Lisbona: malinconica e seducente
All’hotel Mundial ci comunicano un inaspettato overbooking causato da un errore del sistema informatico ma con gentilezza e personalità ci “dirottano” in Avenida Libertade all’hotel Heritage che si rivela assai di “charme”. La città e’ formata da sette colli e ne abbiamo subito visione nella traversa addicente, ove stazionava il tram (formato da una carrozza) che scala il colle del Barrio Alto. Consiglio di acquistare la “Lisboa card” che permette gratis di viaggiare su tutti i mezzi pubblici e l’entrata in molti siti turistici. Saliamo nell’ Elevador de Santa Justa, struttura neogotica con la duplice funzione: panorama sui tetti e sull’oceano Atlantico e passaggio tra i quartieri Baixa e Chiado. Continuiamo in Praca Dom Pedro IV e Figueira gremite di turisti seduti nei dehors dei caffè e qualche losco figuro intenti a vendere il “fumo”….incredibile! Scendiamo fino a Praca do Comercio, maestosa e ventosissima dato il suo affaccio sul fiume Tago; sostiamo durante il tramonto e il ponte “25 de Abril” (simile al Golden Gate di San Francisco), all’orizzonte, si lascia fotografare con leggera foschia proveniente dall’oceano. Torniamo in albergo percorrendo Rua Augusta, specchio fedele della società portoghese, i cui palazzi ora in disuso e decadenti, ora ornati e nobili.
Il sabato saliamo al Barrio Alto e visitiamo la chiesa di San Roque con la tipica cappella abbellita di Azulejos: le mattonelle di ceramica che troviamo in molti palazzi. Il giro nelle vie strette ci offre ben poco se non locali chiusi e bottiglie in terra che unite al maleodore ci lascia sentore di movida notturna. Quando il sole e’ a mezzo di’ attraversiamo il borgo ristrutturato del castello di Sao Jorge, tra negozietti di artigianato e di ristorazione. La fortezza offre altri scorci e la ruota di un pavone maschio che si lascia fotografare neanche fosse un Vip! Usufruiamo della efficiente e linda metropolitana fino alla fermata “Oriente”: avamposto del futuristico quartiere dell’Expo’ 98. Saliamo anche sul “Teleferico de Lisboa” in partenza dalla torre “Vasco de Gama”….simile ad una vela.
La sera ceniamo in Rua Augusta e assaggiamo il baccalà fritto con un buon vino bianco.
Il terzo giorno visiteremo Belem ma al capolinea del bus capiamo l’andazzo: la fila sterminata sul mezzo, i borseggiatori in cappotto e giornale (23* gradi!!!), la maratona internazionale che interrompe il percorso del 729, il proseguimento in taxi che evita l’incidente con una signora sulle strisce pedonali.
La torre di Belem e’ un baluardo sulle rive del Tago e fungeva da dogana e prigione mentre il Monasteiro de Jeronimos si distingue per il chiostro in stile “manuelino” e la tomba del navigatore Vasco de Gama nella basilica sottostante e chiudiamo il pomeriggio gustando i Pasteis de nata in Rua de Belem 84.
Lisbona nel cuore