Nakupenda Zanzibar

Una vacanza meravigliosa in giro per una meravigliosa isola
Scritto da: cla4902
nakupenda zanzibar
Partenza il: 24/02/2014
Ritorno il: 04/03/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Grazie ad una promo di Phone & Go (Metti in valigia le tue vacanze) partiamo alla volta della nostra prossima avventura: Zanzibar!

Hotel: Kiwengwa Beach Resort.

Dopo un viaggio travagliato (3 h di ritardo ad aspettare che partisse l’aereo) atterriamo finalmente a Zanzibar e ad attenderci ovviamente c’è un caldo ed un’umidità impressionante. C’è anche da considerare che siamo partiti con felpe e giubbotti.

E si comincia con le mance… prima ai due ragazzi che ci hanno portato la valigia dall’aeroporto al pulmino e poi a due masai dalla reception dell’albergo alla nostra camera, non dico che si è obbligati, ma moralmente come fai a non dargli nemmeno 1 euro per lo sforzo?!

Martedì 25 Febbraio 2014: GIRO DI RICOGNIZIONE

Il primo giorno lo passiamo facendo un giro di ricognizione in albergo e subito decidiamo di fiondarci in spiaggia per chiedere ai beach boys i costi delle escursioni. Appena ti vedono arrivare praticamente ti assalgono, ognuno cerca di venderti qualcosa (escursioni, calamite, creme solari, treccine) altri ti chiedono di andare a vedere le loro bancarelle. Ad un certo punto mi sono trovata circondata da una decina di persone e la cosa buffa è che appena finisci di parlare con qualcuno se ne presenta subito un altro, oddio come al solito non mi ricordo neanche il primo nome. Comunque nonostante l’insistenza dei primi giorni, da metà settimana in poi ti lasciano più in pace, ti riconoscono e ti salutano per nome appena ti vedono da lontano (ovviamente sempre sperando di piazzarti qualcosa) ma alla fine finisci per affezionarti. Noi abbiamo fatto amicizia con Lukas e Francesco. Altra cosa buffa, conoscono tutti l’italiano e si fanno chiamare con nomi d’arte (Pino Daniele, Remo della Barca, Bacardi, Pecorino Sardo ecc ecc). Tengo a precisare che i masai che ci sono in spiaggia ovviamente non sono dei veri masai… arrivano dalla terraferma (ma sempre dalla Tanzania) nel periodo, per loro, estivo con l’intento di guadagnare qualcosa con la vendita di oggetti. Facendo una passeggiata sulla spiaggia notiamo un babbuino incatenato ad un albero, mi ha fatto molta tenerezza e tanta tristezza (odio quando vengono sfruttati gli animali a scopi turistici) però fortunatamente nei giorni successivi non l’ho più visto quindi probabilmente lo tenevano libero da qualche parte (o almeno questo è quello che mi piace credere). A pomeriggio inoltrato è successa una cosa curiosa sulla spiaggia: è passata una mandria di mucche, tutte quasi perfettamente in fila indiana… che tenere!

A fine giornata rientriamo in camera dopo aver prenotato ben 4 escursioni con Bacardi (che fa parte del gruppo di Ali Boni molto conosciuto a Zanzibar per le escursioni) a 150 dollari a testa (circa 110€), risparmiando ben 65€ a testa rispetto alle escursioni organizzate dall’albergo.

Mercoledì 26 Febbraio 2014: TOUR DEL NORD – TARTARUGHE MARINE A NUNGWI E SPIAGGIA DI KENDWA

Oggi pomeriggio iniziamo con la nostra prima escursione. Iniziamo con la visita al Mnarani Natural Aquarium a Nungwi dove all’interno di una piscina naturale di acqua salata vedo per la prima volta nella mia vita delle tartarughe marine alle quali diamo da mangiare della lattuga. Bacardi ci prende un cucciolo di tartaruga per fare le classiche foto di rito ma a furia di passare di mano in mano cominciava ad innervosirsi sbattendo nervosamente le pinne per cui… bentornata in acqua cucciolotta!

All’interno di questo centro di conservazione troviamo anche uno scheletro di balena con ossa composte malamente, crani di delfini e due piccoli coccodrilli, qualche varano (entrambi in gabbia) e qualche piccola tartaruga di terra. Una volta usciti passiamo a vedere uno zanzibarino che sta costruendo una barca, Bacardi ci spiega i materiali che utilizza e le tempistiche di realizzazione (circa 1 mese). Per terminare in bellezza la giornata finiamo sulla spiaggia di Kendwa che ci ha lasciato a bocca aperta, non per niente ha la fama di essere la spiaggia più bella dell’isola… Il mare è cristallino e meraviglioso, inoltre a differenza della spiaggia dell’albergo, non c’è neanche un’alga. Una volta tramontato il sole, è ora di rientrare in albergo.

La cosa che però più mi ha rattristito a Kendwa è stato vedere i bambini che chiedevano direttamente euro o dollari, non si accontentavano delle penne e dei quaderni a differenza dei bimbi che vedevamo passare ogni giorno sulla nostra spiaggia, di ritorno da scuola.

Giovedì 27 Febbraio 2014: TARTARUGHE GIGANTI A PRISON ISLAND E NAKUPENDA

Oggi escursione per l’intera giornata. Una volta arrivati a Stone Town prendiamo la barchetta che ci porta a Prison Island conosciuta anche come Changuu Island o L’isola delle Tartarughe, anche qui il mare è bellissimo ed è tempestato da centinaia di bellissime e coloratissime stelle marine. Ma non siamo qui per il mare… facciamo un breve giro alle vecchie prigioni per gli schiavi (tra l’altro mai utilizzate in quanto l’isola, a dispetto del nome, è stata scelta come luogo di quarantena per la febbre gialla) ma mi hanno lasciata un pò delusa, della prigione non c’è praticamente nulla, c’è solo un catenaccio nel bagno delle donne che avrebbe dovuto tenere una corda con la quale avrebbero dovuto legare gli schiavi. Fortunatamente però a Changuu Island il nostro giro non è terminato: facciamo un giro nel parco dove ci sono le tartarughe giganti provenienti dalle Seychelles, sono troppo carine, allungano il collo per farsi accarezzare e sopra il guscio riportano un numero che indica la loro età… la più vecchia che abbiamo visto ha 178 anni, complimenti!

E’ arrivata l’ora di andare al mare, tutti a Nakupenda Island. Nakupenda in lingua Swahili significa “Ti amo” ed è una lingua di sabbia nel bel mezzo dell’oceano che appare con la bassa marea e scompare con quella alta. Inutile dire che il mare è paradisiaco, una signora ci ha detto che praticamente non ha nulla da invidiare al mare delle Maldive. Fortunatamente sono tutti attrezzatissimi, dopo una bella nuotata è arrivata l’ora di pranzare e quindi abbuffata di riso con salsa di cocco, patatine fritte, polipo, calamari aragoste ecc ecc tutti rigorosamente seduti in cerchio su un grande telone all’ombra di una tenda adattata per l’occasione.

Venerdì 28 Febbraio 2014: TOUR DELLE SPEZIE E STONE TOWN

Nel pomeriggio si parte alla volta di una “fattoria” delle spezie dove un ragazzo del posto che si fa chiamare Massimo ci mostra tantissime diverse specie di piante e spezie (noce moscata, vaniglia, caffè, zenzero, cannella e chi più ne ha più ne metta) è stato molto interessante, ci ha spiegato l’utilizzo di ogni pianta e le sue peculiarità.

Arrivati a Stone Town facciamo un giro tra i mercati tipici della città e poi vediamo il Palazzo delle Meraviglie, la casa dov’è nato Freddy Mercury (ma solo dall’esterno) e infine una bella passeggiata sul lungomare aspettando il tramonto.

Alla sera si va in discoteca, questa volta con l’albergo al Waikiki dove c’è la serata del Cannibal Party!

Sabato 1 Marzo 2014: relax sulla spiaggia

Domenica 2 Marzo 2014: BAIA DI KIZIMKAZI PER AVVISTARE I DELFINI E FORESTA DI JOZANI

Iniziamo la mattinata alla ricerca dei delfini che più che ricerca sembrava una “caccia”. Appena li avvistavamo tutte le barchette si fiondavano intorno ai delfini accerchiandoli sperando di poterci fare un tuffo insieme. Io mi sono lanciata due o tre volte e la prima volta è stato molto bello perché me ne sono ritrovati due a meno di due metri da me! Ma quanto sono belli?! Sembravano un po’ infastiditi dalle nostre attenzioni tant’è vero che non facevi in tempo a tuffarti che subito scappavano altrove, d’altronde come biasimarli…

Una volta asciutti siamo andati nella foresta di Jozani dove una guida, dopo averci fatto vedere le scimmiette rosse (Red Colubus, una razza esistente principalmente qui a Zanzibar), ci ha portato a vedere la foresta delle mangrovie e altre piante dandoci (in inglese) tante belle informazioni. Sono rimasta piacevolmente stupita e sorpresa dal fatto che le scimmiette non si possono toccare né tantomeno è è possibile dargli da mangiare anche se comunque puoi avvicinarti tantissimo per fare le foto, loro non scappano. E’ una grandissima forma di rispetto nei loro confronti, le scimmiette non devono abituarsi all’uomo, devono imparare a cibarsi da sole senza l’aiuto dei turisti. Applausi per il governo di Zanzibar.

E’ la nostra ultima sera utile e decidiamo di andare a trovare i nostri amici masai, Lukas e Francesco al pub Obama che si trova a 200 metri sulla sinistra dell’albergo, la sera si balla musica disco e reggae direttamente sulla spiaggia! Che meraviglia e che cielo stellato!

Lunedì 3 Marzo 2014: ULTIMO GIORNO

Oggi purtroppo è il nostro ultimo giorno sull’isola e decidiamo di rilassarci e goderci le ultime ore sulla spiaggia prima di tornare al nostro freddo e piovoso inverno.

Ci concediamo una passeggiata sulla destra dell’albergo e andiamo a vedere, grazie alla bassa marea, le coltivazioni di alghe e le Mami che le sistemano per bene (anche se non desiderano essere fotografate).

NOTIZIE E CONSIGLI UTILI:

– DOLLARI O EURO? A giudicare dalle recensioni trovate su internet abbiamo pensato di cambiare i soldi e portarci i dollari pensando che i beach boys potessero farci un cambio sfavorevole. Invece devo dire che anche loro ormai riescono ad applicarti lo stesso cambio delle banche per cui, consiglio mio, portatevi gli euro tanto li accettano tutti, al massimo vi danno il resto in scellini tanzaniani e tra mance e regalini potete ridarli indietro a qualcuno. In ogni caso se optate per i dollari, sappiate che i beach boys accettano solamente i dollari stampati dal 2003 in poi, quelli emessi prima non gli vengono cambiati dalle banche

– PRESA DELLA CORRENTE: non servono adattatori, è identica alla nostra

– ZANZARE E MALARIA: sull’isola sicuramente ci sono delle zanzare ma non sono portatrici di malaria, quindi state tranquilli e portatevi un semplice Autan

– ACQUA: quella dell’albergo è disinfettata ma non propriamente potabile quindi cercate di non berla dal rubinetto, optate per una bottiglietta d’acqua o il boccione presente all’interno del ristorante. Frutta e verdura le lavano con acqua potabile però portatevi comunque l’imodium, qualche piccolo problema di stomaco più o meno ce l’abbiamo avuto un po’ tutti durante la settimana

– SOUVENIR: sulla spiaggia i masai hanno i prezzi più alti rispetto a Stone Town dove le persone sembrano un po’ più disperate e ti rincorrono quasi per tutto il mercato abbassando sempre di più il prezzo, con i masai invece non si riesce a contrattare più di tanto. Quindi se andate a farvi un giro a Stone Town trovate di sicuro statuette di legno e spezie a bassissimo prezzo

– COSA PORTARE AI BAMBINI: pensate che le scuole a Zanzibar costano circa 3 dollari al mese e non tutte le famiglie possono permettere di mandare i figli a scuola però NON date mai soldi in mano ai bambini perché i genitori, vedendo i guadagni, potrebbero non mandarli più a scuola. Se potete, fate come noi, al posto dei soliti milioni di vestiti in valigia che tanto non si usano mai tutti, portatevi dall’Italia quaderni, penne, matite, pennarelli, vestiti usati ecce cc. I bimbi che tornano da scuola e passano sulla spiaggia tutti i giorni saranno contentissimi e faranno “la lotta” tra di loro pur di accaparrarsene almeno una. C’è anche chi porta le caramelle, ma io sono dell’idea che se non hanno i soldi per la scuola non ce li hanno neanche per il dentista, magari portate quelle senza zucchero

– CREMA SOLARE: non sottovalutate il caldo come ho fatto io, ricordatevi che siete vicino all’equatore e non abbiate fretta di abbronzarvi, portatevi la protezione +50. Alcune persone che abbiamo conosciuto l’hanno messa su per l’intera settimana e si sono abbronzate tantissimo. Io invece come una pirlanda ho messo protezione 20 e il risultato è… “colpo di sole” che mi ha fatto svegliare per due mattine di fila con un occhio ed il naso gonfio (sembrava mi avessero picchiato) scottatura e spellatura già a metà settimana e adesso che sono tornata da meno di un mese ho già quasi perso tutta l’abbronzatura, uff…

– SWAHILI: cercate di imparare qualche parola in Swahili, noi Italiani abbiamo la brutta fama di non saperci adattare neanche minimamente alla lingua del posto, nemmeno parlando l’inglese (per cui tutti devono adattarsi a noi imparando l’italiano). Io qualche parola l’ho imparata e devo dire che è stato divertente vedere le facce sorprese dei masai quando ad una domanda in italiano (ad esempio: come stai?) rispondevo in Swahili, erano contentissimi ih ih

Non mi resta che dire… NAKUPENDA ZANZIBAR, è stata una vacanza fantastica!



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