Due settimane a Cuba

Il sole dei Caraibi e il fascino di L'Avana e Trinidad
Scritto da: occhiofino
due settimane a cuba
Partenza il: 05/03/2014
Ritorno il: 19/03/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Abbiamo organizzato questo viaggio fai da te a Cuba curiosando tra vari siti e diari di viaggio. Come prima cosa abbiamo prenotato il volo diretto, via Malpensa, da Roma all’Avana e ritorno con la Bluexpress al costo di € 1.472,00 a persona, poi tramite l’agenzia cubana Travelnet Cuba che ringraziamo per la cortesia ed affidabilità, abbiamo prenotato:

Indice dei contenuti

2 giorni all’hotel Inglaterra dell’Avana (colazione inclusa)

Volo a/r Cayo Largo

Soggiorno all inclusive al Playa Blanca per 6 giorni

Altri 2 gg all’Hotel Park view dell‘Avana ( colazione inclusa)

Tutti i trasferimenti da e per gli aeroporti.

Prezzo complessivo € 1.190,00 per due persone ( per un totale di 10 giorni).

I restanti 4 giorni li abbiamo passati fra Trinidad e l’Avana in case particular spendendo circa 25/30 Cuc a notte. Spesa complessiva per 2 settimane € 3.500,00.

Il programma è stato questo:

05.03.14

Arriviamo all’Avana dopo circa 14 ore di volo (compreso lo scalo a Malpensa) ritiriamo i bagagli, facciamo il controllo passaporti (ti scattano anche la foto con una telecamera) compiliamo un foglio con le generalità, che ti danno dopo il metal detector, e che riconsegneremo poco prima dell’uscita. Ci attende l’inviato dell’agenzia Travelnet Cuba col nostro nome in vista, e ci indirizza verso un bus che raccoglierà anche altri viaggiatori di altre agenzie per accompagnarci ognuno al proprio hotel.

Noi siamo all’Inglaterra per 2 giorni, l’hotel è bellissimo il più antico dell’Avana ed è proprio in centro quindi comodissimo: noi siamo andati sempre a piedi. Avevamo visto le recensioni non proprio belle su questo hotel invece siamo rimasti soddisfatti sia della stanza che della colazione ( c’è un po’ di tutto quindi si mangia), la sera siamo andati a cena sulla meravigliosa terrazza dell’hotel da cui si ha una vista magnifica sul centro della città, peccato solo che gran parte dei monumenti come il Capitolo ed il Gran Teatro sono in restauro e quindi non visitabili.

2° giorno

È venuta a prendereci la nostra guida che ci ha accompagnato, insieme ad altri turisti (tutti argentini) a fare il tour della città. Abbiamo visto le piazze principali: della rivolution, plaza veja, plaza des armas, poi ci ha portato nella fabbrica del rum Legendario, che però non abbiamo potuto visitare non so per quale problema, abbiamo però assaggiato nel bar annesso il rum ed un cappuccino al cacao che fanno al buio dandogli fuoco, una cosa scenografica ma soprattutto buonissima, c’erano in vendita anche tutti i tipi dei famosi sigari che noi abbiamo declinato in quanto non fumatori.

Il resto del pomeriggio lo abbiamo passato passeggiando per calle Obispo (la via principale e pedonale) arrivando alla piazza Di San Francesco con la chiesa che però era chiusa (l’avremmo rivista in seguito) e la bella fontana dei leoni. A cena siamo andati al Bar Europa, in cui saremmo ritornati altre volte, si mangia infatti bene pagando poco (aragoste per due contorni birre a 25/27 Cuc).

Il mattino seguente ci siamo alzati alle 4.30 per prendere il bus che ci ha accompagnati all’aeroporto Barracoa, dove abbiamo preso il volo interno per Cayo Largo. Siamo arrivati alle 8 circa, altro trasferimento in bus all’hotel Playa Blanca dove saremo stati i successivi 6 giorni. Anche rispetto a questo hotel avevamo dei timori viste le recensioni non proprio favorevoli, devo dire invece che siamo stati benissimo: la stanza era molto grande con due letti larghi e comodi, c’era persino il ferro e la tavola per stirare! Nel villaggio ci sono tre ristoranti: in quello principale si fa la colazione e la cena, in quello a bordo piscina si trova anche pesce e carne alla griglia e dopo le 15,00 iniziano a fare pizzette, hot dog, panini ecc. L’altro è sul mare ed anche qui si trova sempre carne e pesce alla grigia. Con il trattamento all inclusive si ha diritto anche a due cene (da prenotare alla reception ma senza costi aggiuntivi), una con menù cubano presso il ristorante al mare e l’altra con menù internazionale presso il ristorante della piscina, non è niente di che ma almeno ti servono al tavolo! Il trattamento è veramente all inclusive: noi non siamo riusciti a spendere un centesimo e abbiamo preso di tutto: vino caffè cocktail birra pizze panini ecc. Inoltre ti lasciano in camera ogni giorno una bottiglia di acqua da l. 1,5. La spiaggia dell’hotel non è male: è bianca e lunghissima ideale per passeggiare, è però ventosa e quindi il mare è spesso mosso, noi abbiamo fatto il bagno lo stesso divertendoci un mondo con le onde. Il bello di cayo largo sono le spiagge di playa Paraiso e Sirena sono a 7/8 km e si raggiungono o col pullman dell’hotel che ti porta fino a Marina e da qui in barca fino a playa Sirena, così facendo però si impiega troppo tempo, noi ci facevamo chiamare un taxi dalla reception e per 2 Cuc a persona ci portava in 15 minuti alle playe e ci veniva a riprendere quando volevamo noi (per il ritorno aspettavamo li dove ci avevano lasciato e prima o poi qualche taxi passava sempre per riportarci indietro). Di escursioni ce ne sono diverse ma noi abbiamo fatto solo quella alle piscine naturali (ci avevano sconsigliato la barriera corallina che è piuttosto spoglia) direttamente con una barca da playa Sirena ( non quelle proposte dall’agenzia) spendendo solo 15 Cuc a testa, devo dire che ci sono piaciute e abbiamo visto anche molte iguane.

Il 7° giorno alle ore 13,00 dopo aver pranzato abbiamo fatto il percorso inverso per tornare all’Avana, il volo di ritorno è stato puntuale decollando alle 15,20 ed il pullman ci ha depositato all’hotel Park View alle 17,30 circa. Devo dire che questo hotel era veramente scarso: l’unica cosa decente erano i letti ampi e comodi e la posizione centrale. La sera ce ne siamo andati a zonzo per le vie dell’Avana facendoci abbindolare da un tizio che alla fine ci ha portato in un Paladar (La Familia) dove abbiamo mangiato bene ma abbiamo speso sicuramente troppo (43 Cuc), quindi non date retta a nessuno!

Il mattino seguente come prima cosa dovevamo procurarci i biglietti del bus Viazul per Trinidad ma anziché andarli a comprare nella lontana stazione, siamo andati all’hotel Inglaterra dove c’è l’agenzia Cubatur e li abbiamo acquistati lì senza maggiorazione! Siamo poi andati alla Cadeca di via Obispo per prelevare Cuc con la carta postepay, niente di più facile gli sportelli sono numerosi e sono nell’atrio della struttura dove c’è sempre una guardia giurata, se prelevate con la carta non occorre documento se cambiate il contante invece occorre il passaporto; se prelevate con la carta prendete l’importo massimo ( è 150 Cuc) perché vi applicano comunque una commissione fissa di 4,5 Cuc.

Siamo poi andati a visitare il museo della Ciudad: ingresso 3 Cuc con la guida parlante italiano 5, prendete la guida altrimenti non vedrete nulla infatti quasi tutte le stanze sono chiuse da una catena che soltanto la guida può togliere facendovi entrare, la visita è interessante dura circa 40/45 minuti. Siamo andati poi alla chiesa di San Francesco, che avevamo trovato precedentemente chiusa, ingresso 3 Cuc, ben spesi, infatti la chiesa è molto antica e bella e si può salire sul campanile e da lì avere una vista a 360° della città molto meglio che dalla terrazza dell’hotel Ambos Mundos!

Il giorno seguente ci siamo recati con un taxi (10 Cuc) alla stazione Viazul… bisogna essere lì un’ora prima per imbarcare le valige (come in aereo), cambiare poi la prenotazione col vero biglietto, ed infine sorbirsi circa 6 ore di pullman (portatevi una felpa perché tengono l’aria condizionata altissima!) durante il viaggio gli autisti fanno un po’ come gli pare: si sono fermati a far salire loro conoscenti (i cubani non potrebbero salire questi pullman sono solo per turisti) hanno fatto deviazioni e soste per consegnare non so cosa.

All’arrivo a Trinidad abbiamo trovato ad attenderci un simpatico ragazzo con tanto di bandiera italiana ed il nostro nome, ci ha caricato sul suo bici-taxi con tutti i nostri pesanti bagagli e ci ha portato all’hostal Lozano, casa particular prenotata via mail dall’Italia per 25 Cuc a notte, colazione 5 cuc a testa e cena 10 Cuc a testa. Niente di eccezionale ma avevamo il bagno in camera ed un condizionatore funzionante anche se rumoroso come un jet. L’unica nota negativa è che ci hanno fatto pagare anche 16 Cuc di frigo bar come se avessimo consumato tutto il contenuto mentre noi avevamo bevuto solo l’acqua (nella concitazione della partenza non abbiamo letto bene il conto quindi occhio). Trinidad è veramente carina e fuori dal tempo la vita si svolge come da noi negli anni ‘50, il mezzo di locomozione più usato è insieme alla bicicletta il carretto tirato da un cavallo! La sera, dopo aver cenato discretamente nella casa, siamo andati in piazza alla casa della musica dove ci si può sedere ai tavoli del bar oppure direttamente sulle scale per ascoltare buona musica: la musica è una costante a Cuba l’abbiamo trovata in quasi tutti i bar e ristoranti che abbiamo visitato (bisogna dare qualche spicciolo quando passano poi).

Il mattino seguente abbiamo visitato il mercatino della città dove si possono acquistare articoli ricamati e altri lavori artigianali a prezzi interessanti, ma bisogna saper contrattare! Riutilizzano qualsiasi materiale, noi abbiamo preso una borsetta fatta con le linguette delle lattine di birra! Il pomeriggio eravamo d’accordo col marito della padrona della casa per andare (per 25 Cuc), con la sua Fiat 126 (un macinino infernale quando l’abbiamo visto ci saremmo voluti tirare indietro ma ormai…), alla torre Iznaga dalla quale un tempo sorvegliavano il lavoro degli schiavi nelle piantagioni di canna da zucchero, abbiamo poi visitato anche la casa padronale ma, visto il sole implacabile e la mancanza di aria condizionata nell’auto, ci siamo fatti accompagnare alla spiaggia di Ancon, distante circa 10/12 km dalla città, dove abbiamo passato il resto del pomeriggio.

Questa spiaggia è attrezzata e frequentata anche da gente del posto, forse perché era domenica, è bella e molto lunga ma non ha niente a che vedere con le spiagge di Cayo Largo. La sera siamo andati a mangiare in un Paladar che ci ha servito una Paella veramente pessima! Siamo poi andati alla casa della Trova (1 Cuc) dove si sono esibiti diversi gruppi (ad ognuno bisogna dare qualcosa quando poi passano tra i tavoli) e dove abbiamo ballato fino a tardi.

La mattina seguente il nostro ospite ci ha trovato posto allo stesso prezzo del Viazul (25 Cuc) in un taxi collettivo di 10 posti che in sole 4 ore ci ha riportato all’Avana. L’autista è stato gentilissimo e ci ha accompagnato fino alla nostra casa particular Miriam Gomez all‘Avana vecchia (prenotata tramite il sito amorcuba.com), ma questi non avevano una stanza col bagno privato come da noi richiesto, così ci hanno ceduto ad un’altra casa di fronte, (tutto pur di non farsi scappare il turista) la Lamparilla 318, che invece aveva una camera con bagno e dove siamo stati benissimo spendendo 30 Cuc a notte e 5 Cuc a testa per una colazione abbondante e varia. La sera abbiamo continuato la nostra scoperta della città mangiando sempre al Bar Europa aragosta alla griglia e zuppa di pollo (28/30 cuc in due circa 20 €!).

Il giorno successivo nonostante il tempo nuvoloso abbiamo preso, di fronte all’Inglaterra, il Pullman T3 (costo 5 Cuc biglietto valido tutto il giorno, si può scendere e risalire) che ci ha portato alla playa del’est: sarà che non era bel tempo ma non mi è sembrato nulla di che! Al ritorno ci siamo fermati a visitare la fortezza del Morro molto ben conservata e da cui si gode una vista spettacolare sull‘Avana. Abbiamo ripreso il pullman e siamo rientrati in città. Il giorno dopo alle 15,00 avevamo il taxi per l’aeroporto (25 Cuc) ed il volo per l’Italia alle 18,15, quindi abbiamo approfittato della mattinata per acquistare dei souvenir che avevamo visto nel mercatino di calle Obispo ed in vali negozietti del centro, il rum lo abbiamo invece preso al duty free dell’aeroporto pagandolo un po’ di più ma perlomeno non lo abbiamo dovuto imbarcare con le valige. In conclusione Cuba ci è piaciuta molto per la sua atmosfera fuori dal tempo che non so per quanto ancora riusciranno a conservare, abbiamo parlato con diversi ragazzi cubani e ci sono sembrati veramente stufi di questa chiusura verso il mondo, penso che tra non molto non potranno più tenerli prigionieri su questa pur bella isola ed inevitabilmente tutto cambierà.

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