Thailandia, la terra della libertà
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La Terra degli elefanti, del Buddha, delle risaie e delle donne giraffa. Un tour in questi luoghi dove la religione la fa da padrona.
Trentuno ore di viaggio no stop ci separano da quello che ci si immagina essere un Piccolo Paradiso, il primo paradiso che incontriamo in quest’avventura composto da solo due parole: Koh Lipe. Isola di Lipe. Il gruppo di viaggio in partenza è composto inizialmente da 8 persone (7 quasi giovincelli + 1 donzella, la sottoscritta) per poi essere raggiunti, una settimana dopo la data della nostra partenza, da altri due avventurieri. La voglia di arrivare, scoprire, osservare ed amare questo Paese ed il suo popolo è talmente forte che rende incontenibile l’attesa. Con questo racconto di viaggio vorrei semplicemente essere un testimone e portatore di informazioni descrivendo, in maniera più oggettiva possibile, quella parte di Thailandia visitata.
Un viaggio tanto desiderato e sognato..ebbene si, la ricerca dei voli inizia a gennaio 2013 esattamente con un anticipo di 14 mesi rispetto alla data prevista di partenza, e si conclude a luglio con la prenotazione di un volo di linea con Thai Airways Milano Malpensa – Bangkok (A/R)e con voli interni, sempre con Thai, Bangkok – Hat Yai in andata e Phuket- Bangkok al ritorno. Il tutto per 880 euro a testa compreso di assicurazione annullamento.
Driiiiiiin Driiiiiiin
Ecco il primo rumore che segna l’inizio di una grande avventura… la sveglia risuona alle 05.30 di mattina e almeno per questa volta non inveisco contro di essa per aver suonato così presto!Scattanti come non mai io ed Ale ci alziamo e di corsa a preparare le ultime cose da mettere in valigia!
L’incontro con il resto della combriccola (Teo, Gardo, Saio, Pelo, Fagio, Il Mosca) è previsto alle ore 06.10 in quanto alle 06.49 sarebbe partito il treno dalla stazione di Cesena che ci avrebbe portato a Forlì, dove lì avremmo preso il freccia rossa direzione Milano Centrale. Dopo due ore di viaggio arriviamo in stazione a Milano dove ci aspetta la navetta per Malpensa (costo 10 euro a tratta a persona).
Sono le 11.10 del 20/02/2014 e siamo già in fila al check in per imbarcare i bagagli… passiamo il gate, la dogana e ci accomodiamo al dutyfree milanese.
Alle 13.05 è prevista la partenza con il Boeing 747-400 della Thai Airways. Il volo è stato tranquillo e il servizio offerto dalla compagnia davvero soddisfacente; alle 05.00 am. arriviamo a Bangkok (10 ore di volo, 1 ora in meno del previsto, + 6 ore di fuso) e dopo cinque ore di sala d’attesa ci imbarchiamo sul volo interno.
Arrivati ad Hat Yai, con un atterraggio di traverso e una frenata da guinnes dei primati (di solito non funziona così), saliamo su un taxi- pulmino in direzione porto di “Pak Bara” (l’entrata al porto costa 20 THB). Una volta a destinazione, scendiamo e una ventata bollente ci ha accolti, i jeans hanno rischiato lo scioglimento e le nostre narici sono state invase da odori locali molto speziati e prepotenti.
Alle 15.00 ci aspetta la speedboat per Koh Lipe. La piccola isola di Lipe dista 60 km dalla terraferma thailandese infatti dopo due ore di barca veloce si arriva su una chiatta posizionata non troppo distante dall’isola, lì sbarchiamo e con la long boat, una barca locale fatta di legno, tocchiamo riva. Mollate barbaramente le valige in spiaggia ci tuffiamo in mare per un rigenerante bagno… finalmente iniziano le nostre ferie!
21/22/23 FEBBRAIO: WELCOME TO KOH LIPE
“Welcome to Koh Lipe” è la prima frase scritta che ci accoglie sbarcando su quest’ isola.. e non avremmo potuto sperare in un saluto di benvenuto migliore.
Ci dirigiamo al nostro alloggio Harmony Bed & Bakery.. una struttura modesta, poco costosa con camere abbastanza pulite. Durante questi giorni a Koh Lipe godiamo della compagnia di un sole intenso e scottante e ci dilettiamo a scoprire le spiagge più belle:
PATTAYA BEACH è la spiaggia che ci ha accolti al tramonto il 21 febbraio quando siamo arrivati, abbastanza affollata, servita in qua e in là con lettini e ombrelloni(1 lettino 100 THB ed è compreso un ombrellone) e ristoranti. Mare verde/azzurro trasparente, di una temperatura davvero gradevole.
SUNRISE BEACH (Hat Chao Ley) spiaggia favolosa, quasi deserta, un mare dai toni trasparenti tendenti all’azzurro con un fondale ricco di rocce, sabbia talmente morbida che sembra avere la consistenza e il colore del borotalco. Di fronte a questa spiaggia ci sono due isolotti(KOH USEN e KOH KRA ) che si possono raggiungere via mare con pinne, maschera e boccaglio.. naturalmente bisogna fare molta attenzione al fondale che in alcuni punti è molto basso e particolarmente avverso e ciò rende difficile la pratica dello snorkeling.
SUNSET BEACH in questo angolo di paradiso il mare è prevalentemente di color verde, la sabbia è un poco più granulosa. In questa spiaggia siamo stati accolti da una famiglia di cani: una mamma con i suoi 5 cucciolini.. Koh Lipe, ma non solo, è piena di cani, ad ogni angolo se ne trova uno che dorme o mangia o addirittura rovista tra il pattume, bisogna per ciò avere un minimo di riguardo poiché sono animali non curati ma bensì alquanto trascurati.
Durante il soggiorno in quest’isola abbiamo fatto anche un’escursione con la long boat nelle isole di fronte (JABANG: KOH HING NAM NOI, KOH YANG, KOH ADANG): tanto snorkeling, fotografie e risate. Vale davvero la pena fare escursioni con la gente del posto che, con la sua estrema gentilezza, ti guida nei posti più belli, che meritano davvero d’esser visti almeno una volta nella vita.
La parte più turistica di Koh Lipe, che coincide con il suo centro, è attraversata da una stradina circondata da ristoranti e piccoli negozi dove vendono souvenir ma anche articoli per il mare, ad esempio. La sera eravamo soliti cenare nei ristoranti situati ai lati di questa via e sulla spiaggia. Diciamo che al di fuori di questa stradina, c’è molta povertà e desolazione. La gente locale vive in baracche di lamiera(ma ciascuna baracca è dotata di un’enorme parabola..che stranezza,no?) e non avendo discariche, l’immondizia è presente ovunque. Purtroppo.
Assolutamente consigliata una tappa, anche breve, in quest’isola.
24/25/26 FEBBRAIO: KOH PHI PHI
Alle 09.00 si parte con la speedboat da Koh Lipe direzione Koh Phi Phi, un piccolo arcipelago situato nel bel mezzo del Mare delle Andamane. Dopo quattro ore circa di navigazione si arriva a Koh Phi Phi (via Koh Lanta con cambio speedboat) e una folla interminabile di turisti sovrasta il panorama. Trasferimento presso la struttura Viking Resort dove avevamo prenotato dei bungalow immersi nella natura, esperienza impagabile con una vista spettacolare che deliziava i nostri occhi.
Anche qui, ci siamo dilettati con la scoperta di spiagge:
LONG ISLAND BEACH: acqua azzurra, mare abbastanza mosso, con onde travolgenti, fondale ricco di detriti come conchiglie e coralli morti e per questo un poco doloroso da calpestare a piedi nudi. E’ una spiaggia molto lunga e perciò varia la sua conformazione.
La sera si trascorre in centro tra locali, baracchini dove acquistare frutta e dolci, feste in spiaggia.
L’indomani si decide di fare un’escursione al tramonto. La prima tappa è stata lo snorkeling nell’area dove ci sono piccoli squali(naturalmente non è così facile vedere i baby shark); proseguendo la nostra escursione costeggiando le pareti rocciose delle isole circostanti arriviamo a KOH PHI PHI LAY, nella cui parte nord ammiriamo la VIKING CAVE. Una caverna scavata nella roccia dove vive questa popolazione denominata “viking”..si vedono dal mare le baracche di lamiera, panni stesi, bacinelle e qualsiasi altro utensile per la casa. Davvero particolare. Circumnavigando quest’isola arriviamo a LOH SAMAH BAY (più a sud)… una baia speciale, il cui mare, con i riflessi del sole, assume colori indescrivibili, quell’azzurro verde brillante che rende il fondale così nitido da farlo apparire talmente vicino che sembra annullare i suoi numerosi metri di profondità. A questo punto, il capitano della nostra long boat ci invita a tuffarci in mare per poter raggiungere e superare quella scalinata rocciosa che permette di esplorare la spiaggia di Maya Bay dove è stato girato il film The Beach. Questa spiaggia, dopo il film, sicuramente è stata molto battuta da turisti di tutto il mondo e di per sé non è un’escursione troppo originale… certamente la cosa originale che noi abbiamo vissuto è stato proprio il tragitto percorso per arrivare alla meta: nuotare di gran fiato contro corrente e tra le rocce per arrivare alla scalinata, superare la roccia, attraversare l’isola a piedi..Certamente, uno dei momenti più belli di tutta la vacanza. In questi luoghi bisogna cercare di mettere da parte la paura perché davvero regalano emozioni uniche.
MAYA BAY è una spiaggia davvero bella, peccato per il turismo di massa che l’ha invasa. E’ noto che, il sovraffollamento di turisti, porta a lungo andare ad una contaminazione dei luoghi. Il mare all’interno della baia è, in alcuni punti, qualcosa di così suggestivo che anche il più scettico dei scettici ne rimarrebbe affascinato. Raggiunta nuovamente la long boat, riprendiamo la marcia e questa volta raggiungiamo Maya Bay via mare e continuiamo con la navigazione attorno all’isola fino a che si fanno le ore 18 e il nostro capitano si ferma in mezzo al mare per farci ammirare il tramonto e invitandoci al Big Jump..un tuffo in 70 metri di acqua, acqua del Mare delle Andamane..blu,di un blu che di più non si può.
Rientrati alla base ci prepariamo per la cena, giretto in centro e via a nanna perché l’indomani si parte per Phuket.
27/02 – 11/03: PHUKET AND THE BIG BUDDHA
Alle 9.00 ci imbarchiamo dal porto di Koh Phi Phi per raggiungere Phuket. Dal mare si riesce a vedere il Big Buddha che domina la costa e accoglie i turisti con un caloroso saluto di “Benvenuti nella mia Terra”. Sbarcati, saliamo sul taxi e ci dirigiamo al Baantonsai Resort (camere pulite e spaziose ad un prezzo davvero conveniente) sulla Nanai Road, una delle strade principali che attraversa il centro della città. Un caldo afoso ma altresì piacevole assorbe le nostre parole ed emozioni e ci invita a vivere la spiaggia ed il mare. Decidiamo di andare subito a noleggiare lo scooter (2,200 THB per il noleggio di uno scooter per dodici giorni rilasciando la carta d’identità al posto del passaporto).
Il primo pomeriggio decidiamo di fermarci a PATONG BEACH: una spiaggia super affollata, stipata di lettini e ombrelloni tanto che quasi quasi mi sembra di essere a Pinarella. Il mare non è molto pulito a causa del massiccio traffico di speedboat e aquascooter. Durante questi giorni a Phuket abbiamo raggiunto diverse spiagge.(costo del lettino + ombrellone 100 THB).
PARADISE BEACH: questa spiaggia è difficile da raggiungere in quanto la strada è molto ripida e dissestata (nonostante sia stata asfaltata da poco!) ma comunque merita di essere vista perché porta in sé qualcosa di unico. Proprio qui in questa spiaggia accogliamo gli altri due vacanzieri neo arrivati (Peter e Chiara)… diciamo che ora inizia una nuova avventura! (costo del lettino + ombrellone 100 THB).
SURIN BEACH: a mio parere, questa è la spiaggia più bella di Phuket. Un mare limpido e trasparente di color azzurro brillante (ovviamente nulla a che vedere con il mare di Koh Lipe e Koh Phi Phi Lay). Foto, tuffi e tanto divertimento (costo del lettino + ombrellone 100 THB).
Abbiamo anche avuto modo di andare a KATA NOI BEACH, KARON BEACH, LAEMSING BEACH, NAI HARN BEACH e TRI TRANG BEACH: in tutte queste spiagge il costo del lettino è di 100 THB ( è incluso un ombrellone ogni due lettini). Sono spiagge circondate da tanta natura, il verde è il colore predominante e la sabbia più granulosa rispetto ad altre località.
La sera si cenava presso ristoranti locali, a seguire passeggiata sul lungomare di Patong Beach per poi terminare la serata tra i locali di Bangla Road.
Visite che consiglio vivamente di fare:
THE BIG BUDDHA: una statua del Buddha alta 54 metri, davvero imponente e suggestivo al di sotto del quale è posizionato un tendone dove vengono vendute statue del Buddha e articoli tipici thailandesi.
Inoltre ci sono monaci che benedicono le persone che si mettono in fila(ovviamente in ginocchio!)donando un braccialetto fatto a mano da loro posizionato nel braccio sinistro alle donne e nel braccio destro agli uomini(ovviamente è gradita da loro un’offerta simbolica)..anche per le persone non particolarmente religiose è sicuramente un momento unico perché in qualche modo ci si immerge nella loro cultura. Poco distante dal Big Buddha si trova la località di RAWAI. La particolarità di questa zona è data dai pescatori che mettono il pesce in vendita nelle bancarelle e il ristorante di fronte lo cuoce come lo si preferisce (barbecue, fritto, in guazzetto- il costo della cottura del pesce varia a seconda della modalità scelta, nel caso del barbecue il costo è di 100 THB per ogni kg di pesce da cuocere). Gustose, saporite e giganti sono le canocchie. Le mie preferite!
Rientrando da Rawai ci fermiamo al KATA VIEW POINT, il punto panoramico forse più fotografato di tutta Phuket dove si vedono le insenature di Karon e Kata nonchè uno splendido panorama.
Inoltre, una fermata la merita anche PHROMTHEP CAPE (il “promontorio”), da dove si gode una fantastica e romantica vista del tramonto. Nella piazza circostante vi è un monumento votivo agli elefanti.
PHUKET TOWN: da Patong dista circa 1ora poco più di motorino, ed è la più grande città della provincia di Phuket. E’ molto caotica ma lì si vede proprio la vera Thailandia, si osservano realmente le loro abitudini e tradizioni e questa zona non è battuta dal turismo di massa. Si consiglia di visitare il quartiere cinese.
MARTEDÍ 04/03/2014: ESCURSIONE A KOH RAYA
Per 1000 THB decidiamo di prenotare un’escursione a Raya Island… tutti ce ne hanno parlato molto bene quindi ci siamo lasciati convincere.
Un’isola spettacolare, raggiungibile in soli 30 minuti di speedboat dal porto di Ratsada, dalla sabbia bianca, talmente bianca che è quasi impossibile tenere gli occhi aperti… il sole cocente che riflette in questo mare trasparente..una parte del Mare delle Andamane davvero magnifico, attraverso esso è possibile vedersi i piedi anche a diversi metri dalla riva. In queste zone si fa anche del buon snorkeling tanto che in quell’occasione abbiamo visto anche il serpente d’acqua nero e azzurro, la cui lunghezza può arrivare a più di un metro. Rientrati soddisfatti da questa gita giornaliera decidiamo di prenotare anche due giorni alle SIMILAN ISLANDS per 5,200 THB con pernottamento in barca.
GIOVEDÍ 06 – VENERDÍ 07 MARZO: KOH SIMILAN
Due ore di pulmino sommate a due ore di speedboat(partenza dal porto di Thaplamu) ci separano da quel che in molti definiscono “uno dei luoghi di mare più belli della Thailandia”:
SIMILAN ISLANDS. Questo arcipelago, considerato Parco Marino, è composto da nove isole di roccia granitica, il termine thailandese Similan significa proprio nove. Le prime tre isole (KOH HUYONG, KOH PAYANG, KOH PAYAN) sono considerate patrimonio naturale e per questo non è possibile varcarne la soglia, mentre le altre sei sono battute dal turismo. In questo mare è possibile fare tanto snorkeling e tante sorprese racchiude in sè infatti noi abbiamo avuto la fortuna di vedere una tartaruga, una murena , una razza, il pesce pagliaccio, stella marina blu chiaro. Bellissima è stata la tappa all’isola numero 8 (KOH SIMILAN) la cui attrazione principale è un sasso rimasto in bilico su un di un altro sasso..a piedi c’è un sentiero che si percorre in pochi minuti e che permette di raggiungere questo sasso, si possono fare tante foto perché quella posizione regala un panorama unico. Rientrati dalle Similan ci rimangono pochi giorni a Phuket.
Ci stiamo abituando con gusto ai ritmi phukettiani ma purtroppo sta arrivando il termine di questa nostra splendida avventura e ciò ci rattrista molto. E’ già arrivato il 10 marzo ed è arrivata l’ora di tornare..il volo interno Phuket – Bangkok delle 20.30 parte in orario e dopo circa un’ora arriviamo a destinazione dove lì prenderemo all’ una di notte il volo intercontinentale. Certamente porteremo nel cuore momenti e sensazioni che nessuna parola riuscirà a rendergli onore, ma solo gli occhi e lo sguardo di chi li ha vissuti possono esprimerli al meglio.
Spero, con il mio racconto, di aver trascinato la vostra mente in questi luoghi… purtroppo però credo di non esser riuscita a regalarvi il suono della sabbia che si scatena a contatto con i piedi, il rumore delle onde andamane che si infrangono, l’odore speziato dell’aria….sbaglio forse? riuscite a sentirli?
Interessanti curiosità:
Tradizioni e usanze comportamentali:
- E’ buona educazione togliere le scarpe quando si entra in casa di privati, musei e negozi. Nei templi buddisti si entra scalzi, ci si siede evitando di mostrare i piedi al Buddha perché per loro è un sacrilegio.
- Evitare di toccare il capo alle persone perché per loro è una parte del corpo sacra.
- In Thailandia, i prodotti e cibi locali costano tutti molto poco rispetto all’Italia ma lì si ha la bizzarra usanza che si paga qualsiasi cosa: per andare in bagno si paga, per avere la carta igienica si paga, per parcheggiare gli scooter si paga ecc.
- Nei luoghi pubblici chiusi, nei locali notturni e nei mezzi di trasporto(es. taxi) sicuramente non manca l’aria condizionata …anzi è talmente freddo che bisogna munirsi di foulard!
- A Koh Lipe, Koh Phi Phi e Phuket ci sono le indicazioni da seguire in caso di tsunami e addirittura a Phuket ci sono delle foto che mostrano il panorama di quel disastroso 26 dicembre 2006. Ci sono anche le sirene che danno l’allarme in caso di tsunami.
Re e Famiglia Reale: In Thailandia il Re e la Famiglia Reale sono molto rispettati pertanto mai criticare la monarchia perche’ogni insulto pubblico al Re è punibile con il carcere. Si trovano negli angoli delle strade, e non solo, delle immagini del Re risalenti a qualche anno fa quando il suo stato di salute era accettabile poiché è ammalato e alloggia presso l’ospedale di Bangkok.
Moneta: in Thailandia è in vigore il Bath(THB) il cui valore rispetto all’euro varia dai 39 a 44 per cui 1 euro= da 39 a 44 bath – 100 THB = 2,25 € ca.
Codice stradale: innanzitutto si guida a sinistra. La città di Phuket/Patong è molto trafficata, la presenza massiccia di motorini rispetto alle auto fa si che purtroppo si vedano spesso incidenti in cui sono coinvolti scooter. I taxi rispettano la regola secondo cui, per strada, si dà sempre la precedenza agli scooter.
La guida è alquanto spericolata: i thailandesi sono esonerati dal portare il casco e capita di vedere scooter con sopra 3/4 persone( di cui anche uno o due bambini) e il cane magari; mentre i turisti hanno l’obbligo di portare il casco, nel caso in cui ti fermino e non si indossa il casco è previsto il blocco del mezzo e il ritiro della patente; quando succede ciò, si va dalla polizia e con il pagamento di circa 300 THB vengono restituiti sia il motore che la patente.
In prossimità di Bangla Road, la strada piena di locali, bar e discoteche, c’è un ragazzino che parcheggia i motori , incastrandoli in maniera precisa e al millimetro… il tutto pagando 20 THB (circa 230 motorini ogni sera).
La strada non è segnalata da segnali stradali. Ci sono pochi distributori della benzina, come li intendiamo noi occidentali, ma si trovano di frequente dei baracchini che vendono la benzina raccolta in bottiglie di vetro posizionate in scaffali sotto il sole cocente. Naturalmente in questi baracchini la benzina costa di più che nei rari distributori.
I Thailandesi: La popolazione thailandese è umile, cordiale, gentile, educata, sempre sorridente e gioiosa..si nota come, nel loro aver poco, siano felici e si godano ciò che hanno e guadagnano con tanto sudore. I thailandesi sono dei gran lavoratori: supermercati, meccanici sono aperti anche tutta la notte. Per questa popolazione, la contrattazione con il turista è diventata un’arte… per qualsiasi prodotto propongono un prezzo ma immediatamente porgono al turista la calcolatrice dove scrivere il prezzo che è disposto a pagare. Inoltre, abbiamo appurato che i thailandesi, rispetto ai nostri canoni, hanno limiti molto ampi riguardo il senso del pericolo: guida spericolata; anche con le speedboat abbiamo avuto diverse peripezie… gas sempre aperto nonostante il mare mosso, manovre azzardate, guasti al motore. Delle volte, quando ci fermavamo in mezzo al mare con la speedboat, avevamo difficoltà a capire cosa fosse successo perché con i thailandesi, non sempre facile comprendersi, l’inglese da loro parlato è stato ribattezzato da me, non in senso dispregiativo, come un “Thaiglish”: un miscuglio vero e proprio tra inglese e thailandese che si esprime sia dal punto di vista dei vocaboli che della fonetica.
Tradizioni culinarie il cibo in Thailandia è molto speziato: curry, peperoncino, lemongrass, salse varie. I piatti che sicuramente meritano d’essere assaggiati sono: le soup tra le quali si distingue mussaman curry soup; il padthai fatto con i noodle(spaghetti di soia) conditi con verdure, pesce o carne, anacardi e spezie; fried rice con ananas, pesce o carne. Abitudine thailandese è servire una pallina di riso basmati bianco senza condimenti come sostituto del pane. La pasta, come la intendiamo noi, non c’è ma viene sostituita dai noodle che sono spaghetti di soia. Al ristorante si puà scegliere anche il pesce da crudo e il cuoco lo cucina, a seconda dei gusti, al barbecue o fritto. Il prezzo dei cibi thai può variare da 150 a 300 THB. Solitamente non si mangiano dolci al ristorante, i pochi dessert che preparano sono a base di banana e latte di cocco. Di frequente infatti si trova la banana fritta oppure banana in latte di cocco. In compenso però si trovano per strada baracchini che fanno crepes con tutti i tipi di farcitura: banana, burro di arachidi e nutella, marmellata ecc. Ananas, cocomero e cocco vanno per la maggiore tra la frutta da mangiare fresca con cui tra l’altro fanno dei fruit shake (80/100 THB l’uno) molto gustosi e rinfrescanti!
Maroni Michela