Valencia tra passato, presente e… tapas
Ho dormito all’hotel Florida, alle spalle di Plaza del Ajuntamento che è la piazza principale della città. Nell’albergo – piccolo ma pulitissimo – ci sono vari depliant per i posti da visitare o sconti per serate, l’addetto alla reception era molto disponibile e competente nel dare informazioni. Per il cibo ci sono molte possibilità di risparmiare; i prezzi in media sono più bassi dei nostri. Consiglio la catena “100 montaditos” dove si possono comprare panini per 1 euro e dove una bevanda va dagli 1,2 agli 1,7 euro: insomma mi sono sentita ricca! Per la colazione, valutate se prenderla in albergo (nel caso non sia già compresa nel vostro pacchetto) perché fuori risparmiate: molti bar fanno delle offerte e si parte dalla coppia “pasta ed espresso” a 1,50 euro da McDonalds. Sul “cosa vedere”, faccio alcune valutazioni personali. Premetto che a Valencia esiste la Valencia Card – disponibile in vari tagli differenziati per numero di giorni di durata e utilizzo o meno dei mezzi di trasporto – che permette l’accesso gratuito o scontato in molti musei e negozi convenzionati; io ho scelto la versione “7 giorni senza trasporto”, (dato che mi sono mossa quasi sempre a piedi aiutata anche dal tempo bellissimo) pagandola 10 euro e prendendola all’aeroporto appena arrivata.
Dato che Valencia ha oltre duemila anni di storia e si sono conservati numerosi reperti delle varie epoche, consiglio:
il Museo de Preistoria dove ci sono reperti dalla preistoria fino all’età dei Romani, soprattutto secondo me interessanti le monete; il Museo de la Almoina dove ci sono resti di epoca romana (la zona del foro e del cardo e decumano massimo; ci sono pannelli che illustrano la vita della città all’epoca della dominazione romana); il Museo de la Ciudad con reperti anche di epoca visigota, musulmana e cristiana; il Museo de Historia de Valencia, che copre tutte le epoche sia con reperti d’epoca sia con filmati e pannelli che ricostruiscono la storia cittadina nei vari secoli aiutando a capire la funzione di un oggetto nel contesto storico di riferimento. Da bolognese non ho potuto fare a meno di visitare due “porte” della città aperte al pubblico, rispettivamente le Torri di Quart e le Torri di Serranos; in entrambe molto bello il panorama della città che si può vedere.
A Valencia c’è una grande passione per la corrida; consiglio di visitare il museo Taurino (dove a star simpatico è il toro, poverino gliene fanno di ogni da quando lo individuano come toro da corrida) e la Plaza de Toros con l’arena dove si fanno le corride.
Per quanto riguarda l’età moderna è da visitare l’IVAM – acronimo che indica il Musero di Arte Moderna; la collezione permanente parte da artisti come lo scultore Julio Gonzalez – esposte sue opere realizzate in ferro saldato – e il pittore Joaquin Sorolla, arrivando fino agli anni Settanta del Ventesimo secolo. Interessante anche l’edificio che ospita ilmuseo, una fortezza medioevale; in una sala sono visibili resti delle mura di Valencia, resti eccezionali dato che le mura furono in gran parte demolite un secolo fa.
Valencia è la città dello strablasonato architetto Calatrava, ed ho approfittato per visitare la sua “creatura”, la città delle Arti e delle Scienze. Detto francamente, non è questo il solo motivo sensato per cui uno può aver voglia di visitare la città; è una cattedrale nel deserto, e la curiosità o ammirazione per gli elementi architettonici è affiancata dalla pochezza qualitativa dei musei e strutture che la compongono. Il Museo delle Scienze è un parco divertimenti per bambini di ogni età, ma l’impressione che ne ho ricavato era di un luogo di svago e non invece di un contesto dove poter crescere sul piano culturale e formativo. Inaspettatamente per me ho trovato interessante l’ Oceanografic dove ho dato sfogo alla voglia di fotografia, incuriosita dai pesci di tutti i tipi, cetacei e altre “creature del mare” che lì sono ospitate. Ci sono anche due “vasche-corridoio” dove pesci e squali nuotano sopra la nostra testa.
Valencia è ricca di ponti sotto i quali scorre… l’erba: il corso del fiume Turia fu deviato alla fine degli anni Cinquanta dopo che un’esondazaione fece danni ingenti. Adesso è un bellissimo percorso per fare passeggiate; ci sono vari parchi, spesso con sculture al proprio interno o con giardini tematici.
Il mio consiglio è di visitare Valencia perché molto ricca sul piano culturale, con prezzi anche popolari e quindi “vacanza per tutti”, ben servita dai mezzi pubblici e – last but not least – con un sole che aumenta le nostre endorfine e ci regala buonumore.