice entusiasta del viaggio appena concluso. Al contrario una coppia di italiani che ha subito un furto nel raccordo autostradale di Barcellona ci spiega l’accaduto: mentre percorrevano il raccordo autostradale hanno sentito un forte rumore ed hanno creduto di aver bucato o perso la ruota di scorta mentre in realtà gli avevano tirato un sasso. Si sono fermati per verificare e subito un’auto con 3 individui si è affiancata a loro, due sono scesi , uno ha incominciato a minacciare l’uomo, l’altro ha minacciato la moglie rimasta in cabina. Ad entrambi hanno preso il portafoglio con i soldi e i documenti e tutto quello che c’era nel cruscotto del camper. In nemmeno 5 minuti hanno compiuto una rapina! I nostri italiani si sono rivolti alla polizia ed hanno ottenuto l’autorizzazione a percorrere la via del ritorno, senza i documenti.
Domenica 9 marzo
Naturalmente abbiamo preso atto di quanto ci hanno detto e, per non incorrere in atti vandalici, abbiamo girato alla larga da Barcellona passando per Vic, LLeida e poi ridiscendere , sempre senza autostrada, fino a Carcaixent dove troviamo una area di sosta alla stazione.
Lunedì 10 marzo
Visto che le strade finora percorse sono buone continuiamo senza prendere l’autostrada. Il tempo è bello, c’è il sole che ci accompagna e a metà pomeriggio arriviamo ad Algeciras dove troviamo, davanti all’agenzia Gutierrez, un posto per sostare. Facciamo acquisti al carrefour, una buona cena e terminiamo la giornata. Domani alle 10 abbiamo il traghetto per il Marocco.
Martedì 11 marzo
Per tempo arriviamo al porto, tira molto vento ed il mare è molto mosso, ci avvisano che la nave porta ritardo e non sanno quando potremo partire. Alle 11 la nave attracca, siamo pochi camper e meno macchine, facciamo in un baleno e partiamo. Nel traghetto siamo veramente pochi, non c’è la fila per vistare i passaporti, facciamo un giro ma notiamo che hanno chiuso molti locali della nave e non possiamo accedere in molte zone ( sarà che è bassa stagione o perché hanno intenzione di pulire? bò ). Sbarchiamo ed incominciamo a trovare delle novità. Intanto hanno modificato l’itinerario per andare alla dogana, il percorso è molto più complicato, e quando arriviamo ai controlli ci sono file infinite di auto stracariche, sono dei marocchini che rientrano. E’ evidente che i doganieri hanno ancora da controllare le auto del precedente traghetto in considerazione che noi eravamo veramente molto pochi. Tanti, troppi doganieri; si confondono e tutto diventa un marasma. Tra una e l’altra auto ci sono tutte le masserizie che i marocchini hanno scaricato per i controlli, quindi non scorre la fila, i doganieri mandano gli autisti a presentare i documenti in un posto di polizia e successivamente, visto che nel posto di polizia non emettono alcun visto- ma guardano solo in faccia l’autista che corrisponda alla foto del passaporto – sic! tutti siamo costretti ad attendere che passi un’altro doganiere il quale ritira i documenti necessari al rilascio dell’autorizzazione; c’è un unico ufficio che stampa le 3 copie dell’ autorizzazione alla circolazione in Marocco. Insomma una bella confusione, con grande perdita di tempo e tanti turisti nervosi che assistono ad una specie di fiera, di mercato. Siamo distrutti dal caldo e dalla lunga attesa a noi ci pare di essere tornati indietro di almeno 10 anni…troppo caos. Finalmente lasciamo il porto e ci dirigiamo verso Moulay dove arriviamo giusti per dormire.
P.s. e pensare che siamo partiti alle 8 da Algeciras, preso il traghetto alle 11, sbarcati alle 12,30 locali, partiti dal porto alle 17,15 e…….arrivati alle 20 a Moulay che dista 125 chilometri dal porto. Ridicolo! 5 ore circa di attesa al porto.
Mercoledì 12 marzo
Restiamo a Moulay, facciamo spesa al mercato, comperiamo fragole e fichi d’india, totani e sogliole per il pranzo. Siamo in riva alla laguna, il sole splende e fa caldo, di pomeriggio facciamo una camminata nel grande piazzale panoramico del paese dove ci sono sempre ambulanti che vendono la loro mercanzia. Ci attira un gruppetto di persone che sono intorno ad un carrettino. C’è l’uomo che vende le lumachine cotte in un brodo caldo fumante. Ci invita ad assaggiarle, inizialmente diciamo no poi …ne prendiamo una tazza… eccellente sia le lumachine cotte ben bene nel loro brodo piccantino ( molto più saporite di quelle mangiate a Marrakech). Si è fatto sera e ritorniamo al campeggio, all’uscita vediamo un camper francese che conosciamo, ci avviciniamo e troviamo Renée ed il marito che hanno pagato e fanno ritorno in Francia. Peccato siamo molto dispiaciuti di non poter trascorrere un pò di tempo assieme, ci salutiamo e ci diamo appuntamento per il prossimo anno.
Giovedì 13 marzo
Partiamo di buona mattina e ci dirigiamo verso Marrakech dove ci sistemiamo vicino alla piscina. Telefoniamo a casa , un bagno in piscina e terminiamo la giornata. Venerdì 14 marzo
Anche oggi è una giornata di trasferimento, prendiamo l’autostrada e usciamo ad Agadir dove prendiamo la nazionale per andare al sud. Ci telefona il nostro amico di Tan Tan dicendoci che per circa un mese lavorerà nel piccolo porto di Tifnit che si trova a pochi chilometri nella riserva naturalistica di Sidi Wassay. Poiché gli abbiamo portato alcuni regali e vestiti per i figli decidiamo di incontrarci subito, quindi a Sidi Bibi ci fermiamo vicino alla rotonda in attesa di vedere il nostro amico che arriva dopo poco. Saluti, abbracci, consegna dei regali e poi ripartiamo salutandolo e ripromettendoci di andarlo a trovare a Tan Tan.Il campeggio, quasi tutto in pendenza, è inserito nella riserva quindi in un ambiente naturalistico e questa è anche l’unica caratteristica del campeggio. Trascorriamo la giornata facendo lunghe passeggiate in riva all’oceano.
Sabato 15 marzo
Arriviamo a Tiznit e…troviamo posto all’interno del campeggio comunale ( a gennaio e febbraio è sempre pieno !!!) sotto una pianta di arance. Il pomeriggio andiamo dal nostro amico calzolaio per farci riparare alcune scarpe. Ci accoglie- come loro abitudine- a braccia aperte e insiste per volerci ospiti a casa sua l’indomani. Non possiamo declinare l’invito ed accettiamo. Nella piazza centrale di Tiznit una gran folla accoglie una giovane futura sposa che festeggia l’avvenimento assieme ai tanti amici.
Domenia 16 marzo
Stamane andiamo a comprare alcuni regali per le bambine del calzolaio che, daremo assieme al pacco di cioccolatini che abbiamo portato dall’Italia.
Arriviamo a casa che sono le 13 e conosciamo la moglie e le figlie del calzolaio. Ci mettiamo comodi e facciamo una lunga conversazione ( ci intendiamo poco perché loro parlano arabo e solo qualche parola in francese ma l’importante è stare insieme e conoscere le abitudini dei nostri ospiti). Alle 15 incominciamo il pranzo a base di insalata marocchina, pesce arrosto in abbondanza e tanta frutta. Il nostro amico è contento che abbiamo accettato l’invito e assieme alla moglie e alle figlie ci fa vedere le fotografie del matrimonio e quelle di tutti i parenti, poi ci fanno vedere tutta la casa-un terratetto molto ben tenuto, in ordine e pulito poi , alle 19 ritorniamo al campeggio. Oggi abbiamo trascorso una giornata particolare ed in buona compagnia e ne siamo contenti.
Lunedì 17 marzo
La mattina la trascorriamo nel campeggio, e nel pomeriggio andiamo dal calzolaio e prendiamo le scarpe che ci ha riparato ma lui non sente ragioni…non vuole essere pagato. Noi insistiamo ma lui è irremovibile ci dice che è un suo regalo. Dopo aver tanto discusso facciamo un accordo: noi gli diamo i soldi per fare un regalo alle bambine, quindi non sono per il lavoro svolto ma perché noi vogliamo ringraziare la sua famiglia per la gentile ospitalità; mettiamo i soldi in una busta che consegniamo al calzolaio dicendogli di comperare alle bambine quello che loro desiderano. E così siamo tutti contenti. Salutiamo il nostro amico e finiamo la serata in città, passeggiando nelle strette viuzze piene di botteghe artigiane.
Martedì 18 marzo
Lasciato il campeggio ci rechiamo da Mustafà per far controllare l’lnb della parabola che ha sistemato Antero. Con l’occasione abbiamo anche da far controllare la pompa dell’acqua che ci resta sempre accesa. Per la parabola Mustafà non modifica niente perché va tutto bene, mentre per la pompa, smonta e rimonta non riesce a risolvere il problema e dice che deve essere cambiata la pompa. Noi lasciamo perdere, decidiamo di proseguire il nostro viaggio con la pompa che rimane accesa ( ..la teniamo spenta dalla centralina) e la faremo vedere quando ritorniamo a casa. Andiamo a Sidi Ifni per passarci qualche giorno sperando di trovare alcuni amici con i quali eravamo in contatto, infatti appena arriviamo ecco che ci vengono incontro Georgette ed Aimée e, nell’altro campeggio ci sono anche Marie Poule e Georges. Sistemiamo il camper , ci sono pochissimi camper , 7/10 per campeggio, moltissimi sono già ritornati verso nord.
Mercoledì 19 marzo
Altra sorpresa stamane; la pompa che prima rimaneva sempre accesa, ora pur rimanendo sempre in moto non fa arrivare acqua alle cannelle. Non sappiamo cosa fare, ci lamentiamo con i nostri amici che subito si rendono disponibile a sistemare il guasto. Come è possibile? Georgette ci dice che suo marito Aimée è un bravo meccanico e fa lavori di bricolage, quindi ne approfittiamo. Guarda attentamente, smonta la pompa, controlla il filtro, stacca i tubi dalla pompa poi dopo aver soffiato forte forte nei tubi rimonta il filtro , toglie dal tubo che aspira l’acqua dal serbatoio e che lo collega al filtro una guarnizione interna – dice che non serve, anzi da noia- poi, sicuro di aver sistemato il tutto rimonta la pompa, collega il tubo che aspira l’acqua dal serbatoio al filtro, lo stringe forte con una ciarpetta e con del nastro adesivo, mi dice di aprire tutti i rubinetti dell’acqua e… ecco che tutto funziona, una ultima prova si chiudono i rubinetti e la pompa si ferma, si riaprono e la pompa riparte si è tutto a posto. Il nostro amico dice che il lavoro potrebbe avere una scadenza e ci consiglia , quando siamo a casa, di far controllare il tutto da un tecnico. La sera, consueta passeggiata e sosta alla friggitoria delle ciambelle. P.S.. A giugno siamo andati dal tecnico che, dopo aver controllato il tutto ha detto che il lavoro fatto era perfetto, l’unica cosa è che la pompa ha meno forza di prima e fra un pò dobbiamo sostituirla.
Giovedì 20 – Mercoledì 26 Marzo
Prima di scender ancora più a sud vogliamo stare in compagnia dei nostri amici e così passiamo il tempo assieme. La mattina andiamo a fare lunghe passeggiate in riva all’oceano, il sabato andiamo al grande suq dove facciamo acquisti di frutta e verdura e assistiamo al festival (cavalli e cavalieri con i fucili ) come avevamo già visto a Dakhla. Naturalmente tutte le sere la consueta sosta alla friggitoria e alla pescheria per acquistare del buon pesce fresco. Domenica Marie Paul e Georges ci invitano all’aperitivo perché loro hanno deciso di passare qualche giorno a Tafraoute prima di fare rientro, anche noi vogliamo andare a sud ma Georgette e Aimée che hanno intenzione di lasciare Sidi Ifni giovedì ci chiedono di restare con loro così che giovedì loro andranno verso nord e noi verso sud. Mercoledì aperitivo con i nostri amici, la sera li salutiamo e ci strappano l’impegno a passare da casa loro quando faremo ritorno in Italia. p.s. Loro abitano vicino a Digoin che non è proprio nel nostro percorso di rientro in Italia.
Giovedì 27 marzo
Partiamo tutti, nel campeggio rimangono solo 5 camper, mentre loro vanno verso Agadir, noi andiamo verso Oued Chebika. Grosse nuvole nere ci accompagnano e quando arriviamo facciamo fatica a sistemarci a causa del terreno reso morbido dalla pioggia. Intanto tira un fortissimo vento che inizialmente manda via le nuvole ma poi ritornano gonfie d’acqua. Ci sono solo 3 camper , per il resto è una desolazione totale. Andiamo campeggio di El Ouatia almeno potremo essere riparati dal vento e, se piove possiamo andare in paese.
Venerdì 28 – Sabato 29 marzo
Due giorni di pioggerella fredda e insistente e tanto, tantissimo vento , insistiamo e restiamo qui anche perché il nostro amico- guardia costiera -ci ha telefonato dicendoci che ha finito il lavoro vicino ad Agadir e sabato rientra a El Ouatia definitivamente.
Domenica 30 marzo
Il nostro amico non si è visto deve essere ancora a lavorare a Tifnit, allora noi andiamo alle terme di Aybanou. Siamo solo noi come camperisti ci sono invece moltissimi locali che fanno picnic vicino al campeggio, sono tanti che quasi sembra una fiera. Stasera cena con un ottimo cous cous e domani decideremo dove andare. Lunedì 31 marzo
Andiamo verso l’interno e poi al nord oppure ritorniamo in riva all’oceano. Agadir la scartiamo, vogliamo restare in questa zona per fare la strada di ritorno passando da Fes. Ritorniamo a Sidi Ifni in attesa di sapere con certezza quando e se arriveranno a Marrakech i nostri parenti. Arriviamo a Sidi Ifni e nel campeggio dove ci sistemiamo ci sono solamente 3 camper; anche gli altri campeggi sono vuoti – si riempiranno per una/due notti quando arriveranno camper in gruppo.
Martedì 1 – Domenica 27 aprile
Per tutto questo periodo siamo rimasti a Sidi Ifni. Avevamo speranza che i nostri parenti venissero a trovarci: da qui in qualsiasi momento e velocemente potevamo andare a prenderli all’aeroporto di Marrakech; cosa che non è avvenuta per sopraggiunti impegni, così, giorno dopo giorno siamo rimasti qui. Le giornate hanno avuto quasi sempre la stessa caratteristica : la mattina la bruma risaliva dall’oceano, formava una cappa di umidità che spariva alle 10 quando il sole prepotentemente faceva la sua comparsa. Per tutta la giornata molto caldo e un pò di umido, la sera si rinfrescava e così via. Per noi che siamo sempre venuti all’inizio di gennaio ed abbiamo sempre trovato caldo secco , c’è sembrato che il clima fosse cambiato, invece, (come ci hanno detto qui) il periodo con maggiore umidità ( a causa dell’escursione termica giorno/notte) in riva all’oceano è nei mesi di aprile e maggio. Il nostro amico di Tan Tan ha finalmente finito il lavoro a Tifnit e ci è venuto a trovare portandoci del buon pesce. Tutti i sabati al suk abbiamo comprato verdura e frutta in abbondanza e tutti i giorni acquistato del pesce fresco al mercato. In questo periodo abbiamo trovato anche delle belle acciughe che abbiamo messo sotto sale da portare a casa. Sabato 26 è giorno di mercato; andiamo a fare un pò di scorta di frutta e verdura, abbiamo pulito il camper perché vogliamo spostarci e andare verso nord passando da Foum Zguid .
P.S. Il 10 aprile abbiamo festeggiato il compleanno di Mary. Abbiamo comprato dei dolcetti e sturato una bottiglia di champagne ( portato per l’occasione da casa).
Lunedì 28 aprile
Prendiamo la strada che da Guelmine porta verso l’interno, è stretta ed anche un pò rovinata, negli anni qui hanno fatto ben poco. Superiamo il bivio per Amtoudi e proseguiamo perché vogliamo andare nel campeggio ad Akka. Non c’è nessuno e non offre un granché, quindi proseguiamo. Alle 15 siamo a Tata nel campeggio comunale ma non c’è anima viva, da una porticina escono 2 ragazze che ci dicono di sistemarci come e dove vogliamo poi verrà l’incaricato. Cerchiamo un pò di ombra che troviamo accanto al casotto che veniva utilizzato per lavare le stoviglie e che ora vediamo pieno di coperte e quindi adibito a dormitorio . Il piazzale dove sostano i camper è in restauro e la temperatura oscilla da 42 a 45 gradi! Il tempo di mettersi il costume ed andiamo subito in piscina dove naturalmente siamo soli…bene possiamo goderci tutta la grande piscina sotto il sole cocente. Alle 19 una passeggiata in centro ma il caldo -per noi – è insopportabile tanto che alla sera fa ancora molto caldo e fino alle 24 la temperatura non scende sotto i 30 gradi. Anticipiamo il nostro itinerario e magari ci fermiamo per più giorni dove il caldo è più sopportabile.
Martedì 29 aprile
La strada che porta verso Foum Zguid offre un magnifico panorama , siamo soli, no in realtà incrociamo un camper di francesi e poi nulla più. Anche a Foum tanta desolazione e tanto caldo , proseguiamo sulla R111 fino al bivio per la 108 la strada che arriva a Agdz dove speriamo di trovare meno caldo di qua. Una sorpresa ci attende: superato il bivio troviamo la strada R108 completamente sterrata perché stanno rifacendo l’asfalto fino a Agdz e ci sono solo camion che fanno la spola tra un cantiere e l’altro. Tantissime buche, tantissima polvere dobbiamo procedere con molta cautela e andare lentamente che disastro questi 70 chilometri! Speriamo che per il prossimo anno la strada sia completamente riasfaltata, altrimenti da qui non è consigliabile passare. E così, piano piano, arriviamo a Agdz. Sono le 20 ci sistemiamo sotto le palme; siamo solo 2 camper in tutto il campeggio.
Mercoledì 30 aprile – Sabato 3 maggio
Stamane sono partiti i francesi e siamo rimasti soli, però ogni giorno vediamo 5/6 fuoristrada che arrivano, montano le tende per la notte e poi la mattina dopo ripartono per andare nel deserto a Zagora. Invece arrivano pochissimi camper; per tutto il periodo che stiamo qui ci sono 2 o 3 camper e sono tedeschi e olandesi. Meno male che in questo campeggio c’è una piscina , dove tutti i giorni possiamo rinfrescarci, perché continua a fare molto caldo, ci sono oltre 40° ed anche un forte vento che viene dal deserto che ci toglie il respiro. Venerdì gli addetti del campeggio e dell’albergo ci allietano con musica e canti , creando una bella atmosfera. Anche qui non possiamo resistere più di tanto, andremo verso nord sperando di trovare un clima meno torrido.
Domenica 4 maggio
Partiamo, direzione Rissani-Errachidia. La strada passa per Nkoub e Alnif ed è tremenda a causa delle grosse buche, grandi come voragini, per tutti i circa 270 chilometri e cioè fino a Rissani dove arriviamo dopo 7 ore. Niente sosta proseguiamo per andare al camping Tissirt a Errachidia. La strada ora è molto ben tenuta e si scorre velocemente. Ai lati della strada innumerevoli alberghi di lusso, grandi e, come vediamo, anche pieni di turisti ci sono diversi pullman e molti fuoristrada. Arrivati al piccolo e grazioso campeggio che si trova in un vallone di una grande palmeraia ci sistemiamo al riparo degli alberi. Il campeggio è ben tenuto, accogliente e …piccolo.
Però ha un pregio, oppure è un difetto ? Non si prende la linea telefonica e nemmeno internet per poter telefonare dobbiamo andare vicino alla strada 50 metri in alto e con il caldo che fa viene la voglia di non telefonare ad alcuno. Il gestore è gentile e simpatico ci spiega come andare dentro la palmeraia, vedere l’acqua del fiume regolamentato ed anche le varie coltivazioni. La sera arriva un fuoristrada con una coppia di italiani. Domani andranno a Merzouga per una escursione veloce nel deserto, poi ritorneranno verso Tangeri dove hanno il traghetto prenotato per il 10 di maggio. Il caldo del pomeriggio si è stemperato con il calar del sole. Possiamo cenare all’aperto e ci facciamo portare un piatto per noi strano: datteri cotti in olio di oliva. Come sono? Dolci, appiccicosi con moltissime calorie ma…buoni. Poi ci accontentiamo di un risotto in bianco. Anche stasera nel campeggio siamo 2 camper e 1 fuoristrada. Possiamo dormire senza sudare…che bellezza.
Lunedì 5 maggio
Se ieri eravamo in pochi oggi siamo rimasti soli. Noi andiamo a vedere la palmeraia e scopriamo un nuovo mondo affascinante. Una deviazione dell’acqua del fiume permette di irrigare i campi dentro la palmeraia, e l’acqua viene regimentata attraverso delle chiuse che vengono aperte ad intervalli durante l’arco della giornata. Nei campi viene coltivato di tutto, le palme sono da frutto e già formano grappoli di datteri, l’acqua che scorre rumorosa fa anche delle piccole cascatelle ed il sole si intravede appena attraverso il fitto del palmeto. Siamo contenti per aver visto anche questa palmeraia; nel campeggio si sta bene ed il caldo non è mai opprimente. Alla sera, mentre ci gustiamo una tagine di pollo arrivano 2 camper di tedeschi. I nostri cellulari, che abbiamo lasciato accesi perché ogni tanto una tacca compare nello schermo del cellulare, si mettono a squillare. Sono le 2 di notte ci alziamo di fretta e non prendiamo la linea. Siamo preoccupati è possibile che ci abbiamo mandato qualche messaggio i nostri figli o telefonato i parenti per qualcosa di preoccupante?. Proviamo a dormire ma non ce la facciamo; alle 6 ci prepariamo per partire ed andare in un campeggio vicino dove si prende la linea , così potremo sentire i nostri figli.
Martedì 6 maggio
Lasciamo con rammarico questo posto che ci è piaciuto e dove siamo stati bene, appena ritornati sulla statale accendiamo i cellulari e subito ci arrivano 2 messaggi del gestore che ci dice che ci hanno telefonato alle 17 di ieri. Telefoniamo ai nostri figli che ci rassicurano…erano loro che ci salutavano ma non hanno potuto mettersi in contatto. Tutto bene quello che finisce bene. E così siamo arrivati alla source bleu di Meski dove troviamo solo 1 tenda. Il fiume è quasi secco, facciamo un giro nel campeggio e poi riprendiamo la strada fino ad arrivare al campeggio Timnay che si trova a 1600 metri di altitudine. Siamo al fresco e ci riposiamo, in lontananza le cime innevate delle montagne fanno da cornice alla pianura dove si trova il campeggio.
Mercoledì 7 maggio
Abbiamo dormito bene ( anche se durante la notte ha tirato un forte vento ed ha piovuto). L’albergo del campeggio è stato restaurato e reso molto accogliente e la piscina, completamente rinnovata invita a fare un bagno. La pubblicità del campeggio indica che è inserito in una vasta area protetta dove verrà creato un nuovo piccolo campeggio con la possibilità di pescare le trote, vedere gli animali eccetera. Chiediamo al gestore la strada per vedere quanto pubblicizzato e ci dice che ancora ( sono 2 anni) è in fase di preparazione e forse il prossimo anno sarà realizzato. Al momento esiste un piccolo laghetto per la pesca no-kill e niente altro. Andiamo e facciamo una lunga passeggiata di oltre 3 chilometri, noi dubitiamo fortemente che verrà sistemato per il prossimo anno.
Giovedì 8 maggio
Proseguiamo per Azrou. La strada di montagna ci offre un bel panorama siamo nella foresta dei cedri e superiamo i 2000 metri . Quando arriviamo nello spiazzo al valico della montagna dove altre volte abbiamo trovato le famose bertucce della foresta di cedri notiamo tanti casottini pieni di souvenir, noccioline, ricordi ecc e… niente bertucce.
Cambia tutto, questo posto una volta era sufficientemente desolato e selvatico, oggi è diventato preda del turismo. Discendiamo e quando vediamo che il bosco si fa più fitto ci fermiamo con la speranza di vedere arrivare le bertucce. Evviva ecco che arrivano e noi svelti a fare le fotografie di rito. Proseguiamo fino ad arrivare a Azrou, superiamo il fantasmagorico campeggio alla “ Disneyland “ ed entriamo nel campeggio Amazigh, piccolo, pulito, accogliente e in un campo di ciliegi!. Appena sistemati, ordiniamo per cena trote arrosto, una specialità del gestore molto gentile e disponibile.
Nell’attesa andiamo alla ricerca di ciliegie mature. Aspettiamo il calar del sole in compagnia delle galline che scorrazzano libere e controllate a vista dal gallo, mentre due anatre sguazzano nel piccolo canale pieno d’acqua e molte cicogne volano sopra le nostre teste e rientrano nei nidi che hanno costruito nei tetti delle case. n.b. Le trote, entrambe grandi, grosse, gustose e buonissime erano : una con riso, funghi e patatine, l’altra sempre con riso, carote e zucchine.
Venerdì 9 maggio
Anche qui manca qualcosa, non prendiamo internet! comunque passiamo una bella notte freschi, di giorno fa un bel caldo ed il cielo è terso. Anche oggi, dopo aver fatto una passeggiata e visto dove sono le cicogne ci leviamo la soddisfazione di cogliere e mangiare quelle poche ciliegie mature che si possono prendere. Qui il campeggio è pieno ( 10 camper) ma il silenzio è assoluto, la giornata è di riposo, ci godiamo il panorama, il caldo ed il fresco serale.
Sabato 10 maggio
Abbiamo pensato di trascorrere un pò di giorni in Spagna e Francia quindi lasceremo il Marocco un pò prima di quanto preventivato. Saltiamo le soste di Fes, Meknes , Moulay Idriss e Volubilis, città e posti che abbiamo visto altre volte. Pensiamo di fare una sosta intermedia in un campeggio che la guida francese dice essere bellissimo con una piscina bellissima. Salutiamo il gestore ripromettendoci di tornare qui perché ci siamo trovati molto bene. Superiamo le città imperiali e attraversiamo le montagne fino ad arrivare ad un bellissimo campeggio che si trova proprio lunga la strada. Ha ristorante, bar e piscina ed è ben tenuto.Ma oltre ad essere lungo la strada, non ci sono piante quindi saremo sotto il sole per tutta la giornata…no proseguiamo per andare a Moulay Bousselham. Prima di arrivare all’innesto con la nazionale n.1, il navigatore ci indica di girare a sinistra restando sulla nazionale e andare a Suk El Arbaa , noi invece continuiamo sulla N1 e ne percorriamo circa 1 chilometro. A questo punto il navigatore indica di nuovo girare a sinistra in una strada che si ricollega alla P4219 ( anziché proseguire per la P4206 che conduce alla P4208),così da tagliare il percorso. Anche se non siamo troppo convinti diamo retta al navigatore e ci immettiamo nella strada che inizialmente sembra in buono stato. Inizialmente…………..sembra in buono stato, ma dopo nemmeno 500 metri la strada si stringe ( non ci permette di tornare indietro) e sparisce l’asfalto, anzi in alcune parti della strada ne rimane un pò, talvolta è solo nel centro della strada, altre volte ci sono solo pezzi di asfalto ai lati e tutto intorno buche, voragini e tanta sabbia. Una strada veramente schifosissima, dobbiamo percorrerla a meno di 20 chilometri l’ora e dentro il camper sembra che si rompa tutto. Finalmente arriviamo a Lalla Mimouna sulla P4208 e la strada ritorna normale, e ci troviamo nel bel mezzo di un suq. Per passare facciamo abbastanza fatica. Ci sono rimasti soltanto 25 chilometri e poi saremo di nuovo nella laguna di Moulay. Proprio vicinissimo all’entrata dell’autostrada ci sono molti venditori di frutta, noi approfittiamo per comperare delle ottime albicocche, susine, nespole, cocomero e…le famose fragole di Moulay grosse come albicocche. Arriviamo al campeggio , siamo veramente pochi, al massimo 10 camper quindi possiamo metterci dove più ci aggrada. Sistemati, andiamo al ristorante del campeggio ma ( poiché hanno aperto un ristorante proprio vicino al campeggio) , qui non viene più svolta alcuna attività, nemmeno il bar. Ci arrangiamo con quello che abbiamo e mangiamo tanta, tanta frutta.
Domenica 11 maggio – Giovedì 15 maggio
Qui stiamo veramente bene, non c’è umidità, c’è caldo giusto e senza confusione. Trascorriamo i giorni andando a comprare il pesce quando rientrano i pescatori la mattina, il pomeriggio facciamo delle belle passeggiate e a cena andiamo nel piccolo centro di Moulay. Ma…c’è in agguato una nuova sorpresa, la laguna si asciuga 4 volte durante il giorno ( per le maree) e l’aria si riempie di piccoli moscerini neri che pizzicano a più non posso. Siamo continuamente a scacciare queste specie di piccole zanzare fino a quando Antero non si riempie di ponfi a causa delle punture. E’ tutto un grattarsi e a nulla vale mettere la pomata antistaminica; ogni puntura fa la bolla e grattandola esce il pus ma resta una ferita sulla pelle. Avevamo pensato di rimanere qui almeno per 2 settimane e lasciare il Marocco alla fine di maggio, non è possibile, decidiamo di partire e fare un bel giro in Spagna e, arrivati in Francia andare a trovare i nostri amici.
Venerdì 16 maggio
Lasciamo di corsa Moulay e le sue zanzare, alle 11 il traghetto dovrebbe partire ma non lo vediamo arrivare da Algeciras, ci dicono che ha molto ritardo a causa del forte vento. Poi, finalmente alle 13 attracca, scarica le auto e alle 14,30 possiamo partire anche noi.
Fine viaggio in Marocco