Cambogia, un sogno che si avvera

Breve tour della Cambogia da Phnom Penh a Siem Reap, visitando Angkor, il lago Tonlè Sap e il Parco Nazionale del monte Kulen, con tappa a Bangkok
Scritto da: steber
cambogia, un sogno che si avvera
Partenza il: 30/01/2014
Ritorno il: 08/02/2014
Viaggiatori: 1
Spesa: 3000 €
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C’era una volta una mamma che leggeva “il libro della jungla” illustrato al suo bambino, e da allora quel bambino ha iniziato a sognare i templi abbracciati dagli alberi… quel sogno si è realizzato con questo splendido viaggio in Cambogia. Per questo viaggio mi sono rivolto ad un noto tour operator, per un viaggio di gruppo.

GIOVEDì 30 GENNAIO 2014: MILANO-BANGKOK-PHNOM PENH – NOTTE IN AEREO

Arrivo, dopo aver cambiato un paio di treni, al check in della Thai alle ore 10.30 in perfetto orario per le procedure d’imbarco. Il volo con scalo a Bangkok, è lungo e stancante, ma la gioia di appoggiare il primo piede sulla terra rossa cambogiana, in pochi attimi mi ricarica immediatamente le batterie.

VENERDì: 31 GENNAIO 2014 SAMBOR-SIEM REAP

Una guida aspetta all’uscita dell’aeroporto per il trasferimento al Phnom Penh hotel camera 2031. L’hotel non è recente, ma curato e il personale è gentile. La camera ha l’arredamento ormai passato di moda, ma è grande, pulita ed accogliente. L’edificio è ubicato ad un paio di chilometri dalla zona centrale lungo il fiume.

A piedi raggiungo il centro in 40 minuti per un sopralluogo. Il lungo fiume è sempre trafficato e fiancheggiato da locali e negozi di vario tipo, mi fermo al Anjali Karma Cafè , e pranzo con riso con verdure accompagnato da una fresca birra Angkor 5 $. Piatto semplice e buono. La temperatura è circa di 30°C e il cielo è limpido. La fuga dall’inverno è pienamente riuscita. In Cambogia, in pratica, la moneta è il dollaro statunitense, eventuali resti sono consegnati in valuta locale. Rientrando in hotel, il ritrovo è alle ore 14.00 per un primo giro guidato della città, attraverso vari mercati locali dove vengo attratto da frutta dai colori cangianti.

Il primo pomeriggio inizia con la visita del grande complesso del Palazzo Reale al cui interno si trova la Pagoda d’Argento, infatti il pavimento di questo edificio sacro è completamente formato da mattonelle d’argento. Il palazzo è composto da vari edifici di sicuro effetto sui visitatori. La visita prosegue con l’interno del Museo Nazionale con i reperti dei siti archeologici. Molto carino il giardino interno con laghetto abitato da carpe giganti. Il tour termina sulla collina della capitale, per ammirare il Wat Phnom. Un tempio in piena attività, essendo il periodo del capodanno cinese, molte persone sono intente a pregare ed a portare offerte. Questo tempio merita una visita, sia per la struttura che per la collocazione.

Rientro in hotel alle 18.00. Dopo una doccia, con il tuk tuk al costo di 2$ arrivo in centro per la cena. Scelgo un locale da turisti FCC, dove ceno a base di piccanti gamberi con riso ed una birra per 15$, ammirando il lungo fiume da una splendida terrazza dell’ultimo piano. Qui i prezzi sono da “turisti”. Il clima serale è perfetto per una maglietta ed un paio di bermuda. Per non avere problemi all’ingresso degli edifici sacri è necessario avere almeno le ginocchia coperte. Passeggiata sul caotico lungo fiume fino al mercato notturno, dove il girovagare tra le bancarelle è accompagnato dalle canzoni di due cantanti che duettano sopra ad un palco. La città è giovane, vivace e ordinata mi piace. Le attrazioni turistiche di questa capitale da 2 milioni di abitanti non sono emozionanti quanto i monumenti di Angkor, ma vale la pena fermarsi almeno per una giornata interna. Nei negozi si possono trovare articoli contraffatti di note marche, spiccano le scarpette da ginnastica con la N a soli 17$. Visto il palazzo reale illuminato, si riprende il tuk tuk per rientrare in hotel. In hotel wi fi gratuito.

SABATO 1 FEBBRAIO: 2014 SAMBOR-SIEM REAP

Spengo la sveglia alle 6.00 in punto, la partenza è prevista per le 7.30. Dopo un’ottima e abbondante prima colazione, partenza per Siem Reap. Il trasferimento durerà l’intera giornata con una sosta al sito archeologico di Sambor, civiltà pre Ankgor. Il paesaggio è rurale, le abitazioni sono palafitte di legno senza luce e acqua. I campi di riso sono secchi, in questa stagione non piove e le coltivazioni sono verdi solo vicino ai corsi d’acqua. Prima sosta verso le 10.00 ad un improvvisato “autogrill”, dove i più temerari possono acquistare insetti fritti di ogni specie. Colpisce un cambogiano intento a gustarsi una tarantola fritta. Resto sul classico e compro due mango per 1$. La strada è spesso interrotta da sterrati, che alzano polvere rossa e offuscano la visibilità all’autista. Per ora di pranzo fermata al Sambor Village: involtini primavera, immancabile riso con verdura, pesce fritto e gelato con frutta. Ottimo. Partenza alle 13.30, la strada è costeggiata da palme, eucalipti e risaie. Arrivo alle ore 14.00 a Sambor. La visita avviene a piedi per un paio di km immersi nella foresta alla scoperta dei resti dei templi risalenti al VII e VIII secolo (Tempio dei Leoni, stagno e Tempio delle Radici ed altri). L’ambiente è suggestivo, i templi sono un piccolo antipasto alla zona di Angkor. Si riparte alle 15.30, un’ulteriore sosta alle 17.00 nei pressi del ponte del XII secolo edificato dal Re Jayavarman VII che collegava le province all’impero. Il ponte mi piace, merita una sosta. I due lunghi serpentoni – Naga – che percorrono i lati del ponte sono molto scenografici.

Finalmente si arriva all’hotel che mi ospiterà per tutti i giorni restanti di permanenza in Cambogia, il Tara Angkor, camera 335. Wi fi gratuito. Hotel molto curato nell’arredo, camere accoglienti, in quando alla pulizia…

Una camminata di mezz’ora è sufficiente per raggiungere il centro di Siem Reap, una graziosa cittadina in stile costa romagnola ricca di locali, negozi, disco, mercati… spicca Pub Street, il nome dà l’idea della vita notturna di questo luogo. Al rientro scopro che le lenzuola del letto non sono proprio pulite: macchie gialle ed un capello. Per questo inconveniente l’hotel mi offre un massaggio thai di un’ora. Cena da Shadow of Angkor con noodles con verdure e birra a 5$. La città è vivace e trasmette emozioni positive, il lungo fiume è suggestivo illuminato da lampadine colorate, e i ponti “al neon” non passano inosservati. La passeggiata serale non può non coinvolgere Pub Street – con sosta alcolica, un locale promuove il bere irresponsabile dal 1998 – e i mercati by night dove è possibile acquistare prodotti di ogni genere ad ottimi prezzi, inferiori a quelli thailandesi.

DOMENICA 2 FEBBRAIO 2014 ANGKOR

Finalmente Angkor! La colazione al Tara, “è tarata” per i gusti orientali, mi vedo costretto a banchettare a spaghetti in brodo e verdure. Il banco dei dolci non è molto fornito per i gusti occidentali. Il prosciutto cotto è immerso in acqua bollente… comunque mi adatto, non sono qui in Cambogia per i croissant, ma per ammirare i templi immersi nella foresta.

Il primo tempio che visitiamo ad Angkor è indù, si tratta del Prasat Kravan, un piccolo tempio con tre torri e dei bei bassorilievi. In successione: Pre Rup ( tempio montagna, che rappresenta l’universo sulla terra), Mebon orientale (del 952 sempre con 5 torri, la torre centrale rappresentazione del monte Meru), il magnifico Banteay Srey (del 1.100, tempio piccolo, ma uno dei più suggestivi – costruito interamente in arenaria rosa e ricoperto da bassorilievi – ben conservato). La mattinata termina con una sosta in un piccolo villaggio per vedere come dal cocco sia possibile ottenere zucchero, tra l’altro ottimo. Ore 13.30 pranzo in una casa palafitta all’interno dell’area archeologica. Ristorante Bong Thom in stile khmer, zuppa, carne di maiale con verdure e frutta. Siamo nella norma. I pasti erano compresi nel costo del pacchetto turistico, le cene libere.

Nonostante la pancia piena, sono in attesa del “piatto principale” della giornata: Angkor Wat. I templi fino al periodo di Angkor erano indù, successivamente sono stati convertiti in buddisti. I tempi montagna si strutturano con tre mura, un canale di protezione e due gallerie. Saliamo con una ripida scala, dopo aver ammirato i bassorilievi della seconda galleria, per ammirare l’interno ed il panorama. All’interno dell’imponente struttura non è rimasto nulla, il panorama dall’alto sulla jungla è magnifico. Arrivo alla conclusione che comprando un viaggio non acquisti solo dei servizi, realizzi un sogno. Attraversiamo internamente il tempio ed usciamo dall’ingresso principale, la sorpresa è ammirare l’enorme edificio riflettersi nel laghetto ai piedi della struttura. In questo incantevole luogo, ad essere sincero, ho versato una lacrimuccia. Sindrome di Stendhal?

Ahimè, è ora di rientrare, salutate le simpatiche scimmiette che mangiano i residui del cocco bevuto dai numerosi turisti, rientriamo alle 18 in hotel.

Solita passeggiata fino al centro città di circa 2 km (in tuk tuk 2$)e cena alla fine di Pub Street da BBQ Lovers, che diventerà il ristorante di fiducia. Cucina a vista, menu semplice e gustoso e tavolini sul lato della destro della strada, prezzi modici. Spaghetti con verdure, 1 spiedino di pollo e una birra angkor 4.25 $.

LUNEDì 3 FEBBRAIO 2014: ANGKOR

Secondo e ultimo giorno all’interno dell’area di Angkor, oggi la punta di diamante è rappresentata dal tempio di Ta Phrom del XII secolo, dove è stato girato un famoso film. Il tempio deve la sua fama agli alberi che con le loro radici hanno inglobato le parti del tempio, gli edifici non sono stati liberati da queste strette micidiali per far capire ai visitatori come sono stati trovati i templi di quest’area. Questo dà l’idea del lavoro titanico che è stato compiuto per rendere visibile e visitabile il sito di Angkor. La struttura è immensa il muro di cinta è di 3 km e all’interno effettivamente sembra di essere parte di un set cinematografico, ti aspetti che all’improvviso da un anfratto esca un mostro spaventoso. Lasciato questo luogo entriamo nella città di Angkor Thom attraverso la spettacolare e più celebre “south gate”. Un’enorme portale in pietra dove alla sommità sono scolpiti quattro visi. All’interno delle mura nel centro geometrico di Angkor Thom si trova il tempio di stato del Bayon, noto in tutto il mondo per le sue numerose torri sulle quali sono scolpite giganteschi volti in pietra. Il luogo emana un’energia mistica, vorrei restare per un tempo indefinito ad ammirare, a bocca aperta, quest’opera dell’ingegno dell’uomo. In successione visitiamo, proseguendo il tour, il tempio Baphuon un altro esempio di tempio montagna dedicato a Shiva, i resti del palazzo reale e le terrazze dove davanti al re sfilavano i soldati (terrazze dei leoni, degli elefanti e del re lebbroso). Per il pranzo si torna in città – Nest Angkor Cafè – locale moderno, si mangia sotto dei grandissimi tendoni bianchi. Più o meno il menu dei pranzi si assomiglia, cibo nella norma. Alle 14.30 si ritorna nell’area archeologica per visitare altri templi: Neak Poan (suggestivo e piccolo tempio isola all’interno di un lago), Preah Khan (direttamente sul lago, composto da due templi indù e da uno buddista). Rientro in hotel e massaggio thai, energico e piacevole. Giro in centro e cena da BBQ.

MARTEDì 4 FEBBRAIO 2014: ANGKOR – LAGO TOULE’ SAP

Ultima mattina a disposizione per la visita al sito, i templi sono veramente unici ed incantevoli, ma tre giorni credo siano sufficienti, avendo tempo la soluzione ideale sarebbe intervallare la visita ai templi con altre escursioni in mezzo alla natura. Il primo tempio Loley è situato su un’isola e dedicato a due divinità: Visnu e Shiva, costruito nel 893. Della struttura originale resta ben poco. Interessante è la pagoda a fianco con affreschi fluorescenti, che fanno spuntare un sorriso. In successione si prosegue con il Bakon (indù del 881, tempio montagna costruito in mattoni dedicato a Shiva) e per finire Preah ko (toro sacro, con 6 statue di leoni). Pranzo in ristorante locale su palafitta Khmer – Charming Restaurant – questa volta il cibo, a mio gusto, è troppo piccante.

Il pomeriggio è dedicato alla natura selvaggia. Dopo un lungo tratto di strada sterrata in jeep, attraversando risaie e coltivazioni dove i bufali sono utilizzati per i lavori nei campi, in circa un’ora e mezza raggiungiamo un piccolo porto in un canale. Il capitano di circa 9 anni ed il suo assistente di circa 6, a bordo di una imbarcazione locale a motore, ci condurranno all’inizio del lago Toulè Sap (150 km per 30 km il più grande del sud est asiatico). La navigazione è resa piacevole dalla brezza e i turisti si possono contare sulle dita di una mano. Il paesaggio è incontaminato, lungo il canale molti pescatori con reti “a lancio” catturano e al momento cucinano sulla brace i pesci che riescono a catturare. Il panorama all’orizzonte è pianeggiante, le mangrovie fanno da padrone, stona un’altissima antenna di telefonia mobile che si staglia nel nulla. Passiamo davanti a zattere galleggianti costruite con canne di bambù, sulle quali sono state edificate delle abitazioni con annessi locali accessori, addirittura un recinto per i maiali. Anche la scuola è su una enorme zattera ed i bimbi si recano al loro impegno quotidiano remando, i più fortunati con un piccolo motore. Veniamo superati da una imbarcazione sulla quale noto delle antenne della tv, penso di aver frainteso l’utilizzo di quegli oggetti metallici, visto che la guida aveva fatto notare che le abitazioni non hanno né acqua né luce. Invece il nostro accompagnatore aggiunge che tutti gli abitanti del paese galleggiante possiedono una tv, che viene alimentata grazie a batterie di automobili. Questo paese improvvisato e sperduto, ricorda il film con Christopher Lambert – Water Word – dove l’assenza di terra ha fatto di necessità virtù. Attracco e sosta per visitare una casa galleggiante e rientro in hotel verso le 16.30. Escursione molto suggestiva, la consiglio.

Rientro in hotel verso le 18.00. Cena da BBQ con riso e calamari alla griglia e birra Tiger 5 $.

Devo fare un ringraziamento all’hotel Tara. La cassaforte che avevo dimenticato aperta è stata chiusa dalla donna delle pulizie e grazie alla sua onestà, nulla è stato toccato.

MERCOLEDì 5 FEBBRAIO 2014: PARCO NAZIONALE MONTE KULEN

Tempo di arrivo in loco circa un’ora e mezza. Escursione al monte Kulen, uno dei parchi nazionali più interessanti del paese, dove in un’oasi verde è possibile ammirare dei bassorilievi scolpiti nel letto del torrente. Un’opera unica nel suo genere. Visita al tempio del Budda reclinato scolpino sulla punta della montagna e si scende verso le due cascate. Nel laghetto ai piedi della seconda cascata, la più alta e bella, è possibile sguazzare come tonni e farsi accarezzare dai getti d’acqua che scendono da una discreta altezza. Il bagno è un must, decisamente una delle esperienze più belle della vacanza, nuotare a dorso ed ammirare l’acqua che scende dall’alto non ha prezzo. Vediamo anche una fonte, da una breccia del terreno fuoriesce acqua pura, che i pellegrini imbottigliano e portano a parenti ammalati, una Lourdes locale. Pranzo al sacco, questa volta pessimo, e rientro in hotel. La motivazione del pranzo al sacco, a dire della guida, è dovuta all’inaffidabilità dei ristoranti locali… ma i turisti presenti nei ristoranti mangiavano come “cardellini”! Sarà, ma sono rimasto con la fame. Rientro ed arrivo in hotel alle 15.00. Resta il tempo per un giro più approfondito di Seam Reap. Uscendo dalle vie principale ci si accorge che esistono due città: una per turisti tutta luccicante ed un’altra locale con le strade sterrate e le baracche. Il palazzo reale non è visitabile, una attrazione degna di nota è Wat Bo, un colorato tempio nel quale non è possibile al momento entrare. Dopo aver acquistato un paio di kg di mango rientro in hotel. Ultima cena da BBQ con gamberi speziati e verdura, spaghetti fritti con verdure e birra Tiger 7.50$.

GIOVEDì 6 FEBBRAIO 2014: SEAMP REAP – BANGKOK

Ore 7.30 partenza dall’hotel, volo 9.50 per Bangkok. Arriviamo all’hotel Holiday inn Silom e alle 12.30 prendo possesso della camera 1546. Hotel in ottima posizione, moderno, ben arredato e con un bagno degno di nota: mega doccia e vasca. La posizione è ottima per utilizzare i traghetti locali e raggiungere agevolmente i luoghi di interesse. Le indicazione del referente locale ci portano fuori strada, e grazie al regista Monicelli – il genio: fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione – mi imbuco sulla barca riservata ai clienti dell’hotel Chatrium Suite e arrivo al molo Tha Thien, da dove posso prendere il battello per raggiungere Wat Pho. I traghetti meno costosi sono quelli battenti bandiera arancione, la fermata più comoda al nostro hotel è il molo Oriental, 5 minuti a piedi – 15 bath a corsa – biglietto da fare a bordo. Il poco tempo a disposizione è sufficiente per visitare il tempio di Arun e il Wat Pho, quest’ultimo protegge il Budda d’ora sdraiato – due attrazioni meravigliose assolutamente imperdibili. E’ la seconda volta che visito Bangkok, quindi non ho difficoltà ad orientarmi. In serata acquisti nel vicino mercato di Patpong dove è possibile trovare abbigliamento contraffatto e molti altri oggetti a prezzi convenienti.

VENERDì 7 FEBBRAIO 2014: BANGKOK – ITALIA (8 FEBBRAIO)

La colazione in hotel è abbastanza varia. Per la visita del complesso del Palazzo Reale è necessaria la mattinata. Nel palazzo reale vero e proprio non è possibile accedere, e per entrare nel complesso sono necessari i pantaloni lunghi, se sprovvisti si possono noleggiare gratuitamente all’ingresso. Pranzo in un ristorante davanti all’ingresso e ultimo giro nel quartiere cinese, dove gusto una coca cola che dalla bottiglietta in vetro mi viene servita dentro un sacchettino di plastica con tanto di cannuccia. Prima di rientrare, sosta alla chiesa dell’Assunzione dove sul fianco sinistro del portale d’ingresso è collocata una statua in bronzo di Giovanni Paolo II. Trasferimento in serata in aeroporto e rientro in Italia il giorno successivo.

CLASSIFICA DEGLI IMPERDIBILI

1) Bayon

2) Angkor Wat

3) Ta Phrom

4) Bagno nella cascata di Kulen

NOTE DOLENTI

Qualche piccolo disservizio: le lenzuola sporche, il pranzo al sacco.

CONSIDERAZIONI

La Cambogia mi ha stregato, il sito di Angkor da solo vale il viaggio, è veramente una delle tante meraviglie del mondo. I giorni a disposizione non sono stati molti, ma il tour è stato organizzato bene. La moneta corrente è il dollaro americano, eventuali resti sono consegnati in valuta locale facilmente smerciabile. Il cibo è ottimo. Le città sono sicure e tranquille, si può tranquillamente organizzare un viaggio senza l’assistenza di un tour operator. Gli spostamenti via terra sono difficoltosi e lunghi, viste le strade spesso dissestate con tratti non asfaltati. Il clima in questo periodo è ottimo, maglietta e bermuda.

PREZZI

– Costo del pacchetto 2.430 euro.

– Visto in entrata in Cambogia 20 dollari, da pagare in loco.

– Spese varie: Cambogia 100 dollari – 1 dollaro corrisponde a 4.000 riel; Thailandia 4.000 bath (circa 100 euro). In Thailandia è necessario cambiare gli euro in bath, spesso non vengono accettate altre valute.



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