Giretto in Iran del sud

Alla scoperta di tutta la parte meridionale del Paese con bambina al seguito
Scritto da: SimonaBrassesco
giretto in iran del sud
Partenza il: 18/04/2014
Ritorno il: 27/04/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Informazioni utili prima di partire

Visto: si può prendere all’arrivo e dura 15 giorni, la procedura non è complicata, si paga 50 euro a testa. Chiedono anche di verificare un’assicurazione medica, altrimenti la fanno fare loro al costo di 48 euro. Noi gli abbiamo fatto vedere la tessera sanitaria italiana (!) e se ne sono stati.

Guida/autista: ci è stato consigliato da un amico andato in Iran prima di noi, ed è la guida che accompagna i gruppi di Avventure nel mondo. Parla italiano benissimo, e’ molto simpatico e di una estrema gentilezza… Moustafa ci ha accompagnato con la sua macchina ovunque volessimo ed è stato con noi dalla mattina alla sera, guidandoci ma anche accompagnandoci ovunque. L’itinerario l’abbiamo fatto noi in linea di massima ma poi riveduto e corretto durante il viaggio con il suo aiuto e consigli.

Hotel: prenotati tutti dalla nostra guida strada facendo, alberghetti carini e puliti, sullo stile di viaggi avventure. A volte aveva difficoltà a trovare perché aprile e’ alta stagione, e abbiamo dovuto fare qualche cambiamento, ma sempre in meglio alla fine! Il bello del viaggio e’ anche questo!

Soldi: causa embargo non si possono usare carte di credito o bancomat. Abbiamo portato euro in contanti e cambiati in loco (da un tipo per strada consigliato dal nostro autista). Per il resto l’embargo deve essere finto perché c’è tutto, coca cola in testa…

Prezzi: mediamente spendiamo sui 30/40 euro la camera tripla con bagno, e sui 10 euro a testa per cenare.

Abbigliamento: pantaloni lunghi, e maglia a manica lunga, per le donne la maglia deve essere larga e coprire il sedere. Inoltre, le donne devono portare un foulard in testa (qualunque sciarpina va bene).

Clima: a fine aprile si stava benissimo, di giorno con il sole un po caldo nelle ore centrali, soprattutto per me che dovevo stare sempre coperta, ma il caldo secco non da fastidio. Non abbiamo mai usato il condizionatore. L’aria è davvero molto secca, le labbra ci si sono screpolate un sacco!

Cibo e igiene: tutto perfetto, abbiamo mangiato e bevuto di tutto, i posti erano sempre molto puliti e come igiene assolutamente ottima, bevevamo tranquillamente l’acqua di strada che è sempre a disposizione bella fredda, e ci riempivamo le bottiglie. Come cibo, i loro piatti sono molto sani e cucinati in modo salutare, a base di carne, pesce, verdure, accompagnati da riso e pane particolare cotto a pietra, si mangia piuttosto bene e si spende poco. Lungo le strade e nei siti turistici si trovano paninoteche e kebabbari, e piccoli market dove comprare bibite, acqua, e snacks, per pranzo di solito facevamo così senza perdere troppo tempo al ristorante.

Per il resto, si trova di tutto qui, non c’è bisogno di portarsi troppa roba. Noi abbiamo viaggiato con la ns bimba di 3 anni e ci siamo trovati sempre bene. Gli iraniani sono molto gentili, ospitali e disponibili, e molto amichevoli…

Viaggio

18 aprile

Arriviamo a Shiraz alle 2 del pomeriggio, con il volo Air Arabia da Sharjah (viviamo a Dubai in questo periodo…), facciamo i visti e dopo i controlli incontriamo il nostro autista all’aeroporto. Ci è simpatico fin da subito, ci prende in giro per i nostri abbigliamenti arabi (siamo in tunica e abaya), e andiamo a lasciare i bagagli all’hotel Hafez in pieno centro. Poi siamo andati a piedi alla Cittadella Arg E Karim Khan, con una breve corsa in taxi al Mausoleo di Hafez dove abbiamo preso un te in giardino, e poi a visitare una Casa antica di cui non ricordo il nome, molto carina. Shiraz e’ una cittadina tranquilla, verde, piena di giardini, ci è piaciuta anche se non ci ha colpito così tanto. Sono contenta di aver iniziato il viaggio da qui perché è il posto che ci è piaciuto meno alla fine.

A Cena siamo andati in un posto molto figo vicino alla porta del Corano, un ristorante a tre piani in cui servono cibi diversi ad ogni piano… Siamo andati al piano interrato dove servono piatti tradizionali in un ambiente soffuso, e si mangia per terra con cuscini. Molto carino ma pieno di turisti. Abbiamo comunque cenato molto bene.

19 aprile

Stamattina andiamo subito a Persepoli, circa 40 minuti da Shiraz. Il sito e’ una meraviglia, indescrivibile… Fa caldo qui, non c’è ombra, ma non lo sentiamo quasi e camminiamo in giro per tutto il sito, con Aurora in braccio o spalletta un sacco di volte, e ci arrampichiamo anche sulle colline dalle tombe da cui si vede tutto il sito. Ci sono turisti ma non è pieno come mi aspettavo, e soprattutto si perdono in tutto il sito che è piuttosto esteso. Lo giriamo tutto con l’autista che ci dà spiegazioni, e usciamo verso le 12 e mezza, decidiamo di mangiare un panino li prima di proseguire. Subito dopo andiamo a Nasq e Rostam, un altro sito meraviglioso, molto più breve da visitare ma ne vale assolutamente la pena! Le tombe di alcuni grandi re persiani scolpite nella pietra, ci ricorda Petra e i siti indiani di Ajanta e Ellora. C’è un vento incredibile, per cui il caldo si sente meno che a Persepoli.

In pomeriggio a Shiraz visitiamo subito il vecchio Hammam, molto carino, tutto restaurato e ora un museo… Poi la moschea li accanto (Masjed e Vakil) e infine il bazar. Io mi compro una maglia vestito da mettere sopra i jeans.

Per la sera la nostra guida ci porta in un posto carino (apparentemente dove vanno gli iraniani in) ma lo troviamo pieno di turisti, come ieri sera! Mangiamo bene anche qui sempre spendendo poco rispetto ai nostri standard.

20 aprile

Oggi ci trasferiamo a Yadz e lungo il tragitto, anche per spezzare il viaggio, ci fermiamo prima a Pasargade, un complesso che si visita spostandosi in macchina nelle varie rovine, molto evocativo seppure non sia rimasto tanto, ma è in un bel posto e a noi piace. La tomba di Ciro e’ la super star del complesso.

Ripartiamo dopo un piatto al ristorante locale, prossima tappa Abarqu, un posto che la nostra guida non aveva mai visitato, ma a noi ispirava… E in effetti abbiamo visto un vera cittadina persiana e non turistica, e conosciuto un sacco di locali perché i vari siti proposto dalla guida erano chiusi, e la guida ha mobilitato tutto il paese per trovare i custodi che ci aprissero la porta! In particolare, abbiamo visto una meravigliosa casa antica restaurata con le sue torri del vento, e una moschea nel centro del paese, nonché un cipresso millenario (4000 per la precisione). Il clou della visita però è’ stato conoscere i vari personaggi del villaggio, e soprattutto vederli cucinare in pentoloni giganti una specie di zuppa per cenare tutti insieme la sera e festeggiare il compleanno della figlia di Maometto… Anche noi siamo stati invitati ma dovremmo aspettare troppo tempo e abbiamo ancora molti km davanti a noi quindi proseguiamo…

Arriviamo a Yadz e pernottiamo per la notte in un hotel molto carino che era una vecchia casa restaurata, e mangiamo lì in un bel ristorante, siamo stanchi e stasera non vogliamo strafare.

21 aprile

Oggi andiamo a piedi in giro per Yadz, visitiamo tutto il centro storico, la città ci conquista fin da subito perché è molto particolare, rispetto a Shiraz ci sembra proprio l’Iran che ci aspettavamo! Piena di viuzze e case costruite in fango e paglia, moschee colorate e minareti altissimi (moschea del Jamez in particolare), ci perdiamo per tutte queste stradine e ci piace tutto, il bazar con tutti i quartieri particolari, la casa da te nel vecchio Hammam, il museo dell’acqua, il complesso di Amir Chaqmak, madrase, giardini, il bazar. Insomma trascorriamo tutta la mattinata in giro a piedi per questa bellissima cittadina… Prendiamo poi la macchina per visitare alcune cose appena fuori città, il tempio del fuoco zoroastriano, la torre del vento più alta del mondo, e il nostro sito preferito le torri del silenzio zoroastriane, molto suggestive, che scaliamo (da soli, perché la nana rimane in macchina a dormire con la nostra guida).

Partiamo alla volta del caravanserraglio di Zein o Din, a circa un’oretta di strada verso Kerman; non avevamo trovato posto in albergo a Yadz e Mostafa ci ha proposto di venire qui a dormire, ed è’ stata una fortuna! Il caravanserraglio e’ antico ed era proprio sulla via della seta e risale a circa 400 anni fa. Adesso si dorme e si mangia, noi siamo arrivati abbastanza presto per goderci il tramonto, cenare e rilassarci dopo cena… Abbiamo poi dormito in una stanzetta carinissima! La maggior parte delle sistemazioni sono tende con materassi per terra, molto carine anche queste. Ammiriamo sia il tramonto sia le stelle dopo cena dal tetto, ed è’ un bellissimo spettacolo… Tra l’altro il posto e’ in mezzo al deserto, ma vicino alle montagne, veramente molto bello! Evviva il cambio di programma!

22 aprile

Stamattina ci godiamo ancora un po’ il caravanserraglio, facendo colazione con calma e andando sul tetto per le ultime foto… Poi andiamo a Saryadz, lì vicino, a vedere un antico magazzino su tre piani, tutto in argilla fango e paglia, e ancora da restaurare, che ci piace un sacco! Lo esploriamo su e giù per tutti i piani andando nei cunicoli e sulle terrazze a guardare il panorama, ah e ovviamente siam soli perché anche qui il sito e’ chiuso e la guida ha chiamato il custode per aprirlo…

Dopo si va a Farhaj, consigliati da una guida incontrata ieri sera, una cittadina sonnolenta che ha la moschea più antica dell’Iran, addirittura in argilla e paglia, con minareto in argilla. Anche qui cerchiamo il custode delle chiavi che ci lascia da soli dentro la moschea, tuttora in uso.

Ci dirigiamo a Meybod, fermandoci per un panino al felafel lungo la strada. Meybod dista 50 km a nord di Yadz, e vediamo sia la fortezza antichissima che la cisterna dell’acqua, la sorgente, e la vecchia ghiacciaia… Torniamo a Yadz verso le 6 e facciamo ancora un giretto al bazar per qualche scorcio di vita quotidiana. Calmiamo Aurora con un bel palloncino rosso che ci porteremo dietro tutto il viaggio, io compro una gonna lunga più fresca dei pantaloni, e la guida continua a raccontarci e a farci vedere usanze dell’Iran. Devo dire che stando sempre con lui abbiamo imparato moltissimo sull’Iran, e come ci aspettavamo, questo paese e soprattutto i suoi abitanti sono molto diversi da come li dipingono i media.

Torniamo poi allo stesso hotel di due giorni fa, in cui ceniamo di nuovo, e ci diamo una bella lavata tutti quanti perché abbiamo accumulato davvero tanta polvere e sporcizia…

23 aprile

Oggi lungo trasferimento per Esfahan, ma troviamo il modo di fare numerose e belle soste lungo via… Prima andiamo a Chak Chak, che è una deviazione in realtà dalla strada principale, ma vale la pena anche solo per il paesaggio, deserto e montagne bellissime. Si arriva ad un tempietto zoroastriano costruito a strapiombo sulla montagna, e nel punto di una sorgente d’acqua che cadendo fa appunto un rumore di Chak Chak… Salita un po’ impegnativa ma il panorama ci regala emozioni. Proseguiamo poi la strada verso Kharanaq, un villaggio di fango ora abbandonato, dove hanno ristrutturato il caravanserraglio e la moschea con il minareto oscillante… Naturalmente si tratta prima di trovare chi ci apre ma poi ci godiamo tutto il paesino, saliamo sul tetto della moschea e facciamo foto al paesaggio. Dopo una sosta al kebabbaro locale, insieme a camionisti, ripartiamo con Pier alla guida (!) e Moustafa che russa sul sedile del passeggero (e la nana gli fa compagnia dal sedile dietro)! A Na’in ci fermiamo per andare a vedere una moschea che ha un pulpito in legno tutto lavorato, molto particolare, una casa restaurata molto bella e museo annesso, dove troviamo un signore che fa i kilim con il telaio a mano…tra l’altro, incredibile ma vero, piove, per la prima e unica volta nel nostro viaggio e sono tutti stupitissimi…

Arriviamo ad Esfahan verso sera e qui, siccome la guida non ha trovato alberghi, siamo addirittura ospiti a casa di un suo caro amico, che ci accoglie con tutti gli onori, frigo pieno, pistacchi e noci in tavola come aperitivo, insieme ad un Merlot francese… Si sembra surreale, ma è proprio così…! Il tempo di riprenderci, e usciamo per attraversare il bazar a piedi e trovarci nella famosa piazza di Esfahan, una delle più belle del mondo… Andiamo a cena in un ristorante tradizionale e questa volta Pier osa molto di più e prende il piatto tipico persiano, il dizi. Per stomaci forti, io non riesco a buttarne giù più di un boccone!

Torniamo a casa con la nana addormentata in braccio, il tempo di una sigaretta e un bicchiere di vino sul balcone e tutti a nanna!

24 aprile

Oggi abbondante colazione cucinata a casa tutti insieme a base di uova pane e marmellata di carote, e poi via a piedi a visitare tutta Esfahan… Prima tappa moschea del Jameh, una meraviglia davvero! Incontriamo una marea di italiani come in tutto il nostro viaggio, e persino tre genovesi che viaggiano da soli (tutti gli altri erano sempre gruppi), facciamo un pezzo di strada con loro per il bazar. Andiamo a trovare il nostro padrone di casa che commercia in oro al bazar, e ci fa cambiare i soldi come al solito per strada (tasso molto più conveniente rispetto alle banche), beviamo il te con lui e la sua famiglia e mangiamo dei datteri eccezionali. Dopo riprendiamo il giro in città con la piazza Iman e i vari edifici accanto, le due moschee e il palazzo ?…, questa città ci piace davvero molto!! Mangiamo un panetto per strada e poi andiamo ai giardini del paradiso, un grande parco con un piccolo castello in centro, tutto decorato e affrescato in legno, come il palazzo in piazza Iman. Invece il palazzo delle 40 colonne oggi e’ chiuso per qualche pezzo grosso in visita, così lo rimandiamo a domani. Ci prendiamo quindi un po’ di relax e torniamo in piazza Iman per un gelato e quattro passi ad aspettare il tramonto… Passiamo queste due orette a chiacchierare con la nostra guida, e con vari iraniani che ci fanno un sacco di domande sull’Italia e vogliono praticare l’inglese. La nostra guida ci porta poi a cena lì vicino in un posto carino e molto buono, proviamo altri piatti tipici (Pier i peperoni ripieni, io un piatto a base di noci melograno e pollo, che si mangia insieme al riso, la nana invece va sul sicuro con il pollo che è’ buonissimo). Gli iraniani invece mangiano sull’erba ovunque, sono amanti dei picnic e in estate occupano qualunque spazio disponibile con tovaglia e cibo!

Tornati a casa a piedi, mettiamo a letto Aurora già stesa e noi chiacchieriamo ancora con il nostro amico… Questi giorni in Iran per noi saranno indimenticabili… Stiamo davvero bene con tutti, ci fanno sentire a casa, la nostra guida e’ un uomo di gran cuore, ci racconta tantissimo, si vede che ci mette tutto il suo impegno a farci trascorrere una vacanza meravigliosa, e ci sta riuscendo benissimo!

Sono giorni molto intensi, per tutto quello che vediamo, i km percorsi, tutto quello che stiamo imparando… Il nostro viaggio ideale nel medio oriente, insomma!

25 aprile

Compleanno di Pier! Stamattina solita colazione con uova, würstel e marmellata, poi prendiamo la macchina perché oggi e’ il giorno delle visite fuori città… Prima andiamo a vedere il palazzo cheehel sotun, che ieri era chiuso, veramente bello e sullo stile del palazzo ali apu in piazza Imam. Dopo in macchina qualche km fuori città andiamo prima al tempio del fuoco dove ci sono i minareti oscillanti, che purtroppo non fanno più oscillare e bisogna accontentarsi di un video, e dopo invece saliamo in cima ad una torre del silenzio zoroastriana. La salita e’ un po’ da stambecchi e con i sandali e Aurora per mano non è facile, però vale la pena per il panorama su tutta Esfahan… Dopo la salita andiamo a vedere i famosi ponti sul fiume (ormai in secca), abbastanza carini soprattutto il più famoso, che si chiama Kuju, dove incontriamo un sacco di ragazzi che cantano canzoni tradizionali. Forse mi aspettavo molto di più ma questi ponti erano carini ma niente di eccezionale.

Andiamo alla piccionaia ma è chiusa, oggi infatti è venerdì, magari torneremo domani. Ora andiamo al quartiere armeno, ci prendiamo dei kebab da asporto e ce lo portiamo in un parco, molto curato e con i giochi per bambini, e ci fermiamo a fare un picnic in mezzo a centinaia di famiglie iraniane! Aurora gioca un pochino, poi andiamo a vedere la cattedrale armena ma è chiusa anche questa… Insomma domani dovremo tornare a vedere queste cose. Per ora torniamo un po’ a casa a rilassarci…

Usciamo di nuovo verso le sei, per goderci di nuovo il tramonto in piazza Imam, con un gelato per cena e poi a casa presto!

26 aprile

Stamattina siamo già fuori alle 8 e mezza, andiamo a vedere la cattedrale armena Vank, che onestamente non mi è piaciuta granché (sarà che abituati alle nostre chiese questa non può francamente competere), e la torre dei piccioni che invece è curiosa, molto strana… Poi in macchina fino ad Abyaneh. Moustafa trova una scorciatoia facendo una strada tra le montagne che accorcia il percorso a 150 km, e ci fermiamo anche per una sosta ad un cavanserraglio che stanno restaurando molto bello consigliato da un poliziotto a cui abbiamo chiesto indicazioni… La strada tra le montagne e’ molto panoramica e poco frequentata, arriviamo ad Abianeh che è ora di pranzo, e appena entrati nel paese ci fiondiamo in paninoteca! Il paese e’ carinissimo, piccolo ma sembra di essere usciti dal tempo e tornati indietro di centinaia di anni, le casette in fango e paglia sono rosse dalla terra intorno, i pochi abitanti vestiti in abiti tradizionali (qui sono baha’i, ovvero musulmani ma con qualche differenza di credo per cui sono disconosciuti dal regime che li osteggia abbastanza). Facciamo i soliti incontri divertenti, con degli sposi novelli (anche loro in abiti tradizionali), con i paesani e con gruppi di studenti in gita, tra cui spicca il professore di fotografia e i suoi studenti, tutti con numerose Nikon e Canon al collo!

Tornando ci fermiamo a Natanz, un paese che ospita una moschea antica e molto particolare, Aurora gioca insieme ad una bimba su scivoli e altalene, e poi ripartiamo per Esfahan… Arriviamo per cena e ci ordiniamo del kebab a casa, così abbiamo il tempo di preparare i bagagli, farci una doccia e andare presto a nanna…

Arriva il fantastico kebab del picnic di ieri a pranzo, e Pier e la guida fanno la gara a chi mangia di più e più in fretta! Nel frattempo la tv e’ su canali italiani (giusto perché il satellite e’ vietato ah ah)…

27 aprile

Partenza all’alba per raggiungere in tempo l’aeroporto di Shiraz… Un viaggio surreale… Intanto perché la nostra guida era troppo stanca e quasi subito ha fatto guidare Pier russando sul sedile del passeggero, e poi perché da stanotte sia io che lui abbiamo una gastroenterite tremenda che ci costringe a fermarci in continuazione! (Ad ogni moschea, ovvero bagno). Se non per il bagno, ci fermiamo per far riposare la guida… Insomma un tragitto di 450 km e’ durato quasi sette ore (e per fortuna Pier e la nana dormono tutto il tempo).

Questi giorni super intensi sono volati, ma ce ne andiamo con la certezza di tornare! Vogliamo almeno vedere la capitale e tutto il nord del Paese, che dev’essere bellissimo… A presto Iran, Moustafa e tutti gli iraniani! E grazie a tutti della magnifica ospitalità che ci avete dimostrato in ogni occasione, dall’offrirci casa, innumerevoli colazioni pranzi, cene, datteri, te, al darci indicazioni le migliaia di volte che abbiamo chiesto, a tutti i “welcome” ricevuti, a tutti i bagni disponibili ovunque, acqua ghiacciata in ogni strada, e ai dolcetti offerti alla nostra bimba…

Ce ne andiamo con tutti questi ricordi, le fotografie di questo magnifico paese, e con una ricchezza in più che ci rimarrà per sempre nel cuore…



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