I love Japan

Il viaggio dei sogni: cultura, modernità, cortesia e organizzazione in un mix perfetto. Un paese da vivere
Scritto da: clau1406
Partenza il: 28/10/2013
Ritorno il: 09/11/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Dopo anni da semplice fruitrice eccomi finalmente pronta a dare un contributo con il mio primo diario di viaggio, destinazione Giappone.

Il viaggio era in programma da tempo ma a causa del terremoto del 2011 abbiamo deciso di rimandare per non mettere troppo a dura prova le coronarie di amici e parenti che nonostante tutto anche quest’anno hanno provato in ogni modo a scoraggiarci credendoci pazzi incoscienti. Ormai però per noi era arrivato il momento di dare vita ad un altro nostro sogno e, complice il fatto che le vacanze estive fossero saltate e che a novembre ricorresse il nostro decimo anniversario di fidanzamento, abbiamo deciso di partire. Non ci hanno fermato nemmeno i terremoti e i tifoni che hanno interessato il Giappone fino a pochi giorni prima della partenza.

Il 28 ottobre siamo quindi partiti dall’aeroporto di Firenze, 5 ore di scalo a Londra e poi volo fino a Tokyo con JAL che ci ha fornito un’anticipazione di quello che avremmo trovato in Giappone: confort, tecnologia e cortesia estrema. Compagnia da 10 e lode. Purtroppo il ritorno è stato con British che continua a non convincermi più di tanto. Abbiamo prenotato tramite il sito volagratis per un totale di 1300 euro assicurazione annullamento e medica inclusa.

Nonostante l’entusiasmo per la partenza e tutte le informazioni reperite su tpc, trip advisor e il blog di Marco Togni avevamo ancora delle incognite soprattutto sulla lingua e l’uso dei mezzi di trasporto … Invece è stato tutto semplicissimo. Appena arrivati ci hanno accolto gli addetti dell’aeroporto che ci hanno informato che il nostro bagaglio sarebbe arrivato solo il giorno successivo prodigandosi in scuse e inchini nonostante la colpa non fosse la loro. Hanno addirittura chiamato il nostro hotel per accordarsi parlando in giapponese sulle modalità di consegna non essendo sicuri al 100% del loro inglese e, purtroppo per noi, anche del nostro. Ci hanno poi indirizzato al banco informazioni dove ci è stata consegnata la mappa della città e dei mezzi pubblici oltre che una guida sulle principali attrazioni di Tokyo in italiano. Ci hanno inoltre indicato come raggiungere il quartiere di Asakusa utilizzando il treno che partiva dal piano inferiore (costo del biglietto circa 10 euro). Una sosta al cambio (in pratica equivalente a quello praticato dalla mia banca) e il tempo di un’intervista davanti alle telecamere giapponesi con un cronista che sembrava uscito dai cartoni animati e via verso Tokyo. Un solo cambio e nel giro di 1h e 20 siamo arrivati in città.

L’hotel scelto soprattutto in base al prezzo è stato il Chisun inn Asakusa situato a circa 10 minuti di cammino dalla metro Asakusa e dal tempio Senso ji. Camere piccole ma tutto sommato un buon rapporto qualità prezzo anche se forse tornando indietro sceglierei un quartiere più animato nelle ore serali visto che i mezzi pubblici si fermano intorno a mezzanotte e per il fatto che la sera distrutti dai km fatti sarebbe stato utile potersi avvicinare all’hotel per poter fare un po’ più tardi.

Siamo arrivati intorno alle 19 e visto che fuori stava piovendo, sfidando il jet lag, abbiamo deciso di addormentarci subito per svegliarci miracolosamente intorno alle sei.

Fuori ci aspettava un bel sole che non ci ha mai abbandonato a parte qualche minuto di pioggia a kyoto, per tutti i 10 giorni di permanenza in Giappone.

Primo giorno

Visita del quartiere Asakusa, del bellissimo tempio senso ji e primo impatto con la cultura giapponese. Pranzo in un kaiten sushi dove, dopo qualche secondo di smarrimento, grazie ai gentilissimi clienti giapponesi, siamo stati istruiti sulla preparazione del te verde e sull’uso di bacchette e co. E poi via con il sushi buonissimo(anche se il wasabi è sempre presente) e soprattutto a prezzi modici. Primo assaggio di quello che poi sarà il tormentone della vacanza il sakè frizzante. Buonissimo!

Il pomeriggio facciamo un giro in kappabashi dori curiosando tra gli utensili da cucina giapponesi e le ricostruzioni in cera dei piatti tipici (vendute a prezzi elevatissimi purtroppo) e poi partenza verso Ginza.

Il primo impatto con uno dei quartieri più eleganti della città è stato con la food court di un grande magazzino. Fantastica: piena d colori, odori e sapori nuovi e con merce disposta con estrema cura come solo i giapponesi sanno fare. Poi in strada in giro per negozi dove purtroppo causa prezzi elevati ho potuto solo guardare, una sosta in un caffè insieme alle tante giapponesi in giro per shopping (sembra che non facciano altro!)e finalmente il buio. Si il buio, perche Tokyo dà il meglio di sé quando si accendono le luci delle grandi insegne che sono presenti su ogni palazzo. E’ come essere sempre a Times Square ed è per questo che non sono stata dispiaciuta di andare in Giappone a novembre quando il sole tramonta alle 17.

I giapponesi ci appaiono già fantastici: le donne sono estremamente curate, alcune ci passano accanto con le immancabili minigonne, altre con fantastici kimono altre ancora in abito da sera per partecipare alle feste nei numerosi locali eleganti della zona. Per cena ormai distrutti sosta in una catena Giapponese specializzata in hamburger (ottimi).

Secondo giorno

Palazzo imperiale. Siamo arrivati alla fermata Niubashi e abbiamo fatto un giro nel curatissimo quartiere degli affari dove hanno sede molte grandi aziende giapponesi, tra cui la Mitsubishi, caratterizzato da un curatissimo viale alberato pieno di negozi e locali che si animeranno all’ora della pausa pranzo.

Poi ci siamo avvicinati al palazzo imperiale purtroppo non visitabile per qualche foto di fronte all’unico scorcio visibile e sicuramente molto bello. Ci sono un sacco di scolaresche con le tipiche uniformi, è bellissimo! Sosta anche nei giardini aperti al pubblico utilizzati per romantici pic nic e per la pausa pranzo di molti impiegati. La zona mi è piaciuta moltissimo perché ci ha fornito un primo esempio di come in Giappone moderenità e tradizione sono in grado di convivere perfettamente.

Pranzo ad Harajuku con un bel piatto di riso e tempura e poi giro per l’Omotesando e tutte le caratteristiche viuzze circostanti piene di negozi alternativi e vintage oltre che di personaggi piuttosto curiosi (oggi ancora di più perché è Halloween!). Una passeggiata verso il tempio meji gingu immerso in un bellissimo parco e poi via verso Shibuya. Sicuramente il famoso incrocio è l’immagine del Giappone che più mi ha colpito. Pur avendone sentito parlare già avvicinandoci non potevamo credere che quella marea di persone fosse in realtà intenta ad attraversare la strada! Fantastico! Non so quante volte abbiamo aspettato che scattasse il verde per osservare il ripetersi della procedura (sia dal basso che dall’alto grazie al super starbucks con vista). Altra cosa stupenda della giornata è il fatto che sia Halloween e che noi siamo casualmente nel quartiere più frequentato dai ragazzi. Non avevo trovato molte notizie in rete su come i giapponesi considerassero questa occasione pensavo non si trattasse di una festa molto sentita ed invece…

Una folla di ragazzi mascherati in maniera sempre originale e curatissima in tipico japan style… Noi ed i pochi turisti che incontravamo eravamo veramente a bocca aperta e intenti a scattare foto a tutto e tutti. Purtroppo la stanchezza della giornata si è fatta sentire presto quindi un giretto per negozi tra cui l’assurdo Shibuya 109, una sosta al burger king e poi a nanna. Ormai ci sentiamo a casa!

Terzo giorno

Oggi giornata più rilassante, sveglia più tardi e partenza con destinazione Ueno per cambiare i nostri Japan rail pass, domani ci aspetta la prima gita fuori porta… Nikko!

Prima scoperta della giornata, lungo il tragitto verso la metro, è la pasticceria sweet sanctuary… Abbiamo avuto conferma di quanto spesso letto su internet …. I giapponesi sono bravissimi a preparare i dolci europei forse più bravi anche di noi… Dolci fantastici sia alla vista che al gusto… Croissant all’altezza dei migliori parigini… Torneremo sicuramente!

Rapido cambio del japan rail pass e poi in giro per Ueno che è un quartiere sicuramente più popolare ma per questo interessantissimo. Prima sosta: il negozio di manga e giochi davanti alla stazione, un’ora tra cartoni animati, hello kitty e l’eroe nazionale del momento Rilakkuma! Come non fare acquisti?

Poi partenza verso il bellissimo parco che con la fioritura dei ciliegi deve veramente lasciare senza fiato (Forse un giorno tornremo… spero presto!!). Giro tra i vari templi della zona rilassandoci con i nostri amici giapponesi… Poi ritorno in zona stazione in giro per il mercatino tra cibi e sapori per noi del tutto nuovi… Una sosta in un localino per tempura e udon e altro stop in una sala giochi (ce ne sono un’infinità oltre ai pacinko ovviamente).

Girato il quartiere in lungo e in largo decidiamo di immergerci ancora di più nel mondo di manga e tecnologia e allora via verso la città elettrica Akibahara…. Tra luci suoni e colori vaghiamo come dei pazzi tra un negozio all’altro in bilico tra l’iper tecnologico futuro e i ricordi dei cartoni animati dell’infanzia… Siamo veramente distrutti così per rinfrancarci altra scorpacciata di sushi e dopo birretta in un localino della zona dove facciamo conoscenza con due ragazzi giapponesi appena usciti dal lavoro (alle 10 di sera) che purtoppo dopo averci offerto una birra devono scappare per tornare in azienda!!!!! Interessante conversazione soprattutto perché l’inglese di tutti era piuttosto approssimativo e l’alcool stava facendo i suoi effetti…. E’ in questi momenti che capisco ancora di più quanto amo viaggiare…

Quarto giorno: Nikko

Partiamo abbastanza presto destinazione stazione di ueno… sosta per comprare la colazione rigorosamente da fare in treno come tutti i giapponesi…. E dopo un’ora e mezzo di viaggio e un cambio arriviamo nikko. Il paese è piccolo, in collina e decisamente più freddo di Tokyo. Per riscaldarci decidiamo di arrivare al sito turistico con una passeggiata di mezz’ora anziché in pulman…. Poi entriamo nel bosco alla scoperta di uno dei patrimoni dell’Unesco. Il sito è molto suggestivo nonostante la presenza di numerosi turisti…. La luce del sole filtra debolmente dagli alberi e nei templi meno frequentati rende l’atmosfera magica. Nonostante uno dei quattro templi principali sia in ristrutturazione questa tappa è veramente imperdibile! Un tuffo nel passato e nella tradizione giapponese in un’atmosfera veramente rilassante.

Alle 15 finito il giro torniamo subito a tokyo perché Shinjuku ci attende. Siamo distrutti ma subito iniziamo a girare tra locali e negozi…. Prima lo shopping con le ragazze giapponesi poi un giro a kabuciko tra locali a luci rosse (l’atmosfera è molto tranquilla per lo meno all’ora in cui siamo passati noi) e poi a fare festa con i giapponesi perché domani (3 novembre) è la festa della cultura.

Intorno al tempio principale della zona sono allestiti un sacco di banchetti con tutte le numerose specialità della zona, un tripudio di suoni voci e colori che fanno la gioia del turista. Ci divertiamo veramente tantissimo a fare assaggi e a bere birra tra i giapponesi. Siamo stati veramente fortunati ad andare in un periodo di festa… e il meglio deve ancora venire!

Poi facciamo una sosta per cena e purtroppo per un piccolo mio errore nel riconoscere i caratteri entriamo in un ristorante koreano!! Buono comunque, mangiamo carne da arrostire direttamente al nostro tavolo.

Altro breve giretto in zona e via a nanna anche perché inizia a cadere qualche goccia di pioggia.

5° giorno

Oggi in Giappone è la festa della cultura quindi prima di spostarci verso altri quartieri facciamo un giro ad Asakusa sperando di poter vedere qualche manifestazione. Arrivati in prossimità del tempio troviamo un fiume di persone in attesa di assistere al rito dell’airone (ossia una sfilata in abiti tradizionali con musica e balli). E’ veramente fantastico ma il meglio deve ancora venire… Tornati sulla strada principale infatti assistiamo ai preparativi della parata: un sacco di figuranti con i propri abiti tipici (samurai, pescatori ecc) intenti a provare danze tipici e disponibilissimi a farsi foto con i turisti. Naturalmente macchine fotografiche impazzite (anche quelle dei locali). Abbiamo atteso l’inizio della sfilata (anche con l’immancabile drago) un pranzo con uno degli ottimi dolci tipici a forma di pesciolino e a malincuore ci spostiamo verso Odaiba.

Che dire di Odaiba? E’ fantastica… E’ già bellissimo arrivare con il monorail senza conducente ed ammirare tutta la baia di Tokyo… Poi giunti a destinazione ecco una fantastica rappresentazione del Giappone moderno. Anche qui sono in corso dei festeggiamenti con esibizioni di gruppi questa volta intenti a cimentarsi in danze più moderne ed è presente il solito mercatino con prodotti tipici. Assistiamo per un po’, qualche foto al palazzo Fuji e poi in giro per centri commerciali già addobbati per Natale. Da fanatica dello shopping sono ancora più a mio agio. Una merenda con bomboloncini a forma di Hello kitty (in una vita precedente dovevo essere giapponese vista la facilità con cui mi sono abituata al loro stile di vita) e poi a vedere Gundam. Sapevamo già cosa ci aspettava ma vederlo è un’altra cosa (i giapponesi sono davvero fuori di testa in senso positivo). Una volta sceso il buio torniamo verso la baia ad ammirare la statua della libertà il golden gate e la torre eiffel in un colpo solo!!!! Dopo miliardi di foto panoramiche decidiamo di mangiare al centro commerciale affacciato sulla baia una bella tempura con assaggio di sashimi. Poi le forze ci abbandonano e siamo costretti a tornare all’Hotel domani ci aspetta la trasferta a Kyoto.

6° giorno Kyoto

Verso le otto siamo già in marcia e sotto una lieve pioggia ci avviamo verso la stazione di ueno per partire alla volta di Kyoto. Siamo tristi per dover lasciare una città che era già un po’ casa nostra ma anche emozionati per la full immersion nel Giappone tradizionale.

Dopo circa tre ore di viaggio sui mitici Skinkansen (il Giappone mi farà amare anche i Treni lontani anni luce dai nostri) arriviamo alla stazione di Kyoto. Piove ancora quindi ci informiamo al valido punto di informazione turistica e prendiamo un autobus che in dieci minuti ci porta al nostro hotel sulla shijo dori l’arteria principale della città.

Aspettiamo la camera e poi partiamo verso il castello di Nijo per fortuna senza la pioggia. Il castello ed i giardini sono fantastici anche se questo rimarrà il ricordo più brutto della vacanza per il fatto che il mio fidanzato ha inavvertitamente cancellato le circa mille foto fatte fino a quel momento. Visto che ignoravo si potessero recuperare la giornata si conclude mestamente, non senza aver fatto un tentativo tra gli iper tecnologici giapponesi per il disperato recupero dei files. ( solo a casa sono riuscita nell’impresa).

7° giorno

Oggi è il nostro anniversario quindi per fare pace sosta colazione da Holly’s cafè proprio vicino al nostro hotel con dolcetto al tè verde e pancakes e poi partiamo in autobus verso il padiglione d’argento.

E’ uscito il sole e il tempio è una meraviglia, è immerso nella natura ed è veramente imperdibile grazie anche ai colori dell’autunno. Dopo una pausa nelle panchine del giardino intraprendiamo il cammino del filosofo (veramente rilassante) che unisce una serie di templi, fermandoci soltanto in alcuni. Quello maggiormente degno di nota è il tempio alla fine del percorso il Nazenji dove è presente anche un acquedotto simil romano. Bella passeggiata seguendo il corso d’acqua fino alla sommità della collina e poi visto che ci siamo facciamo un altro km verso il tempio Hejan jingu. Entriamo quasi al tramonto quindi il giardino non ci colpisce più di tanto ma gli edifici sul laghetto sono fantastici.

La camminata ci ha distrutto quindi per riprenderci proviamo il diffusissimo gelato al te verde. Buono! Un giro in periferia alla ricerca di un autobus e poi finalmente a Gjion. Facciamo un giro tra i negozi poi oltrepassiamo il ponte per andare nella zona più moderna a recuperare la macchina fotografica. La delusione rende necessaria altra merenda con onigiri comprati in un chioschetto.

Ora non resta che decidere dove cenare per festeggiare il nostro decimo anniversario. Decidiamo di regalarci un’esperienza un po’ turistica ma ugualmente appagante andando a mangiare in un ristorante di Gjion. Mangiamo finalmente a terra serviti da cameriere in abiti tipici. Mini porzioni ma veramente buone.

Poi passeggiata fino in albergo che soprattutto per la sera è in posizione strategica (per i templi un hotel vale l’altro perchè in realtà molti sono in zone periferiche più immersi nella natura).

8° giorno

Oggi tocca all’attrazione più importante di Kyoto e del Giappone: il padiglione d’oro. Per arrivare ci facciamo un lungo giro in autobus che comunque ci permette di entrare in contatto con la quotidianità degli abitanti della città. Il tempio è veramente meraviglioso è il più bello anche perché molto diverso dagli altri (è vero che alla fine molti templi sembrano uguali, ho lo stesso problema con le chiese quindi figuriamoci!). Una volta fatto il giro e il solito milione di foto ci spostiamo al tempio di Ryoan ji con una passeggiata di circa un km. Il tempio è famoso per il suo giardino zen ma forse è quello che mi ha colpito meno. Dopo torniamo indietro e ci spostiamo nella zona di Hygashiama. L’ambiente è veramente caratteristico ci sono un sacco di negozietti e persone in abiti tipici. Arriviamo al tempio Kyomizudera prima che faccia buio per goderci il tramonto sulla città (se pur con molte nuvole). Il tempio con la sua terrazza è veramente da vedere! Poi visto che ormai è buio scendiamo ed entriamo in una serie di vicoli caratteristici illuminati dalle sole lanterne pieni di negozi tipici ormai in chiusura. Questa zona meritava più tempo e dalla guide non avevo afferrato che fosse così…. Sarà per una prossima volta. Forse è la parte più bella della città. Anche vederla senza turisti ha il suo fascino sembra di essere tornati indietro nel tempo. Alla fine usciamo al tempio Chionin e siamo di nuovo nelle strade più turistiche di Gjion. Stasera per cena decidiamo d’istinto. O meglio io mi rifiuto di andare da mc Donald’s quindi optiamo per il locale al piano superiore pur non sapendo cosa ci aspetta, i prezzi sembrano allettanti ma non capendo le parole a fianco…

Una volta saliti il ristorante sembra quasi di lusso l’atrio è illuminato da luci soffuse blu e non si vedono i clienti…. Pensiamo ad una trappola per turisti ma ormai non possiamo scappare e per fortuna… Il ristorante è fatto di tante salette private, per chiamare la cameriera (rigorosamente in abiti tipici) basta suonare il campanello ed i prezzi sono bassissimi. Con circa 35 euro ci mangiamo sashimi impiattato in maniera eccellente con i colori dell’autunno, spiedini ed un dolce alle mele con gelato più ottima birra giapponese. Fantastico il migliore pasto della vacanza.

9° giorno

Oggi Nara. Dopo un’ora circa di treno arriviamo a destinazione e l’autobus ci porta in dieci minuti ai templi. Appena scesi iniziamo subito a giocare con i cervi, sono veramente tantissimi alcuni anche molto piccoli, e si lasciano avvicinare soprattutto per ottenere del cibo in cambio. Diciamo che i nostri tuc sono stati graditi. L’attrazione più importante è sicuramente il grande Buddha. Fantastico. E anche se di templi ormai abbiamo fatto indigestione camminiamo nel verde per vedere quelli vicini fra un sacco di scolaresche di tutte le età. E’ veramente molto nuvoloso ma quando esce il sole i colori dell’autunno risplendono in tutta la loro meraviglia. Torniamo velocemente in stazione per riuscire da arrivare al Fushimi Inari prima che sia buio. Ce la facciamo e possiamo passeggiare lungo il famoso sentiero di Torii rossi fino a quando non ci sorprende il temporale. Poco male nei dieci minuti di pioggia facciamo due chiacchiere con un simpatico anziano giapponese innamorato dell’Italia. E’ vero che i giapponesi sono riservati ma sono anche molto curiosi e disponibili quindi abbiamo avuto modo più volte di scambiare con loro qualche parola. Sono un popolo meraviglioso.

Passata la pioggia ci dedichiamo allo shopping e poi a cena proviamo gli udon… Unico piatto giapponese che a me non è piaciuto anche per l’usanza di fare rumore mentre si mangia quindi devo ripiegare su un hamburger più gelato da mc donalds e con tre euro mangio.

10° giorno

E’ l’ultimo giorno pieno e dobbiamo tornare a Tokyo. Facciamo colazione direttamente in treno per guadagnare tempo e verso le 12 siamo in albergo, scelto questa volta in periferia nelle vicinanze dell’aeroporto di Haneda perché abbiamo il volo alle sei e dobbiamo per forza andare in taxi. E’ un’ottima occasione per vedere un quartiere meno turistico e venire ancora più in contatto con gli usi dei giapponesi. Decidiamo di entrare in un kaiten sushi e poi di prendere la Yamanote verso Harajuku per rilassarci con un po’ di shopping.

Non ancora sazi dal pranzo facciamo l’ultimo esperimento culinario provando le fantastiche ed enormi crepes in cui si può veramente mettere di tutto anche una fetta di torta. Poi via fra i i negozi delle catene internazionali e quelli vintage fino al calare del sole. Decidiamo di salire sulla terrazza del centro commerciale Omoara sull’Omotesando per un caffe da starbuks. La terrazza è fantastica arredata con poltrone di vimini amache e cuscini ma soprattutto con un’illuminazione natalizia molto bella con tanto di canzoncine a tema. Non voglio partire…. Per la cena torniamo a Shibuya per vederla in una serata normale ma normale non sarà mai e ci facciamo una scorpacciata di spiedini di pollo con antipasto di calamari crudi (scherzi della fatica e dell’inglese!!) in un locale rumoroso e allegro. Brindiamo alla vacanza con un bel po’ di sake e poi facciamo a malincuore l’ultimo giro. Ultimo treno e poi a nanna…. Alle nove con tre ore di ritardo partiamo verso casa tristi per dover lasciare un paese fantastico che ci ha dato tantissimo in soli dieci giorni ma pronti per nuove avventure… Sperando di poter tornare un giorno per la fioritura dei ciliegi…

Un ultimo consiglio… Partite immediatamente… E’ una meta adatta a tutti non è necessario essere viaggiatori esperti, la lingua non è un problema e i giapponesi si faranno in quattro per voi al minimo problema. Il paese è sicuro e per chi avesse timori riguardo alla cucina ormai si trova di tutto… Non resta fare altro che partire, mi sono solo pentita di avere aspettato tanto.



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