Viaggio a Gerusalemme, la vera città eterna, con tappa a Istanbul

Consigli per un tour fai da te fra Israele e Turchia
Scritto da: daviformia
Partenza il: 25/03/2014
Ritorno il: 01/04/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
La prima cosa che ti viene in mente quando torni da un viaggio è raccontare i posti che hai appena visitato e le emozioni provate, ma poiché ognuno le vive in modo personale è sempre difficile trasmettere agli altri i propri sentimenti. In questo diario, mi limiterò a dare una serie di consigli pratici per chi volesse andare a Gerusalemme in fai da te, tralasciando il racconto sui monumenti, la storia e le religioni a cui potrà sopperire un’ottima guida. Il primo problema che molti si pongono è andare o non andare in Israele, io vi dico di andare perché è un paese fondamentalmente sicuro rispetto a quanto ci fanno credere, perché Gerusalemme è bellissima e perché non ho mai sentito sia successo qualcosa ai milioni di pellegrini che affollano la città Santa ogni anno.

Primo giorno

Volo Easy Jet con partenza da Fiumicino per Tel Aviv alla modica cifra di 122 euro a persona sola andata. Io e lei usciamo indenni dai controlli aeroportuali, a questo riguardo vi confermo che la nuova procedura di ottenimento del visto non comporta nessun timbro sul passaporto ma solo il rilascio di un biglietto cartaceo con cui girare il paese e da esibire al momento di lasciare Israele. Tra i vari modi per raggiungere Gerusalemme il più comodo è stato quello di prendere un taxi collettivo (sherut) all’uscita dell’aeroporto subito a destra; al prezzo di 65 NIS a persona siamo in 40 minuti al THE JERUSALEM LITTLE HOTEL prenotato su booking per 5 notti (matrimoniale standard con bagno privato a 195 euro). Più che un albergo è un ostello, ma sulla centralissima Jaffa street a 10 minuti dalla città vecchia, calcolate che gli alberghi qui sono abbastanza cari e che gli standard qualitativi non sono come quelli europei. Una nota sul tempo in questo periodo: bello e piacevole con la luce del sole ma freddo la sera.

Secondo giorno

Per non perderci la visita alla Spianata delle Moschee ci alziamo presto. L’ingresso ai non musulmani è infatti limitato dalle 8 alle 10 e dalle 12:30 alle 13:30 (orario invernale) dal lunedì al giovedì presso la porta dei Mori che dà sul muro del Pianto e la fila dura circa un’ora e più- E’ opportuno pertanto alzarsi di buon’ora, ma vi assicuro che ne vale la pena, anche se poi alle 10 la polizia araba vi scaccerà in malo modo come se foste degli appestati. Nel pomeriggio visita al Monte degli Ulivi. Ci rechiamo alla stazione degli autobus arabi che si trova fuori la Porta di Damasco e prendiamo il numero 75 (3 NIS a persona), scendiamo alla Chiesa dell’Ascensione facilmente riconoscibile dalla scritta sul cancello “Augusta Victoria Hospital”(chiude all’una), dopodiché proseguite per la direzione in cui è venuto l’autobus ed all’incrocio tirate dritti. Il percorso prevede in sequenza Cappella russa dell’Ascensione, Chiesa del Pater Noster, Tomba dei Profeti, Chiesa del Dominus Flevit, chiesa di Maria Maddalena, l’Orto del Getsemani, Chiesa delle Nazioni e la tomba della Vergine Maria. Poi, passeggiata ottima per una vista panoramica su Gerusalemme, e rientro a piedi nella città vecchia passando per la Porta dei leoni. Alle 19:30 bellissimo spettacolo delle luci nella Cittadella di David prenotato su www.towerofdavid.org.il che ripercorre la storia della città in 40 minuti tramite immagini proiettate sulle mura della cittadella. (55 NIS a persona).

Terzo giorno

Abbiamo prenotato un’escursione sul Mar Morto, la Fortezza di Masada e l’ Oasi di Ein Gedi presso www.abrahamhostels.com che è risultato essere uno dei più convenienti (56 euro a persona con partenza alle 7 del mattino e rientro per le 16). Il tour potevamo anche farlo da soli prendendo i pulman della Egged oppure affittando una macchina sul sito www.sixt.com per 40 euro al giorno (è sufficiente la sola patente italiana come riportato sul sito del ministero degli esteri), ma in fondo abbiamo pensato che col tour organizzato non avremmo perso troppo tempo. Dalla Fortezza di Masada si gode un ottimo panorama sul deserto di Giuda ed il Mar Morto, l’ingresso costa 29 NIS e vi consigliamo di acquistare anche la salita in teleferica perché quella a piedi attraverso il sentiero del serpente è molto impegnativa e specie sotto il caldo torrido richiede un certo allenamento. Noi l’abbiamo fatta a scendere e ci siamo accorti di averla scampata veramente.L’Oasi di Ein Gedi ( anche qui ingresso 29 NIS) è un parco naturale che a noi non è piaciuto molto, tranne che per un rivolo in cui abbiamo messo a bagno i nostri piedi. Infine il bagno nel mar Morto lo abbiamo fatto presso la struttura privata Neve- Midbar Beach con fanghi, prati ombreggiati, docce, servizi igienici e un servizio di assistenza bagnanti.

Quarto giorno

Oggi è giorno di Shabbat e la Gerusalemme ebraica si ferma per un giorno a partire dal tramonto, niente funzionerà più, ma non vi preoccupate, c’è sempre la parte araba che continua nel suo mondo frenetico con i suoi autobus, i suoi negozi ed i suoi souk. Ci rechiamo di buon mattino al mercato cittadino di Mahane Yeuda per assistere alla spesa di preparazione degli ebraici per la festa settimanale, nel pomeriggio invece alle 15 (ore 16 nell’ora legale), ci dirigiamo presso l’inizio della via Dolorosa per partecipare alla via crucis dei francescani che si effettua tutti i venerdì anche in lingua italiana. Il punto di partenza è precisamente nel cortile del Collegio islamico Al-Omariyeh in cima alla rampa, presso la Porta dei Leoni. Bella esperienza, anche per chi non è molto religioso come noi, che vi permetterà di rivivere tutte le stazioni della via crucis passando anche attraverso i souk arabi e terminando presso la Chiesa del Santo Sepolcro.

Quinto giorno

Visita a Betlemme: torniamo alla stazione degli autobus arabi presso la porta di Damasco e prendiamo il 21 (7 NIS), si passa il check point tra Israele e Palestina e dopo circa 40 minuti si scende all’ultima fermata appena fuori la città vecchia. Una volta scesi verrete assaliti da pseudo tassisti che vi offriranno ogni sorta di tour, ma voi puntate dritto ed arrivate al primo semaforo e girate a sinistra, percorrendo in salita la Pope Paul VI street. Attraverserete in sequenza la old city, i souk arabi, la moschea di Omar per arrivare infine alla Chiesa della Natività. Anche qui una enorme fila di circa un’ora per scendere nella Grotta della Natività, ma verrete avvicinati da numerose guide che per 5 euro a persona vi proporranno di saltare la fila (sembra che loro abbiano il diritto di farlo). Per ritornare a Gerusalemme l’autobus si riprende allo stesso punto in cui siamo scesi, ma al check point Palestina – Israele, che è una specie di casello autostradale, il pulman si ferma per i controlli:gli arabi sono costretti a scendere per essere perquisiti mentre i turisti possono rimanere a bordo con passaporto alla mano, due soldati saliranno per controllarvi. Tutto si risolve in 5 minuti.

Sesto giorno

Partenza per Istanbul: abbiamo il volo alle 9:00 e visto che è domenica avevamo prenotato 2 giorni prima un taxi collettivo della compagnia “Nesher” recandoci nel loro ufficio al primo piano di Ben Yehuda street 23 proprio sotto il nostro albergo (ricordatevi che il venerdì pomeriggio ed il sabato l’ufficio è chiuso per lo shabbat). La nostra preoccupazione era di arrivare 3 ore prima in aeroporto perché dalle recensioni avevamo letto dei controlli severi. In effetti il taxi viene a prenderci alle 5 ed in poco meno di un’ora siamo all’ aeroporto di Tel Aviv: primo controllo per accedere all’edificio, secondo controllo per accedere al banco check-in con una serie infinita di domande del tipo perché mi chiamassi Davide, da quanto tempo eravamo fidanzati, se le nostre case fossero vicine (penso che queste domande servano a tracciare il profilo di un potenziale attentatore). Una volta effettuato il check-in altro controllo al metal detector ed infine accesso ai gates. L’arrivo è previsto al secondo aeroporto di Istanbul (Sabiha Gocken) nella zona asiatica. All’uscita, proprio di fronte a voi, c’è la fermata degli autobus Havatas (sono bianco azzurri) che per 8TL (il biglietto si fa a bordo) vi portano al porto di Kadikoy in 40 minuti, c’è anche la soluzione diretta per Sultanahmet ma in questo caso c’è il rischio di rimanere imbottigliati nel traffico della città. Noi abbiamo preferito la soluzione porto, perché da qui c’è il traghetto che in 20 minuti (3 TL) ti porta al quartiere di Eminonu (praticamente il centro) permettendoti una piacevole gita nello stretto del Bosforo. Arrivo all’ASUR HOTEL (due notti per matrimoniale e prima colazione 80 euro).Il tempo di posare i bagagli e di nuovo in strada, prendiamo il tram dietro l’albergo che va a Kabatas (3 TL), da qui si prende la funicolare che va a Piazza Taksim (3 TL). Piazza Taksim è il cuore della moderna Istanbul. Nell’angolo a sud ovest si trova il Monumento all’Indipendenza. Questo segna l’inizio del viale pedonale di Istiklal Caddesi. Questa strada molto affollata è costellata di negozi, mercati e bar e si riempie soprattutto alla sera. In fondo alla via c’è la famosa torre di Galata con possibilità di visita, ma vista la fila preferiamo declinare.

Settimo giorno

Il segreto per visitare a piedi Istanbul è quello di seguire i binari del tram, dalla posizione del nostro albergo raggiungiamo in breve tempo Gulhane Park il giardino adiacente al magnifico Palazzo Topkapi, che è oggi il più grande spazio aperto nella città vecchia! Prati verdi, tulipani lavande, cicogne e vista sulle mura del palazzo. Poi proseguendo nel percorso si arriva alla chiesa bizantina di Aya Sofia e all’imponente Moschea Blu. La visita alla moschea è gratuita ma interrotta nei momenti di preghiera dei musulmani, vi faranno togliere le scarpe e per le donne coprire il capo con un velo. Più avanti ancora c’è poi il Gran Bazar di Istambul dove potrete perdervi il pomeriggio, la domenica è chiuso.

Ottavo giorno

Si ritorna in Italia, ma bisogna arrivare all’aeroporto Sabiha Gocken per il volo di mezzogiorno con la Pegasus Airlines: la compagnia è low cost ma permette l’imbarco gratuito del bagaglio nella stiva. Usciamo dall’albergo ed in 10 minuti siamo al porto di Eminonu, riusciamo a prendere al volo il traghetto per Kadikoy (ce n’è uno ogni mezz’ora, 3 TL) e da lì fuori sulla sinistra il pulman Havatas per l’aeroporto (anche questo ogni mezz’ora, 8 TL).Tempo di viaggio dal centro all’aeroporto : un’ora e quaranta, ma se riuscite a prendere le coincidenze anche meno.

Come potete notare ho preferito sottolineare più i particolari logistici della vacanza compatibilmente alla filosofia di Turisti per caso che è quella di aiutare gli altri ad organizzare un viaggio fai da te con dritte, consigli e spunti, spero di esservi stato utile, se volete potete scrivermi a davide_amato@hotmail.it.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche