Vacanza portoghese
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Il giorno seguente ci occupiamo della prenotazione di voli e hotel e poi subito a pensare alle valigie, tra qualche giorno si parte per il Portogallo.
GIORNO 1
Ci imbarchiamo sul volo della TAP mentre l’aeroporto di Venezia è avvolto dalla nebbia. Non ci sono comunque problemi per il traffico aereo e decolliamo in orario alle 12.40. Dopo circa tre ore di volo atterriamo a Lisbona passando attraverso minacciosi nuvoloni neri. L’aeroporto è piuttosto vicino al centro città e in un quarto d’ora siamo al nostro albergo, l’hotel Mundial in Praça M. Moniz, situato in posizione centrale a pochi passi da Praça Rossio. Proprio nella piazza antistante l’albergo si trova il capolinea del mitico tram 28. Sbrighiamo velocemente il check-in, sistemiamo i bagagli e poco dopo siamo già in strada per il primo approccio con la capitale. Ma c’è una cosa da sbrigare prima di tutto, dobbiamo procurarci la carta Viva Viagem per muoverci in libertà con i mezzi pubblici perciò scendiamo nella più vicina stazione della metro e presso le macchinette automatiche acquistiamo le tessere (€ 0.50 ciascuna) sulle quali carichiamo il biglietto giornaliero (€ 6.00) che ci permetterà di usare metro, tram, autobus ed elevadores a nostro piacimento. Risaliamo in superficie e da Praça da Figueira ci dirigiamo nella vicinissima Praça D. Pedro IV comunemente chiamata Praça Rossio dalla quale imbocchiamo Rua Augusta, la centrale via pedonale del quartiere Baixa. La percorriamo completamente e passando sotto un arco trionfale arriviamo in Praça do Comercio con tre lati delimitati da bei palazzi mentre il quarto lato è aperto sul rio Tejo che poco più avanti sbocca nell’oceano Atlantico. Al centro della piazza si può ammirare il monumento equestre dedicato a Re Giuseppe I. Il cielo si fa sempre più scuro, passeggiamo su e giù per le vie della Baixa osservando le case e i vari negozi che sembrano essere rimasti a qualche decennio d’anni fa. Incomincia a piovere con una certa insistenza e i marciapiedi di pietra, in alcuni punti anche sconnessi, diventano un po’ scivolosi sotto alle nostre scarpe da ginnastica. Risaliamo lungo Rua da Prata e ci dirigiamo in Praça Moniz dove prendiamo il tram 28 decidendo di fare il tragitto completo fino all’altro capolinea di Campo Ourique. La tratta dura circa 40 minuti e ci permette di avere una visuale delle zone più importanti della città. L’”electrico 28” è uno dei simboli di Lisbona ma non è solo un’attrazione per turisti, infatti è sempre frequentatissimo dai locali per i loro spostamenti in città. Fortunatamente non c’è molta gente e troviamo posto a sedere, ci godiamo il viaggio e ci risparmiamo un bel po’ di pioggia. Il tram si inerpica lungo le strette viuzze sfiorando in vari punti sia case che auto parcheggiate lungo il binario nonché qualche pedone distratto; complimenti alla pazienza del conducente! Si passano i quartieri di Alfama, Baixa, Chiado e Bairro Alto e si arriva al capolinea nei pressi del Cemiterio dos Prazeres, qui scendiamo e facciamo un breve tratto a ritroso a piedi fermandoci a dare un’occhiata alla Igreja de Santo Condestavel per poi proseguire fino alla Basilica da Estrela, chiesa in stile barocco con due torri campanarie e una grande cupola. Dopo una breve visita scendiamo per un tratto lungo Calçada da Estrela dove riprendiamo il tram 28 per fare ritorno a Praça Moniz. Si è fatta intanto ora di cena e la nostra meta è il ristorante Casa do Alentejo del quale avevamo letto lusinghiere recensioni. E’ situato in una strada alle spalle del Teatro Nacional D. Maria II, gremita di ristoranti e infatti non troviamo subito l’ingresso anche perchè distratti dai molti camerieri acchiappaclienti presenti lungo la via. Rifacciamo il percorso all’indietro e finalmente notiamo l’entrata sotto ad un’insegna per giunta spenta. Entriamo un po’ titubanti ma rimaniamo ammirati vedendo il bel patio in stile arabeggiante, saliamo al primo piano sentendoci quasi come all’interno di un museo e ci accomodiamo in una delle sale rivestite da azulejos. Prendiamo dei salumi tipici e bacalhau com grao poi ci gustiamo una delle specialità del locale, il “porco à Alentejana”, composto da carne di maiale e vongole stufate, veramente squisito. Concludiamo con un tris di dolci esagerato che mette fine al nostro primo incontro con la cucina portoghese. Rientriamo in albergo e la giornata si chiude con uno sguardo dalla finestra della nostra stanza alle mura illuminate del Castelo de Sao Jorge.
GIORNO 2
Viste le previsioni meteo piuttosto brutte per l’intera giornata, decidiamo di fare subito l’escursione a Fatima perciò ci rechiamo in Praça dos Restauradores per prendere la metro “linha azul” e scendiamo alla fermata Jardim Zoologico. Da qui usciamo su Praça Marechal Delgado dove cerchiamo il Terminal degli autobus della Rede Expressos, stranamente non vediamo nessun cartello segnaletico ma alla fine lo troviamo aggirando un grande edificio adibito a parcheggio. Facciamo il biglietto andata e ritorno per € 20.70 a persona (per il ritorno bisogna scegliere subito l’orario quindi si deve già avere un’idea di quanto tempo fermarsi). Il percorso è di circa 130 km. tutti in autostrada e dopo circa un’ora e mezza siamo a destinazione, la pioggia ci risparmia ma c’è un forte vento mentre arriviamo nei pressi del vasto piazzale del Santuario. Per prima visitiamo la Basilica da Santissima Trindade, moderna chiesa di forma circolare con un grande mosaico sulla parete di fondo. All’esterno sono situate le statue di PaoloVI e Giovanni Paolo II oltre ad un grande crocifisso in metallo. Ci sono poche persone in visita e sembrano ancora meno se rapportate all’enorme spazio che abbiamo di fronte. Ci avviciniamo al centro del piazzale dove è situato il monumento al Sacro Cuore di Gesù mentre a sinistra c’è una struttura coperta al cui interno si trova una piccola cappella davanti alla quale, in una teca, è esposta una statua della Madonna; è questo il luogo dove tre pastorelli assistettero alle apparizioni della Vergine. Saliamo poi la scalinata e passando lungo il portico colonnato entriamo nella Basilica de Nossa Senhora mentre è in corso la Messa, assistiamo al resto della funzione e poi continuiamo la visita della chiesa, bianca e semplice, dove trovano riposo i tre veggenti. Usciamo e passando lungo l’altro braccio del portico vediamo le bianche statue di Jacinta e Francisco Marto adagiate in un prato rialzato. Attraversiamo la piazza e dopo un’altra sosta alla Cappella delle Apparizioni e alla vicina pira delle candele votive lasciamo l’area del Santuario. Abbiamo circa un’ora di tempo prima di riprendere il pullman perciò ci rechiamo al ristorante Panorama, in una vicina piazzetta, dove pranziamo con pollo e baccalà cucinati in forno. Ripartiamo quindi per Lisbona dove arriviamo a metà pomeriggio sotto ad un cielo grigio e per sfruttare al meglio il resto della giornata prendiamo la metro “linha azul” fino alla stazione Sao Sebastiao dove cambiamo sulla “linha vermelha” che ci porta fino alla stazione Oriente, opera dell’architetto Calatrava. Ci troviamo nella zona del Parque das Naçoes, una ex area portuale riqualificata in occasione dell’Expo ’98. Ci dirigiamo verso il lungofiume dove facciamo un giro sulla telecabina panoramica (A/R €5.90) per un tragitto di 1230 m. scendendo di fronte alla Torre Vasco da Gama che oltrepassiamo procedendo lungo il parco dal quale si può ammirare il ponte Vasco da Gama lungo ben 17 km.. Riprendiamo la teleferica e siamo ancora in tempo per visitare il vicino Oceanario (€16.00 compresa mostra temporanea delle tartarughe). Terminato il giro percorriamo il lungo viale alberato e andiamo a curiosare nel moderno centro commerciale anch’esso intitolato al grande navigatore portoghese dove decidiamo di fermarci anche per la cena in uno dei vari self-service. Prendiamo riso con polpo, bacalhau com natas, carne con uova, insalata e due birre. Le porzioni sono veramente generose e come costo ce la caviamo con 23€. Facciamo quindi ritorno in albergo con la metro “linha vermelha” fino alla stazione Alameda cambiando poi sulla “linha verde” fino a Praça Moniz.
GIORNO 3
Finalmente abbiamo bel tempo pertanto la nostra meta odierna sarà il quartiere di Belem. Dopo un’ ottima colazione in albergo prendiamo il tram 15 in Praça da Figueira che dopo aver attraversato la Baixa corre parallelamente al rio Tejo. Scendiamo alla fermata del Mosteiro dos Jeronimos e passiamo attraverso il parco antistante con al centro una grande fontana. Subito oltre si trova un sottopassaggio che ci porta sulla riva del fiume dove si erge il Padrao dos Descobrimentos, grande monumento a forma di prua di nave che celebra le scoperte dei navigatori portoghesi. Il panorama offre la vista del ponte 25 de Abril, ispirato al Golden Gate di San Francisco, che collega le due sponde del fiume mentre più in lontananza si nota la sagoma della statua del Cristo Rei. Con una breve passeggiata ci dirigiamo alla Torre de Belem, uno dei simboli di Lisbona, in origine situata al centro del fiume ma dopo i mutamenti geologici dovuti al terremoto è finita col trovarsi sulla sponda destra. Entriamo nella torre dopo aver acquistato il biglietto congiunto Torre+Monastero (€10.00), l’edificio in stile manuelino presenta al piano terra una batteria di cannoni essendo stato adibito nel passato a fortezza per la difesa del porto. Saliamo quindi alle terrazze, ai vari piani e alla balconata tramite una stretta scala a chiocciola in pietra il cui traffico è regolato da un apposito semaforo. Terminato il giro usciamo e tenendo a sinistra arriviamo davanti al monumento ai combattenti d’oltremare situato all’esterno del Museu do Combatente che però non visitiamo. Facciamo invece una pausa ristoratrice presso un bar lungo il fiume e ci godiamo un po’ di meritato sole. Ritorniamo quindi verso il Mosteiro dos Jeronimos dove veniamo assaliti da alcune venditrici di foulards piuttosto insistenti. Passato l’ostacolo, entriamo a visitare la Igreja de Santa Maria de Belem che ospita al suo interno le tombe del navigatore Vasco da Gama e del poeta Luis de Camoes. Visitiamo poi il bellissimo chiostro con sculture e decorazioni molto elaborate, salendo al piano superiore si può anche accedere al coro alto della chiesa. Come la Torre de Belem anche il monastero fu voluto da Re Manuel I ed entrambe le opere sono state dichiarate dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Riprendiamo il tram 15 e questa volta scendiamo a Cais do Sodrè dove ci rechiamo al Terminal Fluviale e ci imbarchiamo sul traghetto per Cacilhas (A/R € 2.90) infatti vista la bella giornata vogliamo andare a vedere il monumento del Cristo Rei. In pochi minuti siamo sulla sponda opposta del Tejo e sbarchiamo vicino al terminal degli autobus dove prendiamo il 101 (biglietto a bordo A/R € 2.00) che attraversando il centro di Almada ci porta sulla sommità del colle dove, circondato da un uliveto, si erge il basamento sul quale è collocata la statua del Cristo. Nel suo insieme il monumento è alto circa 110 m. ed è ispirato alla statua del Redentore di Rio de Janeiro. Il panorama è spettacolare, si ha una visuale completa di tutta Lisbona e del vicino ponte 25 de Abril. Ridiscendiamo a Cacilhas e prima di reimbarcarci diamo un’occhiata al galeone e al sommergibile situati nella zona adiacente al terminal. Arrivati a Cais do Sodrè passeggiamo verso Praça do Comercio e lungo la Baixa fino a trovarci alla base dell’Elevador de Santa Justa. Ci mettiamo in fila e saliamo con questo storico ascensore in ferro lavorato, dalle cabine in legno con finiture di ottone. Dall’alto si ha una bella vista sulla città e tramite una passerella si raggiunge in breve Largo do Carmo, siamo nel quartiere Chiado. Giriamo un po’ a caso fino a raggiungere la Igreja de Sao Roque dove inizia il quartiere di Bairro Alto. Questi due quartieri costituiscono il centro della vita notturna di Lisbona grazie al vasto numero di locali presenti. All’esterno la chiesa risulta piuttosto anonima mentre invece è ricchissima all’interno con le varie cappelle dorate e il bel soffitto, purtroppo siamo quasi all’orario di chiusura e il custode comincia a far tintinnare le chiavi, segno inequivocabile che dobbiamo uscire ma ci promettiamo di ritornare nei giorni seguenti per ammirare tutto con più calma. Facciamo un giro nelle vie del Bairro Alto scendendo poi fino a Largo de Camoes dove al centro della piazza si trova il monumento dedicato al poeta. Proprio di fronte visitiamo la Igreja de Nossa Senhora de Loreto chiamata anche chiesa degli Italiani e, oltrepassata la strada, la Igreja da Encarnaçao. Scendiamo quindi lungo la frequentata Rua Garrett passando davanti al Cafè A Brasileira, da sempre meta di intellettuali come il poeta Fernando Pessoa la cui statua in bronzo affianca i tavoli all’esterno del locale. Prendiamo poi Rua do Carmo dove parecchie persone assistono divertite alle esibizioni di vari artisti di strada e subito siamo ancora in prossimità dell’Elevador de Santa Justa. Stasera vogliamo cenare alla Cervejaria Trindade perciò risaliamo al Chiado e percorrendo Rua da Trindade arriviamo a destinazione. Il locale è ricavato in un ex convento e le sale sono decorate con azulejos. Le specialità del posto sono la carne e la birra quindi ci gustiamo delle ottime bistecche alla portoghese accompagnate da due bionde spumeggianti con le quali concludiamo al meglio la serata.
GIORNO 4
Oggi il nostro programma prevede di fare colazione un po’ prima in modo da recarci presto alla stazione ferroviaria di Rossio dove prendiamo il treno per Sintra che ci porta a destinazione in circa 40 minuti. Lungo il tragitto riusciamo a vedere qualche tratto dell’ Aqueduto das Aguas Livres con le sue grandi arcate. Subito fuori dalla stazione di Sintra, anch’essa decorata con azulejos, troviamo la fermata degli autobus della Scotturb, saliamo sul 434 e facciamo il biglietto turistico diario (€ 12.00) che ci permetterà di salire e scendere a nostro piacimento sulle varie linee per tutta la giornata. La nostra prima meta è il Palacio da Pena, un castello costruito sulla cima di un monte circondato da un vasto parco, sembra appena uscito da un libro di fiabe.
L’ingresso costa 11€ più 2€ se si vuole usufruire di un trenino che porta fino all’ingresso. Voluto dai sovrani di Portogallo, Dona Maria II e D. Fernando II, il palazzo è un mix di stili diversi, era in origine un monastero poi andato in rovina quindi ristrutturato ed ampliato dai regnanti. Facciamo il giro esterno degli spalti con le numerose torrette merlate dalle quali si gode di uno splendido panorama fino all’oceano e sul vicino Castelo dos Mouros del quale è visitabile la cinta muraria. Proseguiamo visitando le sale interne del Palacio da Pena con gli arredi dell’epoca monarchica e il chiostro manuelino rivestito di azulejos. Sulla facciata, scolpita sopra l’ingresso del portico, spicca la curiosa figura di un tritone, creatura mitologica metà uomo e metà pesce. Scendiamo a riprendere il bus 434 per andare a visitare il Palacio Nacional nel centro di Sintra (€ 8.50) del quale spiccano all’esterno i due grandi camini conici tinti di bianco come il resto del palazzo. Internamente si susseguono delle belle sale ma quella che più ci ha impressionato è la Sala dos Brasoes con bellissimi azulejos alle pareti ed un soffitto riccamente decorato. Inoltre colpisce la visita alla cucina con i due camini a soffitto, le grandi dimensioni e i vari utensili dell’epoca che rendono facile immaginarla in funzione per soddisfare il palato dei sovrani. Usciamo dal palazzo e dopo aver fatto una sosta ristoratrice in uno dei locali del centro torniamo alla stazione dove prendiamo il bus 403 che ci porterà a Cabo da Roca, il punto più occidentale del continente europeo. Più ci avviciniamo al mare più il tempo cambia, il sole va e viene e soffia un forte vento ma tutto questo rende il luogo ancora più suggestivo. Lasciamo il faro alla nostra destra e scendiamo lungo un sentiero roccioso fino a raggiungere una piazzola con al centro una stele. Sulla sommità è posta una croce mentre in basso su una lastra di pietra sono incise le parole del poeta Camoes: “Qui…..dove la terra finisce e il mare comincia”. La bellezza del posto non è facilmente descrivibile, anche le foto non riescono a rendere l’idea della particolarità del luogo, semplicemente merita di essere visto di persona. Il sole che cala rende il mare pieno di riflessi argentei che si mescolano al bianco della schiuma lasciata dalle onde infrante sugli scogli. Siamo a 140 metri a strapiombo sul mare, il sentiero continua ancora in leggera discesa fino ad un muretto di recinzione, qui terminerebbe il percorso ma vedo che alcune persone proseguono oltre ed io non sono da meno. Non c’è più alcuna protezione perciò c’è da fare molta attenzione, uno scivolone o un inciampo risulterebbero fatali. Lasciata la moglie in sicurezza, mi avventuro lungo il crinale ancora per un centinaio di metri fino a raggiungere uno sperone di roccia con dei bellissimi scorci sulla scogliera, è veramente emozionante, potrei rimanere delle ore davanti a quel panorama ma devo risalire. Prendiamo un sentiero più interno e passando attraverso una distesa di portulache dai fiori gialli ritorniamo giusto in tempo alla fermata del bus. Partiamo subito per Cascais, noto centro turistico, che raggiungiamo dopo una quarantina di minuti, ci incamminiamo sul lungomare di buon passo e riusciamo ad arrivare prima che faccia troppo buio alla Boca do Inferno, una scogliera con delle fenditure dove penetra il mare. L’acqua che si infrange sulle rocce della cavità genera un suono roco particolare specialmente con il mare mosso. Facciamo quindi con calma il percorso a ritroso soffermandoci in prossimità del Farol de Santa Marta e di alcuni pregevoli edifici nelle vicinanze. Costeggiamo la piccola spiaggetta e poi ci addentriamo nelle viuzze adiacenti fino ad arrivare alla stazione ferroviaria dove prendiamo il treno per tornare a Lisbona, stazione di Cais do Sodrè. Qui saliamo sul tram 15 fino a Praça da Figueira, facciamo un giro in zona Rossio e poi su per la salita lungo Calçada do Carmo dove all’angolo con Rua da Condessa si trova il ristorante Faca e Garfo dove ceneremo. Il locale è di dimensioni ridotte quindi se non si prenota è meglio arrivare presto, l’ambiente è semplice ma accogliente e i titolari che fanno servizio di sala sono cordiali e ci mettono subito a nostro agio. Dopo il formaggio tipico che ci servono come antipasto prendiamo uno dei piatti consigliati del giorno, il trancio di tonno alla griglia che risulta essere tenero e gustosissimo. Accompagniamo il pesce con una bella insalatona e due grandi birre e finiamo con due dolci della casa. Ce la caviamo con circa 20 € a testa e ritorniamo così appagati in albergo dopo una giornata piuttosto intensa.
GIORNO 5
Anche oggi ci aspetta un bel tour de force, cominciamo subito col prendere il tram 28 e scendiamo in Largo das Portas do Sol dove ci soffermiamo all’omonimo Miradouro a vedere lo splendido panorama, spiccano la chiesa di Sao Vicente de Fora e l’insieme dei vicoli dell’Alfama fino al rio Tejo. Prendiamo poi la prima viuzza in salita e piano piano arriviamo alle prime mura del Castelo de Sao Jorge, incominciamo la visita (€ 7.50) con il giardino per poi entrare dentro il castello e salire sugli spalti facendo il giro delle torri merlate. Da qualsiasi punto si guardi si ha una bella visuale sui vari quartieri della città. Cominciamo la discesa lungo i vicoli dell’Alfama e sbuchiamo in prossimità del Miradouro de Santa Luzia, bello con il suo rivestimento di azulejos ma che forse avrebbe bisogno di maggiori cure. Scendiamo ancora e arriviamo alla Igreja de Santa Maria Maior, la cattedrale di Lisbona, comunemente chiamata Sé de Lisboa la cui facciata è affiancata da due torri campanarie merlate. Visitiamo l’interno compreso il chiostro del XIV secolo per il quale però occorre fare il biglietto (€ 2.50). Al centro del chiostro dove una volta c’era un giardino sono in corso degli scavi che hanno portato alla luce resti di epoca romana e visigota. Appena usciti dalla cattedrale ci imbattiamo nella Igreja de Santo Antonio, che è nato proprio qui anche se universalmente conosciuto come Sant’Antonio da Padova. Passando dalla sacrestia si scendono alcuni scalini per accedere allo stretto vano dove si racconta sia nato il Santo. Davanti a una piccola cappella è situato un inginocchiatoio sul quale sostò in preghiera Giovanni Paolo II nel corso di una sua visita. Proseguendo il nostro percorso in discesa incontriamo la Igreja da Madalena alla quale dedichiamo una breve sosta prima di riprendere il tram 28 con il quale risaliamo fino a Largo da Graça. Qui si trova il Convento da Graça con chiesa barocca attigua e visitabile. Davanti alla chiesa c’è il Miradouro da Graça, altro splendido punto panoramico alberato con chiosco presso il quale facciamo una sosta. Ultima visita della mattinata è la Igreja de Sao Vicente de Fora attigua all’omonimo monastero. In questo caso devo fare mea culpa infatti visitiamo la chiesa ma non il monastero del quale ignoravo al momento le bellezze artistiche presenti al suo interno. Pazienza, sarà per una prossima volta. Si è fatta intanto ora di pranzo e scendiamo fino alla Baixa, in Rua dos Sapateiros entriamo alla Marisqueria UMA, piccolo locale dove l’anziano titolare ci accoglie con sguardo severo. A questo eravamo preparati avendone già letto in alcune recensioni. Ci porta il menù ma solo pro forma perchè sa che, come quasi tutti gli altri clienti presenti, ordineremo l’arroz de mariscos che sembra sia il migliore di Lisbona. Dopo aver consumato i classici antipastini ci arriva in tavola una fumante pentola in alluminio piena di riso, crostacei e molluschi. Ci gustiamo la specialità leccandoci letteralmente le dita e la accompagniamo con un ottimo vinho verde. Ottimo anche il prezzo, 35 € in due. Ben appagati iniziamo il giro pomeridiano salendo con l’Elevador de Santa Justa fino alla Igreja do Carmo, ora in rovina, facente parte del vicino convento. L’antica chiesa fu danneggiata dal terremoto del 1755 e dopo qualche tentativo di ricostruzione fu lasciata incompiuta, manca quasi completamente il tetto e alcune cappelle sono incomplete ma merita comunque la visita (€ 3.50). Giriamo un po’ per le strade del Chiado poi scendiamo verso Praça Rossio continuando ancora per Praça dos Restauradores, qui troviamo l’Elevador da Gloria che inerpicandosi per la ripida calçada ci porta alle spalle della Igreja de Sao Roque della quale avevamo lasciato la visita in sospeso. Stavolta le dedichiamo tutto il tempo che merita per ammirare nei particolari i dorati decori delle diverse cappelle. Ritorniamo quindi sui nostri passi e ci soffermiamo al vicino Miradouro de Sao Pedro de Alcantara, un bel giardino con fontana presso cui ci si può rilassare ammirando la città da un’altra prospettiva. Proseguiamo il giro del Bairro Alto arrivando al Jardim do Principe Real per poi inoltrarci a caso nelle vie in discesa del quartiere fino a sbucare in Rua do Loreto. Ci fermiamo per un caffè al frequentato chioschetto di Praça Camoes e poi giù lungo Rua do Alecrim che ci porta diritti a Cais do Sodrè. Il sole sta tramontando e facciamouna bella camminata sulla riva del fiume dove parecchi pescatori sono all’opera con le loro canne da pesca. Risaliamo con molta calma la Baixa e come ieri ci rechiamo per la cena al Faca e Garfo. La titolare ci riconosce e ci consiglia per stasera il polpo e il baccalà alla griglia, facciamo metà a testa così li assaggiamo entrambi, veramente buoni accompagnati da un fresco vino bianco Alentejano. Ci piacerebbe ritornare ancora per provare altre specialità ma domani è giornata di rientro in Italia pertanto salutiamo i due gestori dandoci appuntamento ad un eventuale futuro soggiorno a Lisbona.
GIORNO 6
Abbiamo appuntamento alle 9.30 per il transfer verso l’aeroporto ma vogliamo ancora fare un’ultima capatina in centro quindi prepariamo in fretta le valigie, facciamo colazione presto e via per gli ultimi acquisti. Non potevamo non portarci a casa qualche dolce tipico perciò entriamo alla Pastelaria Casa Brasileira in Rua Augusta mentre stanno ancora allestendo le vetrine con i dolci appena preparati e acquistiamo i pasteis de nata, le queijadas e il Bolo Rei, il classico dolce delle feste. Partiamo puntuali e al nostro arrivo Venezia ci riaccoglie con una fitta nebbia come l’avevamo lasciata. Ma il nostro percorso sulla via di casa, oltre che dalla nebbia, è accompagnato dalle emozioni suscitate dalla bellezza dei luoghi visitati, dalla bontà dei cibi assaggiati, dalla semplicità e dalla disponibilità delle persone incontrate nella nostra avventura portoghese.