Il mio Vietnam
Prologo
Che bella esperienza! Questo viaggio è un modo unico per fondere tanti viaggi in uno… Si inizia e finisce nella frenesia di due megalopoli come Hanoi e Ho Chi Minh City (Saigon) (rispettivamente l’attuale capitale e quella che è stata la capitale del Vietnam del sud), con tutto quello che offrono in merito ad architettura, musei, storia, locali, personaggi e chi più ne ha… ; senza dimenticare altre città come Hue, Hoi An e Can Tho, che si incontrano attraversando da nord a sud il Vietnam, tra piccoli paesini, paesaggi mozzafiato, parchi naturali, montagne, campagne e per finire il mare e le tante spiagge che abbracciano tutta la costa orientale. Tutto questo condito dalla storia del paese, ormai Repubblica Socialista del Vietnam, dopo che fu riunificata nel 1976, sotto il controllo del governo del nord, a seguito della terribile e famosa guerra del Vietnam.
Indice dei contenuti
Un paese in veloce sviluppo, che vuole recuperare il tempo perduto nei periodi bellici, capace di sorprendere i turisti in un mix vincente tra prova di modernità e uno stile di vita dei villaggi che rimanda all’occidente di oltre un secolo fa, come testimoniano sia i musei, sia i tanti appassionati dei luoghi, che con grande dedizione custodiscono con cura i tanti siti storici, testimoni di atrocità senza pari, proprio per mantenere vivo il ricordo di ciò che questi hanno rappresentato per il popolo Vietnamita.
Ricordiamo infatti che la famosa guerra tra gli anni 60 e 70 ha visto contrapposte le due fazioni, il nord comunista e il sud (appoggiato dagli Americani), che oggi faticosamente convivono e crescono dentro il nuovo stato, cavalcando l’onda dello sviluppo economico, per quanto ognuna con le proprie metodiche figlie di una cultura millenaria e orgogliosa delle proprie origini.
Certo è questo un tipo di viaggio che richiede tante energie ma che ne restituisce tante, fisicamente è stata una dura battaglia quotidiana ma ne è valsa la pena.
Il viaggio è stato da me organizzato prevalentemente cercando informazioni su Internet, prendendo spunto dai cataloghi di vari Tour Operator, diari on line e siti specializzati. Il nostro percorso ha rispettato perfettamente il tracciato “classico” che attraversa il paese da nord a sud, senza escludere alcune deviazioni per me obbligatorie, specie nel nord, con gli imperdibili altopiani di Sapa, la strepitosa Baia di Halong, e Tam Coc così come nel centro con le particolarissime cittadine di Hue, Hoi An e le rovine del popolo Champa a My Son!
Nello specifico il nostro viaggio è durato 20 giorni attraverso tutto lo stato (o quasi) percorrendo un totale di 2900 km, alloggiando in hotel di media categoria nelle grandi città e in casa di famiglie del luogo durante le escursioni (Sapa e Mekong). Tutte le scelte venivano effettuate di giorno in giorno, (ad esclusione di Hanoi dove avevamo prenotato prima della partenza) anche perché qualsiasi programma preparato a tavolino deve essere inteso come guida generale risultando difficile da rispettare.
Di posti da vedere ce ne sono tanti: da non perdere il quartiere vecchio di Hanoi e i suoi musei, i grattacieli di Saigon, il mausoleo di Ho Chi Minh, le tombe degli imperatori ad Hue, le svariate isole con le loro spiaggie paradisiache, le già citate rovine del popolo Champa, i mercati galleggianti nel delta del Mekong, e ancora la rete di tunnel dei vietcong nei pressi di Saigon, e i tantissimi paeselli in cui la vita è completamente in simbiosi con la natura… e chissà quante cose abbiamo perso.
Mi aspettavo un viaggio con qualche disavventura o disagio e invece, a parte qualche difficoltà di comunicazione, è filato tutto liscio. Anche evitare i motorini per attraversare la strada, specie nelle grandi città, pian piano è diventato sempre più facile, così come evitare gli insistenti venditori ambulanti, gli autisti dei risciò e dei taxi.
Seguono alcuni consigli per chi volesse organizzarsi questo viaggio, non prima di aver ringraziato Antonella, splendida compagna anche di questa avventura…
Visti: E’ necessario il Passaporto valido per almeno i sei mesi successivi la partenza. A questo va aggiunto il visto rilasciato dall’ambasciata Vietnamita in Italia (c’è a Roma e Torino) a cui dev’essere spedito. Esiste (SOLO se si arriva su un aeroporto internazionale) la possibilità di richiedere il Visto all’ingresso, ossia farsi mandare on-line una lettera d’invito dal dipartimento di immigrazione vietnamita (ci sono una marea di agenzie on-line che fanno questo servizio per circa 18$, come pure gli stessi hotel), portare il prestampato compilato con due foto e pagare sul posto 40 $. Così facendo si risparmia più della metà (58 $ contro i 115 € chiesti dal consolato di Torino, per il visto di singolo ingresso).
Assicurazione Medica: E’ risaputo come il sistema sanitario del Vietnam sia ben lontano dagli standard occidentali e le cliniche “decenti” sono tutte a carico dei cittadini. Questo vale ovviamente anche per i turisti, e quindi non abbiamo avuto nessun dubbio a cercare un’assicurazione che più pareva conveniente. Sempre on line ci sono varie offerte con varie tipologia di copertura. Alla fine abbiamo optato (come per il viaggio negli States) per Columbus assicurazioni che per 72€ a persona ci dava una copertura completa ed inoltre son stati cordiali nelle spiegazioni telefoniche. Ad ogni modo neppure stavolta abbiamo avuto (fortunatamente) modo di constatare nessun aspetto sopra descritto…
Patente di guida: In Vietnam non sono ritenute valide le patenti conseguite in altri stati e quindi non potendo guidare se si decide di affittare un’auto questa dev’essere “compresa di autista”. Questo dovrebbe valere anche per i motorini, anche se sarebbe il colmo prendere una multa in un paese dove circolano milioni e milioni di motorini e dove il livello di infrazione del codice della strada (sempre che ne esista uno) fa sembrare Napoli come la Svizzera… Ma tant’è, mai si può dire come potrebbero reagire i poliziotti di un paese per noi sconosciuto…
Benzina: In Vietnam il costo della benzina è abbastanza alto in proporzione al costo della vita (circa 22.500 ₫/litro, ossia circa 0,80 €/litro per il Diesel).
Voli: A circa 80 giorni dalla partenza ciò che di più conveniente ho trovato è stato (tutto acquistato su Internet):
Andata: Milano Malpensa – Mosca – Ho Chi Minh City,
Ritorno: Ho Chi Minh City – Mosca – Milano Malpensa, con la compagnia Aeroflot 687 € (x2 = 1374,70 €).
Oltre a questi abbiamo preso altri due voli interni, precisamente:
15/08/2013 Ho Chi Minh City – Hanoi con la compagnia Vietnam Airlines 1.485.000 ₫ (54 €) (x2 = 109 €).
27/08/2013 Da Nang – Ho Chi Minh City con la compagnia Jetstar 1.250.000 ₫ (45 €) (x2 = 90 €).
Alle fine eccolo l’itinerario, pronto per essere vissuto… e così è stato:
Riporto anche il riassunto dei costi (convertiti in €), per quanto questo sia una variabile del tutto soggettiva…
Cambi (agosto 2013): 1€ = 28.000 ₫ (dong Vietnamiti); (1.000.000 ₫ = 35.66 €)
1$ = 21.000 ₫ (dong Vietnamiti); (1.000.000 ₫ = 47.44 $)
Quello che segue è una trascrizione degli appunti, delle riflessioni e dei commenti (riporto anche alcuni costi) annotati su un quadernetto durante il viaggio, accompagnandoli con alcune fotografie…
L’AVVICINAMENTO (a Ho Chi Minh City)
mer 14 -15 Agosto; Milano (Italia) – Mosca (Russia) – Ho Chi Minh City (Vietnam)
Ci svegliamo relativamente presto, ormai i bagagli sono quasi pronti, quindi ci dedichiamo a verificare che non manchi nulla… anche se i dubbi ci sono sempre… cosa non può mancare per un viaggio così particolare?… mah….
Prendiamo il passante ferroviario fino a Bovisa e poi il puntualissimo Malpensa express che alle 10.30 ci lascia in aeroporto.
Finalmente passiamo il temuto ceck-in senza problemi, quindi il visto all’arrivo con tanto di lettera di invito si può fare (per quanto ne dica il consolato!!), perlomeno se si viaggia verso gli aeroporti internazionali (come Ho Chi Minh City e Hanoi).
Il volo per Mosca di circa 3 ore e mezzo và tranquillo e si mangia pure qualcosina, all’arrivo ci parcheggiano nella zona transfer, animatissima con negozi e locali dai prezzi a dir poco proibitivi!! Attendiamo quindi il nostro volo che decollerà verso le 21.00 (ora di Mosca) quindi con circa mezz’ora di ritardo.
Notiamo che il volo Aeroflot nella classe economy non è certo comodissimo, specie se ci si deve passare ben 10 ore… Comunque ci sistemiamo come meglio riusciamo e tra le altre cose ci vediamo il film sul Cirque du soleil… molto bello anche se dobbiamo intervallarlo con una cena non certo eccezionale…
Il volo continua tra letture, musica e qualche chiacchera con anche l’idea di intrufolarci in prima classe che a differenza della zona economy è quasi vuota, idea che però abbandoniamo… allora sistematici alla meno peggio, proviamo a dormire un pochino…
gio 15 Agosto; Ho Chi Minh City – Hanoi
Ci svegliamo per la seconda cena (o la colazione), che sono circa le 4 del mattino (ora del Vietnam, in Italia sono 5 ore indietro), anche qui mangiamo il mangiabile, ossia il formaggino, il pseudo-prosciutto e il dolcetto per poi attendere belli scomodi di arrivare a destinazione.. cosa che avviene con un po’ di ritardo ossia verso le 10, allora ci catapultiamo nell’ufficio immigrazione per richiedere il nostro visto, che dopo circa mezz’oretta e 45$ ci viene consegnato.
I nostri bagagli ci attendono già ai lati del nastro e per le 11.15 facciamo il ceck-in per il nostro volo per Hanoi (abbiamo infatti deciso di andare subito al nord per poi riscendere pian piano verso Saigon (oggi Ho Chi Minh City). Il tempo di attesa lo passiamo a sbirciare per i negozietti dell’aeroporto e prender confidenza anche con i prezzi, che a primo impatto sembrano effettivamente abbordabilissimi…
Il volo con la Vietnam Airlines (decisamente più comodo del precedente) anche se con un po’ di ritardo, poco dopo le 14.30 ci lascia ad Hanoi, dove troviamo il nostro driver con un bel cartello con il nostro cognome, che in 45 min ci porta in città nel nostro hotel (15$). Noi restiamo ad osservare i tanto attesi motorini che in un numero tendente all’ infinito sgattaiolano da tutte le parti, carichi da far invidia ad un furgone (uno trasportava addirittura due pali della luce di almeno 6 metri)!
Facciamo conoscenza con “mister Lucky” dell’hotel con cui ci siamo scambiati qualche e-mail e prendiamo possesso della nostra discreta camera (24$) in pieno centro…
Subito doccia e poi ci buttiamo nel marasma più totale dove solo per attraversare la strada bisogna dotarsi di un coraggio non da poco…. Cmq alla fine bisogna buttarsi, i motorini penseranno ad evitarci…. forse!?!….).
Visitiamo il lago della spada restituita (a due passi dall’hotel) e poi facciamo il tour consigliato dalla guida per il quartiere vecchio, dove tutto è confusione, colori e sapori (non manca anche la sporcizia). Sembra che tutto è di tutti, gli abitanti cucinano e mangiano per strada, creando locali da quelli che sembrano garage (e dove ci parcheggiano anche i motorini). Ci facciamo una birretta (qui chiamata Bia Ha Noi) con due patatine (90.000 ₫ sarà un prezzo onesto?) e poi alle 21.30 dopo aver acquistato i biglietti per lo spettacolo delle marionette sull’acqua per l’indomani, riusciamo ad entrare per cena al consigliato Quan An Ngon (stava chiudendo), che in effetti è molto carino e si mangia bene con prezzi modici… subito dopo ancora sconvolti dal fuso non facciamo più aspettare il nostro lettone…
ven 16 Agosto; Hanoi
Oggi giornata dedicata ad Hanoi e le sue bellezze. Dopo una frugale colazione in hotel e dopo aver discusso e deciso le escursioni (stanotte abbiamo il treno notturno per Sapa) ci buttiamo a visitare il tempio di Ngoc Son sull’isoletta del lago, collegata col famoso ponticello rosso e dove c’è pure una tartaruga imbalsamata dicono del peso di 250 kg…. Mah!.. Sarà gonfiata come i prezzi?… Dopo preso un taxi (50.000 ₫) ci dirigiamo verso ovest dove vediamo la pagoda su una sola colonna nel complesso del mausoleo di Ho Chi Minh (il museo e il mausoleo oggi venerdì purtroppo sono chiusi). A piedi (malgrado le insistenze degli autisti di mototaxi e xe-om) raggiungiamo il bellissimo tempio della letteratura, un angolo di quiete nel pieno caos urbano, e dopo il pranzo nel cortile del museo delle belle arti, ne visitiamo l’interno per capire qualcosa di più sull’arte di questo popolo, tra tessuti, arredi e antiche incisioni.
Con un autobus urbano (5.000₫) raggiungiamo poi il museo di storia vietnamita che propone un excursus di 2000 anni e oltre di questo paese, e di fronte a questo non ci priviamo neppure del museo della rivoluzione.
Un altro taxi ci porta in tempo prima della chiusura delle 17 alle prigioni di Hoa Lo dove furono rinchiusi sia americani che francesi durante le rispettive guerre (tutti i musei a 20.000₫). In attesa dello spettacolo ci rinfreschiamo in un bar sul laghetto con un banana split vietnamita e alle 18.30 (dopo l’acquisto di uno zaino) ci gustiamo le marionette che (+/- con gli stessi movimenti) raccontano varie storie vietnamite galleggiando sull’acqua (100.000₫).
Al termine ci catapultiamo subito in hotel per cambiarci e alle 20.30 ci accompagnano alla stazione per prendere il nostro treno notturno per Sapa delle 21.30.
La cabina è discreta, certo non pulitissima, e scopriamo subito che la condividiamo con due vietnamiti (che poi diventano tre, due in un letto non so come fanno a starci). Conosciamo comunque una coppia di Firenze che ci racconta del loro viaggio e delle loro tappe fin qui percorse, nonché altre notizie sempre utili anche per i prossimi viaggi… Ci buttiamo poi nella nostra cuccetta e cerchiamo di dormire accompagnati dal dondolio del treno e dalle immagini di questi sconosciuti paesaggi che scorrono dal nostro finestrino…
sab 17 Agosto; Sapa
Arriviamo alla stazione di Lao Cai verso le 6.00 del mattino e subito un pulmino ci carica per portarci a Sapa. Il tutto è ben organizzato, infatti l’hotel ha un settore per i transfer, con possibilità di usare la doccia e lo spogliatoio. Una buona colazione e dopo un’oretta di bus tra strade abbastanza arrangiate, poi si parte con la nostra guida (si chiama M, è una ragazza di circa 20 anni e fa parte di una tribù della zona, gli H’mong neri), Ci tuffiamo in questo attesissimo trekking attraverso paesini abitati da vari gruppi etnici, il tutto contornato da viste spettacolari su vallate verdissime coltivate a riso, con le loro inconfondibili sistemazioni tipo “giardini pensili”.
Siamo un gruppo di sette persone (un inglese, due francesi, un irlandese e… insomma tipo la barzelletta) e come altri gruppi ci fermiamo vicino ad un ponte sospeso su un fiume a consumare il nostro pasto (non eccezionale).
Il pomeriggio completiamo il nostro percorso di circa 13 km vedendo anche alcune lavorazioni di questi villaggi (ad esempio la tintura delle loro stoffe di blu scuro) per poi arrivare alla casetta della famiglia che ci ospiterà stanotte.
La famiglia è una coppia sulla quarantina, la casetta principalmente in legno ha un cortile con presenza di galline, pulcini e caprette, così come appare tutto il paesino che penso possa ricordare quelli del sud Italia degli anni venti, con la differenza che c’è pure un bel pub (il Bamboo) dove bere qualcosa con tanto di wi-fi.. altro che anni venti!
Noi dopo aver fatto un salto al fiume a rilassarci un pochino (alcuni fanno il bagno), osserviamo la preparazione della cena, dove in un fornetto ricavato nel terreno vengono cotte varie verdure e l’immancabile riso, che poi consumiamo con gusto nel cortile.. Segue qualche partita a carte e una birretta al pub (offerta da un ragazzo che fa proprio oggi gli anni) e poi ci sistemiamo per la notte, noi stiamo sul soppalco su due materassi ed una zanzariera a mò di baldacchino, anche se zanzare fortunatamente non se ne vedono…
Dopo la lunga camminata di oggi, anche questa sistemazione ci sembra da pascià…
Ah! Il bagno è fuori… quindi la notte nel più completo buio sgattaioliamo come ladri fuori dalla casetta…
Dom 18 Agosto; Sapa – Hanoi (Vietnam)
Già alle otto la famigliola che oggi sembra già più numerosa, è alle prese con la preparazione della colazione, quindi con gli altri ragazzi ci troviamo a tavola a mangiare crepe e banane.. (mah!?!). La nostra guida torna a recuperarci (scopriamo che ha pure un bimbo di pochi mesi) e via si riparte verso altri scorci panoramici eccezionali, con l’aggiunta di qualche cascata. Il percorso prosegue tra sentieri, anche un po’ più impervi di quelli di ieri, ma la cosa sorprendente è che siamo perennemente accompagnati da donne di vari gruppi etnici e di varie età che con il loro abito tipico corredato da una sorta di ciabattina in plastica, che sfrecciano come cerbiatti tra le rocce e il fango (alcune addirittura con appeso il bimbo nella schiena).
A fine percorso non possiamo esimerci dal comprargli qualche borsettina fatta con le loro manine, almeno per premiare la loro… chiamiamola… perseveranza.
Anche oggi sosta per un pranzo frugale in un pseudo baretto di un villaggio; poi un minibus ci riporta a Sapa nel primo pomeriggio, giusto in tempo per fare un tour della cittadina (in pieno fermento da boom economico – turistico) e gustarci, oltre al bel laghetto dove abbondano i cigni – pedalò, l’esplosione di colori e odori del vivacissimo mercato, dove non mancano tanti prodotti, tra cui frutti per noi completamente sconosciuti.
Una pseudo-cena a buffet in hotel, che è più una merenda visto che sono le 16.00, poi ripercorriamo in minibus il tragitto di circa un’ oretta che ci separa dalla stazione e dove, dopo un rapido giretto del paese e un gelatino, il treno notturno delle 19.30 ci riporterà nella capitale.
Il treno sembra ancora più miserello dell’altro, ma almeno abbiamo in cabina una coppia francese anche se non giovanissima.
Stavolta Anto sta sul letto sopra, leggiamo e scriviamo qualcosina ma poi le oscillazioni del terreno ci consigliano di provare a dormire un po’…
Lun 19 Agosto; Hanoi – Baia di Ha Long (Vietnam)
Arriviamo alla stazione di Hanoi alle 5:00 del mattino ed è ancora buio e con nostra grande sorpresa non ci aspetta nessuno. Vabbè l’hotel non è lontano ed evitando le insistenze dei tassisti ci incamminiamo e in 15 minuti troviamo il nostro hotel chiuso. Fortunatamente un ragazzo del vicinato, vista la situazione (e le nostre facce credo) fa una telefonata e… magia!… si alza la serranda… quindi ci danno una camera d’appoggio fino alla partenza per la baia. Dopo una doccia e un breve riposino, alle 9 partiamo con un mini bus (siamo una dozzina provenienti da vari alberghi) e dopo circa tre ore di strada abbastanza dissestata, per quanto frequentata, si arriva, non senza la sosta d’obbligo in una sorta di autogrill – negozio dove vendono (e spediscono a casa) veramente di tutto… anche statue di Buddha enormi.
Il porto di Ha Long bay city è animatissimo e carico di turisti, noi veniamo trasferiti sulla nostra junca con una barchetta d’appoggio. La junca (la Luxuria imperial) è carina con solo dieci cabine (circa venti persone più l’equipaggio), un saloncino ristorante e un indispensabile ponte belvedere. Un drink di benvenuto, con tanto di musica, e partiamo verso sud…
Allora vediamola questa neoeletta tra le sette meraviglie del mondo naturali, che dire… come per il Gran Canyon l’anno scorso si tratta di bellezze che tolgono il fiato, quindi indescrivibile, bisogna solo vederla con i propri occhi.
Intanto pranziamo ma cerchiamo poi di stare il più possibile sbragati sugli sdrai a contemplare il paesaggio e a fare foto. Visitiamo anche alcuni villaggi galleggianti molto caratteristici e da uno di questi prendiamo un kayak per fare un giro in totale autonomia in questa zona colma di piccole insenature.. Ovviamente un bagno è d’obbligo.
Notevole è anche la grotta delle sorprese, tutta da visitare, con enormi stalattiti e con una roccia detta “happy man” che effettivamente ha proprio la forma di pisellone…. L’ultima sorpresa della grotta è all’uscita, dove si gode di un panorama eccezionale sulla baia… Rientrati in barca purtroppo qualche scroscio di pioggia ci costringe a stare all’interno, ma appena possibile siamo tutti sul ponte per esibirci in qualche tuffo…
Ceniamo e poi Karaoke in salone, reggiamo fino alle 23.00 poi ci buttiamo nel lettone e con la finestra aperta continuiamo a guardare questo paradiso anche se insieme a tanti altri occhi delle persone presenti nelle barche che sostano poco distanti da noi… Buonanotte…
mar 20 Agosto; Baia di Ha Long – Baia di Lan Ha
Durante la notte ci svegliamo per contemplare, dalla finestra della nostra cabina, questo splendido scenario sotto le luci delle stelle, così anche man mano che il sole sorge e illumina queste particolarissimi isolotti calcarei che in più di tremila unità contornano questo tratto del mar della Cina.. Poi ci aspetta la colazione (uova fritte, burro, tè e frutta) e subito dopo (insieme ad altri turisti a mò di processione) visitiamo un sito galleggiante di coltivazione di perle, che qui vengono trattate, dalla pesca fino alla vendita del loro gioiello. Risaliti in barca veniamo dirottati poi in una più piccola che continuerà a scendere verso sud nella baia di Lan Ha, altrettanto affascinante anche perché è molto meno battuta turisticamente e presenta delle spiaggette da sogno. In una di queste (isola di Nam Cat) ci fermiamo per la notte. È la classica visione paradisiaca, piccola spiaggetta con qualche bungalow in legno, sormontate da colline verdissime e con davanti gli isolotti della baia. Subito bagnetto sotto una pioggerellina di accompagnamento e poi pranzo nella piccola area all’aperto adibita a ristorante…
Il pomeriggio decidiamo di fare l’escursione all’isola di Cat-Ba, la più grande della baia (distante circa 15 min di barca); facciamo un giretto in bici (6 km) e una passeggiata nella fitta foresta con tanto di grotta (entrambe non agevolissime). Tale isola verdissima, presenta dei piccolissimi villaggi, dove la gente ti guarda con stupore, non ancora abituata alla presenza occidentale che il turismo sta portando negli ultimi anni…
Tornati in paradiso facciamo in tempo a prendere il kajak per mezz’oretta e riusciamo a circumnavigare l’isolotto di fronte alla spiaggia, poi un bel bagno, con l’acqua sempre calda (Antonella non perde tempo ribaltandosi direttamente dal Kajak) e subito cena con tanto di barbecue in spiaggia (ancora con la pioggia di contorno)…
Dopo cena alcuni ospiti ripartono non so per dove (forse esiste anche l’escursione turistica solo per la cena?) e alcuni del nostro gruppo fanno qualche gioco di gruppo mentre noi stiamo sugli sdrai ad osservar la luna che si specchia in questo mare, per poi rientrare nel nostro bungalow verso mezzanotte…
mer 21 Agosto; Baia di Lan Ha – Ninh Binh
La sveglia anche in paradiso è presto (il tour ha le sue esigenze), comunque appena svegli la vista sulla caletta è molto diversa da quella della sera prima, infatti il gioco delle maree ha praticamente prosciugato circa 100 m d’acqua e in pratica riusciamo a raggiungere a piedi l’isolotto aggirato ieri in kajak… Incredibile!
Ripartiamo alle 8.15 verso la junca dove, dopo lo scambio con altri turisti, ci riporta sulla nostra imbarcazione madre, dove ci aspetta una lezione su come cucinare involtini tipici e noi non ci sottraiamo dal provare e specialmente dall’assaggiare il risultato finale, che devo dire niente male!
Cullati dalle ondine delle altre imbarcazioni risaliamo verso nord e superate le rocce che si baciano (simbolo della baia) ci ritroviamo nel porticciolo d’imbarco.
Fino all’ultimo ci siamo gustiati dal ponte queste isolette verdissime che spuntano prepotentemente dal mare e purtroppo dobbiamo anche constatare che il turismo oltre al benessere inizia a portare anche tanta spazzatura che rischia di deturpare questa meraviglia… ah!. lo sviluppo…
Alla fine dobbiamo dire che per questa crocerina sono decisamente valsi i 135 $ spesi, anche se potrebbero migliorare con i pasti che infatti si presentavano un po’ ripetitivi…
Rientriamo ad Hanoi col percorso inverso (dopo una nuova sosta all’autogrill-negozio) e decidiamo quindi di proseguire verso Ninh Bith con un open bus che parte le 18.30 (7 $). Praticamente questi sono autobus con posti già organizzati per poterci dormire visto le loro lunghe percorrenze, dovute più allo stato delle strade che all’effettive distanze. In questo caso ci mettiamo circa due ore e mezzo per percorrere 135 km, e scaricati su un non meglio precisato ponte, ci dirigiamo con le valigie verso un hotel consigliato dalla guida, dove troviamo una camera bella spaziosa per 25 $ con colazione.
Ormai sono le 21.30 e riusciamo giusto ad uscire per mangiare qualcosa (un pseudo hamburger con una birra), per poi rientrare subito ormai stremati per collassarci sul lettone.
gio 22 Agosto; Ninh Binh
Ci svegliamo presto per la colazione e organizzarci la gita a Tam Coc… siamo qui per questo d’altronde!! Prendiamo due scooter con autista (14$ l’uno) che ci scorrazzeranno alla ricerca delle bellezze della zona. Prima tappa proprio Tam Coc, dove c’è un bel fiume contornato da affioramenti calcarei e grotte (detta infatti non a caso la baia di Ha Long terrestre) che si visita su una barchetta con tanto di barcaiolo che rema con i piedi (..ma come fa??)… Il paesaggio è surreale, veramente bello anche perché non è ancora arrivata la flotta dei turisti. Arriva invece la moglie del barcaiolo che oltre a tenerci compagnia (ribattezzando anche Antonella in Antolaila) alla fine cercherà di venderci qualcosina, vabbè una borsettina la prendiamo. Vediamo poi la grotta di Mua, bella esclusivamente per il panorama che si gode sul fiume non appena percorsi i 450 scalini sotto il sole cocente che sono una vera mazzata.. specie con questo caldo!! La terza tappa è Hoa Lu, antica capitale del Vietnam a cavallo dell’anno 1000 dove restano ancora mura e templi nonché un piccolo museo. Gli autisti ci consigliano di visitare anche Keng Ha e il suo ambiente fluviale (ci chiedono 100.000₫ in più.. ecco perché ci tenevano tanto). Ma tant’è che gli diamo retta e arrivati dopo circa 15 minuti prendiamo insieme a una coppia tedesca un’imbarcazione (che mi vedrà pure timoniere) che ci porterà alla scoperta di questo fiume e del suo villaggio che vivono in perfetta simbiosi (i bimbi vanno a scuola in barca e quasi quasi si buttano a fare il bagno dalla finestra).
Tornati in hotel dopo una bella doccia e una cena frugale, alle 19 30 siamo nel punto dove “dovrebbe” passare il bus per Hue. Ma visto che non passa e inizia a diluviare ci spostiamo all’hotel di riferimento, e dopo un mio rocambolesco e rovinoso volo dalle scale, ci comunicano che il bus non arriverà prima delle 21 (sarebbe stato decisamente meglio fare biglietti direttamente da qui, tanto il prezzo è sempre sui 15 $).
Aspettiamo zuppi d’acqua e alle 21.30 veniamo caricati dall’ open bus che dovrà percorrere circa 11h prima di lasciarci nel Vietnam centrale; trovati i nostri giacigli proviamo subito ad ingannare il tempo dormendo…
ven 23 Agosto; Ninh Binh – Hue
Il viaggio è bello e lungo e il dolore post caduta della mano si fa pure sentire!!! Ahia!! Comunque verso le 9.00 siamo ad Hue e noi, evitati i vari personaggi che propongono offerte per i loro hotel, ci dirigiamo verso quello consigliato dalla guida (il Thuong hotel a 25 $ a notte), bella camera e staff carinissimo. Una bella doccia e ci accorgiamo di aver perso il cellulare di Antonella e dopo vari tentativi con telefonate e ricerche varie, una ragazza dell’hotel mi accompagna al parcheggio della compagnia autobus e… miracolo… tra i vari bus in fase di lavaggio trovo il cellulare incastrato tra due sedili. Incredibile… anche perché poteva aver proseguito per chissà dove!
Risolto sto problema partiamo pimpanti per la visita della Cittadella imperiale, molto interessante, piena di templi e palazzi imperiali, molti in fase di ristrutturazione, e dove c’è pure un piccolo teatro vicino al quale ci vestiamo per 2 $ con abiti imperiali… e le foto si sprecano tra le risa dei passanti!
Dopo un rapido giretto nel quartiere circostante prendiamo due cyclo che (dopo estenuanti contrattazioni) per 70.000 ₫ ci portano a visitare la Pagoda nazionale Dieu De, bella animata di fedeli ma anche di giovani monaci, probabilmente studenti, che qui mangiano e probabilmente dormono.
Al rientro dopo esserci fermati in un locale dove rifiutiamo una birra “calda”, ci fermiamo a visitare il mercato della città, anch’esso stracarico di bancarelle che vendono di tutto, dai cibi al vestiario ai souvenir, nel caos più totale.. Noi acquistiamo qualcosa per la toletta visto che ho pure dimenticato il mio beauty a Ninh Binh e poi dopo esser tornati a piedi in hotel a rifocillarci un pochetto, per cena scegliamo un bel locale a due passi dall’hotel, il Tropical Garden, che si rivela veramente buono, pulito e con varia scelta, e c’è pure un po’ di musica tipica dal vivo che ci gustiamo…
Concludiamo la serata con un passeggiatina sul lungo fiume (l’affascinante fiume dei profumi) concedendoci un gelatino su una rotonda, ad osservare la notte che pian piano scende su questa città…. Poi nanna oggi almeno abbiamo lettone e tutte le comodità….
sab 24 Agosto; Hue – Hoi An
Oggi decidiamo di prendere in affitto uno scooter per fare un giretto mattutino e visitare qualcuna delle innumerevoli tombe degli imperatori che qui in zona abbondano, a ricordo del passato imperiale di questa città. Fortunatamente non c’è il caos di Hanoi, ma comunque guidare è sempre un’impresa e spesso dobbiamo fermarci per chiedere informazioni.
Visitiamo prima le famosa pagoda Thien Mu con la sua caratteristica torre ottagonale a sette piani per poi dirigersi verso sud e visitare la tomba di Khai Dinh, un vero mausoleo con tanto di statua dell’imperatore riccamente decorata, con guardiani e cavalli in pietra a far la guardia. Ci dirigiamo poi a quella di Minh Mang, dall’altra parte del fiume che si presenta più semplice e decisamente meglio inglobata con lo splendido ambiente circostante, fatto di verde e laghetti con ninfee (ingressi 80.000 ₫).
Rientrati ad Hue non riusciamo purtroppo a vedere il consigliato museo di Ho Chi Minh, chiuso all’ora di pranzo e allora approfittiamo anche noi per pranzare vicino all’hotel per poi prendere un altro autobus che ci porterà ad Hoi An. Il viaggio è tranquillo anche se non arriviamo prima delle 18. Proviamo ad andare nell’hotel in cui starà anche una coppia di italiani conosciuti sul bus, ma essendo tutto pieno, optiamo per uno a poca distanza, bello con anche la piscina (25 $ a notte). Ne approfittiamo immediatamente con un bagnetto inaugurale, per poi buttarci subito a conoscere il famoso centro storico, che si rivela animatissimo anche per la concomitanza di un festival giapponese che propone musiche e rappresentazioni varie. Malgrado la calca riusciamo a seguire qualche canzoncina e vedere il famoso ponte coperto giapponese per poi cenare in un bel ristorante in una via del centro, con tanto di cucina a vista. Dopo proseguiamo con qualche vasca sul lungofiume, ad ammirare le luminarie che creano quello skyline caratteristico e tanto fotografato di questa cittadina, con anche due sposini in barca… molto romantico. Per concludere un gelatino in un localino dall’altra parte del fiume non ce lo leva nessuno (oltretutto è una sorta di self service, quindi lo si guarnisce come si preferisce tra gli oltre 50 gusti, noccioline e caramelle, poi lo si pesa e si paga); curiosiamo poi anche tra le tante bancarelle per poi strisciare fino al nostro bel lettone…
dom 25 Agosto; Hoi An – My Son
Sveglia presto per provare subito la colazione del nuovo hotel, che devo dire è un buffet veramente ricco. Quindi prendiamo uno scooter a noleggio, (sempre 5 $ al giorno), e ci spariamo i 50 km che ci separano dalle rovine di My Son. Certo che anche qui malgrado i motorini siano meno, li vediamo fare le manovre più assurde e trasportare qualunque cosa. Dopo circa un’oretta buona e qualche pausa per bere e chiedere informazioni alla fine arriviamo in questo importantissimo sito Champa, che purtroppo ha subito ingenti danni anche da parte degli americani nella guerra degli anni 70.
Ad ogni modo i templi e le varie costruzioni mantengono un fascino non da poco, presentano molte caratteristiche della cultura induista, religione professata dai Champa e risalgono al periodo compreso tra i secoli IV e XIV ed oggi tale sito è dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Impressiona la grandezza di alcuni edifici, i colori rossi dei mattoni e le molte allusioni alla fertilità maschile e femminile che ci gustiamo per circa due ore in compagnia di tanti turisti, sbizzarrendoci in varie foto “statuarie”.
Il ritorno non è meno avventuroso, anche perché lo scooter ha qualche problema all’accensione, e ci abbandona definitivamente appena rientrati (per fortuna) ad Hoi An. L’affittuario in qualche modo riesce a riesumarlo e allora ne approfittiamo per fare una scappata alla spiaggia di Cua Dai a circa 5 km, molto bella e ampia. Malgrado arrivino scrosci di pioggia continua ci facciamo un bel bagno, (l’acqua anche qui è bella calda), per poi concederci un po’ di relax.
Ancora sotto un’ acquazzone alle 17 riportiamo lo scooter completamente fradici e ci buttiamo sotto una rigenerante doccia. Dopo si esce per girovagare nel bel centro storico, sempre carico di luminarie (che galleggiano anche sul fiume), ancora accompagnati dalle colonne sonore del festival giapponese.
Noi prenotiamo l’escursione alle isole Cham per domani ($ 24) e ceniamo nel buonissimo (e consigliato), Cargo Club, famoso anche per gli ottimi dolci e dove conosciamo una giovane coppia milanese che ci racconta la loro esperienza vietnamita e di come qui ad Hoi An abbiano approfittato per farsi fare un bel po’ di abiti su misura.
Ormai Morfeo ci chiama tra le sue braccia…
lun 26 Agosto; Hoi An – Isole Cham
Oggi già alle sette siamo giù a fare colazione e puntualissimo alle 7.45 passa il pulmino a recuperarci per l’escursione. Finiti i vari recuperi di turisti ci dirigiamo al porticciolo che già pullula di personaggi di varie nazionalità. Prendiamo una bella lancia superveloce che in 20 minuti ci porta sull’isola principale dove visitiamo il mercatino del paese e anche la pagoda poco distante, il tutto preceduto da qualche delucidazione sulle caratteristiche di questo piccolo ma bellissimo arcipelago, oltretutto importante area naturale protetta del Vietnam. Poi ci dedichiamo allo snorkeling in prossimità di un’isola più piccola. Uno snorkeling un po’ alla buona visto che l’attrezzatura non è delle migliori, con le maschere antiche stile “lo squalo I”, che oltretutto comprimono il nasone di un povero turista.. tra le nostre risate… Inoltre la zona è iper frequentata da provetti sub, ma riusciamo ad ogni modo a vedere un bel po’ di pesci colorati e una bellissima stella marina azzurra.
Il tour continua con un pranzetto con una ricca tavolata su una bella spiaggia, con tanto di successivo bagnetto e relax sullo sdraio sotto una sfilza di palme.
Poi una nuova volata con la lancia ci riporta al porticciolo di Hoi An, e subito ci dedichiamo a conoscere meglio il suo centro storico, e acquistati i biglietti cumulativi per l’ingresso alle varie case storiche e museo, riusciamo a vedere la casa della famiglia Tran e il museo di storia e cultura nonché qualche pagoda, il tutto sempre accompagnati da una continua pioggerellina.
Mentre passeggiamo poi curiosiamo nelle tante sartorie, ormai famose per la velocità nella preparazione di qualunque abito che i turisti desiderano o scelgono dagli innumerevoli cataloghi, il tutto a prezzi abbordabilissimi.
Per la cena decidiamo per un locale vicino all’ animatissimo mercato, che è spacciato come uno dei più vecchi ristoranti del paese, posto molto spartano ma cibo delizioso.
Per concludere non rinunciamo ad un altro gustoso gelatino da Cargo Club e dopo una passeggiatina digestiva ci infiliamo sotto le coperte… domani si continua…
mar 27 Agosto; Hoi An – Ho Chi Minh City
Ultimo giorno nel Vietnam centrale, facciamo un’abbondante colazione mattutina e preso uno scooter per mezza giornata (3 $), completiamo la visita del centro (abbiamo ancora due ingressi per gli edifici storici su cinque totali); vediamo la sala riunioni della congregazione del Fujan e la casa di Tran, entrambe molto interessanti. In quest’ultima ci colpiscono i vari segni lasciati dalla inondazioni dell’ultimo secolo, come quella del 2007 che sommerse addirittura tutto il piano terra. Poi relax… sgommiamo verso la bellissima spiaggia di An Bang sita subito dopo di quella più conosciuta di Cua Dai, che è completamente deserta, a parte qualche pescatore che sta su una sorta di scodellone a una cinquantina di metri dalla riva…. sembra un piccolo paradiso. Prendiamo due sdrai e un ombrellone per due euro (andate a dirlo a quelli di Villasimius…), qualche bel bagnetto e ci godiamo un po’ di assoluta tranquillità (incredibile non c’è neppure un venditore ambulante).
Purtroppo dopo solo due ore addobbiamo rientrare in hotel, fare le valigie, mangiare qualcosina e poi ci aspetta il nostro taxi che per 15 $ ci porta all’aeroporto di Da Nang, (circa 40 minuti).
Il volo con Jetstar (circa 45 € a testa), è tranquillo e dura un’oretta, ma purtroppo arrivati a Ho Chi Minh City perdiamo l’ultimo autobus pubblico (alle 18… mah!), e prendiamo un taxi, (180.000 ₫), che ci lascia nella via dell’hotel prenotato. La zona è strapiena di locali e di casino, quindi ci mettiamo un po’ ad orientarci ma alla fine troviamo in una traversina il nostro Yellow hotel, prenotato da internet la sera prima (25 $). Piccolino ma ben ristrutturato e pulitissimo, unico neo la camera è veramente piccola… vabbè vuol dire che ci stringeremo…
Dopo una bella doccia, (bella davvero), per cena stiamo nei paraggi e scegliamo un ristorante italiano (Stella), dove ci gustiamo dei buoni gnocchetti e tagliatelle, certo il proprietario (che dice di essere di Tortona) è proprio un personaggio e sembra spari una marea di cavolate!! Tutte accompagnate dal suo “non male…vero?!?”…. secondo me è dovuto fuggire dall’Italia.. Vabbè ora nanna…
mer 28 Agosto; Ho Chi Minh City
Oggi ci dedichiamo a conoscere Saigon, (ora chiamata Ho Chi Minh City), quindi una bella colazione nella hall dell’hotel e poi ci lanciamo nelle vie di questa incasinatissima città, che rispetto ad Hanoi presenta dei viali più ampli, ma i motorini sono sempre un numero impressionante. Scegliamo di intraprendere il percorso a piedi consigliato dalla guida, che ci porta subito al mercato di Ben Thanh, veramente animatissimo, dove ogni 5 metri ci fermano per proporci qualche acquisto. Poi lungo il fiume dove abbondano gli hotel lussuosi e i nuovi grattacieli, per poi percorrere Dong Khoi, la via più famosa di Saigon con il bel palazzo del comitato del popolo, l’opera House, le poste centrali (progettate da Eiffel) e di fronte a queste, la cattedrale di Notre-Dame, che effettivamente sembra essere stata trapiantata qui dalla vecchia Europa, tanto stona con la l’architettura circostante.
Per pranzo ci concediamo un buonissimo risotto coi funghi e maccheroni vegetariani allo Shri, un bellissimo (e caruccio) ristorante al 23º piano di un palazzo in centro che permette quindi una bella vista panoramica.
Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita del Palazzo della riunificazione, con le sue enormi stanze presidenziali (ex palazzo governativo del Vietnam del sud) anche se quanto proprio oggi è letteralmente invaso da una marea di studenti che creano una confusione enorme…
Dopo non possiamo perdere il museo dei residuati bellici, una cruda rappresentazione di quello che la guerra con gli USA ha portato in termini di atrocità e le relative conseguenze per questa popolazione… Veramente toccante!
Tornando in hotel oltre a curiosare tra la marea di negozietti, ci informiamo anche per il tour sul delta del Mekong. La nostra zona è pienissima di tour operator che propongono di tutto, noi ci affidiamo ad una compagnia, (AN Travel), che per 25 $ a testa ci offre due giorni con pernottamento in famiglia, (meglio restare delusi spendendo poco pensiamo, dopo aver parlato con alcuni italiani che abbiamo conosciuto in hotel al loro rientro dalla stessa escursione a dir poco stravolti… Ma a parte questo ci è piaciuta la ragazzina dell’agenzia veramente gentile ed esaustiva.
Per cena scegliamo Nha Hang Ngon, che propone cibo vietnamita da strada in un locale molto ben organizzato, tutto buono… poi subito a letto, domani si parte…
gio 29 Agosto; Ho Chi Minh City – Can Tho
La ragazzina è puntualissima e alle 7.45 ci recupera in hotel (il bus non arriva in queste stradine) e ci affida alla guida che ci accompagnerà alla scoperta di questo mitico fiume. L’autobus è bello anche se nel primo tratto le strade in pessimo stato si sentono tutte. Arriviamo in due ore e mezzo nel primo tratto del delta (a My Tho), e prendiamo subito un battello che ci fa fare un giretto tra le quattro isolette della zona, in una delle quali vediamo come producono le caramelle al cocco e le loro variabili… buone gnam.. gnam… Facciamo un micro giretto del villaggio su un carretto tirato da un cavallino, per poi tornare sul fiume, che si capisce subito per questi villaggi è la vita; tutto ruota attorno ad esso, ci si lavano, lavano la roba ed è la loro via di comunicazione (si vedono bimbi che vanno a scuola), malgrado si presenti di un colore marron poco invitante, anche se ciò ci spiegano è dovuto al fondale del suo letto molto fangoso-melmoso, (non credo comunque sia pulitissimo visto che penso vari scarichi arrivino qui).
Uno di questi villaggi ci ospita per il pranzo, che non è niente di esaltante in realtà; poi percorriamo un tratto su una canoa a remi lungo dei canali laterali avvolti da una vegetazione strabordante. Abbiamo poi un oretta di relax che ci permette di farci una pedalata alla scoperta di questi luoghi e di questa isola in particolare, anche se le Bici sono un po’ di fortuna… (…per fortuna non cadiamo!!…).
Per chi come noi fa un’escursione di più di un giorno, si prosegue con una nuova guida verso Can Tho, la città più grande sul delta del Mekong e dopo una sosta nell’hotel, dove la maggior parte soggiornerà, noi più un ragazzino canadese veniamo trasportati in scooter fuori città, in una casa sul fiume che ci ospiterà per la notte, che altro non è che una specie di bungalow molto spartano ma fornito di letti con zanzariera e bagnetto,… certo non manca la compagnia di qualche animaletto!!..
Ceniamo in cortile in compagnia di una famigliola simpatica di Imola, con due bimbi vispissimi e per nulla spaventati dalla cucina Vietnamita, che ci raccontano di aver appena preso i voli per l’indomani per le isole di Can Dao. Ci proviamo anche noi, ma niente posti! E neppure per l’isola di Phu Coc. Pazienza tiriamo giù la zanzariera e… ronf…
ven 30 Agosto; Can Tho – Ho Chi Minh City
Oggi sveglia presto, c’è la visita al mercato galleggiante che già alle sei è animatissimo. Noi dopo colazione ci dirigiamo in barca (anche la famiglia italiana) verso un punto vicino a Can Tho, dove veniamo recuperati da una barca più grande, dove già ci aspettano la guida e gli altri compagni di viaggio. Pochi kilometri ed eccoci in questo particolarissimo mercato, dove la confusione è di casa (anche se dalle cartoline in vendita vedo che può essere anche più incasinato) e ogni barca vende e acquista in un continuo carica e scarica della merce, (ci spiegano solo quantità importanti… insomma una sorta di ingrosso).
Si sprecano le foto, con i venditori che ormai sono abituati alla presenza costante dei turisti, in particolare quando veniamo letteralmente abbordati da piccole barche che ci propongono drink e frutta.
Lasciato il mercato sostiamo in un piccolo villaggio dove vediamo la produzione dei noodles, forse l’alimento più famoso del Vietnam (a parte il riso ovviamente), che tanto ci hanno accompagnato nei nostri pasti.
Segue una passeggiatina in una fittissima foresta per poi fermarci per un barbecue, dove i pesci finiscono direttamente dall’amo alla griglia, e non mancano neppure le rane (che assaggio e sono buone!!!). Noi ci spariamo un bel piatto di frutta.
Tornati a Can Tho proviamo a informarci se e come le isole sono raggiungibili anche in barca, ma il punto info è in pausa pranzo, allora desistiamo per non perdere il nostro bus e torniamo a Ho Chi Minh City.
Per quanto la distanza non sia enorme, circa 100 km, ci mettiamo quasi cinque ore per percorrerla, (le strade sono proprio da rivedere). Per fortuna avevamo prenotato la camera nel nostro hotel (oltre a lasciarvi le valigie grosse) e stavolta per tre dollari in più ci danno una camera un po’ più grande, molto meglio e sempre pulitissima. Il tempo peggiora improvvisamente, infatti un bell’acquazzone ci costringe a restare in zona; riusciamo giusto a prenotare nella stessa agenzia l’escursione per l’indomani presso i famosi tunnel di Cu Chi e il tempio della religione Caodaista (tot 9 $) e informarci per un nuovo hotel, dato che in questo dovremmo cambiare altre due stanze in due giorni. Per mangiare si và proprio all’angolo della via, in un ristorantino spartano ma carino (la Famiglia).
Concludiamo la serata in un caffè sotto l’hotel a farci un pseudo gelato… poi stanchissimi ci buttiamo a letto…
SAb 31 Agosto; Ho Chi Minh City – Tay Ninh – Cu Chi
Anche oggi alle sette siamo già a far colazione per poi portare i bagagli al nostro nuovo e ultimo hotel del Vietnam. Partiamo poi per la nostra escursione, l’agenzia alla fine è un’altra (evidentemente si coalizzano). Partiamo su un autobus moderno, le strade lo sono molto meno, e ci dirigiamo a Tay Ninh per visitare la Santa sede del Caodaismo che raggiungiamo dopo ben tre ore di strada.
La struttura è interessante, tutta gialla all’esterno con un’esplosione di colori all’interno. Assistiamo con curiosità a parte della cerimonia delle 12, più che altro colpiti dalle continue cantilene, dagli abiti che i fedeli indossano e dalla disposizione ordinata dei religiosi.
Una religione essenzialmente vietnamita con circa 8 milioni di seguaci e della quale comprendiamo ben poco, con il suo mix tra Gesù, Maometto, Buddha fino ad arrivare a Victoria Ugo.. mah!!
Dopo un pranzetto nel paese si rientra per sostare a Cu Chi, uno dei luoghi simbolo della caparbietà e organizzazione dei vietnamiti durante le ultime guerre. Circa 250 km di strettissimi tunnel si diramano sotto i nostri piedi, da questi luoghi fino a coprire tutta la regione. La visita è molto interessante, ci spiegano la loro realizzazione, il loro utilizzo e la vita che si faceva al loro interno.
Riusciamo a percorrerne alcuni tratti (aiuto! ci stò giusto giusto..), con tanto di foto di rito dentro una botola!!
Ancora vediamo le varie trappole preparate per gli sventurati americani, poi non manca un po’ di shopping (si può pure sparare in una sorta di poligono con varie armi da fuoco), e poi via verso Saigon.
Rientrati, per cena scegliamo il Temple Club, un ristorantino in una bella villa francese, elegante, piatti buoni e ovviamente un po’ più cari. Nella stessa villa c’è pure il Fanny, una buona gelateria che non possiamo proprio evitare e dove ci gustiamo un buon banana split vietnamita… La serata continua al Vasco, un locale all’interno di un ex raffineria francese di oppio, dove beviamo qualcosa ma specialmente osserviamo la gioventù vietnamita (contornata da vari turisti). Passeggiata digestiva fino all’hotel e fino al nostro lettone…
dom 1 settembre; Ho Chi Minh City – Dai Nam
Oggi ultimo giorno vietnamita! Decidiamo di fare qualcosa al di fuori dagli schemi classici turistici. Dopo colazione prendiamo l’autobus locale 618, circa un euro, e andiamo al parco tematico di Dai Nam.
Ormai sappiamo che anche per 30 km qui si impiegano due ore buone, contornate dal continuo suono del clacson dell’autista e quelli, per tutta risposta, dei milioni di motorini…
Il parco è una sorta di Disneyland vietnamita con una parte religiosa con la presenza di vari templi e statue contornate da vari laghetti, sentieri e pagode artificiali… molto chic a dire il vero… C’è poi a pagamento il parco giochi, 200.000₫ il costo del biglietto omnicomprensivo anche della piscina e dello zoo. Le attrazioni (ognuna costa 40.000 ₫), non sono certo confrontabili con quelle occidentali, ne proviamo solo due, mentre la piscina è veramente notevole, acqua dolce e salata, con tanto di onde artificiali.
Un bell’acquazzone interrompe il nostro relax e quindi decidiamo di rientrare anticipatamente nel primo pomeriggio.
Alle 17 siamo a Ho Chi Minh City e allora ne approfittiamo per acquistare qualche ultimo souvenir nel solito e sempre più incasinato mercato di Ben Tranh, dove si lotta per destreggiarsi dalle agguerrite venditrici.
Faccio anche in tempo a concedermi un massaggio presso una sorta di Istituto dei ciechi, solo tre euro per un’ora, certo l’ambiente non è il massimo ma il tizio si rivela abbastanza bravo, considerato il fatto che dovrebbe andare “alla cieca”, trova comunque tutti muscoli indolenziti dalle lunghe camminate…
Se Gesù per l’ultima cena scelse la zona del Golgota, noi scegliamo l’ Huong Lai, un piccolo e semplice ristorantino con personale costituito dai figli di famiglie disagiate. Personale che si rivela molto cortese, così come i cibi discreti ed economici.
Rientrando scopriamo che la gelateria di ieri ha una succursale anche vicino all’hotel… E quindi bissiamo il gelatino… molto buono!!
Poi rientriamo, domani dobbiamo finire i bagagli e prendere l’autobus per l’aeroporto massimo alle otto… sigh!
IL RIENTRO (a Milano)
2 -3 settembre; Ho Chi Minh City (Vietnam) – Mosca (Russia) – Milano (Italia)
Un messaggio e una e-mail notturna di Aeroflot mi avvisano che il nostro volo subirà un ritardo (non più alle 11 ma alle 13.40). A sto punto facciamo tutto con più calma, l’ultima colazione e un ultimo giretto al mercato, mai stanchi di farci proporre ogni tipo di oggetto ma anche perché i souvenir non bastano mai. Prendiamo poi l’autobus per l’aeroporto che in mezz’oretta e con un dollaro ci porta a destinazione.
Ed ecco la seconda sorpresa il volo è alle 16.30, il tutto si fa preoccupante anche perché la coincidenza per Milano è senz’altro saltata… quindi? A che ora arriviamo in Italia? Mah!!, oltretutto non riusciamo ad avere informazioni.
Ad ogni modo facciamo il Ceck-in ai banchi della Vietnam Airlines, almeno consegnamo i Trolley e ci dirigiamo in un centro commerciale di fronte allo scalo… certo a saperlo prima avremo fatto un altro giro a Saigon… ma dato che ci siamo, vediamo tanti negozi anche se con prezzi non troppo diversi dai nostri, almeno per la roba di marca straniera… (come fanno i vietnamiti a comprarla??)…
Mangiamo qualcosa nel piano dei ristorantini per poi tornare in aeroporto, spendere gli ultimi dong e finalmente alle 17 decolliamo… bye bye Vietnam…
Anche questo aereo non eccede in comodità per i posti economy e quindi passiamo alla bene meglio le 10 ore tra pseudo pasti, film e letture.
Siamo a Mosca per le 24.30 ora locale e ci comunicano che saremo imbarcati nel volo delle sei del mattino, quindi a differenza di altri passeggieri, che vengono alloggiati in un hotel, restiamo in aeroporto e cerchiamo di riposare qualche ora, al freddo dell’area condizionata, per poi alle cinque spendere il nostro buono di circa 10 € a testa per una colazione… assurdo neppure ci basta!!
Infine partiamo a Malpensa, dove arriviamo distrutti, ma l’ultima sorpresa ci attende… una valigia ha deciso di farsi un’ altro giretto per il Vietnam (beata lei!!!). quindi perdiamo altro tempo per i controlli e per la denuncia.. speriamo di avere almeno un bel rimborso…
Infine verso le nove del 3 settembre saliamo sul treno che ci riporta verso la vita di tutti giorni, ma con tante nuove meraviglie nella memoria…
LE TAPPE
Sono disponibili diverse guide che descrivono i luoghi del Vietnam, dai più incantevoli e battuti turisticamente ai luoghi più sperduti dove si è a contatto con la vera vita familiare Vietnamita, senza vedere neppure l’ombra di un occidentale. Parliamo di un paese poco più grande dell’Italia, lungo e stretto, che quindi risulta comodo visitarlo solitamente con un tragitto da nord a sud (o viceversa) che si può organizzare a piacimento dividendola in un numero imprecisato di tappe e di conseguenza di giorni. Io ho utilizzato informazioni da internet, per valutare il tipo di percorso in base ai costi, al numero di km da fare giornalmente e quindi al tempo, ma lungo il percorso è facile avere ogni tipo di informazione con distanze parziali e progressive tra le varie soste e le varie località d’interesse (per quanto sia meglio partire già con un’idea di base chiara, specie se non si conosce bene la lingua!). Inoltre ci sono da tener presente le condizioni della viabilità, che porta a impiegare anche 4 ore per percorrere solo 100 km.
Senza aver la pretesa di sostituire le ottime guide, ma solo per fornire qualche notizia integrativa e dare una testimonianza diretta, ho comunque preparato una illustrazione delle tappe del mio viaggio che coprono buona parte del Paese (un po’ di nord, centro e sud) per un totale di circa 3000 km, da Sapa al delta del Mekong.
Per una migliore comprensione di quanto detto in ogni singola tappa occorre precisare alcune cose:
· Le distanze indicate sono reali, date dalle somme dei vari percorsi giornalieri effettuati con i vari mezzi utilizzati (con le dovute approssimazioni, essendo sicuramente maggiori di quelle indicate nelle singole guide, tra le località percorse visto che tengono conto delle deviazioni e degli errori di tracciato).
· Le informazioni sui costi dei pasti e degli hotel sono indicative, basate sulle mie esperienze (agosto 2013) integrate da altre di varia provenienza. La situazione presenta comunque variazioni stagionali e in continua evoluzione, essendo sempre possibili chiusure temporanee per lavori di alcuni locali e hotel specie nei periodi meno turistici.
Inoltre c’è da tener conto che è prassi in Vietnam “battezzare” nuovi hotel con nomi di altri (ovviamente rinomati) per rubarne qualche cliente… il tutto ha l’effetto sperato di portare agli stessi un po’ di confusione….
· In Vietnam si è 5 ore in avanti rispetto all’ Italia, (che diventano 6 quando in Europa vige l’ora solare).
Si riporta di seguito uno schema riepilogativo suddividendo il tragitto, e quindi il chilometraggio, del viaggio in giorni solari, ossia dalle 0.00 alle 24.00 circa, percorso evidenziato anche graficamente in azzurro sulla mappa.
I SIMBOLI del VIETNAM
Se il Vietnam ha sempre rappresentato nell’immaginario collettivo il simbolo della strenua resistenza durante la guerra, contro gli Americani e prima ancora contro i Francesi, oggi il paese prova a cavalcare l’onda della crescita, richiamando tramite le sue particolarissime tradizioni e straordinarie bellezze naturalistiche sempre più turisti, animati dal desiderio di tuffarsi in un tipo di vita che ormai in occidente fa parte del passato. Capire le strade per gli spostamenti non è sempre semplicissimo, anche se col passare degli anni le varie località pare si organizzino sempre meglio per evidenziare le proprie attrazioni, anche se tanto dev’essere ancora fatto, a partire proprio dalle infrastrutture viarie.
Ad ogni modo ad oggi lungo le principali vie e musei si trovano anche cartelli in inglese indicanti la città o l’attrazione e (a volte) la distanza.
I problemi principali possono sorgere nei tracciati cittadini (specie nelle grandi città composte da un groviglio di stradine contornate da milioni di motorini, spesso con nomi per noi tutti simili), con il rischio generale di perdere qualche bivio e quindi allontanarsi dal tracciato scelto.
Ecco alcuni consigli per evitare (o almeno ridurre) i problemi:
· È consigliabile buone mappe che indichino i vari quartieri e magari le attrazioni principali (è facile trovale nei vari shops o negozietti di souvenir sulla strada).
Stralcio di mappa della Baia di Halong (Vietnam del nord) Mappa con l’ubicazione delle tombe imperiali (zona Hue)
· Non so se esistono navigatori utilizzabili in Vietnam, certo sarebbe comodo, almeno per capire tramite il GPS la posizione in cui ci si trova o per reperire qualche indirizzo (vedi hotel, musei, ristoranti ecc..)
· Chiedere tranquillamente informazioni, le persone sono di solito cordiali e contente di aiutare qualcuno interessato a conoscere la loro terra e storia, e poi ricordate che queste comunità vivono grazie ai turisti. Ovviamente stare sempre in guardia, ma mai impauriti.
Ad accompagnarvi lungo il vostro viaggio vi saranno (oltre al vostro entusiasmo) in particolare alcuni simboli che pian piano diverranno familiarissimi.
Eccone alcune:
Ovviamente i motorini…. Tantissimi di tutti i colori e carichi all’inverosimile:
Le tantissime pagode e templi
Gli innumerevoli e coloratissimi mercati:
I personaggi (lungo la strada, nelle montagne, nei musei.. ecc…):
Gli Hotel (tantissimi eccone alcuni scelti da noi):
E infine tra i tantissimi Musei…
Non potevo concludere senza l’immagine simbolo di questo viaggio… un bellissimo (!) fotomontaggio versione “Conan e Lana” stampato sulle nostre magliettine e apprezzatissima lungo tutto il Vietnam…