Thailandia e isole

Viaggio zaino in spalla a Bangkok e nelle isole thailandesi
Scritto da: Angi06
Partenza il: 18/12/2013
Ritorno il: 31/12/2013
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
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Sono una ragazza di 29 anni e ho deciso di intraprendere questo viaggio da sola.

18 dicembre: partenza da Milano Malpensa con Quatar Airways, scalo a Doha.

BANGKOK: 19 dicembre

Arrivo a Bangkok. Sono arrivata dopo la mezzanotte, per cui non potevo prendere lo Skytrain che dall’aeroporto porta in città, perché a quell’ora è chiuso. Ho dovuto prendere un taxi, partono dal piano seminterrato dell’aeroporto. Sono circa 40 minuti di strada per raggiungere BKK e l’autista guidava in modo folle, come tutti in Thailandia del resto; quando ci stavamo per avvicinare alla destinazione che gli avevo indicato, ha cercato di dissuadermi dicendomi che l’ostello non si trovava in una buona zona. Io per fortuna sapevo che non era vero, avevo letto varie recensioni su Hostelworld ed erano positive. Successivamente avrei scoperto che molti tassisti o autisti di touk touk si comportano in questo modo perché vorrebbero indirizzarti verso altri alberghi di loro conoscenti. Io semplicemente ho rifiutato e non ha insistito, portandomi alla destinazione richiesta. L’ostello che avevo scelto era veramente molto carino e lo consiglierei (Khaosan Immjai).

20 dicembre

Sveglia e colazione all’ostello; il ragazzo alla reception mi ha consegnato una mappa e mi ha consigliato i templi principali da visitare. Si possono raggiungere tranquillamente a piedi ma io ho preferito andare in touk touk. Anche in quel caso l’autista ha tentato di “sviare” il mio tragitto dicendomi che i templi erano chiusi a causa delle manifestazioni in corso (per portarmi in altri posti es. negozi di suoi amici). In realtà io sapevo che non c’era alcuna manifestazione quel giorno e che i templi erano aperti, quindi ho chiesto di portarmi in ogni caso. I templi sono molto belli da visitare, suggerisco di portare una maglietta a maniche lunghe da mettere all’ingresso e sandali da togliere facilmente (si può entrare solo scalzi). Io ho visitato: il Palazzo Reale, Wat Arun e Wat Pho. Tornando a piedi sono passata da Khaosan Road, la via dei “backpackers”, dove ci sono tantissimi negozietti e bancarelle dove comprare vestiti di ogni genere, gioielli, accessori e oggetti vari a pochi euro. Sono tornata di nuovo anche la sera, quando tutti i bar e i ristoranti si riempiono di giovani viaggiatori. Dopo un massaggio Thailandese fatto in uno dei tanti centri massaggi che si susseguono nella via, ho cenato in una piccola bancarella di strada con il famoso Pad Thai (tipico piatto di noodle, verdure e gamberi) e birra thailandese. Seduta ad un tavolino ho conosciuto una ragazza tedesca che stava viaggiando da sola come me e che il giorno successivo sarebbe partita per un viaggio di un mese in Cambogia, Laos e Vietnam.

KOH TAO 21 dicembre

Aereo per Surathani, per raggiungere Koh Tao. Non consiglierei di raggiungere l’isola in questo modo, quando avevo prenotato il volo interno da casa mi sembrava il percorso più veloce, in realtà per raggiungere il porto di Surathani dall’aeroporto ho impiegato tantissimo tempo con il bus. Poi da lì ho preso un battello per Koh Tao, che prima di arrivare si ferma anche nelle prime due isole (Koh Samui e Koh Phangan). Ho impiegato una giornata intera per arrivare a destinazione, quindi suggerirei piuttosto di andare in bus da BKK a Chumpon e poi da lì prendere il battello per Koh Tao. Attenzione al meteo: quando ho preso il battello il mare era molto molto mosso e ha impiegato il doppio del tempo, mentre praticamente tutti hanno vomitato! A Koh Tao ho alloggiato al Central Hostel, che sconsiglio. Suggerisco di non prenotare nulla in anticipo, sul posto e verso la zona di Sairee Beach ci sono diversi resort e bungalow dove alloggiare a prezzi bassi. La sera per riprendermi dopo la traversata impegnativa ho deciso di concedermi una manicure in uno dei tanti centri estetici che in Thailandia sono ovunque.

22 dicembre: visita di Sairee Beach; avrei voluto fare un’escursione di snorkelling o diving (l’isola è famosa principalmente per le immersioni), ma purtroppo il mare era molto mosso e non ho potuto. Anche la sera sono tornata a Sairee Beach dove si trovano la maggior parte dei localini. Inoltre lungo la spiaggia ci sono diversi ristoranti che offrono ricchi buffet di pesce e verdure a pochi euro. La vita notturna è abbastanza rilassata, ma non mi ha fatto impazzire, forse per il fatto che l’isola è frequentata da giovani inglesi molto chiassosi e tutti i bar proiettavano partite di calcio su maxischermi.

KOH PHANGAN: 23 dicembre

Partenza per Koh Phangan in battello. Non avevo ancora prenotato nulla perché a causa delle feste natalizie, quasi tutti gli ostelli richiedevano una prenotazione minima di 5/7 giorni. Dopotutto è stata una buona scelta: a Baan Tai, un piccolo villaggio tra il porto e Had Rin, ho trovato un ostello abbastanza carino, sulla spiaggia, con vari bungalow e piscina. Ho affittato un bungalow tutto per me allo stesso prezzo della camerata, pulito e comodo. In quell’ostello ho conosciuto un gruppetto di ragazzi di varie nazionalità e avrei trascorso i giorni successivi con loro. La sera dopo alcuni drinking game siamo andati ad Haad Rin, dove si celebrano le famose Full Moon Party. La spiaggia enorme è completamente piena di bar e baracchini che vendono i cocktail serviti nei “buckets”, musica altissima, spettacoli di fuoco sulla spiaggia e gente che beve e balla.

24 dicembre

Abbiamo deciso di noleggiare dei motorini per due giorni ed esplorare l’isola. Siamo andati a Phaeng Waterfall, dove si può fare trekking sulla cascata e raggiungere un punto panoramico; poi abbiamo raggiunto la spiaggia Haad Sadet, molto tranquilla e selvaggia, rilassante. Per la cena di Natale abbiamo scelto un semplicissimo ristorantino sulla strada principale di Baan Tai: Thai Barbecue con buffet di carne, pesce e verdure cucinate direttamente al tavolo su un particolare braciere alla modica somma di 3 euro! Questa è stata forse la migliore cena in Thailandia, a volte i posti che sembrano più modesti possono sorprendere! La sera siamo andati alla Jungle Experience, una festa che si tiene nella giungla una volta al mese. Nonostante venga proposta come una festa di musica techno, in realtà è molto commerciale e frequentata da moltissimi giovani.

25 dicembre: visita alla spiaggia di Haad Salad e relax. La sera siamo tornati di nuovo ad Haad Rin per la Full Moon Party di Natale e la spiaggia era pienissima come la prima sera. Il giorno successivo avrei inziato il viaggio per Koh Lanta.

KOH LANTA: 26 dicembre

Questa giornata è stata dedicata interamente al viaggio da Koh Phangan (sul Golfo di Thailandia) a Koh Lanta (dall’altra parte della penisola, sul mar delle Andamane). Il viaggio si è svolto in parte in pullmino, in parte in barca. E’ molto semplice organizzare spostamenti da una parte all’altra del Paese in una qualsiasi delle tante agenzie di viaggio che si trovano un po’ ovunque. A Koh Lanta ho alloggiato al Non La Mer Hostel, un ostello carino e rilassante, l’ideale per riposarsi un po’ dopo i vari festeggiamenti di Koh Phanghan. La sera ho cenato in uno dei ristoratini a Long Beach, una lunga spiaggia di sabbia con un’atmosfera rilassata e semplici strutture turistiche.

27 dicembre: Avrei voluto dedicare questa giornata alla visita dell’isola, magari con una delle tante escursioni in barca che vengono proposte, ma ero abbastanza provata dalle serate precedenti e quindi ho deciso di rilassarmi per tutto il giorno a Long Beach.

KOH PHI PHI: 28 dicembre

Partenza per Phi Phi Don. L’archipelago delle isole Phi Phi è composto da 6 isole tutte disabitate ad eccezione di Phi Phi Don, l’isola più grande, famosa principalmente per la vita notturna. Quando sono arrivata sono rimasta praticamente sconvolta dal contrasto tra la bellezza del luogo e il suo sfruttamento turistico. Il porto è un’accozzaglia di barche e battelli di varie dimensioni, persone e baracche ammassate le une sulle altre, piccole stradine puzzolenti che mi hanno ricordato vagamente le baraccopoli che avevo visto a Nairobi. Destreggiandomi tra la folla sono riuscita a raggiungere l’ostello che avevo prenotato, il Blanco Beach Bar, che si trovava dalla parte opposta rispetto al porto. L’ostello era abbastanza carino, la pulizia non era il suo punto forte, ma d’altro canto era proprio sulla spiaggia di Loh Dalum Bay, con un bar annesso e il proprietario era molto disponibile. Ho passato il pomeriggio in spiaggia a rilassarmi, non è consigliabile fare il bagno in quella zona perché l’acqua è abbastanza sporca a causa dello sfruttamento turistico.

29 dicembre

Ho preso l’escursione in barca alla famosissima Maya Bay, la spiaggia resa celebre dal film di Leonardo Di Caprio “The Beach”. L’escursione includeva anche la visita ad alcune baie nascoste tra le Phi Phi Islands e forniva l’attrezzatura per fare snorkelling, oltre al pranzo. Per quanto riguarda Maia Bay, dimenticatevi quello che avete visto nel film e le immagini paradisiache in Internet. O meglio, la spiaggia conserva la sua bellezza naturale, ma la quiete è disturbata da tutte le barche delle escursioni organizzate che sostano tra le sue acque azzurrissime. A parte questo rimane comunque una meta carina da visitare, inclusa la giungla retrostante dove è possibile fare una passeggiata e visitare il luogo dove si è svolta la famosa scena in cui Leonardo Di Caprio si tuffa da uno scoglio. La sera ho cenato con altri viaggiatori che avevo conosciuto nell’ostello, in un ristorantino con Curry Verde Thai. Poi ho potuto conoscere la vita notturna di Phi Phi Don, tutta concentrata a Loh Dalum Bay, dove si trovano un’infinità di bar che sparano musica altissima, luci esagerate e puzza di benzina derivante dai generatori di corrente.

30 dicembre

Phi Phi non è una meta che consiglio per i motivi sopra citati, tuttavia se deciderete di visitarla suggerirei di non trascorrervi più di due notti. Io purtroppo non avevo abbastanza tempo per organizzare qualcos’altro per cui il giorno seguente ho preso un’altra escursione in barca, questa volta a Bamboo Island e ad altre baie dell’arcipelago. E’ stata molto piacevole, anche se tutto a Phi Phi sembra eccessivamente turistico e artificiale, come un finto paradiso racchiuso in una palla di vetro, dove non puoi fare nulla in autonomia, tutto deve essere organizzato in itinerari standard. In questa sera ho cenato con altri ragazzi in un baracchino sulla strada, con un delizioso Thai Basil Chicken e poi abbiamo esplorato altri bar spostati un po’ più nell’interno e un po’ più tranquilli rispetto al fracasso della spiaggia.

31 dicembre

Trasferimento in barca a Krabi per prendere il volo interno per BKK e ritorno a casa.

Considerazioni finali: la Thailandia è un Paese molto sicuro e molto semplice da girare, anche per una donna che viaggia da sola. E’ uno dei Paesi più comuni tra i backpackers per cui è facile conoscere altri viaggiatori. L’ideale sarebbe avere più tempo, magari alcuni mesi per visitare tutto il sud-est asiatico (Laos, Cambogia, Vietnam, Malesia, Singapore, per i più avventurosi anche Birmania e Filippine). Io purtroppo avevo a disposizione pochi giorni e ho limitato il viaggio alle isole. E’ stata una bellissima esperienza, ma suggerirei di non perdere il nord della Thailandia e di avventurarsi anche nelle isole meno conosciute ma più autentiche.



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