Ferragosto in Salento
Il giorno successivo, ancora appiedati, ne approfittiamo per un’escursione al Ciolo, famoso scoglio da cui intrepidi tuffatori si lanciano direttamente dalla strada. Dopo 45 minuti di passeggiata tra gli ulivi e le rocce, sotto un sole cocente, si arriva all’insenatura del Ciolo e il panorama ripaga di ogni fatica: splendido! Le piccole spiaggette sono invase di gente, quindi dopo una sosta per rifocillarci torniamo in paese a rilassarci in piscina. Nel tardo pomeriggio ci rechiamo in taxi a Lecce e ne approfittiamo per rimanere per cena. La città è veramente splendida e meriterebbe anche una visita più approfondita. Si cammina in mezzo al suntuoso barocco leccese e sembra di tornare indietro nel tempo. Obbligatorio entrare al duomo e godersi la vista dall’esterno con la luce del tramonto. Dopo una squisita pizza in un forno sulla via principale torniamo verso casa.
La mattina dopo, finalmente muniti di auto, ci muoviamo verso Pescoluse dove a ridosso della spiaggia troviamo un bel po’ di traffico. Oltrepassiamo le famose Maldive del Salento per arrivare al Lido Tropical, assolutamente consigliato. Il mare è trasparente, la sabbia chiarissima e fine, un vero paradiso. Il chiosco dove si pranza è curato e il cuoco molto simpatico. Se non fosse per la ressa di gente sarebbe un posto perfetto ma d’altro canto siamo ad agosto e qui intorno è strapieno ovunque. La sera ceniamo a S. Maria di Leuca, al ristorante Da Fedele: onesta trattoria, porzioni buone con cibo e prezzo nella media.
Giovedì, giorno di ferragosto decidiamo di evitare la folla: passeggiata lungo gli oliveti di Gagliano e relax in piscina. A metà pomeriggio partiamo per Otranto che dista un’oretta ma che non possiamo mancare di vedere. Ceniamo al ristorante Cala dei Normanni, in riva al mare: buon rapporto qualità prezzo e ottimo servizio. Anche qui si fa festa con musica, bancarelle, intrattenimenti vari: c’è una quantità assurda di gente e a tratti è difficile anche camminare. Ma vale la pena salire sulla sommità del paese, per le viuzze da cui improvvisamente si vede il mare. Otranto è veramente splendida ed è con un po’ di tristezza che la salutiamo per tornare verso l’hotel.
L’indomani scegliamo come spiaggia Punta della Suina, famosa zona vicino a Gallipoli. La scelta però non si rivela azzeccata: c’è un forte vento che spazza la spiaggia. Non mi piace l’idea di noleggiare un (costosissimo) lettino per stare sugli scogli quindi troviamo un posto in mezzo alle dune, invase però da api, insetti che io detesto. Il mare purtroppo è agitato ma il paesaggio bellissimo comunque. Per i miei gusti un po’ troppo caro per il livello dei servizi offerti. Visitiamo velocemente Gallipoli, che io avevo già visto e che non mi aveva impressionato particolarmente, e dopo una passeggiata nel centro storico decidiamo di concederci un aperitivo al Ciolo, prima di tornare (e rimanere) in albergo.
Il sabato si va a Torre Pali, in zona Pescoluse: anche qui acqua cristallina e per fortuna un po’ meno gente degli altri giorni. La giornata passa pigramente tra un pisolino al sole e una passeggiata lungo la meravigliosa spiaggia. In serata facciamo quattro passi in centro a S. Maria di Leuca, veramente graziosa, dove riusciamo anche a prendere una multa per divieto di sosta. Il lungomare di sera è un vero spettacolo e si cammina piacevolmente tra negozi e locali tipici. E’ proprio percepibile la sensazione di confine: all’orizzonte si vede solo il mare sconfinato.
Anche la domenica torniamo a Torre Pali: sono gli ultimi giorni di vacanza e vogliamo passarli in totale relax.
E purtroppo arriva anche l’ultimo giorno: le spiagge sono decisamente meno popolate e riusciamo a trovare due lettini in prima fila al Tropical Gold a Pescoluse. Giornata perfetta, che cerchiamo di prolungare il più possibile, terminandola con una birra al tramonto seduti al chiosco del Tropical. Indimenticabile. Per finire in bellezza, la sera andiamo ad ascoltare il concerto gratuito di Max Gazzè a Presicce.
Martedì 20 si parte per tornare a casa, lasciando il Salento con un po’ di malinconia. Tra i ricordi più belli le spiagge che nulla hanno da invidiare ai Caraibi, il cibo e l’ospitalità. Uniche note negative la folla di gente e la disorganizzazione nei servizi. Tornando verso il nord, ci concediamo un’ultima sosta a Ostuni, la città bianca: affascinante e intima allo stesso tempo, dalle sue alture si gode una splendida vista sui campi e sul mare. Quando ripartiamo, lasciando il sole della Puglia, incontriamo un fastidioso temporale e diversi acquazzoni che ci accompagneranno fino a casa.