Tirana e dintorni

Dalla capitale a Kruja: storia, alloggio, cibo e monumenti
Scritto da: Enrico 9
tirana e dintorni
Partenza il: 25/05/2014
Ritorno il: 28/05/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Perché Tirana? Ce lo hanno chiesto in molti. Intanto perché è l’unica capitale che non abbiamo visto in Europa oltre a Minsk e Skopje, poi perchè è anche punto di appoggio per visitare il delizioso lago di Ohrid e la sua omonima città di cui leggerete in altro diario e che si raggiunge in 2-3 ore. Inoltre ci ha fatto comodo il volo low cost di AirOne che parte da Bologna. Sono stati 3 giorni al risparmio quelli albanesi, dal volo al consigliato hotel Capital Tirana 4 stelle di nuova costruzione, 50 euro la doppia in centro città, colazione di buona qualità compresa, l’ottima cucina a prezzi molto bassi e poi sono in tanti a parlare italiano. Detto degli alloggi, diciamo che la cucina risente dell’influenza greca e turca, ma anche molti piatti italiani, e tanti sono proprio i ristoratori italiani. Viaggiando in aereo ci siamo resi conto di quanti nostri connazionali volino in Albania certamente per affari. Infatti Tirana non risulta essere città d’arte e certamente non ancora turistica, ma la si può visitare, almeno il centro, in 1 o 2 giorni di passaggio, rendendosi conto che esiste una democrazia giovane ed un certo impulso urbanistico. Ci aspettavamo, chiediamo scusa, gente più rozza, ma forse perché siamo nella capitale, abbiamo trovato tanti giovani attivi a conoscenza oltre che dell’italiano anche dell’inglese, zone pulite ed auto di lusso; come contrasto alcune persone che cercavano nei bidoni della spazzatura, angoli con rifiuti ed abitazioni in disuso. I

L centro pullula di bei negozi ed anche nei giorni feriali è molto affollato, come affollati sono i numerosi bar e gelaterie sorprendentemente anche di aspetto quasi lussuoso. Siamo arrivati di tardo pomeriggio dal piccolo ma moderno aeroporto, dopo aver cambiato non vantaggiosamente valuta. Il bus Rina express che parte ogni ora, in 30 minuti per euro 1,50 ci porta nella piazza centrale: (1000 Lek = 7 Euro), il taxi chiedeva 20 euro. Quindi dopo aver lasciato le nostre cose in hotel abbiamo passato la serata in centro, visitando con l’illuminazione artificiale oltre l’imponente piazza Skandenberg, con la grande statua dell’eroe nazionale a cavallo che tenne lontano i turchi, anche i suoi monumenti, tra cui la bella moschea Et’hem Bey con all’interno gradevoli affreschi, il museo di storia nazionale, il teatro e la torre civica con orologio che visiteremo l’indomani… quindi il ponte del tabacco ed il centro Taiwan con numerosi avventori seduti a godersi un drink a lato di una grande fontana. Cenetta da Rozafa, via Gurakugi presso il centro, ottimo pesce fresco cucinato alla griglia, una portata con contorno, un antipasto in 2 e birra Korka, albanese, circa 10 euro a testa.

in giro per la città

Dormiamo bene dopo aver guardato Rai 1 e la mattina ripartiamo, cartina alla mano, per visitare tutto il centro che ci impegnerà per almeno 6 chilometri in questo percorso che consigliamo. Attraversata la piazza, il cui manto erboso è recente, andiamo in via Kavajes, visitiamo la chiesa cattolica e poi quella ortodossa, una traversa occupata da un mercato insignificante ci immette in Mishira Shiry, altra via dello shopping, quindi fotografiamo ed entriamo nell’enorme e nuova Cattedrale della resurrezione, ortodossa (la terza più grande in Europa), con alto campanile e portale dorato, ammirandone l’interno e la grande cupola in cui è raffigurato Cristo Pantocratore, quindi passando in un giardino rivediamo il Taiwan center con bar e tanti tavolini ed un casinò, i bambini giocano tutt’intorno (diversi i parchi gioco). Avviandoci verso il piccolo fiume Lana costeggiamo la Tirana Sky che in cima occupa un ristorante girevole e dove si può consumare una bevanda a poco più di un euro. Poco più avanti, sul lato opposto del viale c’è la cattedrale cattolica di San Paolo, non tanto attraente all’esterno e di moderna concezione, ma bella la bianca statua all’esterno di Madre Teresa di Calcutta nata proprio in Albania ed all’interno un’emozionante vetrata colorata ancora con madre Teresa e Giovanni Paolo II. In Blv. Deshmoret anche la piramide costruita nel 1988 in onore del dittatore Hoxha, simbolo dell’architettura socialista che abbiamo letto essere stato centro culturale, ma noi l’abbiamo vista piuttosto abbandonata in attesa di ristrutturazione: dovrebbe diventare il nuovo parlamento; simpatica la campana della libertà: prendendo la rincorsa su di una pista, si può cercare di farla suonare con un salto atletico. A qualche centinaio di metri l’Ura tabak, ponte dei tabacchi, reperto storico in pietra. Camminiamo per via Bush dove con meno di un euro compriamo un grande e buon gelato presso “Mango” e ci dirigiamo verso il mercato centrale che propone bella verdura ed ottima frutta, e noi, che proveniamo dalle vicinanze di Vignola, capitale delle ciliegie, ci compriamo proprio un chilo di gustose ciliegie visti anche i 27 gradi che stiamo sopportando.

Nei pressi, ma in altre zone del centro, piccoli ma forniti supermercati dove acquistare cibi e bibite fresche ovviamente a metà prezzo rispetto i nostri. Camminando per la città vediamo molti contadini che s’improvvisano venditori occasionali dei loro prodotti sui marciapiedi: è comunque un’abitudine che abbiamo visto in ogni città dell’est. Ritornando su via Gurakugi, e dopo aver visto il parlamento, ci dirigiamo verso piazza Skandenberg, vecchio palcoscenico del regime comunista, in cui ritroviamo la Torre dell’orologio, uno dei simboli di Tirana, dove saliamo gratuitamente per vedere il centro città dall’alto. Ne vale sicuramente la pena. Ci perdiamo ancora a fotografare l’adiacente e piccola ma deliziosa moschea di Et’hem Bey in cui c’invitano ad entrare ed a scattare foto. A pranzo ci siamo fermati sempre in via Gurakugi, presso “Grill house”, cucina greca, dove si può mangiare un Souvlaky (carne e verdura racchiusi in pita) spendendo un euro e dove noi abbiamo consumato un piatto con 3 spiedini di pollo, pomodoro, patatine, triangoli di pita e salsa di maionese (Shishqqbap Pule) ed un gjiro di maiale con pita, cavolo, patatine e salsa di Yogurt (Racion GJiro Derri), pagando in totale 8 euro bibita compresa: super consigliato.

Ultimo giorno a Kruja

Convinti di aver visto a sufficienza Tirana, l’ultimo giorno lo dedichiamo a Kruja. Dal centro alla stazione in 15 minuti, 50 minuti di viaggio e siamo nella città che diede i natali all’eroe nazionale Skandenberg (ma si giunge anche in minibus). Quindi città storica con antico castello e nei pressi il museo etnografico e bel centro antico sulla collina. Abbiamo anche visitato il mercato, e quì, meta turistica per eccellenza, non mancano certo i souvenir ed un mitico bazar. Abbiamo trascorso qui quasi tutta la giornata, ma la visita può durare anche solo un lungo pomeriggio per chi ha poco tempo. Abbiamo avuto l’idea che Kruja cerchi di fermare il tempo, mentre tutt’intorno l’Albania cerca il rinnovamento. Concludendo, positiva gita senza allontanarci troppo dall’Italia e davvero poco costosa; Tirana non è Parigi, ma non è neppure disprezzabile, e comunque la curiosità e la voglia di partire ci porta ovunque.

Foto in questo sito: foto slide http://youtu.be/MmFsFEr8Pzs

Nostro blog viaggi: http://poneloya25.weebly.com

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moschea Et'hem Bey

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Moschea e torre civica

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piazza Skandenberg

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Madre Teresa nella cattedrale

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ponte dei tabacchi

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Museo della storia

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mercato

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parlamento



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